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RaiNews24 - Io che ho respirato il plutonio

28 Gennaio 2007 di Amministratore

Da qualche giorno è stata pubblicata l’ ultima inchiesta di RaiNews24 Io che ho respirato il plutonio” sulla situazione attuale del nucleare italiano. L’ inchiesta è di Mario Sanna ed è a cura di Maurizio Torrealta.

Nell’ inchiesta si fa riferimento a diversi episodi recenti che hanno a che fare con il settore nucleare in Italia:
- la contaminazione di plutonio avvenuta qualche mese fa nei laboratori della Casaccia (Impianto Plutonio) di Roma
- la situazione dell’ EUREX di Saluggia e del deposito Avrogado sempre a Saluggia
- l’ attuale situazione della Sogin e la decisione di portare le scorie all ‘estero

La valutazione complessiva dell’ inchiesta si lascia ai singoli utenti, infatti l’ inchiesta si può vedere online sul sito di RaiNews24 (e scaricare anche) in formato windows media player, pesa circa 11 mb e dura 15 minuti. L’ unico aspetto che lascia un po’ perlesso è la scelta di alcune musiche di sottofondo a volte un po’ troppo da film di genere drammatico. Buona visione.

fonte: RaiNews24



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  • 4 Commenti a “ RaiNews24 - Io che ho respirato il plutonio”

    1. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      E’ innegabile che quello che rimane del settore nucleare nel nostro Paese ha dei problemi.
      Tuttavia ho avuto la netta impressione che gli autori dello speciale fossero nettamente prevenuti ed avessero già deciso che taglio dare (le solite scelte ideologiche!).
      Inoltre si continua a mutuare una menzogna che sostengono solo i male informati (per non dir peggio): ossia che con i referdendum del 1987 “l’Italia ha detto no al nucleare” (affatto vero, basta leggerne il testo!).

      Quelli indicati nello speciale, come si è detto più volte, sono effetti di rimbalzo della rinuncia (mai decisa veramente da nessuno) all’utilizzo pacifico dell’energia nucleare.
      E’ evidente che bisognerà occuparsi seriamente e quanto prima della realizzazione di un deposito nazionale di scorie…

    2. Edoardo scrive:

      Sono d’accordo con il Dott. Romanello.

      Inoltre aggiugno che l’articolo 75 della Costituzione vieta ai referendum popolari di pronunciarsi a fare o contro i trattati internazionali. Già dagli anni ‘50 l’Italia si era accordata con gli altri stati europei per favorire lo sviluppo pacifico dell’energia atomica. Il referendum può essere abrogativo o confermativo di una legge ma non crearne di nuove o dettare scelte strategiche industriali, economiche, ecc. Per quello c’e’ il Parlamento!
      La verità fu che all’epoca di Chernobyl la stampa si scatenò contro il nucleare proponendo ai lettori scemenze e fandonie vergognose. I partiti al Governo (Dc e Psi) cominciarono a ragionare così: nuclearista = meno voti, antinuclearista= più voti!
      Ci fu poi il futuro show-man Claudio Martelli che spinse, con i radicali ed i verdi nati qualche anno prima, per gettare in pasto ad un popolo impaurito e male informato la questione nucleare.
      Il resto è storia: nel Dicembre ‘87 ci fu la famosa moratoria che bloccava la costruzione di nuovi impianti per 5 anni anche se si voleva mantenere il “presidio” con Caorso, Trino e la quasi ultimata Montalto di Castro. Dopo la caduta del governo Goria (che tentò invano di far riaprire i cantieri di a Montalto) i governi De Mita, Craxi ed Andreotti decissero di far smantellare tutto. Bravi!…Un bel capolavoro populista che tutti noi staimo ancora pagando. Tra l’altro importiamo energia elettrica da nucleare anche dalla Slovenia ove c’e’ un reattore tale quale a Trino (quello che noi stiamo distruggendo!)

    3. F.Dolcino scrive:

      Abito a due passi da Trino e bevo l’acqua dell’acquedotto del Monferrato che ha i pozzi di presa a Saluggia. Non sono contrario al nucleare, ma non qui in italia, i nostri politicanti sono troppo irresponsabili, troppo ladri e troppo idioti per gestire il nucleare: ancora oggi non esiste un sito dove mettere le scorie, si accatastano dove capita e quello delle scorie mi sembra un problemino da risolvere prima di mettersi a fare centrali e prima di parlare di qualunque altro problema. Secondo me, quando il sito per stoccare le scorie sarà individuato, queste non costituiranno più un pericolo, la loro radioattività sarà scomparsa naturalmente.

    4. Edoardo scrive:

      Sono d’accordo con lei Sig. Dolcino e capisco il suo punto di vista. Pensi che il Bersani inventò e tutt’ora conferma lo smantellamento ACCELERATO delle centrali senza aver prima individuato il sito nazionale (operazione costosissima e rischiosa per il personale addetto). In Italia ci sono più di cento siti idonei per lo stoccaggio delle scorie ma l’egoismo e l’ipocrisia ambientalista portano solo a baruffe e NO come a Scanzano Jonico.
      Nuclearista convinto, vivo a Pistoia ove molti operai della Breda sono morti per malattie dovute all’amianto. Io, personalmente, preferirei abitare vicino ad una centrale nucleare o ad un deposito di scorie (impianti super sicuri ove i controlli sono ossessivi) che vicino a una catasta di vecchie “onduline” di aminato o vecchi vagoni, pieni zeppi del medesimo, lasciati macerare al sole senza nessuna protezione. Così come al petrolchimico di Gela ove l’aria e l’acqua sono inquinate oltre ogni limite e l’incidenza dei tumori e malformazioni nei neonati sono superiori del 51% alla media nazionale (c’era un articolo su LA NAZIONE l’altro ieri) Gli ambientalisti temono solo il nucleare tutto il resto è salute!…
      D’accordo con Lei anche sull’ottusità e la malafede dei politici, sia di sinistra sia di destra) Il mio impegno e la mia testimonianza su questo importantissimo sito, mio come quello degli altri amici, ha come scopo lo smascherare gli allarmismi ed i tabù circa l’utilizzo pacifico dell’atomo in maniera tale che tanti, come già accade, sappiano la verità e la smettano di seguire l’ideologie politiche. Spero che un domani il nostro mix energetico nazionale, oltre che le fonti rinnovabili, i rigassificatori, ecc. ricomprenda anche il nucleare.
      Grazie per la Sua cortese attenzione

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