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I rifugi antiatomici (sesta parte)

20 Novembre 2010 di Amministratore

Beniamino Bullio (ingegnere nucleare) ci ha inviato un sesto documento di approfondimento sempre sui “rifugi antiatomici”.

E’ il sesto documento, in quanto si riallaccia ai precedenti documenti inviatici nel luglio-agosto 2009 e nell’ ottobre 2010 sempre da Beniamino Bullio sui “rifugi antiatomici”.

Questa è la sesta parte e seguiranno ulteriori approfondimenti.
Segue il testo inviatoci.

I rifugi antiatomici (quinta parte) - di B. Bullio (novembre 2010)

L’ accesso al bunker avverra’ da quota garage auto che per convenzione l’ abbiamo come gia’ detto posizionata a -3 m rispetto alla quota stradale. L’ accesso al bunker avverra’ attraverso una botola circolare, una seconda botola piu’ in basso crea un filtro che verra’ ulteriormente protetto dall’ ingresso di radiazioni attraverso l’ utilizzo di spessori di piombo.
Le botole ovviamente non dovranno risultare eccessivamente pesanti in modo da poterle manualmente aprire senza eccessive difficolta’. L’ importante sono i materiali che le compongono. Una scala a chiocciola in ferro interna colleghera’ l’esterno con la parte interna del bunker raffigurato nelle due immagini che vi propongo e intendono solo offrire una possibile configurazione interna del bunker.
Non male se il bunker in oggetto venisse collegato con altri bunker attraverso gallerie adeguate sotterranee in modo che vi possano essere attive collaborazioni tra i cittadini costretti a vivere a lungo in tali ambienti.

Ovviamente potete tranquillamente ritenere che l’ onda d’ urto ed il calore prodotto metta fuori servizi sia la fornitura idrica sia quella del gas sia quella elettrica nonche’ quella dell’ aria respirabile . E questo e’ uno dei piu’ seri problemi che affronteremo nelle prossime inserzioni.

Come potete osservare dalle immagini che vi propongo oltre ad un locale ingresso sono previste due camere da letto, uno spazio cucina un bagno con doccia un locale dispensa un locale tecnico all’ interno del quale è necessario, purtroppo, prevedere anche una zona destinata a contenere eventuali vittime . All’ interno di tale vano dovranno essere predisposte n. 3 bare ed in una nicchia accanto i mezzi necessari per sigillare le bare stesse. Della quarta bara non vi è necessita’ in quanto stiamo , come detto all’ inizio , calcolando il bunker come destinato ad accogliere 4 persone.

Osservate le immagini nel frattempo e nella prossima puntata inizieremo a trattare di impianti in quanto accenno solo per ora al fatto che l’ alimentazione ovvero il problema del cibo, effettivamente, è complesso, in quanto è arduo trovare alimenti che possano arrivare a rimanere commestibili per un decennio (o anche per meno tempo ). Considerate innanzitutto l’ economia d’ energia, quindi niente cibi da cuocere. Conseguentemente dobbiamo necessariamente scartare sin da subito riso, pasta e derivati.
Elemento universalmente riconosciuto come molto resistente è il miele, che se ben richiuso può durare anche millenni. Altri cibi molto duraturi sono frutta e verdura conservata sotto-grappa, sotto-aceto o sotto-spirito. Anche la conserva sotto-olio, ma a lungo inacidisce. Frutta e miele non possono essere alla base della dieta di chi sta sopravvivendo nel bunker in quanto in realta’ possono solo fungere da integratori. Per l’ alimentazione invece, dovete volgere lo sguardo specialmente verso legumi secchi, carne in scatola , verdure liofilizzate e latte in polvere.

Vedremo meglio nel seguito e provate con me ad effettuare una ricerca di cibi per l’alimentazione di n. 4 persone per un decennio almeno considerato che uno dei 4 potrebbe essere un bambino di 4 /5 anni. Scrivetemi via mail all’ indirizzo interbul2003(chiocciola)yahoo.it e ditemi le vostre proposte ed i quantitativi e come li conservereste. Vi attendo.

Seguono due immagini contenenti una configurazione esemplificativa di un bunker per rifugio antiatomico:
(clicca per ingrandire)

Immagine I
configurazione bunker rifugi antiatomici

Immagine II
configurazione bunker rifugi antiatomici



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  • 26 Commenti a “ I rifugi antiatomici (sesta parte)”

    1. maurizio scrive:

      salve,ma in termini di costi quanto ammonterebbe??Visto che dovrei far partire la costruzione della mia casa vorrei sapere i costi se possibile.Grazie

    2. Gianfranco scrive:

      Salve, in caso di onda d’urto e/o sisma,forse la planimetria dovrebbe essere piĂą simmetrica e/o regolare sugli assi X e Y, eliminando quel piccolo volume fuoriuscente dal sistema oscillante di masse centrali.
      Mi scuso per l’osservazione
      Cordialita’.
      Gianfranco

    3. giuseppe scrive:

      Il costo di un bunker dipende dalla tipologia, si può partire dai 20.000 Euro, giusto una stanza con 1 tavolo e 4 sedie ai 500.000 euro per un bunker monofamiliare di mq. 150. Per un bunker serio bisogna stare sull’ordine dei 100.000 euro in su.
      Inoltre, guardando la foto, mi sembra poco sicuro un bunker che usa come parete divisorie delle tramezzature da 10 cm.

    4. Gianfranco scrive:

      Salve
      Il costo di un rifugio antiatomico varia in funzione di molti parametri. Giusta la stima sui 100000 per un bunker unifamiliare dotato dei piĂą moderni sistemi di regolazione e sicurezza.
      Lo spessore delle pareti divisorie interne può essere tranquillamente realizzato con elementi minimi, ad eccezione della zona filtro comunicante con gli spazi interni.
      Discorso diverso, invece, per elementi esterni e solai a contatto con il terreno.
      Cordialmente

    5. Giuseppe scrive:

      Trattandosi di un rifugio nucleare, personalmente trovo poco appropriato che lo stesso sia realizzato con pareti da 30cm. e tramezzature interne. A parer mio, la prima cosa che il cliente chiede e la sicurezza psicologica e certamente si sentira più sicuro e protetto con pareti di spessore attorno al metro. La normativa svizzera prevede rifugi che abbiano una resistenza da 1 a 3 atm. (sono rifugi civili) non certo istituzionali o militari i quali prevedono ben altre resistenze. Logico tutto questo incide tantissimo sul prezzo. Lo scoppio di una bomba da un Megatone e paragonabile ad un sisma di intensità oltre il 6°, e credimi, le pareti esterne resisteranno tranquillamente a questa intensita sismica, ma le tramezzature no, le quali creeranno non pochi problemi agli occupanti.
      Inoltre tenga presente che detto bunker in tempo di “pace” può essere usato come caveau e pertanto piĂą ostacoli ci sono da superare e meglio è.
      Distinti e cordiali saluti

    6. Gianfranco scrive:

      Gent.le Sig. Giuseppe
      Salve, le tramezzature interne non devono essere in laterizio, ma in C.A. con armature di regolamento secondo l’ultimo D.M. 14.01.2008, e calcolo in zona sismica specificate nel capitolo 7. Trattandosi di un rifugio antiatomico, penso che sia a discrezione ed esperienza del progettista ( secondo un approccio vincolante SLU-stati limite ultimi) impostare una situazione sfavorevole, ma in ogni caso determinabile con metodi e calcoli precisi e scientifici .Da quello che so’, la normativa svizzera impone uno spessore minimo di 40 cm. e non di 100 cm. Mi cita, per cortesia, tale normativa svizzera o un suo riferimento dove posso consultarla?Grazie. Resto a disposizione
      Sinceri e distinti saluti
      Ps. A proposito dell’impatto da 1 Megatone, le suggerisco di consultare gli effetti prodotti da tale impatto nella “guida USA 2010″ con i relativi tassi di esposizione.

    7. Giuseppe scrive:

      Senza addentrarci in calcoli ( a parer mio abbastanza empirici, in questo caso) se la normativa svizzera prevede uno spessore di 40 cm min. per un bunker avente resistenza di 1 atm. si presuppone che un bunker con resistenza 3 atm. debba avere almeno un 70 cm. di spessore.
      Basta vedere i bunker dell’ultima guerra (ne ho visti tanti) hanno spessore anche di 2 mt. aggiungo che provengo da una zona sismica di prima categoria IRPINIA ed ho visto, nel terremoto dell’80 di magnitudo 6.9,pareti in c.a. di 30 cm sbriciolate.
      Poi in queste costruzioni non c’è normativa che tenga tutto stĂ  all’intuito del progettista ed alle esigenze del cliente, uno che pensa a proteggersi solo dal foll-out radioattivo non ha necessitĂ  di un bunker, basta siggillarsi in casa ed è fatto… ma un esplosione nucleare ha i due effetti primari che sono l’onda d’urto e l’onda termica, piĂą materiale interponi tra te e questi effetti e meglio è. Concludo dicendo che un discreto bunker antiatomico deve avere pareti in c.a. dello spessore minimo di 1 metro e per le pareti interne minimo 50 cm.
      PS. Penso che i veri effetti di un’esplosione nucleare li sappiano solo chi effettua i test e che detti risultati per ovvi motivi sono secretizzati.
      Cordialmente

    8. Gia scrive:

      Mi dispiace contraddirla, ma non è cosi’. Lasciamo fare a chi lo fa’ per lavoro e chi dedica una vita per progettare e calcolare. I valori e gli spessori ai quali fa’ riferimento potrebbero andare bene tra i 30 e 100 Km dall’epicentro. Sotto i 30 Km non sono sufficienti nemmeno questi valori. Qui si parla di rifugi antiatomici nel nostro paese e comunque a distanze superiori a 100 Km dall’origine. Personalmente, per distanze inferiore ai 30 Km, vieterei qualsiasi costruzione .
      Saluti
      ps: una pressione di 3 atm (10.1325 N/mm2), per il C.A. , è veramente molto , molto bassa, circa 30 volte la sua Tensione ammissibile senza arrivare a parlare degli stati limite.

    9. Gia scrive:

      Precisazione:
      Chiaramente parliamo di distanze da centrali Nucleari (Considerando le 456 Centrali in Europa), non da guerre e bombardamenti nucleari.

    10. francesco scrive:

      Sono stato il promotore commerciale di una societĂ  che costruiva bunker ( edilbunker s.r.l. di Ancona ). Da circa 25 anni ho progettato un bunker collettivo per circa 1000 (mille) persone, finalizzato non solo alla protezione da una contaminazione atomica, battereologica, chimica, ma sopratutto alla vita futura delle persone protette; a come ricominciare una nuova vita al di fuori del mondo esterno. Un’arca di Noè del terzo millennio. UN accenno alla struttura:un tunnel realizzato con moduli circolari in c.a del diametro di 16 metri, incastrati l’uno all’altro fino a raggiungere una lunghezza di circa 300 metri, con all’interno 4 livelli, per una superficie totale di circa 18.000 mq.All’interno sono previste strutture come se si trattasse di una piccola cittĂ .
      Mi fermo qui, perchè per parlare di come pianificare la sopravvivenza, come realizzarla, richiederebbe una trattazione molto ampia che se interessa potrò fare in seguito. saluti.

    11. Pietruccio scrive:

      certo che interessa

    12. Cher scrive:

      ….in che modo è stato risolto l’approvigionamento energetico…….( per lo meno sulla carta)

    13. Tiziana scrive:

      Salve a tutti. Non so se qualcuno partecipa ancora a questo forum, ma ci provo. Sono molto interessata ad avere maggiori informazioni riguardo al bunker collettivo. Francesco, potremmo metterci in contatto?
      Grazie

    14. Renzo Riva scrive:

      Sono piĂą interessato alla ripartenza del nucleare in italia.

    15. Dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      Come noto sono stato per decenni il maggior progettista e costruttore di Rifugi Antiatomici in Italia. Ma dopo un “miniboom” all’epoca di Chernobyl e degli anni’80 in Italia si è fatto poco e ora nulla. Era piĂą uno “status symbol” per chi se lo poteva permettere nella Villa, che una vera e propria difesa. In venti anni ne costruimmo circa 200 tra i quali ancora esistente quello condominiale da 400 posti a Brescia 2, quello per l’on.Silvio Berlusconi in Sardegna che posso citare fuori dalla riservatezza in quanto appersi su espresso e Panorama e altre stampa.
      Li chiamavo in realtà Rifugi Anticalamità, in quanto il rischio nucleare è il minore di quelli correnti da affrontare, anche se ne rappresenta il Top. Ne ho il più aggiornato archivio e chiunque desideri chiarimenti o consigli può rivolgersi a www.viapark.it o su questo Foro

    16. Renzo Riva scrive:

      archivionucleare.com/index.php/2010/11/20/rifugi-antiatomici...
      .
      Tiziana,
      Costruito il bunker anticalamitĂ ?
      Mandi
      .

    17. alessandro scrive:

      salve,vorrei sapere perchè nessuno menziona mai un ulteriore protezione in piombo che ridurrebbe di molto le radiazioni,vorrei saper se il tutto venisse fatto con dei pannelli in coibentato spessore min.3 cm che alloro volta fareberono da protezione,da cassapanca per c.a
      il cibo cotto e poi liofilizzato sarebbe un idea non solo per la frutta. grazie

    18. Gabriele scrive:

      Scusate non ho capito una cosa…ma se uno costruisse il bunker per vivere una vita (sempre che possa riuscirci) alla fine le pareti non diventerebbero radioattive?
      Inoltre non esistono dei sistemi che possano trasformare l’acqua di scarto in acqua potabile?
      Altro punto le batterie. Si parla di sistemi di accumulo ma quali batterie esistono in commercio in grado di resistere piĂą di 5 anni senza mai essere ricaricate?
      grazie mille

    19. Renzo Riva scrive:

      Gabriele,
      Ti volgi a pratiche d’accumulo antidiluviane.
      Delle pile atomiche per produrre calore e elettricitĂ  non ne hai mai sentito parlare?
      Con cosa credi siano mantenute a temperature accettabili per le apparecchiature le sonde interplanetarie?
      Com’è prodotta l’EE per le apparecchiature e le ricetrasmissioni con la base sulla Terra?
      Per l’acqua poi viene sempre in soccorso la tecnica aerospaziale del volo interplanetario umano.

    20. Gabriele scrive:

      Grazie mille ma queste attrezzature sono comprese già nei bunker standard pubblici presenti in svizzera? e che costi possono avere? inoltre sono facilmente acquistabili? Insomma risolveremmo il problema energetico di una famiglia tipo. Cioè se va bene in un bunker perchè non usarlo anche in casa?
      Avete articoli o informazioni piĂą precise per informarmi sulle tecnologie sopra riportate?

    21. Renzo Riva scrive:

      Se hai abbastanza pecunia puoi farlo studiare e realizzare in proprio.
      Perché in casa?
      Saresti disposto a spendere 100 invece che uno?
      Ti poni problemi inutili.

    22. Cristiano scrive:

      Salve a tutti,
      Presumendo che io abbia un amico che desidera costruire un bunker di tipo militare che possa contenere dalle 30 alle 50 persone quanto potrebbe venire a costare? ( Ovviamente con il bello della sicurezza e con i materiali piĂą adatti)

    23. Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      ho giĂ  scritto in merito e per chi volesse informazioni, consigli, preventivi o notizie in merito siamo sempre a disposizione. Abbiamo diverse opere in corso in Italia e all’Estero.

    24. dr.Luigi Flippo von Mehlem scrive:

      con la Magneticpark abbiamo sempre continuato a progettare anche rifugi antiatomici, spesso collegati con i montaauto o il parcheggio automatico mantenendoci all’avanguardia con l nuove tecnologie, gli ultimi dei quali in febbraio 2022 a Montecarlo e in marzo 2022 a Parma. La nostra tipologia include a protezione anticalamitĂ  e antisismica e si è dimostrata positiva anche con la pandemia COVID 19 e antifurto antirapina. La sopravvivenza ache di lunga durata è garantita da riserve d cibo irradiato che non necessita di congelamento, e riciclo aria ed acqua brevettati

    25. ANNA scrive:

      Buongiorno, in casi di Parma è possibile sapere dove è stato fatto il rifugio? Noi siamo in Toscana ed in Abruzzo, quindi vorremmo sapere se avete opere in corso in Toscana o in altre regioni centro-nord Italia. Grazie

    26. Paolo scrive:

      Son passati anni ma leggo dei commenti fantasiosi da ragazzini o bambini e non di persone con i piedi perterra

      Un bunker non si costruisce per viverci dentro per sempre e manco per un’anno, avendo la fortuna in caso di attacco, catastrofe, incendio, alluvione, nube tossica o radioattiva e terremoto, si perchĂ© non si usano solo per il nucleare, una centrale nucleare qualsiasi non esplode come un arma nucleare ma emette forti radiazioni, piĂą di un’esplosione nucleare, vedasi gli ultimi due incidenti gravi della storia al confronto di oltre 4000 testate nucleari detonate in aria acqua e in profonditĂ  sottoterra nei test anni 50-60-80,anche un industria chimica può fare anche piĂą danni e morti e la storia insegna con le nubi tossiche causate da incidenti chimci.

      Parliamo della peggiore ipotesi di attacco nucleare le testate standard odierne sono di circa da 300Kt a 1Mt, ne esistono anche piĂą potenti ok, ma gli standard oggigiorno lanciati da ICBM in silos o sottomarini sono questi, Cina è arrivata a 3Megatoni, gli Americani avevano i Titan2 fino a metĂ  anni 80 con testata singola da 9 Megatoni o multiple piĂą piccole, considerando la maggiorparte delle testate Russe oggi attive negli arsenali che sono da 800KT quelle Americane vanno da 300KT a 1,2MT,(solo su obiettivi militari o governativi corazzati come bunker) stiamo intorno ai 800Kt come ipotesi, secondo nukemaps un bunker Svizzero progettato per 1Bar (14.5PSI) di sovrappressione minima di progetto, poi ci sono anche quelli da 5Bar per uso civile, resite se la testata esplode in aria oltre 1,5km di altezza per massimizzare i danni in obiettivi civili come le cittĂ , a una distanza non meno di di 3,2 KM dall’epicentro, nella peggiore ipotesi con 800KT, a una distanza minore si rischia la morte per sovrappressione causata da un cedimento, si muore per un aumento di pressione istantaneo anche minore di un Bar, detto questo regolatevi perchĂ© costruire un bunker in centro cittĂ  è stupido e inutile come farlo vicino a una zona industriale dove si conosce che ci sono fabbriche belliche o strategiche o centri militari ecc.

      La normativa Svizzera sui bunker per dirla breve poi basta cercare i PDF, se completamente interrati indica pareti da non meno di 30Cm solette da non meno di 45Cm, come i classici bunker sotto le case negli scantinati sotto edifici, a salire o in base al terreno sovrastante, se la soletta finisce 10 cm sotto, indicano 65Cm se interrato a 60cm da terra compattata bastano 30cm di soletta mai di meno, indicano anche come armare che tondini e cemento, sistema di ventilazione con filtri NBC ai carboni attivi valvole e porte anti esplosione, di solito sono della Lunor.ch

      Il bunker nasce come rifugio temporaneo difficilmente si sta piĂą di un mese, dopo 4/5 giorni si può giĂ  uscire per allontanarsi in sicurezza perchĂ© le radiazioni diffuse dal pulviscolo e fall-out di ricaduta calano drasticamente attenuate, specialmente dopo la pioggia (da evitare assolutamente) che arriva sempre per l’immane evaporazione dell’umidita del terreno o corpi idrici, ma rimane sul terreno, quindi transitare esplorare per brevi periodi è sicuro rimanere fuori a lungo no.
      Lo spessore delle pareti serve principalmente a questo, se ad esempio esplode a 10km danni fisici non ne fa ma le radiazioni arrivano, diciamo che in una settimana o 2 si esce e si va nei centri di raccolta, o si attende istruzioni dalla protezione civile che cmq mandano messaggi radio AM da stazioni lontane che FM con stazioni trasportabili, solo nei film e nelle fantasie di un bambino si può pensare di viverci più a lungo o anni.

      Un generatore, scora di carburante (non dentro il rifugio) acqua viveri a luna scadenza una radio AM/FM per ricevere notizie specialmente in onde medie, ma anche un CB e PMR446, in svizzera hanno un sistema radio per comunicare con la protezione civile dai bunker, e ricevere allerte assieme alle sirene, viene installato prima e si può facilmente cambiare antenna anche dopo in caso di danni all’antenna, i bunker Svizzeri sono tutti mappati su coordinate GPS dalla protezione civile vengono comunque a cercarvi, per fornire indicazioni, cibo medicinali ecc

      Questi sono i fatti poi cercando in rete si trovano i file ecc https://www.babs.admin.ch/it/publikservice/downloads/schutzb...
      Dai progetti e dai soldi che uno dispone può farsi fare anche il bunker con pareti da 3 metri ma non ha senso, costa meno andare in un altro continente.

      Ricordo che non si sopravvive se una testata nucleare esplode a 500metri di distanza e 1,5km in aria, l’onda d’urto sussultoria spaccherebbe ossa delle gambe e bacino, risultati su test datti con animali anni 60, quelli militari sono progettati con sistemi di appendimento a smorzamento mediante sistemi a sospensione sia a molla che a pistoni a gas quelli vecchi usano molloni coassiali che risuanano diversamente, di sostentamento della struttura operativa sovrastante interna, praticamente una stanza in una stanza con lo spazio di muoversi in tutte le direzioni e di pendolare, pressini di progetto oltre i 70Bar e logicamente sono a qualche Km dentro le montagne tipo il NORAD, basti pensare ad un LCC Minuteman 3 metri cemento altamente armato con tondini di dimensioni stratosferiche, struttura interna è in acciaio come un serbatoio e il tutto a 25 metri circa di profonditĂ ,

      Col tempo si è capito che un bunker militare o governativo stile guerra fredda con un attacco diretto o multiplo non si sopravvive o diventa inservibile dopo, difatti i capi di stato delle super potenze militari salgono in aereo e se ne vanno in quota e lontano fuori confine de è il caso.

      Molto interessanti sono i bunker tipo Atlas Survival Shelters,ora hanno una sede in Europa, sono i migliori di questa tipologia di bunker anti radiazioni o NBC piĂą che esplosioni nucleari ravvicinate di 3-4KM, sono da interrare, ma non si hanno dati su collaudi o effetti di almeno 1bar di sovrappressione.

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