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Roma - Nucleare: la ripartenza dopo il referendum (Atti del convegno)

28 Agosto 2011 di Amministratore

In data 27 luglio 2011 si è tenuto una conferenza a Roma dal titolo “Nucleare: la ripartenza dopo il referendum” organizzata dal CIRN (Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare).

L’ evento è nato da una “coalizione di volenterosi” (così si sono auto-definiti) che vuol far ripartire (dopo il rederendum abrogativo di giugno) quanto prima il dibattito sul nucleare in Italia, ritenendo che il nucleare non sia un’ opzione, ma una scelta ineludibile per il sistema di produzione dell’ energia elettrica e per la sana economia produttiva.

Il CIRN (Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare) considera inoltre l’ esito del referendum abrogativo un “paradosso giuridico” ed infatti dichiara che:
“l’ abrogazione dei comma 1 e 8 dell’ articolo 5 del Decreto Legge 31 marzo 2011 n. 34, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011 e convertito dalla Camera il 25 maggio 2011, nonostante le motivazioni sbandierate da chi invitava a votarne l’ abrogazione, avrebbe avuto come effetto la cancellazione della moratoria, sancita dal comma 1, e il rendere diretto e più spedito il da noi auspicato ripensamento del Governo al riguardo, abolendo l’ obbligo della consultazione preventiva da parte del Governo di una serie di Enti e di poteri locali presumibilmente poco disponibili ad una rapida ed in tempi brevi ripartenza dell’ opzione nucleare”.

L’ evento si è tenuto come detto a Roma, presso la Sala Conferenze del quotidiano “L’ opinione delle Libertà” in Via del Corso, 117.

Successivamente, sono stati rese disponibili le memorie degli atti del suddetto convegno, realizzando un corposo documento (usando una veste grafica che ricorda quella di una rivista illustrata).

—-

Segue indice del documento relativo agli “Atti del convegno”:

- Sommario

Presentazione degli volume degli Atti
Giorgio Prinzi, Segretario del Cirn
pagina 3

Introduzione al Convegno
Arturo Diaconale, Direttore de “L’opinione delle Libertà”
pagina 5

- Relazioni

Come e da dove ripartire dopo il referendum
Ingegnere Giorgio Prinzi, Segretario del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare
pagina 9

La questione energetica nella prospettiva nazionale e nel contesto geopolitico attuale
Architetto Giuseppe Blasi, Presidente di “LiberAmbiente”
pagina 29

L’ opinione pubblica ed il consenso, l’ espressione violenta del dissenso ed il rischio terrorismo
Dottoressa Diana Fotia, Ricercatrice AIASU nel settore della criminologia sociologica e dell’ intelligence
pagina 35

La sicurezza nucleare e le prime lezioni di Fukushima
Ingegnere Massimo Sepielli, Responsabile Unità Tecnica Tecnologie ed Impianti per la fissione nucleare e la gestione del materiale nucleare
pagina 41

Analisi e strategia del dopo referendum. La solitudine dei “No”.
Professore Vincenzo Pepe, Presidente di “Fare Ambiente”
pagina 53

- Memorie scritte al Convegno

Criteri di sicurezza nucleare, tenendo conto anche degli incidenti di Fukushima
Professore Marino Mazzini, già Ordinario SSD “Impianti Nucleari†Dipartimento di Ingegneria
Meccanica, Nucleare e della Produzione dell’Università di Pisa
pagina 57

La vera economia verde è l’opzione nucleare. Tutte le motivazioni
Professore Orazio Mainieri, Responsabile Settore Energia di “Fare Ambienteâ€
pagina 61

La ineluttabile necessità del Nucleare
Professore Franco Battaglia, Docente di Chimica Ambientale - Università di Modena
pagina 79

Il reattore che moltiplica le riserve di uranio. Il Nucleare tecnologia in evoluzione
Ingegnere Luciano Cinotti, Responsabile di Ricerca e Sviluppo di “MERivusâ€
pagina 91

Sistematica censura su chi smentisce gli ecoambientalisti. Ristabilire la verità oggettiva
Professor Carlo Cerofolini, Cultore di Chimica Analitica all’Università di Firenze
pagina 97

Radiazioni nucleari: queste sconosciute. Quello che gli ambientalisti non dicono
Ingegnere Vincenzo Romanello, Kerlsruhe Institute of Techology
Campus Nord in Germania, presso l’Istituto per le Tecnologie Energetiche e Nucleari
pagina 105

Il terrorismo nucleare: da ipotesi a minaccia
Professore Vittorfranco Pisano, Colonnello tSG di Polizia Militare USA (Ris.)
Capo Dipartimento Scienze Informatiche per la Sicurezza, UP Unintess
pagina 115

Il primo insegnamento della lezione di Fukushima.
Professore Giuseppe Quartieri, Fisico. Già “Gran Father di Qualità”
Presidente del Comitato Scientifico dei “Circoli dell’ Ambiente”
pagina 119

Potenzialità di una sorgente di neutroni per misure su SPAR-X
Dottor Sergio Bartalucci, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Laboratori Nazionali di Frascati
pagina 135

Bilancio sulla falsa ripartenza del Nucleare in Italia
Ingegneri Mauro Cappelli e Osvaldo Aronica. Enea, Centro Ricerche della Casaccia Unità Tecnica Tecnologie ed impianti per la fissione nucleare e la gestione del materiale nucleare
pagina 139

Proposta di una ricerca finalizzata su una recente scoperta in campo biologico
Dottor Piero Quercia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Laboratori Nazionali di Frascati pagina 143

Alcune considerazioni sul referendum in tema di nucleare
Ingegnere Giusto Buroni, Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare - CIRN Lombardia
pagina 151

Considerazioni sui metalli liquidi per refrigerare i CANDU
Ingegnere Giampaolo Bottoni, Referente per la Lombardia del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare
pagina 159

Dagli ordigni atomici combustibile di pace per i reattori nucleari
Ingegnere Giuseppe Rotunno, Segretario del Comitato di Cattolici per Civiltà dell’Amore
pagina 165

Come tutti, anche il CIRN ha le sue colpe
Ingegnere Giusto Buroni
pagina 171

- Dibattito e Conclusioni

Interventi di: Emilio Santoro, Nicola Scalzini, Edoardo Cicali, Renzo Riva, Pietro Iannelli, Temistocle Sidoti
Conclude e chiude: Arturo Diaconale, Direttore de “L’ opinione delle Libertà”
pagina 177

- Appendice

“Appello alla Ragione”
promosso dal Professore Angelo Renato Ricci, Presidente di “Galileo 2001â€
pagina I

Effetto serra e variazioni climatiche
pagina XIII

Sono le concentrazioni di CO2 ad influire sul clima, o viceversa?
pagina XV

Si può scaricare gratuitamente una copia degli atti del convegno “Nucleare: la ripartenza dopo il referendum”
(file pdf, 210 pagine, 25 Mb).



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  • 45 Commenti a “ Roma - Nucleare: la ripartenza dopo il referendum (Atti del convegno)”

    1. Caos scrive:

      Una bellissima iniziativa, la quale mi porta a pensare che allora non proprio tutti gli italiani sono ignoranti in materia energetica. il nostro paese non può permettersi di dare retta a cantanti e comici, ma deve dare ascolto scienziati e tecnici.

    2. Cher scrive:

      X Caos …. ben ritovato
      Ricordo a tutti che sul forum ( nuclearmeeting) si possono amplificare le varie tematiche.

      Grazie a tutti i “volenterosi” per questo convegno.

    3. Pietruccio scrive:

      Articolo interessante…
      da conservare per i posteri

      ilsole24ore.com/art/economia/2011-09-04/agenzia-nucleare-ver...

      qui, oggi, pare che nessuno si renda conto che il ricorso al nucleare fra qualche decennio sarà inevitabile…

      anche l’emendamento delle non meglio precisate “opposizioni” che dà oggi gioia e soddisfazione (a loro), leggetelo fra 20 anni…

      ma qui sono quasi tutti irresponsabili ?

    4. Caos scrive:

      Che schifo di paese! Capisco Veronesi, che da medico e scienziato si era proposto attirando le ire di tutto il PD che lo ha voluto far dimettere anche da senatore a vita, perché credeva e non solo sa (uso il presente apposta) che il nucleare civile ha ripercussioni importanti mediche e energetiche a cui un paese avanzato non può rinunciare. Ma noi italiani siamo sempre i migliori nel distinguerci per il peggio. Gli ultra sinistroidi arrivano a dire “ma hai visto cosa stanno facendo i tedeschi? noi non saremmo mica più furbi di loro?” chiaramente non sanno che dovrenno pagare circa 200 € a famiglia in più per avere spento 8 di 17 centrali in germania e non sanno che la merkel nel 2009 ha firmato un assegno da 30 G€ per oltre 20 centrali a carbone, e soprattutto non si ricordano che i tedeschi sono quelli che hanno dato la possibilità a hitler di fare quello che ha fatto. quindi complimenti per la furbizia italiani….

    5. Pietruccio scrive:

      Ecco qui cosa è successo alla voltaggabana-nucleare sig.ra Merkel e ai frutti dell’inseguimento delle panzane verdi

      repubblica.it/esteri/2011/09/04/news/merkel-21220983/?ref=HR...

      Logico che perda voti: inseguire le loro politiche è come dire “avevano ragione loro” e quindi, per il cittadino tanto vale votarli direttamente.

      La cosa giusta, secondo me, era invece spiegare al pubblico come stanno le cose, non permettefe questa schifosa propaganda antinucleare, controbattendo colpo su colpo (cosa peraltro abbastanza facile considerando le stracazzate che dicono), e colmare le lacune e i punti deboli della tecnologia nucleare che ormai, dipo 5 decenni si capisce bene dove stanno (cioè nei controlli e nella trasparenza - il cittadino deve potersi sentire tranquillo e lo sarà solo se potrà sapere come stanno le cose, tutte, in ogni momento e quando vuole lui).

    6. Pietruccio scrive:

      Ecco qui un paese di deficenti.
      Sapevo che i medici spesso dicono queste secemenze, e so che lo fanno spesso anche i veterinari

      http://www.sportmediaset.mediaset.it/

      sportmediaset.mediaset.it/altrisport/altrisport/articoli/676...

      Cosa le hanno detto i medici?

      Che il tumore era causato dal disastro nucleare di Chernobyl. Al tempo io avevo solo un anno e rientravo nella fascia di popolazione più a rischio. Non so se fosse davvero quello il motivo o un modo dei dottori per giustificare la cosa. L’origine reale di questo male non è individuabile. Comunque credo avessero ragione, perché io ho sempre avuto una vita sana, regolare. Se c’è una spiegazione, quella è l’unica possibile.”

    7. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      La Merkel e un follower, non un leader… Bisogna anche dire pero che i mass-media in Germania sono del tutto fuori controllo ed al servizio delle lobby verdi, probabilmente peggio che in Italia (per quanto sia difficile crederci) - incredibile ma vero.

    8. Francesco scrive:

      @ Caos:

      Ma che perdicindindina di ragionamento segui per arrivare pomposamente a concludere “e soprattutto non si ricordano che i tedeschi sono quelli che hanno dato la possibilità a hitler di fare quello che ha fatto. quindi complimenti per la furbizia italiani…. “?

      O meglio, dove vuoi arrivare, qual’è il nesso logico?

      Mi fai sorridere :)

    9. Caos scrive:

      il ragionamento pomposo vuole arrivare a dire che l’italiano medio (e anche io sono uno dei tanti italiani medi solo che io se non so una cosa stò zitto) normalmente quando parla con qualcuno di qualcosa che non conosce profondamente, normalmente dice giustificando le sue affermazioni, che qualcuno più intelligente di lui ha fatto quella cosa quindi sicuramente essa è giusta.
      quindi non credo ci sia molto da ridere perchè quando ci si affida ad analfabeti che non sanno contare (perchè sono cantanti o comici, che tutti sanno essere grandi esperti di ingegneria nucleare) non credo che sia una grande furbata. Nel caso tedesco la similitudine e l’idiozia delle scelte è tutta politica e paraculata da più di 100 centrali a carbone tutto estratto in germania quindi praticamente non pagato.
      Ecco spiegato che chi segue gli altri deve essere sullo stesso piano degli stessi che vuole seguire, altrimenti è un gioco impari con regole diverse che non porta a nulla di buono.

    10. Francesco scrive:

      @ Caos
      Senza offesa, ma per seguirti mi serve un navigatore :)
      E ancora non ho capito cosa ci azzecchi Hitler in tutto ciò.

      Comunque, d’accordo sul fatto che non sia saggio seguire comici e primedonne, che infatti non apprezzo affatto.

      Lavoro da circa 8 anni nel settore nucleare, nell’ultimo anno mi sono recato diverse volte agli impianti di riprocessamento in UK e Francia. Ho formazione universitaria, anche se non nativamente nel campo nucleare, e svolgo lavoro di tecnico. Ebbene, se 8 anni fa mi avessero chiesto la mia posizione a riguardo del nucleare avrei optato per un netto si. Ora invece, non sono affatto convito della convenienza di questa fonte di energia, anche se (forse proprio perchè) ne ho parecchia più esperienza rispetto a 8 anni fa. Tant’è che, consapevole di non poter esprimere una scelta convinta e consapevole, all’ultimo referendum mi sono astenuto dal votare.
      Paradossale vero? Un “non più favorevole” che astenendosi aiuta il nuke piú che esprimendo esplicitamente il proprio sostegno. Ma questi sono gli effetti demenziali di un sistema di per sè errato (perchè il quorum che invita al giochetto del “facciamo fallire tutto puntando sull’astensione”) applicato per di piú al settore sbagliato (argomenti squisitamente tecnici dovrebbero essere sottratti alla pancia degli elettori).

    11. Caos scrive:

      Non mi offendo affatto. anche io lavoro in ambito nucleare, ma a differenza di te sono sicuro (e non convinto bada bene) che l’energia nucleare da fissione per i prossimi 50 anni almeno, sia l’unico sistema per fare si che anche chi non ha energia ora, possa averla senza la completa distruzione del pianeta terra, bruciando combustibili fossili e giocando con le rinnovabili che non siano idroelettrico.

      hitler era un esempio di un popolo che seguendo un uomo che evidentemente, come stalin o altri dittatori aveva grande carisma, e ha convinto milioni di persone a seguire le sue deliranti cazzate e a farne di altre più grandi.

    12. Pietruccio scrive:

      x Francesco

      A me interesserebbe sapere quali sono i motivi per cui, lavorandoci, non ti convince più questa tecnologia.

      Io non lavoro nel settore nucleare, ma l’idea che mi sono fatto è che i controlli sono troppo blandi (in giappone poi dovevano essere scandalosamente, praticamente, inesistenti).

      Mi sembra chiaro che la strada corretta da percorre sia quella di una totale trasparenza e della possibilità di accesso a chiunque alle informazioni che riguardano la sicurezza, in modo che se qualcosa “non va” la gente abbia modo di incazzarsi subito, prima che la stuazione marcisca come è accaduto ad esempio con la monnezza di Napoli.

      Chiaro, poi, che, secondo me, la stessa sorte dovrebbe riguardare qualunque attività fosse connessa direttamente o indirettamente con l’ambiente e con la salute dei cittadini (ad esempio ho il sospetto che ci sarebbero molte cose “interessanti” da sapere sulla gestione dei prodotti alimentari e sulla connessione con vari tipi di patologie, probabilmente anche tumorali).

      Di questo si dovrebbero occupare dei veri movimenti ambientalisti (se esistessero) e non di propaganda ridicola (diciamo alla “Starace” tanto per restare in tema nazi-fascista e degli errori catastrofici che i movimenti irrazionali di massa e le ideologie hanno prodotto nel secolo passato - socialismo reale compreso - ovviamente).

    13. Francesco scrive:

      x Pietruccio

      Sulla tecnologia in sè non ho dubbi, non discuto sulla raffinatezza e bontà dei progetti per i quali ci sono professionalita competenti ad esprimersi.

      Le mie perplessitá riguardano proprio quei controlli di cui parli - e di cui io sono un piccolo ingranaggio -, i quali per quanto ben fatti sono un “bury” a spese del contribuente che non viene destinato nè a ricerca nè a produzione. L’intero apparato di controlli costituisce un impegno finanziario, ambientale (vedi il trattamento dei rifiuti prodotti dalle analisi sul combustibile a fini di accountancy) e burocratico (leggi per esempio cosa prescrive il D. Lgs 241 in materia di predisposizione di piani di emergenza nucleare, o la complessita delle procedure di acquisto per la strumentazione). Chiaro: questo apparato di controlli si puó e si deve allestire e rendere efficiente. Ma piú ci vengo a contatto, piú mi convinco che una forma di energia é tanto piú “smart” quanto meno è esigente sotto questo aspetto, il cui peso mi sembra peraltro preso un pò sotto gamba da chi propone energia nucleare.

      Ripeto che ho maturato questi dubbi per esperienza professionale, possibile poi che se in futuro lavorerò in un altro settore energetico riveda le mie idee.

    14. Pietruccio scrive:

      non c’è dubbio

      l’attuazione di questa tecnologia non è né semplice né economica

      quando studiavo si diceva che uno stesso oggetto fatto però coi criteri e coi controlli di standard “nucleare” costasse 5 volte di più

      dle resto tutto sta diventando complicato almeno in questa parte del mondo e faccio veramente fatica (nel senso che ultimamente sono proprio sempre stanco perchè per fare le stesse cose di prima bisogna lavorare il triplo) a stare dietro alle innovazioni delle attività in cui opero

      e non mi pare che stiamo cambiando in meglio

    15. AleD scrive:

      Qui e da qualche altra parte io aspetterei dagli addettivi ai lavori delle risposte, e siccome non arrivano, un po’ di tanti dubbi circa la trasparenza e sicurezza *reale* attorno alla questione nucleare mi viene.
      In sintesi alla fine la domanda è solo 1:

      - Quali sono i compiti operativi di un’agenzia di sicurezza nucleare locale per impianti in funzione.

      Ora, io non so se a quella conferenza abbiano pensato bene di trattare decentemente questo argomento. Ma se non lo hanno fatto, auguri, prima che convincano la gente “qualunque” ce ne deve passare ancora, e il tutto si limita invece alla fine solamente a: mi “fido” della gestione attorno nucleare, con una risposta individuale a piacere che è SI/NO.

    16. Pietruccio scrive:

      Il sistema per garantire la sicurezza in ambito nucleare si chiama “Garanzia della Qualità“, abbrevviato “GQ” o “QA” in inglese. Ne ho fatto cenno qualche volta, ma è molto complicato. Anche parlarne non è semplice: ci vorrebbe un sacco di tempo. Dicamo che si deve garantire la molteplicità dei controlli (ci devono essere controlli interni all’azienda produttrice, controlli del committente, controlli dell’ente di sicurezza nazionale - in Italia quest’ultimo era l’Enea-Disp) e l’assoluta indipendenza di chi effettua i controlli per cui anche le aziende produttici di materiali in GQ devono avere (e dichiarare) un organigramma coi controllori che dipendono in staff dalla direzione e non sono soggetti in niente dai controllati (nemmeno per le ferie - per intenderci).

      Vengono controllate le singole lavorazioni e resta traccia di ognuno e del lavoro svolto, per cui ognuno è responsabile di ciò che ha fatto e/o di ciò che ha controllato.

      Ecc… ecc…

      Per intenderci sono controlli molto più stringenti di quelli del ramo aereospaziale o militare.

      Il problema che citavo il è un’altro:

      1) se i guai stanno nel manico (in giappone hanno consentito l’esercizio di una centrale senza la protezione da un evento esterno - lo tsunami, per non parlare di cosa le autorità hanno consentito di fare in ucraina a Chernobyl, o a Mayak in russia) non c’è niente da fare - quindi per la sicurezza nucleare sarebbe necessario un controllo sovranazionale

      2) credo che una persona si senta tranquilla solo se sa di poter accedere alle informazioni che gli interessano quando gli pare, poi magari non ci va ma sa che la sola possibilità di averne accesso rappresenta un forte deterrente per chi ha in mano “il manico,” e visto che in campo nucleare queste informazioni ci sono tutte, e visto anche che non c’è nessuna intenzione di ingannare nessuno, credo che la cosa migliore sarebbe quella di di dare la più ampia informazione: secondo me la gente ha paura di ciò che non conosce, e più si nasconde, più immaginano chissà ché. Se poi qualche impianto di qualche genere non ha degli standard di sicurezza adeguati per quello che è il limite di accettabilità della popolazione, allora è giusto anche chiuderli: il problema è che l’informazione dovrebbe essere veramente completa (anche sugli altri rischio, ovvio - ed è proprio qui che credo ci sia il nodo: c’è un’infinità di questioni che non si vuole che vengano a galla).

      Credo comunque che non andremo mai nella direzione che auspico. Semplicemente buona parte dell’occidente farà a meno del nucleare per un po’, fino a quando non sarà ritenuto indispensabile. Nel frattempo lo faranno i cinesi, gli indiani, il quatar, l’iran, il venezuela ecc… con quali standard di sicurezza? e con quale controllo della popolazione su chi tiene il manico?

      Credo che i prossimi anni assisteremo a un aumento di incidenti nucleari gravi in paesi che affrontano la questione in maniera molto più “disinvolta” di noi, ma ciò non toglie niente al notevole livello di sicurezza che sarebbe ottenibile qui in occidente con un po’ di criterio: insomma, io il mondo lo vedo all’incontrario: dove si potrebbero fare cose sicure ad alta tecnologia si esalta un’economia di basso livello fatta di artigiani installatori di PV e pale progettate e realizzate spesso da altri, e nei paesi arretrati, con poca responsabilità per chi fa le cose e scara possibilità di controllo da parte della popolazione, ci si appresta a fare le attività più pericolose e più inquinanti (tipo la produzione dei PV - non c’è mica solo il nucleare che inquina), proprio quelle che richiederebbero i maggiori controlli e il maggior livello di tecnologia e di cultura.

      Non vedo niente di buono all’orizzonte.

    17. Caos scrive:

      Concordo con te Pietruccio al 100%, nemmeno io vedo nulla di buono, perché si fanno le cose veramente al contrario, cioè con il cu.. e non con la testa. poi visto che paesi che non garantiranno standard europei faranno tantissimi impianti nucleari, altri incidenti potranno accadere e l’occidente sempre con la scusa della sicurezza sarà schiacciato da importazioni e dai costi delle stesse, distruggendo lentamente la propria economia. l’Italia in primis…. che paese di mer….

    18. Pietruccio scrive:

      Segnalo questo articolo.

      firstonline.info/a/2011/09/29/quadrino-dopo-il-disastro-di-f...

      Si cominciano a intravedere alcuni problemi per l’economia italiana che abbiamo segnalato tante volte fra i quali anche l’inadeguatezza del mercato a risovere un certo tipo di problemi, come quelli energetici, e la necessità di un piano energetico nazionale, assente da 30 anni.

    19. Pietruccio scrive:

      L’esaltazione a volte…

      leggo per caso questa perla di saggezza comunale (a Fano)

      fanoinforma.it/Politica/art27189/30_settembre_11/Fano_boccia...

      e commento così

      “Qualcuno del luogo può spiegare a questi antinuclearisti incalliti che il sole fornisce energia grazie alla reazione nucleare che avviene al suo interno e che se il consiglio intende vietare “l’installazione di qualsiasi tipo di centrali che sfruttino l’energia nucleare’” dovrebbe per coerenza eliminare anche fotovoltaico, eolico e anche ogni forma di energia da biomasse, petrolio, carbone e gas, visto che non sono altro accumuli di energia solare, che è, appunto, energia nucleare.”

    20. Pietruccio scrive:

      Vediamo se hanno accettato su quel sito il mio commento.

      Intanto devo dire che ho grossi problemi a scrivere su questo: il computer mi dice che non accetta i miei commenti e ripete che devo scrivere il nome i l’indirizzo mail, anche se le caselle sono correttamente compilate. Mah… già l’informatica mi stava antipatica per principio… adesso poi…

    21. Cher scrive:

      X pietruccio: scarica questo programma e “pulisci” il tu pc dalle schifezze che lo intasano.
      http://www.safer-networking.org/it/spybotsd/index.html

      Fammi sapere.
      Ps : Ottimo commento e se miè permesso , via ogni radiografia ,TAC e PET ecure oncologiche con radiofarmaci per ogni antinuclearista convinto.
      Una sorta di come venne istituito il “divieto di porto d’armi per gli obiettori di coscienza”.

    22. Renzo Riva scrive:

      Costo Fonti Rinnovabili
      (Voce A3= Fonti Alternative e Assimilate)

      Fornitura Bassa Tensione Anni 2007-2011 €/MWh 1MWh=1000KWh

      Voce A3 fonti rinnovabili, forniture in BT
      Costo a Ott. 32,8 €/MWh
      Aumento nell’anno 2011 pari a 12,59 €/MWh

      http://renzoslabar.blogspot.com/2011_10_01_archive.html

      4.bp.blogspot.com/-4Qcae_fLnMk/ToypaTGsggI/AAAAAAAAAPE/K4F2R...

    23. Pietruccio scrive:

      L’incentivo di 32.8 €/MWh (cioè 3.28 centesimi/kWh)
      a una famiglia come la mia
      - 4 persone,
      - appartamento normale-stretto sui 100 mq,
      - consumi normali:
      frigo,
      lavatrice,
      lavastoviglie,
      forno a microonde,
      surgelatore,
      lampadine e TV a basso consumo,
      3 computer
      (l’acqua me la scaldo con la caldaia a gas
      quindi non incide sull’energia elettrica
      a parte l’automazione della stessa
      e la pompa di circolazione),

      comporta la spesa di circa 120€ all’anno
      che vengono regalati a quelle sanguisughe
      (infatti consumo circa 4000 kWh/anno).

    24. Edoardo scrive:

      Un saluto a tutti i carissimi amici di Archivio Nucleare!
      Fukushima e Chernobyl hanno avuto lo stesso livello sulla scala INES ma le differenze sono enormi rispoetto al disastro del 1986.

      Invito tutti, pro o contro i nucleare, a leggere il link sotto riportato, per farsi un’idea ben diversa da quella propagandata dai mass media

      appuntidigitali.it/15603/la-scala-ines-e-le-differenze-tra-f...

    25. Renzo Riva scrive:

      Il CIDAS Centro Italiano Documentazione Azione Studi

      indice una conferenza per il giorno 21 Ottobre 2011 0re 21:00

      al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino

      in Via Fanti, 17

      Tema della serata

      L’INELUTTABILE NECESSITà DEL NUCLEARE

      Conseguenze, anche economiche, di una scelta irrazionale

      Relatore FRANCO BATTAGLIA
      Docente di Chimica dell’Ambiente, Università di Modena.

      Seguirà un commento sulle implicazioni economiche
      di Vincenzino Caramelli
      Professore di Scienza delle Finanze
      alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino

    26. Edoardo scrive:

      “…Tutto ciò che è e sarà coltivato a Fukushima sarà contaminato per migliaia di anni” estratto A. Bonelli (Verdi) ansa del 15/03/2011…
      Per Vostra conoscenza
      Il riso raccolto nella prefettura di Fukushima non è contaminato e sarà distribuito alla popolazione, lo rivela l’agenzia Kyodo, precisando che i test hanno mostrato una radioattività al di sotto dei limiti imposti dal governo giapponese. Il riso raccolto in tutti i distretti di Fukushima, dove nel marzo scorso si è verificato un gravissimo incidente alla centrale nucleare, ha mostrato una radioattività inferiore ai 500 becquerel per chilogrammo.

      ATS
      Ticininews Ottobre 2011

      ticinonews.ch/articolo.aspx?id=241502&rubrica=15
      Riporto, sempre per Vostra conoscenza, sempre un’ Ansa ove parla un famoso endocrinilogo, il prof. Pinchera:
      GIAPPONE: ESPERTO RASSICURA SU FUKUSHIMA, NO RISCHI A SALUTE

      ZCZC0143/SXB
      OTK11816
      R EST S0B QBXB
      GIAPPONE: ESPERTO RASSICURA SU FUKUSHIMA, NO RISCHI A SALUTE
      ENDOCRINOLOGO PINCHERA, DIFFICILE NASCONDERE DATI RADIOATTIVITA’
      (ANSA) - TOKYO, 25 OTT - ‘’Non dovete preoccuparvi, piuttosto
      mi godrei Tokyo, una bellissima citta’ con ottimi ristoranti nei
      quali neanche chiederei se il cibo viene da Fukushima'’.
      Alla fine di un’ora di confronto con la comunita’ italiana
      nella capitale nipponica, Aldo Pinchera, endocrinologo di fama
      internazionale dell’Universita’ di Pisa e per anni impegnato
      nello studio degli effetti di Cernobyl, tenta di fugare i dubbi
      sul rischio contaminazione dopo la crisi della centrale nucleare
      danneggiata dal sisma/tsunami dell’11 marzo. ‘’A Tokyo come a
      Kyoto non ci sono problemi. Certo - dice all’Ansa - non conosco
      bene la situazione a Fukushima, ma con l’esperienza maturata
      posso dire che non c’e’ rischio. Non sarei venuto qui'’.
      Pinchera e’ a Tokyo per un simposio voluto dall’ambasciata
      d’Italia (’effetti delle radiazioni sulla salute umana’), cui ha
      tra gli altri partecipato lo scienziato giapponese Shigenobu
      Nagataki, uno dei massimi esperti mondiali del settore.
      Punto di partenza e’ l’incidente di Cernobyl del 1986: per
      giorni, spiega, le autorita’ sovietiche hanno tenuto nascosto la
      crisi. ‘’L'alimentazione e’ proseguita senza accorgimenti con
      cibo contaminato e 6.000 bambini sono stati colpiti da cancro
      alla tiroide: le 15 vittime hanno indicato che il carcinoma,
      anche se maligno, e’ suscettibile di terapia'’.
      A Fukushima, ‘’incidente enorme, c’e’ stata reazione, ci s’e’
      mossi in un contesto avanzato e s’e’ capito il problema'’. C’e’
      stata l’evacuazione e ‘’si puo’ discutere sui 2-10-50 km dalla
      centrale, ricordando il compromesso tra fattibile e ideale'’. Il
      rischio iodio e’ sfumato grazie al tempo di decadimento di 8
      giorni, mentre il cesio, piu’ resistente, ‘’ha possibilita’ di
      danni, anche per la gravidanza, assolutamente nulle'’.
      Il problema, osserva Pinchera, e’ ‘’valutare i dati nel loro
      contesto'’ e nella loro omogeneita’, a partire dalle rilevazioni
      ‘’indipendenti'’. Roma ha un fondo naturale con radioattivita’
      piu’ alta di Tokyo e ‘’questo non significa che sia
      pericolosa'’.
      Non tutte le espressioni dei presenti sembrano soddisfatte,
      in particolare quando si parla delle misurazioni fornite dal
      governo di Tokyo. Il professore insiste: ‘’nascondere oggi
      qualcosa e’ veramente difficile, spesso la mancanza di fiducia
      e’ proprio all’origine di tutto'’. (ANSA).

    27. Daniele Rovai scrive:

      Ancora! Ancora solti discorsi tra voi contenti voi di farvi coraggio con le solite frasi di sempre! Vi rendete conto che siete dei giapponesi da salvare? Auguri ragazzi. Anche le cose inutili hanno una loro utilità. Un caro saluto e speriamo che vi informino che la guerra è finita.

    28. Pravda77 scrive:

      @Daniele Rovai

      Ancora una vola chi non ha “frecce nella propria faretra” dichiara che la discussione è chiusa per mancanza di argomenti.
      Questa guerra, se di guerra si può parlare tra uomini e capre, è una fatica contro l’ignoranza da cui la conoscenza assai difficilmente potrà essere sollevata.
      Mi ricorda Socrate contro Gorgia: alla fine, privi argomenti, i suoi avversari mandarono a morte con un pretesto ed una falsa accusa il libero pensatore che cercava la verità prima di tutto, per il bene e la libertà dei suoi simili.

    29. Pietruccio scrive:

      @ Daniele

      Non è finita nessuna guerra.

      La scelta di politica energetica che ha fatto il popolo italiano coi due referendum è stata ottenuta con l’inganno, raccontandogli un sacco di frottole, coi metodi della propaganda che nulla hanno a che fare con la realtà.

      I metodi della propaganda sono quelli che facevano credere alla popolazione russa che stalin era buono, o che hanno convinto milioni di italiani ad andare in piazza e gridare che volevano la guerra (ricordate il discorso del duce? “volete la guerra?” “siiiiiiii”). Le conseguenze si sono viste dopo decenni.

      Certo, mentre i fatti succedono, quando i cervelli sono imbevuti di quelle scemenze, non è “fashion” chi osa dire il contrario ma i nodi, come mostra la storia, prima o poi vengono al pettine.

      Quello che dovrebbero dire quelli che come te si sono dati da fare contro l’energia nucleare, è se la pelle dei connazionali l’avete venduta a caro prezzo o se l’avete proprio data via gratis (per convinzione - non avendo capito un tubo della gravissima situazione di dipendenza energetica in cui si trova il nostro paese).

    30. Daniele Rovai scrive:

      Ragazzi nessun referendum, ne quello del 1987 ne quello di giugno 2011 ha fermato, ho può fermare, il rilancio del nucleare.

      L’Italia è da sempre un paese nucleare. Se non si costruscono impianti non è perchè è vietato, non si costruiscono perchè non conviene costrurli. Come dimostrano o fatti in Val Di Susa se un governoo vuole… fa.

      La politica, ambientalista e non, ci prende per il culo. Non è vietato fare nucleare in Italia. Non conviene economicamente, ne politicamente.

      Vi do alcuni indizi per scoprire che non è vietato costruire centrali nucleari in Italia.

      1) Decreto Legislativo 230
      2) Ci sono altre due leggi nucleari ancora vigenti in Italia. Una che permette di costruire in ogni luogo Italiano, città comprese, un reattore nucleare per la ricerca. Una del 1995 che indica i luoghi dove poter costruire centrali nucleari. Trovatele.
      3) LENA. Cos’è?

      Sveglia ragazzi! Nessun cattivo ambientalista vi mette i bastoni fra le ruote. Sono i vostri eroi che non lo vogliono fare. Semplicemente non gl conviene.

      Fatemi sapere sula ricerca

    31. Renzo Riva scrive:

      Comunque sia chiaro per tutti:

      L’italia e tutti gli italiani avranno tutto quello
      che le loro scelte hanno prodotto
      e che ancora produrranno negli anni a venire.

      Nessuno pertanto potrà chiamarsi fuori.
      Al massimo una guerra (in)civile fratricida s’imporrÃ
      quando i famosi nodi gordiani arriveranno al pettine.

    32. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Daniele, la guerra non è affatto finita, ma è appena cominciata… anche se adesso saranno altri a combatterla (non “noi”) e, ahivoi, lo faranno probabilmente con altri mezzi… Buona Fortuna!

    33. Edoardo scrive:

      Causa impegni di lavoro e famiglia, ho letto solo ora il commento di Daniele (”La guerra è finita!”… mah, per me hai perso l’occasione per stare zitto) al quale rispondo che io non sono in guerra con nessuno E NON HO NEMICI a differenza tua, a quanto pare.

      Il mio scopo, referendum o meno, è quello di divulgare la verità su realtà scientifiche che tanti per ignoranza, malafede o meschini interessi economici hanno stravolto.
      D’altro canto ognuno è libero di fare e pensare quel che vuole… come il malato grave (leggi Italia ed approvviginamento energetico) che ritiene opportuno farsi curare con i filtri del maghetto inveche che dal medico chirurgo…. contento te, auguroni.

    34. Edoardo scrive:

      P.S: post precedente, ho parlato in prima persona (non per superbia o per mania di persecuzione) ma intenedendo tutti quelli che cercano di collaborare alla corretta informazione tecnica/scientifica come l’ing. Prinzi ed il CIRN o come Pietruccio al quale faccio i migliori auguri (anche se in ritardo) di buon anno così come a tutti voi ed a Massimiliano che gestisce con perizia pazienza e quest’importante (almeno per me) forum.

    35. Pietruccio scrive:

      Segnalo questo articolo (di Casa e Clima) sulle pompe di calore (un buon metodo alternativo per il riscaldamento - naturalmente con vantaggi e svantaggi)

      casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article...

      Cosa c’entra col nucleare?

      Semplice: serve energia elettrica a basso costo.

      E cosa c’è di meglio del nucleare per questo?

      Facendo centrali atomiche e spostando il riscaldamento sulle pompe di calore (spesso vanno accoppiate al geotermico a bassa temperatura - fori da un centinaio di metri di profondità distanti una decina di metri) si avrebbe un netto miglioramento dell’ambiente e una drastica riduzuine di tumori dovuti alle emissioni di PM di vario genere e tipo dagli impianti di riscaldamento attuali.

    36. Cher scrive:

      Ottima segnalazione, ho inserito il link tra i preferiti, grazie Pietruccio!

      Ho collaborato alla trattativa per l’intallazione di un impiato con pompa di calore nel 1988, il risaultato energetico di risparmio è stato vanificato dall’inefficienza e dai mal funzionamenti. Ora è un rudere tecnologico abbandonato.

      Durante la visita alla centrale nucleare in Svizzera l’anno scorso, ho saputo che sono incentivate le installazioni in ambienti privati di pompo di calore, con il primo risultato che c’è una penuria di installatori e i tempi di attesa per aver un impianto sono quasi biblici!

    37. Don Peppone scrive:

      La Cina riparte col nucleare

      ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-18/fame-energia-cina-pro...

    38. Renzo Riva scrive:

      Notizia vecchia Don Peppone.
      D’altronde quei comunisti non si meritano altro; vero Don Peppone?
      Aloro il lavoro a noi la deindustrialòizzazione.

    39. Don Peppone scrive:

      Non seguo piu’ molto ma è comparso oggi sul sole 24 ore.

    40. Renzo Riva scrive:

      Don Peppone,

      1000 dell’Alcoa mandati a casa a fere la calza a causa dei costi dell’energia elettrica;

      1400 esuberi in procedura di licenziamento che andranno anche loro a casa ad affilare lame di seghe: circolari ed a nastro. Cause? Costi energetici che non permettono di presentare offerte internazionali che abbiano chance di vincere le gare d’appalto.

      Ti bastano questi ultimi, in ordine temporale, come esempi?

      Qui riporto quanto ha scritto

      rischiocalcolato.it/2012/01/ecco-perche-non-ti-do-lavoro.htm...

      http://andorjakab.blog.hu/2012/01/06/

      Leggete questa lettera. Per ora non dico altro e non aggiungo miei commenti. Sono certo che ci sarà occasione in seguito.
      Per ora non vi rivelo neanche chi né è l’autore né da dove viene; scopritelo leggendola tutta, mi raccomando.
      _________________________

      Potrei assumere 12 persone, ognuna con uno stipendio netto di 760€, non lo faccio. Vi dirò perché. Potresti lavorare per il mio service provider in un ufficio molto carino. Non si tratta di telemarketing o scam. Faresti un lavoro serio, per cui sono richieste molte abilità, 8 ore al giorno, solo nei giorni della settimana. Ti assumerei in regola, pagherei le tue tasse e i tuoi contributi. Potrei dare un lavoro del genere ad una dozzina di persone, ma non lo farò, e qui vi spiego perché.

      Non assumerei donne.

      La ragione è molto semplice: le donne fanno bambini. Non ho il diritto di chiedere se lei ne voglia o meno.

      Non fraintendetemi, non ho nessun problema con le donne che diventano mamme. Io sono nato da una donna perché ha voluto essere madre e mia moglie stessa è madre dei miei figli. Non assumerei una donna perché quando rimane incinta, ha 3 anni di permesso per maternità, durante i quali non posso licenziarla. Se volesse avere 2 figli, l’assenza dall’azienda sarebbe di 6 anni.

      Ovviamente, il lavoro deve essere portato avanti, quindi io dovrei assumere qualcun altro che lavori al suo posto mentre lei passa la sua vacanza. Ma non solo non potrei licenziarla mentre è via, non potrei licenziarla neanche una volta tornata. Quindi dovrei licenziare chi ha lavorato al suo posto per tutto il tempo.
      Quando una donna torna a lavorare dopo il periodo di maternità, io sarei costretto per legge ad aumentarle lo stipendio al livello attuale della sua posizione. In più, dovrei concederle le ferie che ha accumulato durante il periodo di assenza. Quando finalmente torna a lavoro, inizierebbero per lei 2-4 mesi di vacanza completamente pagata.

      Non assumerei persone sopra i 50 anni.

      Non che abbia problemi con i professionisti con esperienza. Non li assumerei, perché sono molto vicini all’età protetta. E quindi rimarrei intrappolato, come nel caso di assunzione di una donna. Non si possono licenziare le persone in età protetta, quindi dovrei pagare lo stipendio e tutti i costi annessi anche se lui o lei non dovesse lavorare bene, o almeno a livelli accettabili.
      Non potrei licenziare impiegati protetti, ma qualcuno dovrà pur fare il lavoro al loro post; e quindi dovrei assumere un’altra persona. A me va benissimo che siano protetti, ma allora io non li assumo.

      Assumerei solo uomini di età compresa tra i 25 e i 50 anni.

      Anche loro sono rischiosi da assumere. Se per una qualunque ragione (non guadagno abbastanza, o non mi piace come lavorano) volessi licenziarli, non ne avrei il diritto. C’è un altissimo rischio che ricorrano alla corte, e c’è un’altissima probabilità che vincano.

      Mi costeresti 1572€

      Salario……Salario……Costo……..State
      Netto:…….Lordo:…….totale……..markup:

      € 185……..€ 238……..€ 306……..165%
      € 227……..€ 306……..€ 393……..173%
      € 322……..€ 458……..€ 589……..183%
      € 408……..€ 612……..€ 786……..193%
      € 479……..€ 765……..€ 982……..205%
      € 570……..€ 917……..€ 1178……207%
      € 760……..€ 1223……€ 1572……207%
      € 950……..€ 1529……€ 1965……207%

      Questi sono dati precisi relativi al 2011, dalla calcolatrice di stipendi www.nettober.com. Come puoi vedere, il tuo salario netto di 760€ significherebbe per la compagnia un costo di 1572€. L’unico modo per rendere inferiore questo moltiplicatore x2 dello stato sarebbe pagarti di meno.
      Ma non ti assumerei per meno, perché penso che non potresti avere una vita decente per meno di 760€. Diverresti presto depresso, distruggeresti la tua stessa vita, la mia azienda e infine me. Quindi, non ho intenzione di assumere nessuno per meno di questa somma.
      Guarda questa tabella:

      http://m.blog.hu/an/andorjakab/image/berkoltseg-europa.gif

      Il grafico l’ho preso da un Deloitte study. Come puoi vedere, lo stato ovunque si porta via poco meno della metà del tuo stipendio. E’ fastidioso sapere che io pago più di 1500€, ma che tu ricevi meno della metà. Specialmente dal momento che ricevi le stesse cure mediche di chiunque altro, registrato con uno stipendio minimo.
      Dovrei anche tenere in considerazione che per una persona di 35 anni sono previsti 25 giorni di ferie all’anno. Ciò significa 1 mese extra in cui devi essere sostituto da qualcun altro. Se avevo bisogno del lavoro di 12 persone, dovrei assumere 13 persone per sostituire chi, in ogni momento, è in vacanza.
      Ma ti darei un lavoro nonostante tutto quello che abbiamo affermato finora.

      Sono un imprenditore coraggioso. Un imprenditore prende rischi, quindi venderei il mio appartamento e traslocherei in uno in affitto. Prego che i 90.000€ ricavati dalla vendita siano abbastanza. Lancerei il mio business con orgoglio, e se non dovessi avere successo non mi piangerei addosso.

      La mia compagnia offrirebbe un ottimo servizio, e ciò è impossibile senza condizioni di lavoro decenti. Assumerei 13 persone. Avrei bisogno costantemente di 12 persone a lavoro, più quella che lavora al posto di chi è in ferie. 14 persone, incluso me, lavorerebbero in un ufficio di 158 metri quadri, fornito di tutto il necessario e confortevole. Mi costerebbe 10€/m^2/mese di affitto, e 3.5€/m^2/mese in tasse, per un costo totale di 2133€ al mese.

      Le mie spese mensili sarebbero così ripartite:
      Ufficio: € 2,133
      Stipendi: 13 x €1572 = € 20,436
      Altre spese (marketing, etc.): € 3,058
      Totale: € 25,627

      Alquanto terrificante come bolletta mensile non credete? Questo è quello che dovrei pagare ogni mese, indipendentemente dal mio guadagno. Nei mesi buoni, e in quelli meno buoni. Nella stagione bassa estiva, e prima di Natale quando il lavoro è sempre poco.
      La compagnia non potrebbe vendere più di 1000 ore/mese di servizio (mediamente). Quindi per raggiungere il mio break even point, cioè far sì che le entrate coprino i costi, dovrei fissare il prezzo a €25,627 / 1000 = €25 / ora. Ma il break even point non è abbastanza, dovrei anche avere qualche profitto.
      Non sono bramoso o avido, per cui porrei il mio margine di profitto al 20% del prezzo. Ciò aumenterebbe il pezzo orario a €30, che significa trenta euro più iva, €37,5. Arrotondando verso il basso, fisserei infine il prezzo del nostro servizio ai clienti a €37/ora.
      Di questi 37€, 7 andrebbero direttamente allo stato, 30 sarebbero ricavo dell’azienda. Sono una persona ottimista. Il nostro marketing andrebbe alla grande, i miei piani risulterebbero perfetti, avremmo successo a vendere di media 1000 ore di servizio al mese. Il business volerebbe, sarei felice con tutti i miei lavoratori, tutti lavorerebbero serenamente.
      Questo genererebbe 1000 x €30 = €30.000 di ricavi.
      €4373 sarebbero profitti. Potrei pagare a me stesso uno stipendio lordo di €2.446, il che costerebbe all’azienda €3.144. Dopodiché, il mio stipendio netto sarebbe di €1.521, quasi il doppio di ciò che guadagnano i miei lavoratori, e la compagnia avrebbe €1.229 di profitto lordo. Pagherei €122 di corporate tax, e la tassa locale sul business, 2% dei profitti, che significa €600. Alla fine, la compagnia avrebbe €507 al mese da poter mettere nel proprio conto bancario.
      Quindi farei €1521 al mese, ma non dimenticate, che ho venduto il mio appartamento da 90.000€, e ho investito i soldi della vendita nella compagnia. Quindi dovrei pagare l’affitto di almeno €300, altrimenti sarei un senzatetto. Vivrei una vita modesta, non spenderei molto, perché al contrario dei miei dipendenti, lavorerei 12 ore al giorno tutti i giorni, anche nei weekends.
      In questo modo potrei risparmiare €900 al mese, quindi il mio investimento di 90.000€ ritornerebbe dopo 100 mesi. Cioè ci vorrebbero 9 anni prima di riavere i soldi investiti nella compagnia, e potrei allora comprarmi un nuovo appartamento. Da quel momento non dovrei vivere con un budget limitato, non dovrei pagare affitti, e non dovrei necessariamente risparmiare altro. Fare la vita dell’europeo.
      Sotto queste circostanza – spero sia comprensibile, non sento un urgente necessità di vendere il mio appartamento e investire i miei soldi in una nuova azienda.

      Ma per 4 ragioni non lo farò definitivamente.

      1. La concorrenza vende lo stesso servizio, illegalmente, in circostanze pessime, chiedendo €9 all’ora. Semplicemente incassano i soldi, senza neanche pagare l’IVA. Non devono prendersi alcuna responsabilità, non ci sono assicurazioni, ufficialmente non fanno niente, non esiste nemmeno una traccia ufficiale e legale della loro esistenza. Non devono prendere un ufficio in affitto ed assumere un contabile. In questo modo con 5 ore al giorno possono facilmente guadagnare 1000€. Alzerebbero il dito medio di fronte alla mia offerta di lavoro per €760, nel quale non sarebbe loro permesso di lavorare male, e dovrebbero presentarsi in tempo ogni giorno e mantenere alti standard di professionalità. Non sarebbe loro permesso di truffare i clienti, e se lo facessero, verrebbero licenziati.

      2. La concorrenza farebbe campagne diffamatorie contro la mia compagnia. Dovrei affrontare la propaganda anti-capitalista, verrei visto come uno stronzo avido ed egoista che chiede €37 per un lavoro offerto da altri a €9. Sarei visto come un nemico del grande popolo ungherese, mentre altri lavorano onestamente per una frazione del mio prezzo…

      3. Molto dei miei dipendenti verrebbero a lavorare da me solo per imparare i segreti del mio business e rubarmi i clienti. Li attirerebbero promettendo loro stesso valore e qualità di servizio, ma ad una frazione del prezzo. Dopo avermi rubato abbastanza clienti, creerebbero deliberatamente uno scontro che mi porti a licenziarli. Così andrebbero dal giudice, affermando che io li abbia licenziati illegalmente, e vincerebbero la causa. Nel frattempo, lavorerebbero felici per la clientela rubata, che mi è costato una fortuna costruirmi. E, naturalmente, sarebbero offesi. Andrebbero in tutti i forums, dicendo a tutti che loro sanno di cosa stanno parlando. Non solo il mio servizio sarebbe troppo caro, ma anche la qualità una schifezza.

      4. Protestare per tutto questo non servirebbe, niente e nessuno mi darebbe alcun aiuto.
      Ecco questo è fondamentalmente il perché non io abbia deciso di non dare lavoro. E credo che molti imprenditori che hanno provato a far partire un business, non continueranno nel tentativo per questi motivi. E questa è la causa prima per cui sempre più persone sono disoccupate, che quindi comprano sempre meno, il che vuol dire che pagano sempre meno IVA. Ecco perché ci sono sempre meno imprese decenti, e assumono sempre meno, pagano sempre meno tasse, per cui ci sono meno soldi pubblici per gli aiuti sociali, ed ecco in definitiva perché i servizi sociali assomigliano sempre più a campi di concentramento.

      Ti darò lavoro solo se:
      1. Potrò licenziarti, quando e se lo voglio.
      2. Se l’IVA scenderà al 20%, meglio al 15%.
      3. Se lo Stato si porterà via “solo†il 30% dei miei guadagni.
      4. Se redditi più alti non saranno più esponenzialmente puniti.
      5. Se lo Stato si occuperà di punire la corruzione invece di chi da lavoro.

      Finché queste cose non saranno cambiate, non ti darò lavoro. Finché lo Stato non stanerà la corruzione in ogni suo possibile aspetto, non farò partire un business, e non creerò posti di lavoro.

      —
      Questa è una traduzione dell’originale post ungherese, “Tőlem ezért nem kapsz munkát †pubblicato il 27 luglio 2011. Nonostante il successo ottenuto nella blogosfera ungherese – generando più di 90.000 “mi piace†su Facebook – niente è cambiato in meglio. Al contrario. Tutto è molto peggiorato. A tutti voi, lettori internazionali, qui 760€ di salario netto suonano come uno stipendio da sogno per la maggior parte delle persone. Anche i dottori in medicina guadagnano meno della metà, all’inizio della loro carriera. I prezzi invece sono uguali come ovunque.

      -http://andorjakab.blog.hu/2012/01/06/this_is_why_i_don_t_give_you_a_job

    41. AleD scrive:

      Si da il caso che quando il mercato del lavoro ha avuto la possibilità di dimostare di saper gestire la flessiblità, questa è diventata precarietà.
      Visto che non esiste nessun imprenditore che a fronte di un TI da 1300 euro netti al mese che sono grosso modo un 36000 euro di costi anziendali annui, si sia messo a tirar su gente a progetto ma anche a falsa PIVA (e sai quante false PIVA monoclienti ci sono?????) prendendo quel costo aziendale che aveva e dividendolo per 12 mesi l’anno.
      NESSUNO.
      Sai cosa è successo? Niente, che si son messi a pagare a progetto 1300 euro netti al mese oppure a far fatture per i falsi PIVA da 2000 euro al mese massimo, ottenendo quindi una riduzione del costo aziendale e contemporaneamente liberandosi da vincoli di “matrimonio” dalla risorsa.

      Questo per dire che il tipo di cui sopra fa finta di essere ignorante, visto che forme contrattuali che non lo vincolino perennemente con qualcuno esistono, solo che guarda un po’ quando ci si ricorre lo si fa ANCHE per ridurre i costi aziendali, il resto sono tutte scuse.

      Quello su cui sono d’accordo è che non ha senso oggi che esistano forme di contratto iperprotte (quelle difese a spada tratta da quei parassiti fancazzisti dei sincati) ed altre su cui invece c’è speculazione bella e buona.
      Vogliamo parlare poi del fenomeno delle bodyrentali? Quella società altrettanto inutili per come gestiscono il loro mercato per cui parassitano sull’esperienza della gente che si trova a dover attraversare 2 o più livelli di subappalto? E tutto per garantire delle rendite vere e proprie ad anelli inutili con zero valore aggiunto alla catena del mercato del lavoro?
      Il “compito” (assurdo, basta leggere quella specie di annunci di lavoro che sono in grado di scrivere per cui è palese che NON sanno minimamente quel che cercano ma l’importante è mettersi di mezzo per parassitare sui costi sostenuti dalle aziende finali clienti) delle “agenzie del lavoro” potrebbe essere benissimo gestito in modo parecchio migliore e con garanzie di contratti decenti se passassero in mano alle scuole (superiori ed univerità), al massimo ai centri per l’impiego, quelli a cui si bussa la porta quando si rimane a piedi.

      No cari, qui la colpa è più di chi è sul lato imprenditoriale che di quelli che cercano di difendere una maggiore equità del mercato del lavoro.

    42. Pietruccio scrive:

      E’ una situazione inconciliabile per la nostra società e porterà una montagna di guai.

      Credo che l’errore sia quello di non affrontare la questione dal punto di vista pragmatico preferendo un atteggiamento ideologico che parte da posizioni già precostituite.
      La situazione, invece, è complessa e, per esempio, non c’è dubbio che:
      - un paese non può organizzarsi senza tener conto che le donne (grazie al cielo) fanno figli e che i figli devono essere “tanti” e vadano accuditi
      - che la produzione ha le sue esigenze e che quindi non si può scaricare sul singolo imprenditore un’esigenza sociale comune all’intera nazione
      - che fra chi produce c’è chi ha dei profitti notevoli e può sopportare anche tasse alte e chi no, e che la situazione continua a cambiare nel tempo come un caleidoscopio
      - che chi assume deve avere la possibilità di scegliere i propri collaboratori in ogni istante (perchè sta giocando una partita spesso difficile)
      - che non si può buttare a mare chi ha raggiunto i 50 anni o giù di lì
      ecc… (l’elenco sarebbe lungo e noioso)

      allora

      1) se ci si mette con calma, onestà, competenza e spirito costruttivo si può creare una società stabile, equilibrata, che possa guradre al futuro con ottimismo e affrontare in modo equo e organizzato anche le difficoltà notevoli che si stanno affacciando,

      2) se si cercano pretesti e si cita di volta in volta qualcosa che non funziona, dando una visione miope e parziale della realtà, solo per sostenere la propria ideologia e farla “da furbi”, si ottiene quello che abbiamo adesso: un paese in difficoltà, senza un progetto, senza un futuro, sull’orlo di disordini sociali, con un debito che mette a rischio una vita decorosa per noi e per i nostri figli, disuguaglianze sociali insostenibili e illogiche, paradossi ecc…

    43. Renzo Riva scrive:

      @AleD

      Ecco perché non ti darò lavoro: createlo.

    44. AleD scrive:

      @Renzo Riva: argomentando meglio?

    45. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Caro Pietruccio, come sempre hai molta ragione. Ma ti/ci/vi servirà a (molto) poco, per non usare espressioni piu forti. La situazione italiana mi ricorda in una certa misura la situazione della Jugoslavia nella seconda metà degli anni ‘80: anche allora c’erano i benpensanti che ammonivano, ma furono frettolosamente azzittiti e prevalse la visione delle teste calde (o caldissime). Il resto è stata cronaca dell’affondamento di un Paese (peraltro cruento e criminale). Noi “speriamo di cavarcela”… anche se a questo punto non immagino come, visto che siamo divisi più che mai in un Paese che oramai assomiglia sempre più al Concordia…

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