Incidente Fukushima Daiichi - nuova classificazione a livello 7 scala INES
12 Aprile 2011 di AmministratoreAd esattamente un mese di distanza dal “terremoto di Sendai” e successivo tsunami (11 marzo 2011), oggi 12 aprile l’ Agenzia giapponese di sicurezza nucleare “NISA” (Japanese Nuclear and Industrial Safety Agency) ha comunicato all’ IAEA di aver assegnato un “livello 7″ della scala INES (International Nuclear Event Scale) agli incidenti avvenuti presso la centrale nucleare “Fukushima Daiichi 1″ in Giappone.
In precedenza era stato assegnato un “livello 5″, ma in modo non ufficiale già da tempo altre autorità nucleari nazionali ritenevano che tale livello fosse destinato a salire visto il perdurare delle perdite di radioattività .
Fino ad oggi l’ unico incidente a cui era stato assegnato un “livello 7″ era stato l’ incidente di Chernobyl nel 1986.
Si ricorda che la scala INES ha sette livelli ed è una “scala logaritmica†(e non lineare) : questo vuol dire che il passaggio da un livello all’ altro significa un aumento di dieci volte.
12 Aprile 2011 alle 12:13
Come anche scritto nell’altra discussione.
Sono queste cose che mi fanno sempre cascare le p***e. Cosa devo pensare, dopo una roba simile? Che chi ha cercato di tenere la portata dell’evento sotto controllo era nel torto, al soldo dell’industria, oppure in buona fede ma male informato? Che chi invece faceva l’uccellaccio del malaugurio (magari godendoci e facendo del terrorismo psicologico) aveva ragione?
Quando anche gli esperti cambiano idea da una settimana all’altra diventa difficile fidarsi di qualcuno, chiunque egli sia, esperto o no, pro o contro.
12 Aprile 2011 alle 12:20
il buttare via 10.000t di acqua leggermente contaminata ha dato una bella botta all’innalzamento del livello. il livello non è dato solo dai danni materiali ad un reattore, ma anche dai rilasci nell’ambiente…….
l’incidente di kystrim, per buona parte della sua gravità , non è successo nulla a nessun reattore, hanno “solo” scaricato quantità immense di radioattività nell’ambiente (poi ci sono stati anche veri incidenti a reattori o a depositi). quello di TMI le emissioni sono state trascurabili anche se la gravità intrinseca dell’incidente è paragonabile. goyana è un incidente con seria gravità di rilasci ma era solo una fonte radiologica. da ciò la gravità in scala INES non è data solo da quella materiale di danneggiamenti, ma anche da una componente di rilasci nell’ambiente.
l’evento “caduta di combustibile in piscina”, se funzionano tutti i sistemi di sicurezza ha un valore, stesso evento in cui falliscono tutti ha un’altro.
12 Aprile 2011 alle 12:41
E’ in atto una confusione senza pari, gli sciacalli ci sguazzano alla grande.
Si confonde la prevenzione ( allargamento area ) in attesa di rientro della fase di crisi.
Non ultimo si confonde la reale situazione a fronte della potenziale pericolo del perdurare della crisi.
Questo innalzamento della scala INES è “cautelativo” o ” constatativo”?
Vuole essere una domanda agli esperti.
12 Aprile 2011 alle 14:15
Ho letto in un sito giornalistico dove si sono lanciati riferndo livello 8 ?
Dalla comunicazione sito AIEA si dice che reattori 2 e 3 sono a pressione atmosferica? Ed è confermato livello 7 si precisa che i singili reattori coinvolti vanno da 3 a 5 se ho letto bene, tutti a sieme 7 può anche starci a parer mio.
Sinceramente guardando le foto del video e dell’esplosione del corpo 2 mi sorgono dei dubbi, l’esplosione pare avere, per un breve tratto, un lampo con effetto detonanate e si alza dritta per centinaia di metri come se fosse direzionata da una grande canna, guardando le foto del 2 si vede uscire vapore dal centro e gurdando ancor meglio la quota di livello è bassa sotto la struttura reticolare in acciaio di copertura mi sorgono dei dubbi, pressione atmosferica ? non si vedono le piscine che fine hanno fatto forse coperte dai detriti? il vassel è ancora chiuso o è a cielo aperto anche se sarà pieno d’acqua? Se così fosse saremmo di fronte al peggior incidente ad un reattore LVR della storia anche teorico ? si parla di radioattività 10 volte più basse che a Chernobyl non c’è grafite il combustibile è basso nel vassel sarà coperto di acqua, cosa ne pensate?
12 Aprile 2011 alle 15:05
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=713522
Tokyo, 12 apr. (Adnkronos) - Tokyo e’ tornata a essere una citta’ normale, chi “ha voglia o necessita’” di viaggiare in Giappone puo’ farlo regolarmente, eccettuata la fascia di 80 chilometri intorno alla centrale, e la gravita’ 7 dell’incidente di Fukushima, equiparato a quello di Chernobyl, non vuol dire che i danni provocati siano “in alcun modo paragonabili”: nel 1986 la nuvola arrivo’ a 10 mila metri e raggiunse tutto il mondo, il mese scorso le due nubi si sono fermate intorno ai 500 metri di quota. E’ quanto afferma in sostanza l’ambasciatore italiano in Giappone, Vincenzo Petrone, spiegando all’ADNKRONOS che l’innalzamento al livello 7 “poteva arrivare ieri o anche domani, e’ soltanto il risultato dell’analisi di una serie di parametri previsti dai protocolli dell’Aiea”.
I parametri, sottolinea, “erano quelli dal primo momento”, oggi sono solo “stati studiati e la conclusione e’ che la gravita’ dell’incidente e’ pari a sette”. Quanto ai danni, ovvero alle radiazioni trasportate al di fuori dell’area immediatamente adiacente alla centrale, l’incidente di Fukushima e’ “immensamente differente” rispetto a quanto accaduto a Chernobyl, afferma Petrone. (segue)
12/04/2011
12 Aprile 2011 alle 15:36
Il reattore numero 1 potrebbe essere completamente fuori controllo e con delle reazioni nucleari in atto probabilmente sin dall’inizio dopo il sisma e lo tsunami che hanno originato l’incidente : fairewinds.com/content/newly-released-tepco-data-provides-ev...
Dite che il reattore si è spento correttamente e la reazione è ripresa solo successivamente oppure il reattore non si è spento affatto ?
12 Aprile 2011 alle 17:45
Ne avevo già parlato qualche giorno fa (anche della presenza di reazioni indotte da neutroni). Siccome nel frattempo la fisica nucleare non è cambiata rimando a quell’intervento.
Vediamo se qualcun’altro ha voglia di intervenire.
12 Aprile 2011 alle 17:55
@ linuser, corpo 1, comunicazioni AIEA, se ho letto bene pare stiano iniettando gas inerte ( azoto) pare quindi ci sia una prvenza di tenuta del vassel , che mi preoccupa è la definizione pressione atmosferica corpi 2 e 3 a parer mio significa solo una cosa manca tenuta? Speriamo che almeno la parte inferiore sia integra e non fessurata almeno potranno fungere da piscine estemporanee meglio di niente secondoi me ?
12 Aprile 2011 alle 19:00
x Domenico
Qual’è il problema?
E’chiaro fin dal primo giorno che i noccioli sono fusi, che le barre della piscina del reattore 4 pure (e quelle sono fuori dal contenimento), che hanno dovuto irrorare con acqua dentro e fuori dal contenimento (che è un grosso guscio interno all’edificio del reattore). In quali condizioni si trovi il vessel (recipiente in pressione - quando il reattore funziona - che materialmente contiene le barre di combustibile) non è dato sapere, ma se non è fuso è comunque molto compromesso, o lui, o il circuito primario.: i rilasci all’esterno indicano che l’acqua passa dal nocciolo, o da quelle parti, si contamina e poi esce.
Tener presente che lo iodio dimezza ogni 8 giorni: quindi dopo un mese è già quasi 1/16, fra due mesi sarà ridotto di 4000 volte circa rispetto al rilascio iniziale.
Nel frattempo va tenuto lontano dai bambini per evitare cocentrazioni nella tiroide: tutto lì.
12 Aprile 2011 alle 22:09
Sbaglio o al livello 7 si parla anche esplicitamente di effetti acuti sulla salute? Ma è in via teorica o reale?
Nel senso, gli effetti acuti si riferiscono alla certezza dei danni sulla salute per chi si *trovasse* a vivere attorno a x km, ma essendo la zona evacuata il tutto non ha un riscontro concreto oggi, o cos’altro?
Ovviamente questo dubbio non che sia accennato e chiarito DIRETTAMENTE sul sito della IAEA, par troppo brutto, naturalmente, in fin dei conti la IAEA è li a non fare una emerita sega se non a buttar fuori ogni tanto 4 righe tanto per dare una parvenza di simil-informazione. La IAEA…
Così come sempre sul sito IAEA non ci sono tracce su come è distrbuito il livello complessivo di radioattività emesso, se il grosso è finito in mare per via delle gravi perdite del reattore 2, oppure se è riferito alle esplosioni e successivi rilasci in atmosfera.
Non si sa NULLA, solo che è un livello 7 provvisorio… ma che minchia vuol dire provvisorio? IAEA dice che ha ricevuto la comunicazione dalla NISA in seguito ai rilievi fatti e a delle “stime”, porca miseria essere più precisi anche se si tratta di stime pareva tanto brutto?
Fukushima è un dramma nucleare attorno alla comunicazione ridicola fatta dalle autorità competenti, e questo è davvero vomitevole.
Altro che il problema locale in giappone, qui il nucleare va a zampe all’aria perché mi sa tanto che c’è tanta di quella gente che ci mangia sopra con meriti pari a zero da far fin spavento.
12 Aprile 2011 alle 22:10
Ma scusate, e poi, si passa dal livello 5 al 7, così, di punto in bianco.
Fischia, e per fortuna che la scala è logaritmica…
12 Aprile 2011 alle 22:22
Ma è solo una classificazione.
Fanno il computo dei danni e dei rilasci: serve a dare un’idea di quello che è successo con un numero che sintetizzi una situazione (in realtà molto complessa).
Perchè tanto peso a una specie di “voto”?
12 Aprile 2011 alle 22:44
Pietruccio scusa, ma non sono d’accordo.
Sto ines 7 indica anche danni salutari certi o no? O si limita solo al rilascio complessivo di radioattività ?
Se si, sti danni salutari dove sono a Fukushima?
Poi, perché è provvisorio?
Insomma, sono notizie tirate fuori anche da IAEA, non si possono permettere di lasciarle così fumose!
Da chi cavolo ci si deve aspettare completezza se non da loro?
12 Aprile 2011 alle 22:51
Ritengo che la, eventuale, mancata trasparenza sia deleteria alla causa del nucleare che io considero non solo utile ma indispensabile, forse stanno dando la notizia poco alla volta come fanno i medici per le malattie gravi, va bene ci stà , ma in questi giorni è dura sostenere una parte, anche se so bene che lo iodio 131 dimezza ogni 8 giorni e il cesio no ma si fissa poco agli organi e viene espulso facilmente, speriamo siano solo questi, certo che farci vedere un’analisi con un analizzatore multicanale non sarebbe una brutta idea vi pare ?
12 Aprile 2011 alle 23:40
La CTBTO ( Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization ) sta monitorando le emissioni di Fukushima sin dai primi giorni e dal 17 marzo sta condividendo i dati con IAEA , OMS e con i 120 Paesi che ne hanno fatto richiesta :
ctbto.org/press-centre/press-releases/2011/ctbto-to-share-da...
Domanda : l’Italia è tra i Paesi membri ? In caso affermativo , ha fatto richiesta di accesso ai dati ? In caso affermativo , perchè non vengono diffusi ? E’ possibile sapere senza ricevere outputs da questa o quell’altra agenzia straniera o organizzazione ( euractiv.com/en/health/radiation-risks-fukushima-longer-negl... ) quale sia la reale situazione in Italia ?
Onestamente i dati dell’ISPRA sulla situazione sul territorio giapponese credo siano poco significativi per l’Italia.
13 Aprile 2011 alle 08:20
Se vai sul sito di criirad trovi le analisi fatte da loro sul territorio francese, e pure loro confermano che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Se vuoi trovi anche una petizione a nome loro per rendere pubblici i dati CTBTO…
13 Aprile 2011 alle 09:12
x AleD
CRIIRAD non è un’organiozzazione “seria”, nel senso che è di parte (antinucleare), al di là dei discorsi e delle dichiarazioni di facciata. In una trasmissino (mi sembra della gabbannelli) avevamo già notato alcune panzane dette nell’intervista (avevano sbagliato persino le unità di misura).
archivionucleare.com/index.php/2011/03/23/fukushima-daiichi-...
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Scala 7 provvisoria vuo dire che devono ancora verificare una serie di fatti per classificarla correttamente, ma la classificazione serve per chi fra 10 anni vorrà sapere a grandi linee, in due parole, che incidente è stato Fukushima. E’ un discorso accademico - la realtà , quello che conta, è quanto viene rilasciato, quali rischi per la salute, quali i costi di ripristino e quanto territorio verrà perso e per quanto tempo.
Riguardo ai pericoli per la popolazione, se non hanno mentito clamorosamente (ma non credo proprio) non ce ne sono. E credo siano limitati anche per il personale (anche qui servirebbe il dettaglio, ma non penso che possano fare come a Chernobyl che hanno mandato i vigili del fuoco a raccogliere pezzi di reattore senza le adeguate protezioni).
13 Aprile 2011 alle 11:16
@Pietruccio: Se tu o chi se ne intende ha voglia di leggere e contestare/correggere:
criirad.org/actualites/dossier2011/japon_bis/7_ines_Fukushim...
criirad.org/actualites/dossier2011/japon_bis/risques_en_fran...
13 Aprile 2011 alle 16:11
Credo che una delle differenze sostanziali tra il livello 7(provvisorio) di Fukushima e quello di Chernobyl sia legata al tipo di radionuclidi rilasciati in atmosfera; per quanto ne sappiamo si parla solo di I131 e Ce137, che son cosa ben diversa dall’U ed il Pu che, in seguito all’incendio del moderatore di grafite, sono stati rilasciati in quantità non trascurabili a Chernobyl…il livello di Pu rilevato a Fukushima si suppone sia dovuto al rilascio da parte di qualche barra di combustibile esaurita, che era alloggiata nella piscina del reattore 4, a causa dell’abbassamento del livello d’acqua che serve per schermarle, ed è comunque comparabile con il livello di fondo naturale…questo sempre considerando attendibili i dati che si riescono a reperire..i media stanno facendo una confusione enorme…
13 Aprile 2011 alle 16:44
Scusate ma, da cittadino normale e pensante, a me questo “provvisorio” legato al livello 7 pare ridicolo. Insomma o non sono sicuri della quantità di radiazioni rilevata (ma contemporaneamente per enne volte si è sentito dire che le radiazioni sono estremamente facili da rilevare e da misurare per cui questa conclusione sarebbe ben strana) oppure non so.
Per qualche mistero gaudioso pensano di potersi essere sbagliati di un fattore x, per cui più in la il livello potrebbe rientrare ed essere inferiore al 7?
Perché un conto è quello che è stato detto ufficialmente, e un conto sarebbe stato se la notizia fosse stata: siamo a livello 7 con quantità di radiazioni possibilmente in aumento con il passare del tempo, ma attualmente tali da classificare l’evento come a scala 7.
14 Aprile 2011 alle 09:14
ho scritto livello 7 “provvisorio” solo perchè l’assegnazione del livello Ines ad un incidente nucleare viene effettuata alla fine dell’incidente nucleare,in maniera postuma..però se la quantità di radiazioni rilevata,è già sufficiente a classificare l’incidente a livello 7 non scenderà più sicuramente…
14 Aprile 2011 alle 15:37
” … Houston … abbiamo un problema … “
Sembra che per Fukushima ci potrebbe essere una riclassificazione dell’incidente a un ulteriore livello 8 o 9 :
The firm known as TEPCO said its analysis of a 400-milliliter water sample taken Tuesday from the No. 4 unit’s spent nuclear fuel pool revealed the damage to some fuel rods in such a pool for the first time, as it detected higher-than-usual levels of radioactive iodine-131, cesium-134 and cesium-137.
The No. 4 reactor, halted for a regular inspection before last month’s earthquake and tsunami disaster, had all of its 1,331 spent fuel rods and 204 unused fuel rods stored in the pool for the maintenance work and the fuel was feared to have sustained damage from overheating.
The cooling period for 548 of the 1,331 rods was shorter than that for others and the volume of decay heat emitted from the fuel in the No. 4 unit pool is larger compared with pools at other reactor buildings.
According to TEPCO, radioactive iodine-131 amounting to 220 becquerels per cubic centimeter, cesium-134 of 88 becquerels and cesium-137 of 93 becquerels were detected in the pool water. Those substances are generated by nuclear fission.
http://english.kyodonews.jp/news/2011/04/85295.html
Inoltre pare siano state richieste ulteriori verifiche all’impianto di Onagawa visto che la scossa del 6 aprile che ha interessato l’area è stata superiore a quanto previsto da progetto per l’intero complesso con conseguenze tuttora ignote :
The No. 1 reactor of the Onagawa nuclear power plant in Miyagi Prefecture on April 7 sustained a jolt greater than what it was designed to withstand during a strong aftershock from the powerful March 11 earthquake, according to nuclear safety officials.
…
The Nuclear and Industrial Safety Agency has instructed the regional utility serving northeastern Japan to analyze the impact of such a jolt on key facilities at the three-reactor plant, the officials said.
During the aftershock, the biggest after March 11, measuring upper 6 in Miyagi on the Japanese seismic scale of 7, a seismometer at the building housing the No. 1 reactor registered a quake acceleration of 476.3 gal vertically, against the 451 gal assumed for the facility.
The assumed level of the jolt ‘’shouldn’t be exceeded in principle,'’ said agency spokesman Hidehiko Nishiyama. ‘’While I intuitively think that if it is this much, it shouldn’t be a cause for concern, but we still have to evaluate its safety.'’
http://english.kyodonews.jp/news/2011/04/85360.html
14 Aprile 2011 alle 20:46
Non ho capito il riferimento a nuovi livelli di scala INES.
Hanno l’acqua dlela piscina del reattore 4 impestata, ok, ma l’acqua è li al suo posto no?
10 Maggio 2011 alle 00:56
http://www.technologyreview.com/blog/arxiv/
Chain Reactions Reignited At Fukushima After Tsunami, Says New Study
Radioactive byproducts indicate that nuclear chain reactions must have been burning at the damaged nuclear reactors long after the disaster unfolded
Trad : Un nuovo studio dice che le reazioni a catena sono riprese a Fukushima dopo lo tsunami
I sottoprodotti radioattivi indicano che le reazioni nucleari a catena devono essere riprese nei reattori nucleari dannegiati molto dopo che il disastro (lo tsunami) si era abbattuto.
Affermazione sostenuta dall’analisi dei sottoprodotti radioattivi I131 e Cs137 presenti a Fukushima dopo il disastro comparati con la normale rpoduzione di un reattore in funzione ( i reattori avrebbero duvuto essere spenti , ma l’abbondanza di questi elementi non poteva avere altra origine che da reazioni a catena ) : http://arxiv.org/abs/1105.0242
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Notizia lanciata dalla NHK che cita IAEA : l’acqua contaminata riversata a Fukushima nell’oceano , potrebbe raggiungere la costa ovest del Nord America in uno o due anni : http://www3.nhk.or.jp/daily/english/06_16.html
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Infine , altri due impianti nucleari sono stati spenti :
- mdn.mainichi.jp/mdnnews/news/20110507p2g00m0dm009000c.html
Tsuruga reactor to be halted Saturday to check rise in radiation level
TSURUGA (Kyodo) — Japan Atomic Power Co. said Friday it will manually halt a reactor at its nuclear power plant in Tsuruga, Fukui Prefecture, on Saturday to look into the causes of higher levels of radioactive substances found in coolant water Monday.
….
Japan Atomic Power found Monday that the concentrations of iodine-133 and xenon-133 in the No. 2 reactor’s primary coolant had risen sharply from the previous check and later found that the level of iodine-131 had also increased about fourfold.
- blogs.nature.com/news/2011/05/japan_to_shut_down_dangerous_h...
Japan to shut down ‘dangerous’ Hamaoka nuclear reactors
The Hamaoka plant in Omaezaki, south-west of Tokyo, sits near a major fault line and concern about the plant has spiked in the wake of the Fukushima disaster. Japan’s prime minister Naoto Kan last week said there was an 87% chance of an 8.0 quake in the area in the next 30 years, and requested that owners Chubu Electric shut down reactors at the site.
Today the company said it would stop the operation of reactors 4 and 5 at Hamaoka. Reactor 3 was already closed and operation will not be resumed, it added. Reactors 1 and 2 were already shut down.
11 Maggio 2011 alle 10:05
Livelli di radioattività intorno a Fukushima:
come si vede siamo sotto i limiti quasi dappertutto e in molte sazioni la radioattività non viene più rilevata
jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1305078136P.pdf
11 Maggio 2011 alle 10:40
x linuser
Purtroppo non ho tempo per guardare i molti link che citi: ho solo dato un’occhiata veloce e mi sembra tutto normale
- terremoto: avevamo già detto che l’impianto era stato progettato per un sisma largamente sottodimensionato per quella zona (non sto parlando dello tsunami - lì sono stati proprio scandalosi) - ma non è un gran problema: le salvaguardie ingegneristiche fanno sì che se progetto per un terremoto da 0.5g poi in realtà l’impianto regge comodamente fino a 2g e anche di più, infatti non è certo il terremoto che ha dato problemi (ma l’idiozia di non considerare quello che avrebbe prodotto uno tsunami nel posto più “tsunamico” del mondo): si tratta, come ho detto spesso, di criteri di progettazione e di sicurezza che deve fissare il governo su indicazione e controllo dell’ente di sicurezza
- sulla reazione post spegnimento ne abbiamo già parlato tante volte: c’è qualche indizio dedotto dall’esame degli inquinanti che potrebbe essere spiegato in mille modi diversi (in quel casino che è successo lì le concentrazioni nei vari punti provano ben poco): il fatto che nelle piscine di stoccaggio possa essersi creato un piccolo incidente di reattività è una possibilità considerando l’atteggiamento intollerabilmente “disinvolto” che hanno i giapponesi sulla questione della sicurezza nucleare e del relativo rispetto dell’ambiente (può darsi, cioè, che abbiano fatto i furbi per “ottimizzare” e quando si è spaccato tutto per l’esplosione di idrogeno un qualche punto della piscina ha raggiunto la criticità : è una cosa che ritengo comunque estremamente improbabile - del tutto priva di fondamento (e di senso), invece, la possibilità che il combustibile del core fuso possa raggiungere la massa crititca).
14 Maggio 2011 alle 02:06
Non credo si tratti solo di qualche indizio visto che chi pubblica l’articolo si spinge ad usare il verbo MUST :
Radioactive byproducts indicate that nuclear chain reactions must have been burning at the damaged nuclear reactors long after the disaster unfolded
Se hanno usato MUST nel titolo hanno voluto dire deve obbligatoriamente , dando il significato di affermazione , di tesi , senza ma o forse o è possibile.
L’articolo infatti si conclude ( nel pdf scaricabile ) con questa affermazione :
…
In conclusion, the ratio of the measured radioactivity of I-131 and Cs-137 may be used to extract useful information about when these fission products were produced in the nuclear reactor complex of the Fukushima Dai-ichi plant. The sea water data is consistent with
the expected radioactivity by the fission products which had been produced before the earthquake. The data of the water samples from the unit-4 cooling pool and from the sub-drain near the unit-2 reactor show anomaly which may indicate, if they are correct, that some of these fission products were produced by chain nuclear reactions reignited after the
earthquake.
In conclusione , il rapporto della radioattività misurata di I131 e Cs137 può essere usato per estrarre informazioni su quando questi prodotti di fissione sono stati prodotti nel complesso nucleare dell’impianto di Fukushima Daichi. I dati rilevati nell’acqua di mare sono consistenti con la radioattività attesa dai prodotti di fissione che sono stati prodotti prima del sisma. I dati dei campioni d’acqua provenienti dalla piscina di raffreddamento dell’unità 4 e dal sotto-canale vicino all’unità 2 mostrano un ‘anomalia che può indicare , se i dati sono corretti, che parte di questi prodotti di fissione sono stati prodotti da reazioni nucleari a catena ricominciate dopo il terremoto.
A parte il cautelativo se i dati sono corretti apparentemente fuori luogo visto che i dati forniti sono quelli di Tepco , la conclusione a questo punto mi pare inequivocabile.
Da notare che l’autore dell’articolo , ( T. Matsui , Institute of Physics, University of Tokyo, Komaba, Tokyo, Japan ) usa il termine MAY indicate ( possibilista ) mentre l’editore usa il verbo MUST nel presentare l’articolo : personalmente interpreto l’uso di parole ponderate da parte dell’autore come una timorosa e prudente denuncia o voglia di denunciare a cui l’editore invece sembra voler dare autorevolezza.
Del resto da quel che ho letto anche in queste pagine , le reazioni nucleari dovrebbero rappresentare più o meno il concetto di un sistema regolato da precisi stati e se sono stati rilevati quei sottoprodotti in quelle concentrazioni , dubito che quegli stessi sottoprodotti si siano potuti generare in altro modo. E visto che trattasi di impianto nucleare , dubito altresì che fossero presenti altri elementi e materiali in varietà tali da scatenare un qualche altro fenomeno da cui quei prodotti sono scaturiti.
Per quanto riguarda l’esplosione al numero 3 , mi sono riguardato il video dell’ingegnere americano e mi sono soffermato in particolare alle premesse della sua ipotesi :
Per prima cosa nota le differenze tra l’esplosione al reattore numero 1 e quella al numero 3 : al numero 1 c’è stata una reazione dell’idrogeno a contatto con l’ossigeno , vista l’assenza di fiamma , la nube bianca ( vapore acqueo ) e l’energia prodotta tale da scoperchiare l’edificio senza danneggiarne lo scheletro ; si riferisce esplicitamente a danni conseguenza di una defragazione.
Al numero 3 invece c’è inizialmente una fiammata di colore giallo intenso che fuoriesce da un lato della copertura dell’edificio e subito dopo la distruzione pressocchè totale della copertura con una proiezione importante di materiale verso l’alto e una nube di colore scuro (non fa alcun riferimento a un fungo atomico , si limita a notare la proiezione in altezza di particolato oltre a resti dello scheletro della copertura dell’edificio che cadono rovinosamente intorno ). Rileva cioè che l’energia prodotta è di gran lunga superiore a quella prodotta nell’esplosione al numero 1 , non riconducibile alla sola reazione idrogeno-ossigeno e che la nube contiene sicuramente altri elementi sotto forma di aerosol in sospensione .
Inoltre fa notare come pezzi di barre di combustibile siano stati trovati fino a due miglia di distanza dall’impianto , come nei campioni di suolo siano stati rilevati plutonio e uranio , come anche in California siano state rilevate tracce di uranio in sospensione e che l’immagine termica di quel che rimane dell’edificio indica una sorgente di calore sul lato sud dello stesso.
A questo punto ( a patto che non mi sia dimenticato di riportare altri elementi ) , ipotizza che si sia potuto verficare un ‘episodio di criticità nella piscina del combustibile esausto del reattore numero 3 nel frattempo rimasta a secco , riferendosi esplicitamente agli effetti di una detonazione sull’edificio in cui i danni , anche visivamente, risultano notevoli :
- cryptome.org/eyeball/daiichi-npp15/daiichi-photos15.htm
Anche in questo caso considera come fondamentale l’analisi degli eventuali sottoprodotti presenti nella nube come una prova per dimostrare la sua tesi , accennando al fatto che i militari presenti sul posto avrebbero potuto disporre di tali rilevamenti.
” L’inventario ” di ciò che è presente all’interno di in un impianto nucleare dovrebbe essere abbastanza circoscritto da desumere poche ipotesi sulla natura dell’esplosione al numero 3.
Infine a ribadire che l’emergenza è ben al di là dall’essere sotto controllo c’è una notizia di qualche giorno fa ; sembra proprio che il vessel di uno dei reattori abbia una falla :
- scientificamerican.com/article.cfm?id=fukushima-reactor-has-...
TOKYO/NEW YORK (Reuters) - One of the reactors at Japan’s crippled Fukushima nuclear power plant has a hole in its main vessel following a meltdown of fuel rods, leading to a leakage of radioactive water, its operator said on Thursday.
The disclosure by Tokyo Electric Power Co (TEPCO) is the latest indication that the disaster was worse than previously disclosed, making it more difficult to stabilize the plant
14 Maggio 2011 alle 13:15
Proprio per il bagliore “giallo” è più auspicabile una “esplosione” magari con una elevata componente “detonante” dell’idrogeno.
Agli esperti l’ardua sentenza.
14 Maggio 2011 alle 15:34
Non scherziamo: confrontare un’esplosione nucleare con una chimica è come confrontare l’incendio di un palazzo con la fiamma di un cerino. C’è il fumo e la luce in tutti e due i casi ma…
Un’esplosione nucleare è un’altra cosa (vedi Hiroshima), ma per generare un’esplosione nucleare servono materiali ben diversi da quelli che ci sono in un reattore (l’ho già detto, e se mai avrò un po’ di tempo scriverò alcuni articoletti su questo sito su come funziona la reazione nucleare e quali sono i suoi parametri caratteristici e le controreazioni in gioco, perchè mi pare che sull’argomento ci sia molta confusione in giro accompagnata dalla totale assenza di ogni minima cognizione dei processi in gioco a parte la solita storiella che si fa anche alle scuole medie della reazione a catena).
Sul dedurre qualcosa dalle concentrazioni di Cesio e Iodio avrei molto da dire, ma non ho tempo, comunque è bene ricordare che non è che sono atomi che stanno indissolubilmente legati insieme dal momento della loro nascita (nel qual caso la relazione con la radioattività e i prodotti di fissione avrebbe un senso - come si fa ad esempio per la datazione), ma una volta prodotti, in caso di incidente tipo questo, seguono storie diverse, figuriamoci poi quelli che escono e diffondono nell’ambiente. Oltre al fatto che bisognerebbe vedere qual’era nel dettaglio la composizione delle barre del reattore all’atto dell’incidente, perchè non sono certo tutte uguali, né hanno lo stesso burn-up (cioè non hanno la stessa età e lo stesso tipo e livello di consumo) né è detto che abbiano lo stesso combustibile.
Insomma mi pare che il discorso sia tutto molto molto discutibile già in partenza (ma non ho tempo di guardarlo in dettaglio e analizzarlo punto per punto)
14 Maggio 2011 alle 20:03
Ecco cosa succede (causa gretta ignoranza) a chi, come il sindaco lungimirante, agisce per il bene della popolazione: gli riconoscono la ragione solo dopo morto (bella soddisfazione!).
E anche come doveva essere fatto un muro normale antitsunami: e quelli della sicurezza nucleare giapponese? Non ci avevano pensato? Quei supertecnici sono meno prudenti di un sindaco qualsiasi?
14 Maggio 2011 alle 21:45
Non è comparso il link dell’articolo. Lo riporto qui:
corriere.it/cronache/11_maggio_14/burchia-muro-fudai_74adc98...
Bastava fare lo stesso in corrispondenza dei gruppi diesel di continuità situati di fronte all’oceano…! O, meglio ancora, posizionare gli stessi ad una quota di sicurezza.
L’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese? Il Governo? Forse l’ho già scritto qui da qualche parte, il Giappone non è più quello che pensiamo noi, quanto a serietà . Riproduco qui un articolo nel quale mi sono imbattuto ieri.
Yoshihito Wakamatsu non è affatto convinto che quello che è successo nella prefettura di Fukushima sia solo una fatalità . Per lui la lentezza nella risposta del governo, le mezze verità , le minimizzazioni hanno molto a che fare con la perdita del vero spirito giapponese. Wakamatsu è il più grande esperto vivente del Toyota production systern (Tos), il metodo di produzione che ha fatto diventare la casa automobilistica giapponese la prima al mondo, inventato dal suo maestro Taiichi Ohno. In patria è un guru del management. Da 30 anni collabora con le maggiori multinazionali giapponesi e mondiali che vogliono adottare lo stesso sistema di produzione della Toyota. Ha scritto più di 60 libri, tutti best-seller ora pubblicati anche in Italia dalla Franco Angeli.
Wakamatsu spiega il disastro di Fukushima attraverso il «gemba»: concetto tutto giapponese che sta alla base del metodo Toyota, e che vuol dire, più o meno, il luogo dove accadono le cose: «Se si vuole conoscere un fatto occorre andare lì dove questo fatto è accaduto».
Un concetto che si può tradurre con l’imperativo per un manager di stare più in fabbrica che in un ufficio «I giapponesi si sono allontanati, ormai da molto tempo, dal gemba») spiega. «La burocratizzazione dell’amministrazione pubblica ha trasformato lo spirito dei dipendenti pubblici giapponesi: erano persone che si preoccupavano di conoscere i fatti e, conoscendoli, di risolvere i problemi, oggi invece sono dei gestori lontani dalle vicende concrete. Per fare un esempio: il giorno del terremoto e dello tsunami alcuni dirigenti di grandi imprese elettriche hanno trascorso la serata nei bar alla moda di Tokyo e non si sono preoccupati di andare a vedere che cosa era successo. Ci hanno mandato dei ragazzini. Oggi chi sta gestendo l’emergenza sul luogo dove è successo il disastro sono dei ragazzi di 23-enni».
Ma Wakamatsu ne ha per tutti: « I dirigenti della Tepco non sono andati a vedere che cosa era successo. non si sono resi conto da vicino, personalmente, del disastro, ci hanno mandato altri. Così anche i rappresentanti del governo: hanno agito in ritardo perché nessuno di loro ha voluto vedere con i propri occhi come mai il terremoto e lo tsunami hanno potuto provocare quella tragedia. Se ne sono rimasti lontani, a Tokyo, a gestire e dare ordini. Ma non si possono dare ordini pensando di risolvere un problema se non si va a vedere il problema di persona. C’è troppa burocrazia a Tokyo. Troppa burocrazia che ci ha resi impreparati, semplicemente perché non sapevamo come affrontare cose che non conoscevamo».
Tutto questo. per Wakamatsu, ha un’origine, una sorta di data d’inizio: «L’origine è nella colossale bolla finanziaria della fine degli anni 90. In quel momento qualche cosa è cambiato in Giappone: tutti ci siamo adagiati nel nostro benessere. ci siamo abituati alla pace, alla tranquillità , non abbiamo coltivato il legame con il passato e pensavamo di avere risolto tutti i problemi. Il risultato è che ci siamo allontanati dalle origini, dal nostro spirito e siamo stati impreparati a rispondere all’emergenza». E questo è tanto più preoccupante, secondo il manager, perché «tutte le centrali nucleari giapponesi sono vicine al mare». La conclusione è sconsolata: «Dobbiamo recuperare le nostre origini, il nostro spirito, quello che ci ha fatto diventare il paese più efficiente del mondo. Ma da almeno 25 anni a questa parte non lo siamo più».
15 Maggio 2011 alle 11:11
Ti ringrazio.
Parole sante quelle di Wakamatsu.
Attuali e appropriate anche per l’Italia: non esiste una via burocratica alla qualità .
Secondo me (l’esperienza che ho accumulato in questo quarto di seclo di lavori in diversi campi, privato, grandi aziende, ricerca, statale - sempre soggettiva e limitata, naturalmente) ci sono due tipi di burocrazia: una buona e una cattiva.
Quella buona è quella che serve a prendersi il tempo per mettere in ordine le cose e le idee in modo da programmare quello che si fa, fare quello che si è programmato (casomai con varianti, ma anche quelle non improvvisate) e documentare l’iter in modo che resti traccia e si possa fare esperienza e passarla a chi verrà dopo di noi. Ma a comandare è la competenza, il lavoro duro, la comprensione di fenomeni e problemi e la loro soluzione: la burocrazia semplicemente affianca il lavoro documentando cosa è stato fatto.
Quella cattiva è fine a se stessa. E’ una documentazione formale che rispetta delle regole fissate a priori da qualcuno lontano nel tempo e nello spazio, che non si preoccupa di entrare nel merito delle questioni reali o della loro reale possibilità . Dà potere agli imbecilli e ai furbi che non si preoccupano di niente: semplicemente mettono dei paletti formali che spesso c’è chi sa bene come aggirare e come sfruttare al massimo il vantaggio rispetto ai coglioni che invece devono rispettarle.
Io, nel nostro paese, ho quasi sempre visto applicata la seconda, odiata ma sostanzialmente sostenuta o accettata da tutti, e quando provo a dire che si potrebbe anche invertire i termini della questione (usare cioè la “burocrazia buona”) fanno tutti delle facce come se stessi parlando arabo: e intanto qui tutto, piano, piano, affonda e a decidere non sono le persone competenti nei vari settori, ma quelli che seguono mentalità , paure, superstizioni, invidie ed altre bassezze popolari.
15 Maggio 2011 alle 11:45
Nel mio commento precedente, il mio riferimento all’esplosione era nella direzione dell’esplosione chimica e NON nucleare , in quanto l’esplosione nucleare è “estremamente complessa” .
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Dato che la mia conoscenza è limitata solo alla “passione” dell’argomento non mi sbilancio più di tanto.
Leggevo tempo fà che se per innescare una reazione nucleare al fine di esplosione fosse stato “semplice” molte più nazioni avrebbero avuto la “bomba”.
Ci furono molti tentativi, ma fallirono praticamente tutti.
La stessa prima bomba “russa” in realtà ( chissà se è vero! ) fosse un progetto ” da parte degli stessi scienziati che realizzarono la prima;realizzato appositamente affinchè, l’America non fosse l’unica nazione con ordigni nucleari, in quanto gli scienziati russi non ci riuscivano,ma questa è una storia avvolta nel mistero ancora chissà per quanto tempo.
Agli esperti la conferma o smentita del mio dire.
15 Maggio 2011 alle 12:10
Infatti. Il mio discorso era generale.
L’ho fatto perchè ho un po’ la sensazione che qualcuno (non mi sto riferenedo a chi interviene su questo sito, ma ai giornali e ai loro “esperti”) stia cercando di far apparire l’incidente di Fukushima più grave di quanto non sia, perchè allo stato attuale, passata l’emozione, quando potrà essere guardato con un po’ di razionalità , farà comprendere bene come funzioni e quali siano i reali rischi di un incidente nucleare: non ci sono state vittime nella popolazione perchè le distanze, i tempi e l’evacuazione hanno lavorato a favore delle sicurezza.
Si vedrà anche che i lavoratori della centrale (descritti demenzialmente dai giornali come eroi che immolano per il bene aziendale - e tutti i miei colleghi a scuola ne sono convinti!) rischiamo come qualunque altro lavoratore (mentre normalmente in un impianto nucleare rischiano molto meno grazie ai controlli e alle procedure).
Si capirà anche che il “danno” è rappresentato da una vasta area abbastanza inquinata e che mentre il mare disperde bene e non lascia praticamente conseguenze, la terra mostra una cicatrice indelebile sui tempi brevi: le conseguenze ambientali dell’incidente sarebbero stato molto più gravi se il reattore si fosse trovato nell’entroterra… ma se si fosse trovato nell’entroterra non sarebbe arrivato lo tsunami e quindi non ci sarebbe stato l’incidente.
In ogni caso non è quello il modo di gestire il nucleare né a mio parere servono a qualcosa gli stress test e vedo che sono parecchi che si oppongono in europa - il problema sta a monte, e andrebbe risolto con un profondo ripensamento nella gestione della tecnologia nucleare (che personalmente credo non ci sarà : è molto più comodo e conveniente prosciugare le tasche dei cittadini puntando adesso sulle rinnovabili per poi fare in qualche maniera un nucleare tipo questo quando avremo l’acqua alla gola, dopo aver constatato che per la densità di popolazione che abbiamo non è possibile cavarcela senza nucleare).
15 Maggio 2011 alle 19:22
Parole sante Pietruccio.
Più sotto metterò il testo di un articolo pubblicato oggi dal Messaggero Veneto di De Benedetti che si è preso anche per socio Legambiente per megio operare sul fronte del Carbon Credits.
Sparge terrorismo mediatico a piene mani e per questo, malvolentieri, devo citare:
repubblica.it/politica/2011/05/05/news/napolitano_se_non_div...
Credibile. Affidabile. Praticabile.“O la sinistra immagina così l’alternativa oppure resterà all’opposizione”.
Firmato Giorgio Napolitano.
Ceneri radioattive e un operaio morto
Fukushima fa paura
di Tiziana Guerrisi - ROMA
Annunciata la costruzione di un sarcofago per il reattore 1
Chiusa la centrale di Hamaoka: è a rischio sismico
Mentre il governo giapponese è alle prese con nuovi problemi alla centrale nucleare di Fukushima, l’ultimo reattore di quella di Hamaoka, nel centro del Paese, ha smesso di funzionare. Il premier Naoto Kan ne aveva chiesto la chiusura la scorsa settimana, e ieri la Chubu Electric Power ha fermato l’ultimo reattore della terza centrale nipponica per grandezza, ad appena 200 chilometri a sudovest di Tokyo.
Sulla carta, si tratta di una chiusura temporanea per installare nuovi sistemi di raffreddamento in una delle centrali a più alto rischio del Paese. L’impianto di Hamaoka, infatti, è costruito sulla linea di confine tra due placche sismiche, e si sta già lavorando per costruire, nel giro di tre anni, un muro anti-tsunami alto 15 metri. Intanto, proprio a Fukushima, ieri è morto un operaio di 60 anni impegnato nei lavori di riparazione della centrale. E’ la terza vittima nella struttura a poco più di due mesi dall’inizio dell’emergenza, dopo il sisma dell’11 marzo. Restano ancora da chiarire le circostanze dell’accaduto anche se per la Tepco, l’azienda che gestisce l’impianto, l’uomo sarebbe morto per un infarto e non per le radiazioni i cui livelli nel corpo, dai primi controlli, escluderebbero un contagio mortale.
Le cattive notizie da Fukushima non si fermano qui: venerdì un tecnico ha scoperto sotto il reattore 1 un’enorme fuga di acqua radioattiva. Secondo l’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese si tratterebbe di 4 metri di acqua proveniente, forse, da una falla nel reattore danneggiato. Se così fosse, sarebbe la conferma della fusione del combustibile nucleare. La Tepco ha reso noto che l’acqua nel reattore non basta a coprire le barre nucleari. E come si fece a Chernobyl, ha annunciato la costruzione di un sarcofago per sigillare il reattore 1 ed evitare il peggio: la fuga del liquido radioattivo.
Il governo, intanto, non sembra voler dismettere altre centrali in un Paese dove i reattori forniscono il 30% dell’ energia nazionale. Ma il livello di preoccupazione, anche nella capitale, resta alto e a Tokyo una settimana fa migliaia di persone si sono riunite per chiedere lo stop al nucleare. Se la metropoli è tornata ormai alla normalità , i cittadini continuano a fare i conti con quello che lo scrittore giapponese Akira Mizubayashi al Nouvel Observateur ha definito “La paura di un mostro invisibile”. Finita l’emergenza dei primi giorni, quando nei negozi scarseggiava l’acqua minerale, “dopo ogni scossa si pensa inevitabilmente a Fukushima e alle altre centrali nel Paese”. E molti temono i contagi radioattivi indiretti. Vicino alla capitale, infatti, nei giorni scorsi sono stati rintracciati elevati livelli di radiazione in campioni di foglie di the, mentre il governo ha reso noto che a fine marzo una sostanza altamente radioattiva, dalla natura ancora sconosciuta, è stata ritrovata nelle ceneri di alcuni depuratori a est di Tokyo. Ceneri già riutilizzate in vari materiali da costruzione.
Il governo annuncia
un piano
per salvare Tepco
Venerdì il governo giapponese ha annunciato un piano da 60 miliardi di dollari per salvare Tepco dal fallimento. L’azienda che gestisce l’impianto nucleare di Fukushima si prepara infatti a decine di migliaia di richieste di risarcimento. Gli impianti di Tepco servono un’area che pesa per il 33 per cento del Pii nipponico e un suo fallimento avrebbe conseguenze pesantissime per l’economia. La Borsa di Tokyo, però, non ha reagito bene. Le azioni della Tepco hanno perso il 6 per cento trascinando anche i titoli delle banche coinvolte nel piano. Un ulteriore aggravio sul conto del terremoto e dello tsunami, che secondo Tokyo, ammonta a 300 miliardi di dollari di danni diretti. Quelli indiretti si fanno sentire soprattutto sulla produzione industriale: Toyota ha annunciato che nei primi quattro mesi del 2011 i profitti si sono dimezzati a causa dei danni subiti dalle fabbriche.
15 Maggio 2011 alle 19:35
Toh, guarda guarda…
Rispettato Kyoto?
cianciullo.blogautore.repubblica.it/2011/05/15/kyoto-obietti...
Personalmente ho molti dubbi sul fatto che sia una buona notizia: andando a scavare penso che si otterrebbero sorprese. Per esempio non credo proprio che la riduzione di emissioni di CO2 da parte dell’industria sia dovuto a un aumento dell’efficienza: non sono stati dati indici adeguati per vedere se questo calo non sia piuttosto dovuto a una diminuzione nella produzione industriale (cioè consumiamo meno perchè stiamo “fallendo”, almeno come paese industriale)… e poi nella fonte elettrica rinnovabile non avranno mica conteggiato come rinnovabile quella che viene dall’estero (ricordate l’imbroglio?)
16 Maggio 2011 alle 13:02
Usano energia nucleare importata con i certificati verdi per dimostrare che le rinnovabili sono la salvezza del genere umano( Kioto -CO2 -IPCC)
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Nell’articolo riportato da Riva, la Eco-Pennovenduta ha dimenticato: il latte materno-radioattivo.
Se Riva mi mette il link, l’articolo lo segnalo nel thread del muro della vergogna, sul forum.
17 Maggio 2011 alle 18:38
world-nuclear-news.org/RS_Theory_for_Fukushima_Daiichi_4_exp...
http://www.world-nuclear-news.org/section.aspx?fid=802
Come dovevasi dimostrare l’esercizio irresponsabile della democrazia
Cappellacci se l’è scelto Berlusconi e lui da buon paraculo che ti fa?
Organizza un referendum contro il nucleare.
Riporto di nuovo per i duri di comprendonio che non sanno ancora che democrazia è esercizio di responsabilità le cui conseguenze possono essere quelle nefaste di esercizio del potere dittatoriale (di sinistra o di destra e, se volete, ci metto anche di centro) per via democratica come l’ascesa di Hitler; Stalin invece fu più sbrigativo.
«La politica fu in primo luogo l’arte di impedire alla gente
di immischiarsi in ciò che la riguarda.
In un’epoca successiva si aggiunse l’arte di costringerla
a decidere su ciò che non capisce»(Paul Valéry - da Sguardi sul mondo attuale).
http://renzoslabar.blogspot.com/
17 Maggio 2011 alle 22:05
world-nuclear-news.org/RS_Theory_for_Fukushima_Daiichi_4_exp...
Ma vi pare plausibile?
Dico, da ignorante a me pare una semplificazione enorme a livello progettuale in caso di gestione di una emergenza!!!
Cioè il botto al reattore 4 può essere capitato causa passaggio ed accumulo dell’idrogeno generato nel reattore 3 e fatto ventilare per ridurre la pressione??? Solo che quel che è uscito in parte si è accumulato nel reattore 4 a causa di una parte comune tra i 2 impianti?
Ma sono pazzi?
A me questi dettagli fanno davvero cadere le braccia.
Pareri dagli adetti ai lavori, please.
17 Maggio 2011 alle 22:51
“Ma vi pare plausibile?”
Purtroppo sì.
Si fanno più impianti in un sito proprio per sfruttare alcune parti in comune. Bisognerebbe vedere in dettaglio com’era fatto l’impianto di Fukushima, ma la cosa non è da escludere: quando dico che ci vuole un altro nucleare (perchè questo ha dimostrato di non reggere) mi riferisco a situazioni tipo queste.
Cioè ai “criteri di progetto”.
E’ per quello che non ritengo utili gli stress test.
Bisogna cambiare il modo di concepire l’impianto e gestire la trasparenza delle scelte.
17 Maggio 2011 alle 23:35
Tresto fatto Cher
In mio amico della Destra romana Piero Iannelli ha meritoriamente pubblicato una montagna di notizie sulle malefatte compiute in nome dell’ambiente che potrete leggere e Cher trascegliere il link che gli serve, al seguente url
http://www.pieroiannelli.com/?p=8
Buona lettura e che il vostro fegato sopporti gli insulti delle notizie truffaldine degli ideologisti ecologici.
18 Maggio 2011 alle 01:27
Parti in comune, certo, economia di scala, anche, emergenza ? Se le parti comuni si limitano alla sorveglianza, quache deposito secondario, bariere anti maremoto……? Una cosa mi sembra chiara serve un NUCLEARE SOSTENIBILE c’è a mia veduta da rivedere tutto. Meltdown si no forse, regge il Vassel si no bucato , arresto a freddo per fine anno, acqua radioattiva da scaricare in mare, perchè non approntano dei filtri? Una pompa per il cemento era la cosa più alta che avevano ? con sopra una telecamerina ? Perchè non hanno liberato l’idrogeno all’esterno evitavano gli scoppi tanto è uscilto ugualmente, piscine stracolme di combustile esausto peggio di così non riesco ad immaginare, forse un aereo che si schianta dopo qualche giorno dal terremoto, certo che test come questo…..?
Poi rivestire il fondo del vassel con del refrattario, difficile ci sono i rinvii dei comadi sensori ecc. lasciare delle condotte tubiere morte da usare in caso di emergenza con flange universali sarebbero utili, sotto al vassel metterei un pozzo fondo una 50na di metri pieno di materiale incoeso e refrattario-assorbitore neutronico che raccolaga la lava e la diluisca dovrebbe bastare ma niente acqua e se la via fosse quella di costruire vassel predisposti a cedere e mandare tutto sotto, magari mandare sotto anche il vassel medesimo e raffreddare il tutto con gas inerte dal fondo del pozzo con circolo chiuso se necessario, interessante il progetto IRIS se non altro per la taglia sui 300 Mwe, io una centrale la penserei così sotto un pozzo in CA fondo come ho indicato appena in superficie un reattore di taglia media, IRIS andrebbe bene e un piccolo contenimento moolto robusto, se accade un grave incidente con esplosivo stacchi il vassel e lo mandi sotto terra nel pozzo contenimento e chi se visto, cosa vi pare?
saluti
18 Maggio 2011 alle 14:04
Ma quello che non capisco è come mai in caso di emergenza possa essere stato possibile che il venting di un reattore sia andato ad influenzare in modo così rovinoso l’altro!
Mi piacerebbe davvero sapere a livello progettuale le differenza tra quei reattori (e il sito in se, comprese quindi le parti comuni), e quelli di Daini e Onogawa. Perché li questo disastro non è successo e credo molto poco al caso.
Ma ovviamente non è dato di avere qualche sorta di dettaglio in più, e questo a me davvero da fastidio.
Bah, non vorrei essere un disco rotto, ma per me IAEA e le agenzie nucleari locali sono delle farse e basta.
19 Maggio 2011 alle 20:19
@AleD
le agenzie nucleari locali sono delle farse e basta
Nel caso giapponese la NISA ( en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_and_Industrial_Safety_Agency ) non è un’autorità indipendente come invece negli Stati Uniti e in Francia : nell’articolo di Bloomberg , in cui viene raccontata anche la storia dell’ingegnere Mitsuhiko Tanaka , responsabile della realizzazione del vessel difettoso del reattore numero 4 , viene puntualizzato come l’autorità di controllo non sia affatto indipendente ma al contrario una “sezione” del Ministero per l’economia e il commercio :
Unlike France and the U.S., which have independent regulators, responsibility for keeping Japan’s reactors safe rests with the same body that oversees the effort to increase nuclear power generation: the Trade Ministry. Critics say that creates a conflict of interest that may hamper safety.
- bloomberg.com/news/2011-03-17/japan-s-nuclear-disaster-caps-...
Dagli ultimi dati diffusi dopo l’ispezione nei reattori 1,2,3 avvenute nelle scorse settimane , si è dapprima rilevata una falla importante nel vessel del reattore numero 1 ( scientificamerican.com/article.cfm?id=fukushima-reactor-has-... ) da cui fuoriesce acqua in continuazione, ma si è anche scoperto che il sisma che ha colpito l’impianto è stato di intensità del 30 per cento superiore a quanto previsto in fase di progettazione e che di conseguenza il meltdown nei tre reattori maggiormente danneggiati potrebbe essersi verificato immediatamente dopo il terremoto e non giorni dopo. Secondo i nuovi dati diffusi da Tepco , il nucleo fuso dei tre reattori potrebbe giacere in fondo al vessel o fuoriuscito ed essere localizzato nel basamento del vessel o essere già fuori dal contenimento.
- scientificamerican.com/article.cfm?id=fukushima-nuclear-plan...
- physicsforums.com/showpost.php?&p=3200880&postcount=... -> immagini agli infrarossi dei reattori 1-4 scattate dopo le esplosioni al numero 1 e al numero 3 ( seguendo lo stesso thread , si può leggere anche il parere di chi come Pietruccio esclude l’episodio di criticità al reattore numero 3 e da come probabile una reazione ossigeno-idrogeno, ma comunque fa notare la maggiore energia sprigionata e la possibilità che parte del combustibile esausto sia stato polverizzato nell’esplosione e proiettato all’esterno dell’impianto insieme ai detriti )
- http://www.houseoffoust.com/fukushima/r3leaks.html
- http://www.houseoffoust.com/fukushima/fukushima.html
Video recenti da Fukushima :
- martynwilliams.posterous.com/fukushima-daiichi-reactor-1-4-l...
- martynwilliams.posterous.com/latest-fukushima-daiichi-video
Qualche giorno fa in un altro post ho fatto notare che negli Stati Uniti , 3 reattori sono andati in spegnimento automatico per via dei tornados abbattutisi sulle reti elettriche che hanno causato un blackout la cui conseguenza è stata l’interruzione delle linee di alimentazione delle pompe di raffreddamento : i reattori in questione si sono spenti automaticamente e il raffreddamento è stato mantenuto dai generatori diesel. ( blogs.nature.com/news/2011/04/storms_in_us_cause_loss_of_ext... )
Del resto l’impossibilità di raffreddare i noccioli è stata additata come la causa _vera_ del disastro di Fukushima per parecchi giorni dopo il disastro prima della scoperta degli ultimi giorni e nell’altro post mi sono chiesto e ho cercato di chiedere cosa sarebbe potuto succedere se per un qualunque motivo i generatori diesel di questi 3 reattori negli States non avessero funzionato e il blackout non fosse rientrato per tempo : dal punto di vista sistemistico personalmente ci vedo un cratere non una falla ( La cosa è stata notata anche in questo post : physicsforums.com/showpost.php?&p=3285719&postcount=... ). Lo schema shutdown automatico -> raffreddamento mantenuto dai generatori diesel rappresenta un punto critico ( a meno di non ricorrere a soluzioni non previste/incluse nella gestione diretta dell’impianto ) se per caso i diesel non funzionano e non è possibile ripristinare a breve la corrente per l’impianto di raffreddamento. Se non fosse ulteriormente possibile ripristinare una qualche forma di raffreddamento per vie esterne all’impianto , il meltdown dovrebbe essere pressocchè inevitabile.
Sulla questione del nucleare giapponese e in particolare sulla scelta del MOX , ho trovato interessante la lettura di questo cable diffuso da Wikileaks ( http://www.wikileaks.fi/cable/2006/02/06FUKUOKA9.html ) che non riguarda nè Tepco nè di conseguenza Fukushima ma che comunque mette in luce una certa conflittualità sull’argomento ; riporto di seguito una sua traduzione ( mi scuso preventivamente per eventuali errori ) :
…
APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO probabile nei primi di marzo
2. In data 7 febbraio 2006 il governatore di Saga Yasushi Furukawa ha dichiarato ai giornalisti in una conferenza stampa che, dopo un attento esame delle misure essenziali di sicurezza del governo e una ricerca della prefettura di Saga, aveva concluso che il progetto pluthermal proposto per il reattore nucleare numero 3 di Kyuden della centrale di Genkay è da considerare sicuro.
Mentre il progetto deve ancora essere approvato dal consiglio comunale di Genkai e dall’assemblea della prefettura di Saga, l’annuncio del governatore da una spinta determinante alla speranza di Kyuden di assicurarsi l’approvazione finale per i primi di marzo. Kyuden ha la necessità di iniziare la definizione dell’appalto e delle strutture molto presto se si vuole raggiungere l’obiettivo di avviare la generazione elettrica mediante tecnologia pluthermal a partire dall’anno fiscale giapponese 2010.
Lo smaltimento delle scorie, le considerazioni sulla sicurezza energetica sono gli elementi trainanti.
3. La tecnologia del plutonio-termico (”" pluthermal “”) non è nuova.
Utilizzata in Europa da anni, consiste nell’estrarre i residui di plutonio dalle barre di combustibile esaurito e nel combinarlo con l’uranio per ottenere nuovo combustibile, che può essere bruciato nei reattori convenzionali ad acqua leggera.
Le considerazioni sullo smaltimento dei rifiuti nucleari e le più importanti preoccupazioni strategiche sulla sicurezza energetica, hanno recentemente stimolato l’interesse giapponese verso la tecnologia pluthermal. Dal momento che le operazioni nel reattore prototipo a neutroni veloci autofertilizzante giapponese “” Monju “” nella Prefettura di Fukui sono state sospese a seguito dell’incidente del Dicembre 1995, il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) ha quindi puntato sulla tecnologia pluthermal come parte della sua strategia del “” Ciclo del combustibile nucleare “”. METI punta a riutilizzare in modo efficace combustibili altrimenti scartati, rallentando così l’incremento della quantità di scorie nucleari del Giappone.
4. Rispetto all’uranio, il combustibile MOX pluthermal è molto più costoso a causa dei costi di trasformazione. Tuttavia, sostiene Kyuden, che la tecnologia è conveniente quando nel lungo periodo vengono fattorizzati ( inclusi ) sia il risparmio sullo stoccaggio di una quantità ridotta di scorie sia il potenziale danno ambientale (ndt : danno ambientale che con scorie in minore quantità dovrebbe risultare ridotto e quindi meno costoso )
Con la domanda mondiale di uranio che al momento sta superando la produzione e una reale possibilità che le scorte mondiali si esauriscano, il governo del Giappone (GOJ = Government of Japan) e le aziende (elettriche) regionali sono pronti a ridurre la dipendenza dalle importazioni di uranio. Ciò è particolarmente vero per Kyuden, che genera la più alta percentuale di energia elettrica da nucleare rispetto a qualunque altra utilities (elettrica) in Giappone (45% contro il 30% di media).
5. Kyuden è la più vicina alla effettiva implementazione (del ciclo del MOX ), Tokyo Electric Power (TEPCO) e Kansai Electric Power (KEPCO) hanno anch’esse ottenuto l’autorizzazione preventiva del METI per i progetti pluthermal e le richieste da altre utilities(elettriche) sono in corso. Nel frattempo, nel Gennaio 2006 undici imprese dell’energia, compresi i grossisti di energia, hanno annunciato piani a lungo termine per bruciare fino a 6.5 tonnellate di plutonio riprocessato all’anno in 16-18 impianti nucleari in tutto il Giappone a partire dall’anno fiscale giapponese 2012 (JFY = Japan Fiscal Year), a seguito della linea politica di base del governo giapponese (GOJ = Government Of Japan) per l’espansione della tecnologia pluthermal.
Nonostante le rassicurazioni, le preoccupazioni sui costi e sulla sicurezza persistono
6. METI ha approvato la proposta pluthermal di Kyuden a settembre 2005, certificando di aver soddisfatto i requisiti di sicurezza richiesti dal governo giapponese. Per procedere, Kyuden deve ottenere l’approvazione finale dalle comunità in prossimità del’impianto di Genkai e dalla prefettura di Saga. Dal momento del primo annuncio del progetto nel 2004, Kyuden ha tenuto più di 200 incontri divulgativi per i residenti nell’area. La società , che gestisce sei reattori nucleari a Kyushu (quattro nel sito di Genkai), ha sottolineato il suo record di 30 anni di sicurezza esemplare nella produzione di energia nucleare.
7. Su insistenza della prefettura di Saga, METI ha sponsorizzato un suo proprio simposio pubblico nell’ottobre del 2005, invitando esperti di energia nucleare per discutere della “” necessità “” e della “” sicurezza “” della tecnologia pluthermal. Tuttavia, la conferenza non è riuscita in pieno a placare le preoccupazioni circa l’intero processo. Gli esperti a favore della tecnologia pluthermal hanno affermato che il riprocessamento del plutonio potrebbe ridurre l’uso dell’uranio arricchito del 15-20%. I loro avversari hanno insistito sul fatto che solo l’uno per cento di plutonio può essere estratto dal combustibile esaurito, e rimarcato che il prezzo del combustibile MOX importato è attualmente di circa quattro volte superiore a quello dell’uranio. Gli scettici fanno riferimento a una controversia di marzo 2004 in cui l’agenzia per le risorse naturali e l’energia, per paura di far naufragare gli obiettivi del paese per il riprocessamento nucleare, ha cercato di coprire un rapporto che dimostra che il costo del ritrattamento del combustibile nucleare è da due a quattro volte superiore rispetto al costo riporlo in depositi di scorie.
8. Mentre nel simposio di ottobre non sono state pienamente esaminate le preoccupazioni sulla sicurezza della tecnologia pluthermal, gli esperti sono divisi sulla questione. Gli oppositori sostengono che il combustibile MOX è intrinsecamente instabile e che le barre ritrattate sono inclini alla rottura, aumentando di conseguenza la probabilità di incidenti. Hanno anche cercato di creare il caso politico che, siccome il plutonio può essere impiegato nelle armi nucleari, il suo uso maggiore nella produzione di energia nucleare potrebbe facilitare eventuali sforzi futuri del Governo del Giappone per sviluppare una propria capacità di (dotarsi di) armi nucleari. I fautori respingono queste paure come altamente esagerate. Hanno replicato che la nozione ” l’uso del plutonio porta alle armi nucleari “” è troppo semplicistica, aggiungendo che il riprocessamento del pluthermal effettivamente degrada il plutonio a meno del weapon grade.
9. Riconoscendo la continua incertezza dell’opinione pubblica, il governatore di Saga Yasushi Furukawa ha spinto la prefettura a sponsorizzare un suo proprio incontro pubblico sul tema della sicurezza della tecnologia pluthermal. A seguito di questo simposio nel mese di dicembre, il governatore affermava che la sicurezza e la necessità del progetto erano state accuratamente discusse, ponendo le basi per il suo annuncio del 7 febbraio.
I funzionari prefettizi di Saga appaiono generalmente soddisfatti del piano di Kyuden dal punto di vista della sicurezza, e continuano affermando che hanno una buona e lunga relazione di fiducia reciproca con la utility. D’altra parte, i funzionari sono molto meno indulgenti sulla gestione della questione da parte del governo centrale. Ad esempio, il governatore Furukawa si è apertamente lamentato del fatto che, per una politica che il governo giapponese dichiara di essere di interesse nazionale, Tokyo ha fatto molto poco a parte chiedere la (sola) cooperazione delle giurisdizioni locali. Ha osservato che la maggior parte del compito per dissipare le preoccupazioni del pubblico è stata lasciata alle aziende di servizi stessi.
SE LA SCIENZA NON li convince, forse lo yen lo farà .
10. In base ai sondaggi di Kyuden, i funzionari della città di Genkai sembrano inclini a dare la loro approvazione per la realizzazione del progetto. L’ultima grinza, tuttavia, è l’opposizione della città molto più grande di Karatsu. Attraverso una fusione del gennaio 2005 con diverse comunità più piccole, Karatsu ha spostato i suoi confini molto più vicino all’impianto di Genkai, e circa 27.000 nuovi residenti di Karatsu (quattro volte la popolazione della Città Genkai) vivono attualmente entro i 10 chilometri della struttura. Kyuden ha un “” accordo di sicurezza “” con il comune di Genkai Comune e la Prefettura di Saga del 1972 che richiede l’approvazione di queste giurisdizioni per i nuovi progetti per l’energia nucleare presso il sito. Non vi è alcun accordo di questo tipo con Karatsu, e mentre la città sta spingendo per essere inclusa nell’accordo , sia Kyuden che i funzionari di Saga si stanno opponendo a questa complicazione aggiuntiva.
11. Nel mese di dicembre, l’Assemblea della città Karatsu ha istituito un “”Comitato Speciale per il Pluthermal”", che rilascerà una dichiarazione formale sul progetto Kyuden entro la fine dell’anno fiscale corrente (Marzo 2006). Kyuden sospetta che siano i soldi la più grande considerazione per i funzionari di Karatsu e non la sicurezza. Hanno dichiarato che nel sistema attuale, il comune di Genkai ha ricevuto circa 18,7 miliardi di yen (170 milioni dollari a 110 Yen per $) in sussidi del governo del Giappone negli ultimi 30 anni. Oltre alle rilevanti imposte di proprietà e di società , Kyuden ha riferito di aver effettuato in una sola volta un pagamento di almeno 3 miliardi di Yen ($ 27 milioni) per la città come “” Tassa di cooperazione “” per trattare con i gruppi di opposizione locali. Osservatori locali ritengono che Karatsu voglia accedere a questa miniera d’oro per se stessa.
COMMENTO
12. La speranza del governo giapponese e dell’industria dell’energia giapponese che il lancio del progetto pluthermal da parte di Kyuden dia impulso all’iniziativa “” ciclo del combustibile nucleare “” del governo giapponese risiede nel fatto che Kyuden possa presto ottenere l’approvazione delle autorità locali per procedere. Eppure, nelle discussioni i funzionari Kyuden non nascondono la loro
esasperazione con i gruppi di opposizione che si rifiutano di accettare le spiegazioni dettagliate di Kyuden e del METI sul perché la tecnologia pluthermal è sicura. Facendo notare che il plutonio è già un naturale sottoprodotto dei metodi di generazione corrente, un dirigente di Kyuden ha equiparato questa opposizione ad una “” irrazionale “” paura dell’energia nucleare per qualche giapponese a cui nessuna rassicurazione basata sulla scienza può essere in grado di far cambiare idea. Tuttavia, i pareri sono divisi anche tra gli esperti nucleari sulla tecnologia. I dirigenti di Kyuden hanno ammesso che una serie di mancanze nella sicurezza negli ultimi anni in centrali nucleari di altre utilities (elettriche) giapponesi è costato all’industria una grave perdita di fiducia dell’opinione pubblica.
13. Il progetto illustra anche la natura evolutiva delle relazioni tra amministrazioni centrale/locale nel Giappone di oggi. Il direttore dello stabilimento di Genkai ha detto post che se questo progetto fosse stato proposto 20 o 30 anni fa, l’approvazione del governo giapponese e le garanzie sulla sicurezza di Kyuden avrebbero costituito le basi sufficienti per andare avanti. Al giorno d’oggi, però, i sentimenti locali non possono essere ignorati - e i funzionari nei posti come Karatsu City ne sono al corrente. In un ironico giro attorno allla politica del governo giapponese di spingere le comunità locali a fondersi per promuovere il “” Chiho-Bunken “” ( la delega di poteri ai governi locali), Karatsu sta attualmente sfruttando la sua più grande posizione post-fusione per cercare di ricavare maggiori concessioni dal Governo del Giappone e da Kyuden. Il Giappone potrebbe rimanere fortemente centralizzato, ma le autorità di Tokyo e le aziende influenti stanno scoprendo che non hanno più il controllo.
Fine commento.
Sempre sul ciclo del MOX ho trovato interessante questo video della NNSA ( tra l’altro usato in parte nella realizzazione di un servizio di RaiNews24 sul plutonio ) : http://www.liveleak.com/view?i=4e9_1300331821
19 Maggio 2011 alle 20:33
RaiNews24 e Report di converso sono “la bocca della verità ” dell’agenzia medioevale con i loro maghi e fattucchiere.
world-nuclear-news.org/RS_Cold_shutdown_a_must_for_fukushima...
world-nuclear-news.org/RS_Images_show_tsunami_inpact_1905111...
19 Maggio 2011 alle 20:56
@ linuser
“… mi sono chiesto e ho cercato di chiedere cosa sarebbe potuto succedere se per un qualunque motivo i generatori diesel di questi 3 reattori negli States non avessero funzionato e il blackout non fosse rientrato per tempo …”
normalmente non c’è di certo un solo diesel d’emergenza ma ce ne sono batterie intere di cui una dovrebbe essere sempre in funzione per cui se non funziona una c’è l’altra, e se non funziona la seconda c’è la terza e il tutto dovrebbe sccedere in assenza della possibilità dell’alimentazione esterna dalla rete: in pratica la probabilità di un evento simile è di un caso su centinaia di migliaia di anni o più (le batterie devono essere sempre manutenzionate e perfettamente efficienti altrimenti non si può tenere acceso il reattore). In ogni caso, anche ammesso che non funzionino non è che tutti i reattori abbiano contenimenti così striminziti e sfigati come a Fukushima: in uno dei link che ho postato si parlava di 5000 metri cubi per fukushima (vado a memoria) con qualche migliaio di metri cubi d’acqua, a quelli tipo montalto (mai fatta) con volumi di 40000 metri cubi di spazio e molta più acqua, fino agli 80000 degli EPR attuali, compresa la raccolta di un eventuale nocciolo fuso e sistemi passivi di smaltimento: insomma ci sarebbe tutto il tempo per interveire dall’esterno anche nel caso di un evento praticamente “impossibile”. Il rischio non credo sia tecnico: da questo punto di vista, se tutti hanno fatto il loro dovere non c’è problema. Il rischio è casomai tipo quello che è successo in giappone: avranno controllato che non ci sia veramente nessun reattore in funzione con qualche diesel non manutenzionato a regola d’arte e uno sempre acceso? ecc… non è che fanno come in giappone dove pare gli hanno lasciato esercire un reattore (Fukushima, appunto) che alla domanda rischio tsunami rispondeva “ci stiamo pensando”? (la cosa chiaramente andava risolta ancora in fase di progettazione: se uno non ha risposte certe a una domanda così non può neanche partire con la progettazione esecutiva, sia chiaro… e invece…)
19 Maggio 2011 alle 23:16
Adesso la sparo grossa, se invece dei disel mettiamo i pannelli solari e dei generatori eolici, basta che l’emergenza arrivi quando c’è vento e splenda il sole, facile no’.
Sennò si potrebbero fare degli stress test tipo: visto che una turbina gira e c’è calettato un turboalternatore e continuerà a girare, una volta scollegata dalla rete, per molto tempo, si preleva un po’ di energia elettrica residua e si alimenta il sistema di raffreddamento…..?
20 Maggio 2011 alle 00:59
@Pietruccio
normalmente non c’è di certo un solo diesel d’emergenza ma ce ne sono batterie intere di cui una dovrebbe essere sempre in funzione per cui se non funziona una c’è l’altra, e se non funziona la seconda c’è la terza e il tutto dovrebbe sccedere in assenza della possibilità dell’alimentazione esterna dalla rete …
- scientificamerican.com/article.cfm?id=many-us-nuclear-plants...
The U.S. government finds that many U.S. nuclear plants would fail to face multiple challenges at the same time as happened at Fukushima Daiichi
On April 26, Nuclear Regulatory Commission staff did a safety “walkdown” of the Diablo Canyon nuclear power plant on southern California’s coast, part of NRC inspections of all U.S. reactors that were triggered by the Fukushima Daiichi nuclear plant disaster in Japan.
The NRC’s inspection report, released Friday, did not flag the plant’s owner, Pacific Gas & Electric Co. (PG&E) for a serious violation of the rules the commission has imposed to assure the plant’s safe shutdown in an anticipated emergency.
The NRC investigators reported:
• The plant had a single diesel-driven pump to provide emergency cooling water to a single reactor in case an earthquake cut off normal water flow. The pump could not have serviced both of the plant’s reactors if they lost normal water supply simultaneously, the NRC staff said.
• Some doors at the plant required to protect against flooding of major safety equipment would not self-latch as required. One latch was “degraded,” they said.
• The plant’s six emergency diesel generators were located in the same plant area, and thus vulnerable to a “common mode” failure.
• An earthquake could cause a structural failure in the building where the fire truck is stored, and debris could block crews from using the truck.
• PG&E planned for a contractor to provide seawater for emergency cooling, but had no backup plan if an earthquake and tsunami blocked highways to the plant. PG&E intended to rely on the California National Guard to deliver diesel fuel for emergency generators if roads were impassable, but had no memorandum of understanding in place for the deliveries.
• Four 20-foot extension cables, used to operate fans that cool portable generators, were missing from their storage location.
…
Vulnerabilities found at dozens of U.S. reactors
Something under one-third of the 104 U.S. reactors were found to have some vulnerabilities to extreme emergencies, according to the NRC, which is preparing a summary of its post-Fukushima findings.
20 Maggio 2011 alle 11:07
@Linuser:nell’altro post mi sono chiesto e ho cercato di chiedere cosa sarebbe potuto succedere se per un qualunque motivo i generatori diesel di questi 3 reattori negli States non avessero funzionato e il blackout non fosse rientrato per tempo : dal punto di vista sistemistico personalmente ci vedo un cratere non una falla
Ci sono gli UPS! Nel caso di Fukuschima hanno funzionato per 8 ore.
Pertanto, non conoscere + mescolare a piacimento = non si va da nessuna parte perchè è un discorso che ruota intorno e crea un vortice di fesserie.
Ciao
20 Maggio 2011 alle 18:36
x Domenico
Non devi pensare che a qualcosa possano non averci pensato. Se non si fa una cosa è perchè non si può fare (la seconda che citi - per motivi tecnici) o perchè non risove il problema (coi pannelli solari accettiamo il disastro nel caso in cui sia nuvolo?) oppure è stata fatta una scelta di progetto (dimensioni piccole del contenimento - deposito d’acqua in basso invece che in alto ecc…).
Il problema sono le scelte (prevalentemente economiche), non le soluzioni tecniche.
20 Maggio 2011 alle 18:59
x linuser
Sì, quando dico che bisogna proporre un nucleare nuovo (nella sostanza) intendo grosso modo quello a cui fa cenno l’articolo che citi.
Non sono questioni nuove, chi si occupa di sicurezza sa che c’è stata una discussione sui criteri fin dagli anni ‘60. A qualcosa ho fatto cenno anch’io in qualche post (cause comuni di guasto), ma l’argomento è vastissimo e assolutamente ostico. E’ materialmente impossibile parlarne in termini discorsivi senza che l’interlocutore abbia una base culturale in merito perchè sarebbe tutto un’equivoco. Il mio parere è che l’industria nucleare e il governo avrebbe dovuto fare un’adeguato lavoro d’informazione in proposito, ma la storia ha preso un’altra piega da diverse decine di anni perchè si è preferito cavalcare l’onda della emotività popolare (e probabilmente farci anche qualche bella speculazione sopra).
L’unica speranza, adesso, è che almeno si riesca ad evitare in qualche modo il referendum, ma non mi sembra che ci sia un grosso impegno in proposito: ho l’impressione che cassare il nucleare sia una cosa che in questo momento vada bene a tutti (meno che al “popolo bue”, che non sa che lo fregano, anzi, è stracontento così, e, tutto sommato, quello che succederà se lo merita: informarsi ed essere razionali e obbiettivi non è solo un diritto ma dev’essere un dovere del cittadino là dove il popolo è sovrano, e se un sovrano viene meno al suo dovere è giusto che perda il suo regno).
Per intenderci stamattina, coi colleghi, non sono neanche riuscito a parlare: parlavano solo loro, sapevano tutto, erano “ben informati” perchè avevano assistito a delle conferenze di “esperti” che li hanno rassicurati che ovviamente di energia ce n’è in abbondanza…
che bisogno c’è mai di fare il nucleare che ha già fatto milioni di morti con chernobyl…
e adesso con fukushima…
come dicono i siti ufficiali…
quali sono?
quelli di greenpeace, naturalmente…
23 Maggio 2011 alle 13:13
X Pietruccio, mi creda, quello che posto in questi giorni non va al di la della più sconsolata provocazione, in un momento dove se dici il contrario ti becchi un bel pannello solare in faccia, sicuro è un abuso politico, ma a questo punto dicano chiaramente che dell’energia glie ne’ frega a nessuno perchè è una risorsa illimitata facile e a buon mercato e l’economia italiana è tutta rose e fiori.
28 Maggio 2011 alle 15:51
depletedcranium.com/the-other-fukushima-nuclear-power-plant/
Qualcosa che dettagli un attimi perchè a parità di condizioni avverse a Daini è non successo quel che è successo a Daichi, ah, la fortuna non c’entra, mi spiace per chi è contro il nucleare….
29 Maggio 2011 alle 10:35
x AleD
Notevole: chiarisce benissimo il concetto (dove si fanno le cose per bene…).
Chiaro che i reattori di oggi sono molto più sicuri anche di quelli di Daini, con contenimenti abbondanti, senza bisogno di azoto, e con decenni di esperienza alle spalle.
Come dicevo, va gestito il nodo dei controlli, non quelli formali, quelli sono a posto (sono parecchio più stringenti di quelli dell’aereonautica spaziale o del settore militare), ma quello che dev’essere chiaro è chi tiene “il boccino in mano”, perchè quello è ciò che conta, non gli stress test: non sono gli ingegneri e le maestranze che fanno le cavolate, e con tutti controlli e le prove previste se c’è un errore che conta non passa certo inosservato.
Quello che conta è chi ha in mano l’operazione economica e quante pressioni può realmente fare sull’ente di controllo: che, ovviamente, DEVONO essere pari a ZERO. Il nodo è la GARANZIA di questo concetto a tutti e in primo luogo alla popolazione.
Tanto per capirci, provate a fare casa vostra in un sito in area a rischio idrogeologico: se non vi danno la concessione provate a dire all’ufficio tecnico che al problema del rischio idrogeologico “ci state pensando” ma intanto volete partire coi lavori, come hanno fatto quelli di Fukushima Daiichi.
Secondo voi il vostro comune vi lascierà costruire?
E come mai l’ente di controllo giapponese ha dato la concessione di esercire quella centale per quarant’anni accettando la risposta che allo tsunami ci stanno pensando?
29 Maggio 2011 alle 13:11
Condivido totalmente.
Il Presidente della Tepco, nei giorni scorsi, ad oltre due mesi dal disastro, ha fatto pubblico mea culpa per aver determinato nel mondo, con la pessima gestione dei propri impianti venuta a galla (in tutti i sensi…) con lo tsunami, la sfiducia nell’energia nucleare. Anche i capi dell’Autorità di sicurezza nucleare giapponese dovrebbero fare lo stesso.
2 Giugno 2011 alle 18:35
Soil contamination from Fukushima crisis comparable to Chernobyl: study
- mdn.mainichi.jp/mdnnews/national/archive/news/2011/05/25/201...
4 Giugno 2011 alle 13:54
http://english.kyodonews.jp/news/2011/06/95241.html
”
The operator of the Fukushima Daiichi nuclear power plant said Saturday it has detected radiation of up to 4,000 millisieverts per hour at the building housing the troubled No. 1 reactor — the highest reading taken in the air inside the complex.
Tokyo Electric Power Co. also suggested the possibility that the March 12 hydrogen explosion at the plant’s No. 1 unit may have been caused by a reverse flow of steam intended to be sent into the air through the exhaust stack after radioactive gases were vented.
The high amount of radiation was observed at the southeast corner of the building during measurement taken using a robot Friday. Steam was seen rising from an opening in the floor for a pipe that runs through the building, but TEPCO said it found no damage to the pipe.
”
4 Sv/ora, yuppie, sempre più in alto…. (((
Per me entombano tutto appena possono.
4 Giugno 2011 alle 18:45
Stabilizing reactors by year’s end may be impossible: Tepco
- http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/nn20110530a2.html
Wildlife threatened by Fukushima radiation
- nature.com/news/2011/110527/full/news.2011.326.html
9 Giugno 2011 alle 01:04
L’Agenzia per la Sicurezza Nucleare Giapponese ( NISA ) ha redatto un rapporto sulla situazione di Fukushima Daichi :
- il combustibile al reattore numero 1 si sarebbe ritrovato scoperto già 2 ore dopo il sisma e il meltdown sarebbe iniziato 3 ore più tardi ( 5 ore dopo il sisma ) , 10 ore in anticipo rispetto all’analisi di Tepco
- il meltdown al numero 2 sarebbe iniziato 80 ore dopo il sisma , ovvero 29 ore in anticipo rispetto a quanto stimato da Tepco
- il meltdown al numero 3 sarebbe iniziato 79 ore dopo il disastro contro , 15 ore dopo quanto stimato da Tepco
- la situazione attuale fa presumere un melt-through in ciò che rimane dei 3 reattori
- edition.cnn.com/2011/WORLD/asiapcf/06/06/japan.nuclear.meltd...
- http://www.yomiuri.co.jp/dy/national/T110607005367.htm
”
‘Melt-through’ at Fukushima? / Govt report to IAEA suggests situation worse than meltdown
Nuclear fuel in three reactors at the Fukushima No. 1 nuclear plant has possibly melted through pressure vessels and accumulated at the bottom of outer containment vessels, according to a government report obtained Tuesday by The Yomiuri Shimbun.
A “melt-through”–when melted nuclear fuel leaks from the bottom of damaged reactor pressure vessels into containment vessels–is far worse than a core meltdown and is the worst possibility in a nuclear accident.
…
According to NISA’s analysis, the No.1 reactor’s core began suffering damage three hours after the earthquake.
The No. 1 reactor’s pressure vessel was damaged at 8 p.m. on March 11, five hours after the earthquake. The No. 2 reactor’s pressure vessel suffered damage at 10:50 p.m. on March 14, while the No. 3 reactor’s pressure vessel suffered damage at 10:10 p.m. on March 14. NISA data showed the pressure vessels at the Nos. 1 and 2 reactors were damaged earlier than TEPCO’s analysis showed.
On the other hand, the No. 3 reactor’s pressure vessel was found to have been damaged 13 hours later than TEPCO’s data showed.
NISA presumed the vessels failed when there was almost no water in the reactor cores of the Nos. 2 and 3 reactors.
”
- atomicpowerreview.blogspot.com/2011/06/fukushima-daiichi-upd...
La quantità totale di di I 131 e Cs 137 rilasciata in 6 giorni dai reattori numero 1 , 2 e 3 sarebbe pari a 770.000 TBq :
- http://www3.nhk.or.jp/daily/english/06_33.html
”
The agency says the total amount of radioactive iodine 131 and cesium 137 released from the Numbers 1, 2 and 3 reactors for the 6 days from March 11th is estimated at 770,000 terabecquerels.
”
Continuano i lavori di consolidamento della piscina del combustibile esausto al reattore numero 4 : http://www3.nhk.or.jp/daily/english/07_18.html
Rapporto sulla diffusione della radioattività intorno a Fukushima a cura dell’ISNR francese : irsn.fr/EN/news/Documents/IRSN-Fukushima-Report-DRPH-2305201...
”
Conclusions
Projected external doses for the people living lifetime in contaminated areas include significant values, even beyond low doses according to UNSCEAR definition, i.e. less than around 200 mSv. The number of people involved could also be high, around 70,000 including 9,500 children of 0-14 years in age (13.7% of the total Japanese population in 2005).
These dose levels do not take into account other exposure pathways, such as immersion within the plume and internal contamination resulting from inhalation of particles in the plume, as well as internal doses already received or to be received from contaminated food ingestion.
The total effective doses (external + internal) could be increased considerably according to the type of deposit (dry or wet), diet and source of food.
The level of external doses projected in upcoming years - up to 4 Sv lifetime in the most contaminated areas (30 million Bq/m2 of cesium-137 + 134) - requires the implementation of protective actions such as evacuation of population.
“
9 Giugno 2011 alle 12:20
X Pietruccio:
A proposito di sistemi di sicurezza (del tipo “sentiamoci sicuri”):
La sicurezza non esiste.
E’ un parametro da contestualizzare e considerare in relazione a ciò che già si conosce mio caro. E sarà sempre così.
La Natura (soprattutto quella umana) è imprevedibile.
Chiedete al Pentagono quanti soldi hanno speso in SICUREZZA.
Poi andatevi a fare un giro su Wikileaks, che li sì che cene sono di belle cose da leggere su come funziona il mondo.
Adesso ne spenderanno altri.. poi continueranno a spenderli.
Lo sai qual’è il nucleare sicuro Pietruccio ?
Quello sul Sole. Finché non ci friggerà , o si spegnerà .
Tanti saluti.
/
9 Giugno 2011 alle 21:28
x linuser
Si, se vai indietro vedrai che ho sempre sostenuto, da subito, che fosse fuso il nocciolo: ovvio, con quello che è successo e con quelle che erano le premesse.
Il danno a Fukushima non è certo piccolo.
Però vorrei spezzare una lancia a favore di questa tartassatissima tecnologia facendo osservare che alla popolazione giapponese, né in altre parti del mondo, non è successo assolutamente niente.
9 Giugno 2011 alle 21:36
@ 05k
Certo.
Quando dici: la sicurezza al 100% non esiste dici una cosa vera. E’ la prima che ci hanno insegnato ai corsi di sicurezza.
Quello che la gente non considera è che questa affermazione vale per tutto: chi ti garantische che non venga una tempesta che sradichi un parco eolico e lo faccia piombare su una città facendo centinaia di morti? Ecc… ma non ti voglio annoiare… (ci sarebbero anche delle cose interessanti da dire sul sole, e anche sulla sicurezza più importante delle rinnovabili: l’idroelettrico - ma adesso devo proprio andare)
Proprio per l’affermazione che fai quando si progetta seriamente (non come in giappone) un reattore si tiene conto anche di quello in modo che la popolazione non debba subire rischi indebiti.
Come ho detto tante volte il nocciolo della questione è il sistema dei controlli: non la sua realizzazione (che si chiama Garanzia della Qualità ) ma la sostanza: chi controlla deve essere terzo, non influenzabile in nessun modo dagli interessi in gioco, la cosa dev’essere chiara e dimostrabile in ogni istante davanti a tutti - se no il nucleare non si può fare seriamente. Da quello che è successo in giappone si direbbe che le cose non stavano certo così e le redini non le teneva certo in mano l’ente di garanzia.
9 Giugno 2011 alle 23:13
Unisco l’intervento di linuser delle 01:04 (rapporto della NISA) con quello qui sopra di Pietruccio, sulle negligenze dell’Agenzia di (in)sicurezza giapponese.
“Chi controlla deve essere terzo, non influenzabile in nessun modo dagli interessi in giocoâ€, ecc. ecc., cosa che la Nisa e il governo giapponese non sono stati.
Ecco, appunto, vorrei sapere con quale faccia tosta la Nisa redige e divulga un rapporto su quanto è successo, lei che adesso dovrebbe solo tacere, visto che non ha controllato proprio un bel niente negli anni passati!
E’ inutile, poi, che i giapponesi facciano pubbliche scuse per quanto hanno provocato, ormai il danno è fatto, è stato nei fatti squalificato agli occhi del mondo un intero settore scientifico-tecnico, e la fobia nei confronti del nucleare è dilagata, anche varcando i confini del Vaticano, a quanto si legge oggi sui giornali…
Che tristezza!
18 Giugno 2011 alle 12:33
Questa sarebbe una notizia molto grave se correlata all’inciddente:
corriere.it/cronache/11_giugno_17/te-verde-radioattivo_1643c...
18 Giugno 2011 alle 14:35
Il dettaglio che la “contaminazione” viene individuata subito e rapportata al valore di riferimento, spesso molto al di sotto di un ipotetico problema di salute ( niente polemica please), contrariamente cibi con contaminazione di metalli pesanti o sostanze tossiche sono molto difficili da trovare se non dopo accurate e MIRATE analisi specifiche.
Vorrei ricordare la frutta ( Pere nello specifico) coltivazione biologica con VALORI accertati è superiore alla vendita . Che ci crediate o no , nonostate le analisi e relativa segnalazione , nulla è avvenuto.
http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001030618
Questo è quanto.
23 Giugno 2011 alle 11:58
Stando a un report preparato dall’Agenzia federale russa per l’energia atomica in base a informazioni fornite dall’Iaea (International Atomic Energy Agency), l’amministrazione statunitense avrebbe ordinato un totale e completo blackout informativo riguardo l’incidente accaduto alla centrale nucleare di Fort Calhoun in Nebraska, una vera e propria Fukushima a stelle e strisce. Stando al report, il 7 giugno scorso la centrale avrebbe subito «una catastrofica perdita di raffreddamento da parte di uno dei suoi reattori, causata dalla storica inondazione del fiume Missouri». Un incidente che ha portato la Federal Aviation Agency a dar vita a una no-fly zone sull’area, «per ragioni di sicurezza che non possiamo rivelare», si legge in un comunicato.
Cosa ne sapete?
23 Giugno 2011 alle 13:28
http://pbadupws.nrc.gov/docs/ML1113/ML111370123.pdf
http://www.msnbc.msn.com/id/42103936/
msnbcmedia.msn.com/i/msnbc/Sections/NEWS/quake%20nrc%20risk%...
businessinsider.com/faa-closes-airspace-over-flooded-nebrask...
theintelhub.com/2011/06/21/fema-enforces-mandatory-evacuatio...
http://www.youtube.com/watch?v=mSvvmrB7qEg
http://www.youtube.com/watch?v=XHZdub3n0mI
climatrix.org/2011/06/fukushima-tutto-quello-che-non-ci.html
Mi limito ai links.
In questo blog sono tutti super informati,
se non hai letto quello che hanno scritto prima si offendono.
“ne abbiamo già parlato” basta benissimo a liquidare una discussione come già archiviata.
Qui tutti hanno già archiviato il dibattito sul nucleare.
Il titolo del blog è appropriato direi.
23 Giugno 2011 alle 14:10
Questa sarebbe informazione?
Finchè si lasciano impuniti messaggi di questa natura.
Archivio nucleare continuerà ha smascherare le fesserie fatte da chiunque,che piaccia o non piaccia agli eco-storditi psudo eruditi.
Di seguito le fregnacce:
Dopo Fukushima, le autorità continuano a parlare di livelli di radioattività “bassi” nel resto del mondo, non tali, quindi, da causare danni rilevanti alla salute. Ma cosa succede quando i limiti imposti vengono gradualmente spostati verso l’alto? Ce ne parla Lorenzo La Face, studente di Tecniche della Prevenzione che dopo il disastro giapponese sta portando avanti una meticolosa ricerca sulla comunicazione ai cittadini dei livelli di radioattività .
Radiazioni pericolose: cosa succede quando i limiti imposti vengono gradualmente spostati verso l’alto?
La Direttiva Euratom del 13 maggio 1996 stabilisce principi generali per la sicurezza rispetto alle radiazioni in Europa.
Anche il CRIIRAD fa notare che secondo tale direttiva, l’impatto sulla salute causato dalla radioattività si può considerare trascurabile se la dose non eccede i 10 microsievert per anno.
La quantità di Iodio-131 capace di rilasciare una dose di 10 microsievert varia molto con l’età del consumatore e i bambini fino a due anni sono i più vulnerabili: l’ingestione di 56 Becquerel (Bq) di Iodio 131 è sufficiente a rilasciare nel loro corpo una dose di 10 MicroSievert, ciò è confermato da una ricerca documentata dal CRIIRAD sulla base della Direttiva Euratom. Se il cibo (verdura a foglia larga, latte, formaggi freschi, ecc.) contiene da 1 a 10 Bq per Kg o più, bastano due o tre settimane per eccedere tale dose.
Sul sito dell’ISPRA si afferma che “le misure effettuate sul latte a partire dal 30 marzo in Italia†hanno evidenziato la presenza di tracce di Iodio 131con un valore massimo di 5,24 Bq/l e di Cesio 137 con un valore massimo di 0,22 Bq/l.”
Bisogna anche considerare che Bequerel e Sievert sono unità di misuramolto diverse.
È il Sievert (che ha preso il posto del Roentgen nel SI) l’indicatore del reale potenziale impatto sulla salute causato dalla radioattività ed è un’unità di misura che tiene conto di molteplici fattori. Il Bequerel invece indica soltanto il numero di atomi che per unità di tempo si trasformano in elementi radioattivi, senza altri dati non è pertanto indicativo riguardo ai danni alla salute che possono portare le radiazioni ionizzanti (che invece è quello che interessa al cittadino).
Facciamo un rapido e semplice calcolo senza nemmeno tenere presenti gli effetti del Cesio-137:
Radioattività Latte in Italia (Iodio-131)
= 5,24 (Bq/l) (ISPRA)
Valore in necessario per generare un effetto dose di 10 MicroSievert (Criirad) in un bambino da 0 a 2 anni (da Iodio-131)
= 56,00 (Bq)
Limite massimo ANNUO individuale di sicurezza Dir. Euratom 13 maggio 1996 , anche secondo il CRIIRAD
= 10 MicroSievert
Quantità di latte necessaria per raggiungere il limite massimo di 10 MicroSievert?
56,00 (Bq)/5,24 (Bq/l)= 10,69 Litri!
Questo significa che con poco più di 10 litri di latte contaminato il bambino riceve una dose radioattiva che raggiunge il limite massimo di sicurezza imposto dalla direttiva Euratom per un anno. Con un litro di latte contaminato viene pertanto ingurgitata una quantità di Iodio-131 che secondo Euratom è da considerare pericolosa, anche se fosse stata assunta in un mese. Comunque al di là dei numeri, appellandosi alla letteratura scientifica si può certamente affermare che non esiste soglia sotto la quale le radiazioni non possono fare danno visto che si tratta di una questione probabilistica.
I limiti di legge sono solo valori precauzionali pertanto ad ogni seppur minimale aumento dell’esposizione corrisponde un aumento della possibilità di avere dei danni alla salute (e all’ambiente) perché i nostri meccanismi di autoriparazione dei danni genetici sono ‘abituati’ a lavorare con livelli di fondo più bassi. In più non esistono studi ufficiali sugli effetti di ‘basse’ esposizioni prolungate nel tempo.
In Giappone hanno recentemente triplicato il limite per la radioattività nel pesce. Triplicato senza che venissero fatti studi per verificare se ciò può comportare danni alla salute dei consumatori. Ebbene ecco una grande verità : se ieri abbiamo quadruplicato, oggi triplichiamo e domani duplichiamo, il limite di sicurezza arriverà a 24 volte il valore iniziale. Ieri il limite era 25 Bq/Kg? Domani il limite sarà 600 Bq/Kg.
L’ultima considerazione da fare è che ad esempio il livello massimo ammissibile per la radioattività dovuta al Cesio-137 stabilito dalla Commissione Europea per l’importazione di alimenti dal Giappone, è pari a 500 Bq/Kg, senza tenere minimamente conto di ciò che è espresso nella Direttiva Euratom.
23 Giugno 2011 alle 14:14
mancava il link:
climatrix.org/2011/06/fukushima-tutto-quello-che-non-ci.html
23 Giugno 2011 alle 14:19
Mi scuso per gli errori….. nel post precedente.
Archivio nucleare continuerà a smascherare le fesserie fatte da chiunque,grazie a chi vorrà intervenire,che piaccia o non piaccia agli eco-storditi psudo eruditi, che sul nucleare scrivono solo quello che gli preme per diffondere solo panico ,paura e terrore.
Usare archivio nucleare per conoscere e comprendere è una evoluzione troppo impegnativa…..05k?
23 Giugno 2011 alle 15:12
Ci sono pagine e pagine di dibattito serio in questo blog.
Ciò lo rende preziosissimo per chiunque sia interessato al dibattito sul nucleare, sia se si è pro che contro.
E’ assolutamente vero, come molti qui sostengono, che i “greenies” come li chiamano oltreoceano, sono spesso quelli MENO informati sulla questione, ma più ATTIVI nelle opere di convincimento e propaganda… indubbiamente spesso deleteria poiché crea false coscienze basate su false informazioni.
A chi piace cercare la verità , questo non piace.
Purtroppo qui sono i toni che spesso vengono utilizzati da molti commentatori, che irrigidiscono molto sia la lettura che la discussione in questo blog, dato che dall’alto di questi ‘pozzi di scienza’ non vengono risparmiati vezzeggiativi e pregiudizi a tutta una serie di opinioni e correnti di pensiero qui espresse, alternative evidentemente alle loro.
La tendenza a liquidare i discorsi di cui si è già discusso, o i discorsi in generale, diventa preponderante quando si intuisce la diversità dell’opinione altrui.
Detto questo, che puoi considerare una mia personalissima opinione assolutamente discutibile e controbattibile e anche vaga, vorrei evitare di portare il dibattito di questo post a questo livello.
Se invece hai studi o spiegazioni interessanti SUL PERCHE’ ritieni che QUELLE scritte in quel post siano fregnacce, limitati per cortesia ad indicarle, utilizzando dei links, evitando di aggiungere commenti tipo “Finchè si lasciano impuniti messaggi di questa natura”.
Le punizioni le danno i genitori, e anche quelle lo sono solo quando le si vuole accettare.
Poi ovviamente ognuno è libero di scrivere quello che vuole (previa approvazione del moderatore) ma se qui si “smascherano fesserie”, sarebbe veramente utile se il dibattito rimanesse sul livello informativo, più che su quello opinionistico. Altrimenti tutti si sentono autorizzati a sparare a zero su chi la pensa diversamente, come fa il Sig. Renzo Riva con frasi come queste “Buona lettura e che il vostro fegato sopporti gli insulti delle notizie truffaldine degli ideologisti ecologici.”
Se quello che odiate è l’informazione errata, allora magari date quella secondo voi giusta. Questo è sicuramente importante.
23 Giugno 2011 alle 15:43
Purtroppo non ho tempo.
A differenza dei “greenies” io la pagnotta me la devo guadagnare: qulli invece hanno sempre una montagna di tempo.
L’atteggiamneto spazientito deriva anche da questo: vedere che vengono vomitate in continuazione stronzate inaudite che, causa quantità , fanno presa sulla gente, senza poter replicare (ci vuole una montagna di tempo a documentarsi e a stare attenti a non scrivere cavolate) è veramente frustrante.
Riguardo ad esempio a questo articolo,
climatrix.org/2011/06/fukushima-tutto-quello-che-non-ci.html
avrei molte cose da dire (per esempio non mi tornano i dati che cita da Ispra, e poi usare CRIIRAD come riferimento attendibile…) ma metterò in evidenza solo una informazione palesemente falsa
“I limiti di legge sono solo valori precauzionali pertanto ad ogni seppur minimale aumento dell’esposizione corrisponde un aumento della possibilità di avere dei danni alla salute (e all’ambiente) perché i nostri meccanismi di autoriparazione dei danni genetici sono ‘abituati’ a lavorare con livelli di fondo più bassi.“
Bene prima nell’articolo, e il calcolo dei 10 litri di latte, fanno riferimento ad una dose di 10 microsievert. La dose media per gli italiani (testo Enea) è di 4.1 millisievert all’anno: 410 volte maggiore: come si vede il livello di fondo non è più basso, ma molto più alto.
Sarebbe interessante anche andarsi a cercare la dose che prendiamo quando c’è una tempesta solare: il sole, insieme agli altri raggi cosmici, induce una dose di circa 300 microsievert all’anno (non mi è chiaro nei diversi testi che ho consultato se è solo il sole a fare 300 o insieme ai raggi cosmici - dovrei andare a rivedere - in ogni caso il sole conta per 1/3). Quando ci sono le tempeste solari l’irraggiamento solare (da radiazione, non da luce) aumenta per qualche giorno anche di un fattore 10000. A terra quanto arriva? Non ho trovato dati ma è chiaro che potrebbero arrivare diverse migliaia di microsievert su tuta la popolazione mondiale (6.5 miliardi di persone): se fosse come dicono quelli di CRIIRAD ogni volta (circa 11 anni) dovrebbe eserci una strage! Hai mai notato niente? E fra quelli che viaggiano in aereo (i piloti sono considerati, ad esempio, lavoratori esposti e in caso di temperste solari molto forti si sconsglia la partenza per evitare dosi eccessive a loro e ai passeggeri - quanto più uno è in alto tanta meno aria che schema c’è): hai mai notato epidemie di cancro? Come mai si sparge paura per contaminazione a basse dosi (manipolando pure i dati) quando la cosa ha a che fare con la produzione di energia elettronucleare e non si dice niente su tutte le altre fonti di radiazione? Compreso il fatto che ciascuno di noi emette circa un miliardo di radiazioni al giorno e altrettante le riceve dall’esterno? Non è che ai “greens” no interessi per niente la nostra saute? Secondo me sono più che altro interessati al modo in cui si produce energia elettrica… e ai soldi che girano intorno…
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E anche questa non è vera (vedere ad esempio lo studio RiskRad e considerare che mancano dati sulle basse dosi perchè ammesso che ci siano effetti sarebbero tanto deboli da essere praticamente non misurabili - questa frase andrebbe spiegata meglio… lo so)
“In più non esistono studi ufficiali sugli effetti di ‘basse’ esposizioni prolungate nel tempo.”
23 Giugno 2011 alle 16:11
Ogni tanto qualcuno che ragiona anche qui da noi
ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/nucleare/2011/06...
Grazie prof. Veronesi
23 Giugno 2011 alle 16:54
Concordo con quanto Veronesi asserisce nella sua intervista, richiamata qui sopra da Pietruccio. Inoltre, la necessità di far funzionare l’Agenzia per la sicurezza nucleare, nonostante l’assenza di centrali in Italia, discende dal dovuto recepimento di una recente (2009) Direttiva europea che impone, tra l’altro, l’assoluta indipendenza dell’autorità per la sicurezza nucleare. Attualmente, invece, l’ISPRA, che svolge queste funzioni, dipende dal Ministero dell’Ambiente.
Infine, l’iter per l’identificazione del sito e per il controllo sul futuro Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi è definito dalla legge (non abrogata dal referendum), che parla esplicitamente del ruolo dell’Agenzia.
23 Giugno 2011 alle 17:33
x 05K , vede , grazie a Pietruccio forse le è più chiaro il concetto di “fesseria” oppure bisogna ricorrere al famoso “la terra è piatta e dato che è il sole che ci gira intorno” ogni volta che si tocca l’argomento Terra & Sole chiunque si permetta di far notare che è la terra che gira intorno al sole ed è tonda un “mandria” di “imbufaliti” “ignoranti” si scagliano con”fiaccole & forconi” nel web per linciare il timido tentativo?
Non ultimo, a livello di tematica nel forum nuclearmeeting.com c’è ogni argomento , trattato , sviscerato, discusso , se vuole contribuire ad esporci il suo punto di vista, riceverà puntuale risposta da altri punti di vista, variegati e inaspettati.
24 Giugno 2011 alle 19:57
Comunque in merito alla centrale di Calhoun in Nebraska non ho ricevuto alcuna risposta.
24 Giugno 2011 alle 20:03
http://www.youtube.com/watch?v=afm6zPO5Zzk
se si allaga le pompe che garantiscono il raffreddamento nel materiale nelle piscine come fanno?
24 Giugno 2011 alle 20:09
Non ci sono notizie. Discutere su ipotesi e “rapporti” di giornalisti, considerando le cazzate che dicono da sempre sul nucleare non ha nessun senso: aspettiamo descrizioni tecniche serie.
(tanto per capirci ricordo bufale ridicole spacciate per serie come quello che aveva scoperto una perdita in una centrale atomica inglese andando “in lavanderia” o che la caduta di una barra di uranio in russia metteva in pericolo tutta l’europa….)
Ricordo anche che le centrali atomiche devono essere progettate per resistere alla massima piena e alla massima siccità , al massimo tornado, al massimo freddo, al massimo caldo ecc… quindi il fatto che sia in corso un allagamento nella zona della centrale non significa niente.
Che bisogno c’era di mettere la no-fly?
Boh?
O sono agitati oltre il limite del ragionevole per via di quello che è successo in giappone e si sono fatti l’idea che ogni volta che c’è un allagamento la centrale esplode, o ci sono molte cose che non ci hanno raccontato (e in questo caso ci sarebbero precise reponsabilità e come abbiamo sempre detto il nucleare NON può essere messo in mano a degli irresponsabili).
Aspettiamo e vediamo.
25 Giugno 2011 alle 09:16
@Pietruccio: per via della no-fly zone, ma ti immagini il via vai di elicotteri e simili per “documentare” in tempo reale la situazione? Per me si sono presi avanti, se dovesse servire è già pronta, altrimenti limita il caos “informativo” attorno alla situazione, visto che in ogni caso i decantanti problemi di insabbiamento di informazioni sarebbero identici. Che poi è stupendo, siccome non è in corso un’emergenza allora vuol dire che si stanno nascondendo informazioni, ma è roba da pazzi…
25 Giugno 2011 alle 10:36
@ AleD
Una “no-fly zone” antisciacallaggio mediatico: ormai bisogna preoccuparsi più dei pettegolezzi senza senso dei giornalisti che di ogni altra cosa.
Oggi mentre andavo a lavorare ho attraversato il paese dove c’era un motoraduno: auto ferme in strada a fare la coda, moto accese ferme dappertutto, gente e soprattutto bambini dappertutto…
tutti conteniti e tranquilli…
eppure non c’è paragone fra il tasso di pericolo per la salute, compresa cancerogenicità , dei fumi di gas di scarico (andatevi a vedere cosa emettono: non è certo l’anidride carbonica il problema, e anche le polvere sottili sono solo una componente) di tutti quei motori e la radioattività a basse dosi, come quella intorno alle centrali di Fukushima e Chernobyl dove i finti scienziati devono inventarsi di tutto per far risultare che forse il rischio di radioattività a basse dosi potrebbe fare più male di quello che si pensa…
(ricordo che gli scienziati veri prima esaminano i dati e poi fanno ipotesi e poi provano a verificarle con migliaia di esperiementi e osservazioni successive, e comunque ritengono tutto solo ipotesi comunque soggette a modifiche, aggiornamenti, né partirebbero mai in guerre di religione per dimostrare questo o quello… sono i dati che parlano… la ricerca della verità è l’obbiettivo)
26 Giugno 2011 alle 01:31
Ma le no-fly zone… non sono permanenti su tutte le centrali? Voglio dire, per quanto ne so dovrebbe esistere fin dalla sua costruzione, mica da oggi.
26 Giugno 2011 alle 23:47
Permettetemi una comunicazione di servizio
Ogni tanto l’italia eccelle grazie ai meriti dei singoli
3rd - International Nuclear Chemistry Congress
3rd - INCC
Sicily - Italy
18 - 23 September 2011
Carissimo Renzo Riva,
l’Italia nella mia persona si è conquistata la possibilità di organizzare il Congresso Internazionale in oggetto.
Sul sito
http://3rdINCC.mi.infn.it
potete trovare tutte le informazioni relative al congresso stesso.
Visti i temi trattati forse qualche italiano potrebbe essere interessato a parteciparvi.
La ringrazio per l’attenzione
Flavia Groppi
Chair del Congresso
– Prof. Flavia Groppi
Accelerator and Applied Superconductivity Laboratory – L.A.S.A.
Physics Department of UNIMI and
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN Sez. of Milano
Via F.lli Cervi, 201 – I-20090 Segrate (MI), ITALY