Effetto Giappone - il Governo Italiano scaricherà il nucleare?
18 Marzo 2011 di AmministratoreIeri pomeriggio 17 marzo l’ “Agenzia Dire” ha reso noto un “dietro le quinte” alquanto significativo: il Ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo avrebbe fatto intendere che sarebbe il caso di “scaricare” il nucleare per non perdere le prossime elezioni di maggio.
L’ “Agenzia Dire” afferma, più in dettaglio, che l’ episodio è avvenuto poco dopo la fine della cerimonia di celebrazione del 150° anniversario dell’ Unità dell’ Italia a Montecitorio: il Ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo si sarebbe messa a discutere con Paolo Bonaiuti e Giulio Tremonti e, credendo di non essere ascoltata da orecchie indiscrete, avrebbe affermato che “E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese”.
Questo colloquio, riporta sempre l’ “Agenzia Dire”, sarebbe durato una decina di minuti e si sarebbe aggiunto poi anche il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani.
Detto questo, sarà sufficiente attendere l’ evoluzione dei fatti per capire se davvero il Governo Italiano deciderà di abbandonare il programmato piano di rilancio del nucleare civile in Italia.
Ma è sintomatico notare soprattutto la maturità della classe politica italiana: un’eventuale cambio di idee nel Governo Italiano non sarebbe dettato da una qualche forma di ravvedimento o volontà di riflettere a seguito dei fatti che stanno accadendo in Giappone (incidente nucleare di Fukushima-Daiichi-1) ma da mera convenienza politico-elettorale.
Si potrà discutere ancora per anni sia sulla validità di puntare sull’ energia nucleare sia sulla convenienza di puntare sulle energie rinnovabili: ciascuno potrà avere le sue ragioni, come è legittimo che sia.
Ma probabilmente già ora si può concordare sul fatto che la classe politica italiana (centro-destra e centro-sinsitra, sia ben chiaro) è sostanzialmente inadeguata ad affrontare i problemi (energetici e non solo) italiani.
19 Marzo 2011 alle 09:50
Concordo con l’Amministratore sul fatto che la classe politica italiana si dimostra impreparata a elaborare strategie di ampio respiro, svincolate da convenienze elettoralistiche.
Concordo molto meno sul fatto che questa affermazione prenda spunto solo da una dichiarazione di un ministro della maggioranza, quando da anni assistiamo ai vaneggiamenti di chi, dall’opposizione, spinge per politiche energetiche oniriche (leggi: “Puntiamo tutto sulle rinnovabili”, “Puntiamo tutt’al più, sui reattori di IV generazione nel 2040″), magari perché sovvenzionato dai petrolieri. La prossima volta, per favore, citiamo anche queste cose, per par condicio.
Faccio notare, poi, che l’inadeguatezza di cui parliamo interessa non solo l’Italia, ma anche Paesi che finora abbiamo giudicato dei modelli di serietà: una Merkel che dice di puntare all’80% di rinnovabili per il 2050 compie due crimini politici. Il primo, facendo credere che veramente cartiere ed acciaierie possano puntare un giorno a lavorare con celle fotovoltaiche e pale eoliche; il secondo, facendo credere che si possa avere un’idea oggi dell’energia di cui la Germania avrà bisogno nel 2050, cioè fra quarant’anni! Gli scenari di fabbisogno energetico che attualmente si possono elaborare con una qualche credibilità possono spingersi, al massimo, fino al 2030!
Please In My Back Yard
19 Marzo 2011 alle 10:45
Qualche dubbio sulla assoluta INUTILITÀ’ del ministero dell’Ambiente?
In quanti paesi esiste un ente inutile come questo ?
Nonostante non sia avvenuta NESSUNA a tuttora tragedia nucleare, già danno fuoco alla loro coda di paglia!
Hanno appena dato inizio alla più inutile guerra ( crociata?) del nuovo millennio in Libia ( 154 tribù di beduini che di democratico hanno solo la tenda )
Il nucleare in Italia è morto e sepolto semplicemente perché la paura veicolata e esasperata da chi doveva contenerla ( media ) non ha agito con responsabilità.
Anche se la situazione nucleare in Giappone davesse rientrare , difficilmente dara motivo di ragionamento alla prosecuzione del piano energetico nucleare in Italia.
Le centrali verranno costruite in paesi limitrofi ( Albania e altri) costeranno il triplo ( tanto paghiamo noi) e per la sicurezza ci affideremo al Buon DIO che vede e ci protegge ( forse), il costo iperbolico di ogni centrale verrà equamente e democraticamente spalmato sulle bollette in aggiunta all’incremento fuori controllo alle rinnovabili e “tutte le pecorelle ecologiche” saranno felici e contente!
Io , no.
19 Marzo 2011 alle 11:05
Segnalo anche questo articolo di Veronesi, pubblicato oggi:
repubblica.it/ambiente/2011/03/19/news/veronesi_19_marzo-138...
Please In My Back Yard
19 Marzo 2011 alle 13:43
ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2011...
I primi effetti dell’ incidente nucleare in Giappone si materializzano in Italia sotto forma di incremento agli incentivi alle rinnovabili.
Saranno devastanti x l’economia ma chi volete che importi?
19 Marzo 2011 alle 14:39
Spero la notizia non sia confermata: lo capiremo da come si muoverà il governo nei prossimi mesi…
Ma se cosi fosse, sarebbe la prova che questa classe politica insegue solo i voti e le “poltrone”, ed risulta gravemente inadeguata per i bisogni e le importanti e complesse sfide che si presentano all’orizzonte…
Ribadisco inoltre che sarebbe irresponsabile mettere in nucleare in certe mani: questa tecnologia, lo ribadisco, è economica, sicura e pulita ma SOLO se fatta ed esercita a regola d’arte, da persone oneste e competenti… Spazio per corruzione, clientelismo o quant’altro non c’è - pena conseguenze che potrebbero rivelarsi anche gravi.
Un punto, a mio avviso, su cui meditare attentamente!
19 Marzo 2011 alle 18:03
Credo che quello di Veronesi sia l’atteggiamento giusto.
ilsole24ore.com/art/notizie/2011-03-19/veronesi-propone-mora...
Riguardo al governo (e lo dice uno come me che non ha mai nascosto le sue posizioni di (centro)sinistra), se trova il modo di evitere il referendum, cambiando o eliminando la legge attuale ben venga e non lo criticherei proprio (per questo).
La peggior cosa che possiamo fare adesso è andare al referendum: vuol dire rinuciare a ragionare, far decidere alle emozioni (della popolazione) e alla peggior feccia di maneggioni e speculatori che avrebbero mano libera adesso di fare tutta la propaganda antinucleare con la solita falsità e i soliti mezzi scorretti di sempre.
Tener duro adesso (e quindi andare allo sbaraglio al referendum) vorrebbe in realtà dire che si vuole la cancellazione anche dell’idea stessa del nucleare in italia per i prossimi 20-30 anni.
Io vorrei, invece, una pausa di riflessione di qualche anno, anche per avere il tempo di far inquadrare alla popolazione la rale portata dell’incidente di Fukushima (nessun danno alla popolazione), e anche per avere delle modifiche sostanziali alla tecnologia nucleare che spero abbia imparato qualcosa (nel senso molto) da questa sgradevole (ma non disastrosa - se non economicamente) esperienza (che non è ancora finita).
19 Marzo 2011 alle 18:12
D’accordo con te Pietruccio: aggiungerei che sarebbe il caso anche di andare a vedere come va a finire con la crisi libica e con le nostre forniture di gas..
19 Marzo 2011 alle 18:53
Appunto. Come si dice, il tempo è galantuomo…
19 Marzo 2011 alle 19:03
x Renzo Riva
Cosa ne diresti di valutare la questione come responsabile CIRN in modo da fare una raccolta di firme a sostegno della posizione di Veronesi (inteso come Presidente dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare):
- pausa di riflessione
- ritiro della legge (in modo da evitare il referendum)
- potenziamento (alla grande) dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare che abbia tempo (qualche anno) e modo (personale, investimenti, sede) per mettere a punto ricerca e strategie adeguate a garantire la sicurezza totale dei cittadini (il problema, come abbiamo visto sono le procedure).
Tanto è chiaro che questo incidente produrrà un ripensamento e dei cambiamento profondi nei metodi di progettazione, produzione e controllo degli impianti nucleari: se i francesi ci volgiono vendere gli EPR e la Westinghouse il suo AP1000 dovranno essere ben covincenti e mettere al sicuro gli italiani dal discorso: “come ci possiamo fidare?“
19 Marzo 2011 alle 19:16
Ecco gli antinucleari al lavoro
corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/...
Purtroppo non posso dire quello che penso per evitare querele, ma credo che ognuno leggendo e prestando la dovuta attenzione alle proporzioni (e magari anche a una cartina geografica) possa farsi un’idea
19 Marzo 2011 alle 20:48
I miei commenti sono nella rete anti-spam…… meglio così!
Non dimenticate di smascherare la frode delle rinnovabili, contrariamente ogni sforzo cade nel vuoto perchè associano la soluzione energetica alle rinnovabili.
L’informazione corretta sul nucleare è praticamente inesistente.
19 Marzo 2011 alle 21:06
Per Pietruccio
Condivido quello che dici, ma attenzione a parlare di “ritiro” della nuova legge sul nucleare (D.Lgs.31/2010). A parte il fatto che quella è legge dello Stato e la sua inefficacia la si ottiene soltanto abrogandone gli articoli (allora, tanto vale farlo con il referendum!), ti evidenzio che si tratta di una legge fatta apposta per istituire un percorso legislativo migliore per l’autorizzazione degli impianti. Percorso, tra l’altro, che ha tra i suoi punti qualificanti elementi che non si ritrovano nella normativa precedente:
- previsione di avanzati criteri tecnici per la sicurezza delle centrali, per la salute della popolazione e per il rispetto dell’ambiente;
- benefici diretti ai residenti intorno agli impianti;
- previsione di un fondo di accantonamento per il futuro decommissioning;
- autorizzazione unica e non per fasi successive, ma salvaguardando il potere di espressione da parte delle Regioni.
Ed è proprio questa parte della legge che gli antinucleari vogliono abrogare, lasciando peraltro intatta tutta una parte relativa alla costruzione del Deposito Nazionale.
Ti faccio presente che vogliono abrogare, nell’ambito dello stesso quesito, anche il decreto-legge 112/08 che all’art. 7, lettera d) prevede espressamente una strategia energetica nazionale che contempli la realizzazione di impianti di produzione di energia nucleare. Con il referendum si vuole abrogare tutto questo, quindi per evitare il referendum si dovrebbero modificare entrambe le leggi sopra menzionate, nel senso di non contemplare più il ritorno al nucleare.
Se poi vuoi dire che è meglio un atto unilaterale del Governo che renda comunque inefficace la legge (ma ti ho spiegato che si tratta di “leggi”, al plurale), piuttosto che subire l’atto di forza dei referendari il 12 giugno, allora tanto vale dichiarare che i passi successivi previsti dalla legge sul nucleare saranno fatti solo dopo le dovute verifiche sulla sicurezza, ecc. ecc.
In conclusione, Pietruccio, dei 3 punti del tuo intervento delle 19.03 va proprio eliminato il secondo, per le ragioni che ho cercato di spiegare.
Please In My Back Yard
19 Marzo 2011 alle 21:24
L’informazione corretta sul nucleare è praticamente inesistente nel panorama della comunicazione:
Le varie opinioni, anche se legittime , ma di fatto innoportune se abbinate alla comunicazione scientifica.
Questa pessima abitudine dei media, per altro mai contestata con vigore, rende ogni tentativo una innutile perdita di tempo.
19 Marzo 2011 alle 21:25
Una critica, spero recepita come costruttiva, a tutti: riguardo all’incidente di Fukushima “nessun danno alla popolazione” non é obiettivo. “Detrimento” è un concetto definito dall’ICRP (non dagli ambientalisti) ed include tutto (diagnosticabile e non: stati d’ansia, frustrazione legata a perdita di lavoro, e via discorrendo). Non possiamo pensare di liquidare impatti seppur collaterali come “nessun danno”. Danni la popolazione di Fukushima ne ha ricevuti, questo é innegabile.
Stoppiamo gli ingiustificati allarmismi, per caritá, ma predisponiamoci ad allargare la visuale altrimenti non puó aver ragione chi invita i sostenitori del nucleare (e il sottoscritto lo é) ad un approccio meno reticente (interessante ed equilibrato editoriale di Rizzo sul Corsera di qualche giorno fa).
20 Marzo 2011 alle 01:00
@ Pietruccio
Da valutare anche le considerazioni di Pimby che però se lasciamo passare il risultato referendario senza boicottarlo invitando la gente ad andare ai mari e al monte, passando il si non si riparlerebbe proprio di nucleare per altri 5 anni periodo durante il quale nessuno potrebbe legiferare in senso diverso dall’esito referendario.
Diverso il caso non si rechino alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto per cui il referendum sarebbe come se non si fosse svolto.
20 Marzo 2011 alle 10:08
x Pimby e Renze Riva
Non mi occupo di leggi e tecnicismi parlamentari (di cui non me ne può… di meno).
Quello che so è che se faremo il referendum, e lo dovessimo perdere (come mi pare ovvio, non so voi, ma tutte le persone che conosco io, anche quelle che all’epoca avevano votato per il nucleare, oggi verrebbero via anche dalle vacanza alle Seychelles pur di votatre e votare contro il nucleare in italia) a quel referendum verrebbe data una lettura politica e la chiusura nei confronti del nucleare saebbe totale per decenni.
A quel punto non resterebbe che mettere le mani nel borsellino e cominciare a tirare fuori soldi a palate per i petrolieri e i grandi speculatori della green economy: e tanti auguri per inostri figli. Dopo che ci avranno spellato vivi (in senso economico, intendo) ci butteranno via come una carcassa spolpata, e il tutto col sostegno convinto della popolazione che si sentirà furbissima perchè ha evitato il rischio nucleare.
Beata ignoranza!
20 Marzo 2011 alle 10:53
x Francesco
“…riguardo all’incidente di Fukushima “nessun danno alla popolazione” non é obiettivo. “Detrimento” è un concetto definito dall’ICRP (non dagli ambientalisti) ed include tutto (diagnosticabile e non: stati d’ansia, frustrazione legata a perdita di lavoro, e via discorrendo)…”
Si. Io l’avevo più semplicemente chiamato “paure, disagi e incazzature”, ma il senso era quello: la colpa di quello va comunque divisa fifty-fifty con gli specialisti dell’ansia nella popolazione (i giornalsiti sdraiati ai piedi dei soliti…).
20 Marzo 2011 alle 11:07
x Alessio dal sito
gruppoeditoriale.it/2011/03/19/terremoto-giappone-quali-cons...
Ecco qui alcune fonti - tanto per cominciare…
http://www.jaif.or.jp/english/
http://www.airm.it/_images/icrp103.pdf
http://www.world-nuclear.org/education/ral.htm
www-3.unipv.it/webgiro/ricerch/Pubblic/04-RiDanni-04-FisMedc...
20 Marzo 2011 alle 12:02
Caro Pietruccio,
come sempre hai ragione. Ma fattene una ragione: l’ignoranza, come anche la stupidità, ha un prezzo che si deve pagare (e purtroppo lo pagano anche coloro che stupidi non sono, ma in una comunità stolta vivono).
20 Marzo 2011 alle 20:39
complimenti per la poco conoscenza. Ho visto che avete sponsorizzato tempo fa un video dell’enel con cecchi paone (http://www.youtube.com/watch?v=47dOJHrX8O8) e all’inizio del video c’è lo sponsor ENEL grande come una casa e questo fa capire quanto possa essere attendibile il video (in quanto pro nucleare), ascoltandolo attentamente si possono notare evidenti lacune di informazione per non dire cavolate. 1) Per convincere la gente disinformata sull’argomento, Enel asserisce che grazie all’energia nucleare la bolletta di noi italiani diminuirebbe dicendo che la corrente comprata dalla Franca, e chiaramente prodotta da fonte nucleare è meno costosa di quella prodotta da fonte fossile… Ma Vi siete chiesto il perche’ della cosa? La Francia ha tantissime centrali nucleari che producono chiaramente energia in abbondanza. Siccome la produzione di corrente non può essere comandata a “bacchetta” (passatemi il termine) l’energia prodotta in surpluss e chiaramente non utilizzata dalla Francia stessa viene letteralmente SVENDUTA a tutti gli stati compratori. 2) il piano energetico italiano tutt’ora è dipendente da fonte fossile il quale come tutti sanno è destinata a finire nel breve tempo. Perciò secondo il governo per porre fine a questa dipendenza che chiaramente mette su un piano politico sfavorevole il nostro paese si pensa bene di utilizzare l’uranio. Ma vi siete chiesto da dove viene l’uranio e quanta disponibilità c’è? Vedendo i vostri commenti fatti penso proprio di no. Vii informo che l’uranio non si compra alla coop e visto che sul suolo Italiano di giacimenti di URANIO non ne esistono lo stato italiano dipenderebbe sempre da qualche altro stato che ne possiede. Di fatto la dipendenza da fonte fossile quale carbone e petrolio sarebbe superata dalla dipendenza da uranio. Inoltre i giacimenti riconosciuti di uranio a livello mondiale non garantiscono una riserva per più di circa 80 anni. 3)Vi pongo subito una domanda! Ma secondo voi, vedendo che l’italia non riesce nemmeno a gestire i suoi rifiuti civili (vedi problematiche al sud) sarebbe in grado di gestire le tonnellate di materiale radioattivo??? E i siti geologici come li chiamano, te lo dico io dove li fanno. Nei paesi del terzo mondo dove la povertà è talmente alta che l’uomo del mondo occidentale si puo pure permettere di comprare la vita di quelle persone, affidandoli per sempre quello che per nostro egoismo produciamo (i famosi chicchi di riso come li chiama Cecchi Paone). ALTRE PROBLEMATICHE CONTINUO AD AGGIUNGERTELE DOPO SE RIUSCIRETE A RISPONDERMI PUNTO PER PUNTO!
20 Marzo 2011 alle 21:01
@Simone .: NDP ( nulla di personale) ma frequentate tutti lo stesso pifferaio magico?
Le risposte alle tue domande e relative spiegazioni con basi documentate sono state tutte sviscerate in questo blog.
( Sul forum nuclearmeeting x ogni argomento ci sono anche i link)
Ciao
20 Marzo 2011 alle 21:27
o semplicemente non sai rispondermi punto per punto?
20 Marzo 2011 alle 21:35
Aggiornamento secondo Filipponi
http://fusione.altervista.org/fukushima_daiichi.htm
Interssante il confronto con l’intensità di dose a Chernobyl
20 Marzo 2011 alle 22:06
Salve a tutti.
Visto che, lo riconosco, il thread di commenti a questo ed a molti altri articoli riesce a mantenersi entro i confini della discussione civile e ragionata, benchè tendenzialmente spostata su una posizione (quella PRO), aggiungerò le mie considerazioni.
La premessa, necessaria, è che non sono un tecnico nel senso propriamente detto: sono studente, ma non certo di ingegneria. La tecnologia, tuttavia, mi interessa, e credo che basti una facoltà sola per capire quello che serve (in quasi tutti i contesti, incluso questo): quella di leggere attentamente, tentare di capire, e chiedere spiegazioni se qualcosa non risulta chiaro.
Ho letto molti documenti sia pro che contro, ho visto i vari servizi di Report e le risposte date alle affermazioni ivi contenute.
Ho inoltre tratto molti spunti interssanti dai contributi presenti qui in forma di commento.
L’opinione che sono riuscito a raggranellare, in sintesi, è la seguente.
Visto quanto inquinano le centrali fossili, quanto poco la gente ed il potere politico se ne frega dell’inquinamento generato dalle raffinerie, dalla chimica in generale, o da porcate tossiche varie, comprendo bene che fare i pignoli assoluti sul nucleare (e solo su quello, lo sottolineo) pecchi un poco di incoerenza.
Ritengo, infatti, che a patto di rispettare alcune condizioni:
1.Centrale di ultima generazione a sicurezza intrinseca, con sistemi di raffreddamento di emergenza non dipendenti da elettricità ma agenti in base a forze fisiche.
2.Progetto, costruzione, controllo qualità a regola d’arte secondo i massimi standard di rigore.
3.Gestione da parte di personale competente, qualificato, e sottoposto a controlli ferrei e periodici da parte di un istituto sovranazionale super partes.
Potrei pensare serenamente, con calma, ad una continuazione (o ritorno) dello sfruttamento dell’atomo.
Tornando però nel contesto nostrano, ovvero l’Italietta, non ho molti dubbi: se si dovesse fare un referendum, o anche se lo si rimandasse per aspettare una giusta calma degli animi, la mia scelta cadrebbe sempre sul NO al nucleare in Italia.
Non lo faccio per emozione, perchè “nucleare=morte” a priori… anche qui, ho alcuni punti:
1.Le scorie: problema fondamentalmente irrisolto, sia a livello tecnologico che a livello logistico, e foriero di infiniti casini, da aggiungersi a quelli delle centrali stesse. Gli Stati Uniti sono decenni che cercano un posto, e, da quanto leggevo anni fa, il deposito che doveva essere di Yucca Mountains non si è poi mai fatto.
2.Il rischio, seppur tenuto bassissimo con il meglio della serietà e dell’ingegneria, continua ad esistere. La grossa problematica del nucleare è che, a differenza chessò, di una diga che crolla, di una turbogas che salta per aria, addirrittura di una raffineria che ha problemi, è che la radioattività ti mette l’ipoteca definitiva sul territorio. Vedasi, ad esempio, la città di Prypyat, vicino Chernobyl. Anche porcate immonde come Bhopal, oppure le perdite di petrolio, sono (a patto di volerlo fare), “quasi-sanabili” nel significato di rimuovere, per quanto possibile, l’agente contaminante. Un intero pezzo di terra radioattivo, che io sappia, diventa completamente inutilizzabile, e per moltissimi decenni.
3.Problema di contesto, ovvero: L’ITALIETTA! Sono veramente esterrefatto, infatti, dalle dichiarazioni piene di candore e giovanile slancio emotivo di certi soggetti, anche ingegneri, i quali credono DAVVERO che, quando si tratterà di nucleare, tutti i comportamenti da stronzi del nostro paese svaniranno come neve al sole.
Possibile che 65 anni di storia reoubblicana non servano a nulla? Possibile che persone mature e responsabili credano VERAMENTE che, solo perchè si tratta di un ambito “serio”, la mentalità cambierebbe?
Parlo della malagestione, delle truffe negli appalti, della tendenza a fare i furbi e a risparmiare dovunque si può, della mancanza di controllo verso i privati, della incapacità di gestire situazioni complesse, della spiacevola tendenza alla poca trasparenza.
Secondo i fautori del nucleare tutto questo, che ha causato il disastro del Vajont e che oggi possiamo vedere bene anche nel modo in cui hanno affrontato la crisi dei rifiuti di Napoli, scomparirebbe di botto perchè “il nucleare è una cosa seria, eh.”
Ahimè, se c’è qualcuno che lo pensa, credo che, allora, dovremo anche noi avere la nostra tragedia nucleare, per provare che l’idiozia non si ferma davanti a nulla.
Tutto questo fermo restando che, allo stato attuale delle cose, intavolare un discorso pacato risulta quasi impossibile, vista la contrapposizione mediatica tra fautori del si inneggianti alla infallibilità tecnologica moderna, e propiugnatori del no che invece tendono a perdere la visione di insieme.
In chiusura: un piccolo appunto, se così lo possiamo chiamare, “ad maiora”. Prima di lanciarsi come furibondi cavalieri in battaglie pro oppure contro una nuova tecnologia, sarebbe opportuno ficcarsi in testa, lasciando perdere inesattezze e giustificazioni, l’idea di CONSUMARE DI MENO. Abbassare un po’ il tenore di vita, piantarla con 250000 aggeggi elettronici inutili, 3 cellulari a persona, le luci che non vengono mai spente, il riciclaggio che non si fa, le case coibentate malissimo che disperdono un casino di calore…devo continuare?
Sperando che il contributo sia utile alla discussione,
saluti
20 Marzo 2011 alle 22:10
@ Simone
1)
sui costi ne abbiamo parlato fino alla nausea (un’infinità di commenti)
archivionucleare.com/index.php/2007/01/30/animata-discussion...
ma può essere interessante questo (articolo dell’istituto Bruno Leoni)
forumnucleare.it/index.php/favorevoli/carlo-stagnaro-i-veri-...
anche sulle rinnovabili qualche considerazione utile dello stesso istituto
http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=9164
e per avere un’idea del costo energetico avevo fatto questi due conticini (che non si trovano tanto in giro perchè sono un po’ noiosi)
archivionucleare.com/index.php/2008/07/01/situazione-risorse...
e commenti successivi in cui aggiustiamo un po’ il tiro
2)
Sulle riserve di uranio
archivionucleare.com/index.php/2011/02/08/riserve-mondiali-c...
e sulla struttura della sua distribuzione (articolo precedente a quello sopra, più aggiornato)
archivionucleare.com/index.php/2008/07/01/situazione-risorse...
e forse ti potrebbe essere utile dare un’occhiata qui
archivionucleare.com/index.php/2010/01/17/unita-misura-energ...
3)
E’ una questione politica. Ognuno ha i suoi punti di vista. Io ho questo
archivionucleare.com/index.php/2011/03/16/reattori-bwr-incid...
e post seguenti
archivionucleare.com/index.php/2009/11/25/scorie-radioattive...
e anche
archivionucleare.com/index.php/2011/03/16/reattori-bwr-incid...
archivionucleare.com/index.php/2011/03/16/reattori-bwr-incid...
20 Marzo 2011 alle 22:25
Simone,
Abbiamo risposto punto per punto (e anche molto di piu!) decine di volte alle, scusa il termine, eresie che enumeri in questo blog…
Non ti aspetterai che ogni volta si ricomici daccapo… Vero?
20 Marzo 2011 alle 22:33
@Simone:o semplicemente non sai rispondermi punto per punto?
Posso farti una relazione dettagliata punto per punto ma è IRRILEVANTE in quanto sarebbe solo una perdita di tempo visto che esprimi la tua opinione conclusiva in ogni domanda.
Ma dato che sono buono e siamo in guerra ( - 25% petrolio e -10% Metano) ti rispondo in sintesi:
1# Il prezzo è determinato dal costo di produzione, valore di mercato, prezzo imposto dall’autorità dell’energia.
2# Il piano energetico è basato sull’obiettivo di 50% Fossili 25% rinnovabili 25% nucleare
3# L’Agenzia per la sicurezza Nucleare ha il compito di individuare le aree dove realizzare i depositi.
Per ulteriori approfondimenti vale il post precedente.
—————————–
Opinioni bislacche e polemiche pre-referendarie sono lasciate ai vari “guru” energetici senza tralasciare che le leggende metropolitane solo riservate per i sorcini che seguono il pifferaio-magico di turno.
Come alternativa resta sermpre il classico opuscolo della wwf sull’argomento.
NDP
Ciao
20 Marzo 2011 alle 22:36
@ Simone
Il post che ho mandato è bloccato, ma quando appare vedrai che mi sa che ho fatto un po’ di casino con gli ultimi link
Sul punto 3) guarda anche questo
archivionucleare.com/index.php/2011/03/16/reattori-bwr-incid...
20 Marzo 2011 alle 22:49
io sono pronto ad ascoltare ditemi, rispondetemi, o inviatemi i link con le famose discussioni…
21 Marzo 2011 alle 01:06
Signori,
ingegneri e non,
mica starete a perdere tempo
con chi ha e sa solo perdere tempo?
Lasciatelo in salamoia il Simone.
21 Marzo 2011 alle 13:12
Minchia come rosicate!!!
ahahahah
questo blog è na mega rosicata continua!!!
e il bello è che rosicate per l’ignoranza degli italiani!!!! La stessa ingnoranza che spinge gli italiani a votare il vostro amato Silvio!!!
siete bellissimi da leggere
Un saluto al megaprof Battaglia, il mio mito!
21 Marzo 2011 alle 13:21
“Luigi” è “Simone” che rosica, dopo aver letto i link postati da Pietruccio. Very troll’s behaviour.
21 Marzo 2011 alle 14:10
In linea di massimo sono d’accordo con Mauro. Tuttavia quanto al deposito di scorie si dovra’ pur citare l’esperienza francese e quella svedese…
E quanto all’”Italietta”, beh… ho espresso chiaramente sopra cosa penso di un nucleare non fatto assolutamente a regola d’arte. In effetti laddove non fossi sereno che venga messo nelle mani giuste, laddove avessi anche solo il sospetto che venga messo in mano ad imprenditori che ridono al verificarsi di un terremoto pensando ai soldi che intascheranno, probabilmente diventerei antinuclearista pure io…
Non credo questo pero’ sia un alibi: se la pensiamo cosi allora dobbiamo pensarla cosi sempre e su tutto, e quindi non dobbiamo salire sugli aerei, dobbiamo rinunciare a tutti mezzi di trasporto ed a tutti i prodotti petroliferi e dell’industria chimica, ecc. Dire che queste industrie presentano rischi minori, e quindi accettabili (e quindi, di fatto, che si possono mettere in mano ai personaggi di cui sopra) non mi trova per niente d’accordo. E’ questione quindi di capirsi, e di applicare poi coerentemente lo stesso metro e la stessa misura… Diversamente si fa un paragone che non e’ affatto “fair”…
21 Marzo 2011 alle 19:51
@ Luigi
Non ci azzecchi proprio.
Mi sono dato da fare per 10 anni in un partito di centro-sinistra e, senza cambiare punto di vista, né sono uscito solo perchè, purtroppo, l’intero schieramento ha preso posizione, irrazionale e demagogica, contro il nucleare.
Non rosico - sono preoccupato per i miei figli che si trovano a dover affrontare un futuro incerto in un paese allo sbando in balia di tutti i furbi e gli speculatori, fra i quali, quelli che mi stanno sicuramente più antipatici, sono quelli della green economy, perchè fanno quello che fanno tutti (i loro interessi) ma pretendono di farsi rappresentare con l’aureola…
Il tempo, però, è galantuomo…
Il problema è che le cose diverranno chiare quando sarà troppo tardi.
21 Marzo 2011 alle 22:26
correggo
ovviamente
…ne sono uscito….
22 Marzo 2011 alle 00:09
Il sito Wikileaks ha rilasciato un secondo cablogramma redatto in data settembre 2008 ( ovvero 3/4 mesi dopo l’annuncio del piano nucleare italiano ) dal titolo ancora più esplicito : SUBJECT: PROTECTING U.S. INTERESTS AS ITALY GOES NUCLEAR ( http://213.251.145.96/cable/2008/09/08ROME1191.html )
”
…
1. (C) Summary: The Berlusconi Government tells us it is
serious about re-launching the Italian nuclear energy sector.
If the GOI actually follows through, there will be tens of
billions of dollars in commercial contracts. Already, we see
high-level lobbying by British, French and Russian government
leaders, all of whom are apparently seeking to ensure that
their firms participate in this potentially enormous project.
Italy will be making key decisions in the next 6 to 12
months; the USG should weigh in with the GOI to ensure that
U.S. firms face a level playing field. We should also push
for the GOI to factor energy security considerations into its
decision-making. GOI officials tell us that Russian nuclear
energy technology and companies could win contracts to build
Italian nuclear power plants. POTUS may want to discuss USG
interests on these issues with Berlusconi during his October
Washington visit. End Summary.
…
”
Una lettura decisamente interessante e che fa luce sulle manovre messe in essere dai vari attori partecipanti , manovre sicuramente più ampie rispetto a quelle dello stesso Governo che del nucleare avrebbe dovuto farne il SUO ( leggi : il nostro , l’interesse dello Stato Italiano ) INTERESSE.
L’Espresso ne pubblica altri due che ci danno altri dettagli sul fermento attorno al piano nucleare italiano :
- SUBJECT: ECONOMIC DEVELOPMENT MINISTER SCAJOLA’S U.S. VISIT
TO STRESS NUCLEAR ENERGY AND OTHER COMMERCIAL COLLABORATION -> racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-...
- SUBJECT: SCENESETTER FOR ITALIAN MINISTER CLAUDIO SCAJOLA’S
VISIT TO WASHINGTON -> racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-...
22 Marzo 2011 alle 14:11
@Linuser: va bè essere le serve delle lavandaie dei panni altrui……
Leggere quello che è scritto:
1. (C) Riassunto: Il governo Berlusconi ci dice che è
sul serio rilancio del settore italiano dell’energia nucleare.
Se il governo indiano segue effettivamente attraverso, ci saranno decine di
miliardi di dollari di contratti commerciali. Già, vediamo
lobbying di alto livello da parte del governo britannico, francese e russo
dirigenti, i quali tutti sono apparentemente in cerca di garantire che
le loro imprese di partecipare a questo progetto potenzialmente enorme.
L’Italia sarà prendere le decisioni chiave per i prossimi 6-12
mesi, il governo USA dovrebbe pesare con il governo indiano a garantire che
Imprese statunitensi di fronte a una parità di condizioni. Dovremmo inoltre spingere
per il governo indiano a fattore considerazioni di sicurezza energetica nei suoi
decisionale. Funzionari di governo indiano ci dicono che nucleare russo
tecnologie energetiche e delle imprese può vincere contratti per la costruzione
Italiani centrali nucleari. POTUS possibile discutere USG
interessi su tali questioni con Berlusconi durante la sua ottobre
Washington visita. Fine Riepilogo.
Se ti iscrivi alle newsletter di chi è nel settore queste INFO le hai ancora prima di questi “spioni & snasoni”
Ciao
22 Marzo 2011 alle 17:07
@Cher
Se ti iscrivi alle newsletter di chi è nel settore queste INFO le hai ancora prima di questi “spioni & snasoni”
Ne sono convinto , ma di solito le info ufficiali non comprendono nè le valutazioni di tipo politico , nè tantomeno la franchezza che caratterizza chi si muove per promuovere gli interessi delle imprese del suo Paese.
Leggere quello che è scritto:…”
Personalmente l’ho letto e di solito preferisco leggerli in lingua originale perchè rendono meglio il contenuto senza le imprecisioni tecniche o sinottiche delle traduzioni ; se poi ci si affida ai traduttori automatici , si rischia di perderne proprio il significato … le riporto la traduzione corretta ( lo spero ) del sommario :
“1. (C) Sommario: IL governo Berlusconi ci dice di prendere sul serio il tema del rilancio del settore italiano per l’energia nucleare.
Se il Governo italiano ( GOI = Government of Italy ) andrà realmente avanti , saranno disponibili 10 miliardi di dollari in contratti commerciali.
Già osserviamo del lobbismo ad alto livello da parte dei capi di governo britannico, francese e russo , i quali stanno tutti cercando apparentemenete di assicurare che le loro imprese partecipino a questo progetto potenzialmente enorme. L’Italia prenderà la decisione chiave nel periodo compreso tra i prossimi 6 - 12 mesi; Il governo statunitense ( USG = United States Governement ) dovrebbe fare pressioni sul governo italiano per assicurare che le imprese statunitensi abbiano un ruolo nella partita. Noi dovremmo anche premere sul governo italiano affinchè tenga conto delle considerazioni sulla sicurezza energetica nel prendere le sue decisioni (- cos’è questa ??? una “calda raccomandazione interessata” ??? una minaccia ??? -). Il governo italiano ci ha riferito che le compagnie e la tecnologia nucleare russa potrebbe aggiudicarsi dei contratti per costruire impianti per l’energia nucleare. la presidenza degli Stati Uniti ( POTUS = the President of the United States ) può voler discutere gli interessi del governo degli Stati Uniti su queste problematiche con Berlusconi durante la sua vista a Washinghton di ottobre. Fine Sommario. ”
Ribadisco che questo è il punto di vista, il resoconto dell’ambasciatore americano a Roma in una comunicazione con il suo Governo che avrebbe dovuto rimanere riservata.
22 Marzo 2011 alle 22:39
Simone:
“complimenti per la poco conoscenza. ..si possono notare evidenti lacune di informazione per non dire cavolate. “
Simone, ti rendi conto che non ne hai azzeccata una? E poi dici a noi che abbiamo delle lacune…
23 Marzo 2011 alle 08:49
Toh… qualcuno che sta coi piedi per terra: e, guarda caso, è la Svizzera.
ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/03/22/visualizza_new...
Invece continua l’isterismo radiofobo: non mi intendo di medicina ma a sebra proprio una patologia. La gente è terrorizzata. Adesso poi che “la nube sta per raggiungere l’Italia…”
Va a finire che a forza di spargere cazzate, questi giornalisti e questi fisici e tecnici un po’ falliti che per invidia sparano a zero su chi è più bravo di loro (poi c’è anche tutto il giro d’interessi delle fossili e della green economy - green nel senso del verde, cioè il colore dei dollari e non certo per l’ambiente), producono delle psicosi tali da creare dei danni veri. Del “detrimento” abbiamo già parlato (la gente, dalla paura, si sente proprio male), ma ci sono anche delle donne incinte che terrorizzate (per qualcosa che non esiste - e cioè il rischio a basse dosi di radiazione indotte da incidenti in centrali atomiche) vanno ad abortire, e così per colpa di futili motivi, ignoranza, ottsità, interessi e invidie c’è qualcuno che ci rimette la vita.
Complimenti agli “antinucleari”. Complimenti davvero!
23 Marzo 2011 alle 11:52
non riesco a capire il senso della moratoria, tanto prima dell’agenzia funzionante mancano una ventina di decreti attuativi, e prima di un annetto non avrebbe in ogni caso potuto dire alcunchè!!!!!
23 Marzo 2011 alle 14:22
@Linuser : allora? Cioè cosa cambia nel leggere un “cablogramma” riservato dal non comprendere che se presentano il reattore AP1000 al politecnico di Milano c’è un interesse da parte USA nel futuro mercato nucleare Italico?
Nel primo caso è in atto un “tentativo ” di chissa che cosa e nel secondo una “Filantropica” messa a disposizione di conoscenza tecnologica?
Spero nei Cinesi, così almeno avremo centrali
23 Marzo 2011 alle 16:14
@Pietruccio
Toh… qualcuno che sta coi piedi per terra: e, guarda caso, è la Svizzera.
Forse ricordo male , ma mi sembra di aver letto qui o da qualche altra parte che in Svizzera ogni abitazione ( o quasi ) ha e/o deve avere un rifugio antiatomico.
Di sicuro ho letto qualcosa a riguardo dei rifugi su questo sito , a partire da qui : archivionucleare.com/index.php/2009/07/01/rifugi-antiatomici...
@Cher
Spero nei Cinesi, così almeno avremo centrali
o nei canadesi , visto che mi sembra di aver letto che la centrale che avrebbe dovuto essere costruita a Montalto era di tipo CANDU e che la centrale sperimentale di Latina, frutto della sperimentazione totalmente italiana, è di tecnologia analoga ( HWR ).
Tralasciando le motivazioni di chi si chiede se abbia senso discutere in maniera impropria di energia nucleare visto che in linea di principio indipendentemente dalla tecnologia usata , dai modelli , dalla generazione , se siano critici o subcritici , i reattori nucleari vengono usati come dei grossi boilers per scaldare dell’acqua , generare vapore e trasformarne la pressione in forza meccanica per azionare turbine e che più o meno disperdono una gran parte dell’energia sotto forma di calore … mi chiedevo se i CANDU non possano effettivamente costituire una soluzione più accettabile : hanno un tasso di criticità già più basso e possono funzionare con diverse tipologie di combustibile ( uranio naturale , MOX , torio …)
23 Marzo 2011 alle 22:13
x linuser
“…ogni abitazione ( o quasi ) ha e/o deve avere un rifugio antiatomico…”
Altra bufala su cui ci hanno marciato mi pare i (finto)ambientalisti piemontesi.
Notare che gli svizzeri devono avere il rifugio antiatomico (e chi non lo ha a casa sua deve pagare una specie di “multa” o se si vuole un contributo molto salato al comune che deve provvedere a costruire rifugi antiatomici per la popolazione che non si arrangia.
La bufala allora dov’è?
Sepmplice: servono per una guerra atomica. Il rifugio non serve certo come sistema di sicurezza per gli incidenti alle centrali. Il solo fatto di pensare una cosa tanto ridicola fa capire quanto questa gente (gli antinucleari) sia lontana anche solo da una pallida idea di cosa sia un impianto: in compenso parlano un sacco, e fanno propaganda e spiegano a tutto cos’è la tecnologia nucleare (senza sapere un acca di cos’è - in altre parole spargono una mitologia senza senso, ma che rende sotto molti aspetti… e agli speculatori della green economy rende pure parecchio in termini di profitti immeritati ecc… mi sono stufato di lamentarmi - tanto poi arriva un coglione di giapponese e ci sputtana tutti e sembra che chi spara cazzate abbia ragione).
24 Marzo 2011 alle 15:54
@Pietruccio
Non capisco dove sia la bufala : se è vero che i rifugi vengono costruiti dal punto di vista legislativo come contromisura temporanea contro una guerra atomica , non mi può venire a dire che siccome lo scopo è diverso non possono nè essere utilizzati , nè proteggere dagli effetti di un eventuale incidente ad una centrale atomica usata per scopi civili vista anche la loro diffusa capillarità su tutto il territorio.
Potremmo definirla una classica applicazione duale : progettata e costruita per rispondere ad esigenze militari ma comunque efficace nel rispondere ad eventi di natura non-miltare/non-bellica.
Come il GPS, un’applicazione militare usata ampiamente e per lo stesso scopo in ambito civile … o i satelliti usati dai servizi di “esplorazione della superficie terrestre” ( per usare una allocuzione che non si riferisca a nessuna specifica applicazione ) utilissimi in entrambi gli ambiti.
A rifletterci bene , un bunker antiatomico non degrada nemmeno le sue prestazioni a seconda se debba proteggere dalla radioattività conseguenza di un bombardamento atomico o dalla radioattività conseguenza di un incidente ad una centrale nucleare.
24 Marzo 2011 alle 21:13
Per Pietruccio
Non mi pare proprio che la Svizzera debba essere presa a modello di razionalità in quanto a risposta all’incidente di Fukushima: le righe seguenti sono tratte da un sito ticinese.
“A seguito dell’incidente di Fukushima, il Consiglio federale intende verificare le basi della sua politica energetica.
Quale reazione immediata all’incidente avvenuto in Giappone, il 14 marzo 2011 il DATEC ha sospeso le procedure di rilascio delle autorizzazioni di massima per la sostituzione di tre centrali nucleari svizzere. Tali procedure verranno riavviate soltanto una volta analizzate le cause della crisi nucleare giapponese e quando gli standard di sicurezza delle centrali svizzere saranno stati riesaminati e, se del caso, adeguati in funzione delle nuove conoscenze. Parallelamente, il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di mettere a punto nuovi scenari energetici:
Variante 1: mantenimento dell’attuale mix di corrente elettrica ed eventuale sostituzione anticipata delle tre centrali nucleari più vecchie, a garanzia della maggiore sicurezza possibile.
Variante 2: le centrali nucleari non verranno sostituite al termine del loro ciclo di vita.
Variante 3: abbandono anticipato del nucleare; le attuali centrali nucleari verranno disattivate prima del termine del loro ciclo di vita, stabilito originariamente in funzione di criteri di sicurezza tecnica.
I primi risultati di questo esame, che serviranno a preparare i dibattiti parlamentari, sono attesi per il mese di giugno.”
Tutto il mondo è paese: pur senza arrivare al delirio tedesco della Merkel, i politici svizzeri assecondano volentieri le fobie più irrazionali del proprio bacino elettorale…
24 Marzo 2011 alle 21:28
Intanto, il nostro Governo (Consiglio dei Ministri di mercoledì 23 marzo u.s.) ha introdotto per decreto-legge la moratoria di un anno per il programma nucleare italiano, facendo salvo quello per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
(ALLO STAFF, CHIEDEREI SE NON RITENGANO DI INTRODURRE QUESTA NOTIZIA COME NUOVO ARGOMENTO, VISTO CHE COSTITUISCE UNA RILEVANTE NOVITA’ PER L’ITALIA)
Correggendo inoltre la nuova legge sul nucleare, si prolungano di 24 mesi le scadenze previste per la ricerca dei siti, e su questo prolungamento si inserisce la moratoria di 1 anno. Cioè, attenderemmo 3 anni per avviare il processo…
Uso il condizionale, perchè questa ipotesi non tiene conto dei possibili esiti del referendum che (sottolineo in particolare per Pietruccio, visti i nostri post del 20 marzo) allo stato dei fatti non è stato ancora abolito. E per quanto ne so, un referendum può essere annullato solo se si cambiano le leggi oggetto di quesito referendario, e nulla di tutto questo è successo al Consiglio dei Ministri di cui sopra.
24 Marzo 2011 alle 21:31
x linuser & Pimby
Purtroppo mi manca la materia prima: il tempo (devo andare a fare lezione anche adesso - sono le 21.20… etorno adesso da un corso - meno male che si dice che gli insegnanti non fanno niente… almeno per qualcuno non è vero).
Dico solo che:
a) i giapponesi di casino ne hanno fatto un bel po’ (chi comprerebbe adesso una casa in un paese europeo vicino a una centrale? Quanto danno ha fatto Fukushima al patrimonio immobilirare di quelle zona? Sicuramente di più dell’incidente stesso in giappone - in termini di denaro - intendo). E IAEA? Come ha potuto stare zitta? Non sapeva? Allora dovrebbe vergognarsi. Sapeva e non ha detto niente? Ancora peggio. Come minimo doveva prendere le distanza da quella gestione che si va via via profilando come scandalosa
ilgiornale.it/interni/il_rischio_nucleare_viene_politica/24-...
Sia chiaro che è stato sputtanato tutto il settore e adesso deve pagare dazio. Non se la caverà con poco. Gli svizzeri vogliono vederci chiaro e fra le varie opzioni mettono anche la rinuncia al nucleare: giusto. La fiducia è una cosa seria e bisogna conquistarsela. La tecnologia nucleare, se vuole continuare ad esistere (nei paesi civili) sarà bene che si dimostri moooolto convincente e che espella chiunque ha dei comportamenti anche solo dubbi.
b) I rifugi antiatomici, se è per quello, possono essere usati anche per andaci a vedere la TV. Ma dire che la svizzera può permettersi di fare il nucleare perchè ha rifugi atomici o che devono fare i rifugi atomici per prteggersi anche dagli incidenti nelle centrali è una cazzata. L’incidente nucleare come (purtroppo si è visto bene) non è un evento traumatico e rapido per cui può servire a qualcosa un rifugio. E’ uno stillicidio di contaminazioni, vapori, nuvole radioattive, piogge che portano la ragdioattività a terra, contaminazione dei cibi e danni commerciali ecc… a cosa serve un rifugio? Ad esempio, la popolazione giapponese intorno alla centrale è stata evacuata: mica poteva chiudersi nel rifugio per un anno. Oltretutto, se ci pensate un po’, pensate davvero che in caso di guerra atomica….
25 Marzo 2011 alle 19:49
x Pimby
“…Uso il condizionale, perchè questa ipotesi non tiene conto dei possibili esiti del referendum che (sottolineo in particolare per Pietruccio, visti i nostri post del 20 marzo) allo stato dei fatti non è stato ancora abolito…”
Allora vuol dire che hanno deciso di affossare il nucleare in italia.
Quante speranze ci sono che al referendum vincano i favorevoli?
O che non si raggiunga il quorum?
La lettura politicha che ne seguirà renderà tabù il nucleare fino alla prossima crisi petrolifera profonda, e dopo che avranno sbattuto la testa sulle rinnovabili (tanto coi discorsi e basta gli italiani non ci credono che le rinnovabili non sono sufficienti).
26 Marzo 2011 alle 11:09
@Pietruccio: gli italiani non ci credono che le rinnovabili non sono sufficienti).
Guardare e diffondere
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/
21.03.2011 - Energia pulita, affari sporchi
Max Laudadio si occupa di fotovoltaico
26 Marzo 2011 alle 15:13
x Cher
Veramente un video carino.
Ricordiamo che anche in spagna avevano fregato col PV: basta semplicemente allacciare i fili che vanno ai pannelli a un generatore mosso da un diesel (e uno salta anche tutti i possibili sigilli).
Il discorso è semplice: vanno tolti gli incentivi al PV altrimenti non ci sono precauzione i che tengano (giustamente: da qualcosa di marcio non ci si può tirare fuori qualcosa di sano).
Casomai, se proprio si vuol dare una mano al PV bisogna agire per abbassarne i prezzi (senza incentivi, ma favorendo le procedure, la ricerca, la concorrenza ecc…): quella è la strada giusta.
26 Marzo 2011 alle 15:17
Tanto per parlare, mi sono imbattuto in questo articoletto (con commento)
ilfattoquotidiano.it/2011/03/25/il-nucleare-francese-e-sempr...
a cui non ho potuto rispondere (soliti casini informatici - uno si deve iscrivere ma poi mi bloccano, e sparisce il video, e non carica più il mio commento ecc… tanto per far perdere tempo alla gente) per cui rispondo qui:
“Molte inesattezza e diversi errori. L’uranio non sta affatto per esaurirsi (ce n’è per dieversi secoli e con la IV generazione per millenni). Il nucleare fornisce il 5% del fabbisogno energetico primario mondiale, e fornisce il 15% dell’energia elettrica (quindi se triplicasse fornirebbe quasi metà dell’energia elettrica). La vita dei reattori può essere prolungata perché vengono costruiti con degli ampi margini di sicurezza e poi tenuti sotto controllo, per cui se dopo 40 anni danno ancora garanzie… ecc…
Quello che ha evidenziato l’incidente giapponese è che a non funzionare è la catena di controlli che dovrebbe mantenere la sicurezza: su quello sì che c’è molto da lavorare per tener lontano e mandare a casa chi anche solo ci prova a mettere i propri interessi davanti alla sicurezza della popolazione. Spero che lì si faccia un processo e si chiariscano bene le (gravi) responsabilità.
Altra cosa da tenere in conto è che il non fare il nucleare in Italia (o chiudere le centrali come vogliono fare i tedeschi) non porterà indietro la storia: la radioattività e la tecnologia nucleare, bombe comprese, fa parte del nostro tempo: dobbiamo imparare a gestirle, non mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Non si torna indietro: è un dato di fatto, non una scelta e il nostro paese dovrà comunque fare i conti col nucleare che decida o meno di fare le centrali atomiche.”
26 Marzo 2011 alle 21:04
nuclearmeeting.com/forum/showthread.php?tid=194&pid=1202...
Ho attivato questo thread sulla scia del Blog giapponese dove raccogliere tutti gli articoli Italiani che sono una “vergogna”
Ogni articolo può essere quotato e commentato da esperti ……………. ma vale la pena?
Forse il titolo è di per sè più esplicativo.
27 Marzo 2011 alle 11:50
Un parere autorevole (prof. Giovanni Sartori) e ben informato su quello che diciamo da tempo: i pericoli legati alla instabilità dei paesi che forniscono le fossili.
corriere.it/editoriali/11_marzo_27/sartori-senza-nucleare-se...
Voglio anche puntualizzare, rispetto all’articolo, che non è il terremoto in se che crea problemi ai reattori nucleari (che anzi, anche in giappone, hanno tenuto nonostante le dimensioni epocali del disastro), ma l’inadeguatezza dei criteri e/o dei controlli con cui sono stati dimensionati i dispositivi di sicurezza che, è ovvio, devono poter funzionare in condizioni estreme (non mi si può venire a dire che “i cavi dei diesel sono stati portati via dallo tsunami” - logico che una centrale costruita davanti all’oceano più violento del mondo, nella zona più sismica del mondo, debba prevedere condizioni proibitive di funzionamento, e se non si trovano soluzioni adeguate, allora non si fa e non si danno i permessi per farla. Oltretutto ho il sospetto che il contenimento sia abbondantemente sottodimensionato visto che è andato in crisi in poche ore).
Ripeto che nel nucleare è indispensabile un ripensamento sui criteri di sicurezza - soprattutto sulle procedure e sulla gestione delle risorse umane - e un allontanamento di chi lo vede come un’attività di speculazione.
Ma il nucleare è anche una fonte strategica necessaria a dare alla nazione una base sicura di energia: è come l’aria, come l’acqua, come il pane.
27 Marzo 2011 alle 19:16
Toh…
la Merkel nonostante…
“…Non è dunque bastato ad Angela Merkel e al leader liberale, vicecancelliere e ministro degli Esteri Guido Westerwelle promettere l’addio al nucleare, con un voltafaccia clamoroso, dopo la tragedia in Giappone;…”
repubblica.it/esteri/2011/03/27/news/merkel_sconfitta-141594...
Giusta sconfitta. Coi voltafaccia non si va da nessuna parte.
La posizione giusta sul nucleare è tenere la barra dritta e pretendere serietà.
Pretendere, ad esempio, che IAEA tenga fede alla missione che si era posta, cioè “Atom for peace” e non a quella caricatura di tecnologia che è l’”Atom for business” che è diventata evidente a tutti, con quello che è successo in Giappone, senza serietà (che non si può pretendere da chi di mestiere fa lo speculatore - sia chiaro è suo diritto) né controlli.
Altra amara considerazione è che si sta concretizzando il vero pericolo e il grave danno alla popolazione che consiste nell’aumento di popolarità di verdi, ecologisti e antinucleari e nei danni che seguiranno, ben più gravi di qualunque tsunami: credete che scherzi o che parli per paradossi? Ne riparliamo fra qualche anno… se riusciremo ancora ad accendere un computer… il mondo è molto più violento povero e complicato di quanto si immagini, e non è certo gestibile da parte di menti “semplici” a cui non affiderei neanche la lista della spesa… fiuriamoci le poilitiche energetiche dell’occidente. I Giapponesi hanno fatto un bel guaio, e adesso tenetevi forte, perchè si comincia a ballare.
27 Marzo 2011 alle 19:25
Parole sante Pietruccio. All’orizzonte si stanno presentando delle nubi molto minacciose: cominciamo a procuraci dei buoni ombrelli…
29 Marzo 2011 alle 01:06
Chissà perché il cavernicolo è uscito dalle caverne
Il mio pensiero ed alcune considerazioni già sottoposte ad alcuni operatori dell’informazione di cui chiedo ai lettori di formarsi una opinione sugli sviluppi degli accadimenti di Fukushima e delle scelte energetiche di scenario future per tutti i Paesi e segnatamente oggi per il Giappone che è anche il più grande importatore di GNL e con il maggior numero di rigassificatori al Mondo, a causa della sua insularità.
In Italia invece abbiamo 6 (diconsi sei) canne del gas che insieme ai rigassificatori possono darci 80 miliardi di mc anno e pertanto non abbisogniamo di ulteriori rigassificatori perché nel consumo del gas dovremmo dimagrire: siamo il solo Paese al Mondo che produce oltre il 50% dell’elettricità con il gas.
Oggi in Europa la prima fonte per la produzione dell’elettricità è il nucleare e la seconda è il carbone.
I Paesi più spreconi nella produzione d’elettricità col gas sono:
- Italia___________50%
- USA___________20%
- Gran Bretagna___20%
- Germania_______10%
- Francia__________5%
Una fotografia sui
Consumi elettrici
- Giappone___1.100 TWh anno/127.000.000 ab= 8,6 MWh/ab
- Germania____640 TWh anno/82.000.000 ab= 7,8 MWh/ab
- Italia________340 TWh anno*/60.000.000 ab= 5,6 MWh/ab
(*) compresi 29 TWh importati da nucleare
5,6 MWh/abitante è un dato che condanna l’Italia al declino economico, di cui dobbiamo tenerne conto se qualche irresponsabile vuole spegnere il nucleare con la facile fuga in avanti verso le fonti impossibili.
Arriviamo alle considerazioni sul rischio.
Nella prefettura di Fukushima il sisma ha causato il crollo di una diga, ma la notizia è quasi passata sotto silenzio, perché l’attenzione dei media europei si è subito focalizzata solo sulle installazioni nucleari.
Non parliamo poi della distruzione e incendi sviluppatisi in due raffinerie e di tutte le sostanze sversate a causa dello tsunami e di cui nessuno sembra abbia messo nel tragico conto.
- Chiedere la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi venti anni per incidenti stradali sono morte circa 140.000 persone, ferite 450.000 persone e ferite con danni permanenti circa 250.000 persone?
- Chiedere la chiusura di tutti gli aereoporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone?
- Chiedere la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta al Vajont perirono 2.000 abitanti a Longarone, Erto e Casso?
- Chiudere le attività industriali perché annualmente si verificano 1.300 infortuni mortali?
- Chiudere infine l’elettronucleare?
Questa è la ricetta che certuni vogliono propinare al Giappone?
Attenzione!
Quella che oggi riconosciamo come democrazia nel campo occidentale potrebbe diventare un ricordo, a fronte dei problemi sociali che, inevitabilmente, una carenza negli approvvigionamenti energetici trascinerà ovvero una preoccupante disoccupazione per non parlare poi dell’approvvigionamento alimentare.
Senza energia si mangerà poco e male e si vivrà ancora peggio.
Mandi,
Renzo Riva
C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
E
P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
renzoslabar@yahoo.it
http://renzoslabar.blogspot.com/
349.3464656
============================
Giappone anno 2008
Fossile______________63%________66o TWh
Nucleare____________27%________280 TWh
Rinnovabili__________10%________105 TWh
============================
L’ Italia dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi ha questo mix energetico:
Il totale produzione anno 2008 è stato pari 311,2 TWh
di cui in percentuale:
Fossili______________________80,75%
Nucleare_____________________0,00%
Rinnovabili__________________18,70%
Da rifiuti non rinnovabili________0,55%
Totale_____________________100%
di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 311,2 TWh
Idraulica_________13,37%
Eolica____________1,57%
Biomasse_________1,90%
Fotovoltaica_______0,08%
Geotermica_______1,77%
Totale___________18,69%
Taccio sui costi che hanno sostenuto per la tecnologia eolica - max. anni 20 - e per quella fotovoltaica - max. anni 20÷25.
Questo piatto lo servo freddo ai Verdastri.
Inoltre importiamo circa 29 TWh da elettronucleare pari a circa il 13% dei nostri consumi ovvero 311,2+28,8= 340 TWh
Ecco il motivo per cui dico che l’Italia non è mai uscita dal nucleare!
La Germania dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi ha questo mix energetico:
Il totale produzione anno 2008 è stato pari 638,8 TWh
di cui in percentuale:
Fossili______________________60,5%
Nucleare____________________23,3%
Rinnovabili__________________15,4%
Da rifiuti non rinnovabili________0,8%
Totale_____________________100%
di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 638,8 TWh
Idraulica__________4,3%
Eolica____________6,3%
Biomasse_________4,1%
Fotovoltaica_______0,6%
Geotermica_______0,0028%
Totale___________15,4%
Taccio sui costi che hanno sostenuto per la tecnologia eolica - max. anni 20 - e per quella fotovoltaica - max. anni 20÷25.
Questo piatto lo servo freddo ai Verdastri.
energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha...
29 Marzo 2011 alle 12:38
@riva:Taccio sui costi che hanno sostenuto per la tecnologia eolica - max. anni 20 - e per quella fotovoltaica - max. anni 20÷25.
Interessante conoscerli, così il Verdame non ha scusanti ,dato che spidocchiano sul aumento del costo del Uranio e il costo di una centrale nucleare.
—
Le care e vecchie miniere di carbone, lavoro assicurato per numerosi individui che con la loro opera lavorativa potranno mantenere il benessere agli altri………..
29 Marzo 2011 alle 13:11
CON QUALE FONTE SOSTITUIREMO L’ELETTRONUCLEARE?
Che sia però economicamente sostenibile.
Unione Europea Anno 2009
Fonte energetica__TWh ________ sul Totale
Rinnovabili_______615,3 _________ 19,3%
Nucleare________891,9 __________ 28,1%
Fossili________1.672,1 __________ 52,6%
Totale________3.139,3 __________ 100%
29 Marzo 2011 alle 22:21
Sono qui a puntellare l’ovvio, ma tent’è - credo, purtroppo, che il nucleare per noi italiani sia ormai oltre l’orizzonte. Anche se questo governo iniziasse a realizzare qulche impianto ( cosa che dubito fortemente ) all’arrivo di un nuovo governo sarebbe dietrofront con anessi e connessi in termini di costi, questa è un’ipotesi da tenere in seria considerazione - Rinnovabili: sappiamo tutti che sono bufale, i pannelli poi non sono nemmeno fonti energetiche al massimo vettori che, guardacaso, dove li fanno ? Con quale energia ? Indovinate ?
saluti
29 Marzo 2011 alle 23:34
Domenico,
non essere remissivo, la migliore difesa è l’attacco.
Prova a leggere i miei ultimi interventi e capirai cosa voglio dire.
Oggi mi sono guadagnato un articolo sul quotidiano locale “Alessandria Oggi”.
alessandriaoggi.it/index.php?option=com_content&task=vie...
30 Marzo 2011 alle 22:25
Per Pietruccio (in particolare; ma gli altri non si sentano esclusi…!)
Notizia di oggi (”Quotidiano dell’energia”)
Il Governo starebbe pensando di abrogare proprio le leggi nucleari sottoposte al referendum del 12 giugno. Infatti la moratoria annunciata, che sarebbe attuata per decreto-legge, potrebbe essere convertita in legge tra circa 60 giorni, proprio a ridosso delle elezioni amministrative e comunque a troppo breve distanza dal referendum, con il risultato di tener desta l’attenzione dell’opinione pubblica e di far andare lo stesso la gente a votare il 12 giugno. Il quorum sarebbe raggiunto, il nucleare sarebbe lo stesso fermato con la cancellazione delle norme che ne decretano lo start-up, ma - ciò che il Governo vuole evitare - passerebbero anche i referendum sull’acqua e sul legittimo impedimento. In altre parole, anticipando la cancellazione delle norme nucleari si cancellerebbe il referendum di giugno per il nucleare e si demotiverebbe la gente a votare per gli altri due (che si terrebbero comunque), con la speranza di non far raggiungere loro il quorum.
Poi, visto che la cancellazione da parte governativa sarebbe giustificata dalla pausa di riflessione che tutti si stanno dando nel mondo, nulla vieterebbe, una volta terminata la profonda riflessione, di reintrodurre le norme per il rilancio del nucleare.
(A quest’ultima frase non credo nemmeno io).
A quel punto, i referendari dovrebbero ricominciare a raccogliere le firme…
Come vedi, Pietruccio, è impensabile fare discorsi solo tecnici, astraendosi completamente dalle leggi. Il coltello dalla parte del manico purtroppo ce l’hanno i politici, non i tecnici. Forse, l’unica eccezione è costituita oggi dal Nobel Steven Chu, ministro dell’energia USA; …ma pensate quale calamità sarebbe costituita da un Rubbia ministro!!!
30 Marzo 2011 alle 22:30
Nella mia sintesi del post precedente dimenticavo di dire che, comunque, questa manovra non è facile, perchè il Governo aveva annunciato giorni fa in pompa magna che avrebbe emanato il decreto-legge per la moratoria. E siccome le leggi vanno sottoposte alla firma del Presidente della Repubblica, vaglielo adesso a spiegare a Napolitano che tutta questa manovra è tesa a scongiurare il referendum sul legittimo impedimento…!?
CHE PASTICCIO!!!!!!
31 Marzo 2011 alle 12:24
Esperti in pasticci, anzi di più!
Per mettere il dito nella piaga:
amazon.it/miracolo-scippato-occasioni-sprecate-italiana/dp/8...
Sinossi
Agli inizi degli anni sessanta, l’Italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare, medico. Oggi, in pieno terzo millennio, è il fanalino di coda tra i paesi più sviluppati proprio per scarsità d’innovazione e ricerca. Perché? Un libro-inchiesta ricostruisce la storia di quattro casi emblematici del modello di sviluppo avviato e smantellato in quegli anni a tempo di record, evidenziando il filo rosso che li lega e che spiega perché ciascuna di quelle esperienze è fallita. Il caso Olivetti, il caso Mattei, il caso Ippolito e il caso Marotta, vale a dire nascita e morte della rivoluzione informatica che ha portato alla progettazione del primo pc e dei primi microprocessori del mondo; inizio e fine dell’autonomia energetica del paese, oltre che della competizione col monopolio angloamericano del petrolio; soppressione del Cnen, che ci aveva portato al terzo posto per produzione di energia elettrica di origine nucleare; decapitazione dell’Istituto superiore di sanità, che fece dell’Italia uno dei primi tre produttori di penicillina grazie anche all’invenzione del microscopio elettronico. Quattro incubatrici di un modello di sviluppo economico e sociale basato sulla ricerca scientifica, gettate alle ortiche tra le faide politiche interne e le pressioni e i sabotaggi internazionali in piena guerra fredda.
Però questo più che interessante è riflessivo :
ilgiornale.it/interni/il_prodi_leader_sinistra_prende_3_pens...
31 Marzo 2011 alle 12:35
Forse mi ero spiegato male, ma volevo esattamente questo:
che almeno ci provassero (capisco che sia difficile).
Poi non voglio sminuire l’importanza degli aspetti legali, dico solo che se ne deve occupare qualcun’altro, esattamente come gli avvocati dicono a me che delle questioni tecniche me ne devo occupare io (non sta a loro fare i calcoli per vedere se una cosa è progettata bene o male - si avvalgono di perizie tecniche) così come non sta a me vedre quali siano le procedure tecniche parlamentari ecc… io voglio il risultato.
Credo sia importante evitare il referendum per tutta una serie di motivi il primo fra i quali, a mio parere, sta nel fatto che se andasse in porto il referendum (ovviamente vincerebbero i no-nuke) il risultato sarebbe quello di mettere una pietra tombale sul nucleare dando il via alle peggiori speculazioni sulle altre fonti (come è già successo nel ‘87) che a quel punto si sentirebbero le mani completamente libere (e stai tranquillo che le infilerebbero subito, e molto a fondo, nelle nostre tasche).
Così (senza referendum) probabilmente se le sentirebbero libere “solo” al 99%: con quel tipo di gente (in particolare quelli della green economy e soprattutto del PV, la cui avidità mi fa letteralmente vomitare) è già qualcosa, altrimenti quelli non si pongono limiti.
Per il futuro, a lungo termine, intendo, ho imparato che non bisogna mai “ipotecarlo”: l’energia atomica è indispensabile, di fatto, quindi…
Visto quello che è successo a Fukushima, poi, credo sia bene, e la voglio anch’io, una pausa di riflessione: il nucleare non si può fare così. Il controllo internazionale ci deve essere e deve funzionare. Chi sgarra va come minimo sconfessato e segnalato come paese pericoloso. I criteri di progetto devono essere più stretti e la sicurezza ultima dev’essere affidata a sistemi passivi: si tratta “solo” di garantire sempre e comunque lo smaltimento del calore residuo, che è il 7% subito dopo lo spegnimento, ma va in fretta all’1% (qualche ora), allo 0.1% (una settimana - o forse un mese - non ho dati precisi) e a 20 kW per tonnellata di uranio dipo un anno: non mi sembra tecnicamente impossibile (già ora, mi pare, un EPR puù assorbire senza problemi il calore prodotto nelle prime 12 ore dalla fermata, senza interventi né scambi con l’esterno - o solo con la convezione naturale… non ho tempo per vedere).
1 Aprile 2011 alle 16:26
Un gran articolo alle cui conclusioni si puo’ pure dissentire ma che tuttavia,rende bene l’idea di come potrebbe essere il mondo “differente”:
Come Fukushima ha reso l’atomo simpatico
22 marzo 2011 The Guardian Londra
Andreas Petroulakis / Kathimerini
L’incidente in Giappone ha dimostrato che anche in caso di catastrofi eccezionali i rischi dell’energia atomica sono contenuti. Su larga scala, invece, l’impatto delle energie rinnovabili sarebbe disastroso, afferma l’ambientalista storico George Monbiot.
George Monbiot
Non credo che vi stupirete di sapere che gli eventi in Giappone hanno modificato le mie opinioni sull’energia nucleare. Vi sorprenderete di sicuro, invece, nell’apprendere in che modo sono cambiate: a causa del disastro di Fukushima, infatti, non sono più neutrale sulla questione del nucleare. Adesso appoggio in pieno questa tecnologia.
Un vecchio impianto malandato, con misure di sicurezza inadeguate, è stato colpito in rapida successione da un terremoto devastante e da uno tsunami. L’erogazione dell’energia elettrica è stata interrotta mettendo fuori uso il sistema di raffreddamento. I reattori hanno iniziato a esplodere e a fondere. Il disastro ha messo in piena luce qualcosa di ormai tristemente noto: cosa possano significare un progetto inadeguato e qualche scorciatoia di troppo. Eppure, per quanto ne sappiamo, nessuno è stato ancora esposto a una quantità letale di radiazioni.
Alcuni ecologisti hanno fortemente esagerato i pericoli legati all’inquinamento radioattivo. Se altre forme di produzione energetica non causassero alcun danno, l’impatto di questi incidenti sarebbe di gran lunga maggiore. L’energia, però, assomiglia alle medicine: se non ha effetti collaterali molto probabilmente non funziona.
Al pari della stragrande maggioranza dei verdi, sono favorevole a un più vasto impiego delle fonti energetiche rinnovabili. Riesco anche a capire gli argomenti dei loro avversari: a dar fastidio alla gente non sono soltanto le centrali eoliche a terra, ma anche le nuove reti elettriche (piloni, tralicci e cavi). A mano a mano che aumenta la percentuale di energia rinnovabile che entra in rete, occorre una maggiore potenza di erogazione per mantenere accese le luci. Questo significa costruire centrali con serbatoi sulle montagne, neanche questi molto amati.
Gli impatti e i costi delle energie rinnovabili aumentano percentualmente all’energia erogata, in quanto aumentano le necessità di immagazzinamento e di eccedenza. Potrebbe anche darsi (devo ancora trovare uno studio comparativo) che fino a una certa immissione nella rete elettrica – il 50, il 70 per cento? – le energie rinnovabili abbiano un impatto in termini di CO2 inferiore a quello che avrebbe il nucleare, ma che oltre quella soglia sia il nucleare ad avere un impatto inferiore rispetto alle energie rinnovabili.
Come altri, anch’io ho raccomandato di utilizzare l’energia rinnovabile sia per sostituire l’elettricità prodotta dai combustibili fossili sia per aumentare l’erogazione complessiva, per sostituire il petrolio utilizzato per i trasporti e il gas impiegato per bruciare i combustibili. Ma ora vogliamo che sostituiscano anche l’attuale capacità nucleare? Quanto più ci aspettiamo dalle rinnovabili, tanto più grande sarà il loro impatto sul paesaggio, e tanto più arduo il compito di persuadere l’opinione pubblica.
L’idea di espandere la rete elettrica per collegare le abitazioni e le fabbriche a fonti distanti di energia verde è respinta anche dalla maggior parte degli ambientalisti che si sono lamentati per il post comparso sul mio blog la settimana scorsa, in cui sostenevo che il nucleare continua a essere più sicuro del carbone. Quello che vogliono – così mi hanno detto – è qualcosa di completamente diverso: dovremmo diminuire i nostri consumi e produrre l’energia a livello locale. Alcuni auspicano addirittura che si dismettano le reti esistenti. La loro visione bucolica è decisamente affascinante. Occorre però leggere anche le note a fondo pagina.
Alle nostre latitudini, produrre energia pulita su piccola scala è una perdita secca. Generare energia solare nel Regno Unito comporta un madornale spreco di risorse. È un processo inefficiente e scarsamente adeguato alla domanda. L’energia eolica nelle aree densamente popolate è in buona parte inutile. Ciò è dovuto in parte al fatto che abbiamo costruito i nostri insediamenti e i nostri centri urbani in luoghi riparati, e in parte al fatto che le turbolenze create dagli edifici interferiscono con i flussi di aria. Una microcentrale idroelettrica può anche andar bene per una casa colonica in Galles, ma è assai poco utile a Birmingham.
E come potremmo fare funzionare le nostre macchine tessili, le nostre fornaci, i nostri altiforni e le ferrovie elettriche, per non parlare dei processi industriali più avanzati? Con i pannelli solari sul tetto? Non appena si considerano tutte le necessità dell’economia ci si disamora immediatamente della produzione energetica locale. Una rete elettrica nazionale (o, ancora meglio, internazionale) è il prerequisito essenziale per un sistema energetico in buona parte rinnovabile.
Catastrofi preindustriali
Alcuni verdi si spingono ancora oltre: perché sprecare le risorse rinnovabili solo per trasformarle in elettricità? Perché non utilizzarle per produrre energia direttamente? Per rispondere a questa domanda, si pensi a che cosa accadeva in Gran Bretagna prima della rivoluzione industriale. La costruzione di dighe e sbarramenti dei corsi d’acqua britannici per alimentare i mulini avvenne su piccola scala, fu attuata in modo rinnovabile, pittoresco e assolutamente devastante: deviando il corso dell’acqua e riempiendo di sedimenti i letti dei fiumi dove i pesci si riproducevano, si pose fine in modo innaturale alle migrazioni che un tempo erano tra gli spettacoli naturali più affascinanti del nostro paese e davano da mangiare a buona parte del paese. E così scomparvero storioni, lamprede, alose, trote di mare e salmoni.
La trazione animale fu strettamente collegata alla penuria di cibo: quanta più terra doveva essere adibita a sfamare gli animali da tiro nel settore industriale e dei trasporti, tanta meno ne restava per sfamare gli esseri umani. Si può dire che nel XV secolo quella fu l’equivalente dell’odierna crisi dei biocombustibili. E lo stesso si potrebbe dire dei combustibili per il riscaldamento.
Prima che il carbone diventasse ampiamente disponibile, si utilizzava la legna non soltanto per scaldare le case, ma anche per i più svariati processi industriali: se la metà dell’intera superficie della Gran Bretagna fosse stata ricoperta da foreste di alberi da ardere, avremmo potuto costruire 1,25 milioni di tonnellate di tondini di ferro l’anno (una frazione dell’attuale consumo) e niente più. Anche se la popolazione fosse stata inferiore a quella di oggi, i prodotti di un’economia agricola sarebbero stati prerogativa esclusiva delle élite. Una produzione energetica completamente verde – decentralizzata, basata sui prodotti della terra – è di gran lunga più nociva all’umanità della fusione nucleare.
In ogni caso, la risorsa energetica a cui farebbe ritorno il maggior numero delle economie qualora si chiudessero le loro centrali nucleari non sarebbe il legno, né l’acqua, né il vento e neppure il sole, bensì i combustibili fossili. Il carbone è cento volte peggiore dell’energia nucleare sotto ogni punto di vista (il cambiamento del clima, l’impatto delle miniere, l’inquinamento a livello locale, i danni e le morti industriali, perfino gli scarichi radioattivi). Grazie all’espansione della produzione di gas di scisto, gli impatti dei gas naturali stanno rapidamente riconquistando il terreno perduto.
Sì, detesto ancora i bugiardi che dirigono l’industria nucleare. Sì, preferirei veder chiudere l’intero settore se ci fossero alternative meno dannose. Ma non ci sono soluzioni perfette. Ogni tecnologia energetica comporta un prezzo da pagare, come pure l’assenza delle tecnologie energetiche. L’energia atomica è stata appena sottoposta a uno dei test più duri possibili, e l’impatto sugli esseri umani e il pianeta è stato contenuto. La crisi di Fukushima mi ha convertito alla causa dell’energia nucleare.
presseurop.eu/it/content/article/564761-come-fukushima-ha-re...
1 Aprile 2011 alle 17:08
Grazie Giacomo, veramente un bel contributo
1 Aprile 2011 alle 17:28
Mooolto interessante…
“…se la metà dell’intera superficie della Gran Bretagna fosse stata ricoperta da foreste di alberi da ardere, avremmo potuto costruire 1,25 milioni di tonnellate di tondini di ferro l’anno (una frazione dell’attuale consumo) e niente più…”
Avete idea di quanti tondini di acciaio ci volgiano al giorno d’oggi con la nuova normativa antisismica?
Volete l’economia verde?
Scordatevi le case antisismiche in cemento e muratura.
Solo legno? Senza chiodi? Senza colle? Senza camion e senza gru? Quanti piani? Quanto grandi le città?
1 Aprile 2011 alle 21:03
greencity.it/news/3727/aper-presenta-esposto-a-bruxelles-con...
Vediamo quando capiranno che questi sono solo interessati ai soldi e niente più!
6 Aprile 2011 alle 18:13
Guarda guarda
asca.it/news-GAS__SCARONI__CON_STOP_NUCLEARE_DOMANDA_GERMANI...
GAS: SCARONI, CON STOP NUCLEARE DOMANDA GERMANIA E GIAPPONE
“La fermata delle centrali nucleari in Germania e Giappone, decisa dopo il disastro di Fukushima, dovrebbe portare ad un aumento della domanda di gas compresa tra 9 e 18 miliardi di metri cubi…”
Ma no! ma chi l’avrebbe detto?
Ma non dovevano essere le rinnovabili a sostituire il nucleare?
Che Greenpeace, WWF, Silvestrini del Kyoto Club, i Verdi & C e tutti gli antinucleari (Beppe Grillo compreso) e gli “ecostorditi” ci abbiano mentito dicendo che il nucleare sarà sostituito dalle rinnovabili?
Possibile che siano sbagliati?
Capita!
Non ho proprio più niente in cui credere .
Dormiro stanotte?
———-
Per chi non avesse seguito la discussione faccio presente che ovviamente lo dico con sarcasmo, molto sarcasmo. Ho sempre sostenuto che il gioco reale fosse questo: far fuori il nucleare per consumare più gas, aumentare il costo delle fossili e speculare alla grande sulle rinnovabili che sono l’ideale perchè costano uno sproposito (così ci si guadagna tanto) e producono poca energia, così non rompono le balle ai veri dominatori del mercato: sia chiaro, è tutto lecito, perchè come hanno detto qualche tempo fa, il mercato è fatto per adulti, siamo tutti vaccinati, se uno vuol credere a chi è furbo e gli fa fare un pessimo affare sono cavoli suoi! Giusto!
6 Aprile 2011 alle 20:21
Ben detto, Pietruccio, non può essere certo tacciato di malizia chi pensa che verdi, ambientalisti e lobbysti di rinnovabili siano sul libro paga di Scaroni…!
Spero che i sostenitori del “tutto rinnovabili” comincino ad aprire gli occhi!
Invito qualcuno di loro a partecipare a questa discussione su chi realmente si avvantaggia dell’ostracismo al nucleare.
I signori dei combustibili fossili fanno fare il lavoro sporco a verdi, ambientalisti e operatori del settore delle rinnovabili, mentre loro aprono già i cordoni della loro borsa per prepararsi ad intascare…!
7 Aprile 2011 alle 18:50
Mia intervista a telefriuli e documento sul mio blog.
http://renzoslabar.blogspot.com/
Ci risiamo.
La storia si ripete.
Durante l’ultima guerra in Libia scoprirono il petrolio ma la lobby dei carbonieri ecc. …
…la storia come finì la conoscete.
7 Aprile 2011 alle 23:01
Chiedo una riflessione di tutti su quanto è avvenuto oggi pomeriggio al Senato, dove il Ministro dello sviluppo economico Romani, rispondendo alle interrogazioni dei parlamentari sulla politica energetica italiana, ha detto che “si sta studiando uno schema di pompaggi che potrebbero complessivamente generare una potenza installata di qualcosa come 15.000 MW, che teoricamente potrebbero sostituire le centrali nucleari” già previste.
Questa dichiarazione mi sembra l’ufficializzazione dell’addio al nucleare, ma mi chiedo: un Paese che, grattando in fondo al barile dell’idroelettrico disponibile (almeno così ci è sempre stato detto) ha installato 22.000 MW scarsi di idroelettrico (circa il 20% sul totale di 105.000), è in grado di trovare d’incanto altri bacini per ulteriori 15.000 MW?
Ora, mi sembra che i bacini delle centrali idroelettriche di pompaggio vengano riempiti di notte con l’energia elettrica prodotta in eccesso durante il periodo notturno e si rendano dunque disponibili per le “punte” che si verificano di giorno.
Se quello che ho scritto sopra è vero, allora possiamo trarre alcune conseguenze logiche.
Primo: Romani si è dimenticato di dire che (siamo alle solite) i bacini di pompaggio, esattamente come tutte le fonti rinnovabili, non servono al carico di base.
Secondo: Romani sposta in questo modo la quota di produzione di energia elettrica da generare con le rinnovabili, dal solare fotovoltaico e dall’eolico verso l’idroelettrico, producendo (secondo me, stavolta, intelligentemente) un duplice effetto: si svincola parzialmente dalle condizioni – capestro costituite dagli onerosissimi incentivi a solare ed eolico e contemporaneamente mette questo “ricatto occulto” sul tavolo delle trattative per gli incentivi alle rinnovabili che in questi giorni si stanno conducendo al suo ministero. (Guarda caso, ha fatto cenno a questa possibilità dell’idro proprio in questo momento…)
Terzo: dà il contentino all’ENEL, che non potendo contare sul nucleare, si rifà parzialmente con l’idroelettrico.
Quarto: dopo il contentino all’ENEL, dà un altro contentino anche all’ENI!!! Infatti l’energia prodotta in eccesso durante la notte, e non utilizzata, chi la potrebbe produrre, se non ad es. le centrali turbogas a ciclo combinato? …che ce ne sono un certo numero in Italia pronte a partire? …e che si “cibano” del gas naturale di Scaroni?
QUESTA SI’ CHE E’ ALTA POLITICA!!!!!
8 Aprile 2011 alle 09:32
Ho avuto modo di vedere la puntata del 3 aprile del “Senso della Vita” condotto da Bonolis. Egli ha iniziato la puntata con un testo di George Carlin, di cui riporto di seguito l’originale:
Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito
l’aria, ma inquinato l’anima. Abbiamo dominato l’atomo, ma non i
pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per
produrre
più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere
relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e
getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei
corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all’ucciderti.
E’ un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa
lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste
considerazioni con altri, o di cancellarle.
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè
non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perchè quella piccola persona presto crescerà
e lascerà il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso abbraccio
alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l’unico tesoro che puoi dare con il cuore
e non costa nulla.
Ricordati di dire “vi amo” ai tuoi cari, ma soprattutto
pensalo.
Un bacio e un abbraccio possono curare ferite
che vengono dal profondo dell’anima.
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perchè un giorno quella persona non sarà più lì.
Dedica tempo all’amore, dedica tempo alla conversazione, e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro
Indovinate quale parte e’ stata omessa…
8 Aprile 2011 alle 17:12
x Pimby
Le centrali a pompaggio (a cui sono molto favorevole) non hanno solo il problema di non essere delle “fonti” di energia, ma solo dei “depositi” di energia: hanno anche il problema che il loro rendimento si attesta sul 75% (perdo energia a pompare e la riperdo a far scendere l’acqua e a farla passare in turbina). Notare però che se ho un importante sistema di pompaggio nazionale posso mantenere una elevato rendimento delle centrali a carbone (senza modularle ma facendole andare sempre a pieno regime) e posso evitare di far partire le turbogas (non quelle a ciclo combinato, quelle solo turbogas) che hanno un rendimento piuttosto basso (sul 37%): qui in trentino c’è uno studio che dimostra che complessivamente quello che si guadagna per evitare di modulare i carbone e di utilizzare le turbogas è più di quello che si perde per via del rendimento non eccelso del pompaggio (quel 75% che ho citato sopra).
Piccolo problema: qui da noi, per motivi “ambientali” (sembra uno scherzo, ma è proprio vero) la provincia ha tagliato tutta una serie di centraline di produzione di energia con l’idroelettrico e la quasi totalità dei politici (e la totalità della popolazione ben intortata dai giornali) si è espressa assolutamente CONTRO una centrale a pompaggio e hanno impedito di iniziare i lavori.
Quando dico che sono favorevole (anche per facilitare un eventuale maggiore utilizzo delle rinnovabili tipo PV e eolico) mi guardano pensando che sia deficiente. Del resto c’è anche chi è arrivato a dire che fare quel buco nella montagna (diametro 11 mt) l’avrebbe fatta franare tutta, e questo viene ovviamente ritenuto un esperto di queste cose (è un geologo? no! non sa un tubo ma è un verde o giù di lì, e quando dicono qualcosa loro è legge - anche legge fisica). Ecc…………….
Bisogna che mi fermi se non finisco per insultare qualcuno…
8 Aprile 2011 alle 17:37
L’europa sul nucleare
Si susseguono notizie di questo genere
http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=32334
Che fare? Difficile decidere.
Io, nel piccolo, esprimo il mio parere: sono totalmente contrario agli stress test. Trovo che siano una pagliacciata e che siano totalmente inutili ai fini della sicurezza (cosa hanno intenzione di fare? fondere il nocciolo per vedere se i sistemi di sicurezza entrano in funzione?).
Il giappone ha dimostrato una cosa (su cui ammetto di aver toppato clamorosamente): non ci si può aspettare serietà per principio nelle persone coinvoltre nella stesura dei criteri, nel progetto, nei controlli, nella conduzione.
Io, ad esempio, ho sempre creduto che data l’importanza dell’opera e il rischio intrinseco, anche economico (deterrente per gli affaristi e gli speculatori che non mancano mai a inquinare la vita pacifica delle persone normali), non ci fosse praticamente nessuno tanto coglione da “rischiare” sul nucleare (dove, oltretutto, la responsabilità è personale: di ogni saldatura, vite o componente si sa chi l’ha progettato, chi l’ha fatto, chi lo ha controllato ecc…: è il sistema GQ di cui ho già parlato).
Invece sì. Si specula anche su quello. Siamo di fronte a un oceano con tsunami frequenti ma non si prevede un sistema che ci metta al sicuro da ogni sorpresa (cos’avranno pensato? che se viene uno tsunami così grosso tutto il paese sarebbe andato in rovina e quindi non era il caso di preoccuparsi troppo?).
La strada da percorrere per la sicurezza (nucleare, ma anche delle altre attività rilevanti) è un’altra. E’ costringere chi progetta e costruisce a guardare in faccia la popolazione, di rendere conto a tutti di tutto, di non poter nascondere niente.
L’altra parolina magica, a mio parere, per garantire la sicurezza nucleare si chiama versatilità: non 3 o 4 sistemi, ma dieci, venti, dotare le centrali di attrezzatura di emergenza di ogni tipo in sito (non solo relativa a un certo numero di incidenti standard prevedibili).
E poi ovviamente molti sistemi passivi.
8 Aprile 2011 alle 17:44
http://www.opinione.it/articolo.php?arg=3&art=100193
29 Marzo 2011 - Economia
LA DISINFORMAZIONE
HA ABBATTUTO IL NUCLEARE
di Ing Giusto Buroni
8 Aprile 2011 alle 23:31
In realtà non mi preoccuperei troppo dll’apparente “vittoria” (di pirro) dei solti finti ambientalisti.
Alla fine conta di più la reale natura delle cose.
Il nucleare è indispensabile: fra qualche anno se ne renderanno conto in molti, a quel putno sarà più facile spiegare anche a chi oggi si rifiuta di ascoltare e le parole degli antinucleari di oggi appariranno in tutta la loro ridicola goffaggine.
Ma adesso no.
Adesso i tempi non sono maturi e credo non lo sarebbero stati neanche se non fosse avvenuto il disastro in giappone e i guai alla centrale di Fukushima: troppa ostilità da parte della popolazione che percepisce ancora l’energia come un giocattolo e le rinnovabili come una “buona azione” (stile boy-scout), tanto, quando poi si arriva a casa tutto funziona, dalla benzina nell’auto, alla luce, agli elettrodomestici, al riscaldamento.
Per ora è tutta teoria (discutere di energia è come discutere del sesso degli angeli - pura accademia). Poi si sveglieranno (sarà molto brusco, e i dati di macro-sistema dicono che più passa il tempo più sarà duro - ma tant’è).
Oltretutto, tornando a bomba, credo che i fatti di fukushima, al di là degli specchi per le allodole (stress test) porteranno cambiamenti reali e positivi alla tecnologia nucleare.
Ogni cosa a suo tempo.
9 Aprile 2011 alle 17:26
Ecco qua un docente di Harvard favorevole al nucleare (lo ritiene indispensabile) (dice cose che sosteniamo da sempre in molti su questo sito)
Sulla sicurezza nucleare sottolinea che andrebbe aumentata rispetto agli atti terroristici (ricordo che su “Le scienze” una altro esperto di nucleare e consulente di presidenti USA si diceva soprattutto preoccupato di questo - purtroppo non scendono in particolari, per cui è difficile capire dove stanno i problemi - quelli veri, intendo, non le cazzate di pace-verde)
repubblica.it/ambiente/2011/04/09/news/intervista_bunn-14678...
10 Aprile 2011 alle 13:52
Chissa com’era l’intervista originale, dato che c’è una chiara “intepretazione” personale del giornalista nella stesura dell’articolo.
Poi, il “muro contro muro” esiste perchè chi spaccia fesserie contro il nucleare è libero di farlo e queste fesserie dilagano ovunque diventanto “verità“.
Contrariamente ogni tentativo di spiegare come stanno le cose non va oltre il luogo dove è stato divulgato.
L’occasione ghiotta del guadagno iper con il gas da parte delle lobby, lascierà poco spazio al pensiero del nucleare.
Publicizzano le auto elettriche che nel giro di pochi anni saranno disponibili: ma come si comporteranno con le accise sulla ricarica dell’auto?
Per chi è bravo a far di conto, quanta corrente servirà a fronte di un aumento esponeziale di un parco auto elettrico?
10 Aprile 2011 alle 13:58
poi ci sono i PV:
striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?13112
10 Aprile 2011 alle 15:19
@ cher
Ti poni un problema inesistente.
Non chiederti quanta energia servirebbe per alimentare il parco,
solo ipotetico, dell’automotive e che a spanne
vale circa 80 reattori nucleari AP 1000.
Chiediti piuttosto chi sarà tanto pazzo da spendere 50.000 Euri per prendersi un’automobile del peso di circa 2.220 kg per poter scorrazzare un set di batterie del peso di 1.200 kg che comportano un’aumento del peso della carrozzeria di almeno altri 200 kg per irrobustirla.
Chi oggi ne parla è in malafede per ciurlare nel manico i coglioni che abboccano e pagano tasse per la spesa pubblica che i “buonisti” politici sono pronti sono pronti a varare.
Nuova spesa pubblica per aumentare il vecchio deficit pubblico fin qui accumulato.
23 Maggio 2011 alle 01:23
Sono di Piacenza, oggi 22/05/2011 si è tenuta una manifestazione antinucleare a Zerbio ( Caorso ) avevo intenzione di andare a vedere, poi, per non farmi il sangue amaro ho rinunciato.
saluti