Home  |  Contatti  |  Chi siamo  |  Newsletter  |  Mappa del sito  |  Archivio Cronologico Generale  |  Forum  | :   |



Riserve mondiali e consumi di energia comparati col nucleare

8 Febbraio 2011 di Amministratore

L’ ing. Pietruccio Soraperra (utente spesso attivo nel partecipare alle discussioni su questo sito) ci ha inviato un approfondimento sulle riserve mondiali ed i consumi di energia comparati col nucleare.

Riserve mondiali e consumi di energia comparati col nucleare - di Pietruccio Soraperra (gennaio 2011)

In questi giorni mi sono incuriosito nel guardare le statistiche IEA ed alcune sue proiezioni. Parlo in particolare del documento “Key graphs 2010†scaricabile all’ indirizzo
http://www.worldenergyoutlook.org/docs/weo2010/key_graphs.pdf
A pag. 7 il grafico “World oil production by type in the New Policies Scenario†mostra quali potrebbero in future essere i tassi di produzione di petrolio: si vede che verrà gradualmente sostituito da gas di petrolio liquido e da giacimenti non convenzionali tipo gli scisti bituminosi e le sabbie bituminose: queste ultime sono soluzioni con alti costi economici e altissimi costi ambientali.

Un ulteriore contributo verrà dato da giacimenti che devono ancora essere scoperti ed altri che devono essere ancora sviluppati: in parole povere si andrà a raschiare il fondo del barile e ci si aspetta, fiduciosi, di trovare ancora tanto petrolio o qualcosa di simile.

Fin qui niente di nuovo rispetto a quanto già detto nell’Outlook IEA del 2008. Quello però che balza agli occhi, e che stranamente non ha ricevuto né commenti né attenzioni, è che la curva che rappresenta il petrolio fornito dai giacimenti attualmente produttivi, ha già cominciato il suo declino che lo porterà via via a spegnersi: quella curva mostra una riduzione di circa ¾ da qui al 2035.

Detto in altre parole, secondo quella curva, abbiamo già “piccatoâ€: abbiamo cioè già raggiunto e superato il picco di Hubbert per il petrolio convenzionale. Non è certo una cosa da poco se viene detta da IEA..

Interessanti, e per niente rassicuranti, sono anche gli sviluppi che sta prendendo l’analisi delle riserve per quanto riguarda il carbone [1], [2].

L’altra notizia di una certa popolarità, quest’anno, riguardo all’energia, è la scoperta di vasti giacimenti di gas non convenzionale imprigionato in un particolare tipo di roccia (scisti). Anche questo non rappresenta una novità rispetto alle riserve computate nell’Outlook IEA del 2008; la “notizia†consiste nella possibilità di estrarlo finalmente a costi di produzione tollerabili, carico ambientale a parte. Si tratta del cosiddetto “shale gas†di cui fornisco alcuni links di introduzione e approfondimento [3], [4] , [5] , [6] , [7] , [8] , [9] dove si può anche constatare come, a dispetto dell’ampia diffusione di questa risorsa, l’estrazione in zone densamente popolate, come potrebbe essere l’Europa, potrebbe creare considerevoli problemi dal punto di vista dell’accettabilità della popolazione, per via dell’impatto ambientale, in particolare sul consumo e l’inquinamento dell’acqua nonché sulla dispersione del metano, gas serra dagli effetti molto marcati (molte volte più dell’anidride carbonica, per qualcuno addirittura 70 volte per altri 25).

In particolare qualche perplessità me l’ha data un articolo del Sole 24 ore che titola “Maxi scoperta di gas (non convenzionale) in Argentina†[10]. Si tratterebbe di un giacimento dal potenziale di 127.5 miliardi di metri cubi di gas. Ma quanti sono realmente? Con cosa li posso confrontare per capire la reale portata di quel numero? La prima considerazione che posso fare consiste nell’osservare che un miliardo di metri cubi sono un chilometro cubo (cioè un cubo da un chilometro di lato): l’Italia, ad esempio, ne consuma circa 80 ogni anno. Questo dato, però, non chiarisce bene il contesto.

Anche altre considerazioni che si trovano in letteratura sull’argomento energia e riserve non sembrano del tutto verosimili, o per lo meno appaiono di difficile valutazione. Ho provato, allora, a fare un po’ di ordine mettendo insieme quelle informazioni sulle riserve delle fonti non rinnovabili e sul fabbisogno energetico.

La difficoltà più grossa è rappresentata dalla disomogeneità dei dati (piedi cubi, metri cubi, barili, tonnellate equivalenti di petrolio, tonnellate equivalenti di gas, tera-wattora ecc…). Ho riportato allora tutti i dati energetici dei documenti citati in una sola unità di misura (le tonnellate equivalenti di petrolio “tepâ€) in modo da renderli confrontabili.

Normalmente si ragiona in milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, i “Mtep†(si legge mega-tep). Ma in questo caso, parlando di consumi mondiali e riserve globali, è meglio utilizzare i miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio, cioè i “Gtep†(si legge giga-tep).

Per avere un termine di paragone si tenga presente che il fabbisogno primario di energia nel nostro paese, espresso con questa unità di misura, ammonta a circa 0.18 Gtep. Ecco dunque cosa è risultato.

***Trasformazioni di unità di misura*** (valori di massima)
1 Mtep = 11.63 TWh
1 barile = 0.159 mc
densità petrolio 750-820 kg/mc
densità del carbone 1100 – 1300 kg/mc
potere calorifico petrolio = 42 MJ (da 1 tep = 11630 kWh)
potere calorifico carbone = 16-23-32 MJ (lignite – sub bituminosi – litantrace, antracite)

1 barile equivalente di petrolio = 0.127 tep
1 barile equivalente di petrolio corrisponde a 170 mc di metano
1 kmc metano = 0.75 Mtep
1 Mtec = 0.56 Mtep

Il Mtec è una tonnellata equivalente di carbone. Il corrispondente energetico può essere ricavato osservando che secondo DOE 1.081.000 milioni di tonnellate di carbone corrispondono a 610.000 Mtep

***Consumi annuali mondiali attuali***
12 Gtep di cui:
- 4 => Petrolio (circa 5 kmc)
- 3 => Carbone (circa 3 kmc)
- 2.5 => Metano (circa 3300 kmc) (70 volte il volume del lago di Garda)
- 1.8 => Rinnovabili
- 0.7 => Nucleare

probabilmente il fabbisogno ammonterà a circa 17 Gtep nel 2030 causa aumento della popolazione e maggior benessere nei paesi in via di sviluppo.

***Riserve fonti fossili***

*Petrolio (Gtep)*
————————————
140 già consumati
————————————
170 riserve accertate
140 presumibili
150 Non Convenzionali – sabbie bituminose (Canada, Venezuela)
250 Non Convenzionali – scisti bituminosi
———————————–
710 Riserve totali

*Carbone (Gtep)*
500 riserve accertate realmente estraibili (secondo studi recenti)
120 in più secondo posizioni ottimistiche (dipartimento energia USA)
———————————–
620 Riserve totali
In realtà sarebbero circa 10′000 quelle teoricamente esistenti ma non estraibili (per esempio si trovano 2000 mt sottoterra e oltre)

*Metano (Gtep)*
140 riserve accertate
170 presumibili
180 Non Convenzionali – shale gas realmente estraibile
280 Non Convenzionali – shale gas non realisticamente estraibile
———————————–
760 Riserve totali

***Ricapitolando sulle fonti fossili***
*Riserve accertate a basso costo (Gtep)*
170 riserve accertate petrolio
140 riserve accertate metano
500 carbone estraibile con mezzi automatici
———————————–
810 Riserve totali
Corrispondenti ai prossimi 45 anni di consumi energetici mondiali nell’ ipotesi di un raddoppio dei consumi nei prossimi 40 anni

*Altre riserve totali ottimistiche e non convenzionali a costi economici e ambientali alti (Gtep)*
540 riserve petrolio presumibili, sabbie e scisti
350 riserve metano presumibili e shale gas realmente estraibili
120 carbone ottimistico
———————————–
1010 Riserve ulteriori
Corrispondenti al fabbisogno energetico mondiale di ulteriori 40 anni oltre ai valori dati sopra nell’ ipotesi che dal 2050 non cresca più il fabbisogno energetico mondiale (è usato solo come termine di paragone)

***Settore nucleare***

*Riserve da fonti di energia nucleare con la tecnologia attuale*

Uranio (Gtep)
210 riserve accertate secondo le stima della UE (relazione Reul - ho ipotizzato un riciclo spinto del combustibile e l’ utilizzo di reattori di III generazione)
320 presumibili (forum nucleare Svizzera)
310 Non Convenzionali (fosfati e rocce a basso tenore di U)
———————————–
840 Riserve totali con tecnologia attuale (II e III generazione)

*Riserve da fonti di energia nucleare coi reattori di IV generazione*
(ordine di grandezza)
100′000 Gtep col solo utilizzo di Uranio come elemento fertile
300′000 Gtep si aggiungerebbero grazie all’utilizzo del Torio come elemento fertile

Riferimenti:
[1] http://daily.wired.it/news/politica/le-riserve-mondiali-di-carbone-potrebbero-essere-una-frazione-delle-stime-previste.html
[2] http://www.istitutocalvino.it/studenti/siti/terra/minacce/risorse/carbone.html
[3] http://www.newclear.it/?p=2488
[4] http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/?id=3.1.1396130809
[5] http://www.tecnologiaericerca.com/2010/12/18/lo-shale-gas-rivoluzionera-la-produzione-energetica-mondiale/
[6] http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-12-17/roccia-pieno-metano-nuove-214900.shtml?uuid=AYD0VfsC
[7] http://delleconomia.it/articoli/2010-12/il-nuovo-oro-nero-si-chiama-shale-gas.php
[8] http://www.mercatoelettrico.org/Newsletter/20101213newsletter.pdf
[9] http://temi.repubblica.it/limes/shale-gas-la-soluzione-ai-bisogni-energetici-europei/14546
[10] http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-12-08/maxi-scoperta-argentina-064323.shtml?uuid=AYgwMxpC



Articoli approssimativamente correlati

  • WWF - l’ uso del nucleare e le riserve di uranio
  • Ma quanto costa un kilowattora di energia nucleare?
  • ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2005
  • Il fabbisogno energetico nel settore industriale
  • Russia - costruzione nuovi reattori nucleari entro il 2012
  • 60 Commenti a “ Riserve mondiali e consumi di energia comparati col nucleare”

    1. Nicola scrive:

      Diciamo che c’enta in parte quello che dirò, in quanto sempre combustibile nucleare ritornerà ad essre:

      Informo ke Lunedì 7 feb alle 1.30 di notte, è partito da Vercelli un convoglio ferroviario con un cask contenente 12 elementi di combustibile irraggiato del deposito di Saluggia, destinazione La Hague (Francia),per il riprocessamento.
      Alcuni dati che ho rilevato personalmente:
      a 2 mt dal vagone si aveva circa il doppio del fondo naturale,che a Vercelli è sui 130nSv; a contatto si aveva 2.5 microSv; radiazioni neutroniche con media di 70 cps, sempre a contatto.
      Quei fenomeni di ambientalisti,anarchici e no tav hanno fermato nella Val Susa il convoglio di scorta con i Vigili del Fuoco (quello previsto per la sicurezza e la salvaguardia della popolazione) invece di quello con il cask. E se ne vantano pure.

    2. Nicola scrive:

      I valori riportati precedentemente sono da intendersi come rateo di dose, quindi riferiti all’ora.

    3. Giacomo scrive:

      Pensa….e ti abbiamo ancora qua a scrivere….praticamente un miracolo……

    4. Cher scrive:

      X Pietruccio:Ottimo lavoro e utilissimo! Non esiterò ad utilizzarlo, citando la fonte.
      Effettivamente è una tipica abitudine usare multipli di misura per influenzare in positivo o in negativo un articolo.

    5. Giacomo scrive:

      @Pietruccio

      Considera seriamente l’ipotesi di scrivere anche altrove.Sei una fonte tecnica preziosissima.

      Complimenti per l’articolo.

    6. Nicola scrive:

      Spiegami bene Giacomo…la tua era una battuta riferita a me, o ironizzavi verso quelli che hanno bloccato il treno?

    7. Pietruccio scrive:

      Ringrazio.

    8. gian_paolo scrive:

      E si deve aggiungere che i combustibili fossili (vedi idrocarburi) saranno la principale materia prima per le generazioni future per la produzione di plastiche, elastomeri e principalmente compositi (che sono candidati a sostituire molte delle materiali attualmente in uso) e sprecarlo bruciandolo è un’offesa ai posteri.

    9. Renzo Riva scrive:

      Pietruccio,
      Rendo onore al valore.
      Grazie.

    10. La fanciullina scrive:

      Ritengo non sia corretto da un punto di vista di analisi comparativa inserire i reattori di IV e V generazione in quanto non sono in produzione ed il loro valore è tutto da dimostrare.
      Esistono tanti altri processi che promettono favole scintille ecc.ecc. anche sul carbone, sui petroli ed altro. Il confronto quindi a mio avviso deve focalizzarsi su quello che c’è in questo momento.
      Allo stato dell’arte mentre il picco dell’uranio è già avvenuto ed infatti la domanda è sostenuta dallo smantellamento delle testate nucleari

    11. Don Peppone scrive:

      Ho utilizzato un altro browser che aveva memorizzato nel campo nome La fanciullina ma sono io.

    12. Cher scrive:

      La IV generazione è già disponibile, è solo in attesa di verifica degli enti pre-posti per il controllo.
      Forse,lo sguardo va rivolto verso l’egemonia se non il monopolio della produzione dei reattori.

      Che fine hanno fatto Eco-Terroristi che hanno affossato il SuperPhenix?
      Hanno raggiunto l’apice d’intenti con dirigenti Comunisti di Cernobyl?
      Ora la politica degli Eco-Talebani nostrani è andare a braccetto con l’integralismo Islamico?
      Sono solo domande.

      Attualmente, ogni singolo stato occidentale è soffocato dall’eccessivo onere del costo energetico, grazie al Verdame.

      L’impegno nucleare dovrebbe essere materia di comunità Europea, dopo la moneta unica, anche la politica energetica dovrebbe essere comune.

      Unificare , con il lavoro di Pietruccio, le stime sotto un’unica unità di misura aiuta la comprensione di una materia così complessa e allo stesso modo così ovvia.
      Cher

    13. Don Peppone scrive:

      Sembra banale che mi debba ripetere tutte le volte; io non sono ne verde ne grigio ne nero, un governo deve avere un largo spettro di azione e sviluppare una politica energetica che prenda in considerazione tutte le fonti, pero’ sono oggettivo.

      Anche in questo sito c’è stato un balletto di cifre impressionante ma alla fine vedo che olkiluoto finirà (alle stime attuali) nel 2013 come dicevo io e ai costi che dicevo io.

      Se vi sono cifre cosi’ difformi per quanto riguarda i reattori di III generazione come si fa a parlare di IV quando la terza generazione è messa cosi?

      invece di evocare gli eco-terroristi perche non diciamo che il superphenix è stato un disastro?

      A questo punto potrei dire che ci sono degli inglesi che hanno realizzato la benzina sintetica ma cosa c’entra con il discorso?

      Ogni discorso e confronto deve essere effettuato considerando le sole tecnologie in produzione.

    14. Cher scrive:

      Se si vuole discutere di quello che è fattibile, non si comprende perché i siti nucleari Italiani non vengono riabilitati con il loro funzionalità implementando tutto ciò che li renda produttivi.
      Magari raddoppiando o triplicando i reattori nello stesso sito?

      Forse perché il nucleare non è stato ancora compreso come unica fonte su basare la produzione energetica di base, i picchi lasciarli all’idro e compensare le carenze con i fossili.

      Il super phonix non è stato un disastro ma un eccesso di tecnologia in un contesto ostile.

      Il discorso di aver unificato i parametri di comparazione( lavoro di Pietruccio) è il primo passo!
      L’aver sgombrato i vari ragionamenti da unità di misura usate a piacimento solo per ingigantire o sminuire quello che è incredibilmente ovvio, la dice lunga sul fatto che chi genera l’opinione comune è “immaturo” al nucleare e troppo spesso usa le varie unità solo per creare confusione, magari inconsapevolmente.

      X Olikiluoto, mi sono già espresso con un mio punto di vista e oltre all’aumento del 25% di potenza dal progetto iniziale; la realizzazione del Worm Stuxnet ( l’attacco informatico che ha devastato il piano nucleare Iraniano) chi l’ha pagato?
      ( è una domanda )

      Forse c’entra anche la benzina sintetica ( metodo inventato 60 anni addietro da chi non poteva accedere al petrolio, utile anche oggi ma economicamente fattibile con energia in abbondanza), che grazie all’ energia creata da un impianto nucleare può essere una nuova fonte di investimento per RI-sfruttare i bacini carboniferi europei…… ma si rischia di divagare.
      La sintesi del mio pensiero è solo quello di indicare che l’energia nucleare è conveniente sempre perché impiegabile in molteplici settori, solo che una ristretta compagine di attori ne impedisce il suo potenziale.
      I Cinesi hanno progettando e stanno costruendo dei dissalatori utilizzando un impianto nucleare che fornirà acqua potabile e energia.
      Non è futuro è realtà di oggi!
      Pensa al nostro sud……. intasato di FV e parchi eolici che cosa hanno risolto?

      La vocazione quasi religiosa dei verdi contro il nucleare diventa sempre più sospetta, invece di essere messi difronte alla loro ridicola presa di posizione, vengono presi come esempio di comportamento per generare una opinione.

      Il caso delle rinnovabili ( FV e Eolico) è emblematico, sono costate una follia saranno una emorragia economica per la società , non producono nulla di rilevante!
      Con un debito pubblico con un deficit del 118% rispetto al PIL e con una crescita del 0,8 parlare di mix energetico, significa avere una visione distratta dalla realtà.
      Mi ripeto, è solo un mio pensiero.

    15. Don Peppone scrive:

      Dobbiamo stare sull’argomento come lo sono sempre stato in altre threads senza divagare; qui si parla di riserve mondiali e consumi.
      secondo me i reattori di IV generazione siccome non sono in produzione non si possono inserire (come d’altra parte le altre tecnologie su altre risorse). dopodiche continuo sull’argomento.

    16. Cher scrive:

      Fonti fossili 810 Gtep Riserve totali ——> Potrebbero diventare
      1010 Gtep Riserve ulteriori. ( con nuove tecnologie)

      Nucleare 840 Gtep Riserve totali ——> potrebbero diventare con la IV e V
      100′000 Gtep col solo utilizzo di Uranio come elemento fertile
      300′000 Gtep si aggiungerebbero grazie all’utilizzo del Torio come elemento fertile
      ———–
      Dato che IV è già pronta, ma accantoniamo il discorso per non divagare, s la discrepanza tra 1010 Gtep e 100.000 Gtep +300.000 Gtep non è ancora sufficiente per destare interesse?

      810 Gtep + 840 Gtep bastano o non bastano per superare questo impasse tecnologico sull’esigenza energetica?

    17. Don Peppone scrive:

      prima di tutto occorre definire quello che deve essere incluso o meno nel calcolo, altrimenti potrei dire che vi sono degli studi per l’alimentazione ad acqua dei motori; li devo includere questi o no? o rimaniamo sul concreto o meno.

      Poi dopo si deve entrare nel merito delle modalità di calcolo ovvero il perche solo per il nucleare vengono incluse riserve che per altri metodi di calcolo non vengono inclusi.

      Ps: se la IV generazione fosse già pronta sarebbe da pazzi spendere tutti questi soldi per i reattori di III generazione. non dire gatto se non l’hai nel sacco altrimenti cosa devo tirare fuori gli studi che fanno andare i motori ad acqua oppure ci mettiamo dentro le benzine sintetiche che hanno un costo di 50 centesimi ogni 100 km? Prima di tutto si mette quello che è in questo momento in produzione gli studi sui reattori di IV generazione ci sono da decenni, nel momento in cui saranno in produzione verranno inclusi adesso non ci sono.

    18. Don Peppone scrive:

      La Francia ha abbandonato il superphenix nel 1998 quando il 1200 mw fu ufficialmente spento permanentemente. Il progetto è iniziato nel 1986 e ha prodotto elettricità per 6 dei 12 anni nei quali fu ufficialmente in operazione. Nel suo ciclo di vita il fattore di carico fu di meno del 7%.
      Ha avuto sempre problemi tecnici e una lunga lista di incidenti e il suo costo fu stimato dalla corte francese degli auditors (french court of auditors) di 60 miliardi di franchi francesi (9,15 miliardi di euro) nel 1996. la stima includeva anche 0,76 miliardi per il decommissioning.
      Il costo del solo decommissioning ha superato da solo i 2 miliardi nel 2003.

    19. Cher scrive:

      Per le auto è sufficiente il metano.
      Incrementare dell’1 % i mezzi circolanti ogni anno sarebbe un bel risultato, invece puntano sull’elettrico!

      Le risorse, escludendo le innovazioni tecnologiche di estrazione, sono in mano a paesi che non hanno nessuna intenzione di renderle disponibili se non a caro prezzo.

      Dal mio punto di vista si è creato un forte squilibrio tra la disponibilità delle risorse dei fossili e la domanda da parte di paesi energivori.

      Il nucleare può calmierare questa richiesta,ma il nucleare non è stato tutelato da qui i costi assurdi per ogni voce che ne consegue.

      Sviluppare il nucleare tutto Italiano è possibile e forse getterebbe le basi per una maggiore fiducia negli operatori e utenti finali.
      Attendere 20 anni per un EPR; oppure 10 anni per AP1000 o 5 anni per reattore coreano, non si risolve il problema.

      Il calcolo fatto della comparazione mette in evidenza che le risorse per il nucleare sono tali da promuovere questa energia e lasciare al loro destino tutte le rinnovabili.
      Se poi si vuole ripristinare i bacini carboniferi, giacimenti di petrolio e di metano nostrani, utilizzando l’abbondate manodopera che può spaziare da vari strati della società, mi trovi pienamente d’accordo.

    20. gian_paolo scrive:

      Anche se il decommissioning gravasse per 2 MLD (io sapevo la metà); sono comunque da dividere per 770 miliardi di KWh prodotti [1.600.000(potenza)x(24×365x60 ore)x0.92(resa)]. Ovvero dividendo 2MLD€/770MLDKWh = 0.0025 €/KWh incidenza ininfluente.

    21. gian_paolo scrive:

      E’ vero, non ci sono i reattori di IV, né possiamo aspettarli, ma dato che si parla di riserve centenarie, è probabile che in questo periodo diventino operativi; per cui mi sembra corretta la scelta opzionale di considerarli.

    22. Don Peppone scrive:

      Mediamente ha avuto un fattore di carico del 7%, in totale ha prodotto 8,3 twh con un costo al kwh di 1,35 euro. Ho scritto anche che la corte dei conti francese ha incluso nel 1996 in quel costo 0,76 miliardi di euro di costi di decommissioning ma i costi reali già nel 2003 erano arrivati a 2 miliardi.

    23. Giacomo scrive:

      @Don peppone

      “La Francia ha abbandonato il superphenix nel 1998 quando il 1200 mw fu ufficialmente spento permanentemente.”

      Certo e sai anche dirci che lo spegnimento del SPX era uno dei presupposti per la formazione del nuovo governo di Lionel Jospin.Ragioni politiche quindi e non tecniche.Ricordi? Io si.

      “Il progetto è iniziato nel 1986 e ha prodotto elettricità per 6 dei 12 anni nei quali fu ufficialmente in operazione. Nel suo ciclo di vita il fattore di carico fu di meno del 7%.”

      Il SPX era il capostipite della filiera commerciale di reattori autofertilizzanti raffreddati al sodio che,come primo esemplare di grosso taglio (1200MW),doveva rappresentare la dimostrazione della fattibilita’ commerciale per quella determinata filiera.Tanto e’ vero che la NERSA (societa’ che gestiva il SPX) era compartecipata da EDF,ENEL ed RWE.Non aveva dunque il solo obiettivo di produrre energia elettrica bensi’ di acquisire esperienza,come viene fatto con ogni nuova tecnologia.
      Quindi paragonarlo ad un normale reattore ad acqua leggera non e’ corretto.
      Di problemi il SPX ne ha avuti parecchi e la sensazione di mezzo fiasco,almeno da fuori e’ reale.
      Troppi i problemi legati alla gestione del sodio ne hanno complicato la vita…
      Forse il taglio troppo grosso dell’impianto ha rappresentato un problema non da poco.Il Phénix,altro reattore autofertilizzante al sodio,ma solo da 250MW e’ stato spento alla fine 2009 dopo 35 anni di onorato servizio.Non male per un prototipo usato anche per la generazione elettrica…..

      Ti confesso che nonostante il sodio sia un eccellente termovettore non trova i miei favori,e’ poco gestibile e puo’ creare non pochi problemi….

      Sara’ anche per questo che,vista l’esperienza acquisita con Phénix e SPX,l’ELSY 600 usera’ il piombo (inerte e schermante) e,almeno inizialmente,sara’ a solo 600MW.
      Brucia scorie,genera altro combustibile,produce energia elettrica ed e’ un progetto europeo.
      E’ solo una questione di tempo e non di fattibilita’ tecnico-economica.Attendiamo.

    24. Don Peppone scrive:

      Io non capisco niente, Voi siete delle persone alle quali occorre rispetto e merito, ho una grande stima di tutti Voi, quello che vi chiedo è pero’ che oltre all’entusiamo e alle Vostre legittime convinzioni, i dati poi sui quali fare i ragionamenti siano oggettivi.
      I problemi in merito al discorso delle riserve di uranio e in particolare del thread sono a mio avviso i seguenti:
      1.Includere o non includere la IV generazione stante l’attuale livello tecnologico raggiunto
      2.Modalità di calcolo delle scorte (sappiamo che per essere considerate riserve se vogliamo mantenere un livello di omogeneità con il calcolo delle riserve di petrolio devono essere considerate solo le RAR

    25. Don Peppone scrive:

      3.Grado di concentrazione dell’uranio nei giacimenti attualmente in uso e scoperti.

    26. Don Peppone scrive:

      errata corrige (mi è stato tagliato il messaggio):

      nel punto 2.
      rar

    27. Don Peppone scrive:

      rar inferiori a 80$/kgU

    28. Cher scrive:

      ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-12-09/fatih-birol-bando-...

      ……” D’altro canto, il prezzo del gas naturale incide mediamente per circa l’80% del prezzo finale dell’elettricità, mentre nel caso del nucleare, il costo dell’uranio ha una influenza marginale, stimabile intorno al 10%”….

      ELSY : è un progetto tutto europeo.
      Nel calcolo della proiezione delle riserve e non voler includere la IV è uno sguardo volutamente miope.

      Per restare in tema e restando volutamente miopi, la differenza è di 70Gtep, che non sono pochini.

      Per il costo di 80$ KgU, visto l’incidere del 10% del costo del combustibile, il margine è più che ampio prima di arrivare al’ 80% del Gas.

    29. Don Peppone scrive:

      Mi sa che stai facendo un casino mostruoso tra costi fissi e costi variabili.

    30. Pietruccio scrive:

      x Don Peppone

      Mi è arrivata giusto questa mail dalla rubrica “Buongiorno”

      Vana e’ la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole.
      > Francesco Petrarca”

      Ricordo che quando computavi il costo del nucleare ci mettevi dentro di tutto, compresi prototipi e reattori di ricerca (come dicevo allora, ci mettevi dentro anche l’affidabilità del triciclo di mio figlio) e quant’altro per dimostrare che “mediamente”… “tutto, ma proprio tutto considerato”… il nucleare non è conveniente.

      E’ tutto discutibile e accettabile (dipende dai punti di vista), anche il criterio di voler stimare la bontà di un investimento guardando solo all’esperienza passata: è solo una questione di gusti.

      Quando faccio un investimento io, per me, ragiono in un altro modo.

      E’ poi il mercato che dice chi aveva ragione. Nel senso che chi indugia su ideologismi e abilità dialettiche che non hanno un vero riscontro con la realtà, riesce magari a trascinare con se molta gente ma li porta tutti al fallimento.

      Il vero problema è che la cosa non si sa prima: al momento, cioè a priori, tutte le tesi sembrano ugualmente valide.

      Il fatto, però, che quando parli di reattori di IV generazione, li cancelli proprio dalla possibilità di esistere, mi fa pensare ad un atteggiamento un po’ faziosetto: nel senso che aggiri e neghi tutto ciò che potrebbe essere favorevole al nucleare e marchi e gonfi tutti gli aspetti negativi.

      Teniamo anche ben presente che non ha senso parlare delle riserve di uranio come per quelle di petrolio. Discorso che ho già fatto molte volte volte anche qui
      archivionucleare.com/index.php/2008/07/01/situazione-risorse...
      quindi non credo sia applicabile il criterio della legge di Hubbert, né di qualcosa che sia simile al famoso “picco” (quando, secondo Hubbert, si arriva ad aver consumato metà delle risorse).

      Vorrei anche precisare che in realtà, parlando delle riserve con nuove tecnologie, avrei dovuto dire “breeder”, cioè autofertilizzanti (che non è la stessa cosa che dire IV generazione) ma volevo semplificare per dare semplicemente un’idea delle potenzialità della tecnologia nucleare.

      I breeder (e lo sviluppo verso la IV generazione) è stato bloccato per motivi politico-commerciali e non certo per limiti intrinseci alla tecnologia, che è molto complessa, ma anche sicuramente raggiungibile in quanto già sperimentata e funzionante - citiamo anche il Phenix e non solo il Superphenix.

      Viste le potenzialità sarebbe stato opportuno sviluppare questa tecnologia negli anni passati, cosa che richiede sforzi anche economici considerevoli che solo delle nazioni consorziate possono fornire: il vero guaio è che il nucleare è entrato di fatto in letargo da decenni (nel senso che oggi siamo molto, molto lontani dal punto in cui ci saremmo dovuti trovare: in questo decennio sarebbero dovuti partire i breeder, altro che pensare se fare o no la III generazione).

      Il prezzo di questa frenata (che in Italia si è configurato come vero e proprio azzeramento) lo percepiremo solo nei nei prossimi decenni, e Peppone avrà modo di toccare con mano (o meglio con la mano sul proprio portafogli) il costo salatissimo di trenta-quarant’anni di ritardo italiano in questa tecnologia: in quel momento saranno inutili i discorsi e i giri di parole.

      Poi, se le cose andranno come credo, come purtroppo l’esperienza mi ha insegnato, saranno invece ancora molto utili le faziosità e le prese per il culo della propaganda con cui i soliti furbi, dopo aver speculato e portato il paese in miseria, faranno cadere colpe, responsabilità e costi, sugli altri: non sono uno storico, ma da quel poco che studiato mi pare che siano state ben poche le occasioni in cui la popolazione ha veramente aperto gli occhi e ha potuto godere di un congruo periodo di “tregua”.

      Normalmente si passa da un “leader”, o da un gruppo dominante, a un altro, che finisce per fare più o meno le stesse cose di chi lo ha preceduto.

      Come direbbe Totò……
      E io pagooooo…….

    31. Don Peppone scrive:

      Non è cosi Pietruccio; in estrema sintesi:

      1.Ho detto che un governo deve valutare tutte le possibili ipotesi dal punto di vista energetico comprendendo il nucleare

      2.Non ho detto che il costo del nucleare è superiore a quello delle altre fonti energetiche ma ho detto che era sensibilmente diverso da quello indicato e che andava per la maggiore nel sito.

      Detto questo, non ritengo di essere faziosetto; io penso ma non ne sono informato che se si volesse includere la IV generazione dei reattori puo’ darsi che anche in altri settori vi sono tecnologie che sono nelle condizioni di fare 100 chilometri con l’acqua ecc.ecc.
      Se quindi includessimo la IV generazione dovremmo includere altre tecnologie che non sono attualmente presenti nello studio.

    32. Cher scrive:

      @ Peppone .di grazia mi spiega come faccio a far confusione tra costi fissi e variabili?
      Si menava o non si menava il costo dell’U ?
      Ma se incide del 10% sul costo finale dell’energia é o non é più meritevole di verifica rispetto a 80% del gas?
      Non stiamo parlando di qualche punto in percentuale!
      Certo una centrale Nucleare costa un pò tanto di più e una a gas molto ma molto meno, quello che serve è il costo di produzione dell’energia,tutto il resto è solo un calcolo che si può girare come si vuole e si ha sempre ragione.
      Messo sulla stessa bilancia il rapporto costo ( totale) e energia prodotta x anni di esercizio la superiorità del nucleare è tale da non esserci nulla a confronto.
      Se poi uno non vuole il nucleare perché gli si urtica il cervello solo al pensiero, mi stà bene , ma non mi stanno bene i conti stiracchiati solo per affossare una tecnologia disponibile e dimostrata sicura.

      Non si può paragonare la IV ( che è disponibile) con l’auto ( motore) ad acqua che non è disponibile.

      Certo era ironica, ma non calzava.
      Mi spiego, la IV che ripeto è disponibile come un pappagallo, non è per prendere in giro o voler alterare i pensieri di chi la crede disponibile in lontano futuro.
      Soltanto per sottolineare che le altre tecnologie ( future e futuribili) non sono start-up, la IV si!

      Il problema è altrove.

      Il governo deve tutelare la libera impresa e non farsi “complice” vedi il finanziamento alle rinnovabili con i soldi degli ignari cittadini. A3

      L’energia deve essere libera di competere sul mercato , allora si che si vedrà uno sviluppo delle nuove tecnologie “future e futuribili”, oggi con la vergogna delle rinnovabili e certificati verdi si assiste alla mortificazione dell’ingegno umano in tutte le sue applicazioni.

    33. Don Peppone scrive:

      se fosse disponibile farebbero le centrali di IV generazione, ma certo la colpa è sempre di qualcun altro dei governi di mastro geppetto, di nonna pina..

    34. Pietruccio scrive:

      x Don Peppone

      “… Non ho detto che il costo del nucleare è superiore a quello delle altre fonti energetiche …”

      “…io penso ma non ne sono informato che se si volesse includere la IV generazione dei reattori puo’ darsi che anche in altri settori vi sono tecnologie che sono nelle condizioni di fare 100 chilometri con l’acqua ecc.ecc….”

      ????

      Controlla bene.
      Ho detto altre cose.

    35. Don Peppone scrive:

      allora non ho capito

    36. Cher scrive:

      Per gli amanti del Mix e per restare in tema sulla comparazione dei prezzi d, questo è un parere autorevole che rende l’idea:
      ilgiornale.it/esteri/anche_svizzera_si_regala_due_centrali_n...

      “…..…Nel mix vanno allora incluse solo le tecnologie che funzionano: idroelettrico, nucleare, carbone e gas, con porzioni che dipendono da diversi fattori e che variano da Paese a Paese. In generale, però, tre sono i criteri consolidati cui attenersi. Primo, proibire fotovoltaico ed eolico.
      Secondo, compatibilmente con l’orografia locale, massimizzare la quota di idroelettrico.
      Terzo, ripartire il restante fabbisogno tra nucleare per soddisfare la richiesta di base, carbone per soddisfare la richiesta superiore a quella di base ma pur sempre nella norma, e gas per aiutare l’idroelettrico a soddisfare la richiesta di picco.

      Noi dovremmo allora soddisfare il 50% col nucleare, il 30% col carbone, il 10-15% con l’idroelettrico, il 5-10% col gas.
      Dovremmo insomma avere 30 reattori nucleari, raddoppiare gli impianti a carbone e chiudere molti di quelli a gas.
      Insomma, bisognerebbe fare esattamente il contrario di quel che abbiamo fatto finora grazie ai Prodi Verdi. Non a caso la bolletta elettrica italiana è, con tasse o senza tasse, la più alta al mondo…….

      Dopo di che si può chiacchierare all’infinito, essere d’accordo in parte o in toto oppure contrari totalmente, la sostanza non cambia.

    37. Cher scrive:

      Costo dell’energia Italica comparata con altri stati Europei:

      epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-QA-10-046/EN/K...

    38. Cher scrive:

      http://www.energy.eu/

    39. Pietruccio scrive:

      x Cher

      Links molto interessanti

    40. Pietruccio scrive:

      x Don Peppone

      “… Non ho detto che il costo del nucleare è superiore a quello delle altre fonti energetiche …â€

      Infatti non ho parlato di questo (non ho tirato in ballo altre energie). Ho solo detto più volte che le valutazioni che fai sul costo del nucleare sono di carattere economico (quindi non entro nel merito: l’economia non mi appassiona) per cui può anche avere un senso (dal punto di vista di un potenziale investitore, intendo) considerare “rischi” d’investimento legati ad esempio alla possibilità che un governo passi di mano e decreti la chiusura del nucleare in una certa nazione. Del resto è anche vero che vale il contrario: chi a suop tempo ha investito nel nucleare e adesso ha reattori già ammortizzati che stanno funzionando solo coi costi vivi di manutenzione-gestione-combustibile-stoccaggio delle scorie (che ammontano, in totale a 1-2 centesimi di € per kWh) sta facendo soldi a palate. L’economia assomiglia molto al gioco d’azzardo… se va bene…

      Quello che dico io è che il costo “vero”, quello che dovrebbe considerare un governo per decidere la politica a lungo termine di una nazione, è quello che abbiamo elencato tante volte in questo sito: se si fanno le cose regolari, senza sorprese, a regime, il costo è quello: logico che non ha senso considerare i prototipi - se non sbaglio a suo tempo lo sviluppo del motore della “fiat uno” era costato mille miliardi di lire di allora. Doanda: quanto è costato il prototipo? E quanto costava la fiat uno?

      Una cosa è il singolo investitore (che ha bisogno di esporsi poco, informazioni certe, stabilità, rientro veloce dei costi) e un’altra la politica di carattere strategico che deve fare una nazione per creare un ambiente favorevole in cui sia conveniente investire ecc…

      “…io penso ma non ne sono informato che se si volesse includere la IV generazione dei reattori puo’ darsi che anche in altri settori vi sono tecnologie che sono nelle condizioni di fare 100 chilometri con l’acqua ecc.ecc….â€

      Il paragone non regge. Il “motore ad acqua” e altre mille fantasie che spesso contraddicono anche i più elementari principi della fisica facilmente sperimentabili, sono un’idiozia, i reattori breeder, invece, sono una realtà. La scelta di non svilupparli è stata di carattere politico-commerciale.

      Se poi non ci vuoi credere… uno può negare tutto. No? Anche il fatto che esistiamo.

    41. Don Peppone scrive:

      Devi prendere il costo industriale dell’energia a livello di ingrosso e scoprirai che i prezzi sono i seguenti:

      px medi aritmetici del 2010 sulle seguenti borse europee (px euro/mwh):

      ipex 64,12 (mercato italiano) nel 2004 51,6 (percentuale inc.24,26%)
      eex 44,49 nel 2004 28,52
      nordpool 53,06 nel 2004 28,91
      omel 37,01 nel 2004 27,93
      powernext 47,5 (mercato francese) nel 2004 28,13 (percentuale inc.68,89%)

      sottolineao che negli ultimi 6 mesi tutti i mercati hanno avuto un’accellerata ad eccezione di quello italiano ma la media è aritmetica e non pesata (ogni mese pesa per 1/12).
      I mercati da un punto di vista industriale attualmente sugli ultimi 6 mesi un differenziale medio del 10% per cui i problemi a livello di prezzo in italia dipendono dalla struttura distributiva e dal livello delle tasse.

    42. Pietruccio scrive:

      Con questo vuoi dire che la francia con tutto il suo nucleare ha dovuto comunque alzare i rezzi del 69% mentre l’Italia li ha alzati del 24% in 6 anni?

      L’energia elettrica qui (con tutto il nostro metano) costa comunque di più di un buon 35% di quella francese; però 6 anni fa costava l’83% in più.

      Sarebbe interessante vedere in dettaglio il perchè.

    43. Don Peppone scrive:

      mercatoelettrico.org/It/Statistiche/ME/BorseEuropee.aspx

      quando arrivate al link dove si trova sintesi mensile occorre cliccare e selezionare l’anno (adesso con 2011 non si trova niente quindi selezionerete 2010 o anni anteriori).
      Molto interessante il report sull’ultimo mese (bottone in fondo a destra) il cui link è qui sotto riportato:

      mercatoelettrico.org/It/menubiblioteca/documenti/201012Borse...

    44. Renzo Riva scrive:

      Dicevate?

      ENERGIA: UP; VERSO FATTURA RECORD IN 2011, OLTRE 60 MLD (2)

      ZCZC6064/SXA
      XEF46595
      U ECO S0A QBXB
      ENERGIA: UP; VERSO FATTURA RECORD IN 2011, OLTRE 60 MLD (2)

      (ANSA) - ROMA, 17 FEB - Nel 2010 l’aggravio della fattura e’
      stato di 9,3 miliardi di euro rispetto al 2009. L’impatto sul
      pil, pari al 3,3%, si confronta con un valore medio dell’1,5%
      degli anni Novanta.
      I consumi sono ammontati lo scorso anno a 177,7 milioni di
      tonnellate equivalenti di petrolio, in recupero dell’1,6%
      rispetto al 2009. Ad eccezione del petrolio che ha mostrato un
      nuovo calo del 2,4% (-1,8 milioni di tonnellate), tutte le altre
      fonti hanno mostrato segnali positivi: gas +6,3%, carbone +4,5%,
      rinnovabili +0,4%. La quota di petrolio sul totale e’ cosi’
      scesa al 40,3% rispetto al 50% del 2000, mentre nello stesso
      periodo quella del gas e’ salita dal 31% al 38%.
      La domanda di carburanti, ovvero di benzina e gasolio, e’
      diminuita del 2,2%, cioe’ di 800 mila tonnellate. Dal 2004 il
      calo e’ di 3,3 milioni di tonnellate.
      Sul fronte dei prezzi, invece, il costo medio del greggio
      importato espresso in dollari e’ stato superiore del 30%
      rispetto al 2009, percentuale che sale al 38% se convertito in
      euro. Rispetto al 2000, rileva ancora l’Up, il prezzo in euro
      del petrolio importato e’ praticamente raddoppiato (+96%).
      (ANSA).

      OM
      17-FEB-11 18:25 NNN
      #ENDSMS#

    45. Cher scrive:

      corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/11_febbr...

      Che qualche autorevole competente smentisca questo sfacciato articolo.

    46. Renzo Riva scrive:

      http://www.youtube.com/watch?v=roB4vntrs04

      Energia Elettronucleare in Friuli-VG
      .
      Intervista a Telefriuli
      trasmessa in data 12 Febbraio 2011
      alle ore 19:20
      della durata di 2 minuti

      renzoslabar@yahoo.it

      renzoslabar.blogspot.com/2011/02/energia-elettronucleare-in-...

      http://www.autorita.energia.it/it/com_stampa/11/110207.htm

      Fonti rinnovabili

      L’Autorità ha espresso ripetutamente, nel corso degli ultimi anni, la convinzione che le fonti rinnovabili costituiscano, per il nostro Paese, una grande opportunità non solo per quanto strettamente attiene la diversificazione delle fonti e la protezione ambientale, ma anche per la ricerca, la filiera industriale e l’occupazione. Proprio per questo, i sistemi di incentivazione ed i relativi oneri di sistema in bolletta dovrebbero essere definiti e dimensionati con criteri di massima efficienza e secondo livelli di sicura sostenibilità.

      Per le bollette degli italiani si profila invece il rischio di una stangata rinnovabili per effetto di un sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo1 con un impatto crescente in bolletta: dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro.

      Nel dettaglio, dal 2001 ad oggi, gli italiani hanno pagato oltre 23 miliardi di euro in bolletta per il sistema Cip 6 (a sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate) e, nonostante la prevista risoluzione anticipata delle convenzioni, i costi potrebbero nuovamente aumentare per effetto di recenti leggi che hanno riconosciuto incentivi Cip 6 anche agli impianti alimentati da rifiuti. Nel 2010 il Cip 6, con esclusivo riferimento alle fonti rinnovabili, ha comportato un onere di 0,78 miliardi di euro. Se ad esse si sommano le fonti assimilate, il costo complessivo scaricato in bolletta è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro.

      Ad appesantire le future bollette, vi è poi il possibile raddoppio dei costi a 1,6 milioni di euro legati all’eccesso di offerta di certificati verdi ed alla crescita esponenziale degli incentivi al fotovoltaico, (aumentati da 300 milioni di euro del 2009 a 826 milioni nel 2010) e l’eventualità di triplicare nel 2011. Infatti, secondo le migliori stime ad oggi possibili, se tutti gli impianti che cono stati dichiarati terminati (salvo gli indispensabili ed urgenti controlli) entrassero realmente in esercizio entro il 30 giugno 2011, in Italia potrebbero esserci a quella data 180.000 impianti fotovoltaici, con una potenza installata di 6500 MW, una producibilità di 8 TWh e un conseguente costo per il sistema elettrico prossimo ai 3 miliardi di euro su base annua.

      Se a questi impianti si aggiungessero i 3000 MW preventivati con il decreto 6 agosto 2010, l’obiettivo nazionale al 2020 per il fotovoltaico, verrebbe raggiunto già nel 2013, con 7 anni di anticipo ed a costi molto più elevati per il sistema, sulla base di tecnologie più costose e meno efficienti rispetto a quelle che potrebbero svilupparsi nei prossimi anni.

      Infine vi è la tariffa fissa onnicomprensiva che ha comportato un costo in bolletta di circa 112 milioni di euro nel 2009, 212 milioni nel 2010 con previsione di rapida crescita per l’entrata in esercizio di nuovi impianti.

      Tutto ciò impatta sulle già evidenti criticità a livello di reti; criticità relative alla saturazione virtuale (per effetto della prenotazione di capacità di trasporto a fini speculativi, senza che poi vengano realizzati gli impianti) e di saturazione reale che, in alcune zone del paese, già oggi non consente di trasportare tutta la produzione elettrica da rinnovabili immessa in rete.

    47. gian_paolo scrive:

      E non può essere altrimenti: l’istallazione di un GW fotovoltaico quanto costa?
      Facciamo riferimento alla centrale FV portoghese di Amareja (quella più documentata Costo 261 milioni di € 46 MW istallati; costo d’istallazione 261MLN/46MW = 5.674€/KW (con sole allo zenit, temperatura nello range, cielo sereno, 1° anno di funzionamento (poiché perde l’1% efficienza l’anno) (per tale ragione si considera poco più del 14% di efficienza o d’insolazione, (ma potete far riferimento a quella di Aprilia, Montecorvino, o altre, seppur nel solare si leggono sempre molte parole ma pochi numeri); per cui un KW istallato costa 5.674/0.14 = 40.500€; per un GW 40.5 miliardi di € di sola istallazione. Poi consideriamo che una centrale FV dura 25 anni, (contro i 60 del moderno nucleare) che ogni anno perde circa l/1%; che è suscettibile al fenomeno del fenomeno del Mismatching, (che consiste nel fatto che la serie dei moduli produce secondo quello peggiore (il più danneggiato), ad esempio se ci sono tre moduli di efficienza 100, 100, 80 la produttività totale non è 280, ma 240).

    48. Pietruccio scrive:

      I pannelli fotovoltaici costano ormai, tutto compreso, sui 4200 €/kWh, e questo in presenza di questi incentivi scandalosi, il che significa che in assenza degli stessi probabilmente potrebbero costare anche sensibilmente meno.

      Mi chiado cosa aspettino a togliere questi incentivi: basterebbe obbligare l’ente erogatore di energia elettrica a praticare lo scambio sul posto senza aggravi ne tasse e fare in modo che le banche forniscano i soldi con mutui non dico agevolati, ma semplicemente non da strozzini, e il gioco sarebbe fatto.

      Tanto per capirci faccio un esempio.

      Supponiamo che al Sud una famiglia consumi 3000 kWh in un anno

      Adesso per quei 3000 kWh spenderebbe (a 23 centesimi al kWh - cioè il lordo che pago io, tasse e trasporto sulla linea compresi) 690 € all’anno.

      Supponiamo voglia installare 2kWp che costino 6000 € in totale (il costo di 3000 €/kWp pare ormai a portata di mano): un tale impianto al Sud produrrebbero sicuramente più dei 3000 kWh all’anno che consuma la famiglia presa come esempio. Naturalmente niente dovrebbe essere dovuto dall’ente per l’energia prodotta in eccesso - mica si può abbigare l’ente elettrico a comprare in perdita un’energia fra il resto parecchio “scomoda” data l’intermittenza.

      Con un interesse bancario intorno al 4% e una rata di poco più di 500€ all’anno la famiglia potrebbe ammortizzare l’impianto in 16 anni, e da quel momento avrebbe energia elettrica gratis.

      Risparmierebbe qualcosa subito e in 16 anni si troverebbe un impianto conveniente da usare per produrre energia elettrica ai costi bassissimi di smaltimento dell’impianto: costi da ammortizzare nei successivi 10-15 anni (più che sufficienti). Nel frattempo probabilmente usciranno impianti molto più efficienti e a basso costo.

      Al Nord, per coprire dei consumi di 3000 kWh/anno, ci vorrebbero almeno 3 kWp, il che significa che il fotovoltaico dovrebbe costare sui 2000 €/kWp per diventare appetibile anche senza incentivi.

      In sostanza volgio dire che non siamo lontani dal parity grid e in quella direzione dovrebbe orientarsi la politica del governo (cioè nel contenimento dei costi del PV).

      Incrediblimente, invece, ha soltanto un po’ ridotto, ma sostanzialmente accettato, (salvo continuare a criticarlo a discorsi e parlare di nucleare senza farlo - cioè sempre e solo tutto a discorsi) la politica assurda promossa dal precendete governo: quello in teoria rosso-verde ma, in pratica, verde e basta perchè di politiche a favore dei lavoratori non ne ho viste, mentre di quelle a favore degli speculatori della green economy sì (e anche di difesa dei frodatori alimentari con la legge che di fatto censura chi diffonde informazioni su frodi almentari, anche se vere).

      Quello che proprio non capisco è questo amore dei miei connazionali nei confronti delle persone che li fregano: qui si sentono tutti furbi, che più furbi non si può, e passiamo da una fregatura all’atra senza uno straccio di speranza di avre un po’ di tregua.

      Mah.

      Tutto sommato ce lo meritiamo fin tanto che non si capitrà che un paese fatto quasi tutto di parassiti non può stare in piedi e che quella che va promossa è la cultura dell’onestà, della serietà, del lavoro ecc… (che conosciamo bene ma che abbiamo chiuso nel cassetto accecati dal mondo scintillante e demenziale della TV e degli altri media deculturanti).

    49. gian_paolo scrive:

      Petruccio il tuo calcolo è sicuramente interessante e direi anche acuto e lucido per la parte di polita economica, ma a parer mio qualcosa dovrebbe essere rettificata:
      non so che contratto hai, ma ormai il KWh si compra a 0.14 € (al netto l’Enel lo riacquista a 0.09€); anche perché i costi fissi non puoi evitarli. Il costo d’istallazione non è influenzato dagli incentivi (siamo in libero mercato), se non per l’accrescimento della domanda, ma questa stimola una maggiore offerta e alla fine la tendenza è alla riduzione del costo; quindi una discesa a 3000 mi sembra improbabile, ormai la produzione è completamente industriale e decentrata nelle aree mondiali più economiche; e l’efficienza sta raggiungendo il massimo per rendim/costo. A meno di nuove innovative scoperte è improbabile un’ulteriore sensibile riduzione dei costi. Il consumo di una famiglia italiana è mediamente 2800 KWh; che si può quasi ottenere da 2 KW istallati nelle zone centromeridionali non montane. Per cui il risparmio annuo è in effetti 2800 x 0.14 = 392€. Considerato un costo di istallazione di 4200€/KW o 3000??? Non ho capito. Facciamo 3600 €/KW (cinese). Verrebbe 7200/392=18 anni, 4 mesi e 12 gg. Ma il calcolo è un po’ semplificato, non tiene conto del calo di efficienza dell’1% annuo, del Mismatching (riallineamento sul modulo peggiore più danneggiato non dimentichiamo che stiamo parlando di un pannello non gestito da tecnici); e della manutenzione, in particolare l’inverter da cambiare circa ogni 7 anni; degli oneri finanziari. È vero che teoricamente un pannello, con adeguata manutenzione, potrebbe produrre corrente per un tempo infinito secondo una curva iperbolica, ma dopo circa 25 anni diventa molto meno conveniente. Quindi ritengo che senza incentivo, o meglio i pesanti (per i contribuente) e “scandalosi†sussidi statali, il fotovoltaico sia fuori mercato.

    50. Pietruccio scrive:

      Non avevo intenzione di fare un calcolo preciso ma solo a spanne per dire che più o meno ci siamo.

      Non credo poi si possa veramente fare un calcolo preciso considerando le turbolenze del mercato.

      Il costo di 4200 €/kWp (tutto compreso) l’ho visto da un preventivo reale di adesso. Questo considerando quindi gli incentivi: davvero credi che se non ci fossero gli incentivi i prezzi sarebbero gli stessi? Io sono convinto che sarebbero la metà.

      Sui consumi, anche qui bollette alla mano, io a casa mia consumo più di 4000 kWh all’anno e stiamo attentissimi a non sprecare. Siccome l’hanno scorso mi sono arrivati circa 4000€ di conguagli da pagare di corrente elettrica (quindi ho speso più di 5000€ compresi i consumi) mi sono preso la briga di controllare tutti gli elettrodomestici (con l’amperometro e col calcolo della potenza) e tutte le bollette. Ho messo i miei figli a regime. Faccio spegnere le luci e gli elettrodomestii che non servono ecc… Risultato? Niente. Continuo a consumare sui 13 kWh al giorno di media.

      Il prezzo sulle bollette: anche qui non capisco. Sono diversi i miei amici che mi dicono di pagare meno la corrente elettrica ma non ho visto le loro bollette. L’enel mi ha fatto un’offerta per telefono: mi pare offrisse l’energia a poco più di 11 c€/kWh (forse 12 c€/kWh), ma il mio fornitore me la vende a 10.5 c€/kWh, quindi ci avrei rimesso. Ciò che porta il costo a 23 c€/kWh sono tutte le altre fregature e il trasporto sulla rete che, quando mi fanno i conguagli, superando una certa soglia, mi porta il costo dell’energia elettrica a 34 c€/kWh.

      E questi sono dati veri: quello che esce in pratica dalle mie tasche.

      So che qualcuno qui nella zona, incazzato, ha provato a cambiare fornitore, ma adesso spende di più.

      La realtà è che il prezzo non è chiaro e che nessuno difende i consumatori e le famiglie. Ci fregano nascondendosi dietro alle mille complicazioni.

      Tornando al fotovoltaico, quello che dico è che l’”incentivo” dovrebbe sostanzialmente consistere nel non rompere le palle con tante tasse e complicazioni: uno monta l’impianto e poi paga solo l’energia che consuma in più a quella prodotta: il “regalo” consisterebbe nel fatto che non dovrebbe essere fatta pagare alle faiglie quella che transita sulla rete (se non in energia elettrica: lo scambio potrebbe avvenire, ad esempio, al 90%, cioè l’Enel mi restituisce il 90% di quella che ho messo in rete e non il 100% perchè una parte è andata persa proprio sulla rete).

      Sul calo del rendimento non sarei così pessimista: mi pare di aver capito che la potenza di picco nominale è minore di quella reale ad impianto appena montato: quindi su un arco di una 15 di anni non mi produrrebbe molto meno di quello che mi aspetto. Dopo uno può decidere di tenerselo quanto vuole, tanto l’ha ammortizzato.

      Certo bisogna tener conto di tutto, anche dello smaltimento e del cambio dell’inverter ecc…: ma è proprio questa la direzione che dovrebbero dare a quel tipo di industria e per esperienza ho visto che quando si vuole si fanno miracoli e non credo che non arrvierebbero, col tempo (chiaro) e con qualche sforzo a rendere conveniente l’impianto casalingo (detassato) almeno per il centro-sud (al nord bisognerebbe che tutto compreso - compresi inverter - il costo dell’impianto nei primi 15 anni sia di 2000 €/kWp).

      Non dando nessun incentivo verrebbe poi a spegnersi automaticamente l’uso demenziale del fotovoltaico per produzine di energia elettrica industrializzata (magari su campi coltivabili). Quelli dovrebbero essere considerati come produttori qualsiasi, che stanno sul mercato come tutti gli altri, per cui o riescono a produrre a prezzi concorrenziali oppure levano il disturbo (molto disturbo, nella fattispecie).

    51. Pietruccio scrive:

      Dimenticavo la cosa più importante: o il PV riesce ad adattarsi alemeno al tipo di costi che ho illustrato sopra, oppure è inutile, anzi dannoso (se si considerano gli incentivi) e quindi andrebbe abolito al più presto.

    52. Cher scrive:

      @Pietruccio: Continuo a consumare sui 13 kWh al giorno di media
      In attesa della verifica del consumo reale confrontato con la registrazione del contatore ENEL, provi una ipotesi di calcolo suddivendo per 200w e multipli per il tempo di 2 minuti arrotondando per ogni utilizzatore.
      Io l’ho fatto! Dopo di che mi è sorto il dubbio di come cavolo registrano i consumi?

    53. Pietruccio scrive:

      Si. Infatti, appena i miei vanno in vacanza (cioè fra qualche mese).

    54. Renzo Riva scrive:

      Ecco l’inventario 2010 riferito all’anno 2009 deiconsumi e della produzione elettrica di tutti i Paesi del Mondo.
      E’ necessaria un poco di pazienza per scaricare Paese per Paese.
      In totale circa 46 Mb.
      energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/Fr/intr...

      Ecco invece le energie rinnovabili in Francia
      energies-renouvelables.org/observ-er/html/energie_renouvelab...

    55. stefano scrive:

      da nuclearista convinto sto litigando con amici per convincerli.
      oggi mi hanno postato questo:

      http://www.innovando.it/nucleare-no-grazie-64499.html

      i prezzi del nucleare mi sembrano altucci, quando mi da una dritta su come rispondere?

      grazie

    56. Von Karman scrive:

      gli ho dato una sguardo veloce e non mi esprimo sulla metodologia e sulle assunzioni che mi sembrano decisamente bislacche (non è il mio campo e lascio ad altri i commenti), ma senza entrare nel merito c’è un errore di conversione delle unità di misura nel punto in cui calcola la quantità di energia prodotta dalle ipotetiche centrali nei 25 anni di vita (scrive 8.059.000 TWh quando in realtà dovrebbero essere, seguendo la sua logica, 8.059 TWh). In conseguenza di ciò gli risulta una quantità di combustibile esagerata e un costo sproporzionato.

    57. Don Peppone scrive:

      http://www.wise-uranium.org/calc.html

      very good

    58. Don Peppone scrive:

      Nuclear fuel cost calculator:

      http://www.wise-uranium.org/nfcc.html

    59. gian_paolo scrive:

      I conti sono molto più semplici. La centrale di Okiluoto è un prototipo e costa un 25% di più. Bisogna fare i conti con quella di Flammenville (quelle cinesi ed indiane sono più economiche): 1.63 GW istallati per un costo di 5.2 miliardi €. Per le centrali nucleari si considera circa 700 ore annue di manutenzione: 8% di 8760h (92% di resa).
      Quindi una centrale da 1.63 GW produce: 1.63 x (24×365) x 0.92 = 13,14 miliardi di KWh. Considerando un ammortamento ventennale: abbiamo 5.2 MLD/13.14 x 20 KWh = 0.02 €/KWh di ammortamento del costo d’istallazione che dovrebbe incidere per il 65-70% del costo del KWh a meno degli oneri finanziari. Quindi il costo del KWh sarà 0.02/0.65 = 0.03 €/KWh. Per la costruzione occorrono circa 6-7 anni (non 10 che sarebbero comprensivi di eventuali ostacoli burocratici o politici).

    60. gian_paolo scrive:

      Se volessimo vedere il costo del combustibile, basterebbe sapere che un Kg di uranio arricchito costa 1500-2000 €/Kg (di cui circa i ¾ dovuto al complesso processo di arricchimento, i rimanente al costo della materia prima). Un Kg di uranio arricchito produce 750.000 KWh calorici, che sono da moltiplicare per il rendimento termodinamico della caldaia/ condensatore/ alternatore ecc. che possiamo considerare di 39-42%. Quindi i KWh generati sono in effetti 750.000 x 0.40 = 300.000 KWh/Kg. Da cui si calcola l’incidenza del combustibile che è 2000€/Kg /300.000KWh/Kg = 0.0067 €/KWh; il costo di dismissione si considera in genere intorno al miliardo, ma si ottiene con con un piano di accumulo dal ventesimo anno (dopo l’ammortamento); il trattamento delle scorie di 3° livello in Europa viene circa 1000€/Kg; consideriamo che una parte di queste scorie (contenenti 94% di U238; 1% U235; 1% di Pu; i rimanente prodotti di fissione; più tracce di attinidi minori) viene riciclato per riprodurre nuovo combustibile.

    Scrivi un commento




    Avvertenza - i commenti sono sottoposti a un sistema automatico di moderazione e di solito sono pubblicati subito. ma se il tuo commento non dovesse apparire immediatamente, vuol dire che il commento richiede una moderazione manuale per essere visualizzato. Se dopo 2-3 giorni il tuo commento continua a non essere visualizzato, puoi provare a contattarci via mail per segnalare il problema. grazie.


    online dal 9 Settembre 2005 :: Disclaimer - Copyleft :: Privacy :: visitatori totali