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Il costo della corrente elettrica e gli oneri sulla tariffa elettrica

2 Maggio 2007 di Amministratore

Daniele Rovai ci ha inviato un articolo di approfondimento sul costo dell’ energia elettrica e con particolare riferimento agli “oneri nucleari” che incidono sulla bolletta dell’ elettricità .

La corrente costa meno, ma la bolletta eletrica aumenta - di D. Rovai (aprile 2007)

I giornali e le televisioni dicono da inizio anno che la bolletta elettrica non è aumentata e che ad aprile è addirittura diminuita, traducendo dal politichese i comunicati stampa dell’Autorità Elettrica, che a gennaio annunciava come non ci fosse “per le famiglie nessun aumento” dell’ elettricità e ad aprile che “la spesa totale per le famiglie diminuisce, elettricità –0,4%“.
Per sapere la verità basta leggere tra i commi delle delibere e i comunicati stampa dell’ Autorità Elettrica, scoprendo così che a gennaio, a livello nazionale, il costo della corrente elettrica era sceso a 13,16 centesimi di euro a Kw/h, ma che alle famiglie veniva mantenuto il prezzo di 15,60 centesimi di euro; certo “per le famiglie nessun aumento“, ma perché il prezzo non è sceso, visto che a livello nazionale, dice sempre l’Autorità , la riduzione è stata pari “a 0,21 centesimi di euro per kWh (-1,6%)“?
Continuando a leggere le delibere si scopre non solo che il costo della corrente era sceso, ma che si sono aumentati gli oneri nucleari, un tributo forzosamente imposto dallo stato, sin dal 2000, alle famiglie italiane per la gestione dei siti nucleari che, chiusi nel 1987, erano diventati ormai dei “rami secchi” ed un’ inutile spesa per l’ Enel; un fardello da far gravare sulle spalle delle famiglie italiane, anche per aiutare quella società nella sua collocazione in borsa.
Un onere che dai 0,06 centesimi del 31 dicembre 2006, che dal 2002 al 2006 ha fatto affluire alle casse della Sogin, l’ azienda statale di smantellamento nucleare, quasi 500 milioni di euro, è passato, il 1 gennaio 2007, a 0,16 centesimi, tre volte tanto, provocando, come dice l’Autorità stessa, “un aumento dell’ ordine di un punto percentuale sulla tariffa domestica“.
Non possiamo certo calcolare di quanto è aumentata la bolletta elettrica, ma di sicuro, tenendo conto che gli oneri nucleari l’ hanno fatta aumentare dell’ 1% e che il costo della corrente elettrica era calata del 1,6%, si può dire che è aumentata, anche se ci vogliono far credere il contrario.

Ma a cosa è servito triplicare l’ onere? E’ servito a far affluire soldi freschi per continuare a gestire i siti di scorie radioattive, visto che, come dice l’ Autorità , “l’ aliquota vigente… il cui gettito è destinato al conto per il finanziamento delle attività nucleari residue … è in grado di garantire solamente la copertura degli oneri imposti dall’ articolo 1, comma 298 della legge Finanziaria 2005 e dall’ articolo 1, comma 493 della legge Finanziaria 2006“.
In semplici parole, visto che dal 2005 il 70% del finanziamento nucleare và a riempire le casse dello stato e non per la sicurezza dei siti radioattivi, questa la traduzione degli articoli, i soldi erano finiti e ne occorrevano degli altri.
Poco importa se, come afferma l’ Autorità nel comunicato stampa del 24 aprile, si ha un “vero e proprio prelievo di tipo fiscale“, visto che si trasferisce “la destinazione di una parte del gettito proveniente dalla tariffa elettrica al generale finanziamento del bilancio dello Stato“; poco importa se questo “prelievo fiscale” sia di “natura sostanzialmente occulta” e che perpetri “una violazione dei canoni di costituzionalità generale in materia tributaria“.
L’ importante è che quei soldi arrivino a riempire le casse dello stato e della Sogin, a scapito delle famiglie italiane alle quali, con una bolletta elettrica più alta, costerà sempre di più accendere la luce in casa.

Per approfodire ulteriormente l’ argomento si rinvia alla documentazione originale, in particolare alla Delibera n. 321/06 dell’ Autorità per l’ energia elettrica e il gas (”Aggiornamento per il trimestre gennaio-marzo 2007 di componenti e parametri della tariffa elettrica. Modificazioni e integrazioni dell’allegato A alla deliberazione 30 gennaio 2004, n. 5/04 - 28 dicembre 2006 “), al relativo “comunicato stampa” e alle “tabelle”.



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  • 7 Commenti a “ Il costo della corrente elettrica e gli oneri sulla tariffa elettrica”

    1. Edoardo scrive:

      Ma guarda…l’aumento della bolletta solo per colpa del nucleare brutto, sporco e cattivo!
      E allora i cosidetti oneri per la “costruzione impianti fonti rinnovabili”? Sono la componente più alta di tutte le altre voci (compresa quella del nucleare) ed hanno sigla A3, per esempio: su una bolletta relativa ad uno studio (consumo 22 kw) che collabora con l’azienda ove lavoro, il costo pagato ad ENEL per le “attività nucleari residue” incide per 0,79 cent mentre la componente A3 per le fonti rinnovabili incide di 11,86 cent… E così per le abitazioni con consumo medio di 3 kw come casa mia: 0,10 cent per le attività residue del nucleare e 1,61 cent per la costruzione impianti fonti rinnovabili.
      Inoltre tempo fa, durante la trasmissione “Ballarò″ alla presenza del buon Bersani, fu presentato un servizio ove si denunciava che questi oneri prelevati per le fonti alternative venivano usati per finanziare la costruzione e il mantenimento di impianti termoelettrici convenzionali (a petrolio) oppure centrali che producevano elettricità bruciando scarti di raffinerie con danno enorme per l’ambiente ma alti profitti per i gestori…
      Bella fregatura per gli spasimenti delle energie “pulite”!
      Alla luce di tutto ciò come la mettiamo che dal 1982 al 2003 sono stati spesi 52 milioni di euro in fonti rinnovabili, ovvero per solare ed eolico e che questi attualmente soddisfano lo 0,01% del fabbisogno nazionale? 20 anni e 52 milioni di euro per questa miseria? E poi è il nucleare quello su cui speculano e rubano ai cittadini? Ma fatemi il piacere!

    2. Ernesto scrive:

      Non mi fate ridere… quando la francia produce energia elettrica e noi siamo l’unico stato dell’unione europea che, pur potendo, non si attiva per produrre energia elettricas dal nucleare…
      Guardate più in la e rispondete: se in francia esplode una centrale elettrica noi che facciamo? e allora perchè non ne costruiamo una anche noi???

    3. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Già , le energie alternative costano cifre inimmaginabili e producono una frazione ridicola del fabbisogno energetico. Come ho ricordato nel mio vademecum sul rilancio del nucleare abbiamo speso quasi 100.000 miliardi delle vecchie lire per ‘energie alternative’ che oggi producono lo 0,5 % del fabbisogno nazionale.
      Con META’ di quella cifra avremmo costruito una decina di impianti tipo EPR ed avremmo prodotto fino al 40 % del fabbisogno nazionale ad un costo di meno di 2 eurocent/KWh!
      Questo è il VERO scandalo nazionale, di cui molti ‘ambientalisti’, coscienti oppure no, si sono resi complici!

    4. gauss2 scrive:

      come ho già più volte scritto, … e chi lo avrà letto se ne ricorderà (spero …), i costi attuali che subentrano al nucleare dismesso devono essere ricondotti alla chiusura precoce dell’impianto .. ovvero .. se una volta fatto l’impianto questo fosse stato messo in funzione fino a fine vita .. allora l’investimento sarebbe potuto essere valso a produrre energia e guadagno con i quali si sarebbero ripagati i decommisiong e via dicendo …
      chiudendo il tutto in 4 e 4 8 hai perso sia sotto il profilo d’investimento che sotto il profilo finanziario per i problemi di gestione / manutenzione annua (credo che dopo 10 anni dalla chiusura il costo per manutenzione fosse per gli impianti nel ‘97 pari a 10000 miliardi delle vecchie lire .. una piccola manovra dell’epoca .. a tutt’oggi con gli impegni finanziari posti in essere per lo smantellamento “precoce” di Bersani la cifra sarà verosimilmente diventata superiore a 15000 - 20000 milioni di euro )
      pertanto:
      si è bloccato un settore
      si è perso denaro pubblico
      si è creato un disservizio di cui si pagano le conseguenze

      passare all’alternativo rinnovabile, se per passare si intende fare un passaggio GRADUALE monitorando la situazione internazionale, le soluzioni innovative che possono uscire, tenendo conto del problema del paesaggio italiano e dei problemi che la soluzione rinnovabile contiene in se stessa (come sempre per ogni cosa c’è sempre una scoria\scarto in uscita .. solo il sistema ambiente è riuscito nell’arco di milioni di anni di evoluzione a creare un sistema ecologico compatibile a tutti gli effetti) ha un senso … ma ripeto non aver tenuto conto di un alternativa nucleare porta con se + contro che pro… e vedrete, io credo, che in futuro se ne vedranno ainoi le conseguenze..
      Cercare di fare le cose (se mai poi si faranno) con foga assolutistica.. ovvero l’idea che attualmente ha in mente il sistema di fare le cose.. dove ci deve essere una forte deriva rinnovabile solare a tutti i costi .. non ha e non avrà a mio avviso particolare successo così come tutte le cose fatte all’eccesso hanno mai avuto…
      questo è per me il chiaro sintomo di una Nazione, Stato, Paese che è presa dalla foga, smania, classica di chi si sente con il fuoco sotto i piedi e che corre incoscentemente senza prima riflettere sul dove sul come e sul quando …
      sarà per deviazione d’orientamento culturale (ingegneria ti travia… ) però non mi pare sia il modo corretto di fare le cose…
      auspico comunque che anche da queste poche righe e da eventuali ulteriori osservazioni possa emergere un’idea che possa aiutare a far ragionare qualche politico (son convinto che tra i tanti lettori del sito qualcuno che riferisca a chi di dovere c’è, se non addirittura vi sia qualche politico in primis )
      Gauss2

    5. gauss2 scrive:

      aggiungo a quanto detto prima che pur comprendendo che in Italia i soldi sono pochi, che spendendo soldi a pioggia un pò ovunque si risolve poco o nulla, che vi è un protocollo di Kyoto da dover rispettare e che la popolazione conti molto per l’accettrazione di una politica energetica nazionale e che quindi in tal senso la “soluzione solare” sarebbe la preferita da un politico che volgia rimanre in auge … tengo a volre far presente che una politica in tal senso per quanto non tiene conto del fatto che le soluzioni tecnologico-innovative cambiano e io credo cambieranno ancor di più visto che il problema a livello mondiale attualemente, e con tutta probabilità in futuro lo sarà ancor di +, è sentito.
      vale quindi la pena di voler imprimere una politica energetica volta all’attuazione di soluzioni che potrebbero essere obsole tra 10 anni?? notizia di pochi giorni fà dell’ansa dice che un solore su processo di fotosintesi sia per il futuro molto vantaggiosa…
      allora come procedere?
      butto li una soluzione .. l’adozione di crediti per tutte le possibili forme di produzione nergetica dove si tenga conto dell’impatto ambientale, della tecnologia, dello sviluppo tecnologico futuro, dell’energia prodotta, del profitto creato, della stabilità del sistema, della continuità di erogazione del terriotorio, con cui scelga come dirigere i finanziamenti potrebbe essere di fondamentale importanza meglio la chiave di volta per poter ottenere risultai anche in questa situazione e per poter portare la attuale situazione a una soluzione ovviamente non in tempi rapidi ma con maggiori possibilitÃ
      per esempio buttato li:
      se io dò al nucleare un valore di crediti 100 e al fotovoltaico un valore 20 allora potrei implementare in una soluzione dove fino alla creazione di 5 parchi solari immetto nella rete costruttiva 1 nucleare ecc.. in base ai soldi che ho una quota la accantono ogni anno per il nucleare se questo non volesse essere da subito adottato ma che poi darò quando le condizioni giungono a soluzione finanaziaria
      o viceversa nel caso in cui volgia costruire nucleare allo stesso tempo una quota è destinata al fotovoltaico e appena il finanziamento per una centrale solare è al punto giusto parto con i lavori …
      oppure se si trova una modo (forse esiste già ! francamente non lo sò .. ma basta informarsi dagli specialisti) per costruire una centrale solare in modo modulare si procede a piccoli moduli per non devo neanche accantonare troppi soldi per portare avanti una politica nucleare e una di rinnovabile solare
      .. io mi auguro che questo intervento possa essere di ausilio e spero che voglaite dire la vostra
      Buon proseguimento di giornata a tutti i lettori del seguente post
      Gauss2

    6. gauss2 scrive:

      Mi scuso con i lettori per il mio ultimo post .. che è stato scritto con molta fretta e senza essere riletto .. confidavo sulla battitura .. ma avendo oggi riletto quello che avevo postato .. ho deciso di correggere l’ultimo post e reinserirlo confidando che possa essere interessante per qualcuno.

      “Aggiungo a quanto detto prima che pur comprendendo che in Italia i soldi sono pochi, che spendendo soldi a pioggia un pò ovunque si risolve poco o nulla, che vi è un protocollo di Kyoto da dover rispettare e che la popolazione conti molto per l’accettazione di una politica energetica nazionale e che quindi in tal senso la “soluzione solare” sarebbe la preferita da un politico che voglia rimanere in auge … tengo a voler far presente che una politica in tal senso, non tiene conto del fatto che le soluzioni tecnologico-innovative cambiano e io credo cambieranno ancor di più visto che il problema a livello mondiale è attualmente sentito, e con tutta probabilità in futuro lo sarà ancor di +.
      Vale quindi la pena voler imprimere una politica energetica volta all’attuazione di soluzioni che potrebbero essere obsolete tra 10 anni??
      Notizia di pochi giorni fà dell’ansa dice che un solare su processo di fotosintesi sarà verosimilmente molto vantaggiosa in futuro … (si veda la società Deysol)
      allora come procedere?
      butto li una soluzione .. l’adozione di crediti (che saranno decisi da un team di esperti nel settore energia in collaborazione con personale istituzionale/politico/aziendale) per tutte le possibili forme di produzione energetica dove si tenga conto:
      - dell’impatto ambientale,
      - della tecnologia,
      - dello sviluppo tecnologico futuro,
      - dell’energia prodotta,
      - del profitto creato,
      - della stabilità del sistema,
      - della continuità di erogazione del territorio, con cui scelga come dirigere i finanziamenti
      potrebbe essere di fondamentale importanza, meglio la chiave di volta, per poter ottenere risultati, vista anche l’attuale situazione, e per potersi portare a una soluzione (ovviamente non in tempi rapidi, ma con maggiori possibilità nel futuro prossimo venturo)
      Un esempio buttato li:
      se io dò al nucleare un valore di 100 crediti e al fotovoltaico un valore di 20 allora potrei implementare con varie opzioni:
      1) una soluzione in cui fino alla creazione di 5 parchi solari immetto nella rete costruttiva 1 nucleare ecc.., infatti in base ai soldi che ho una quota la accantono ogni anno per il nucleare, se questo non volesse essere da subito adottato, che poi darò quando le condizioni giungono a soluzione finanziaria
      2) viceversa nel caso in cui voglia costruire una centrale nucleare si avrà allo stesso tempo una quota destinata al fotovoltaico, percui appena il finanziamento per una centrale solare è giunto al punto giusto parto con i lavori …
      3) oppure se si trova una modo (forse esiste già ! francamente non lo sò .. ma basta informarsi dagli specialisti) per costruire una centrale solare in modo modulare si procede a piccoli moduli; in questo modo non devo neanche accantonare troppi soldi per portare avanti una politica nucleare e una di rinnovabile solare
      .. io mi auguro che questo intervento possa essere di ausilio e spero che vogliate dire la vostra
      Buon proseguimento di giornata a tutti i lettori del seguente post
      Gauss2 “

    7. Edoardo scrive:

      Prodi è costretto a dire ciò altrimenti i Verdi metterebbero nuovamente in difficoltà l’attuale
      maggioranza. La verità è che questi figuri non hanno la benchè minima idea di quello che fanno e dicono ma, sopratutto dimostrano di non saper dove metter le mani per tentare di risolvere il problema energia (…avete più sentito parlare della conversione a carbone delle centrali di Montalto e Monfalcone o dei famosi rigassificatori?)
      Si continuano a nascondere dietro le fonti rinnovabili. A Genova il Pecoraro Scanio ha affermato che il suo obbiettivo è di installare 20 centrali solari da 1000Mw (una per regione)…Niente di più demagogico ed inesatto: per ottenere 1000 MW solari occorrerebbero 16 Kmq di specchi (ovviamente da tener puliti per garantire l’efficienza). L’insolazione media annua varia a seconda del luogo ma, per esempio, prendiamo regioni come la Sicilia o la Sardegna ove questa si aggira sui
      200W/mq (Watt per metro quadro). 200W/mq per 16 Kmq si otterrebbero 3200 MW…Attenzione, c’è però un ma: 3200 Mw di radiazione solare incidente NON DI ENERGIA EFFETTIVAMENTE PRODOTTA! Gli specchi, mantenuti puliti, hanno una efficienza intorno al 70 80% e un’efficienza di conversione dell’energia termica accumulata del 30 40%… In sintesi invece di 3200 Mw solari se ne otterrebbero poco più di 500 Mw…i 1000 iniziali si avrebbero se coprissimo 32 Kmq di specchi a costi esorbitanti (5 miliardi di Euro)!
      Praticamente i campi, invece per l’agricoltura, sarebbero occupati dai pannelli… e dopo 25/30 anni li devi sostituire. Quello che provoca amarezza, amici cari, è che tali scemenze, in nome di un ambientalismo becero ed ottuso, vengono considerate come effettive soluzioni.

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