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Giappone - forte terremoto ed incidente presso l’ impianto di Fukushima-Daini

14 Giugno 2008 di Amministratore

I mass media stanno diffondendo la notizia che oggi 14 giugno in Giappone (mentre in Italia era notte) a seguito di un terremoto si sarebbe verificato un incidente presso l’ impianto nucleare di Fukushima-Daini.

Il terremoto di 7,2 gradi della scala Richter ha colpito la parte settentrionale del Giappone provocando ingenti danni e la morte di almeno 4 persone (per il momento).

La NISA (Nuclear and Industrial Safety Agency) ha fatto sapere che tutti gli impianti hanno continuato a operare regolarmente.

Sempre la NISA ha inoltre detto che presso l’ impianto di Fukushima-Daini, gestito dalla Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), si sono verificati due eventi:
- circa 4 litri di acqua debolmente radioattiva sono fuoriusciti dalla piscina in cui è stoccato combustibile esaurito dell’ unitĂ  4 dell’ impianto
- circa 15 litri di acqua sono stati trovati vicino una piscina di stoccaggio di rifiuti radioattivi che si trova in un edificio comune a tutte e quattro le unitĂ  dell’ impianto

In entrambi i casi l’ acqua è rimasta contenuta all’ interno di zone controllate e non c’è stato alcun rilascio di radioattivitĂ  nell’ ambiente esterno.



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  • 31 Commenti a “ Giappone - forte terremoto ed incidente presso l’ impianto di Fukushima-Daini”

    1. daniele scrive:

      Vorrei fare notare solo una cosa. In questi giorni si è saputo di guasti alle centrali. Guasti dovuti a malfunzionamenti o a eventi naturali. Tutti incidentit che non hanno riguardato il reattore, il “core” della centreale, la parte nobile. Hnno riguardsto strutture complementari e secondarie.

      L’ultimo in Giappone è comico. La scossa ha fatto un’onda nella piscina che ha rovesciato l’acqua per terra. Però è acqua radioattiva e bisognerĂ  decontaminare. E si è dovuto comunque sepgnere il reattore.

      Lo si è spento anche per la valvola difettosa dell’altra centrale.

      E qualche mese fĂ  sempre in Giappone un terremoto a crepato un condotto di raffreddamento.

      Noi parliamo sempre dell’incidente alla Chernobyl. Ma non sarebbe ora di spostare l’attenzione non sul cuore della centrale ma sulla periferia dover le strutture non sono progetti nucleari ma semplici condotte assemblate a mano da un’operaio con il suo saldatore.
      Volgio dire che sideve costruire la base che regge il reattore perchĂ© resista ad un terremoto ma si costruisce così anche la parte secondaria dell’impianto?

    2. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Certo che si costruisce aprova di incidente/sisma/sabotaggio anche la parte secondaria: si costruisce così tutto quello che è critico per la sicurezza dell’impianto.

      Infatti nonostante tutti questi incidenti nucleari non è morta nemmeno una mosca…

    3. Stefano scrive:

      Anche un grave incidente, come un’importante fuga radioattiva, non provocherebbe comunque nessun morto nell’immediato… Il problema è dopo!!

      Basta con il minimizzare: il nucleare è una tecnologia intrinsecamente insicura e quindi complessa da gestire. Il fatto che la si sappia gestire nella quasi totalità dei casi non significa che il rischio non esista. Ed il fatto che si abbiano conoscenze tali da saperla gestire non significa che possa essere alternativa ad una qualsiasi tecnologia più sicura.

      Dal dopoguerra fino agli anni ‘90, in assenza di valide alternative, il gioco poteva valere la candela.
      Ma ad oggi, con il fotovoltaico ormai avviato a cambiare l’era in cui viviamo, è veramente incredibile che qualcuno voglia ancora scommettere su una tecnologia così pericolosa.

      Fate un favore all’umanitĂ , utilizzate la vostra arte in altri ambiti che non siano relativi alla produzione di energia… ce ne sono molti (casomai cercate di evitare anche le armi).

      Non è una sconfitta, è un progresso!

    4. Gastone scrive:

      Ci sono degli irriducibili che per partito preso non si arrendono nemmeno dinanzi all’evidenza. Provate ad accantonare per il momento il nucleare e impegnatevi nelle fonti naturali, guadagneremmo tutti qualcosa.Molti di voi sono ingegneri insegnanti di Fisica e molto altro.Spostate il vostro intelletto nello sviluppo che non disrugge la natura,e sarete ringraziati da tutti coloro che amano Dio! Cerchiamo di amare la scienza e non lo scientismo! Una grande confusione esiste,nella cultura del nostro tempo,tra scienza e scientismo,come se fossero la stessa cosa.Cosa voglio dire, aspettiamo che ci siano delle scoperte scientifiche che ci mettono al riparo da eventuali calamitĂ  provocate dalle radiazioni per così produrre energia nucleare.La migliore risposta alla pretesa dello scientismo sta nella storia della scienza che parla in modo lampante. Per ben 5 volte dinanzi ad una scoperta senza precedenti sembrava che ci fosse ancora poco da scoprire ancora. Attenzione sembrava a chi? Allo scopritore mai! A coloro che parlavano di quella scoperta,sì.Ed sempre stata questa la miccia che ha fatto scattare la molla dello Scientismo:quella pretesa assurda che mai ha sfiorato alcun grande scienziato.Essere laureati non ci deve portare alla presunzione intellettuale,è un cammino che con la laurea viene iniziato e non è un punto di arrivo! Molti degli attuali politici adoperano la politica come fine e pensare così ai propri interessi; le persone che lavorano per il bene della comunitĂ  adoperano la politica come mezzo per risolvere i problemi. Per questi motivi accantoniamo per il momento il nucleare.

    5. Pietruccio scrive:

      Gastone

      non ti offendere ma, come si dice in centro italia, ci sei o ci fai?

      Ho giĂ  scritto a Gianna che
      “Mi pare che tutti dicano che le rinnovabili dovrebbero essere affiancate al nucleare e che il problema è l’eccessiva dipendenza dell’Italia dalle

      fonti fossili: l’87% di cui 42% petrolio, 36% gas, 9% carbone

      le rinnovabili fanno solo l’8%

      perchè il 5% che manca è sostanzialmente energia nucleare che viene dall’estero sotto forma di energia elettrica.

      Notare che di quell’8% solo lo 0.4% circa è rappresentato dall’eolico e solo lo 0.004% (o 0.008% a seconda delle fonti) è rappresentato dal fotovoltaico che in compenso costa uno sproposito”

      Quindi se vuoi impostare un discorso devi spiegare dei 200 MegaTEP di cui ha bisogno l’Italia (e che in buona parte verranno a mancare con l’esaurirsi delle fonti fossili principali, o costeranno uno sproposito o, come il carbone, saranno un disastro per l’ambiente)

      gli altri 199.992 MegaTEP che non produce il fotovoltaico dove li vai a prendere?

      copri la domanda con gli 0.8 MegaTEP che produce l’eolico?

    6. Francesco scrive:

      Cerchiamo di essere realisti..ricordo a stefano che il fotovoltaico in Italia al 2004 arrivava ad appena lo 0.006% della produzione lorda..

    7. Stefano scrive:

      Francesco scrive:
      Cerchiamo di essere realisti..ricordo a stefano che il fotovoltaico in Italia al 2004 arrivava ad appena lo 0.006% della produzione lorda..

      Se vuoi fare paragoni prendi i dati al 2008 e calcola il trend. Poi stima quando la prima centrale italiana inizierĂ  a produrre (si dice 2019) e calcola quanti MW di fotovoltaico saranno giĂ  stati installati a quella data.

    8. Francesco scrive:

      Io parlavo di energia prodotta in GWh all’anno, la potenza installata è differente..non dico ( e non credo assolutamente di essere il primo ) che non dobbiamo puntare sul fotovoltaico ( anche se nei limiti delle possibilitĂ  di installazione l’eolico rimane migliore da piĂą punti di vista ) ma sul nucleare, ma credo che diversificare un pò la nostra produzione possa essere utile, anche con un pò di nucleare. Anche se potrei avere i motivi (che non sto qui a spiegare ) per essere di parte (sul nucleare), non voglio esserlo e mi sembra di dimostrartelo.

      Poi permettimi di dire che non è molto carino quello che hai scritto e lo trovo anche banale:

      “Fate un favore all’umanitĂ , utilizzate la vostra arte in altri ambiti che non siano relativi alla produzione di energia… ce ne sono molti (casomai cercate di evitare anche le armi).”

    9. Sergio Pacillo scrive:

      Voglio ricordare a Pietruccio che lo 0,4% di eolico (o per altri lo 0,8%, ma non cambia niente) corrisponde a quello immesso in rete e non a quello prodotto. Ancora nessuno sa perchĂ© non immettono in rete tutta l’energia prodotta da tutti i generatori eolici installati in Italia, che messi insieme, a conti fatti, dovrebbero assicurare il 6% dell’energia totale.

    10. Gastone scrive:

      Pietruccio non mi offendo per così poco, io ci sono,mi pare che tu ci faccia! Vedo che continui ad aggirare il problema e ti rifugi su dei dati che nemmeno Scaiola tira in ballo, anche se del nucleare Scaiola non ne capisce una mazza. Comunque sono perfettamente daccordo con quanto afferma Stefano,inutile aggiungere altre cose.

    11. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      “Ancora nessuno sa perchĂ© non immettono in rete tutta l’energia prodotta da tutti i generatori eolici installati in Italia, che messi insieme, a conti fatti, dovrebbero assicurare il 6% dell’energia totale.”

      Eccone un altro che ’spara’ a vanvera: si sa eccome! Basta essere un tecnico con un minimo (!) di competenza. Dubito si arrivi al 6%, ma quella sarebbe comunque la POTENZA installata, non l’energia prodotta (per gli impianti eolici la correlazione non è lineare, poichè il vento ha il bruttissimo vizio di non soffiare sempre, bensì solo quando gli pare!).

    12. Pietruccio scrive:

      x Gastone

      Ma davvero non riuscite a distinguere la potenza installata (i MWp) da quella che realmente è in grado di produrre un impianto fotovoltaico?

      Poi parlate di ternd? Fornitemi i dati. Quelli che ho io,

      repubblica.it/2008/05/sezioni/ambiente/solare-2/solare-2/sol...

      (a spanne tanto non servono i decimali) dicono che l’Italia aveva installati 35 MWp circa e ne ha installati altrettanti l’ultimo anno per cui ora è a 70 MWp installati. L’accordo Enel Sharp prevede (sempre a spanne perchè le cose andrebbero viste in dettaglio, cosa che i giornalisti non conoscono) altri 161 MWp in tre anni. Quindi possiamo stimare la capacitĂ  produttiva per i prossimi anni in 35+161/3 = 90 MWp all’anno il che, considerando 1300 ore all’anno di pieno funzionamento (quindi sono conservativo perchĂ© c’è anche chi dice 1200 ore/anno) fanno 90*1300 = 0.12 TWh/anno in piĂą ai 70*1300 = 0.09 TWh/anno che dovremmo avere adesso.

      Mantenendo questo trend, allora, fra 20 anni avremo
      0.09 + 0.12*20 = 2.5 TWh/anno prodotti col FV
      pari a 2.5 miliardi di kWh ad un costo per lo stato di
      0.45 €/kWh * 2.5 miliardi di kWh = 1.1 miliardi di € all’anno di soli incentivi al FV

      Una centrale nucleare costa sui 5 miliardi di € e produce sui 12.5 TWh ogni anno per 60 anni con costi bassissimi per il combustibile.

      L’Italia ha bisogno, adesso, di circa 340 TWh/anno ma ha un trend di aumento intorno al 2% all’anno (può darsi che con l’aumento del costo dell’energia cali).

      Mantenendo il trend, come dici tu, fra 20 anni probabilmente consumeremo 510 TWh/anno.

      Quindi per quanto ne so io quello che affermi è completamente sbagliato. Dimostrami il contrario.

    13. Enrico B. scrive:

      Stefano:

      Ma ad oggi, con il fotovoltaico ormai avviato a cambiare l’era in cui viviamo, è veramente incredibile che qualcuno voglia ancora scommettere su una tecnologia così pericolosa.

      Ti sei screditato da solo, saluti.

    14. Enrico B. scrive:

      Romanello

      Eccone un altro che ’spara’ a vanvera: si sa eccome! Basta essere un tecnico con un minimo (!) di competenza. Dubito si arrivi al 6%, ma quella sarebbe comunque la POTENZA installata, non l’energia prodotta (per gli impianti eolici la correlazione non è lineare, poichè il vento ha il bruttissimo vizio di non soffiare sempre, bensì solo quando gli pare!).

      Se, per incredibili prodigi, riuscissimo a installare qegli 11mila MW stimati come limite massimo per l’Italia, copriremmo all’incirca il 5,6% del fabbisogno di ENERGIA del 2020.
      Ma come noto siamo ben lontani da quella soglia (2900MW ?), quindi non c’e dubbio che NON copriamo il 6% oggi…

    15. egisto scrive:

      X enrico

      11.000 MW per 1700 ore equivalenti di funzionamento all’anno = 18,7 TWh. Il consumo annuo italiano è 340 Twh quindi è pari al 5,5% dell’ENERGIA ELETTRICA, cioĂ© meno del 2% del fabbisogno di energia.

    16. Sergio Pacillo scrive:

      Non ci vogliono grandi ingegneri per tirare le conclusioni a cui arrivate quando fate la differenza tra potenza installata e potenza prodotta.
      Ho fatto riferimento all’energia prodotta e non a quella installata, così come pubblicano siti accreditati, che chiunque può andare a consultare.
      In realtĂ , anche se la cosa mi suona molto strana, mi risulta, che moltissimi generatori non sono affatto immessi in rete!
      E’ qui la mia meraviglia e non altrove. Purtroppo qualcuno è abituato a costruire frasi ad effetto, piuttosto che ricercare e discutere sui fatti.
      D’altro canto la tesi della possibilitĂ  reale di energia eolica come fonte alternativa è portata avanti da anni anche da molti esponenti del mondo scientifico, da tra cui il nobel Rubbia, che vale molto piĂą di un semplice ingegnere!

    17. egisto scrive:

      Rubbia: «L’eolico è inutile…

      Corriere della Sera, 27 marzo 2007

      corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/09/caprara.sh...

    18. egisto scrive:

      Il bello di Rubbia è che si trova qualcosa per ogni occasione…

    19. Enrico B. scrive:

      Egisto

      11.000 MW per 1700 ore equivalenti di funzionamento all’anno = 18,7 TWh. Il consumo annuo italiano è 340 Twh quindi è pari al 5,5% dell’ENERGIA ELETTRICA, cioé meno del 2% del fabbisogno di energia.

      Ovviamente mi riferivo a quella elettrica…ho omesso per dimenticanza.
      Va da se che la fonte eolica non va trascurata o snobbata, dimostra che puo’ dare un apporto sensibile (5 qua e 5 la, e si sta presto ad arrivare a 20 o 30).
      Lo stesso non si puo’ dire del fotovoltaico, e questo e’ il grosso problema, dato che la propaganda sbatte sistematicamente su questa fonte, che e’ la peggiore attualmente in commercio (dati alla mano, non fanatismo…).

      PS: per l’eolico. Il fattore di utilizzo in italia (2005) era 24,5%, ossia 2150 ore. Il che significa che 11mila MW produrrebbero all’incirca 23650 GWh annui, su un totale di circa 420mila (stima del fabbisogno elettrico per il 2020, da Terna), che fa 5,6%.
      Resto dell’idea che 5,6% sia un apporto molto importante, che va assolutamente tenuto in considerazione.

    20. Enrico B. scrive:

      Sergio Pacillo

      Effettivamente e’ sorprendente che da un lato si facciano battaglie campali per l’energia rinnovabile, e dall’altro gli stessi soggetti oppongano ostacoli burocratici per rallentare o addirittura bloccare l’installazione dell’eolico. Parlo dell’eolico perche’ non sono a conoscenza di fatti simili per altre fonti, ma e’ possibile che non sia solo l’eolico ad essere colpito.

      PS: “che vale molto piĂą di un semplice ingegnere!” Per cortesia, potrebbe risparmiare queste affermazioni? Io sono un “semplice ingegnere”, e non ho problemi a dirlo. Ma Rubbia e’ un fisico, e spesso fa degli strafalcioni ingegneristici da mettersi le mani nei capelli…

    21. Enrico B. scrive:

      Sto bazzicando nel sito di Sergio Pacillo, mi sono imbattuto in una cosa che mi ha fatto rizzare i capelli…

      Lo sapevate che intorno al Garigliano è “elevatissima” la mortalità per cancro e la nascita di animali ed essere umani deformi, compresa quella di un bimbo con un solo occhio al centro della fronte?

      Ammazza…che fantasia!

    22. Pietruccio scrive:

      x Sergio Pacillo

      Hai ragione. Chedo scusa. Mi sono sbagliato.

      Però non è giusto che tu ironizzi sul nostro mestiere.

      Cordialmente

    23. Pietruccio scrive:

      x Sergio Pacillo

      Non avevo ancora letto il post di Enrico. Alla faccia delle frasi ad effetto!

      PS
      Casomai non fosse chiaro, specifico che mi riferivo alla mia presunzione di credere che tu ti riferissi alla differenza fra potenza installata e potenza prodotta. Il fatto che molte pale non siano in rete (non lo spaevo) ma, a occhio e croce immagino dipenda dai fatti descritti anche dall’espresso e al modo assurdo di dare gli incentivi

      espresso.repubblica.it/dettaglio/Business-al-vento/2015467/0

    24. egisto scrive:

      Caro Enrico,

      ti sbagli nel 2005 la produttivitĂ  è stata molto piĂą bassa, attorno alle 1500 ore. Le 2150 ore l’eolico in Italia se le sogna. Nel 2006-2007 siamo attorno alle 1600-1700 ore. 4,2 TWh per una potenza efficiente di circa 2600 MW nel 2007. Il valore di 1700 ore è quello assunto dalle varie associazioni di categoria per la produttivitĂ  futura ed è comunque ottimistico per una serie di ragioni. L’eolico non è certo inutile come dice Rubbia, ma lo stesso Rubbia ha ragione quando dice che in Italia non c’è molto vento. Ovvero il vento c’è ma in zone difficilmente accessibili e lontane dai centri di consumo, come i crinali appenninici.

    25. Edoardo scrive:

      Lo sapevate che intorno al Garigliano è “elevatissima” la mortalità per cancro e la nascita di animali ed essere umani deformi, compresa quella di un bimbo con un solo occhio al centro della fronte?

      Sarebbe interessante che il sig. Sergio fornisse le fonti da cui ha ricavato la notizia. Questo perchè gli ultimi controlli (2007) nella zona della centrale del Garigliano davano valori nella norma (fonti Sogin)

      Saluti.

    26. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      x Enrico

      “Ma come noto siamo ben lontani da quella soglia (2900MW ?), quindi non c’e dubbio che NON copriamo il 6% oggi…”

      Appunto. Vallo a spiegare certa gente…

    27. Sergio Pacillo scrive:

      Non mi sembra proprio di avere sparato a vanvera o di aver troppo ironizzato.
      Chi ha interesse a sapere di piĂą sulle storie del Garigliano può andare a vedere il filmato su Youtube all’indirizzo http://it.youtube.com/watch?v=DhVhJ2GzFrI.
      Comunque non mi piace il tono che sta prendendo questo scambio di opinioni, dove qualcuno, compreso me, pensa di dare lezioni agli altri. Pensavo solo di fornire delle notizie utili al vostro dibattito, ma forse ho sbagliato luogo.
      Ad ogni buon fine, può darsi che quei 1200 scienziati che oggi hanno firmato un appello contro il nucleare, puntando molto sul fotovoltaico, ne sappiano tutti molto più di me.

    28. Enrico B. scrive:

      Sergio Pacillo

      Ma sono diventati 1200 adesso? E hanno firmato proprio oggi? E a favore del fotovoltaico?

      1) Dopo aver visto il tuo sito, non credo a una sola delle tue parole (dell’ultimo messaggio)
      2) Metti qualche link, perche’ posso credere che siano 1200, posso credere che siano contro il nucleare, ma NON posso in nessun modo credere che siano a favore del fotovoltaico.

      Guarda, il tono e’ conseguenza dell’arroganza di taluni interventi (anch’io ogni tanto mi faccio prendere la mano, lo ammetto), ma non c’e nessun problema a discutere anche da posizioni opposte. Il problema e’ argomentare e documentare…altrimenti come si fa?
      Difficilmente troverai un altro luogo in cui si parla contemporaneamente di nucleare, rinnovabili e ricerca…perche’ e’ di questo che la maggior parte parla.

    29. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      “Ad ogni buon fine, può darsi che quei 1200 scienziati che oggi hanno firmato un appello contro il nucleare, puntando molto sul fotovoltaico, ne sappiano tutti molto piĂą di me.”

      Sarei MOLTO curioso di conoscere i loro nomi.
      Come si fa a definire ’scienziato’ chi chi firma contro il nucleare a favore del fotovoltaico in un Paese come l’Italia di oggi? Scusate ma nutro davvero seri dubbi (come credo chiunque di buon senso!).

    30. Pietruccio scrive:

      x Sergio

      Un appunto sul filmato Youtube che proponi (parla male di Garigliano) a proposito dei danni genetici di cui avevamo parlato.

      Intanto Garigliano
      Centrale di Garigliano BWR da 150 MWe: costruita dalla SENN (Società ElettroNucleare Nazionale, nata nel 1957) del gruppo IRI-Finelettrica, su progetto General Electric, nell’ambito del progetto Energia Nucleare Sud Italia sviluppato dal CNRN (Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari). I lavori iniziano nel 1960, la centrale entra in funzione nel 1963, nel 1965 l’ENEL subentra alla SENN, fermata e mai più riavviata nel 1978 per guasto tecnico a un generatore di vapore secondario, messa in stato di conservazione (ovviamente in condizioni di sicurezza) nel 1981. Dal 1999 trasferita a SOGIN con rilascio previsto del sito senza vincoli nel 2022 (2016 per Zona Nucleare).15 anni di funzionamento

      Come vedi NON è stato un incidente “nucleare” con perdite all’esterno tipo Chernobyl, come capirebbe uno qualsiasi che vede quel filmato. I riferimenti a quel tipo di danni, sempre di quel filmato indegno (non ho parole per descrivere il cinismo di quella gente, e del resto non mi sembra neanche giusto lasciarli scorazzare indisturbati a fare i loro affari fra falsitĂ  e idiozie) sono privi di senso. Il motivo è semplice: è vero che la radioattivitĂ  dĂ  quel tipo di effetti, è pericolosa sopratutto sui feti, ma solo ad alte dosi. Addirittura per Chernobyl l’OMS e lo IAEA (basta che vai su Wikipedia), nel loro documento ammettono che non si sono riscontrati effetti di quel genere (e anche lì i soliti … alla Greenpeace, con la solita scorrettezza, usano mostrare di tutto e attribuire tutto il male del mondo alle radiazioni, ben sapendo che non c’è un dato statistico che li sostenga).

      Quindi se a Garigliano si fosse verificato qualcosa di quel genere (e per dare gli effetti del filmato avrebbe dovuto essere peggio di Chernobyl e senza che la popolazione fosse stata avvertita e nessuno in Europa se ne fosse accorto, il che è tutto dire) si vedrebbe come minimo il picco di cesio137, come per Chernobyl mentre se prendi, ad esempio questo documento
      http://www.iss.it/binary/publ/publi/39115.1108629317.pdf
      Fig. 1. - Valori medi di concentrazione di radioattivitĂ
      beta in aria misurata in Italia dagli anni .50 fino al 1992
      [7].

      Vedi il picco di Chernobyl, il fallout degli esperimenti nucleari degli anni ’50, ma niente incidente catastrofico a Garigliano. Stesso discorso se ci fossero adesso perdite responsabili di effetti del genere: per spostare le medie statistiche su eventi del genere servono dosi di radioattività che non dico ti fanno “scoppiare” il Geiger… ma sono sicuramente rilevabili.

      Quindi i tuoi amici mi sa che fanno i furbi, ma lo fanno in modo cinico e scorretto, oppure vai lì con uno strumento e fammi vedere che ci sono dosi 100 o 1000 volte quella naturale.

    31. Edoardo scrive:

      A conferma del file di Pietruccio ho altre fonti che collimano:

      Nel periodo 1950 - 1997 la contaminazione da radioattività, sia a livello mondiale e che nazionale, non sembra essere tale da destare preoccupazione per l’uomo o per l’ambiente. La componente della radioattività nelle acque marine è la principia e causa di dose all’uomo (nel mare sono disciolte 4 miliardi di tonnellate di uranio)
      Questo da un rapporto del 2000 dell’UNSCEAR (United Nations Committee on the Effect of Atomic Radiaton)

      Aggiungo che il filmato sul Garigliano che hai proposto è lo stesso identico che hanno dato a maggio nella trasmissione EXIT (La7) e dove, oltre agli ospiti (a favore: Matteoli e Chicco Testa contrari: Bonelli dei Verdi, Bersani e un tipo del WWF) l’impronta era marcatamente antinucleare.

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