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Autorità Energia - impatto di alcuni oneri sul costo dell’ energia ed esenzione dell’ Iva sulle componenti parafiscali della tariffa elettrica

27 Aprile 2007 di Amministratore

L’ Autorità per l’ energia elettrica e il gas ha inviato in data 24 aprile una segnalazione al Parlamento e al Governo per proporre l’ abrogazione di alcuni oneri fiscali (introdotti dalle Finanziarie 2005 e 2006) ed aggiuntivi agli “oneri di sistema” che già costituiscono una componente delle tariffe elettriche.

Gli “oneri di sistema” sono previsti per legge e riguardano fra l’ altro
- costi connessi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dimesse e alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare (voce A2 nella tariffa)
- costi per attività finalizzate all’ innovazione tecnologica di interesse generale per il sistema elettrico (ricerca, voce A5 nella tariffa)
- costi per la promozione della produzione di elettricità da fonti rinnovabili ed assimilate (voce A3 nella tariffa; per esempio il cip6)
- condizioni tariffarie favorevoli per forniture di energia elettrica a particolari soggetti (industriali energivori, voce A4 nella tariffa)
- reintegrazione dei cosiddetti “stranded costs”, i costi non recuperabili dalle imprese per il passaggio al regime di mercato. in altre parole sono i “costi nascosti” o “costi non recuperabili” sostenuti dal vecchio monopolista e ora non più recuperabili con il passaggio al regime del libero mercato (voce A6 nella tariffa)
- copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese elettriche isolane (voce UC4 nella tariffa)
- compensazioni ai comuni presso i quali sono presenti depositi di scorie radioattive

L’ Autorità rileva che con le due leggi Finanziarie del 2005 e 2006 (articolo 1, comma 298 della Legge 30 dicembre 2004 n. 311 e articolo 1, comma 493 della Legge 23 dicembre 2005 n. 266) sono stati introdotti maggiori oneri sulla tariffa elettrica che hanno comportato un aumento del costo annuale delle forniture elettriche per circa 135 milioni di euro (150 milioni all’ anno tenendo conto dell’ Iva).
Al fine di assicurare un gettito al bilancio dello Stato, è stato in altre parole introdotto un prelievo aggiuntivo di tipo fiscale, a valere sulla tariffa elettrica, sotto forma di “oneri di sistema” (sulle componenti tariffarie “A2″ ed “MCT”, previste a copertura dei costi di smantellamento delle centrali nucleari).
Ma la destinazione a finalità generali di fondi raccolti a valere sulle tariffe elettriche, che per loro stessa natura non incidono sulla totalità dei cittadini, sembrano inoltre contraddire i principi di generalità e progressività, alla base di tutte le misure in materia tributaria.
E’ per questo motivo che l’ Autorità propone l’ abrogazione delle citate disposizioni delle leggi finanziarie 2005 e 2006. La segnalazione fa seguito a quelle già inviate al Parlamento e al Governo in data 2 dicembre 2004 e 16 dicembre 2005, quando la discussione sulle leggi finanziarie in oggetto era ancora in corso.

Nella stessa segnalazione al Parlamento e al Governo, l’ Authority dell’ Energia ha proposto inoltre l’ abrogazione del’ Iva sulle voci della “bolletta elettrica” a copertura di tutti gli “oneri di sistema“.
Gli “oneri di sistema” sono infatti imposti per finalità specifiche e tassativamente definiti da norme primarie. Il fatto che tali oneri parafiscali non siano direttamente riconducibili ad una prestazione fornita al consumatore finale, rende evidente l’ anomalia di assoggettarli all’ imposta sul valore aggiunto: tale aggravio incide peraltro sui costi per gli utenti finali per un valore di circa 670 milioni di euro all’ anno.



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  • 14 Commenti a “ Autorità Energia - impatto di alcuni oneri sul costo dell’ energia ed esenzione dell’ Iva sulle componenti parafiscali della tariffa elettrica”

    1. daniele scrive:

      Bravo webmaster!

      Invito tutti ad andare al sito dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas e leggere le delibere che producono.

      Ma ci pensate! Nel 2005 il governo Berlusconi per trovare qualche soldo in più (pochi euro in confronto al fabbisogno - come grattare il fondo della pentola per raccattare le ultime briciole) a deviato un finanziamento pubblico per rimpinguire le casse statali! E questo governo? Lascia fare (i soldi sono soldi).
      In fondo, avranno pensato opposizione e governo, la Sogin non stà facendo niente e tutti quei soldi si possono utilizzare meglio.
      Detto fatto: il 70% del nostro finanziamento invece che andare alla Sogin, che ci fà pagare una bolletta elettrica più salata, viene deviato nelle casse dello stato (questo fanno gli articoli delle finanziarie sopra citati).
      La cosa interessante è che l’aliquota A2 il 1 gennaio 2007 è passata da 0,06 centes a 0,16 cents (3 volte di più) perché i soldi in cassa erano finiti per colpa di questo “prelievo occulto”, come dice l’Autorità , e bisognava riempire nuovamente la cassa della Sogin.

      Volete sapere tutta la storia? Andate a leggere:
      - la delibera 321/06
      http://www.autorita.energia.it/docs/06/321-06.htm

      - la delibera 66/07 (e i comunicati collegati)
      http://www.autorita.energia.it/docs/07/076-07.htm

      - ma sopratutto il comunicato stampa del 24 aprile 2007 (proprio quello commentato adesso)
      http://www.autorita.energia.it/com_stampa/07/cs_070424.htm

      Ma possibile che non siamo ancora stufi di essere presi in giro?

    2. Edoardo scrive:

      Ma guarda…l’aumento della bolletta solo per colpa del nucleare brutto, sporco e cattivo!
      E allora i cosidetti oneri per la “costruzione impianti fonti rinnovabili”? Sono la componente più alta di tutte le altre voci (compresa quella del nucleare) ed hanno sigla A3, per esempio: su una bolletta relativa ad uno studio (consumo 22 kw) che collabora con l’azienda ove lavoro, il costo pagato ad ENEL per le “attività nucleari residue” incide per 0,79 cent mentre la componente A3 per le fonti rinnovabili incide di 11,86 cent… E così per le abitazioni con consumo medio di 3 kw come casa mia: 0,10 cent per le attività residue del nucleare e 1,61 cent per la costruzione impianti fonti rinnovabili.
      Inoltre tempo fa, durante la trasmissione “Ballarò″ alla presenza del buon Bersani, fu presentato un servizio ove si denunciava che questi oneri prelevati per le fonti alternative venivano usati per finanziare la costruzione e il mantenimento di impianti termoelettrici convenzionali (a petrolio) oppure centrali che producevano elettricità bruciando scarti di raffinerie con danno enorme per l’ambiente ma alti profitti per i gestori…
      Bella fregatura per gli spasimenti delle energie “pulite”!
      Alla luce di tutto ciò come la mettiamo che dal 1982 al 2003 sono stati spesi 52 milioni di euro in fonti rinnovabili, ovvero per solare ed eolico e che questi attualmente soddisfano lo 0,01% del fabbisogno nazionale? 20 anni e 52 milioni di euro per questa miseria? E poi è il nucleare quello su cui speculano e rubano ai cittadini? Ma fatemi il piacere!

    3. daniele scrive:

      Edordo stai fraintendendo.

      Da gennaio 2007 hanno aumentato (triplicato) gli oneri nucleari perché, devolvendo il 70% di questi alle casse dello stato, non c’erano più soldi per mandare avanti lo smantellamento (sic!).
      Addirittura pur pagando la corrente meno (-1,6% a livello nazionale) hanno mantenuto il prezzo invariato!
      Ti rendi conto che hanno detto a gennaio che la luce non aumentava e invece, non solo non hanno abbassato la corrente elettrica, ma hanno triplicato gli oneri nucleari aumentando la bolletta dell’1%.

      Lo sporco nucleare non c’entra niente!!! Hanno preso là dove c’erano i soldi disponibili e sicuri, cioè nella SOGIN.

      Edoardo hai tutte le ragioni a criticare gli oneri (tutti) del sistema. Sono la più grande presa per il … (il termine “assimilate” è fantastico). Sono daccordo con te.
      Ma quello che intendevo io era far vedere come sull’energia ci prendono per il sedere dicendoci una cosa e facendone un’altra.

      Anch’io strabilio quando vedo quanto dò per le rinnovabili ( e sapendo delle assimilate e leggendo che la SARAS fà profitto mi arrabbio!!)

      Edoardo, se c’é una protesta che possiamo fare assieme è proprio sugli “oneri del sistema”, ma credimi in questo caso lo “sporco nucleare” non c’entra niente, il vero “sporco” sono i nostri dirigenti politici (rossi, neri, VERDI,…).

      Se puoi leggi l’articolo che ARCHIVIO mi ha pubblicato. Non è scritto da un antinuclearista radicale, ma da una persona indignata.

      Ciao

    4. Edoardo scrive:

      I dati che ho preso sono relativi a bollette ENEL del marzo 2007 inerenti al bimestre Gennaio Febbraio 2007 ma già da prima, molto prima, gli oneri per gli impianti di fonti rinnovabili erano molto più alti di tutti gli altri. PERCHE’?
      Ora, io avrò anche frainteso ma, son certo, che la bolletta aumenti anche perchè questi oneri (sigla A3) aumentano sensibilmente e sopratutto senza spiegazione.
      Quando riportavo i soldi spesi in vent’anni per le fonti rinnovabili alludevo allo stesso problema: tutti questo denaro è andato allo stato
      il quale, quando si è accorto delle somme elevate da spendere per ottenere miseri quantitativi di energia da questo tipo di impianti, se l’ è tenuto e basta.
      Hanno poi mantenuto gli oneri alti nelle bollette per il mantenimento di centrali tutt’altro che ecologiche.
      Io penso che quando ci dicono che le la luce non aumenta ma elevano invece gli oneri nucleari fin al 1%, come afferma Daniele, speculano ancora di più sugli oneri destinati alle fonti rinnovabili dove da 5 cent si è passati nel giro di qualche mese da 8 poi 9 e adesso a più di 11.
      Questi sono dati relativi a piccole utenze figuriamoci le grandi industrie, i centri commerciali ecc.
      Infine la Sogin è il classico baraccone che giustifica l’ipocrisia abietta ed ambientalista di questi ultimi tempi: dice si smantellare gli impianti e poi non fa niente o quasi!
      DOMANDA: vi pare giusto FAR FINTA di smantellare Trino e Caorso (più di 1300 Mw) farsi prendere in giro da Enel, Sogin e Stato, pagare a caro prezzo sia l’energia prodotta col gas e petrolio sia quella prodotta in Francia, Svizzera e Slovenia col nucleare? Eliminando la Sogin e riavviando almeno Caorso già potremmo liberarci delle importazioni elettriche dalla Slovenia e parte della Svizzera.
      Teniamo presente che per smantellare gli impianti nominati ci vogliono 8000 miliardi di euro mentre per riavviarli poco meno 100…

    5. Edoardo scrive:

      … Dimenticavo: sarebbe ancor meglio abbandonare vecchi tabù stantii di vent’anni e pensare seriemente sia ad una vera liberalizzazione del mercato elettrico (com’era prima del 1962 prima che Fanfani accentrase tutto nello stato creando l’Enel) e poi adottare un mix energetico che comprenda sia le rinnovabili ma sopratutto il nucleare con le nuove e sicure centrali.

      Saluti.

    6. daniele scrive:

      Su una cosa siamo sicuri: per poter sopravvivere dovremo incominciare ad usare con parsimonia l’energia e utilizzare un mix di risorse. Per me in nucleare non è ancora sicuro, e saranno anche 54 i milioni spesi per gli studi sulle rinnovabili, ma solo il progetto di una centrale EPR sai quanto costà ? E gli studi per il nucleare di IV generazione? Forse sarebbe giusto, visto che si parla di mix, poter provare tutte le strade. Se poi il nucleare sarà il partner giusto per le rinnovabili, lo sarà senza ombre.

      Ti dirò di più. Per me la liberalizzazione non vuol dire grandi centrali o ciclopici aziende, ma condominii che usano il fotovoltaico per generare acqua calda e comunità che usano la soluzione più idonea per generare la loro energia.

      Il futuro non è nel macro, ma nel micro e per quanto riguarda la produzione di energia, in tutte le sue forme, la vera rivoluzione non è nella globalizzazione, come il grande progetto di rete elettrica europea, ma il ritorno ad una dimensione locale e particolare.

      Bisognerà arrivare a produrre “in casa” l’energia che ci serve e utilizzare quella trasmessa dalle centrali nazionali quando serve. Come vedi si torni sempreli:
      AL MIX ENERGETICO CHE COMUNQUE RIGIRI E’ L’UNICA SOLUZIONE ADESSO PROPONIBILE.

    7. daniele scrive:

      “Io penso che quando ci dicono che le la luce non aumenta ma elevano invece gli oneri nucleari fin al 1%, come afferma Daniele, speculano ancora di più sugli oneri destinati alle fonti rinnovabili dove da 5 cent si è passati nel giro di qualche mese da 8 poi 9 e adesso a più di 11.” Siamo daccordo Edoardo, e vorrei che anche altri prendessero parte a questa discussione.

      Per me LA LIBERALIZZAZIONE DEL 99 E’ STATA UNA PRESA PER I FONDELLI E GLI ONERI DI SISTEMA UNA MANIERA PER FAR RICADERE LE SPESE SUI CITTADINI E I GUADAGNI ALLE AZIENDE, MA SAREBBE MEGLIO DIRE ALLO STATO E AI GOVERNANTI DI TURNO.
      ADESSO CI SARA’ UNA SECONDA LIBERALIZZAZIONE. COSA INVENTERANNO?

      Un ultima cosa. Studiando la gestione delle scorie ho letto degli oneri e sono rimasto stupito di una cosa. A noi l’energia elettrica la vende un’azienda chiamata ACQUIRENTE UNICO (una delle aziende create dallo scorporo di Enel). Questa vende a noi utenza domestica ad un prezzo calmierato l’energia elettrica che acquista. A fine anno, poi, l’AU rimette allo stato il guadagno mancato per aver venduto sottocosto e cosa succede? Con l’adeguamento ogni tre mesi dell’onere UC1 (copertura degli squilibri del sistema di perequazione e dei costi di acquisto) siamo noi stessi a risarcire l’AU! Hai capito il gioco? Siamo un cliente agevolato opure una mucca da mungere?

      Un saluto indignato

    8. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Che dovremo risparmiare (o meglio, usare col cervello!) l’energia e diversificare le fonti è certo.
      Che il nucleare non sia competitivo o sicuro è di fatto un’amenità , ed il numero di impianti nel mondo (e di quelli che ci circondano) ne è prova concreta e tangibile (nessuno spreca i propri denari e mette a repentaglio la propria sicurezza e quella dei suoi figli: dubito vivamente che noi italiani siamo i più furbi di tutti!).
      Del resto in qualche mia pubblicazione ho cercato di illustrare chiaramente la tematica. L’approccio al problema energetico non dovrebbe mai essere ideologico, ne politico, ma pratico! O no?

    9. Edoardo scrive:

      …la solita zolfa che bisogna mirare al micro e non al macro… che bisogna prodursi da soli l’energia…Mah! finchè parliamo di scaldare l’acqua per uso domestico o generare qualche kw sempre per la casa, posso anche capire…Maquando si tratta si far marciare industrie, magari molto energivore, (quelle della carta, dell’acciao, del cemento) oppure dar corrente a centri commerciali, a metropoli mi dite come si fa a pensare alla “microgenerazione elettrica”?
      Mi spiace ma queste sono solo posizioni ideologiche che non condivido assolutamente!

    10. daniele scrive:

      L’approccio deve essere pratico. E’ giusto e sono daccordo con Romanello.

      Edoardo non bollare la mia idea come amenità ideologica.
      Tu parli di metropoli, ma la metropoli è fatta dai quartieri, i quartieri di case.
      Lo stesso la grande industria, che avrà sicuramente dei servizi dove è possibile fare microgenerazione.
      La mia idea non è ideologica, ma ormai pensiamo sempre più in termini di “macro” scordandoci che il “macro” è l’insieme di tanti “micro”.
      Dobbiamo buttare a mare il termine globalizzazione è tornare al nocciolo del problema. Siamo andati tanto in alto e non ci siamo mai rivolti in basso che adesso scambiamo il 50° piano per le fondamenta.

      La tua metropoli sono i miei quartieri raggruppati.

      Smettiamo di pensare in grande ed iniziamo a pensare in piccolo. Diamo importanza al “particolare” e non al “generale” che è soltanto l’insieme di tanti “particolari”.

    11. Edoardo scrive:

      Per Daniele:
      …Vero, verissimo: la mia metropoli sono i tuoi singoli quartieri. Ma rimane il problema delle industrie quelle specialmente che, nonostante incentivino il risparmio energetico, sono comunque “energivore”.
      Per esempio una fonderia, un petrolchimico o fabbriche di acciaio o cemento possono arrivare a consumare quantitativi di energia difficilmente ottenibili da sole o vento o biomasse (forse dall’idroelettrico…ma se non piove?) ecco perchè il “macro” tanto o poco che sia si deve basare su un oculato mix energetico.
      Una curiosità : lessi, in relazione al progetto della centrale a biomasse che da tre anni si sta cercando di costruire in Garfagnana e che alla quale tutti, anche Beppe Grillo, si oppongono e le grandi cartiere di tutto il comprensorio di Lucca e Capannori SOLO LORO arrivano a consumare quasi di 1000 Mw… Non so se chi ha scritto l’articolo si renda conto cosa sono 1000 Mw ma sono sicuro che le cartiere, parrà strano, sono tra le industria che per funzionare hanno bisogno di quantità di energia mostruose.

    12. Edoardo scrive:

      Per Daniele:
      … Tengo anche a precisare che il fabbisogno di energia in Italia e nel mondo, negli ultimi venticinque anni (1979 - 2004), è quadruplicato e cresce del 2% circa ogni anno. Ciò a causa delle case più “tecnologiche”, di nuovi processi industriali, ecc. quindi, a parer mio, ci sarà sempre bisogno di macro generatori di energia. Paradossalmente più l’energia è abbondante e più si consuma!
      Quello che ci permette però di fare gli attori, gli impiegati, i filosofi ecc. invece di andar nel bosco a tagliar legna per produrre energia è legato al fatto che disponiamo (PER IL MOMENTO) di energia disponibile e a basso costo; quando questo non sarà più possibile saranno guai!
      Inoltre, proprio per avere energia fruibile ed economica, nel cosrso dei secoli abbiamo visto l’evolversi dei combustibili: dalla legna, al carbone, al petrolio e gas… Come allora si fa, secondo il buon senso, ad ignorare l’energia atomica che, da piccoli quantitativi di materia (legge di Eistein E=m x c2) ricava enormi quantitativi di energia?
      Un dato:
      in un anno un comune ciitadino europeo consuma, per tutte le sua attività (nutrimento, lavoro, svago, ecc.) energia per 500 kg. di carbone oppure 800 kg. di petrolio (molti di più di se si parla in litri) o 15 - 20 g. di uranio.
      Ditemi voi…

    13. ennio scrive:

      Chi per motivi di studio,di lavoro, o per semplice curiosità intellettuale o pratica si addentra nel problema energetico finisce col trovarsi davanti un grande dilemma, che coinvolge vari aspetti della nostra vita moderna. La prima domanda che io mi pongo è quella che riguarda l’attuale stile di vita, figlio di un modello culturale sociale ed economico che si è imposto dal dopoguerra, col boom economico, ad oggi.
      Possiamo veramente fare a meno degli attuali consumi energetici e del trend di aumento che essi presantano?
      Siamo veramente disposti ad abbassare il nostro livello tecnologico, consumatore di energia, nelle nostre case, nei nostri ambienti di lavoro, nel nostro sistema produttivo, nel nostro sistema sociale e così via? Perchè non c’è dubbio, a mio avviso, che la prima risposta dovremmo darla al problema dei consumi. Sono troppo alti, sono troppo bassi o sono quelli giusti?Lo Stato, attraverso l’azione dei governi che si sono succeduti,a partire dagli anni 70, ha cercato, seppure con provvedimenti limitati, a porsi tale problema. Mi riferisco alla ex legge 373 che incentivava l’isolamento termico degli edifici, poi sostituita da altre, fino all’utima n.311, che ampliava il raggio di azione parlando di risparmio energetico ed efficienza energetica a tutto tondo. Dopo aver sollecitato il settore industriale perseguendo politiche di incentivazione che hanno stimolato ad implementare processi industriali più efficienti, sia sul piano energetico che ambientale, ha continuato ad insistere sul miglioramento dei consumi energetici nel settore edilizio, sollecitando ad implementare sistemi di produzione di energia termica ed elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Quindi introducendo il concetto della micro generazione, se cosi si può definire, distribuita. Sono fermamente convinto che per le nuove costruzioni in ambito residenziale l’approcccio posto dalla legge , soprattutto se si utilizzano tecniche di isolamento efficaci, tali da ridurre i disperdimenti di energia per trasmissione a livelli compatibili anche con altre esigenze, le nuove tecnologie impiantistiche, che fanno uso di fonti rinnovabili , possano veramente dare un significativo contributo, seppure non risolutivo. Nei riguardi delle altre tipologie edilizie, uffici, centri commerciali,ecc, nutro invece maggiori perplessità nel raggiungimento di risultati significativi. Non dimentichiamoci però che i rilevanti consumi energetici prodotti dall’attuale parco edilizio è dovuto a costruzioni che difficilmente potranno essere sottoposte ad interventi di manutenzione straordinaria in grado di incorporare vigorose tecniche di isolamento e di impiantitica innovativa di cui sopra si accennava.
      Nel settore industriale, sia di generazione di energia elettrica che di produzione, in generale si può dire che se ancora qualcosa si potrà ancora fare, il grosso degli interventi di miglioramento e di ristrutturazione con l’introduzione di tecnologie innovative ad alto rendimento è stato fatto. Credo che qui il problema si possa sintetizzare nella tipologia della fonte primaria di energia che, escluso il nucleare, non possa che essere individuata nei tradizionali combustili fossili.
      Ho lasciato per ultimo il settore dei trasporti, energivoro con altrettanta intensità degli altri due, perchè sul piano della produzione di energia elettrica, a meno che non si intervenga sul tipo di propulsione, centra poco. Qui semmai il problema viene sollevato dalla sostenibilità ambientale posta dall’attuale sistema di trasporto che però ampre un ampio fronte di problematiche ove quella del combustibile ne rappresenta una.
      Concludendo vorrei dire che, fermo restando quanto detto in premessa, anche io sono favorevole ad un approccio che mi sembra sia stato definito “mix di tecnologie” ove è importante che ci entri a pieno titolo anche il nucleare. A mio avviso è semplicemente demagogico e forse troppo costoso per le tasche dei cittadini, come è stato sollevato parlando delle tariffe elettriche, risolvere il problema energetico con l’energia solare , seppure sfruttata sotto le più svariate forme.
      Un saluto cordiale
      Ennio

    14. Edoardo scrive:

      Pienamente d’accordo con Ennio. Un oculato mix energetico, ove sia compreso anche il nucleare, può aiutarci moltissimo a mantenere il tenore di vita raggiunto (ovvio però che meno si preca meglio è…)
      L’idea che il soltanto il vento ed il sole saranno le energie del futuro mi sembra ottusa ed irrealizzabile: certo possiamo benissmo tornare ad usarevento e sole ma, come già accennato nelle discussioni del forum, si deve allora pensare ad una lenta e pericolosa decrescita sia industriale, che economica e sociale. Una volta durante un congresso sulle “nuove energie”, un verde ad un’affermazione simile esclamò: “Meglio un mondo di nuovo primitivo ma meno inquinato!”
      Mah, a me pare un scemenza madornale!

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