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Referendum abrogativo sul nucleare del 12-13 giugno 2011 - quorum e vittoria del “Sì”

16 Giugno 2011 di Amministratore

Il referendum abrogativo sul nucleare del 12-13 giugno 2011 ha raggiunto il quorum ed ha vinto il “Sì“.

Ne consegue l’abrogazione dei commi 1 e 8 dell’ articolo 5 del decreto-legge 31 marzo 2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011 n. 75.

Più in generale per tutti e quattro i referendum abrogativi è stato raggiunto il quorum ed in tutti e quattro i casi ha vinto in modo schiacciante il “sì”.

Seguono i dati dettagliati (comunicati dal Ministero dell’ Interno) sui risultati dei 4 referendum.

Referendum 1 - “Servizi pubblici locali”

affluenza alle urne: 54,81% degli aventi diritto al voto
SI 95,35%
NO 4,65%

Quesito:
“Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica - Abrogazione”
Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art. 15 del decreto legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale ?

Referendum 2 - “Tariffa servizio idrico”
affluenza alle urne: 54,82% degli aventi diritto al voto
SI 95,80%
NO 4,20%

Quesito:
“Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito - Abrogazione parziale di norma”
Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” ?

Referendum 3 - “Energia elettrica nucleare”
affluenza alle urne: 54,79% degli aventi diritto al voto
SI 94,05%
NO 5,95%

Quesito:
“Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare”
Volete voi che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del decreto-legge 31 marzo 2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011 n. 75?

Referendum 4 - “Legittimo impedimento”
affluenza alle urne: 54,78% degli aventi diritto al voto
SI 94,62%
NO 5,38%

Quesito:
“Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale”
Volete voi che siano abrogati l’art. 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’art. 2 della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza” ?



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  • 69 Commenti a “ Referendum abrogativo sul nucleare del 12-13 giugno 2011 - quorum e vittoria del “Sì””

    1. Giacomo scrive:

      Di Pietro diceva sui referendum dell’acqua: “Date da bere agli assetati”

      Ecco qui chi sono:

      Le migliaia di sindaci, presidenti di Provincia, assessori e consiglieri che hanno dovuto dire addio all’incarico dopo le elezioni di maggio hanno una seconda chance: per loro si riaprono le porte dei consigli di amministrazione delle società partecipate dalle amministrazioni locali.

      All’indomani di un maxi-turno elettorale, che ha coinvolto il 15% degli enti locali italiani, non è un risultato da poco: tra spoil system e mandati in scadenza naturale, si possono stimare 1.500-2mila posti in palio nei prossimi mesi solo nelle società, all’interno di una partita che in tutti i Comuni e le Province vale oltre 11.500 posti (ce ne sono altri 7mila nei consorzi).
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      A offrire una seconda opportunità agli ex politici sono i 25,9 milioni di «sì» vergati domenica e lunedì dagli italiani sul primo quesito referendario, che era intitolato alla «privatizzazione dell’acqua» ma in realtà chiedeva l’abolizione dell’intera disciplina recente dei servizi pubblici locali: con la ’semi-riforma’ del 2008 e la riscrittura del decreto Ronchi nel 2009, il referendum ha buttato a mare anche tutti i regolamenti attuativi, compreso quello che provava a impedire agli ex politici di ricollocarsi nei consigli di amministrazione delle partecipate.

      Esclusi l’energia e le farmacie, che con un’interpretazione generosa erano stati esonerati dalle nuove regole, tutti gli altri settori vedono riaprirsi a sorpresa una strada ormai considerata chiusa.

      Non che la nuova griglia delle incompatibilità fosse un esempio di particolare severità. Arrivata solo nel settembre 2010, con due anni di ritardo sul calendario previsto che aveva «salvato» i rinnovi legati alle amministrative 2009 e 2010, il regolamento era stato oggetto di un braccio di ferro infinito e di continue riscritture, ma almeno provava ad arginare la prassi del ‘riciclaggio’ societario di ex politici.

      La regola finale era semplice: qualsiasi amministratore locale, in giunta o in consiglio, in maggioranza o in opposizione (per evitare spinte nella carriera favorite da un rovescio elettorale che porta l’ex minoranza a gestire l’ente), avrebbe dovuto fermarsi per almeno tre anni prima di ambire a una poltrona in consiglio di amministrazione.

      La stessa regola, poi doveva applicarsi a chi avesse ricoperto un incarico in una delle 337 Unioni che raggruppano 1.708 Comuni italiani (più di un quinto del totale) e chiudeva le porte dei cda per un triennio anche a chi avesse preso posto in una commissione di gara organizzata dalla stessa società.

      La larga vittoria del «sì» nel primo quesito referendario restituisce libertà totale alle nomine, e cancella anche tutti i limiti alle incompatibilità di ’secondo livello’, meno visibile rispetto a quello relativo ai consigli di amministrazione ma ugualmente importante per una gestione il più possibile libera da conflitti di interesse.

      Dopo essersi occupato dei cda, infatti, il regolamento cancellato insieme alle norme a cui si riferiva impediva anche di affidare incarichi di gestione dei servizi nelle partecipate agli amministratori e ai dirigenti dell’ente socio, ai loro parenti fino al quarto grado, ai consulenti e ai collaboratori dell’ente locale e a chi avesse partecipato a commissioni di gara. Anche in questo caso, l’incompatibilità sopravviveva per tre anni al mandato politico o all’incarico amministrativo che l’aveva generata.

      Un terzo filtro agiva invece sulle commissioni di gara, e impediva l’accesso a tutti i dipendenti dell’ente e agli ex dipendenti usciti dal Comune o dalla Provincia negli ultimi due anni. Cancellata, infine, anche una norma entrata anche nell’agenda dei vari provvedimenti ‘anti-corruzione’ discussi ma mai approvati nell’ultimo anno, che avrebbe escluso dalle commissioni di gara chiunque avesse concorso, in base a una sentenza non sospesa, ad atti illegittimi in precedenti selezioni.

      Dopo questa sforbiciata, l’unica incompatibilità di peso che rimane in vigore nell’ordinamento delle partecipate è quella introdotta nel 2007, che impedisce di far sedere nei cda chi ha chiuso bilanci in perdita negli ultimi tre anni. La regola, introdotta dall’allora ministro per gli Affari regionali e Autonomie locali, Linda Lanzillotta, all’inizio aveva creato un dibattito acceso ma è poi stata progressivamente attenuata, sbarrando la strada per esempio ai soli amministratori protagonisti di bilanci con perdite crescenti, e appare ora praticamente accantonata nella prassi degli enti locali (e dei loro controllori).

      ilsole24ore.com/art/notizie/2011-06-14/effetti-collaterali-r...

      Ringraziamo l’impegno dei referendari e di tutti i cittadini a favore dell’acqua pubblica.

    2. Pietruccio scrive:

      Credo che anche in questo caso i cittadini siano andati a votare pensando di esprimere la propria volontà in una certa direzione, mentre nella pratica e nella realtà, hanno votato ben altra cosa e probabilmente a favore proprio di chi (o di quelle cose che) pensavano dovessero essere eliminate (riguardo al nucleare i cittadini credo abbiano voluto esprimere giustamente la richiesta di rispetto nei confronti della loro salute - non sapendo che con questo voto in realtà la peggiorano… anche nei confronti del rischio nucleare, ma questa è un’altra storia e non ho intenzione di parlarne…, in fondo, come ho detto tante volte, il popolo è sovrano, ed è anche giusto che un sovrano che non sa capire quali sono i consiglieri sinceri e quali sono quelli in malafede, perda il proprio regno e/o ne subisca le conseguenze).

      ———

      Domanda: ma come fa la gente a vedere in Celentano e nel Beppone nazionale dei guru di cui fidarsi?

    3. Rapetti scrive:

      Pietruccio@, come hai ben compreso, viviamo o meglio ci tocca vivere in una Nazione che potrei definire alquanto strana, curiosa. Come ti sarà noto, a proposito di acqua, un’azienda privata propone sul mercato “l’acqua della salute”.
      E quello che mi fa specie è che lo può fare tranquillamente. Se ci pensi, questa proposta commerciale é una bufala pazzesca, dato che proporre quell’acqua come salutare, sistemandogli pure un’etichetta, é quantomeno una grande stupidaggine.
      Del resto,converrai, ad un popolo poco avveduto é più facile mettergliela in quel posto che nella testa.

    4. Pietruccio scrive:

      Convengo, convengo…Direi che questa frase ci sta “a fagiuolo“…
      come si dice…

      come un pisello nel suo baccello…”

    5. Pietruccio scrive:

      Intanto, sull’energia elettrica, cala la domanda, aumenta l’offerta e ciononostante aumenta il costo dell’energia elettrica.

      Non solo ma si vede che sta aumentando sopprattutto quella dei periodi “a basso consumo”

      finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=662&dt=20...

      Molto molto preoccupante , direi.

    6. Pietruccio scrive:

      … naturalmente si scrive “soprattutto” e NON “sopprattutto”…

    7. Renzo Riva scrive:

      Della serie: lavoriamo per voi

      DEINDUSTRIALIZZAZIONE IN CORSO

      D’ora in avanti solo posti di paga nel settore pubblico

      Prego, s’accomodassero i disoccupati beoti italioti

    8. Giacomo scrive:

      Di Pietro diceva sui referendum dell’acqua: “Date da bere agli assetati”

      Ecco cosa succede in Puglia:

      «Nessun taglio alle bollette dell’acqua»
      Vendola «cancella» referendum su tariffe
      Il governatore: «Occorre fare i conti con la realt
      Perché non l’ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto»

      BARI - «È indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe». È un Nichi Vendola con i piedi per terra quello che annuncia, a margine dell’assemblea dell’Acquedotto Pugliese (che ha approvato il bilancio 2010 - chiuso con 37 milioni di utili - e il piano industriale 2011-2014 che prevede investimenti per 674 milioni di euro con un indebitamento che raddoppierà da 219 a 402 milioni) l’impossibilità di adeguarsi a quanto deciso dal recente referendum sull’acqua appoggiato dallo stesso governatore pugliese: nonostante i «sì» abbiano abrogato la norma che consente «al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio», il taglio del 7% delle tariffe non ci sarà mai.

      IL TECNICISMO - Il motivo tecnico lo ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati con un ossimoro ragioneristico: «In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto». «In Puglia - aggiunge Vendola - in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo». Resta, però, il problema politico: perché queste cose non sono state spiegate agli utenti prima del referendum? Lapidaria la risposta di Vendola: «Nessuno me le ha chieste». Né erano scritte nel quesito.

      corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/politica/201...

      Ditemi Voi se dopo questa “amara” scoperta non sia caso di impugnare le carte e di fare qualche denuncia…..

      Non per niente ma tre referendum su quattro,palese truffa,sono un po’ troppo.

    9. Cher scrive:

      espresso.repubblica.it/dettaglio/vivere-a-impatto-zero-si-fa...

      ……peccato che siano 1/2 verità e centrale a carbone da 2500Mw…..

      qui la prova della frode mediatica.

      http://futuronucleare.com/it

      Finchè si lasciano impuniti gli autori di questi deliranti articoli, aspettiamoci di tutto e di più.

    10. Pietruccio scrive:

      @ Cher

      Perchè ce l’hai con questi articoli?
      (li ho letti solo a metà… una parola sì e un’altra no…)
      ma non mi sembra che dicano niente di sconveniente.

      In particolare, dopo il solito incensamento idiota del mondo green e il solito atto di sottomissione ideologico-culturale a greenpeace (solo lei è degna di esprimere un parere competente sulla skyline) dice anche una cosa secondo me molto condivisibile che sarebbe bene far passare nell’opinone pubblica italiana (se vogliamo mitigare le conseguenze del disastro referendario e follie no-TAV e no-termovalorizzatori) e cioè, il protagonista dice

      “Non volevo però che la mia fosse una posizione idealistica”, dice: “Perché se non genera ricchezza e lavoro non si affermerà e finirà in niente”.

      Che piaccia o no (a me sì - sia chiaro) rinnovabili e soprattutto risparmio energetico (ma io direi anche consapevolezza e responsabilità “energetica”) giocheranno un ruolo chiave nel nostro futuro e, soprattutto, in quello dei nostri figli (che mi sta molto molto più a cuore del mio): il tutto con o senza il nucleare. Ben venga allora, ammesso che sia vero, qualcuno che riesce a creare un’industria sana e un reale sviluppo in quel senso.

      Quello che fa schifo qui da noi è la assurda speculazione sulla green economy (fra un po’ venderanno come ambientale anche una vite o una sega - in fondo l’acciaio mica emette radiazioni… no? quindi è verde…) che ci metterà in ginocchio lasciando inalterati (anzi, credo aggravandoli pesantemente) tutti i nostri problemi di dipendenza (meglio sarebbe chiamarla sudditanza) economica, culturale, sociale, ecc… dalle fossili.

      Il green serve solo a vendere a 10 quello che vale 2 (sia green che fossile) e a prendere per il naso il popolo bue, che vota e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… e paga… felice. Come uno che è “becco e contento”.

      Ma il green vero, quello senza incentivi e senza parassiti dipinti di verde (e con l’anima nera), sarebbe cosa “buona e giusta”.

    11. Cher scrive:

      io non ce l’ho con questi articoli scritti da dei pennivenduti-eco-storditi ma con la miserevole indole umana che si inebria di tutto che non esiste e snobba ciò che è disponibile.

    12. Pietruccio scrive:

      condivido

    13. Cher scrive:

      stanno realizzando un questionario ( anonimo) sui referendum, credo sia utile la patecipazione di tutti gli utenti di questo blog:

      http://experiments.psico.unimib.it/zogmaister/

      (collegandosi, è possibile ricevere delle informazioni sugli obiettivi della ricerca e, una volta che avremo terminato di raccogliere i dati, sulla stessa pagina metteremo i risultati dello studio)

      A cura della PhD Cristina Zogmaister.

    14. Italo scrive:

      Una gestione privata si tradurrebbe in aumenti certi nel costo delle bollette a fronte di un incerto (e molto improbabile) miglioramento della gestione e del servizio!

      Se la classe dirigente del nostro paese fosse composta da gente valida, onesta, volenterosa e capace di gestire in modo efficiente ed efficace le risorse ponendo l’interesse per il bene comune sempre davanti al proprio e quello della cricca di amici (anche attraverso bustarelle e gestioni clientelari/mafiose degli appalti), non ci sarebbe nemmeno bisogno di ipotizzarla una gestione privata di un bene prezioso come l’acqua!

      (Quale sarebbe il prossimo passo? Privatizzare l’aria che respiriamo? …E perchè no? Può darsi che prima o poi qualcuno ci provi!)

      Se vogliamo davvero che le cose cambino in meglio occorre che cambi chi amministra e governa il paese, io propongo questa cura:
      c’è bisogno di aria di rinnovamento per ALMENO il 51% di camera e senato
      alle prossime elezioni votiamo per gente NUOVA e GIOVANE non per i soliti politici di mestiere (ipercorrotti) che sono lì da decenni e hanno prodotto un’ Italietta schifosa!

    15. Pietruccio scrive:

      Ecco un’altra chicca per quelli che sono convinti che siccome hanno votato contro il nucleare al referendum ora possono stare tranquilli.

      www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/419532/

      Come volevasi dimostrare…

      L’abbiamo abbiamo detto tante volte: il fatto che in questo paese ci sia una malavita così forte non significha che la soluzione ai nostri problemi sia lasciarli “lavorare” in pace e fare noi solo cose “semplici”, perchè, come si vede, anche senza centrali atomiche in Italia, quelli, di affaristi e sostanze pericolose (comprese le radioattive) da smaltire a basso costo sul nostro territorio e sulla nostra pelle, ne trovano finchè ne vogliono.

      Il problema della “debolezza” del sistema dei controlli del nostro paese è quello di prevalere sulla malavita (organizzata e non), non certo rinunciare alla tecnologia avanzata e in particolare a fare il nucleare, perchè, come si vede, anche senza il nucleare, le sostanze radioattive nel nostro “giardino” e nel nostro mare ce le ritroviamo lo stesso.

    16. Pietruccio scrive:

      Solita demenzialità e superficialità nell’affrontare qualsiasi argomento di tipo tecnico (forse anche gli altri argomenti vengono trattati così - ma non me ne potrei accorgere perchè io sono un tecnico)

      I siti battono con insistenza lo scoppio nella centrale di Marcule (i più raffinati dicono che si tratta di una fornace - qyualcuno dice che lì non ci sono reattori, altri dicono che ce ne sono tre - qualcuno dice magnox… ma questi giornalisti? si documentano o no prima di scrivere qualcosa?)

      giornalettismo.com/archives/147013/francia-scoppio-in-una-ce...

      Naturalmente non si dà nessuna notizia che aiuti a capire cosa sia successo davvero. Una fornace fatta di chè? Su wikipedia si dice “Fornace = Una fornace è una costruzione muraria finalizzata alla cottura di materiali da costruzione, come calcari, argille e gesso. Per estensione, il termine suole indicare l’edificio o il complesso di edifici, destinati all’industria laterizia, in cui essa è posizionata.” Non mi risulta che siano esplosive. Nè tantomeno i non meglio precisati metalli poco radioattivi che verrebbero fusi. Insomma… in pratica non viene data nessuna informazione a parte la magica parola “nucleare” che mette già in agitazione tutti o quasi (non capita certo a me) e in particolare il “simpatico” Realacci che crede che il referendum sia stata una vittoria da esportare al resto del mondo, e crede (con la solita devastante superficialità di chi si crede ambientalista) che questa non-notizia sia la conferma della bontà delle loro convinzioni (ideologiche).

    17. Pietruccio scrive:

      Si scrive

      “Centrale nucleare di Marcoule”

      Su wikipedia trattano già “l’incidente” che a quanto pare sarebbe di tipo “convenzionale” e non nucleare.

      “…, situata presso la città di Chusclan, nella Linguadoca-Rossiglione, è stata la prima centrale nucleare francese. La centrale possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali…”

      Se qualcuno ne sa qualcosa in più (di tecnico, intendo) ci farebbe un favore…

    18. Pietruccio scrive:

      Casomai qualcuno avesse dei dubbi sull’imparzialità quanto a fonti produttive, salute, gravità degli incidenti, tematiche ambientali, dei sedicenti ambientalisti italiani…

      osservare che né Realacci né Ferrero hanno commentato questa notizia (con, pare, più di cento morti)

      corriere.it/esteri/11_settembre_12/kenya-esplode-oleodotto-b...

      già, ma qui mica c’è il nucleare…
      qui c’è il petrolio…
      beh…
      allora…
      chissenefrega…

    19. Cher scrive:

      http://www.world-nuclear-news.org/RS_Exp…09111.html

      Esplosione in discarica francese
      12 Settembre, 2011
      ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO: 13:55 CEST
      UPDATE 1: 02:10 BST: Sfondo per l’impianto
      UPDATE 2: 15:36 BST: Chiarimento sul luogo dell’evento
      UPDATE 3: 17:03 BST: Conferma di non rilasciare radiologico
      UPDATE 4: 17:20 BST: Ulteriori dettagli da ASN

      Un operaio è stato ucciso oggi da un’esplosione in un forno utilizzato per preparare metallici contaminati per lo smaltimento.

      I primi dettagli della manifestazione è venuto dal regolatore francese di sicurezza nucleare, la ASN. Ha detto che l’incidente si è verificato presso l’impianto Centraco dove vengono preparati i rifiuti radiaoctive di basso livello e confezionati per lo smaltimento. L’esplosione di un forno usato per fondere rottami metallici innescato un incendio, che si spense da 01:00.

      ASN prima valutazione era che un lavoratore è stato ucciso e altri quattro feriti, uno dei quali ha subito ustioni profonde ed è stato portato in ospedale in elicottero. Non c’era rilascio di sostanze chimiche o radioattive e nessuno dei feriti sono stati contaminati. Le autorità locali e centri di emergenza sono stati contattati, ma nessuna azione è stata richiesta.

      Gli articoli trattati a Centraco comprendono attrezzature utilizzate, i componenti, i filtri e gli indumenti da centrali elettriche, università, luoghi di ricerca e ospedali. L’impianto è di proprietà della controllata EDF Socodei e situato nel comune di Codolet, adiacente ma separato dal sito Marcoule del CEA di ricerca nucleare.

      Il forno colpito è stato utilizzato per fondere i componenti rottami metallici strutturali, pompe, valvole e gli strumenti realizzati in acciaio inox o acciaio di carbonio che sono leggermente contaminazione radioattiva di breve durata e molto-basso livello.

      L’unità di fusione ha una capacità annua di 1500 tonnellate di rottami metallici, che può essere aumentato a 4500 tonnellate l’anno, operando su un piano continuo. I lingotti di metallo che produce un volume di circa il 10% del rottame originali e vengono inviati per lo smaltimento permanente a Andra in prossimità della superficie di impianto a Aube.

      Ricerche e scritto da News nucleare mondiale

    20. Pietruccio scrive:

      Ottimo articolo, con un po’ di numeri e informazioni tecniche utili a capire di cosa si tratta

      Non mi funziona il link (peccato)

    21. Pietruccio scrive:

      Intanto godiamoci questa chicca

      archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/13/Senza_Nucleare...

      Toh!
      hanno appena aperto il Nord Stream per il gas russo!
      proprio adesso che la germania ha detto che vuol chiudere le sue centrali atomiche!
      ma che coincidenza!
      a volte, è come se la dea bendata venisse in soccorso dei “bisognosi”…
      quelli chiudono le centrali per motivi ambientali…
      ed ecco già pronta la soluzione…
      solo un piccolo dubbio…
      Ma non dovevano sostituire il nucleare con le rinnovabili?

    22. Cher scrive:

      world-nuclear-news.org/RS_Explosion_at_French_waste_site_120...

    23. Andrea scrive:

      Salve,ho letto molti vostri commenti e sono molto d’accordo con voi.
      Ovviamente io mi sono astenuto al referendum e sono assolutamente convinto che non esista un futuro senza nucleare(cmq ho già scritto qui diverso tempo fa).
      Però non ero d’accordo su una affermazione di pietruccio che adesso metto in evidenza:
      “Che piaccia o no (a me sì - sia chiaro) rinnovabili e soprattutto risparmio energetico (ma io direi anche consapevolezza e responsabilità “energetica”) giocheranno un ruolo chiave nel nostro futuro e, soprattutto, in quello dei nostri figli (che mi sta molto molto più a cuore del mio): il tutto con o senza il nucleare. Ben venga allora, ammesso che sia vero, qualcuno che riesce a creare un’industria sana e un reale sviluppo in quel senso.”

      Io non sono d’accordo.Il risparmio energetico è un concetto in cui molto spesso si fà confusione(ovviamente non mi riferisco a pietruccio ma in generale).
      Il risparmio energetico ha due uniche vie:
      1)Fare meno cose.
      2)Fare le stesse cose di prima,ma consumando di meno(”ma allora parliamo di efficienza energetica”).
      Prendendo in esame il punto 1,a mio avviso ciò è impossibile(se non solo temporaneamente)perchè l’unico modo sarebbe quello di fermare un paese tecnologicamente.
      Esempio banale,i computers;un processore intel dual core consuma mediamente 0,08 kWH contro i 0,210 kWH di un cpu intel icore5.
      Per il secondo punto invece anche lì non condividerei la scelta di efficienza energetica….perchè?
      Perchè l’efficienza energetica non porta ad un minor consumo a lungo termine ma proprio il contrario.
      Se domani io creassi un’idromassaggio che consuma pochissimo,quello che accadrebbe è che inizialmente avrei ridotto i consumi,ma dopo questi aumenterebbero inesorabilmente…….PERCHè TUTTI AVRANNO NEL PROPRIO BAGNO PROPRIO UNA VASCA DI IDROMASSAGGIO……tanto consuma poco!!!

    24. Andrea scrive:

      Perciò che riguarda le rinnovabili,anche qui sono discorde da chi pensa che possano avere una qualche panoramica futura in un paese.
      Per motivi economici,di gestibilità della rete,gestibilità anche per quei milioni di pannelli fotovoltaici che dovrò smaltire ogni 20-25 anni(per non parlare dell’inquinamento che ho prodotto per produrli).
      L’unico motivo per cui si utilizzano le rinnovabili è per risparmiare le fonti fossili,ma quando quest’ultime non esisteranno più,le rinnovabili non avranno più senso che esistano.
      Saluti

    25. Pietruccio scrive:

      Credo che ci siano ampi margini di miglioramento quanto a efficienza energetica.

      Per come sono costruite le case, ad esempio (adesso mi occupo un po’ del settore): ti garantisco che a vedere come venivano costruite c’è da rabbrividire. La normativa attuale (DL192-311, DL115, DPR59, DM26/06/2009 Linee guida fino all’apoteosi del DL28-App3, se ti troverai a costruire capirai perchè) invece come al solito esagera per l’altro verso, ma ormai il ricambio è dell’1% di edifici all’anno (con la crisi forse meno) per cui prima che si senta passeranno 100 anni: quello che si doveva fare era cominciare 40 anni fa, in occasione della crisi petrolifera, allora vedresti che oggi, almeno il settore abitativo risparmierebbe almeno un 15-20% del fabbisogno totale di energia (l’edilizia nel complesso, compresa industria e trasporti dedicati, consuma il 50% del totale, altrimenti puoi separare i vari aspetti e raggrupparli per solo edile, industria, trasporti che fanno un 30% per uno + agricoltura da pochi punti punti percentuali).

      In Italia abbiamo sprecato e scialaquato, in un certo senso si potrebbe dire che è stata fatta una politica per favorire lo spreco (condita con le solite prese per il culo puramente demagogiche per far vedere che si faceva il contrario: per chi c’era, neglia anni ‘70, ve la ricordate la pagliacciata delle targhe alterne? o lo spostamento del telegiornale dalle 8.30 alle 8.00?).

      Anche i trasporti! E’ stato quasi tutto spostato su gomma: la meno effciente e la più costosa.

      L’industria sta facendo invece la sua parte anche se una decrescita nei consumi potrebbe essere il realtà il segnale di una pericolosissima deindustrializzazione (comunque un po’ è anche dovuto all’aumento di efficienza).

      Riguardo al consumare meno, cioè rinunciare proprio ad una serie di cose, ti dirò che la mia convinzione è che si tratterà di un processo molto pesante (altro che la crisi economica che ci attanaglia adesso), ma inevitabile: questo modello di sviluppo non può funzionare all’infinito, tantopiù che si basa su energia abbondante, maneggevole e a basso costo come petrolio e gas, che sono finiti.

      Sarà gicoforza modificare le nostre abitudini e il modo di produrre, e non credo sarà tecnicamente neanche troppo difficile: pensa che rispetto al 1986 (anno di Chernobyl) consumiamo circa il 30% in più, e allora non ci mancava niente. Non credo sia difficile tornare a quel livello di consumi e neanche a parecchio meno.

      Il problema, per me, è più ecnomico: qui non si riesce a far lavorare le persone giuste né a mandarli in posti di reponsabilità o dove si dovrebbe progettare il nostro futuro (nell’interesse della popolazione intendo): quelli bravi lavorano per altri fini, per cui ogni piccola turbolenza si trasforma in tragedia per migliaia o milioni di persone.

      Quindi arrivare a gestire razionalmente le rinnovabili non è importante, è proprio vitale, e in una società che consuma meno non c’è bisogno che producano tutto quello che servirebbe adesso per sostituire le fossili, cosa per altro assolutamente impossibile anche per l’energia atomica.

      Il discorso sull’energia atomica è che nell’ipotesi dello svilupèpo della IV generazione potrebbe coprire pèer millenni una parte importante e darci quindi una serie di margini per fare tutta una serie di lavorazioni (ad esempio prdurre pannelli PV o turbine eoliche a basso costo, o mandare avanti l’industria energivora che ha consumi elevati e costanti senza dover prevedere immensi bacini di pompaggio per far fronte alla intermittenza delle rinnovabili ecc… insomma finchè di energia ce n’è in qualche modo si fa). Anche qui il discorso è economico: senza l’atomo il prezzo del petrolio e del gas salirà in un mercato totalmente anelastico che consentirà ai soliti furbi di portarci via anche il sangue, perchè per certe cose non ci sarà alternativa anche perchè oggi come oggi stiamo facendo di tutto per arrviare impreparati alla crisi energetica prossima ventura.

      Esempio: se il PV fosse stato sviluppato in modo equilibrato in modo che in qualche decennio ogni edificio ne avesse uno, senza incentivi ma col semplice obbligo da parte del gestore elettrico di prendere l’energia in eccesso e ridarcela quando ci serve (perchè un accumulo e una distribuzione da parte sua sarebbe ben più facile - con una rete efficente), con una produzione e installazione graduale, che consente all’industria italiana del PV di crescere, aggiornarsi coi tempi della ricerca e non quelli del mercato, di produrre e smaltire mano mano con pannelli e soluzioni via via sempre più efficienti mano mano che cresce l’esperienza, e prezzi che diventano via via più bassi, si sarebbe creato un mercato sano e almeno la componente civile dei consumi elettrici sarebbe stata tolta dalla necessità di approvvigionamento dall’estero. E l’energia elettrica per l’industria? Prodotta da grossi impianti nucleari costruiti negli anni in modo che quando diventa vecchio uno si dismette e se ne fano altri e nel frattempo l’industria e le competenze crescono nei decenni, ecc…

      E il riscaldamento delle case ridotto al 10-20% di quello attuale (si poteva, se fossimo partiti negli anni ‘70) può allora essere fatto con pompe di calore (elettricità anche qui prodotta da impianti nucleari, ma anche da un importante aiuto da parte dell’eolico che se ben strutturato potrebbe integrarsi con la produzione idroelettrica a bacino e con le stazioni di pompaggio, oltre a poter fornire energia diretta ad esempio per l’irrigazione in agricoltura) ecc…

      Insomma non è difficile pensare a un sistema armonizzato che ci avrebbe messo in condizioni di ridurre di molto gli approvvigionamenti di fossili nel caso aumento di prezzi ingiustificato.

      Ma tutto questo avrebbe fatto piacere ai soliti furbi?

    26. Pietruccio scrive:

      …costo come petrolio e gas, che sono finiti.

      nel senso che che non hanno riserve illimitate

    27. Renzo Riva scrive:

      @Pietruccio
      L’industria sta facendo invece la sua parte anche se una decrescita nei consumi potrebbe essere il realtà il segnale di una pericolosissima deindustrializzazione (comunque un po’ è anche dovuto all’aumento di efficienza).

      Non solo un segnale ma una realtà.

      facebook.com/pages/Mai-piu-GOLDEN-LADY-e-OMSA/35087987159493...

      Mio intervento inviato ieri 5 Gennaio 2012 alle ore 1:00

      Messaggio inviato pochi istanti fa ad una persona che mi chiedeva l’amicizia.

      Sono anticomunista.
      Sono stato un socialista (liberalsocialista) fino a due anni fa
      e negli anni ‘80 sindacalista della fiom-cgil.
      Oggi sono iscritto al PLI partito dello 0, ma non m’importa.
      Del personale politico e istituzionale dico: Sono dei delinquenti politici e criminali economici.
      Ieri ero quasi contento perché la Omsa-Goldenlady ha licenziato 340 persone per 30 maschi e 310 femmine; giusto epilogo per le irresponsabilità praticate
      nel periodo delle “vacche grasse” (pensionamenti baby, cig a go-go, diritti, diritti e ancora diritti a fronte d’irresponsabili corresponsioni dei doveri: si votava chi garantiva privilegi a debito pubblico, posti nel pubblico impiego - troppi - inamovibili e privi di meritocrazia, ecc. ecc.).
      Finalmente molti e gli stessi licenziati, cominceranno a comprendere il significato delle energie rinnovabili e corrispondenti oneri derivanti, degli oneri finanziari, del motivo perché da trent’anni non arrivano investitori esteri e del perché scappano pure gli imprenditori locali.

      Ricordate il refrain sessantottino?
      PAGHERETE CARO!
      PAGHERETE TUTTO!

      Ora è giunto il momento di pagare le irresponsabilità degli ultimi 30 anni.

      Le carote sono finite.
      Solo il bastone è rimasto.

      http://renzoslabar.blogspot.com/

      sma.de/en/news-information/pv-electricity-produced-in-german...

      @Andrea

      Rammento che gli attuali 21 GWp del fot(t)ovoltaico tedesco

      sma.de/en/news-information/pv-electricity-produced-in-german...

      dal costo di circa 81 G€ (mi sono tenuto molto basso e non considerando il costo delle superfici) nei primi 25 giorni di
      Dicembre 2011 hanno prodotto una potenza media equivalente a 380 MW nell’arco delle 24 ore giornaliere.

      Bello spreco come risultato.
      Da raccomandare a tutti per fare capottare l’economia delle nazioni.

      Se hai la pazienza puoi rifare i calcoli entrando nel collegamento soprariportato e per ogni giorno ricavare la potenza max e poi integrare la curva (quasi sinusoidale) per ricavare il dato medio; da cui poi puoi anche ricavare l’energia totale prodotta nei 25 giorni e fare la media.

      A Petruccio invierò la tabellina che ho fatto.

    28. Pietruccio scrive:

      @ Renzo Riva

      Credo che Andrea voglia dire quello che dici tu: visione completamente negativa delle rinnovabili (in particolare le due nuove PV e eolico).

      Io non la penso così: credo che a farle sembrare cattive e inutili sia la speculazione, il fatto che siano state sostenute con tempi e metodi propri del “mercato” (papponi e furbini compresi) e della “pubblicità” (sostenere cò che conviene chiedendosi solo come convincere la gente e fregandosene di tutti il resto: realtà, conseguenze, correttezza, ragionevolezza, onestà ecc…): a farlo è stata gente (di quel genere) che si è colorata di verde e questo purtroppo sta intortando ancora molta gente che non ha capito il gioco.

      Però se fossero gestite bene (così come l’energia atomica che può solo essere gestita bene, perchè piuttosto che farla come i giapponesi è sicuramente meglio lasciar perdere tutto) potrebbe dare una grossa mano: la variabilità, l’intermittenza e il fatto che spesso ce n’è quando non serve e non c’è quando serve (vedi germania in questi giorni), sono gli aspetti negativi (ma chi non ha?) che possono essere superati se vengono inquadrate e gestite tecnicamente in modo appropriato (l’opposto di come succede adesso che vengono usate per aprire la strada al gas).

      Riguardo alla politica italiana, come ho detto tante volte penso che sia troppo comodo scaricare la colpa sui politici: le colpe sono tante, dall’ignoranza, alla convinzione che hanno tutti di essere più furbi di tutti gli altri (cosa matematicamente impossibile), alla perdita dei valori e a un senso diffuso di amore per sguazzare nella disonestà e nel fregare gli altri, alla storia che ci ha visti per tanto tempo dominati da stranieri e incapaci di pensarci come nazione con un po’ di orgoglio, all’accettazione di ogni vessazione dal potere pubblico salvo poi lamentarsi, cercare di farla franca, e rivotare quelli che hanno fatto quelle leggi per poi prendersela con quelli che le applicano (e qui ci vuole una sana dose di deficenza, anche questa causa dello stato in cui siamo ridotti), ecc… è un sistema e una situazione. Come dicevo il nucleare, dovendo essere per forza di cose fatto bene, poteva essere l’occasione per dire “lavoramo bene” apriamo almeno dei settori in cui non si ruba e non si imbroglia: è stata fatta la scelta opposta (molti mi hanno detto che sarebbero anche favorevoli all’atomo, ma in una situazione così hanno votato contro al referendum, come dire “ci teniamo la mafia & c.” e rinunciamo al nucleare anche se sarebbe utile perchè siamo deficienti… e questa sì che è una scelta da deficienti).

      Il risveglio da questo torpore demenziale sarà molto duro, non c’è dubbio (qui nessuno si chiede come mai nessuno viene a investire in italia e anche da qui gli imprenditori se ne vanno - come dici tu), ma non credere che sia il mercato libero che possa salvarci, quello finirà solo per affossare il mondo intero (e su questo penso che siamo su posizioni opposte): chi vivrà vedrà.

    29. Andrea scrive:

      @Renzo Riva
      La ringrazio infinitamente per il link:-)!!!
      Oggi potenza picco max 0,8 GW.
      Alle 14,00 già si stava su valori dello 0,6!!
      Purtroppo mi sono svegliato tardi,cmq per domani potrò dire mediamente quanto hanno prodotto questi impianti in un giorno.
      94 miliardi di euro buttati…..
      @Petruccio prima di rispondere volevo chiederle sù per giù,quando parla di prospettiva, a quanto ammonterebbe secondo lei la quota che eolico e fotovoltaico in futuro potranno avere nel nostro paese??
      Inoltre le ricordo che ci sono paesi come la svezia,finlandia,norvegia,russia,canada,che di sole ne hanno davvero molto poco….
      Cmq se gentilmente mi potrebbe dare una cifra….così mi faccio un’idea,perchè magari la pensiamo uguale sulla cifra che queste fonti possono arrivare in un futuro…..
      La ringrazio.

    30. Pietruccio scrive:

      Su base annua
      Per l’eolico si parla di qualche decina di TWh di energia elettrica, diciamo 20-30 TWh (per avere un confornto i consumi italiani prima della crisi ammontavano a circa 340 TWh di energia elettrica, adesso siamo sui 326 TWh - che poi andrebbe visto come si smista fra consumi e perdite, sulla rete che sono intorno a 20 TWh - bisogna poi considerare che per produrli usiamo circa 700-800 TWh di energia primaria, per cui l’eolico fatto bene potrebbe far risparmiare circa il doppio, diciamo 60-70 TWh di energia primaria).
      Per i PV dipende dagli incentivi, se si paga 11 volte tanto non credo che l’italia possa sopportare il 10% raddoppiando così il costo dell’energia elettrica e tutto sulle spalle delle famiglie (ricordo che gli impianti a terra, quelli fatti dagli speculatori, ammontano a circa il 70% - quindi sono loro che pelano i soldi dalle nostre tasche). Se si riuscisse a toglierci dai piedi quella razzaccia (fossi io il presidente del consiglio impignerei i contratti e gli toglierei proprio il pagamento degli incentivi essendo palesemente e sostanzialmente illogico, improponibile, fuori di ogni ragionevole regola di mercato e penalizzante nei confronti del pubblico - un po’ come le case vendute con vizi occulti, il contratto è impugnabile), io credo che, coi prezzi attuali del PV, sarebbe possibile alimentare l’intero impianto abitativo, che ammonta a circa il 20% dell’enenergia elettrica e quindi potrebbe portare al risparmio di più di un po’ meno di 200 TWh: la cosa non sarebbe per niente semplice e richiederebbe investimenti notevoli sulla rete e sugli altri mezzi di produzione che vi si affacciano.

      In totale fra PV ed eolico si potrebbe pensare allora a un risparmio di diciamo 250TWh di primaria equivalente su un totale di 2300 TWh (tutto compreso, riscaldamento, industria, trasporti) che rappresenta il fabbisogno attuale italiano. Poi come ti dicevo io credo possa essere dimezzato senza drammi: il fabbisogno restante potrebbe essere allora di circa 1000 TWh (senza pretendere di spaccare il capello in quattro: ma di questi una buona parte la fornisce già l’idroelettrico, un po’ di più potrebbe fornirlo il geotermico, e qualcosa, a prezzi altissimi, anche l’energia da biomasse (non necessariamente energia elettrica). Considerando che oggi il tutto fornisce circa il 10% di rinnovabile, se dimezziamo i consumi le latre rinnovabili potrebbero rappresentare senza sforzo il 20% fornendo allora altri 250 TWh di primaria equivalente su quello che allora potrebbe diventare un fabbisogno di 1250 TWh. Se l’energia elettrica (che non ha senso coinvolgere nella riduzione perchè un miglior sfruttamento dell’energia prevede anche uno spostamento verso l’energia elettrica, che oggi pesa per circa un terzo) venisse allora fornita prevalentemente dal nucleare, diciamo un 60%, si parlerebbe di altri 500 TWh di energia primaria lasciando alle fossili altri 250 TWh di energia primaria che verrebbe allora così divisa 40% rinnovabili, 40% nucleare, 20% fossili. Ma questi sono sogni, o meglio un gioco con pensieri in libertà, tanto per fissare a spanne le dimensioni di ciò di cui stiamo parlando: non ho mai visto nella mia vita, ormai non più tanto breve, qualcuno che azzecca una previsione. Certo sarebbe molto meglio di adesso dove , per la primaria, il 10% è rinnovabile, l’85% è da fossili (circa 40% petrolio, 36% gas, 9% carbone) e il 5% che manca lo importiamo dall’estero come energia elettrica (presumibilmente nucleare da francia, svizzera, solovenia, e un po’ da tutti altra energia: ne importiamo perfino dalla grecia perchè qui costa troppo produrla, non perchè ci manca la capacità produttiva che ammonta a 90 GW contro un fabbisogno massimo di un po’ meno di 60 GW).

    31. Silviuccio Berluschino scrive:

      Scusi Signor Pietruccio, solo una curiosità, se non sono indiscreto.
      Lei in un suo commento precedente ha usato i termini “… quando abbiano progettato Caorso [o Trino Vercellese, non ricordo]…”.
      Usando il plurale (”abbiamo”), si riferiva genericamente a “noi italiani” oppure parlava di se stesso? In altre parole, lei è stato incaricato ufficialmente di progettare gli impianti nucleari italiani di allora (o parti di essi).

      La saluto

      SB

    32. Silviuccio Berluschino scrive:

      Chiedo scusa, errata corrige: volevo scrivere “abbiamo progettato”, non “abbiano progettato”.

    33. Renzo Riva scrive:

      @Silviuccio Berluschino

      Ricordate il refrain sessantottino?
      PAGHERETE CARO!
      PAGHERETE TUTTO!

      Ora è giunto il momento di pagare le irresponsabilità degli ultimi 30 anni.

      Le carote sono finite.
      Solo il bastone è rimasto.

    34. Pietruccio scrive:

      @ Silviuccio

      Intendo “come italiani“: in italia il nucleare era “sponsorizzato” dalla sinistra perchè presupponeva la statalizzazione dell’energia elettrica e io continuo a credere che il nucleare non sia adatto né al mercato libero né all’investimento privato.

      In effetti l’enel, quando ha fatto la prima centrale atomica “matura”, cioè Caorso (quelle di Trino, Latina e Garigliano erano pionieristiche, fatte in tre anni e, almeno per Trino e Latina, anche ottimi lavori per l’epoca) non si è certo preoccupata di speculare, ha lavorato “come si deve” in un periodo in cui la normativa nucleare ha avuto una vera e propria esplosione soprattutto in termini di richieste di sicurezza, e l’enel (a differenza di quanto si è fatto, a quanto pare, in giappone e chissà in quante altre nazioni) ha accettato di buon grado aggiornamenti e adeguamenti in corso d’opera, cosa che ha prodotto un gioiellino ma che è costato una fortuna in termini economi e sprattutto di tempo (l’avviamento e la messa in servizio credo sia durata circa tre anni, dopo mi pare otto di costruzione): il fatto non è comunque grave perchè i vantaggi nell’uso dell’energia atomica e il basso costo del combustibile avrebbero ammortizzato tutto in un tempo relativamente breve se non l’avessero chiusa con dei pretesti dopo il primo anno di funzionamento a tempo pieno.

      A quell’epoca io ero studente. Poi ho fatto un po’ di ricerca in campo nucleare (sul nocciolo dei reattori) e, se non fosse saltata Chernobyl, sarei probabilmente finito a lavorare sui reattori veloci (o per lo meno, miravo a quello… con qualche chance).

      In quel periodo l’italia costruiva il reattore di Montalto di Castro: sarebbe stato un ottimo reattore, sicuramente molto più avanzato rispetto a Caorso, che già era fatto molto bene.

      Ho anche lavorato un po’ in Ansaldo (che faceva i reattori per l’Enel, ma io mi occupavo già di altro).

    35. Silviuccio Berluschino scrive:

      La ringrazio, Pietruccio. Con persone educate si può discutere.
      Ai mentecatti, invece, le battute di spirito. Per intanto tenetevi il “bastone” del risultato del referendum!!!

    36. Cher scrive:

      @ Silviuccio………………. “LEI E’ SICURO?” in pieno stile il “Maratoneta” di non essere quello al quale indirizza le sue patetiche battute di spirito?

      LEI E’ SICURO?” che il referendum abbia bloccato la legislazione per realizzare centrali nucleari in Italia?

    37. Renzo Riva scrive:

      Sarò presente con una intervista registrata
      durante la trasmissione del programma televisivo

      di Luigi Gandi
      LA PIAZZA

      che avrà per tema: ENERGIA

      Mercoledì 18 Gennaio 2012
      dalle ore 20:40 alle ore 22:40

      È possibile seguire il programma in streaming su

      http://www.t-vision.it/live.html

      Sky sul canale 513

      A3 NordEst e Free TV in Veneto e F-VG aul canale 611

    38. Pietruccio scrive:

      Piuttosto deprimente vedere ieri sera la puntata di Servizio Pubblico (Santoro). Mi riferisco soprattutto agli operai sardi che si lamentano per la chiusura di molte industrie, e in particolare quella dell’alluminio.

      Si erano visti anche al telegiornale a sbattere i caschetti per terra in segno di protesta: è gente che ha una famiglia e non gli è riamasto che quello essendo andata a gambe all’aria l’economia.

      Ieri sera uno di loro sottolineava la mancanza di energia.

      Eh già!

      Eppure se non ricordo male avevo letto articoli con complimenti sperticati nei confronti dei governatori che qualche anno fa stavano promuovendo una “lungimirante” politica di energia rinnovabile e di rispetto dell’ambiente. Per esempio qui qualcuno fa il punto della situazione nel 2005

      http://www.cai-tam.it/eolico/eolico_sardegna.pdf

      In pratica quello che si è ottenuto per quella strada (oltre a speculazioni ecc…) si è visto ieri sera.

      Eppure nessuno mette in dubbio la bontà delle folli scelte in campo energetico, anzi, l’operaio non solo non fa cenno alle speculazioni e all’inutilità dell’eolico, ma dice che ci vuole il gas… più gas…

      Vogliono ancora di più quella miscela esplosiva fatta di rinnovabili e metano che farà saltare la nostra economia (se non salta prima da sola).

      E Zamparini che fa “il moderno” ribadisce il concetto: l’economia va male perchè non incentivano abbastanza le rinnovabili in Veneto…

      E vaaaiiii…

      Nessuno a cui venga in mente che forse… il nucleare…

    39. Cher scrive:

      @Pietruccio……. come aveva affermato Paolo Villaggio con una sua affermazione di fatto surreale ( poi si era scusato con il popolo(?) Sardo) si scivola dal “surreale” al “reale”? Vuole essere una domanda!

    40. Pietruccio scrive:

      @ Cher

      E’ che ho paura che la sardegna stia anticipando quello che sta per succedere in italia: per i camionisti, pare (a sentir loro), che le spese per il combustibile siano già diventate insostenibili… e nei prossimi anni il prezzo del petrolio non andrà certo a diminuire, soprattutto se ci saranno tensioni con l’iran. Il gas seguirà come sempre lo stesso andamento dei prezzi.

      Io sono pronto a scommettere che con la situazione che si andrà creando non si riuscirà nanche a onorare le (folli) incentivazioni promesse a PV e eolico entro lo scadere dei 20 anni: a quel punto mi farò due risate… ma lo stomaco mi sa che sarà parecchio vuoto.

    41. Cher scrive:

      @Pietruccio ————–dopo ogni crisi economica degna di nota, il genere umano opta per un conflitto bellico……. ormai è una costante!

      L’unico modo che hanno i comunisti “perbenisti&tolleranti” per non scomparire dalla faccia della terra, dopo l’alleanza con gli ecologisti ora puntanto sll’abbraggio con l’integralismo islamico.

      Salvo variazioni sul programma, che spero caldamente, gli Eco-stronzi saranno i primi a soccombere.
      ( vedi gli operari dell’alluminio in sardegna)

      Cher

    42. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      Per favore va mantenuto un atteggiamento riguardoso e rispettoso anche quando una persona la pensa diversamente.

      Grazie.

    43. Cher scrive:

      Non era mia intenzione offendere chi che sia, era solo un concetto espresso in modo “surreale” . Vista la galoppante degenerazione delle nostra miserevole esistenza, sotto il piano energetico naturalmente, l’epiteto era rivolto al risultato e non al singolo. Cmq non succederà più.

    44. Renzo Riva scrive:

      Messaggero Veneto
      27 Gennaio 2012
      CRONACA Provinciale
      CARLINO

      I “nuclearisti” contro gli atti vandalici ai campi fotovoltaici
      ■ CARLINO
      Il Comitato Italiano per il Ri­lancio del Nucleare del Friuli-Vg (C.I.R.N. F-VG) condan­na fermamente il danneggiamento dei campi fotovoltaici di Carlino ad opera di vandali ancora non identificati. «Non è con tali azioni - spiega in una nota - che si può combat­tere il ricorso a quelle immaginifiche fonti da intemperie che alla fine sono solo una palla al piede per le attività economiche che saranno an­cora più penalizzate dal recente aumento della tariffa A3 arrivata a gennaio 2012 a poco meno di 37 €/MWh ben lontano dal valore in vigore a gennaio 2009 di qualche cen­tesimo sopra i 12 €/MWh. Per meglio intendere la natura perversa del ricorso alla fonte del fotovoltaico basta dire che nessun impianto tradizio­nale è stato dismesso a segui­to dell’installazione di una ca­terva di tali impianti per un ammontare complessivo di 11 mila MWp di potenza di picco installata».
      «Nel mese di novembre di ciascun anno - continua la nota - il sistema elettrico ita­liano è messo a dura prova specialmente dalle 19 alle 20 quanto il Paese chiede energia elettrica alla potenza di 56 mi­la MW; ed è proprio in tale frangente che il fotovoltaico denota la sua inutilità perché nemmeno 1W di potenza sa­rà da esso fornito per ovvia mancanza dell’irraggiamen­to solare. Dati Enel danno per il fotovoltaico un fattore di ca­rico del 6% il che è tutto dire. A margine si può dire che sia­mo vicini alla debacle del ri­corso massiccio alla fonte fo­tovoltaica che potrà trovare solamente degli spazi nel mercato di nicchia: Le carote sono finite! È rimasto solo il bastone. Alcoa insegna! Do­vrà prima chiudere Pittini o Fantoni per rendersene con­to»

      =======================================

      Ecco il fatto accaduto e riportato sullo stesso Messaggero Veneto il giorno precedente che mi ha mosso ad inviare un comunicato stampa poi pubblicato.
      .
      Messaggero Veneto Giovedì
      26 Gennaio 2012
      CRONACA Provinciale
      CARLINO
      Pagina 37
      .
      Carlino, vandali nel fotovoltaico
      Scoperti durante un controllo, i danneggiamenti sono avvenuti a fine anno: distrutti a sassate 11 pannelli
      .
      ■ CARLINO
      Gli atti vandalici al parco fotovoltaico Carlino 1 hanno provocato danni per circa 8 mila euro (Foto Pf p)
      .
      Atti vandalici al parco fotovol­taico Carlino 1 di località Ban­duz di Carlino: ignoti hanno fatto il tiro al bersaglio con i pannelli solari, distruggendo­ne 11 e provocando un danno di circa 8 mila euro.
      Il fatto, sul quale stanno indagando i cara­binieri di San Giorgio di Nogaro e del comando di Latisana, sarebbe accaduto negli ultimi giorni di dicembre e tra i primi di gennaio e, da una prima ri­costruzione dei fatti, sarebbe imputabile ad atti vandalici (ti­po sassi dai cavalcavia delle au­stostrade), anche se le forze dell’ordine stanno eseguendo indagini a trecentosessanta gradi per risalire ai responsabi­li.
      Quanto accaduto è stato in­fatti scoperto durante il periodico controllo della struttura da parte degli addetti, che han­no notato i pannelli danneggia­ti e i sassi a terra. Immediata­mente hanno avvisato i carabi­nieri, ai quali hanno presenta­to denuncia. A far pensare che si tratto di atti vandalici, o di una “ragazzata” è la modalità con cui si è operato: per provo­care seri danni all’impianto chi ha agito sarebbe dovuto entrare nel parco, scavalcando quin­di il recintato, con il fine di provocare azioni mirate dirette, come manomettere la centrali­na o tagliare i cavi elettrici. In­vece, i vandali si sono limitati a tirare i sassi da fuori, danneg­giando i pannelli che comun­que possono essere sostituiti, essendo realizzati a moduli, senza creare però problemi al­la produzione di energia elettri­ca: il Carlino 1 ha una produ­zione di 5 Mw. Mentre il sinda­co Diego Navarria condanna fermamente il gesto, le ricer­che proseguono e una stretta sorveglianza viene attuata dai
      tecnici, al fine di evitare il ripre­sentarsi di un altro fatto simile.
      I tre parchi fotovoltaici di Carlino: 80 ettari di impianti e una capacità produttiva di 25 Mw, fanno del piccolo comune della Bassa friulana, il più gran­de produttore di energia solare del Friuli Venezia Giulia, la cui produzione viene immessa nel mercato energetico (Enel). Va anche evidenziato che il parco fotovoltaico di Carlino è uno dei più importanti d’Italia.
      Le aziende che li hanno realizzati sono la Kgal Gmbh di Wurzburg e la A+F Gmbh di Mona­co. Il primo parco, ubicato in via Banduzzi, è della società “Carlino 1″ srl e si estende su una superficie di 13 ettari, per una produzione prevista di 5 Mw. Il secondo, posto lungo la parte sud di via Savalona, si estende per circa 40 ettari ed ha una capacità produttiva pa­ri a 10 Mw, ed è della società “FTV2 sas di Curtaz PVI” srl. L’ultimo insediamento, sito in località Muzzanella, ha una su­perficie di 24 ettari ed una po­tenzialità pari a 10 Mw, appar­tiene alla società “Carlino 3″. Tutte e tre le società hanno se­de legale a Milano.
      Francesca Artico

    45. Cher scrive:

      Certo che i FotoFurbi hanno la faccia come il Cu&&….. Manco sanno premunirsi contro qualche sassetto? E se grandina un pò violentemente? Colpa dell’effetto serra ( che non esiste) o delle radiazioni di Cernobyl , tanto per dar la colpa a qualcuno?
      Questi cialtroni del fotovoltaico sono da esterpirare dalla società, altro che essere solidali con loro per qualche “atto-vandalico”. Nella progettazione di una centrale nucleare bisogna prevedere l’impossibile ( giustamente) per un parco foto-voltaico manco la prevenzione contro i sassi lanciati da idioti.

      Per la cronaca, i sassi lanciati in autostrada dai viadotti hanno ammazzato delle persone………quanti ne sono stati arrestati di questi idioti? Nessuno!
      Per cui il fenomeno dell’idiota che lancia i sassi e lungi da essere rimosso.

      In america è di moda sparare ai pannelli fotovoltaici( magari a quelli diffetosi,che coincidenza!)……a quando l’esordio in Italia? ( tanto paga l’assicurazione)

    46. Pietruccio scrive:

      Chiaramente tirare sassi, o danneggiare impianti (oltre ad essere socialmente inaccettabile come ogni altro atto di violenza) non serve alla causa, anzi, politicamente rafforza alla grande gli speculatori del PV. Il problema non è distruggere gli impianti di chi ci frega, ma trovare il modo per non farci fregare (anche anche con l’idegna e falsa propaganda antinucleare) prima che sia troppo tardi: le violenze che si innescano quando nelle società vincono i parassiti e fanno man bassa di tutto sono ben altre! (e fra i parassiti ci metto ovviamente gli speculatori delle rinnovabili e il “patto d’acciaio” che hanno fatto col gas)

      A proposito di furbetti non so se avevate già visto questa (della serie se ne sono inventata un’altra per giustificare nuove spese - tanto paghiamo noi - e comprare all’esterno, così…)

      aspoitalia.it/attachments/305_Accumulo%20e%20PV.pdf

      sono usciti anche diversi articoli su vari giornali nazionali (per ex. il sole 24 ore)

    47. Cher scrive:

      @Pietruccio: ho estrappolato dal PDF da te citato questo a pag 5 :

      La fattibilità di questo progetto ha due aspetti: uno tecnico e l’altro economico.
      Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, esistono alcune opzioni già ampiamente collaudate, tra le quali appaiono più praticabili, soprattutto per le grandi dimensioni richieste nel nostro caso, l’accumulo d’elettricità in batterie stazionarie di accumulatori elettrochimici e l’accumulo d’acqua in bacini sopraelevati con relativa ricaduta a valle attraverso turbine idroelettriche e riciclaggio.
      La tecnica del pompaggio dell’acqua è consolidata da numerosi anni e già largamente applicata in Italia con una situazione di saturazione degli impianti che difficilmente può prevedere un ulteriore ampliamento, stante la diffusa opposizione sociale alla costruzione di nuovi bacini di stoccaggio. Ciononostante, la TERNA propone la costruzione di numerosi bacini idrici nelle zone collinari e montuose dell’Appennino apulocampano e della Calabria dove è massima la densità d’impianti eolici. Dato che la fattibilità del progetto appare molto problematica, soprattutto per le preoccupazioni di carattere socio-ambientale circa la collocazione degli invasi, giudichiamo questa opzione scarsamente praticabile e, quindi, eviteremo d’occuparcene nel seguito.

      Ma ci si rende conto a che passi siamo arrivati? Equiparare un le batterie ad un bacino idrico? Scartare il bacino idrico per “preoccupazioni di carattere socio-ambientale circa la collocazione degli invasi,

      Ma sono consapevoli che accumulare energia con le batterie è una illusione in quanto esiste un limite fisico?

    48. Pietruccio scrive:

      La cosa interessante, poi, è che i le “preoccupazioni di carattere socio ambientale” le creano appunto le associazioni ambientaliste!

      In pratica vogliono il PV (così i loro “amici speculano”) e poi non vogliono il pompaggio (qui sul garda, ad esempio, sarebbe l’ideale perchè c’è tanta acqua e montagne alte 2000 metri, quindi si potrebbe spostare poca acqua e alzare così il rendimento, all’esteno non si vedrebbe praticamente niente (tupoi l’infresso di una piccola galleria), ma i soliti noti si sono strappati le vesti e sono riusciti a bloccare tutto.

      E adesso vengono a proporre batterie come quelle delle automobili! Roba da pazzi: quelle sì che inquinano, ma ai chimici-verdi dell’ASPO la cosa va benone. Come mai?

      Io sospetto che ci sia da speculare alla grande su queste batterie: il sospetto nasce dal fatto che non si prevede di promuovere la crescita di una industria italiana specializzata nel settore che, coi fiumi di soldi che buttiamo nelle FER, avrebbe modo di consolidarsi e accumulare esperienza, competenze e magari proporsi al resto del mondo (sto pensando, ad esempio, alle batterie al sale, cui faceva riferimento Renzo Riva, in modo per la verità piuttosto critico). No. Niente di tutto questo. Ho letto da qualche parte che l’intenzione sarebbe quella di comprare le batterie già pronte e impacchettate dalla Cina o dal Giappone (non ricordo): sul perchè io una idea me sono fatta. E voi?

      Come diceva Totò
      “E io pagoooooooooooooo….”

    49. Pietruccio scrive:

      Alcuni dati tanto per avere qualche termine di paragone:
      - Il rendimento di un sistema di pompaggio ammonta a circa 75%,
      quindi paragonabile a quello delle batterie.
      - Il serbatoio sull’Altissimo (impianto piccolo per le esigenze italiane)
      accumulava circa 7 GWh corrispondente a 175000 tonnellate
      di accumulatori al piombo-acido solforico che andrebbero
      cambiati ogni 5-6 anni (a differenza del pompaggio che dura
      100 e più).
      - Il bilancio di energia elettrica italiano ammonta a 340000 GWh all’anno
      - L’energia elettrica che importiamo dall’estero in un anno è circa
      50000 GWh

    50. Cher scrive:

      Sembra che i primi risultati del attegiamento scellerato dal verdame si stia materializzando……

      Avanti così ….che poi pregheranno in ginocchio per avere un pò di energia!
      (Nucleare Docet , in Szizzera una centrale nucleare scalda con il teleriscaldamento 11 - Undici- cittadine! Naturalmente produce anche energia elettrica.)
      Se non fosse tragica la situazione che si manifesta in Italia ci sarebbe da ridere!

      ilgiornale.it/cronache/maltempo_continua_ondata_freddo/itali...

      Già ieri alcuni reparti dell’ospedale delle Molinette erano stati chiusi per il maltempo, a causa di lavori alla centrale termica che limitano la capacità della struttura. Questa mattina i Nas hanno fatto un sopralluogo alla centrale termica della struttura che, secondo quanto comunicato ieri dalla struttura ospedaliera, non sarebbe in grado di garantire il riscaldamento per tutti i reparti. Il procuratore Raffaele Guariniello ha, infatti, aperto un’inchiesta. L’ospedale ha fatto sapere che la chiusura è motivata “dalla previsioni metereologiche al di sotto dei meno 10° considerata l’impossibilità di garantire l’erogazione del vapore e del riscaldamento mediante vapore prodotto dalla nostra centrale termica”. Ferma l’attività di ricovero programmato e la Dental School, almeno fino a domenica 5 febbraio. Funziona regolarmente il resto dell’attività ospedaliera, compreso il pronto soccorso.

    51. Cher scrive:

      ilgiornale.it/?SS_ID=-1&reload=true&refresh_ce
      Per il grande freddo che imperversa sulla Penisola i consumi di gas sono schizzati a oltre 440 milioni di metri cubi al giorno. Troppi,…..

      Ma come…..con tutti i soldi che li pagano i favorevoli al GAS ( Manager&Politici e ScassaC****zi vari?) , manco sanno fare il loro lavoro di pianificazione previsionale ipotizzando scenari oltre la media? Ma quanto cialtroni sono?

    52. Cher scrive:

      ..esilerante…..
      Rigassificatore Rovigo fuori uso
      Il rigassificatore di Rovigo è fuori uso a causa del maltempo. “Il perdurare delle avverse condizioni meteorologiche ha avuto impatti sul programma di ormeggio delle navi metaniere per motivi di sicurezza“, conferma Adriatic LNG, la società che gestisce il rigassificatore.”

      Azz , causa maltepo il rigassificatore va fuori uso! ( immagino che proprio non era prevedibile…..accipiocchia che problema irrisolvibile!)

    53. Cher scrive:

      Riporto….. papale,papale da sole 24=

      Gas, via al piano d’emergenza. Tagli ai flussi per le imprese. Scaroni: tranquilli dal weekend - Audio

      Avviata la messa in esercizio delle centrali ad olio combustibile.

      …e il verdame dov’è?

    54. Pietruccio scrive:

      Dappertutto, ma è sbagliato chiamarlo verdame perchè la lobby del gas-rinnovabili ha diramazioni dappertutto, in ogni partito e in ogni giornale.

      Diciamo che quelli (i capopopolo) che si atteggiano a difensori del popolo e dell’ambiente e sotto sotto lavorano per i soliti furbi fanno particolarmente schifo, mentre chi fa i propri affari senza “coprirsi” dietro una finta “buona azione” sarà comunque mio “nemico” (nel senso che attinge al mio portafoglio in modo inappropriato), ma almeno è abbastanza rispettabile perchè combatte a viso quasi aperto (dando comunque la colpa alle accise & c. perchè a certe bassezze nessuno rinuncia volentieri).

      In questi giorni di “follia a gas” ho dato un’occhiata allo stupidario (interventi dei lettori) che segue gli articoli del corriere della sera sulla situazione del metano: pochi hanno una qualche idea della situazione energetica e anche chi difende il nucleare spesso lo fa in modo ideologico con argomenti sbagliati.

      Ho provato ha scrivere qualche brevissima puntualizzazione e… su una decina e più di interventi miei (pultiti, da bravo ragazzo, senza polemiche di sorta, solo dati tecnci e qualche link) me ne hanno passato uno solo (che non parlava di nucleare), mentre non subiva nessuna “censura” neanche chi interveniva ogni 10 minuti per fare polemicuzze insensate con uno stile da bettola per ultras.

      La stessa sorte aveva subito un intervento educato (non sempre mi riesce) che avevo fatto sulla rubrica “italians” di Severgnini in risposta a un altro intervento pieno delle solite false cazzate antinucleari.

      Morale: l’unico modo per avere accesso ai media in questa “democrazia” è essere allineati (adesso bisogna essere tutti antinucleari).

      Ma come?

      Ho sempre sentito crititcare i, famigerato comunismo perchè dicevano che la gente lì non poteva parlare.

      E qui?

      Qui, se non segui la moda, ti cancellano dalla faccia della terra.

      Vado a vedere se ho ancora una carta d’dentità… non si sa mai… forse mi hanno soffiato anche quella… il bosellino, invece, non credo… ormai è quasi vuoto… mi tocca mantenere tutti i furbetti del PV, dell’eolico, degli aumenti dei prodotti petroliferi, dei sistemi per risparmiare energia a casa mia che vengono venduti a peso d’oro, ecc…

    55. Pietruccio scrive:

      Interessante anche vedere come viene trattatato dal corriere e da “Le Scienze” il tema delle riserve di petrolio

      rassicurante il primo
      Il petrolio non scarseggia Altri 70 anni ai consumi attuali
      corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_febbraio_07/riserve-petr...

      preoccupato il secondo
      Petrolio: il punto di non ritorno è ormai superato
      lescienze.it/news/2012/02/07/news/petrolio_il_punto_di_svolt...

      la verità dove sta?

    56. Pietruccio scrive:

      Questo articolo mi sembra invece fatto bene

      giornalettismo.com/archives/198011/come-si-vive-senza-nuclea...

      sulla situazione tedesca e di come al gigante centroeuropeo convenga acquistare energia elettrica all’estero

    57. Cher scrive:

      ilgiornale.it/interni/e_adesso_scaldatevi_e_accendete_luce_f...

      E adesso accendete la luce e scaldatevi col fotovoltaico

      di Franco Battaglia - 08 febbraio 2012, 08:00

      Mi dicono che nei talk-show di questi giorni si gioca a fare gli Amleto e ci si interroga sulle responsabilità. A Rai1 chiedono a Bonelli, il presidente dei Verdi, di chi è la colpa.
      Rai2 lo chiede ai mammasantissima di Legambiente, e Rai3 a Mario Tozzi. Nessuno lo chiede a Di Pietro, il quale in questi giorni evita, a ragione, anche di farsi vedere. Mi stupisce la smodata importanza concessa a questi Verdi.

      Chi sono costoro? Che ci azzeccano? Gli italiani li hanno cacciati dal parlamento nazionale, né li hanno fatti entrare in quello europeo. Non rappresentano nessuno.
      La concessione che loro si fa è coerente solo con lo stato in cui versa, oggi, il nostro Paese, ove il presidente della Repubblica, con un colpo di mano, ha abolito il valore legale del voto.

      Nulla di personale verso Monti, nella cui squadra ci sono anche competentissimi elementi (penso, ad esempio, al vice-ministro Vittorio Grilli), ma è un fatto che nessuno ha votato Monti. Eppure egli è lì. Allo stesso modo, gli italiani l’hanno espressamente dichiarato: non vogliono essere rappresentati dai Verdi, neanche uno.

      Eppure costoro sono lì, a strologare. Come strologa Tozzi, consulente scientifico di Legambiente, il quale sfidando il ridicolo continua a ripetere che il pianeta è troppo caldo. In nome di questa colossale panzana - e qui viene anche Di Pietro - tutti costoro ci spiegano da anni che carbone, gas e petrolio sono il male.

      Ho avuto l’occasione più di una volta, oltre che significare loro sia la panzana sia l’inconsistenza della conseguente deduzione, di suggerire timidamente l’uso del nucleare, perché, osservavo, uno dei grandi doveri che avremmo nei confronti dei nostri figli è garantire loro la sicurezza di approvvigionamento energetico. Che si ha solo da carbone, gas, petrolio o nucleare. Mal me ne colse a parlare: avessero potuto menarmi non avrebbero esitato a farlo.

      La soluzione, strillavano tutti concordi, è il fotovoltaico (FV). E infatti è grazie a una legge voluta dal governo Prodi, quello con Di Pietro e presidente dei Verdi ministri, tutti noi utenti elettrici stiamo pagando €70 miliardi per gli impianti fotovoltaici installati negli ultimi 3 anni. Altre installazioni sono previste dal governo dei tecnici. Il che mi stupisce perché la questione è proprio, e solo, tecnica: il fotovoltaico è inutile alla produzione elettrica.

      Totalmente inutile, per dirla con tutta franchezza. La metà più una manciata degli italiani ha legittimamente deciso di fidarsi di Di Pietro e delle sirene Verdi.
      Legittimamente, ma improvvidamente.

      I Di Pietro e i Tozzi, che hanno indotto tutti noi a preferire di spendere €70 miliardi per impianti FV anziché €4 miliardi per un reattore nucleare, dovrebbero ora andare a spiegare a quelle decine di migliaia di poveretti di cui la cronaca ci ha informati, che, come non è vero che fa freddo e che è il caldo la nostra vera emergenza, non è neanche vero che essi sono rimasti senza corrente elettrica, giacché abbiamo installato 12 gigawatt di impianti FV.

      Illuminatevi e scaldatevi col fotovoltaico, direbbe Di Pietro. E lo direi anche io, se non sapessi che tra quelle decine di migliaia quasi la metà aveva capito. Naturalmente la democrazia non si fa coi quasi (il che però mi lascia perplesso: che ci fa allora Monti al governo?).

      Da fedeli soldati, proviamo a ripetere, in ordine alla produzione elettrica, le cose da fare e quelle da non fare.

      Deciso no al fotovoltaico e deciso no all’eolico: gli impianti esistenti andrebbero smantellati, ché sono inutili, dannosi e costosi. No al petrolio, che non va bruciato per produrre elettricità. E no, deciso no, ai rigassificatori. Sì al nucleare, che va riavviato. Sì al carbone, il cui uso va incrementato. Ni al gas: urgerebbe ridurne l’uso.

      Una cosa sul gas andrebbe però fatta, e con ragionevole celerità. Vi sarebbe la possibilità, grazie a una rara e felice circostanza geologica, di realizzare nel Modenese un deposito naturale che aumenterebbe del 50% la capacità delle nostre riserve strategiche: andrebbe realizzato senza indugi.

      Ultimo, ma non da meno: cerchiamo di tenere il più possibile lontano dal parlamento i Verdi, i Di Pietro, i mammasantissima di Legambiente. Tutti quelli che ci hanno menati per il naso, insomma.

    58. Pimby scrive:

      Segnalo questo articolo di oggi, lievemente modificato da me per ricordarne la data e la tipologia di reattori prescelti.

      Negli Usa via libera a due centrali, non accadeva dal 1978

      Negli Stati Uniti il 08.02.2012 la Nuclear Regulatory Commission ha dato il via libera alla costruzione di due centrali nucleari in Georgia. Una svolta, visto che non accadeva dal 1978, cioè da prima dell’incidente di Three Mile Island. In più di trent’anni nessuna azienda ha avuto il coraggio di portare la questione nucleare fino all’autorizzazione finale. L’ha fatto la Southern Co., che ha deciso di investire 14 miliardi di dollari. Le due centrali (AP1000) dovrebbero essere operative nel 2016 e nel 2017 e godranno di un incentivo garantito dall’amministrazione Obama: un prestito federale di 8,3 miliardi di dollari.
      La decisione della Nrc non è stata unanime: a votare contro è stato il presidente Gregory Jaczko: “Non posso appoggiare la concessione di una licenza come se Fukushima non fosse mai accaduta”, ha detto.

    59. Cher scrive:

      http://news.ninemsn.com.au/article.aspx?id=8416501

      il silenzio………… che gli eco-storditi ingnorano…….

    60. Cher scrive:

      x il verdame leggete qui…….
      nature.com/news/air-sampling-reveals-high-emissions-from-gas...

    61. Pietruccio scrive:

      Segnalo anche questo articolo, lucido e interessante sul perchè i paesi produttori di petrolio puntino parecchio anche sul nucleare

      agienergia.it/Analisi.aspx?idd=217&id=68&ante=0

      Perché il nucleare interessa i produttori di petrolio

      di Giacomo Luciani (GLENCO)

    62. Pietruccio scrive:

      Anche questo articolo sulla quantità insignificante di radioattività arrivata in USA a seguito dell’incidente di Fukushima

      greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=14710

      non fa che confermare quello che avevamo detto tante volte: chi ha sparso informazioni false per spaventare la popolazione USA ed europea sulle pandemie e i rischi da radiazione da Fukushima erano solo dei pagliacci.

    63. Cher scrive:

      X Pietruccio, se puoi mandarmi la tua mail al mio account di posta, ti giro delle info su un nuovo materiale e relativo campo di applicazione, ora disponibile in italia. Ravenc(chiocciola)hotmail.it ( la maiscola è solo per bloccare lo spam )
      Grazie
      Cher

    64. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      Cher,

      se vuoi evitare lo spam (quando pubblichi la tua mail su internet) non è sufficiente mettere una lettera in maiuscolo.
      Ho modificato la tua mail sostituendo la chioccolina (@) con la parola “(chiocciola)”.

      ;-)

    65. Renzo Riva scrive:

      Staff di competenti.

    66. Renzo Riva scrive:

      Indice Mortalità per TWh prodotto
      .
      Fonte……………………Morti/TWh…….% Energia Elettrica
      ………………………………………………….Prodotta nel Mondo

      Carbone…………………….161……………………26

      Olio Comb……………………36……………………36

      Natural Gas…………………..4…………………….21

      Bio/massa
      e biocombustibile………….12…………………….0,0X

      Torba………………………..12…………………….0,0X

      Idroelettrica…………………1,4…………………..2,2

      Nucleare……………………..0,04…………………5,9

      renzoslabar.blogspot.it/2012/05/indice-mortalita-per-twh-pro...
      .

    67. Renzo Riva scrive:

      SUL NUCLEARE - SI DÀ BATTAGLIA
      -
      PordenonePENSA INCONTRI
      4^ Edizione
      Maggio/Giugno 2012

      Rassegna organizzata da
      Circolo culturale Eureka
      e Provincia di Pordenone

      MERCOLEDÌ
      23 MAGGIO 2012
      a
      SAN QUIRINO (PN)
      SALA CONFERENZE BANCA BCC
      PIAZZA ROMA

      ORE 20.45

      SUL NUCLEARE
      SI DÀ BATTAGLIA

      INGRESSO GRATUITO

      INCONTRO CON
      FRANCO BATTAGLIA

      Parliamo di:

      Le energie alternative? Una frode.
      Il nucleare? Un sistema ultrasicuro.

      conduce
      FRANCO SCOLARI
      Direttore Polo Tecnologico
      di Pordenone

      Sono le posizioni forti e controcorrente del convinto nuclearista Franco Battaglia.
      Il quale, dati alla mano, sostiene che attorno a Chernobyl e Fukushima sono stati montate gigantesche mistificazioni mediatiche.

      Franco Battaglia - Laureato in chimica in Italia, si è specializzato negli Stati Uniti e ha fatto il ricercatore all’estero in diversi istituti e atenei.
      E’ docente di chimica ambientale all’Università di Modena.
      -
      4.bp.blogspot.com/-7PmdhKWPcOk/T6fuDwJXFII/AAAAAAAAASo/-_Eaz...
      .

    68. Renzo Riva scrive:

      FOLLIA ALLO STATO PURO
      .
      La follia dell’incentivo
      che eguaglia
      il costo industriale
      di produzione del kWh elettrico

      2.bp.blogspot.com/-6W9zcax7glU/T53SLXqxKWI/AAAAAAAAASY/Vw20v...
      .

    69. Renzo Riva scrive:

      Per gli estimatori
      .
      4.bp.blogspot.com/-7PmdhKWPcOk/T6fuDwJXFII/AAAAAAAAASo/-_Eaz...
      .

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