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14 domande nucleari al Ministro Scajola

18 Settembre 2009 di Amministratore

Daniele Rovai (pubblicista freelance e scrittore, nonchè spesso utente-commentatore in questo sito), ci ha inviato 14 domande che qualche settimana sono state spedite all’ ufficio stampa del Ministro Scajola (Ministro dell’Economia e delle Finanze) per realizzare un’articolo di approfondimento di taglio giornalistico.

In attesa delle risposte del ministro (il 29 agosto 2009 l’ufficio stampa ha fatto sapere che le domande sono giĂ  all’attenzione del Ministro e dei tecnici del ministero), le domande vengono qui presentate ai lettori del sito con la volontĂ  che sia lo spunto da cui far partire una discussione con dentro le eventuali risposte alle domande stesse.

Segue il testo delle 14 domande (suddivise in due parti: 10 sul “nuovo” nucleare e 4 sul “vecchio nucleare”).

LA RIPARTENZA NUCLEARE

1) Perché il nucleare è così importante per l’Italia quando gli altri paesi europei vanno verso il massiccio sviluppo delle energie alternative?

2) Nella legge 99/09 si parla di impianti nucleari, cioè officine per la preparazione del combustibile e per il suo riciclo, laboratori di ricerca e depositi per lo stoccaggio delle scorie. Un industria nucleare in piena regola. L’Italia ha le capacità per realizzare questo progetto? Il governo ha già delineato una strategia operativa?

3) L’Italia è un paese strano. Sul nucleare sembra che la metà lo voglia e l’altra no. Però sono tutti daccordo di non volere impianti nel giardino di casa.
Per esempio: il Piemonte che avrebbe i territori piĂą adatti ha giĂ  detto di no. Come pensate di poter superare questa situazione?

4) La legge 99/09 dice chiaramente (art. 25, comma 2, lettera f) che il governo potrà decidere al posto degli enti locali sulla costruzione delle istallazioni nucleari grazie all’articolo 120 della Costituzione. Quell’articolo però specifica in che contesto: “in caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali”, “di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica”.
Non volere un impianto nucleare nel proprio comune mette in pericolo l’unità economica?

5) Il governo assicura che non ci sarà alcun aiuto di stato per il nucleare. Però nella legge 99/09 si prevede che l’energia elettrica prodotta da fonte nucleare in Italia debba essere comunque immessa, per un quantitativo determinato, in rete (art.25, comma 4); in pratica si equipara a quella prodotta dalle rinnovabili.
Il nucleare sarĂ  quindi incentivato come le rinnovabili?

6) Secondo la COGENA (l’Associazione Italiana per la Promozione della Cogenerazione) con la legge 99/09 si aggraveranno i costi di autoproduzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e da cogenerazione. In sostanza si farebbero pagare gli oneri per la trasmissione e la distribuzione dell’energia anche se questa è autoprodotta e autoconsumata (art. 33).
Secondo loro si danneggia una fonte di produzione di energia rinnovabile altamente efficiente. E’ vero?

7) Secondo la legge 99/09 si potranno costruire “impianti energetici” nei demani militari e l’esercito potrà partecipare ai consorzi che costruiranno e gestiranno questi impianti “allo scopo di soddisfare le proprie esigenze energetiche, nonchè per conseguire significative misure di contenimento degli oneri connessi e delle spese per la gestione delle aree interessate” (art. 39).
Potremo avere delle centrali nucleari costruite su siti militari e in parte di proprietà dell’esercito?

8) Secondo la legge 99/09 le approvazioni “relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, giĂ  concesse negli ultimi dieci anni dalle AutoritĂ  competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AEN-OCSE) o dalle autoritĂ  competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia.”
Quindi si potranno costruire non solo le nuove centrali di III generazione ma anche quelle di II, cioè quelle che attualmente sono in attività?

9) Per esempio: Enel sta completando a Mochovce, in Slovacchia, una centrale iniziata a costruire negli anni ’70 dai sovietici poi bloccata perche l’azienda elettrica Slovacca, nel 2005 comprata da Enel, non aveva più soldi.
Oggi Enel finirĂ  di costruire quella centrale. Una tipologia di centrale che, secondo la legge 99/09, potrebbe essere costruita anche in Italia.
Così come la centrale CANDU che Enel sta costruendo in Romania.
Ci sarĂ  questa possibilitĂ ?

10) Con la legge 99/09 nasce l’ASN. I contrari al nucleare dicono che quest’agenzia conterà poco perché non avrà ne gli uomini ne finanziamenti adeguati per fare il suo lavoro. La legge 99/09 dice che l’ASN sarà formata da 100 anime e che per primo anno conterà su un finanziamento di 500.000 euro che diventeranno 1.500.000 per il 2010 ed il 2011. Dopo, dice la legge, si finanzierà con le multe erogate che andranno da 25.000 euro a 150 milioni di euro. Si parla di nucleare e sarebbe bene che non ci fossero incidenti di alcun tipo. Puo spiegarmi come sarà finanziata l’Agenzia?

IL VECCHIO NUCLEARE

11) Ci sono ancora da sistemare le scorie ereditate dalla precedente stagione nucleare. Doveva pensarci la Sogin in 20 anni, ma dopo 10 anni siamo ancora al punto di partenza e la Sogin sarĂ  addirittura chiusa e riqualificata.
Partiremo con il nuovo senza aver sistemato il vecchio?

12) E’ vero che la Sogin in questi anni ha fatto poco e speso molto, ma dal 2007 con la nuova dirigenza stava iniziando a funzionare.
Perché commissariarla e smembrarla proprio ora che inizia a fare il suo dovere?

13) Se la Sogin viene smembrata e in parte assorbita dalle aziende energetiche partecipate dallo stato, chi si occuperĂ  dello smantellamento dei vecchi siti.
Chi si occuperĂ  di smantellare il vecchio nucleare?

14) La Sogin nel 2008 ha sottoscritto un contratto con Edf per un valore di circa 170 milioni di euro per il riprocessamento del combustibile nucleare che Enel ha da decenni stoccato in Francia. Si tratta delle barre di plutonio di sua proprietà usate per alimentare la centrale Superphenix, un vecchio progetto nucleare francese abortito. I soldi per pagare il riprocessamento sono stati presi dal fondo per lo smantellamento ma l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas nella delibera arg/elt 57/09 dell’11 maggio 2009 parla di “riconoscere a consuntivo per il 2008 i costi esterni per la chiusura del ciclo del combustibile relativi al riprocessamento virtuale del combustibile di Creys Malville […]per un totale pari a 173,15 milioni di euro, in via provvisoria, in attesa dell’integrazione del decreto 26 gennaio 2000 con l’inclusione dei suddetti costi nel perimetro degli oneri nucleari, in aderenza a quanto previsto dalla direttiva ministeriale 28 marzo 2006”.
Perché si parla di anticipo? Questa operazione rientra o non rientra nel perimetro degli oneri nucleari?



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  • 142 Commenti a “ 14 domande nucleari al Ministro Scajola”

    1. Renzo Riva scrive:

      Daniele Rovai scrive:
      1) Perché il nucleare è così importante per l’Italia quando gli altri paesi europei vanno verso il massiccio sviluppo delle energie alternative?

      Ne sei proprio sicuro?

    2. Renzo Riva scrive:

      Daniele Rovai scrive:
      2) Nella legge 99/09 si parla di impianti nucleari, cioè officine per la preparazione del combustibile e per il suo riciclo, laboratori di ricerca e depositi per lo stoccaggio delle scorie. Un industria nucleare in piena regola. L’Italia ha le capacità per realizzare questo progetto? Il governo ha già delineato una strategia operativa?

      Questa domanda dĂ  per scontato che gli italioti siano solo capaci di stupidaggini.
      Questa è la concezione di un nichilista.

    3. Renzo Riva scrive:

      Daniele rovai scrive:
      3) L’Italia è un paese strano. Sul nucleare sembra che la metà lo voglia e l’altra no. Però sono tutti daccordo di non volere impianti nel giardino di casa.
      Per esempio: il Piemonte che avrebbe i territori piĂą adatti ha giĂ  detto di no. Come pensate di poter superare questa situazione?

      Come fecero i fiorentini con i Bischeri.

      http://it.wikipedia.org/wiki/Bischeri

    4. Renzo Riva scrive:

      daniele Rovai scrive:
      4) La legge 99/09 dice chiaramente (art. 25, comma 2, lettera f) che il governo potrà decidere al posto degli enti locali sulla costruzione delle istallazioni nucleari grazie all’articolo 120 della Costituzione. Quell’articolo però specifica in che contesto: “in caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali”, “di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica”.
      Non volere un impianto nucleare nel proprio comune mette in pericolo l’unità economica?

      Domanda capziosa.

    5. Renzo Riva scrive:

      Daniele Rovai scrive:
      5) Il governo assicura che non ci sarà alcun aiuto di stato per il nucleare. Però nella legge 99/09 si prevede che l’energia elettrica prodotta da fonte nucleare in Italia debba essere comunque immessa, per un quantitativo determinato, in rete (art.25, comma 4); in pratica si equipara a quella prodotta dalle rinnovabili.
      Il nucleare sarĂ  quindi incentivato come le rinnovabili?

      Perché no?
      Se la delibera n° 178/2005 dell’authority dell’energia e del gas stabilisce

      http://www.autorita.energia.it/docs/05/178-05.pdf

      TITOLO IV – INCENTIVI ALLA REALIZZAZIONE DI NUOVI TERMINALI
      Articolo 13
      Misure per incentivare la realizzazione e l’utilizzo di nuovi terminali
      13.1 Le misure tariffarie per incentivare la realizzazione e l’utilizzo di nuovi terminali, di cui ai commi 13.2 e 13.3, diventano efficaci dall’anno termico di entrata in esercizio di un nuovo impianto di rigassificazione di Gnl.
      13.2 Il fattore correttivo di cui all’articolo 10, comma 10.3, è sostituito da un fattore garanzia, FGL, che assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento RLC. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni.

      13.3 Il corrispettivo di capacità di trasporto relativo ai punti interconnessi con il terminale è applicato in misura ridotta agli utenti del servizio di trasporto titolari di conferimenti di impegni di rigassificazione continuativa.
      13.4 L’Autorità definisce con successivo provvedimento le modalità applicative della disciplina di cui al comma 13.2 e 13.3.

      per i rigassificatori una compensazione pari all’80% dei ricavi lordi
      non vedo perché anche il nucleare non potrebbe essere garantito dallo Stato per la mole degli investimenti che altrimenti nessun operatore privato potrebbe investire senza clausole di garanzia.
      Altro discorso per l’Enel.

    6. Renzo Riva scrive:

      Caro Daniele Rovai,
      Adesso per le altre risposte datti da fare in proprio mica vorrai che ti prepari tutta la pappa per poi solo tu pappare da freelance!

    7. NinoNuke scrive:

      A proposito delle 14 domande di Daniele Rovai:
      in altri commenti sull’argomento e su vari siti ho giĂ  proposto la mia idea:
      Basta munirsi di cartina geografica e vedere quanti paesi vicini (Bulgaria, Slovenia, Lituania!, per non parlare di Iran ecc.) hanno reattori atomici. E l’Italia non dovrebbe costituire un faro per tutte queste nazioni?!
      Nel 2024 ci arriveremo anche noi, stremati, ma in tempo per vedere che tanti altri paesi avranno giĂ  una solida scorta di energia basata su vento e sole ecc.
      Distinti saluti

    8. Edoardo scrive:

      Non volere un impianto nucleare nel proprio comune mette in pericolo l’unità economica?

      Dire NO a tutto, in particolare al nucleare, mi pare che da ventidue anni a questa parte - ma anche prima, addirittura del 1973- di danni e pericoli economici (bollette astronomiche, speculazioni accessorie, dipendenza energetica azzarata, perdita di competitivitĂ  economica e tecnologica ecc) questo ambientalismo sopratutto antinucleare ne abbia fatti eccome!… chi è ancora fermo su queste discussioni o è in malafede o vive sulla luna.

    9. Edoardo scrive:

      Concordo con Nino Nuke (in attesa che il mio post sia sbloccato)

    10. Egisto scrive:

      Sinceramente spero che il Ministro Scajola abbia di meglio da fare che rispondere a domande di tal fatta. Qualche risposta la do io.
      1) Perché il nucleare è così importante per l’Italia quando gli altri paesi europei vanno verso il massiccio sviluppo delle energie alternative?

      Dunque: Francia e Finlandia stanno costruendo nuovi reattori, in UK la costruzione è decisa e le società stanno già acquistando i terroni, la Svezia ha deciso che sostituirà i reattori alla fine della vita, in Svizzera si sta pensando a nuovi reattori. La Romania ha completato un nuovo reattore nel 2007 e ha piani per altri, come pure la Bulgaria e la Slovacchia sta costruendo due reattori. La Russia ne costruisce decine.
      Evidentemente e fortunatamente nelle energie alternative è compreso il nucleare.

      5) Il governo assicura che non ci sarà alcun aiuto di stato per il nucleare. Però nella legge 99/09 si prevede che l’energia elettrica prodotta da fonte nucleare in Italia debba essere comunque immessa, per un quantitativo determinato, in rete (art.25, comma 4); in pratica si equipara a quella prodotta dalle rinnovabili.
      Il nucleare sarĂ  quindi incentivato come le rinnovabili?

      Questa domanda mette in evidenza la clamorosa ignoranza del giornalista (che pur si definisce “esperto”)in materia di legislazione energetica italiana. Il comma a cui si fa riferimento è quello che si riferisce alla precedenza nel dispacciamento che non prevede nessun tipo di incentivo economico. Le rinnovabili in Italia sono incentivate o con i Certificati Verdi o con il Conto Energia, nessuno di questi è previsto per il nucleare. La precedenza nel dispacciamento è un incentivo non monetario di tipo istituzionale applicato non solo alle rinnovabili ma anche alla cogenerazione. E comunque leggendo il dettato della norma riscritta è evidente che le rinnovabili hanno ancora la precedenza sul nucleare.
      Che poi questa sia una norma di cui non c’è nessun bisogno è anche la mia opinione ma dire che si equipara il nucleare alle rinnovabili è pura propaganda.
      Che poi anche se si equiparasse non ci sarebbe nessuno scandalo è sempre energia pulita, anzi quella del nucleare è più pulita, ma questo è un altro discorso.

    11. Egisto scrive:

      6) Secondo la COGENA (l’Associazione Italiana per la Promozione della Cogenerazione) con la legge 99/09 si aggraveranno i costi di autoproduzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e da cogenerazione. In sostanza si farebbero pagare gli oneri per la trasmissione e la distribuzione dell’energia anche se questa è autoprodotta e autoconsumata (art. 33).
      Secondo loro si danneggia una fonte di produzione di energia rinnovabile altamente efficiente. E’ vero?

      L’autore della domanda dovrebbe avere la bontĂ  di spiegarci cosa c’entra ciò con la ripartenza nucleare.

    12. Egisto scrive:

      7) Secondo la legge 99/09 si potranno costruire “impianti energetici” nei demani militari e l’esercito potrà partecipare ai consorzi che costruiranno e gestiranno questi impianti “allo scopo di soddisfare le proprie esigenze energetiche, nonchè per conseguire significative misure di contenimento degli oneri connessi e delle spese per la gestione delle aree interessate” (art. 39).
      Potremo avere delle centrali nucleari costruite su siti militari e in parte di proprietà dell’esercito?

      Sinceramente mi sembra abbastanza improbabile che una base militare per “soddisfare le proprie esigenze energetiche” abbia bisogna di installare una centrale nucleare che si compone di 2-3 reattori per 4-5 GW di potenza ed è in grado di soddisfare il 5-10% del fabbisogno elettrico della nazione.

      Basta non avere le fette di prosciutto sugli occhi per capire che questa è una norma per installare nelle basi militari pannelli solari e piccoli impianti di cogenerazione. Oppure per realizzare un progetto già ventilato che prevede di trasformare i vecchi aeroporti in centrali solari termodinamiche.
      Poi che male ci sarebbe nell’installare una centrale nucleare in una zona militare? l’area sarebbe semi-militarizzata comunque.

    13. Egisto scrive:

      4) La legge 99/09 dice chiaramente (art. 25, comma 2, lettera f) che il governo potrà decidere al posto degli enti locali sulla costruzione delle istallazioni nucleari grazie all’articolo 120 della Costituzione. Quell’articolo però specifica in che contesto: “in caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali”, “di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica”.
      Non volere un impianto nucleare nel proprio comune mette in pericolo l’unità economica?

      No però potrebbe impedire il rispetto dei trattati internazionali che prevedono la riduzione delle emissioni.

    14. Egisto scrive:

      10) Con la legge 99/09 nasce l’ASN. I contrari al nucleare dicono che quest’agenzia conterà poco perché non avrà ne gli uomini ne finanziamenti adeguati per fare il suo lavoro. La legge 99/09 dice che l’ASN sarà formata da 100 anime e che per primo anno conterà su un finanziamento di 500.000 euro che diventeranno 1.500.000 per il 2010 ed il 2011. Dopo, dice la legge, si finanzierà con le multe erogate che andranno da 25.000 euro a 150 milioni di euro. Si parla di nucleare e sarebbe bene che non ci fossero incidenti di alcun tipo. Puo spiegarmi come sarà finanziata l’Agenzia?

      L’autore della domanda non ha letto bene la Legge, evidentemente.

      Art. 25 c.2
      l) previsione che gli oneri relativi ai controlli di sicurezza e di radioprotezione, che devono comunque assicurare la massima trasparenza nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni locali, siano a titolo oneroso a carico degli esercenti le attivitĂ  nucleari e possano essere svolti, in tempi certi e compatibili con la programmazione complessiva delle attivitĂ , avvalendosi anche del supporto e della consulenza di esperti di analoghe organizzazioni di sicurezza europee;

      Art. 29 comma 7

      Per l’esercizio delle attivitĂ  connesse ai compiti ed alle funzioni dell’Agenzia, gli esercenti interessati sono tenuti al versamento di un corrispettivo da determinare, sulla base dei costi effettivamente sostenuti per l’effettuazione dei servizi, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari.

    15. Egisto scrive:

      8) Secondo la legge 99/09 le approvazioni “relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, già concesse negli ultimi dieci anni dalle Autorità competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AEN-OCSE) o dalle autorità competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia.”
      Quindi si potranno costruire non solo le nuove centrali di III generazione ma anche quelle di II, cioè quelle che attualmente sono in attività?

      9) Per esempio: Enel sta completando a Mochovce, in Slovacchia, una centrale iniziata a costruire negli anni ’70 dai sovietici poi bloccata perche l’azienda elettrica Slovacca, nel 2005 comprata da Enel, non aveva più soldi.
      Oggi Enel finirĂ  di costruire quella centrale. Una tipologia di centrale che, secondo la legge 99/09, potrebbe essere costruita anche in Italia.
      Così come la centrale CANDU che Enel sta costruendo in Romania.
      Ci sarĂ  questa possibilitĂ ?

      A parte il fatto che non vedo cosa ci sia di male nel costruire centrali di tipo CANDU in Italia, appare evidente che si costruiranno centrali se queste saranno state ritenute sicure da un’autoritĂ  affidabile. Che si costruiscano centrali di II generazione è impossibile visto che i costruttori non le offrono piĂą in listino. Al massimo si potrĂ  riattivare Caorso se possibile.

    16. Egisto scrive:

      2) Nella legge 99/09 si parla di impianti nucleari, cioè officine per la preparazione del combustibile e per il suo riciclo, laboratori di ricerca e depositi per lo stoccaggio delle scorie. Un industria nucleare in piena regola. L’Italia ha le capacità per realizzare questo progetto? Il governo ha già delineato una strategia operativa?

      La legge prevede la possibilitĂ , non l’obbligo di costruire tali impianti. Se ci saranno le capacitĂ  si realizzeranno altrimenti no.

    17. danielerovai scrive:

      PER NINO NUKE

      Capisco che è più semplice chiaccherare che dialogare. Le chiacchere non si fanno sui fatti e per farle non serve pensare.
      Tu sei nuclerista e invece di ribattermi suoni, come molti ambientalisti, la solita nota! Occhio a non stonare.

    18. danielerovai scrive:

      PER EDOARDO

      Idem come sopra per NINO NUKE

      Speravo in qualcosa di meglio.

      Comunque grazie a te e a NINO NUKE

    19. Pietruccio scrive:

      Interessanti le domande e le risposte.

      C’è solo una cosa su cui non sono daccordo con l’ottimo Egisto, e cioè quando dice “…spero che il Ministro Scajola abbia di meglio da fare che rispondere a domande di tal fatta…”

      Io invece vorrei che “il ministro” (nel senso dell’apparato ministeriale) si occupasse un po’ anche della divulgazione dell’informazione al pubblico, ad esempio spiegando la legge e il significato del ritorno al nucleare del nostro paese. Il tutto per mezzo del linguaggio attuale, e cioè quello degli spot televisivi, e dell’organizzazione di una serie di “momenti” di informazione sui media che gli esperti del settore informazione sanno bene come strutturare.

      La gente si pone domande, a volte spontanee e altre perchè gli vengono “suggerite” da posizioni critiche: ma è normale. Perchè non rispondergli?

    20. Egisto scrive:

      Il mio post delle 19.51 deve leggersi:

      le societĂ  stanno giĂ  acquistando i terreni,

      non

      le societĂ  stanno giĂ  acquistando i terroni,

      Nuclearista si ma non leghista, eh,eh…

    21. danielerovai scrive:

      PER EGISTO

      I DOMANDA
      C’Ă© chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Fa poca differenza: nel bicchiere c’Ă© un quantitativo certo d’acqua.

      V DOMANDA
      Lasciamo stare le questioni di lana caprina. Un incentivo si da in tanti modi.
      Se il nucleare è così conveniente perchĂ© gli si da lo stesso aiuto delle rinnovabili? Se con l’aiuto alle rinnovabili non si può fare una comparazione seria, allora togliamo tutti gli aiuti e vediamo come stanno le cose! Invece il governo si preoccupa di incentivare il nucleare come per le rinnovabili!
      Non è un controsenso? Lo so che ho ragione. E lo sai anche tu. Via tutti gli aiuti e cipensi il mercato, l’offerta e la domanda!

      VII DOMANDA
      Egisto! Penso siamo tutti daccordo che el famoso mix accanto alla macroproduzione di energia ci sia anche la microproduzione di energia. Anche chi vuole il nucleare è daccordo che per alcune attivitĂ  ci si può fare energia nel proprio distretto. A Prato per i tessuti per esempio la cogenerazione sarebbe ottima. E poi una legge che da una parte la promuove e dall’altra la danneggia mi sembra una “legge schizzofrenica”!

      IV DOMANDA
      ho citato la legge e cosa dice la Costituzione. La tua risposta “No però potrebbe impedire il rispetto dei trattati internazionali che prevedono la riduzione delle emissioni” scusami è un’arrampicata sugli specchi con le mani unte! Sappiamo bene che così come è scritta non sara mai applicata.

      X DOMANDA
      Ti sembra ottima cosa che il mantenimento della ASN debba essere così contorto? Devno calcolare quanto costano e poi tutti devono dire la loro prima di riconoscergli i soldi. Stiamo iniziando una nuova avventura: sarai daccordo che proprio all’inizio il controllore deve essere meso in max condizione di operare! Chiaro che il titolare deve pagarsi la sicurezza ma mica siamo in HACCP! Il controllore deve avere tutti gli strumenti - non a miccino - per operare. Sarai daccordo con me che il finanziamento della ASN è complicato!
      Tranquillo: l’ho capito bene!

      DOMANDA VIII E IX
      Svicoli la domanda e anche qui ti contraddici. Si parla di III e III plus e poi ecco che il governo mette un “ma pero..”. Nessun però: se si fanno si fanno di III e basta! Invece si lascia aperta una porticina. “Si, ma però…”
      E che un nuclearista giustifichi il governo dicendo che in fondo se sono buoni… oppure che si potrebbe riaprire Caorso…. mi lascia un pò perplesso

      DOMANDA II
      Questo no. Se si parte con il nucleare deve essere l’industria dove la centrale è l’anello finale della catena. Se a valle tutto OK la centrale viaggia e produce.
      Se siamo ora dipendenti dall’estero figurati con il nucleare “solo centrali” che succede! Se è questo che pensi allora si parla da “tifosi” ed il forum è un diversivo dove affermare sempre e comunque la propria veritĂ  indefessamente. Mi spiace ma la tua risposta è troppo semplice. E se un nuclearista la pensa così…

    22. danielerovai scrive:

      PER L’AMICO RIVA

      I DOMANDA
      Ognuno ha la sua idea. Nessuno a torto. I numeri si leggono come si vuole. Il problema non è comunque questo.

      II DOMANDA
      E’ chiaro che dovrebbe essere così. Tu hai per caso informazioni che ci permettano di affermare che il governo ha un Piano Energetico? Se si dalle anche a me. per adesso mi sembra tutto molto confuso e un pò propasgandisctico. Se pensi che l’accordo AREVA ENEL ha creato una SRL, qualcosa non torna! Siamo Italioti? Forse solo idioti.

      III DOMANDA
      Capziosa? Ho solo riferito cosa dice la legge del governo e cosa dice la costituzione. C’Ă© poco da dire: sono idioti. E infatti proprio in questi giorni le regioni si stanno rivilgendo alla Corte Costituzionale perchĂ© ritengono questa possibilitĂ  incostituzionale - anche in relazione ai poteri dati alle regioni con la modifica del capitolo V della costituzione.
      Dai Riva hanno toppato.

      Io per le altre domande le risposte me le sono giĂ  date. mi piaceva sapere le vostre.

    23. Egisto scrive:

      Rispondo solo a quanto dice Rovai sulla incentivazione delle rinnovabili. Ti dovresti vergognare: ti dai passare per un giornalista esperto di questioni energetiche e non sai nemmeno come vengono incentivate le fonti rinnovabili. Alle fonti rinnovabili con i certificati verdi si raddoppia il ricavo con i CV. Al PV ed altri si quadruplica, non è una questione di lana caprina. Questo è il vero incentivo per le rinnovabili e per il nucleare non c’è. Facendo finta di non capire dimostri di essere o ignorante o in mala fede o entrambi.
      La prioritĂ  nel dispacciamento è essenziale per le fonti intermittenti come l’eolico ma è inutile per le fonti base-load come il nucleare che funzionano sempre a pieno regime.E in ogni caso l’eolico ha sempre la prioritĂ  sul nucleare.

    24. Egisto scrive:

      E’ chiarissimo come viene finanziata l’ASN. Anche qua fai finta di non capire. E non puoi pretendere che la Legge entri in dettagli minuziosi. In ogni caso non viene finanziata solo con le multe come scrivi tu nelle tue “domande” .

    25. danielerovai scrive:

      Egisto

      Se per il nucleare non è essenziale la priorità del dispacciamento perché il governo ha deciso di usarla anche per il nucleare?
      Io sono il primo che ha accettato le vostre tesi che le rinnovabili sono aiutate e quindi il confronto non si può fare.

      Certo se la priorità serve per le fonti intermittenti - ed il nucleare non lo è - dimmi tu allora perché gli danno questa possibilità?

      Siamo onesti e non tifosi!

    26. danielerovai scrive:

      Per Egisto

      Anche qui! Bene. non viene finanziata solo con le multe? Ok.
      Guarda che in questo caso però la legge deve essere dettagliata perchĂ© l’articolo norma una situazione.
      Per il nucleare l’articolo è detto (il termine è sbagliato comunque) “articolo delega”, cioè il governo con quell’articolo è delegato a normare una certa situazione e indica solo i “principi” che rispettarĂ  quando scriverĂ  i “decreti legislativi”. In quel caso può dire che un principio è che la tal cosa sarĂ  finanziata e poi nel decreto legislativo indicherĂ  come e quanto si deve pagare. Questo è l’articolo 25 che delega il governo a legiferare.
      Altra cosa un articolo che dice come ci si deve comportare. Nel caso della ASN non si semplifica ma si complica. E questo è lampante! Poi se la paura è che dicendo che ho ragione si offre il fianco…. allora niente.

    27. Davide scrive:

      Ciaooo Daniele, sarebbe interessante vedere come il ministro risponde. ci sono questioni che non convincono neanche me sul nucleare, troppo propagandistico e poca sostanza, finora.
      Sicuramente i motivi per andare su questa tecnologia sono molteplici, il principio di diversificazione, secondo il quale si riduce la dipendenza economica da un unica fonte. Questa dipendenza diventa spesso anche politica, vedi Libia, paesi arabi, Russia, ed altri paesi esportatori di energia in genere. Siamo piĂą volte sceis a patti con il diavolo pur di avere qualche sconto sull’energia. Il nucleare, è la tecnologia, in grado di garantire i gigawatt sufficienti a ridurre questa dipendenza per mezzo della diversificazione delle fonti di approvvigioanmento. Esistono altre tecnologie, secondo molti esperti dell’industria, economicamente piĂą vantaggiose (anche per via dei problemi burocratici, del pesante apparato (e secondo me costoso, obsoleto ed inutile) internazionale), come le centrali a turbogas, etc. Un nucleare, senza regolamentazioni, potrebbe in linea teorica, essere il modo economicamente piĂą vantaggioso di produrre energia. E’ una tecnologia suprema che non ha eguali. Per l’italia, questa è una decisione strategica, e potrebbe cambiare il futuro della nostra nazione, in meglio.
      L’europa promuove questa tecnologia, pur lasciando ai singoli stati membri, la possibilitĂ  di decidere, se dotarsene o meno.
      http://ec.europa.eu/energy/nuclear/euratom/euratom_en.htm
      Il governo sta facendo tanto per incentivare le rinnovabili, per liberalizzare l’energia elettrica e il gas, per dotarsi dei rigassificatori, per diversificare le fonti di energia primaria, etc. Ma il nucleare non è un’unica alternativa a tutto questo, è complementare al programma di sviluppo e tecnologia per l’energia.
      Che altri paesi europei stiano andando in altra direzione, non è influente, loro hanno problemi diversi dai nostri e conseguentemente li risolvono in maniera diversa. Per esempio, il programma di massiccio investimento nell’idrogeno, voluto dall’Islanda, negli obbiettivi che si poneva, si è rivelato un clamoroso fallimento!
      Cmq, molte delle domande che poni sono molto interessanti, il governo sembra stia facendo un tentativo maldestro di far ripartire il nucleare, senza però riuscirci. O almeno, i risultati, fino ad adesso, non si sono visti. Man mano che passa il tempo, le date per i traguardi vengono posticipate.
      Molti problemi connessi al nucleare, che ne impediscono uno sviluppo veloce ed efficiente nel nostro paese, come in altri, secondo me derivano da una assurda, pesante e costosa burocrazia, a livello internazionale.

    28. Egisto scrive:

      Caro Daniele,

      mi pongo anche io la domanda sulla prioritĂ  di dispacciamento. Un’altra volta cercherò di buttar giĂą alcune . Ma la tua domanda non era questa. La tua domanda era un’altra:

      Il nucleare sarĂ  quindi incentivato come le rinnovabili?

      A questa la risposta è decisamente no e non serve il ministro Scajola per rispondere, basta una anche minima conoscenza del sistema energetico italiano. E’ comodo fare domande “di propaganda” e poi svicolare quando te lo si fa notare.

    29. Edoardo scrive:

      Per Daniele:

      Speravo in qualcosa di meglio.

      Anch’io da te:
      da tre anni dici le solite cose. Analisi maniacale su tutto ciò che concerne il nucleare, sempre pronto a ventilare presunte truffe, raggiri e danni, ma sorvoli su tutte le incongruenze legate allo sviluppo, sfruttemento e sopratutto finanziamento delle rinnovabili; fai lo stesso, se puoi, con le azienda petroliefere, di gas e carbone…. e parli di tifo?
      E’ un po’ come accade nella mia cittĂ  ove oggi (ovviamente zitti, zitti senza far tanto clamore) si indice un “confronto” sul tema “nucleare per chi per dove?” alla quale è invitato il solito Mattioli, rappresentatnti di Sinistra Arcobaleno, Verdi e membri del comitato “AntiAtomo”…ACCIDENTI CHE CONFRONTO DI DIVERSI PARERI.
      Bravi, continuate così!

      Riporto una riflessione di Pietruccio con la quale concordo pienamente:

      …abbiamo fatto come le cicale, abbiamo cantato godendoci tutti petrolio e gas a prezzi “contenuti” e totalmente irreali, assolutamente disconnessi dal loro reale valore. E la cosa peggiore è che c’è mezza Italia (e forse piĂą Daniele compreso) che vorrebbe continuare così. E’ in questo senso che proporre le rinnovabili e il risparmio energetico come una panacea è pericolosissimo: è come dire alle cicale “continuate a cantare - va bene così abbiamo noi la soluzione…” … che non c’è.

    30. Edoardo scrive:

      è che c’è mezza Italia (e forse più Daniele compreso)

      Quello in grassetto l’aggiungo io per risposta a Daniele.

      Saluti.

    31. danielerovai scrive:

      PER DAVIDE

      Ecco qualcuno con il quale non si può parlare a slogan. E’ favorevole al nucleare. Lo vede perfetto per risolvere la situazione energetica italiana. Non è l’unica soluzione ma la parte di un mix. Ammette che il governo sta procedendo male.

      E’ chiaro che per me la parte nucleare viene sostituita con l’efficienza, l’attenzione (no allo spreco) e lo sviluppo di microgenerazione - per alcuni usi l’energia se la fa il distretto o l’isolato così che di macrogenerazione - la centrale che trasmette energia lontano - ne serve meno (semplifico per non essere lungo).

      E’ chiaro che io e Davide la pensiamo all’opposto. VorrĂ  dire che io mi impegnerò - portando dati e fatti - per cercare di fargli cambiare idea. Che non deve essere un atto per convincere per forza la persona, ma come sforzo per crescere e alzare il proprio livello cognitivo.

      Lo sempre detto: dalle prime volte che scrivevo in questo forum ad ora il mio atteggiamento è cambiato. Non è tutto nero o tutto bianco: è tutto grigio a volte scuro a volte chiaro.

      Chiudi dicendomi daccordo con Davide: speriamo che il governo risponda.

    32. danielerovai scrive:

      PER EGISTO

      Per me dare priorità di dispacciamento è incentivare. Sbaglio forse aggettivo. Allora diciamo aiutare. Va bene aiutare?
      Quindi la mia domanda diventa:
      IL NUCLEARE SARA’ AIUTATO COME LE RINNOVABILI?
      ora puoi rispondere.
      Certo se vedi nell’uso della parola una volontĂ , questa volta si il termine è giusto, di capziositĂ  mi cadono le braccia!

    33. danielerovai scrive:

      PER EDOARDO

      Non so che dirti.
      Io dico che il governo sta sbagliando a proporre in questo modo il ritorno al nucleare e tu mi rispondi che … devo fare lo stesso discorso per le rinnovabili e gli idrocarburi infarcendo la risposta di tutto e di piĂą.

      Non so proprio che dirti.
      Purtroppo non ventilo nulla.
      Purtroppo non faccio analisi maniacali.
      Purtroppo per te non sorvolo sui problemi delle rinnovabili e delle fonti fossili.
      Ti giuro che vorrei essere solo tifoso.
      Ma allora non avrebbe senso scrivere sul forum.
      Non ho certo bisogno di dire agli altri che ho ragione per sentirmi bene.
      Purtroppo sono cosciente che nolte volte non ho ragione.
      Il fatto è, purtroppo, che sono cosciente delle cose…e non lo vorrei.
      Purtroppo mi faccio le domande.

    34. egisto scrive:

      La parola “come” a casa mia ha un senso ben preciso, significa uguale, nello stesso modo,ecc. Se al nucleare davano i certificati verdi, allora avevi ragione, ma la prioritĂ  di dispacciamento spetta prima alle rinnovabili, poi al nucleare. Quindi la tua affermazione è palesemente errata.

    35. Egisto scrive:

      Per Daniele:

      Abbi la cortesia di rispondere anche tu:

      Nel decreto c’è scritto che l’energia nucleare ha i certificati verdi o il conto energia?

      se sì puoi dire che il nucleare è incentivato come le rinnovabili, se no stai raccontando panzane.

      Nel decreto c’è scritto che il nucleare ha la stessa prioritĂ  di dispacciamento delle rinnovabili? No perchĂ© alla Bersani la parola nucleare è aggiunta dopo le rinnovabili e quindi la legge nuova è da leggersi:

      Il gestore della rete di trasmissione nazionale assicura la precedenza all’energia elettrica prodotta da impianti che utilizzano, nell’ordine, fonti energetiche rinnovabili, “energia nucleare prodotta sul territorio nazionale”, sistemi di cogenerazione, sulla base di specifici criteri definiti dall’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas, e fonti nazionali di energia combustibile primaria, queste ultime per una quota massima annuale non superiore al quindici per cento di tutta l’energia primaria necessaria per generare l’energia elettrica consumata.

      che tu abbia scarse competenze di energia può anche passare ma da giornalista la lingua italiana dovresti almeno conoscerla.

    36. Egisto scrive:

      Svicoli la domanda e anche qui ti contraddici. Si parla di III e III plus e poi ecco che il governo mette un “ma pero..”. Nessun però: se si fanno si fanno di III e basta! Invece si lascia aperta una porticina. “Si, ma però…”
      E che un nuclearista giustifichi il governo dicendo che in fondo se sono buoni… oppure che si potrebbe riaprire Caorso…. mi lascia un pò perplesso

      L’ASN deve garantire degli standard di sicurezza che le centrali devono rispettare. Se una centrale di progettazione russa, cinese, sudafricana o indiana garantisce tali standard deve essere autorizzata, anche se a Daniela Rovai (per una vena di nemmeno tanto latente razzismo) non piacciono i russi o gli indiani o gli slovacchi.

    37. Egisto scrive:

      VII DOMANDA
      Egisto! Penso siamo tutti daccordo che el famoso mix accanto alla macroproduzione di energia ci sia anche la microproduzione di energia. Anche chi vuole il nucleare è daccordo che per alcune attività ci si può fare energia nel proprio distretto. A Prato per i tessuti per esempio la cogenerazione sarebbe ottima. E poi una legge che da una parte la promuove e dall’altra la danneggia mi sembra una “legge schizzofrenica”!

      non hai risposto. Che c’entra la cogenerazione e i suoi incentivi con delle domande sulla ripartenza nucleare?

    38. Egisto scrive:

      Questo no. Se si parte con il nucleare deve essere l’industria dove la centrale è l’anello finale della catena. Se a valle tutto OK la centrale viaggia e produce.
      Se siamo ora dipendenti dall’estero figurati con il nucleare “solo centrali” che succede! Se è questo che pensi allora si parla da “tifosi” ed il forum è un diversivo dove affermare sempre e comunque la propria verità indefessamente. Mi spiace ma la tua risposta è troppo semplice. E se un nuclearista la pensa così…

      E’ dagli anni 30 che l’autarchia non va piĂą di moda: per qualsiasi fonte energetica dobbiamo dipendere in parte dall’estero. Per gli aerogeneratori, per i pannelli solari, per i combustibili fossili che sono la base di quella cogenerazione che a te piace tanto, ecc. ecc.

      Fare in Italia degli impianti del ciclo del combustibile per 10 reattori non ha senso economico. I francesi hanno gli impianti e la capacitĂ  produttiva disponibile. Se ci sarĂ  la necessitĂ  si faranno. Cosa doveva fare Scajola? prevedere l’obbligo di fare tali impianti in omaggio all’autarchico Daniele?

    39. Egisto scrive:

      Se pensi che l’accordo AREVA ENEL ha creato una SRL, qualcosa non torna! Siamo Italioti? Forse solo idioti.
      Anche qua ti dimostri disinformato perchĂ© l’accordo non è tra ENEL e AREVA ma tra ENEL e EDF. Si chiamerĂ  Sviluppo Nucleare Italia Srl, e avrĂ  il compito di realizzare gli studi di fattibilitĂ  per la costruzione in Italia di almeno quattro centrali nucleari
      Cosa dovevano fare? quotare in borsa una societĂ  che deve fare solo degli studi di fattibilitĂ ? se li faceva una spa erano studi fatti meglio automaticamente?

    40. danielerovai scrive:

      PER EGISTO

      Se per provare a discreditare quello che dico puntualizzi, tegli a fettine, scarnifichi un filo di lana caprina mi sa che ho colto nel segno!

      Egisto a questo governo il nucleare non interessa! Gli interssa la grande opera. E ho detto tutto!

    41. danielerovai scrive:

      PER EGISTO

      Un esempio di non risposta

      “Se una centrale di progettazione russa, cinese, sudafricana o indiana garantisce tali standard deve essere autorizzata, anche se a Daniela Rovai (per una vena di nemmeno tanto latente razzismo) non piacciono i russi o gli indiani o gli slovacchi.”

      Quindi se io chiedo di spiegare se con un articolo scritto così si potranno costruire anche di II quando si parla sempre di III, la risposta non è “si certo” ma “per caso sei razzista”?

      Penso che questa non risposta chiarisca bene il livello - mi spiace ma è cosi - che divide me e Egisto. E non lo spiego perchĂ© offenderei l’inteligenza delle altre persone.

      Chiariamoci. Se il forum è questo a me non interessa perdere tempo.

    42. Egisto scrive:

      La risposta esatta sarà: sì purché garantiscano gli standard di sicurezza. In tal caso il privato può costruire quel che gli pare (sempre che riesca a trovare qualcuno che gli costruisca una centrale di II, I generazione o una pila di Fermi).

    43. Egisto scrive:

      La differenza tra AREVA e EDF non è una questione di lana caprina.
      La verità è che le tue (eccetto per le ultime quattro, su cui sarei interessato anche io a sapere le risposte) non sono domande ma slogan e provocazioni, e in molti casi si basano su affermazioni palesemente false (il nucleare incentivato come le rinnovabili) e se telo si fa notare ti arrampichi sugli specchi.

      Io non sono un tifoso del nucleare, sono un tifoso della veritĂ .

    44. danielerovai scrive:

      Visto che nessuno si sogna di costruire centrali di II allora perché specificarlo nei principi e criteri a cui ci si dovrà attenere nella scrittura del decreti legislativi?

      I principi e i criteri direttivi sono i mattoni da usare, all’interno della legge delega, per scrivere le norme che riguardano la “cosa” sulla quale il Parlamento ha delegato, a tempo determinato, il governo a legiferare.
      Non è qualcosa di dovuto, ma che tanto si sa non si metterĂ  in atto. E’ un principio e criterio importante della scrittura dei decreti legislativi, cioè della legge che governerĂ  il nuovo nucleare. Se lo hanno inserito nei principi è perchĂ© c’Ă© la volontĂ  di lasciare questa porta aperta. Hai capito!

      Peccato! Non hai indovinato. Le mie domande non sono ne provocatorie ne pubblicitarie ma… critiche. Sono domande critiche che vanno a fondo di un problema (non sempre ci riesco) e lo pongono all’attenzione degli altri per rivelarlo e discuterlo.

      Per quanto riguarda le arrampicate sugli specchi ti sbagli. Quelle le fai tu. Guarda che ti tocca fare per cercare di mettermi in difficoltĂ : spulciare tra le virgole dei miei commenti per dire che le mie argomentazioni si contraddicono o che sono false. Quindi scambiando AREVA con EDF mi contraddico? Quindi dicendo che il nucleare sarĂ  aiutato come sono aiutate le rinnovabile è falso solo per un “come” di troppo?
      Guarda che in questo caso la forma non danneggia la sostanza. E se gli appigli sono questi stai attento a non scivolare!

    45. Renzo Riva scrive:

      danielerovai,
      perché non vieni a porre domande scientifiche
      domani sera a Buja
      al prof. Franco Battaglia?

      Ho detto scientifiche e non sulla legislazione o altre!

    46. danielerovai scrive:

      Renzo non sono un ingegnere ma un paio di domande “scientifiche” mi piacerebbe farle. Scientifiche come lo possono essere ledomande poste da un non esperto.

      Prima domanda
      perché i reattori nucleari hanno un rendimento così basso, (32-34%) nonostante la grandissima energia che si libera dalla fissione?

      Seconda domanda
      perché dopo cinquanta anni di esercizio di centrali elettronucleari non si riesce ad aumentarne il rendimento?
      Si tratta di limiti tecnologici?
      Se si a quale componente del reattore sono addebitabili?

      Grazie per la possibilitĂ  che mi dai

    47. Renzo Riva scrive:

      Il problema non sono i reattori, se non per quello che concerne il burn-up ovvero la capacitĂ  di estrarre piĂą energia dalla stessa quantitĂ  di combustibile riguardo alla generazione 1a, 2a, 3a o 4a generazione ma il ciclo termodinamico.
      Pensa al ciclo del motore a combustione tradizionale.
      Ma di queste cose è meglio le spieghi l’ing, Vincenzo Romanello che senz’altro ha le competenze necessarie per dire l’ultima parola.

    48. danielerovai scrive:

      Ho perfettamente capito. Conosco i due principi della termodinamica e lo scoglio insormontabile dell’entropia.

      Speriamo che Romanello voglia rispondere. O altri.

    49. Davide scrive:

      Ciaooo Daniele
      Ci sono limiti tecnologici; il reattore nucleare è nĂ© piĂą nĂ© meno che una grossa caldaia. Da quel punto in poi, il rendimento è lo stesso che in qualsiasi altro impianto per la generazione di energia, e dipende principlamente, dal termovettore, (acuqa, acqua pesante, gas, metalli liquidi, etc), dal numero di cicli interposti, dal tipo di ciclo termodinamico). Ora, il rendimento del ciclo Rankine o Brayton, è uno dei rendimenti piĂą elevati possibili, e si aggira attorno al 30 - 35%. Questa è la tecnologia, è un limite praticamente insormontabile. Un reattore nucleare dalla potenza di 1GW elettrico, in realta produce almeno 3GW di calore. Non sono 50 anni, ma da quando si sfrutta il calore per convertirlo in energia meccanica, quindi ai tempi della rivoluzione industriale, e anche prima; i rendimenti grosso modo sono così. Se tu hai una centrale a gas, bruci il gas, con un ciclo aperto e ciclo Brayton, e sempre grosso modo i 2/3 del calore verranno persi. Non si prevede di aumentare il rendimento. Secondo me è un po’ come l’oro in mare, in mare ci sono tonnellate e tonnellate di oro, ma la sua concentrazione è bassa e non si riesce ad estrarlo con dei costi convenienti, costa molto di meno andare nelle cavitĂ  della terra nei giacimenti dove ce n’è in abbondanza e estrarlo lì. Non è possibile convertire tutto il calore in enrgia, si potrebbe magari usare dei materiali termoelettrici, o celle peltier, o altre tecnologie avanzate a semiconduttori, ma non avrebbe sensom, i costi sarebbero maggiori dei ricavi, quindi sarebbe una perdita di energia (un po’ la stessa cosa che si dice col solare, se non viene sfruttato per molti anni). Cmq, il tuo aggettivo, così basso, è sbagliato, dovresti dire così alto! Guarda i rendimenti dei motori diesele e benzina, siamo sempre lì, grosso modo 1/3.
      La tecnologia nucleare è superiore per la densitĂ  di energia per unitĂ  di volume e di massa, per il magico fattore 10^6. Un grammo di combustibile nucleare grosso modo contiene la stessa energia di una tonnellata di combustibili convenzionali, come petrolio o carbone. Questo è il grosso vantaggio, questo vuol dire minor materiale da lavorare, minori scorie, minor trasporto, minor numero di gente che deve lavorare attorno al combustibile, minor ricarico di combustibile, (le centrali vengono ricaricate con tempi dell’ordine anche di anni). Un sottomarino nucleare è in grado di stare sott’acqua per mesi, pocihĂ© ha sufficiente energia da spendere per fare elettrolisi dell’acqua e creare ossigeno per l’equipaggio, cosa impossibile per un sottomarino con motori diesel, che al massimo può stare sotto qualche giorno, prima di finire l’ossigeno. Lo svantaggio dell’idrogeno liquido rispetto al diesel o alla benzian è la piĂą bassa densitĂ  energetica per unitĂ  di volume (per via della bassa densitĂ ), il che significherebbe che un auto a idrogeno liquido dovrebbe avere serbatoi molto piĂą grandi per avere la stessa autonomia, vedi ad esempio la Mazda RX8, che con un serbatoio di 110l di idrogeno gas a 350 bar aveva un autonomia di 100km, mentre con 65litri di benzia 500km. (Certo comparando l’idrogeno liquido, per alimentare una cella di combustibile, allora la sua densitĂ  rispetto a una batteria convenzionale è nettamente superiore.)
      Il vero fattore di vantaggio del nucelare è la sua elevata densità di energia che è circa un milione di volte più alta delle altre fonti di energia convenzionale, con tutti i vantaggi che da ciò ne derivano.

    50. danielerovai scrive:

      Ciao Davide

      Quello che mi stai dicendo è che la centrale può avere il fornello per far bollire l’acqua a gas, petrolio e uranio (circuito primario) ma poi per il resto la struttura (circuito secondario) è uguale per tutte e due - tradizionale e nucleare - le tipologie. Quello che cambia è che con un grammo di uranio produco la stessa energia che produrrei con una tonnellata di petrolio.

      Quello che mi viene da dire è se il gioco valga la candela. E’ vero che uso un grammo di materia per produrre energia invece di una tonnellata ma per farlo devo costruire una struttura elefantiaca e a rischio zero (cosa impossibile) perchĂ© quel grammo di materia ha dentro di se un tale carico di energia da distruggermi se mi va fuori controllo. PotrĂ  sembrare molto terra terra ma se esplode una centrale a gas succederĂ  come a Viareggio: un incidente circoscritto. Se esplode una centrale forse non lo raccontiamo neppure, come insegna Chernobyl.

      Se il 35% è il valore più alto di rendimento che riusciamo a raggiungere, è conveniente avere un fornello atomico invece che tradizionale?
      Per me no. Ma è la mia opinione. E non nascondo che mi piacerebbe molto che venisse fuori un equazione matermatica che, valutando i pro e i contro, mi dicesse cosa conviene.

    51. Renzo Riva scrive:

      danielerovai scrive:
      Se il 35% è il valore più alto di rendimento che riusciamo a raggiungere, è conveniente avere un fornello atomico invece che tradizionale?
      Per me no. Ma è la mia opinione. E non nascondo che mi piacerebbe molto che venisse fuori un equazione matermatica che, valutando i pro e i contro, mi dicesse cosa conviene.

      Domanda mal posta.
      Porsi una domanda sbagliata non porta a nulla.
      Per prima cosa per darsi una buona risposta bisogna porsi una buona domanda ovvero:

      Domanda 1
      Quando mancherĂ  l’apporto delle fonti d’energia fossili a quale fonte potremo potremo ricorrere?

      Domanda 2
      Siamno disposti a ritornare alla vita bucolica e silvestre che praticavano i nostri avi quando l’unica fonte d’energia era il Sole?
      Ovviamente con quel che segue: stenti, malattie, possibilitĂ  quasi nulle di difenderci dagli eventi naturali, attese di vita media di trent’anni ecc.

      Ricorda che oggi l’apporta dell’energia del Sole e inferiore all’8% ed è destinata a calare ulteriormente per l’affacciarsi al consumo elettrico ed altro tipo di due miliardi d’individui che ancora non sperimentano la luce di una lampada elettrica.

      Prova ora a dare le tue risposte.

    52. Davide scrive:

      Ciaooo Daniele
      La paura offusca la ragione. La stessa cosa dicasi per l’aereo, quante persone ci sono che non lo prenderebbero mai e poi mai? eppure, di fatto è il mezzo piĂą sicuro al mondo e la probabilitĂ  di morte, per km percorsi, o per ore di viaggio, è la piĂą bassa possibile.
      Non è un caso che l’industria nucleare sia nata nel XX secolo, non è un caso che sia stata l’unica a porsi sempre tra i suoi obbiettivi primari, la sicurezza, il riciclo, l’ambiente.
      I dati vanno letti senza retorica, perchĂ© di disastri e catastrofi, ne sono successe tante, molte anche in Italia, Seveso, Vajont, Eternit e amianto, (recentemente anche una acciaieria). La sicurezza è un tema che va affrontato senza fobia, ma con calma. Non si può concludere con un semplice “è pericoloso, allora non facciamo niente”. Troppo facile, troppo scontanto e non serve a niente. Questo purtroppo è quello che una classe incompetente da un lato, irresponsabile da un altro, ha fatto facendo chiudere le centrali piĂą di 20 anni fa; grazie anche al manovramento di oscuri attori internazionali dovuti ad interessi certamente non a favore della nostra nazione.
      La causa piĂą elevata di morte sul lavoro in Italia e nel mondo, è nell’edilizia, non nelle centrali nucleari. Le centrali nucleari sono sicure, il resto è retorica. Le centrali nucleari non esplodono, non sono bombe nucleari, questa è la fisica.
      La risposta matematica che tu dici, è la statistica, vai a vedere i morti, gli incidenti, i disastri ed le perdite economici in seguito ad incidente, per produzione di energia. Il nucleare ha i più alti standard di sicurezza.
      Ma scusa, se fosse pericoloso come sostieni tu, perché la comunità europea né promuoverebbe lo sviluppo?

    53. Edoardo scrive:

      Per Daniele>:
      Che tu ti fai le domande così come quelli che la pensano come te, è vero: da ventidue anni vi fate domande e mi pare che grandi risultati non ne avete ottenuti vista la situazione energetica del paese.

      Poi chiedi :
      “Secondo la legge 99/09 si potranno costruire “impianti energetici” nei demani militari e l’esercito potrà partecipare ai consorzi che costruiranno e gestiranno questi impianti “allo scopo di soddisfare le proprie esigenze energetiche, nonchè per conseguire significative misure di contenimento degli oneri connessi e delle spese per la gestione delle aree interessate” (art. 39).
      Potremo avere delle centrali nucleari costruite su siti militari e in parte di proprietà dell’esercito?

      E se anche fosse? Spiegami dove sarebbe il problema se anche l’esercito fosse coinvolto.

    54. Edoardo scrive:

      Evita di fare il solito esempio: anche Carlo Jean (ex Sogin) era un militare.
      Temi che un impianto sorvegliato e gestito anche da militari possa portare a situazioni di rischio?

    55. danielerovai scrive:

      Edoard fai un pò di confusione.

      Sono i nuclearisti in primis a smentire che il nucleare civile e quello militare sono separati e non hanno punti di contatto. Far costruire una centrale nucleare all’esercito mi sembra non offrire il fianco ma disegnare un cerchio al cuore e dire agli antinucleristi: «sparami!».
      Perdonatelo ragazzi faccio finta di non aver letto niente!

      Per quanto riguarda Jean si tratta di altra questione. In quel caso il gov; Berlusconi aveva pensato che in un momento dificile un generale avrebbe protetto meglio gli impianti. E poi tieni presente una cosa: ad un certo punto molti generali hanno occupato importanti poltrone in aziende parastatali.
      T iallego un articolo del 2004 del Sole 24 Ore che ti illuminerĂ 

      «Formalizzato in sordina da alcune settimane, l’incarico a De Donno è l’ultimo di una serie con la quale sono stati gratificati ex alti ufficiali delle Forze Armate […] Sono soprattutto le aziende (pubbliche) della difesa e aerospazio ad avvalersi di generali e ammiragli in pensione. […] Gli incarichi inanageriali agli ex militari nelle aziende italiane di solito non prevedono compiti di gestione. che sono affidati a un amministratore delegato. Anche il predecessore di De Donno a Palazzo Marina, l’ammiraglio Umberto Guarnieri, è in sella. E presidente della Orizzonte Sistemi navali, dalla nascita della societĂ , gennaio 2003. […] Nel cda Agusta siede un altro ex ufficiale. Il generale Basilio Cottone, nato nel 1926 a Raccuia (Messina), ex capo di Stato maggiore dell’ Aeronautica. […] Mario Arpino, generale dell’Aeronautica e capo di Stato maggiore della Difesa per due anni, fino al 31 marzo 2001, dal 28 febbraio 2003 è presidente operativo della Vitrociset, l’azienda della famiglia Crociani (ma ii 10% è della Finmeccanica) che da molti anni prospera grazie alle commesse pubbliche deli’ Enav. Anche l’Enav, responsabile del traffico aereo, ha un presidente con le stellette, dalla primavera 2003: Bruno Nieddu, generale di corpo d’armata della Guardia di finanza, […] l’ammiraglio Guido Venturoni, è da un paio d’anni presidente della Marconi Selenia Communications, azienda di comunicazioni militari posseduta dalla Finmeccanica. Al di fuori del settore difesa è stato reimpiegato il generale Carlo Jean. Il 21 novembre 2002 è stato nominato da Giulio Tremonti, allora ministro dell’Economia, presidente operativo della Sogin, la societĂ  pubblica per lo smantellamento di impianti nucleari.»
      Jean ha una particolaritĂ : viene nominato anche commissario delegato a geatire lo smantellamento e come commissario a poteri che gli permettono di superare lo stesso CdA di Sogin.
      Perciò quello che per altri è una ricompensa non si sa per che cosa, per Jean è un incarico pesante ma CHE NON HA NIENTE A CHE FARE CON GLI EVENTUALI SITI NUCLEARI MILITARI.

      E’ dura ragazzi!

    56. Renzo Riva scrive:

      Per ora posso solo constatare che è dura avere le tue risposte alle domande che ho posto il

      28 Settembre 2009 alle 12:39

    57. Edoardo scrive:

      Caro Daniele, la confusione la fai tu…o non vi capite fra di voi ambientalisti

      Jean a parte, tanti antinuclearisti che la pensano come te affermano che il nucleare civile e militare sono streattamente legati, quasi la stessa cosa.
      Riporto un recente episodio al quale ho assistito:
      l’altro sabato capitai a Genova e volli partecipare ad un convegno sul nucleare (quello segnalato anche da questo forum); tale Dott. Tedesco di Greenpaece Italia, non uno qualsiasi, insisteva su tale aspetto portando come esempio il generale de Gaulle che volle una Francia nuclearizzata militarmente e, sosteneva costui, che se oggi la Francia ha un settore nucleare sviluppato è solo grazie all’apparato bellico. “Senza centrali niente bombe!” sentenziò

      Questo tipo, come te, non sa che la Francia ha avuto la bomba giĂ  dai prima anni ‘50 ed il primo reattore è entrato in funzione nel 1965. La Cina aveva le testate nucleari dai primi anni ‘70 e la prima centrale cinese è stata attivata nel 1992.
      Proprio l’avere il nucleare civile, visti i controlli continui del settore ed indotto da parte degli organi competenti, limita fortemente la proliferazione. Tante nazioni hanno reattori civili ma nessuna arma nucleare (Spagna, Svezia, Finlandia, Germania, Svizzera, Olanda, ecc.)

      Tutti portano l’esempio dell’Iran: qui non si sono acquistati e non si acquistano parti o componenti di reattori civili ma impianti per laboratori e numerose centrifughe per arricchire l’uranio (al 90% per fare le bombe, al 5% circa per il combustibile destinato all’elettrogenerazione)
      Questo di Greenpeace affermò anche che si poteva, per fini militari, utilizzare anche il plutonio dei reattori civili (reattori Pwr e Bwr)
      Il plutonio (Pu239) ricavato dai reattori civili non è utilizzabile per le bombe perché questo è “contaminato” da un altro isotopo del plutonio (Pu241) ecco perché anche il plutonio dev’essere prodotto da un altro tipo di impianti (vedasi, per esempio, i famigerati RBMK tipo Chernobyl utilizzati solo in Unione Sovietica)
      Quando Un prof. Dell’Università di Pisa (Ing. Mazzini) chiese al “Prof.” Tedesco se sapeva di questa differenza, quello di Greenpeace si zittì.

    58. Edoardo scrive:

      Sono i nuclearisti in primis a smentire che il nucleare civile e quello militare sono separati e non hanno punti di contatto.

      Davvero? L’importante è essere convinti.
      A me risulta esattamente il contarrio. Anche te a confusione non scherzi.

    59. Pietruccio scrive:

      Credo sia sbagliato individuare i “nuclearisti” come categoria a differenza degli “antinucleari” che invece sono un insieme di gruppi organizzati che raccolgono consensi e visibilitĂ  sui media ed altro.

      Non ho visto in giro manifestazioni di gruppi di persone che non hanno pregiudizi nei confronti dell’energia atomica che occupano sedi di qualche cosa che abbia a che vedere con sistemi di produzione dell’energia concorrenti all’energia atomica o che si vestono in modo strano (ultimamente da zombie, mi pare) per fare sceneggiate in giro per le piazze o per le strade o che si stendono sui binari di certi treni o che si arrampicano su qualche impianto tanto per farsi riprendere dalla TV ecc… come fanno quelli di Greenpeace e molti altri che sono giĂ  pronti a organizzare manifestazioni appena saranno scelti i siti per il nucleare italiano.

      Direi che come gruppo individuabile che abbia una certa identitĂ  ci sono solo loro.

      Per il resto, che non la pensa così, ci sono solo alcune persone che cercano di capire il problema energetico senza pregiudizi.

      Ribadisco che chiamare questi ultimi “nuclearisti” non lo trovo appropriato.

    60. Giacomo scrive:

      Credo sia sbagliato individuare i “nuclearisti” come categoria a differenza degli “antinucleari” che invece sono un insieme di gruppi organizzati che raccolgono consensi e visibilità sui media ed altro.
      ……..
      ……..
      Per il resto, che non la pensa così, ci sono solo alcune persone che cercano di capire il problema energetico senza pregiudizi.
      Ribadisco che chiamare questi ultimi “nuclearisti” non lo trovo appropriato.

      Ben detto Pietruccio.Hai spiegato perfettamente il concetto.

    61. danielerovai scrive:

      Per RIVA

      Pensavo di aver risposto.
      Comunque…. risposta alla prima domanda
      Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo. Di sicuro l’apporto del nucleare e delle fonti rinnovabili non sostituirĂ  la produzione di energia delle fonti fossili. Dovremo ridurre i consumi? Forse. Ma certo non torneremo alla vita bucolica.

      Risposta alla seconda domanda
      Te lo ridico: per me dobbiamo cambiare il nostro sistema di vita e iniziare a considerare l’energia come un bene prezioso da usare coscientemente. L’idea che porta avanti la tecnologia nucleare è opposta. Consuma quanto vuoi tanto con il nucleare, con pochi grammi di uranio, ti darò tutta l’energia che ti serve.
      Non è così. E ragionare in questo modo non vuol dire tornare al lume di candela. Quello è uno slogan che, ripeto, non mi aspettavo da te.

    62. Renzo Riva scrive:

      danielerovai scrive:
      1 Ottobre 2009 alle 00:09

      Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo.

      Ma hai almeno la misura dell’enormitĂ  del tuo assunto?
      Oggi si devono dare risposte puntuali e non risposte evasive.
      Continuare poi con domande capziose e fuovianti quando non fossero pure strumentali è da irresponsabili.

      Ricordo a tutti che le piccole-medie imprese, strozzate da i costi impropri fra i quali quelli dell’energia, stanno delocalizzando all’estero oppure nel meridione d’Italia dove c’è illegalitĂ  diffusa: leggi lavoro nero, evasasione fiscale e altro e questo dĂ  la misura di cosa potremo attenderci per il futuro.

      Irresponsabili di tutto il Mondo unitevi!

      Il futuro senza energia economica ed abbondante riproporrĂ  forme di schiavitĂą nuove.
      Dico alle “anime belle” che l’abolizione della schiavitĂą fu possibile quando l’energia muscolare fu possibile quando la rivoluzione industriale permise la sua sostituzione con la l’energia meccanica ottenuta dalle caldaie a vapore alimentate dal carbone.

      COS’à L’ E N E R G I A?
      Energia è la capacità di svolgere lavoro, nello specifico lavoro meccanico. L’energia trasformata in lavoro meccanico si concretizza in beni di consumo e in servizi, in definitiva in benessere. Maggiore è la quantità d’energia fruibile a basso costo, maggiore è la quantità di lavoro meccanico, beni e servizi, grazie ad essa fruibili, in definitiva maggiore è l’opulenza d’una società,
      Come si fa ad avere un’idea a “misura d’uomo” della quantità d’energia che oggi utilizziamo?
      Facciamo riferimento proprio all’uomo, la cui potenza media, sotto sforzo protratto, è di un decimo di cavallo, pari a circa 75 Watt, ovvero la potenza assorbita da una lampadina tradizionale di media potenza.
      Per azionare un moderno ferro da stiro di 1000 Watt (W) si dovrebbe impiegare l’energia di almeno 13 uomini; andare in giro con una vettura di media potenza (70 CV) è come farsi scorazzare da una portantina sorretta da 700 schiavi. Una cosa impensabile persino per il più folle e megalomane degli imperatori romani.

      L’importanza dell’energia in una società moderna
      Fu l’introduzione del cavallo, al traino dei carrelli prima spinti dall’uomo, nelle miniere inglesi di carbone, che, aumentando la produttività per addetto e di conseguenza riducendo i costi del chilogrammo di carbone, rese possibile la prima rivoluzione industriale, consentendo l’impiego e la diffusione delle prime macchine termiche negli opifici.
      Il lavoro meccanico a costi competitivi che si sommava a quello manuale dell’uomo consentiva di accrescere la produzione di beni ed i consumi, di produrre maggiore ricchezza con beneficio di tutti, anche se all’epoca si organizzò un movimento tipo “no global” che si opponeva alla diffusione delle macchine, divenuto famoso con il nome di luddismo.

      RISORSE NATURALI DI COMBUSTIBILI
      Fonte……………………………anni
      Petrolio……………………………40
      Gas………………………………..50
      Carbone…………………………200
      Uranio…………………………..200
      Lignite………………………….300
      Uranio in surgeneratori……20.000
      Uranio e torio in surgeneratori …infinito

      Per quanto concerne le riserve stimate di combustibili fossili, va fatto presente che lo sfruttamento di riserve non convenzionali di combustibili fossili (giacimenti dei fondi oceanici, scisti bituminosi, idrati di metano) potrebbe elevare di diverse centinaia d’anni l’attuale disponibilitĂ  dalle riserve convenzionali, anche se va detto che lo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali pone problemi severi sia di carattere ambientale che di costi. Quanto all’uranio, questo elemento può estrarsi, ma ad un costo sino a 10 volte quello attuale d’estrazione, da giacimenti convenzionali, anche dall’acqua marina che ne contiene in concentrazioni di circa 3 ppb (parti per miliardo). C’è però da notare che l’impiego di reattori di nuova generazione porterĂ  la durata delle riserve d’uranio a 20.000 anni.

      Le risorse naturali d’Uranio
      Le riserve accertate d’Uranio sono oggi piĂą ricche in potenzialitĂ  energetica di quelle petrolifere, benchĂ© siano state finora meno investigate. I Giapponesi studiano l’estrazione dall’acqua del mare… cosa possibile e che darebbe accesso a quantitĂ  ancora piĂą significative, ma con un prezzo del kg di Uranio molto piĂą elevato dell’attuale.
      In certe regioni si trova Uranio nel minerale in natura fino al 50% di purezza (per esempio Cigar lake in Canada).

      Si dimostra che al raddoppio dei prezzi dei vari combustibili risulterebbe che l’aumento percentuale del prezzo del kWhe (chilowattora elettrico) prodotto è pari a:

      Nucleare………….. 9%
      Carbone…………. 31%
      Gas…………………66%

    63. Renzo Riva scrive:

      Errata corrige

      Irresponsabili di tutto il Mondo unitevi!

      Il futuro senza energia economica ed abbondante riproporrĂ  forme di schiavitĂą nuove.
      Dico alle “anime belle” che l’abolizione della schiavitù fu possibile quando l’energia muscolare fu sostituita e la rivoluzione industriale la permise con l’energia meccanica ottenuta dalle caldaie a vapore alimentate dal carbone.

      Senza energia economica ed abbondante scordatevi la

      DEMOCRAZIA

      come oggi viene intesa.

    64. Davide scrive:

      Ciaooo Daniele
      Non hai ancora risposto alla mia domanda:
      Ma scusa, se fosse pericoloso come sostieni tu, perché la comunità europea né promuoverebbe lo sviluppo?

      Certe cose che scrivi sono un po’ azzardate:
      Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo. :-|
      Te lo ridico: per me dobbiamo cambiare il nostro sistema di vita e iniziare a considerare l’energia come un bene prezioso da usare coscientemente.”, :-|

    65. Edoardo scrive:

      Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo.

      alla faccia che conclusione!
      Bravo.

    66. Edoardo scrive:

      Per Pietruccio e Giacomo:

      concordo pienamente con voi.
      Visto che spesso, purtroppo, a convegni o seminari anche recenti, i soliti di greenpeace, wwf e legambiente iniziano o finisco il discorso dicendo “voi nuclearisti!”

    67. amlet 2 scrive:

      “Il futuro senza energia economica ed abbondante riproporrĂ  forme di schiavitĂą nuove.
      Dico alle “anime belle” che l’abolizione della schiavitù fu possibile quando l’energia muscolare fu sostituita e la rivoluzione industriale la permise con l’energia meccanica ottenuta dalle caldaie a vapore alimentate dal carbone.

      Senza energia economica ed abbondante scordatevi la

      DEMOCRAZIA

      come oggi viene intesa.”
      Grazie Riva per avere sintetizzato bene questo aspetto,che condivido in pieno…

    68. Pietruccio scrive:

      Daniele scrive

      “Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo”

      Credo che sia molto diffuso e che sia questo l’atteggiamento che rende tanto tranquilla la stragrande maggioranza delle persone.

      E invece è proprio questo il punto. “Qulacos’altro” non c’è. Le forme conosciute per produrre energia sono note e sono queste, ciascuna coi suoi punti di forza e coi suoi limiti. Si potrĂ  ottimizzare qualcosa quando saremo alla canna del gas, ma non è proprio il caso di credere nei miracoli.

      Avevo già discusso della cosa con Daniele ma evidentemente non sono stato molto convincente: avere la convinzione che i geni siano tutti nati dopo il duemila mentre prima sceinziati e tecnici erano solo dei coglioni è una convinzione che fa a pugni col buon senso e con la statistica (come essere convinti di poter lanciare 100 dadi e fare 6 con tutti contemporaneamente: non viene, provare per credere).

      Credo che ci siano troppi giovani che non avendo conosciuto la crisi petrolifera degli anni ‘70 non si rende conto di cosa possa essere una crisi energatica, molto peggio, oltretutto, se dovesse assumere i contorni di uno shock energetico - fatto non del tutto da scartare data l’instabilitĂ  dei mercati. In quel caso si capisce bene che non c’è niente: nessun “genio”, nessuna soluzione. Solo prezzi che aumentano di giorno in giorno, non solo sui prodotti petroliferi, ma in cascata su tutto, sul pane, sull’olio, sui vestiti ecc… sono posti di lavoro che saltano come birilli, sono tensioni sociali e disoccupazione, ecc…

      Iniziare da oggi a diversificare dovrebbe essere un imperativo, in modo che in futuro ogni turbolenza e/o carenza di materie prime si rifletta solo su una parte del sistema e non possa intaccarne il cuore. Ricordo invece che le fossili non solo sono prevalenti ma DOMINANO il mercato mondiale dell’energia con l’81% della produzione, e sono pure in aumento (in particolare il carbone +2% fra 2006 e il 2007, nonostante la mastodontica incentivazione delle rinnovabili).

      L’italia è fra le piĂą esposte con l’87% di dipendenza dalle fossili e un altro 5% di energia (di fatto nucleare anche se dichiarata rinnovabile) comprata dall’estero sotto forma di energia elettrica.

      Con solo l’8% di produzione nostrana non mi pare che ci sia tanto da stare tanto tranquilli.

    69. Renzo Riva scrive:

      Caro Pietruccio,
      “vox clamant in deserto”.

      se avrò tempo a vivere ancora una decina d’anni penso di vederne delle belle che in confronto la rivolta del pane di manzoniana memoria in cui fu coninvolto a Milano Renzo Tramaglino fu acqua di rose perchĂ© dovuta a carestia e non alla stipiditĂ  della odierna societĂ  dalla testa vuota con la pancia piena.

    70. Edoardo scrive:

      avere la convinzione che i geni siano tutti nati dopo il duemila mentre prima sceinziati e tecnici erano solo dei coglioni è una convinzione che fa a pugni col buon senso e con la statistica

      Hai perfettamente ragione

    71. danielerovai scrive:

      Davide

      Secondo me l’energia elettrica che sarĂ  fornitĂ , nel mix energetico, dal nucleare può essere sostitita con l’uso di motori di cogenerzione, con l’efficienza energetica degli edifici e con l’uso coscienzioso dell’energia elettrica. Se l’Europa promuove lo sviluppo del nucleare.. che lo faccia. Tra l’altro non mi sembra che nella politica energetica europea ci sia molta chiarezza a proposito del nucleare. Però se l’Europa lo promuove che lo promuova. Non sarò certo io a piantare una bandiera verde al parlamento europeo.

      Per quanto riguarda cosa useremo dopo la fine delle fonti primarie sono stato onesto. Se poi tu hai la soluzione con la sostituzione delle fonti fossili con il nucleare (perché mi par di capire che sia così) sono contento delle tue sicurezze. Mi domando però quante centrali serviranno per arrivare a questo risultato. Se mi vuoi mettere in imbarazzo non mi sembra questo il caso.
      Tu hai certezze. Io no. Se leggerai i post che ho inserito in questi anni saprai che non sono un culture delle rinnvabili. Come ho sempre detto il mondo non sarĂ  nuclearizzato ne ambientalizzato. Per me il nostro sviluppo deve rivedere alcuni parametri: uno di questi riguarda l’uso dell’energia.
      SE QUESTA POSIZIONE E’ AZZARDATA, COME’ QUELLA DI CHI HA LA CERTEZZA CHE CON IL NUCLEARE SI RISOLVERANNO I PROBLEMI ENERGETICI?

    72. danielerovai scrive:

      RIVA

      Sono daccordo che con l’inizio dell’era industriale e la scoperta della macchina a vapore e poi del motore a scoppio l’umanitĂ  ha preso il volo. Se disegnassimo l’evoluzione tecnologica dell’uomo con l’inizio dell’etĂ  industriale la curva schizzerebbe in alto.

      Oggi che abbiamo tutto ed il mondo è la nostra casa dobiamo fermarci e valutare se sia ora di togliere il piede dall’accelleratore per rallentare la nostra corsa. Sino ad ora siamo andati a manetta. Serve ancora?

    73. Renzo Riva scrive:

      Eccome se serve!
      A nessuno però è chiesto di correre oltre le sue possibilità.
      Importante però è sapere sperimentare, se del caso, qual’è il limite di ognuno di noi.
      Altrettanto importante è non darsi delle aspettative che non sono alla portata del singolo, del gruppo e delle comunità a ogni livello, pena le inevitabili frustrazioni e conseguenti malattie mentali.
      Da ciò conseguono i conflitti di vario tipo e genere: interpersonali maschio-femmima e via via su fino ai conflitti armati mondiali.

    74. danielerovai scrive:

      Petruccio

      Non capisco. Io ho solo detto, negli innumerevoli post, che il nucleare aveva promesso una rivoluzione enegetica - tanto che il XX secolo è stato definto “era nucleare” - che poi non c’Ă© stata. Che oggi quella tecnologia, che sicuramente è stata migliorata come “macchina” per produrre “meglio”, sia la soluzione del problema energetico non mi convince.
      E se deve essere solo un mix, e neanche la percentuale piĂą grande che restano gli idrocarburi, io sono convinto che ne possiamo fare a meno.

      Sono daccordo che se non ci muoviamo con la crisi che c’Ă© potrebbe anche finire la nostra pacifica convivenza. Ma non vedo nel nucleare la soluzione. Neanche se usto in un mix energetico.

    75. Davide scrive:

      Ciaooo Daniele
      Io non voglio mettere in imbarazzo nessuno e non ce l’ho con nessuno (e non faccio il professore). Semplicemente quello che tu hai scritto e io ti ho sottolineato in corsivo (”Non so cosa useremo“, “Qualcosa ci inventeremo“, “un bene prezioso da usare coscientemente“) è poco credibile, a me non convince, anche se non c’è molto da argomentare. Poi tu hai tutto il dirittto di scrivere quello che vuoi sia chiaro.
      Secondo me l’energia elettrica che sarĂ  fornitĂ , nel mix energetico, dal nucleare può essere sostitita con l’uso di motori di cogenerzione, con l’efficienza energetica degli edifici e con l’uso coscienzioso dell’energia elettrica. ” Questa invece è un’idea, una cosa, su cui si può discutere, si può essere daccordo o meno, può essere un fallimento oppure no, cmq una soluzione ad un problema. Questo per evitare fraintendimenti; se tu proponi idee e argomenti, io ti posso anche rispondere, se no, è impossibile.
      Per l’Europa, invece ti smentisco, c’è stata una forte campagna a favore del nucelare, nella passata primavera, nonostante questo l’Europa, lascia ai singoli stati membri, la decisione se dotarsene o meno. Qua puoi andare a vedere il sito dell’ Euratom.
      Per quanto riguarda cosa useremo quando le fonti fossili saranno esaurite, non mettermi in bocca cose che non ho detto, perchĂ© è un argomento che non tratto mai e ti spiego il perchĂ©: ho letto e abbracciato le tesi del libro “L’era del petrolio” di Maugeri, che riassumerei con una battuta di quel libro “L’etĂ  della pietra non è finita perchĂ© sono finite le pietre.”. Il nucleare ci serve per rompere la dipendenza energetica che piĂą volte si è trasformata anche in politica. Per me il, problemna di trovare un sostituto ai combustibili fossi (legna carbone gas e petrolio) per il nostro futuro non esiste. E non mi interessa che cosa si proponga di usare.
      deve rivedere alcuni parametri: uno di questi riguarda l’uso dell’energia : anche questa per me non è una soluzione, non è una cosa, è solo un modo per aggirare un problema e non risolverlo.
      Mi sembra che alle volte fai ragionamenti del tipo: oggi ho fame, se non mangio, non ho piĂą fame. Non funziona così. L’energia ci serve, questo è un dato di fatto, si potrĂ  volere piĂą efficienza, ma non farne a meno. Il problema resta trovarla e averla; non farne a meno.

    76. Giacomo scrive:

      Daniele una sola domanda (e non 14…) da uomo di strada.

      Mi spieghi come mai a distanza di 22 anni solo l’italia e’ uscita dal nucleare?

    77. Renzo Riva scrive:

      http://www.agoravox.it/L-Italia-nucleare.html

      Possibili siti nucleari

      1) Monfalcone (Gorizia)
      2) Scanzano Jonico (Matera)
      3) Palma (Agrigento)
      4) Oristano
      5) Chioggia
      6) Caorso
      7) Trino Vercellese
      8) Montalto di Castro
      9) Termini Imerese
      10) Termoli

      L’Italia NON è mai uscita dal nucleare perchĂ© chi ne consuma l’energia elettrica prodotta con tale fonte vi è dentro fino al collo.

    78. danielerovai scrive:

      Davide lo so che si serve energia per andare avanti. Però secondo me non la stiamo usando ma sprecando. E sono convinto che per consumarla in maniera cosciente si devbba rivedere il modello che io definisco centristico, cioè la grande centrale che distribuisce a tutti. Invece di macrogenerazione la microgenerazione. E’ vero che ci sono aziende energivore. Mica dico che devono chiudere. Se però siamo daccordo che dire oggi che finiranno tra alcuni anni, 50 - 100 - 1000 - le fonti fossili è un azzardo, per me in quel mix energetico che dobbiamo assolutamente realizzare al posto del nucleare metto l’efficienza ed il risparmio.

    79. Edoardo scrive:

      Se l’Europa promuove lo sviluppo del nucleare.. che lo faccia. Tra l’altro non mi sembra che nella politica energetica europea ci sia molta chiarezza a proposito del nucleare.

      Da il Sole 24ore Novembre 2007:
      Con una maggioranza schiacciante 509 europarlamentari, contro 153 contrari e 31 astenuti, hanno detto “si” al nucleare.
      La relazione sulle fonti e le tecnologie energetiche approvata a larga maggioranza dal Parlamento europeo il 24 ottobre 2007, considera l’energia nucleare .Proprio nella relazione, è stata ribadita l’indispensabilitĂ  dell’energia nucleare per . Questa posizione ben precisa avrĂ  comunque un peso sulle future decisioni della Commissione Europea in materia di energia e ambiente. Intanto la Francia ha giĂ  in progetto un’altra centrale tipo EPR come quella che giĂ  sta costruendo a Flamaville, la Svezia prevede di costruire un nuovo reattore a Forsmark mentre l’Inghilterra ha giĂ  cominciato l’iter autorizzativo per rinnovare il vetusto parco nucleare…”

      Sei parla con fonti precise alla mano è un conto, se si vuol parlare per impressioni o per sentito dire è un altro.

    80. Edoardo scrive:

      In aggiunta la post precedente (al momento non ancora passato) consiglio il link

      energia24club.it/articoli/0,1254,51_ART_97379,00.html?lw=51

    81. Edoardo scrive:

      Per Renzo:

      conosco anch’io il sito di Agoravox ma lo trovo dichiaratamente antinucleare:
      “costruire in zona sismica una centrale nucleare è un azzardo”: non è vero si può fare - e ne abbiamo parlato tantissimo sul forum grazie anche ai dati tecnici/scientifici di Pietrucci e Romanello - costa di piĂą l’impianto ma la sicurezza è garantita: il Giappone è 4 volte piĂą sismico dell’Italia è ha in funzione 51 reattori
      “Berlusconi ha triturato il referendum abrogativo del 1987…”
      Il referendum può abrogare una legge (art. 75 della Costituzione)ma non un trattato ratificato fra i paesi membri negli anni ‘50 ove l’Italia si impegnava a svlippure l’uso pacifico dell’energia nucleare…non dimentichiamo che il nostro paese è tutt’oggi membre dell’Euratom.

      La contaminazione in Francia di cui parlano è stata subito messa sotto controllo e derivava da un vecchia officina militare dismessa negli anni ‘70.
      eccetera, eccetera….
      Infine dicono: Non è un prezzo troppo grande da pagare sia in termini economico-sociali sia ambientali, considerato che con un mix di energie pulite e con un serio piano di risparmio energetico si potrebbero ridurre considerevolmente il fabbisogno e la dipendenza da altri Paesi? mix di energie pulite (quali in particolare?) ed un serio piano di risparmio (in quali settori? a quale prezzi?)
      conclusioni veghe ed inconcludenti.

    82. Edoardo scrive:

      Spiacente, errore di battitura: veghe ovvero vaghe

    83. Pietruccio scrive:

      x Daniele

      “Non capisco. Io ho solo detto, negli innumerevoli post, che il nucleare aveva promesso una rivoluzione enegetica - tanto che il XX secolo è stato definto “era nucleare” - che poi non c’é stata. Che oggi quella tecnologia, che sicuramente è stata migliorata come “macchina” per produrre “meglio”, sia la soluzione del problema energetico non mi convince

      Infatti il nucleare non è la soluzione al problma energetico (lo ha detto anche il presidente francese, aggiungendo che però “senza il nucleare non c’è soluzione“). E’ solo un sistema per produrre una parte dell’energia. Il vantaggio sta nel fatto che la sua parte può farla in modo pulito e poco costoso. Non solo, ma il combustibile nucleare (uranio e torio) si trova diffuso praticamente su tutto il pianeta: quella che cambia è solo la concentrazione (quindi costi e difficoltĂ  di estrazione) ma non ci sono nazioni senza combustibili nucleari mentre ci sono molte nazioni senza carbone, gas e petrolio. Che sia questa potenziale indipendenza che creerebbe la diffusione della tecnologia nucleare il motivo per cui essa desta tanta antipatia fra chi controlla i media?

      Anche il sole è distribuito ma in termini quantitativi non rappresenta una vera alternativa alle fonti fossili. In piĂą si propongono soluzioni come Desertec che concentrerebbero la produzione nelle mani di poche persone e in luoghi della terra ben controllati da poche nazioni: non mi sembra veramente un esempio di produzione democratica e diffusa come molti lo vogliono descrivere. E anche con l’eolico… scommetiamo su cosa mi dicono se chiedo io di costruire una grossa turbina eolica nel mio giardino… ammesso che trovi i soldi per l’investimento. Eolico e solare non sono veramente fonti diffuse, non predniamoci in giro. Al massimo lo può essere un po’ di PV sui tetti delle case e i pannelli solari per l’acqua calda: parliamo di settori marginali.

      ———

      “E se deve essere solo un mix, e neanche la percentuale piĂą grande che restano gli idrocarburi, io sono convinto che ne possiamo fare a meno.”

      “Secondo me l’energia elettrica che sarĂ  fornitĂ , nel mix energetico, dal nucleare può essere sostitita con l’uso di motori di cogenerzione, con l’efficienza energetica degli edifici e con l’uso coscienzioso dell’energia elettrica.”

      “Se però siamo daccordo che dire oggi che finiranno tra alcuni anni, 50 - 100 - 1000 - le fonti fossili è un azzardo, per me in quel mix energetico che dobbiamo assolutamente realizzare al posto del nucleare metto l’efficienza ed il risparmio”

      I “motori a cogenerazione” mi risulta vadano a combustibili fossili: esattamente ciò da cui dobbiamo svincolarci (non smettere di consumarli ma evitare di avere un cappio al collo con l’87% della dipendenza energetica). In ogni caso non finiranno fra 50-100-1000 anni ma le prime difficoltĂ  cominceranno a sentirsi fra 10 o 20 anni (forse anche prima): non lo dico io ma chi “per mestiere” si occupa di queste cose e cioè IEA (basta andare sul sito http://www.iea.org/about/index.asp ) che non è certo una organizzazione pro nucleare.

      Le difficoltĂ  sul medio-breve periodo saranno dovute non all’esaurimento dei combustibili fossili ma alle difficoltĂ  di produzione commisurate alla domanda crescente. I 10-20 anni rappresentano esattamento il tempo necessario a costruire un congruo numero di reattori e a sviluppare la tecnologia nucleare (scuole, aziende, competenze) in una nazione come l’italia.

      L’effetto dell’esaurimento delle fonti fossili si comincerĂ  a sentire probabilmente fra 30-40 anni (speriamo): ho scritto tante volte che quando si dice che ci sono scorte di petrolio per 40 anni non vuol dire che dura 40 anni, ma dura di meno, perchè si sottintende “ai consumi attuali” mentre i consumi reali sono in crescita.

      In ogni caso anche per l’inquinamento da CO2 e altri inquinanti non è pensabile muoversi su questo trend (lo dice sempre IEA - non io): quindi nei prossimi anni qualcosa succede e non saranno certo le rinnovabili da sole a metterci una pezza, poi è chiaro che ognuno è libero di fare un atto di fede nei consfronti di qualsiasi cosa, anche nello strapotere delle rinnovabili e sul fatto che discende da loro la salvezza.

      Ecco perchè continuo a ripetere (mi sa che sto diventando noioso) che per affrontare ben attrezzati il futuro è necessario che l’energia nucleare venga affiancata alle rinnovabili, all’efficienza, al risparmio, e alle fossili che diventeranno via via piĂą costose e inquinanti (estrarre petrolio dagli scisti bituminosi, o andarlo a prendere al polo non sarĂ , infatti, uno scherzo, per non parlare del carbone).

    84. Egisto scrive:

      La cogenerazione in Italia non ha senso ( o meglio ne ha molto poco).
      Con cogenerazione si intende l’uso del calore di scarto di un impianto generalmente alimentato a metano per usi industriali o di riscaldamento. Il calore invece di venire smaltito nelle torri di raffreddamento o in un corso d’acqua vien inviato ad un’industria per usi di processo o convogliato in un sistema di tubazioni per riscaldare abitazioni.
      Visti gli alti costi dell’energia in Italia le grandi industrie dove era conveniente hanno giĂ  sistemi cogenerativi. Rimarrebbe da sfruttare il teleriscaldamento. Ma qui ci sono alcuni problemi. Occorre realizzare grandi reti di trasporto del calore che sono molto costose. Le esigenze di riscaldamento in molte parti d’Italia sono minime e piĂą si tiene acceso il riscaldamento piĂą conviene la cogenerazione. Inoltre le centrali a gas in cogenerazione sono rigide e non hanno la flessibilitĂ  di quelle normali (non si possono spegnere se cala la domanda di elettricitĂ ). Gli impianti in cogenerazione sostituiscono in gran parte impianti estremamente efficienti come le piccole caldaie a gas a condensazione.
      Altri possibili usi di nicchia sono il riscaldamento di serre e la piscicoltura che di solito vengono fatte nelle immediate vicinanze di una centrale elettrica. Oppure la desalinizzazione dell’acqua: un reattore nucleare veloce ha operato per anni in Kazakistan producendo elettricitĂ  e calore per la desalinizzazione dell’acqua.
      Questo ci porta al fatto che la cogenerazione può essere sfruttata anche nelle centrali nucleari.
      La piccola cogenerazione può avere certamente un senso nelle nuove costruzioni di quartieri, ospedali, grandi uffici pubblici ma è difficile pensare che possa pesare più di qualche punto percentuale nella generazione elettrica.

    85. Pietruccio scrive:

      Quindi deduco che anche questo

      ilsole24ore.com/includes2007/frameSole.html?futuroprossimo.b...

      sarebbe un sistema ben lontano dagli obiettivi altisonanti dichiarati

      Se dimostrerĂ  buoni risultati, lo “sciame energetico” sostituirĂ  tranquillamente le centrali nucleari e a carbone, fornendo la stessa riserva di energia ma riducendo le emissioni di piĂą del 60%.

      Non avevo invece notato che si riferiscono addirittura al biogas e non al metano normale. Ma qui mi sembra che veramente siamo “sulla luna”: e quando mai ci sarĂ  tanto biogas da fornire l’energia per sostituire carbone e nucleare? Direi che, al di lĂ  dei discorsi, è comunque scontato l’utilizzo prevalente del metano e citare il biogas serve da “foglia di fico”. No?

    86. danielerovai scrive:

      PETRUCCIO
      Può sembrare strano ma siamo daccordo su alcune cose. Per Petruccio, come per me le energie rinnovabili, il nucleare non è la soluzione, ma solo una parte del mix energetico necessario a farci andare avanti. C’Ă© poco da discuterne.
      Ognuno resta della sua idea. Di certo come rilevano i post e l’articolo sulla rinascita nucleare segnalato da Petruccio c’Ă© ancora molto da studiare sulla tecnologia nucleare, proprio come su quella rinnovabile. Molti se ci sono nelle rinnovabili, ma molti se ci sono anche nel nucleare.
      L’unica cosa certa è che le fossili per ora sono una sicurezza mentre le fonti “antagoniste” non danno certezza.
      E’ un buon inizio per trovare una soluzione.

      EGISTO
      A parte il fatto che ho sbagliato a usare il termine cogenerazione per descrivere cosa intendo per efficienza di un motore, ma con la cogenerazione l’energia prodotta deve essere usata sul posto. Pensare di distruibuirla è assurdo. Si parla di microgenerazione al posto della macrogenerazione.
      Comunque non pensare che la usi chi vuole riscaldare la casa delle bambole della figlia. Se vai a questo sito ecco un esempio del suo utilizzo.

      web.comune.calenzano.fi.it/portale/schede/ufficio_relazioni_...

      Per quanto riguarda le centrali nucleari fosse possibile usare il calore che disperdono. Peccato che non possono essere costruite accanto alle citta!

    87. Egisto scrive:

      L’impianto di Calenzano non mi sembra certo un mostro di efficienza (anche se i dati sono confusi). 800kw elettrici su 3,5MW termici mi da il 22%. Poi dice 255 giorni di funzionamento all’anno, ma a Calenzano non c’è certo bisogno del riscaldamento per 8 mesi all’anno, probabilmente solo 4-5 mesi. Gli altri mesi che si fa?
      Poi questo impianto viene alimentato con 10.000 tonnellate di legno all’anno hai presente quanto legno è? per la metĂ  è proveniente da tagli boschivi. Tutto questo per riscaldare gli uffici comunali e le scuole?

      La veritĂ  è che questi impianti per legge POSSONO ESSERE ALIMENTATI A RIFIUTI e dopo qualche tempo necessario per gettare fumo negli occhi ai cittadini verranno alimentati con qualche tipo di ecoballa, altro che tagli boschivi (per fortuna aggiungo)…

    88. Renzo Riva scrive:

      danielerovai scrive:
      3 Ottobre 2009 alle 23:47

      Per quanto riguarda le centrali nucleari fosse possibile usare il calore che disperdono. Peccato che non possono essere costruite accanto alle citta!

      Egisto scrive:
      4 Ottobre 2009 alle 07:44

      La verità è che questi impianti per legge POSSONO ESSERE ALIMENTATI A RIFIUTI e dopo qualche tempo necessario per gettare fumo negli occhi ai cittadini verranno alimentati con qualche tipo di ecoballa, altro che tagli boschivi (per fortuna aggiungo)…

      Oggi è tabù parlare di costruire centrali nucleari in mezzo alle città.
      Dico che un reattore può essere installato, nella parte radioattiva, in profonditĂ  ed allo scoperto la parte turbine, trasformatori e collegamento alla rete rendendo così possibile l’utilizzo della frazione d’energia termica.
      Comunque se i reattori vengono installati in aperta campagna si può utilizzare la frazione d’energia termica per riscaldare serre per le produzioni orticole, floro-vivaistiche ed altro per gli 8 mesi all’anno freddi.

      Le centrali a biomasse, se opportunamente progettate, possono risolvere il problema della “termovalorizzazione degli RSU.

    89. Egisto scrive:

      Per Renzo Riva:

      Perfettamente d’accordo sulla termovalorizzazione che permette di prendere due piccioni con una fava, ma deve essere fatta in impianti adeguati e controllati, non in centrali che vengono spacciate ai cittadini come biomasse e poi, quando il legno scarseggia, vengono usati come termovalorizzatori senza che siano stati progettati per questo.

    90. Renzo Riva scrive:

      Ribadisco

      Le centrali a biomasse, se opportunamente progettate, possono risolvere il problema della “termovalorizzazione degli RSU.

    91. Pietruccio scrive:

      Interessante vedere come sta evolvendo la questione in Europa:
      prima la Svezia, poi la Germania con la Merkel e il risultato delle elezioni, adesso il belgio che prolunga di altri 10 anni per i seguenti motivi:

      “…da segnalare che la decisione è stata accompagnata da uno studio di esperti belgi e stranieri che hanno concluso come la chiusura di questi reattori avrebbero posto in pericolo la sicurezza di approvvigionamento e la competitivitĂ  delle imprese belghe, oltre al fatto che la chiusura delle centrali non sarebbe stata compensata dalla diminuzione dei consumi e dall’aumento previsto dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili…”

      dorinopiras.it/ostrakon/ambiente/621-nucleare-il-belgio-prol...

      ed è ancora più interessante se si confronta con certi articoli che in base a considerazioni secondo me solo politiche scrivevano ben altro

      http://italy.indymedia.org/news/2002/12/140666.php

      L’unica cosa che mi secca un po’ è il fatto che la germania stia per abbandonare il piano del governo ambientalista del 2001, perchè è troppo presto e in questo modo non si possono vedere gli effetti di cosa significhi in pratica per davvero quel tipo di politica energatica. Purtroppo questo porterĂ  acqua al mulino dei bla bla bla che in teoria potranno continuare a dire di tutto. In compenso, però, vista anche la situazione nelle altre nazioni simili a noi, non si potrĂ  piĂą dire che il nucleare non conviene.

    92. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Pensare che con efficienza e risparmio si copre una quota di energia pari a quella oggi generata con carbone e nucleare è pura utopia ideologica: su questo credo non si discuta, salvo che qualcuno, al di la dei bei discorsi, non voglia dimostrare (e dico dimostrare matematicamente!) che con tali accorgimenti si può coprire un 20-30% del fabbisogno nazionale (e tenendo conto che entro fine secolo la sola domanda di energia elettrica richiesta nel Mondo coperta dal nucleare potrebbe essere almeno dell’ordine di 18000 TWhe - sarei MOLTO curioso di capire come quello stesso Mondo - un Mondo affamato, ricordiamocelo bene! - possa coprire tale domanda con risparmio ed efficienza).
      Io sostengo che se qualcuno conosce VERAMENTE la risposta alla questione di cui sopra ha l’obbligo morale di spiegarla e dettagliarla a chi di competenza, data l’enorme importanza dell’argomento; ma si tratta solo di fantasiosi desideri, dettati da ideologia e non da conoscenze tecniche specifiche, allora si farebbe molto meglio a tacere (sempre in considerazione dell’estrema importanza della tematica)…

    93. Renzo Riva scrive:

      Oggi è tabù parlare di costruire centrali nucleari in mezzo alle città.
      Dico che un reattore può essere installato, nella parte radioattiva, in profondità ed allo scoperto la parte turbine, trasformatori e collegamento alla rete rendendo così possibile l’utilizzo della frazione d’energia termica.
      Comunque se i reattori vengono installati in aperta campagna si può utilizzare la frazione d’energia termica per riscaldare serre per le produzioni orticole, floro-vivaistiche ed altro per gli 8 mesi all’anno freddi.

    94. Edoardo scrive:

      Poi questo impianto viene alimentato con 10.000 tonnellate di legno all’anno hai presente quanto legno è? per la metà è proveniente da tagli boschivi. Tutto questo per riscaldare gli uffici comunali e le scuole?

      Credo che Daniele o chi la pensa come lui non abbia assolutamente idea della quantità di biomassa da utilizzare; come ha affermato già nel 2007 Alessio Biagioli, l’attuale sindaco di Calenzano, quando era assessore all’ambiente del comune, ovvero che il legno utilizzato non sarà proveniente unicamente dal territorio di Calenzano, perché quantitativamente insufficiente, e si dovrà ricorrere ad un’area di 40 o 50 km dal comune: da Sesto Fiorentino al Mugello”.
      Mah…..

    95. Edoardo scrive:

      Poi questo impianto viene alimentato con 10.000 tonnellate di legno all’anno hai presente quanto legno è? per la metà è proveniente da tagli boschivi. Tutto questo per riscaldare gli uffici comunali e le scuole?

      Credo che Daniele o chi la pensa come lui non abbia assolutamente idea della quantità di biomassa da utilizzare; come ha affermato già nel 2007 Alessio Biagioli, l’attuale sindaco di Calenzano, quando era assessore all’ambiente del comune, ovvero che il legno utilizzato non sarà proveniente unicamente dal territorio di Calenzano, perché quantitativamente insufficiente, e si dovrà ricorrere ad un’area di 40 o 50 km dal comune: da Sesto Fiorentino al Mugello”.
      Mah…..

    96. Edoardo scrive:

      post inviato due volte

    97. emy scrive:

      e basta con queste stupidaggini italiane delle domandine….
      che popolo di imbecilli!!!

    98. Renzo Riva scrive:

      Perché non è intervenuto prima?
      Ci saremmo risparmiati tanta fatica!
      Ma può dirci qual’è la soluzione del problema energetico?
      Mica sarĂ  questa una domandina?

    99. ninonuke scrive:

      In attesa (vana?) dell’arrivo delle risposte ministeriali, chiunque può dare una occhiata a questa notizia
      altrenotizie.org/ambiente/2751-la-francia-radioattiva.html
      E noi continuiamo a dibattere dal basso?!
      Saluti

    100. Edoardo scrive:

      Che l’uranio sia utilizzato in vari settori (edilizia, meccanica, siderurgia,ecc.)
      à risaputo. Si trova in alcune “mescole” per sostanza bituminose (catrame) che servono per asfaltare le strade viene utilizzato così come nell’assemblaggio di parti di aerei (es. le ali) oppure per le punte delle trivelle che servono ad estrarre il petrolio o il gas. Addirittura in alcune leghe con cui sono fabbricate l’intelaiature metalliche per edifici (es. grattacieli)

      partire dal 1999, ma qualcuno ipotizza anche prima, è stata tralasciata ogni forma di controllo sulle scorie radioattive prodotte nella filiera nucleare, per non parlare dei controlli sanitari sui minatori, gran parte dei quali sono giĂ  deceduti precocemente per malattie collegate all’estrazione e all’esposizione alla radioattivitĂ .

      L’uranio estratto in miniera emette debolissimi raggi beta che possono essere schermati dal grasso presente sul palmo delle mani

      in particolare la nocivitĂ  dei cosiddetti “discendenti dell’uranio”. Si parla quindi dei prodotti del decadimento dell’uranio, come torio e radio 226
      Detti prodotti derivano da altre attività oltre che quella di generazione elettrica da nucleare. In particolare il radio 226 (tempo di dimezzamento da 500 ai 1000 anni) è una scoria prodotta largamente dagli ospedali ove si pratica la radioterapia. Se si vuol essere onesti, allora, protestiamo anche contro la radioterapia!

    101. Pietruccio scrive:

      x ninonuke

      Ne parlano anche qui

      ecoblog.it/post/8979/francia-in-un-documentario-le-contamina...

      è diviso in 4 sezioni e una volta su youtube si riecono a pesare una dopo l’altra.

      Il problema è come al solito caprisi. Una volta certamente sulla radioattivitĂ  ci andavano un po’ troppo “disinvolti”, adesso c’è una vera e propria fobia alimentata da documentari tipo questo servizio e l’articolo del tuo link: lì lo scopo è spaventare e cercando di far capire l’opposto del vero.

      Preciso solo che la discussione fra la giornalista e il portavoce Areva è praticamente quasi priva di senso perchè mi pare si faccia confusione con le dosi in senso assoluto e fra dosi e ratero di dose che è un’altra cosa, nonchè si discute prendendo come riferimento un sacchetto di sabbia un po’ piĂą radioattiva del normale e un pezzetto di granito, ma da lì a dedurre quanto rischia una persona ce ne corre: non si possono prendere i dati di un dosimetro messo nei paraggi di un qualcosa e parlarne come se quei numeri avessero un significato. Sui valori ammissibili poi si fa una notevole confusione perchè il tecnico Areva cita correttamente 1000 microSv che è comunque una dose ammissibile annuale (quindi un rateo di dose) mentre la giornalista cita ICRP affermando che raccomanderebbe al massimo 10 microSv per non avere danno…
      ?????
      Mai visto niente del genere.
      Se qualcuno trova quel documento…
      Dell’ICRP io ho

      RACCOMANDAZIONI 2007
      DELLA COMMISSIONE INTERNAZIONALE
      PER LA PROTEZIONE RADIOLOGICA
      Adottate dalla Commissione nel marzo 2007
      di 295 pagine

      airpcomunica.it/27giu/Traduzione%20della%20ICRP%20Publicatio...

      Ho dato un’occhiata anche adesso e comunque l’ho citato spesso proprio a proposito delle basse dosi di cui abbiamo discusso anche di recente. Sullo stesso argomento c’è anche lo studio RiskRad sulle basse dosi, condotto in collaborazione fra vari istituti europei. Non ho trovato da nessuna parte un limite di 10 microSv.

      NĂ© nessuno cita gli effetti somatici (reni ecc…) che elenca la giornalista facendo riferimento a uno studio IRSN sui danni a basse dosi: “che afferma come prolungate esposizioni a basse dosi di radioattivitĂ , possano creare nella popolazione problemi ai reni, di respirazione, di comportamento, di alimentazione e di riproduzione”

      E’ tutto piuttosto irreale, insomma. Il rischio derivante dalla radioattivitĂ  citata è sostanzialmente “basso” e comparabile con zone dove c’è una radioattivitĂ  naturale delle stesse dimensioni e non si notano danni alla popolazione (il limite al di sotto del quale non si notano danni a me risulta essere intorno ai 50-100 mSv, cioè 5000-10000 volte maggiore di quello citato dalla giornalista).

      Poi è chiaro che è meglio adottare nei confronti della radioattivitĂ  un atteggiamento sempre prudente e che bisogna fare in modo che, come dice l’ICRP, la radioattivitĂ  immessa nell’ambiente sia ALARA (tanto bassa quanto piĂą ragionevolmente possibile, e cioè, dove si riesce, anche molto sotto le dosi ammissibili, che comunque corrispondono a una piccola frazione delle variazioni della radioattivitĂ  naturale).

      Insomma se si fa il nucleare in Italia la popolazione non ha niente da temere.

    102. Giacomo scrive:

      @ninonuke
      Ho letto con interesse.Permettimi tuttavia,di dubitare sull’equazione radioattivita’=tumore piu’ volte,piu’ o meno velatamente,inserita nel corpo del discorso.Ormai quando leggo da certe fonti lo metto gia’ in preventivo perche’ gli obbiettivi dell’antinuclearismo sono sempre gli stessi.

      Ho trovato per te una fonte del tutto slegata dal contesto nucleare,quindi piu’ neutrale sia che si sia a favore oppure contro l’atomo.Per dovere di cronaca debbo dire che la tiro’ fuori Pietruccio qualche tempo fa’.

      http://ok.leiweb.it/grafici/in/statistiche.shtml

      In questo sito potrai confrontare le incidenze di vari tumori solidi paese per paese messi a confronto fra loro.
      Noterai come l’italia e’ ai vertici di quasi tutte le statistiche.Quasi sempre davanti la francia,praticamente sempre davanti a paesi nucleari.Eppure sono passati vent’anni dallo spegnimento dell’ultimo reattore.
      Cosa vuol dire questo? Vuol dire semplicemente che la radioattivita’ non e’ il primo e neanche il piu’ importante responsabile di tumore.(Qualunque esso sia)
      Si continua ad insistere (perdendo tempo) sull’ atomo anziche’ concentrarsi su molti altri inquinanti di dimostrata pericolosita’.Perche’ il nucleare e’ una questione politica,il resto no.

      Non c’e’ nessuna pericolosita’ dal nucleare civile.P

    103. Giacomo scrive:

      @ninonuke
      Ho letto con interesse.Permettimi tuttavia,di dubitare sull’equazione radioattivita’=tumore piu’ volte,piu’ o meno velatamente,inserita nel corpo del discorso.Ormai quando leggo da certe fonti lo metto gia’ in preventivo perche’ gli obbiettivi dell’antinuclearismo sono sempre gli stessi.

      Ho trovato per te una fonte del tutto slegata dal contesto nucleare,quindi piu’ neutrale sia che si sia a favore oppure contro l’atomo.Per dovere di cronaca debbo dire che la tiro’ fuori Pietruccio qualche tempo fa’.

      http://ok.leiweb.it/grafici/in/statistiche.shtml

      In questo sito potrai confrontare le incidenze di vari tumori solidi paese per paese messi a confronto fra loro.
      Noterai come l’italia e’ ai vertici di quasi tutte le statistiche.Quasi sempre davanti la francia,praticamente sempre davanti a paesi nucleari.Eppure sono passati vent’anni dallo spegnimento dell’ultimo reattore.
      Cosa vuol dire questo? Vuol dire semplicemente che la radioattivita’ non e’ il primo e neanche il piu’ importante responsabile di tumore.(Qualunque esso sia)
      Si continua ad insistere (perdendo tempo) sull’ atomo anziche’ concentrarsi su molti altri inquinanti di dimostrata pericolosita’.Perche’ il nucleare e’ una questione politica,il resto no.In Italia poi,non ne parliamo.Non ho mai trovato cosi’ tante notizie di “disastri” nucleari negli organi d’informazione come in questi ultimi anni,dopo un silenzio lungo due decenni.Non parliamo poi,sempre in questo periodo,di tutte le clamorose “scoperte” pompate a piu’ non posso di tecnologie sul rinnovabile che promettono di rendere il nucleare superfluo.Chissa’ perche’ sempre e solo lui….
      Qualcosa di troppo strano in tutto questo c’e’.O si esagerava troppo prima oppure adesso.Con il risultato pratico che i problemi preventivamente li abbiamo soltanto noi.Tutto il resto del mondo lo continua ad usare l’atomo da cinquant’anni e noi no.

      Non c’e’ nessuna pericolosita’ proveniente dal nucleare civile.Esso non sottintende a priorita’ assolute come quello del militare (vedi Hanford USA) ma neanche alla scarsa attenzione che (forse) troviamo nella gestione dei rifiuti ospedalieri.

      Poi sai,ciascun Paese e’ responsabile di inquinare come vuole.Pero’ non e’ un problema del nucleare come non lo era nel 1986 con il disastro di Chernobyl che noi solo abbiamo pagato nel vero senso della parola.
      Saluti.

    104. Giacomo scrive:

      Scusate il doppio Post.Il primo dei due e’ da cancellare.

    105. Pietruccio scrive:

      Dimenticavo.

      Tanto per dare un termine di confronto…

      E’ inoltre importante usare solo i microSv, e non altre unitĂ  di misura, in modo che siano chiare le proporzioni.

      ——

      Secondo UNSCEAR la concentrazione di Radon necessaria a produrre una dose di 1000 microSv è di 40 Bq/mc (gli altri, Enea e ICRP forniscono valori simili).

      Bene la norma italiana prevede che …

      Dlgs 230/95
      Allegato I
      4. Livelli di azione
      a) Per i luoghi di lavoro di cui all’articolo 10.bis, comma 1, lettere a) e b), il livello di azione è fissato in termini di 500 Bq/m3 di concentrazione di attivitĂ  di radon media in un anno

      Cioè nella denuclearizzatissima e radiofoba Italia sono normalmente “ammissibili” locali con ratei di dose da Radon pari a 12500 microSv/anno (una pesona che vive lì prende in 80 anni di vita la bellezza di 1′000′000 di microSv): nel documentario si fa presente che il limite raccomandato di contaminazione radioattiva in uno stesso luogo (accettato anche qui in italia col dlgs 230/95) sia di 300 microSv/anno, cioè 42 volte di meno.

      E allora?

      Allora vuol dire che quando c’è di mezzo una attivitĂ  “normale” tipo l’edilizia, la gente ragiona (non ho visto manifestazioni di Greenpeace vestiti da scheletri e da zombie con fusti pieni di aria di casa, mi pare… eppure è ammesso che sia radioattiva…), mentre quando si parla di qualcosa che ha a che fare con la parola “nucleare” allora tutto dev’essere ultra-mega-stra-sicuro: giusto fare le cose sicure, sia chiaro, ma serve uniformitĂ  di atteggiamenti e stesso livello di prudenza e percezione del pericolo in ogni settore, senza isterismi contro qualcuno.

      ——

      Col limite sul radon si ammette implicitamente che la radioattivitĂ  “naturale” sostanzialmente non faccia male e che dosi di 12500 microSv su base annua siano decisamente “basse”: ma la radioattivitĂ  è sempre la stessa (un beta è un beta e un alfa è un alfa) che venga dalla “natura” o che venga da un residuo dell’industria nucleare.

      Ci sono locali con gente che ci lavora (magari impiegati in giacca e cravatta e non certo minatori) con una concentrazione di radon anche di 1000 Bq/mc (cioè 25000 microSv/anno): vi risulta una moria di bancari da qualche parte?

      Il documentario calca la mano sui rischi dei minatori francesi, ma non dice quanta dose hanno preso. Normalmente per quel tipo di lavoratori in Australia e Canada si parla di 3000-5000 microSv/anno (piĂą bassa di quella da radon di certi impiegati come si vede).

      http://www.world-nuclear.org/education/ral.htm

      Possibile che i francesi siano tanto peggio dei canadesi e degli australiani e abbiano mandato allo sbaraglio i loro minatori?

      Le dosi di 3000-5000 microSv sono dosi tipiche per “lavoratori esposti”. Oggi il limite è stato portato a 20000 microSv/anno ma erano 50000 microSv/anno solo una ventina di anni fa.

      —-

      A vedere il terrorizzante filmato, e a leggere l’articolo “accompagnatorio” del link di ninonuke sembra che sia tutto tutto molto diverso, no?

      Il giochetto di cambiare continuamente unitĂ  di misura (quando usano un geiger…, quando un dosimetro…, quando i milli…, quando i micro…, ecc…), aiuta parecchio a fare in modo che uno che ascolta non riesca a farsi veramente un’idea della situazione: così è piĂą facile spaventarlo.

      In particolare, a un certo punto la giornalista fa presente che il limite oltre il quale la radioattivitĂ  fa male è di 10 microSv (praticamente siamo giĂ  tutti morti visto che la radioattivitĂ  “naturale” fa da sola 4100 microSv ogni anno)!!!

      Avendo messo in ordine le proporzioni e misurato tutto con la stessa unitĂ  di misura non credo serva aggiungere altro.

      ——

      Direi che anche lì, in francia, con una certa TV siamo sulla stessa linea di report.

    106. Giacomo scrive:

      Ovviamente nel mio post si parla della radioattivita’ sottintendendo dosi compatibili al nucleare civile.

    107. Edoardo scrive:

      lavoro permettendo, dopo vaRi tentativi telefonici ed e-mail (non solo mie e Vostre ma anche di altri) nessun diritto di replica, neanche un accenno alle numerose critiche.
      Il Codacons si è chiuso a riccio… a proposito di ricci: Mr. Ricci (irraggiungibile dalla gente comune come me) noto patron di Striscia la notizia, ben si guarderà, a chi è a favore del nucleare, dal concedere diritto di replica: è membro del WWF come mi comunicò, con mia sorpresa, l’ing. Irsuti quando lo avvisai subito dopo della messa in onda del servizio.

      Bella democrazia quella ove si permette che persone che non hanno nozioni specifiche vadano in televisione liberi di pontificare e dire falsità e poi non permettere, a chi conosce l’argomento e la pensa diversamente, di controbattere.

      CHE SI VERGOGNINO QUEI BUFFONI!!

    108. Edoardo scrive:

      Per Giacomo, Pietruccio e Ninonuke:

      chiedo venia se il mio post ha interrotto la vostra interessante conversazione.
      Volevo solo farvi partecipi della mia delusa constatatzione dei fatti.

      Saluti.

    109. Pietruccio scrive:

      x Edoardo

      Per quel che mi riguarda i tuoi interventi sono sempre benvenuti. I miei, invece, sono limitati dalla disponibilitĂ  in termini di tempo, e oltretutto è da un anno che devo risponderti sulla questione percentuale di uranio consumata (ho dei sensi di colpa tremendi…): ogni volta che mi ci metto leggo qualcosa su questo sito, rispondo pensando di scrive due righe e impiegarci cinque minuti e poi…

      Anche adesso devo prepararmi ad andare… ma chi l’ha detto che gli insegnanti lavorano poco?

      In ogni caso interessante sapere che Ricci è del WWF. La cosa buffa è che gli antinucleari (almeno quelli che conosco io) si sentono davvero osteggiati dai media e sono convinti che siano pilotati dalle lobby dell’industria atomica. Sapessero…

      Cordialmente.

    110. Edoardo scrive:

      Solo per curiosità, riporto un articolo di Repubblica (1988) che ho trovato casulamente. Si parla di come il governo Goria finì in relazione al tentativo, i estremis di riaprire i cantieri a Montalto:

      ‘TROPPE BUGIE, BETTINO’ ECCO L’ ADDIO DI GORIA
      Repubblica — 13 marzo 1988 pagina 2 sezione: LA CRISI DI GOVERNO
      ROMA Alla fine, si scoprì democristiano: con gusto, puntiglio e carte alla mano Giovanni Goria dimostra che il Psi bara quando s’ indigna per la riapertura della centrale nucleare di Montalto. Ecco i documenti, le prove fornite da Palazzo Chigi con l’ avvertenza a margine: testimoniano di un’ antica inaffidabilitĂ , di una consolidata ambiguitĂ . Il presidente del Consiglio che se ne va saluta l’ alleato socialista raccontando l’ impietosa storia dei finti accordi sul nucleare. E’ il 20 novembre dell’ anno scorso, Goria alla Camera dice: Per Montalto soluzioni alternative, se praticabili. La sede è ufficiale, nessuno contesta la possibilitĂ  che quella centrale possa restare, appunto, nucleare. Quasi un mese dopo, il 18 dicembre, i cinque partiti della maggioranza votano un ordine del giorno su cui il governo ha posto la fiducia. Il documento impegna il governo a verificare entro il 30 gennaio i costi e la fattibilitĂ  di una riconversione dell’ impianto di Montalto. Gas invece di nucleare. Qualora non fosse ritenuta praticabile, il governo è impegnato a continuare il completamento e l’ avvio dell’ impianto nucleare, condizionandolo all’ adozione delle norme necessarie per garantire la massima sicurezza. I socialisti votano la fiducia e i relativi impegni. Primo giorno del febbraio 1988, il Consiglio dei ministri prende atto con vivo apprezzamento dell’ elaborato predisposto dalla speciale commissione istituita… constata che i dati escludono la praticabilitĂ  e la convenienza economica della trasformazione della centrale, decide all’ unanimitĂ  di pervenire a una decisione conclusiva il 12 febbraio. Il 12 febbraio però c’ è la crisi, la decisione slitta e il 4 marzo Goria annuncia che la decisione sarĂ  presa il 10 marzo. Dunque, il Psi accettò prima l’ idea, la possibilitĂ , che Montalto restasse una centrale alimentata a combustile nucleare, poi votò e sottoscrisse l’ impegno ad attenersi alle conclusioni della commissione condividendo il principio per cui sarebbe stata la economicitĂ  a determinare la decisione finale. Quindi fu avvertito, e nulla ebbe a ridire, sul fatto che questo governo si riteneva legittimato a decidere. E prima ancora il Psi aveva accettato e sottoscritto il compromesso sul nucleare raggiunto dopo il referendum: stop alle nuove centrali, chiusura del cantiere di Trino, Montalto forse nucleare o forse no ma di certo operante. Questa la storia che narra Palazzo Chigi che pure aggiunge una spiegazione all’ ultimo irrigidimento di Craxi: Ha letto che i suoi uomini avevano perso una mano della partita e allora ha preferito rovesciare il tavolo. La voglia di Craxi di non perdere mai Si ritrova e cade da democristiano il presidente del Consiglio e, da uomo della Dc, non nasconde di aver in certo qual modo colto la palla al balzo: dimissioni a causa di un veto di Craxi. L’ alternativa era invece piĂą dolorosa per la Dc, doveva essere infatti Piazza del GesĂą a chiedere a Goria di farsi da parte. Insomma, Palazzo Chigi non nasconde di aver usato la voglia di Craxi di non perdere mai. L’ ha usata per toglier De Mita da un discreto imbarazzo. Democristiano e anche demitiano: questo è l’ ultimo volto di Giovanni Goria. Ora il compito che si autoassegna è quello di favorire la successione, una successione che ha il nome di Ciriaco De Mita. Fa sapere di non aver intenzione di entrare da ministro nel futuro governo e trapela la volontĂ  di lavorare nel partito: ci sono molte interne simpatie che forse potrebbero consolidarsi in un vero e proprio gruppo di amici di Goria. Per ora i suoi uomini lavorano insieme a quelli del segretario, obiettivo: stendere il programmma del governo di Ciriaco, il primo vero governo democristiano dopo tanti anni, quello che Goria neanche potè sognare di fare. Lavora De Mita nel suo studio a Piazza del GesĂą, tra 48 ore arriverĂ  la proposta di un’ alleanza forte col Psi. Il Psi non dice di no, ma non vuole aggettivi che qualifichino la costituenda alleanza. Forse Craxi dirĂ  sì a De Mita o forse farĂ  scivolare la sorte su un altro democristiano. Comunque il Psi non vuole un bel governo dc. Si litiga sul nucleare. Andreotti si chiama fuori dall’ esercito di coloro che combattono contro il Psi anche in nome dell’ atomo e fa sapere che, fosse per lui, chiuderebbe centrali e aprirebbe governi. Fanfani si prepara a un ruolo super partes. Il Pci ha in tasca la proposta di un governo diverso. Craxi può bloccare tutti i giochi altrui ma rischia di non sapere qual è il suo di gioco. De Mita deve andare a Palazzo Chigi ma non è proprio detto che ci andrĂ . E’ il marzo del 1988 ma è anche una fotocopia perfetta del marzo del 1987. Tutto uguale, anche se di mezzo ci sono state le elezioni anticipate. Ma il 34 e passa per cento alla Dc non riuscì a giugno a stabilire il principio di un governo davvero nelle mani del partito di maggioranza relativa. Anzi, il 14 e passa per cento dei socialisti pesò allora almeno altrettanto. Tutto uguale, anche se di mezzo ci sono stati i referendum. Ma un buon 80 per cento di votanti contrari al nucleare in autunno non sono stati sufficienti. Sono stati necessari accordi e compromessi successivi e, alla fine, i socialisti si sono trovati in contraddizione con i loro stessi atti politici mentre gli anti nucleari invitano a guardare il paradosso di un paese che vota contro l’ atomo e subito dopo dĂ  il via a una centrale atomica a due passi dalla capitale. I due compiti del presidente Tutto uguale, anche se di mezzo c’ è stato Giovanni Goria. Si era dato due compiti il presidente del Consiglio: buon governo e ricostituzione di una salda alleanza tra socialisti e democristiani. Il secondo traguardo non è stato raggiunto, si ricomincia da capo. Eppure Goria aveva fatto di tutto. Per lungo tempo era apparso un presidente del Consiglio molto poco democristiano. Con i socialisti aveva litigato una sola volta, quando aveva affaccciato l’ idea di un decreto anti sciopero. Per il resto, assai piĂą numerosi gli esempi di una sorta di adozione da parte del Psi nei confronti di questo governo che la Dc stentava a riconoscere come suo.
      La missione navale nel Golfo Persico fu forse l’ esempio piĂą evidente di questo stato di cose. E ancora durante l’ ultima crisi, mentre i franchi tiratori colpivano e la Dc gli aveva giĂ  caldamente consigliato di dimettersi, Goria cercò proprio nel Psi e nei ministri socialisti l’ appiglio per evitare di gettare la spugna. Assieme a De Mita, Goria fu una notte letteralmente convocato dai deputati democristiani, gli chiesero la promessa, contro firmata dal segretario, che se ne sarebbe andato presto da Palazzo Chigi. In cambio avrebbero votato la legge finanziaria. Quando ripensano a quei momenti, a Palazzo Chigi, constatano come questa Dc sia una Dc molto vecchia e si lasciano sfuggire il rammarico: Sei mesi di governo di un democristiano senza l’ appoggio di una Dc. Ora che alla Dc ha fatto l’ ultimo regalo, ora che è riuscito ad aprire la crisi su una contraddizione, su una difficoltĂ , dei socialisti, Goria punta le sue carte su De Mita. Spera che intorno a questa candidatura la Dc si trovi davvero unita e convinta. Ma non è sicuro di nulla: duecento e passa giorni a Palazzo Chigi gli hanno insegnato che l’ appoggio del Psi è spesso strumentale e che la Dc è ancora quella delle correnti. Il presidente del Consiglio che se ne va è tornato democristiano, ma non torna, non si chiude l’ equazione democristiana. Da molti anni un dc non governa davvero, la riconquista di Palazzo Chigi è tutta da fare, la governabilitĂ  democristiana fu oscurata da Spadolini, sepolta da Craxi e Giovanni Goria non l’ ha ritrovata. - di MINO FUCCILLO

    111. Edoardo scrive:

      NUCLEARE:AMBASCIATORE FINLANDIA,NOSTRO PIANO PIACE A SCAJOLA
      (ANSA) - ROMA, 9 OTT - Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola sembrerebbe aver dimostrato interesse verso il Piano della strategia energetica finlandese, in particolare per l’ambito che riguarda la fase del nucleare. A dirlo l’ambasciatore di Finlandia in Italia, Pauli Makela, nel corso della conferenza per la cerimonia di chiusura della 10/a edizione del Master in gestione delle risorse energetiche, oggi a Roma. ‘’Una visita di Scajola in Finlandia - spiega Makela - gia’ ci sarebbe dovuta essere. Ma capiamo i molti impegni che ha avuto. Sappiamo - prosegue l’ambasciatore - che ha molto interesse verso la nostra strategia energetica, soprattutto nella fase che riguarda il nucleare di terza generazione'’.(ANSA). Y99-PR
      09/10/2009 15:05

    112. Edoardo scrive:

      Su questo filmato di You Tube, il buffonesco Grillo straparla, urla, sbava e sbraita un insieme
      di stupidaggini, errori, falsitĂ  ed altre invenzioni.
      La cosa positiva è che l’autore del file (sicuramente un tecnico oppure uno informato sui fatti e con dati scientifici – sono infatti citate le fonti) ribatte punto su punto a ogni fesseria.

      http://www.youtube.com/watch?v=mFt641xTwZU

      Il pubblico beota ride ed applaude allegramente, convinti che quello che dice questo meschino sia oro colato…non sapendo però che, in fin dei conti, hanno dovuto pagare (40 euro così mi hanno informato) per sentire emerite sciocchezze.
      Perché Grillo non ha il coraggio di affermare tutte queste corbellerie ad un convegno a cui sono invitati anche ingegneri o tecnici , per esempio, dell’Enel, Ansaldo Enea o, visto che questi possono essere considerati “di parte” per interessi economici, docenti e ricercatori dell’università di Pisa, Roma oppure del politecnico di Milano ?

    113. Davide scrive:

      Ciaooo Edoardo
      Grillo è un comico, è normale che faccia ridere (a me in realtĂ  non fa ridere), altrimenti dovrebbe cambiare lavoro. Il fatto che poi lo faccia straparlando di politica, tecnologia, religione o qualsiasi altra cosa non fa differenza, la vera cosa ridicola è che abbia cercato di candidarsi in politica chiedendo (con molto scarso successo (prevedibile)) e che cerchi poi di voler aver ragione su questioni energetiche, politiche, tecnologiche, religiose e altro, pur essendo un totale somaro in materia; e la cosa piĂą grottesca è che un sacco di gente è convinta che quell’ignorante abbia ragione. Anche Celentano cmq ha fatto la sua bella sparata quando ha parlato di donazione di organi, del resto si definiva il Re degli ignoranti…
      Queste persone possono andare in giro a dire quello che gli passa per la testa, nessun problema, ma non sono credibili, da chiunque abbia un minimo di cultura in materia o che abbia un minimo di capacitĂ  di valutare un fanfarone blaterone parolaio, da uno che effettivamente sa quello di cui parla. Grillo tra le altre cose è anche quello che è andato varie volte in televisione a far vedere la macchina che andava ad acqua, la macchina che faceva uscire l’acqua dal serbatoio, la macchina che andava a barbabietole e altre bufale via dicendo… sulle centrali nucleari è un pozzo immenso di disinformazione, anche se purtroppo non è l’unico, proprio l’altro giorno, ho sentito un perito nucleare, dire che le centrali nucleari possono esplodere, per impressionare la gente che era lì presente (tutti professionisti intendo). Questo mi ha spaventato veramente molto, perchĂ© l’ignoranza è come la peste, contagiosa e si annida dove meno te lo aspetti.
      Non hai mai sentito scienziatoni e professoroni universitari contrari al nucleare (es. Rubbia, ma ce ne sono altri)? Gente che usa la demagogia e che vuole dimostrare di avere ragione a tutti i costi e che fa gli stessi ragionamenti di Grillo?

    114. Giacomo scrive:

      Notizia di oggi:Il Belgio ha posticipato di altri dieci anni la decisione di uscire dal nucleare.Perche’? Perche’ non sa come sostituire alle medesime condizioni l’energia da fonte atomica.
      Sia la germania che la svezia invece,sarebbero pronte a rovesciare decisioni precedentemente prese.
      Con buona pace di tutti coloro che sostengono che il nucleare e’ inutile e superfluo…a differenza del rinnovabile.

    115. Giacomo scrive:

      Dimenticavo……i belgi han pensato bene di tassare l’energia da fonte nucleare per girare il lauto contributo al rinnovabile.
      Non ho parole.

    116. Renzo Riva scrive:

      Giacomo scrive:
      Sia la germania che la svezia invece,sarebbero pronte a rovesciare decisioni precedentemente prese.

      Caro Giacomo,
      La Svezia, cioé il parlamento svedese, ha già rimangiato la decisione assunta a suo tempo della sua uscita dal nucleare.
      Se pensi poi alle ultime dichiarazioni della cancelliera Merkel penso non ci sia bisogno di dire altro.

    117. Giacomo scrive:

      “La Svezia, cioĂ© il parlamento svedese, ha giĂ  rimangiato la decisione assunta a suo tempo della sua uscita dal nucleare.”

      Si e’ vero hai ragione Renzo e mi scuso.Ho letto male io.La Svezia aveva deciso ad inizio anno.
      Per la Germania confermo che e’ intenzionata a rovesciare le stupide scelte di Schröder.

    118. Egisto scrive:

      In sostanza in Europa rimangono solo Spagna e Austria a rifiutare l’energia nucleare.

    119. Egisto scrive:

      Rifiutare per modo di di dire, naturalmente perchĂ© gli spagnoli senza nucleare sarebbero a piedi…

    120. Egisto scrive:

      Anche in Germania è probabile che ci sarà una tassa sui profitti delle centrali nucleari per finanziare le rinnovabili, quindi:

      - Le tariffe per le rinnovabili non vengono toccate
      - L’elettricitĂ  dei nuovi giganteschi impianti eolici offshore verrĂ  comprata anche se prodotta quando non c’è domanda
      - Aumentano i a disposizione fondi delle rinnovabili

      Ma i lobbysti delle rinnovabili si lamentano lo stesso:

      German Nuclear Comeback Spells Bad News for Wind Power
      spiegel.de/international/business/0,1518,654857,00.html#ref=...

      Evidentemente bisogna che qualcuno dica a questi signore che se nonostante il loro prodotto sia iperincentivato e ipergarantito se le grandi utility preferiscono produrre elettricitĂ  con il nucleare ci sarĂ  un motivo…

    121. Renzo Riva scrive:

      Egisto scrive:
      14 Ottobre 2009 alle 07:23

      In sostanza in Europa rimangono solo Spagna e Austria a rifiutare l’energia nucleare.

      Scusami Egisto ma ti sei perso un passaggio.
      Circa tre mesi fa anche la Spagna di Zapatosta (Zapatero faccia tosta) ha fatto l’indietro tutta rimangiandosi quanto aveva appena detto quindici mesi fa.
      Anzi, hanno fatto di piĂą, hanno diminuito da 2400 milioni di Euri a 800 milioni di Euri le incentivazioni per le cosiddette energie alternative.

    122. Renzo Riva scrive:

      http://renzoslabar.blogspot.com/

    123. Pietruccio scrive:

      Ho trovato questo articolo che mi pare valga la pena di leggere di Bernard Laponche.

      stopalnucleare.blogspot.com/2009/10/sfide-e-costi-dellopzion...

      L’autore non mi era piaciuto per niente nell’intervista fatta a suo tempo da report (*) perchè con un discorso contorto (non si capisce veramente come faccia i conti) voleva dimostrare che il nucleare in francia conta poco.

      In questo articolo, invece, mi pare faccia un discorso nel complesso piĂą sensato (anche se con alcune parti discutibili e altre facilmente smentibili, almeno dal mio punto di vista), ma anche con molte considerazioni non banali a cui, chi sostiene il nucleare, deve dare risposta.

      ———-

      (*) Riporto qui lo stralcio dell’intervista a report presa questo link:

      fvg24.it/2009/05/14/nucleare-il-wwf-spiega-le-ragioni-del-su...

      “(da “l’inganno”, di Michele Buono):

      BERNARD LAPONCHE - ECONOMISTA ENERGIA
      Qual’è la cosa da cui siamo più dipendenti dal punto di vista energetico? Tutti i Paesi e la Francia come gli altri? E’ il petrolio. Se compariamo il consumo di petrolio per abitante nei quattro grandi Paesi dell’Unione Europea, la Francia consuma 1,46 tonnellate per abitante, la Germania nel 2007 1,36, 1,31 l’Italia, 1,33 il Regno Unito.

      MICHELE BUONO
      L’Italia senza il nucleare consuma meno petrolio!

      BERNARD LAPONCHE - ECONOMISTA ENERGIA
      Non cambia niente nel consumo del petrolio, anzi la Francia ne consuma pure di piĂą.

      MICHELE BUONO
      Perchè l’elettricità non si fa con il petrolio.

      BERNARD LAPONCHE - ECONOMISTA ENERGIA
      Perchè l’elettricitĂ  non si fa con il petrolio. Avere molta elettricitĂ  d’origine nucleare non riguarda affatto il primo dei problemi della sicurezza energetica che è il petrolio. Dunque questa storia della sicurezza energetica è una menzogna. In secondo luogo si dice che il nucleare rappresenti il 40 % dell’energia primaria in Francia, è colossale. La centrale nucleare è prima di tutto una centrale termica: si produce calore e solo una parte di questo calore è trasformata in elettricitĂ . Ma al posto di contare l’elettricitĂ  si conta il calore che è 3 volte di piĂą e si gonfia così nelle statistiche, l’importanza del nucleare. L’elettricitĂ  rappresenta circa il 20% del consumo finale di energia e alla fine il contributo del nucleare al consumo di energia finale in Francia è del 14%. Tutto il resto è petrolio, gas, carbone, energie rinnovabili…”

      A casa mia questa roba non vuol dire niente (comunque avevano giĂ  risposto a suo tempo l’Ing. Romanello e AIN).

    124. Pietruccio scrive:

      Dimenticavo (ma era scontato), Laponche è uno strenuo sostenitore del gas, soprattutto per l’Italia, e lo tratta (naturalmente) insieme alle rinnovabili, e questo proprio NON VA BENE: è evidente la contraddizione quando critica il nucleare perchè l’uranio è una “fonte finita”. E il gas allora?

      Tanto per fare un esempio di quello che dice:

      “… La dipendenza dal gas, per quanto sia reale, non è assolutamente dello stesso ordine di quella dal petrolio. Le fonti di approvvigionamento sono varie, gli usi molto distribuiti e l’Italia ha un ruolo cardine da svolgere in questo campo poichĂ© è nel cuore degli scambi mediterranei. La carta de gas è tanto piĂą interessante da mettere in gioco in quanto può vantaggiosamente essere completata dalla messa a punto di tecniche efficaci di utilizzazione del gas, dallo sviluppo delle energie rinnovabili e dall’efficacia energetica in tutte le loro diversitĂ  …”

    125. Egisto scrive:

      Il Beato Obama nel frattempo dice:

      “There’s no reason why technologically we can’t employ nuclear energy in a safe and effective way. Japan does it and France doesn’t and it doesn’t have greenhouse gas emissions, so it would be stupid for us not to do that in a much more effective way,” he said.

    126. Giacomo scrive:

      E l’australia si interroga….

      “Australians eager to adopt nuclear energy”

      http://www.nuclearcounterfeit.com/?p=1292

    127. Enrico scrive:

      finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20091102&f...

      proprio non si sa che pensare…….ci sono o ci fanno?

    128. Giacomo scrive:

      Ma veramente sono stupito.Si meriterebbero veramente qualche parolaccia e cinque minuti di vergogna dietro la lavagna!

      Ma sono scemi o cosa??

    129. Pietruccio scrive:

      No, non sono scemi, stanno facendo normalissima propaganda.

      In questi casi non interessa la realtĂ , ma il consenso che si può creare intorno a un’affermazione per raggiungere il fine che si sono posti (chissĂ  qual’è?).

      Credo che nel raccogliere il consenso siano efficiaci. SarĂ  interessante vedere se riusciranno anche a cogliere l’obiettivo.

    130. Enrico scrive:

      sarebbe interessante sapere dall’universitĂ  di genova cosa stanno facendo col brasile…..e così dare una smentita al codacons (avranno poi la faccia tosta di dire che il governo gli ha detto di mentire?) o a scajola

      notato poi che si parla della SLOVENIA? la slovenia sta costruendo in gran segreto un reattore nucleare? :D
      world-nuclear.org/info/inf114_nuclearslovenia.html

      se però fosse vero…..ti pare che la francia costrirebbe i suoi EPR? che l’america non ci si butterebbe a picco e lascerebbe stare gli AP1000? CHE LA CINA NON COMPREREBBE TUTTI I DIRITTI DI QUESTA TECNOLOGIA e non farebbe EPR, AP1000 ed altri tipi di reattori vecchi bacucchi per il suo progetto di 250GW atomo per il 2030?

    131. Edoardo scrive:

      Le stupidaggini del Codacons per voce di Rienzi (la IV generazione non sarĂ  commercialmete disponibile dal 2030 e lui dice che russi e brasiliani l’hanno giĂ !) erano giĂ  state mandate in onda da Striscia la Notizia ad ottobre. il 10 dello stesso mese, dopo una forte protesta da parte di Ain, CIRN (su mia segnalazione sul sito ilmovimento e con due dettagliate E-mail a Striscia), Ing. Prinzi, Ing. Spezia Dott. Irsuti, UniversitĂ  di Pisa e tanti altri, la trasmissione di Ricci ha mandato la replica, con le delucidazioni del caso, grazie all’intervento del Prof. Mazzini dell’UnivesitĂ  di Pisa.
      Che poi lo stesso Rienzi, nonostante la smentita televisiva, abbia tentato di proporre queste stupide falsità a Vienna ciò dimostra l’oytusa ideologia che anima questi individui

      Il video con l’intevista di Rienzi lo trovate su:
      ( http://www.striscialanotizia.mediaset.it/) sotto Video -> Archivio Puntate.

      Questo è invece il video con la replica del Prof. Mazzini:
      striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2009_10_m...

    132. michel scrive:

      domanda:

      Siete sicuri che dal nucleare ci arrivi a noi cittadini, arrivi una bolletta bassa ?- Mi sembra che ancora non si sappia dove andranno le scorie delle vecchie centrali, e per le nuove ? non riusciamo a sfruttare le immondizie, nessuno vuole gli impianti (a treviso si dibatte da anni), e pensiamo al nucleare. Mi sembrate quelli che non riescono ad andare in ferie e comprano i giornali di viaggi esotici per sognare..intanto il tempo passa
      ciao a tutti

    133. Renzo Riva scrive:

      Al “nichilista” michel dico:

      Prima di tutto è necessario avere a disposizione l’energia in modo abbondante e ciò non potrĂ  che essere a prezzo vantaggioso.
      Sta poi a chi vota tagliare le unghie rapaci ai “trevalli” di turno.
      Chi vota è responsabile di quello che i politici poi fanno.
      Poi se vi hanno sodomizzato il voto fate politica attiva per tagliar loro le mani e se serve anche la testa.

    134. michele scrive:

      Caspita ragazzi abbiamo trovato la bocca della verità, il so tutto io del caso, il puro ( ma non so se duro) della situazione. In quanto al proff Mazzini, essendo lui toscano e visto che la toscana ha un bel sottosuolo argilloso che gli caccino lì le prossime scorie radiattive . Avremmo un ottimo Brunello , magari anche una centralina ,bella fumosa, a Capalbio. Zona prediletta dai politici e professoroni.
      In Finlandia stanno costruendo, i francesi, una centrale Nucleare, non so di che generazione, ma sono in ritardo di parecchi anni, costi fuggiti di mano e costi dell’energia saranno tripli rispetto agli attuali. I finnici ne hanno le p…e piene del nucleare. Se necessario vi do qualche indirizo di aziende che saranno obbligate ad acquistare energia dalla centrale una volta in azione, e tutti pregano che non parta mai.
      Saluti
      Michele

    135. Giacomo scrive:

      @Michele
      “……non so di che generazione…..”
      Viva l’onesta’,ma tuttavia la dice tutta su quanto ne sai in proposito.Caro mio,o di nucleare ne sai abbastanza oppure e’ meglio che lasci perdere.

      Una volta si diceva che era apprezzato (oltreche’ educato..)starsene zitti ascoltando chi ne sapeva di piu’.In Italia sembra che non solo non lo si faccia piu’ da parecchio tempo (perche’ il diritto di parola e’ sacrosanto e viene prima di tutto) ma sia una cosa piu’ che giustificata quando si ha a che fare con l’energia.
      Maledetto quel giorno che l’avidita’ della politica vedendo nel gas maggiori tornaconti personali ha eretto quello pseudo referendum che ha dato/da diritto a chiunque di ciarlare senza sapere.
      Lo dico sinceramente:e’ ora che la gente reimpari ad aprire prima il libro e poi ad eprimere il proprio parere.

      Poi ci domandiamo perche’ siamo in queste condizioni……

    136. Edoardo scrive:

      Per Michele:
      credo che qui non ci simao “padroni assoluti della verità” altrimenti non sarebbe un forum di discussione aperto a tutti. Comunque:

      In quanto al proff Mazzini, essendo lui toscano e visto che la toscana ha un bel sottosuolo argilloso che gli caccino lì le prossime scorie radiattive . Avremmo un ottimo Brunello , magari anche una centralina ,bella fumosa, a Capalbio. Zona prediletta dai politici e professoroni.
      Anche io sono toscano e posso garantirti che un deposito di scorie non è una discarica abusiva tipo quella per rifiuti urbani, come voglio farci credere: è si un deposito ma anche un laboratorio hi-tech per la radioprotezione. Io non avrei problemi a vivere vicino ad una centrale nucleare – durante un soggiorno in Francia ero alloggiato in un hotel a 5 km da una centrale - o ad un deposito di scorie…Avrei molto più paura ad abitare vicino ad un petrolchimico, ad una conceria che ha perdite di mercurio nelle falde acquifere – come spesso accade nel pisano - o, come nella mia città (stabilimenti ex Breda) a convivere con cumuli di vecchie e consunte “onduline” in amianto.

      Per gli eventuali dubbi sulle possibilitĂ  di stoccaggio definitivo consiglio i due link:

      www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/La%20sistemazione%20in%20sicur...

      enel.it/attivita/novita_eventi/energy_views/archivio/2009_05...

      A tale proposito le miniere di sale. salgemma o argilla hanno la capacitĂ  (es. in caso di terremoto come da ricerce Enea/Dott. Risoluti) di autorichiudere le eventuali falle. Ma anche se ci fossero infiltrazioni di acqua prima che questa riesca a corrodere il vetro speciale (
      vedasi cea.fr/var/cea/storage/static/gb/library/Clefs46/pagesg/clef…) i livelli della radioattivitĂ  non saranno piĂą pericolosi.

      In Finlandia stanno costruendo, i francesi, una centrale Nucleare, non so di che generazione, ma sono in ritardo di parecchi anni, costi fuggiti di mano e costi dell’energia saranno tripli rispetto agli attuali. I finnici ne hanno le p…e piene del nucleare.

      Non è assolutamente vero, non t’inventare le cose: i finlandesi, come gli svedesi, non hanno affatto le scatole piene del nucleare…Tutt’altro! Sia i primi che i secondi, oltre ad essere i paesi più ambientalisti (45% del fabbisogno coperto dall’idroelettrico 45% dal nucleare)
      La Finlandia è stata la prima a volre costruire, nel 1998, reattori della generazione più evoluta ad oggi (l’EPR francese gen. III+)
      Sempre i finlandesi stanno avviando a conclusione (inizio attivitĂ  nel 2016) il deoposito geologico definitivo
      Tra l’altro la Svezia già nel 1980 fece un referendum per abolire il nucleare ma la maggioranza dei cittadini voleva i reattori. E ad oggi, in questo paese, dopo qualche tentnnamento si vuole un aumento della potenze nucleare installata come dall’articolo:

      ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/02/svezia-nuclear...

      Sai poi qual è una delle principale cause dell’aumento dei costi e dei tempi di realizzazione ad Olkiluoto? Il voler aggiungere un terzo scudo protettivo all’edificio di contenimento del reattore (di questo i mass media hanno sempre parlato poco).
      Per un maggiore dettaglio ed analisi dei costi consiglio questo tempo (ripreso anche dal Sole 24 Ore) :

      http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf

      Se conosci l’argomento e/o hai altri dati (non chiacchiere da bar) da confrontare bene: potremo confrontarli e parlarne…altrimenti evita di far perder tempo a chi vuole discutere in maniera obbiettiva.

    137. Edoardo scrive:

      aggiunta al post in attesa di pubblicazione:

      Sempre i finlandesi stanno avviando a conclusione (inizio attivitĂ  nel 2016) il deoposito geologico definitivo

      vedasi
      http://www.posiva.fi/en/posiva/
      Questo anche per rispondere a chi, parlando solo di Yucca Mountain (USA) e dimenticando la miniera di sale a Carlsbad - Mexico giĂ  funzionante per le scorie militari, dice che al mondo non esiste e non esisterĂ  ancora un deposito geologico per lo smaltimento delle scorie.

      Saluti.

    138. MICHELE scrive:

      Mi sapete dire come mai oggi c’è abbondanza di prodottu petroliferi,però il prezzo non cala? le centrali dovrebbero, se ho inteso bene, essere costruite da privati, e quindi credo che non si possa sperare di avere energia a prezzi bassi, tanto faranno cartello, i petrolieri sono gli unici che hanno liquiditĂ  in questo momento e quindi saranno loro a costruire. Certo una fonte in piĂą è sempre meglio di una in meno

    139. michele scrive:

      Edoardo ciao, è proprio questo il paradosso, abbiamo un debito pubblico spaventoso, non abbiamo soldi per la ricerca ( nemmeno per quella sul nucleare) pur avendo i cervelli ( materia prima) e pensano di fare il ponte sullo stretto. Come arrivare poi a prendere il ponte, viste le infrastrutture di collegamento, dovrebbero spiegarmelo. POnte si !! banda larga no !! Nucleare si, e condivido in parte quello che dici tu, sfruttare la raccolta differenziata delle immondizie NO!! Vogliono creare posti di lavoro? facciano ricerca in tutti i campi,compreso nucleare ,visto che di cervelli buoni ne abbiamo, e metteno in sicurezza il paese !! ad ogni pioggia cade qualche cosa, fiumi che straripano, case che crollano, immondizia e zone da bonificare ovunque. Ce ne sarebbe di lavoro da fare, e se facessero queste cose gli omicoli come me avrebbero fiducia dei governanti. Così mi dispiace , potenzialmente ti do ragione ma nella realtĂ  stai certo che tutto nella politica ha un’altro scopo.
      Ciao
      Michele

    140. Edoardo scrive:

      Mi sapete dire come mai oggi c’è abbondanza di prodottu petroliferi,però il prezzo non cala?

      …Abbondanza di prodotti petroliferi? Con la Cina ed India che sono affamate sempre piĂą di energia, ecc. ?
      Posso sapere dove hai preso questa notizia?

    141. Edoardo scrive:

      le centrali dovrebbero, se ho inteso bene, essere costruite da privati, e quindi credo che non si possa sperare di avere energia a prezzi bassi, tanto faranno cartello,

      I costi dell’intero ciclo del combustibile, come detto e ripetuto più, influiscono poco più di 1/4. Quindi, il costo per l’acquisto dell’uranio naturale incide appena del 6% circa: da considerare anche un raddoppio del prezzo del combustibile, peraltro improbabile data la provenienza dello stesso da diverse parti del mondo (aree molto più politicamente stabili del Medio Oriente o della Russia, minacciata anch’essa da mille velleità indipendentiste degli ex stati sovietici): considerando anche il problema gestione scorie, ovvero l’ accantonarne in piccoli spazi notevoli quantità, non inciderebbe significativamente sul prezzo dell’energia prodotta; da questo si può notare che una triplicazione del prezzo dell’uranio porterebbe il costo del kWh nucleare da un costo di 3,0 a 3,48 eurocents/kWh, pari appena ad un aumento del 16%! Vedasi http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf

      Dal 1970 ad oggi il costo dell’uranio è quadriplicato… eppure il nucleare rimane una fonte competiva.
      Nel nucleare, la maggior parte del costo è dato dalla realizzazione dell’impianto, ovvero risorse finanziarie che rimangono nel nostro Paese (e che promuovono la movimentazione dei capitali, l’impiego di personale e lo sviluppo tecnologico) invece pochi soldi e risorse per costruire gli impianti convenzionali (gas, petrolio, carbone) ma enormi capitali che se ne vanno all’estero per pagare i suddetti combustibili.

      Cerchiamo di opporci a schemi ideologici vecchi di vent’anni ormai smentiti sia dai numeri che dal buonsenso!

    142. Enrico D'Urso scrive:

      Mi sapete dire come mai oggi c’è abbondanza di prodottu petroliferi,però il prezzo non cala?
      separiamo la questione……

      c’è abbondanza, cioè rispetto al 1950 ci sono maggiori riserve accertate di petrolio, però il consumo è di molto aumentato e le riserve oggi disponibili non sono a così buon mercato come un tempo, se il primo pozzo petrolifero fu fatto con trivellazioni di 100m, oggi si deve trivellare per migliaia, fare piattaforme petrolifere e quant’altro…..

      se una volta per estrarre 100 barili ti serviva 1 solo barile come energia consumata, oggi sei a 10 nei pozzi migliori, altrimenti sei a 20 o 30 se non 50 (sabbie bituminose).

      un aumento dei prezzi ha infatti reso competitive le riserve di scisti bituminosi (di cui non sapevo che l’italia fosse una delle maggiori riserve europee….), quindi l’aumento dei prezzi ti rende piĂą competitive alcune riserve e ti consente di aumentare le tue riserve da cui estrarre……però questo non ti comporta una diminuzione dei prezzi…..al massimo ti calmiera l’aumento, ma non te lo fa diminuire…..

      per l’energia elettrica c’è una autoritĂ , non so bene dirti come funziona….ma è lei che fa i prezzi per l’energia elettrica e per il gas, non sono le aziende….l’azienda fa la centrale mentre il prezzo lo decide lo stato.
      se te hai 1000 centrali e quelle ti producono tutte a 50€/MWh, farai un prezzo per l’energia finale, se invece 500 fanno a 50 e 500 a 70 fai altro prezzo (non so come vada).
      se te hai una richiesta di 20GW fai partire i 20GW che ti costano di meno, se poi aumenti a 30GW la richiesta te passi a 30GW accendendo le centrali che ti costano di piĂą, quindi il prezzo dell’energia aumenta, ma il cittadino e l’azienda lo paga sempre lo stesso, infatti paga uno sproposito per l’elettricitĂ  notturna, ma paga sottocosto quella diurna

      è difficile capire come si calcoli, io non lo so, ma si fanno tutte medie sui costi delle varie centrali, dei carichi teorici in quel periodo e così via….
      se te metti in basso una centrale che ti produce a 40, prima fai partire quella, quindi hai sempre per tamponare i consumi le tue centrali che ti producono a 50 da accendere dopo, e se ti manca qualcosa te accendi quelle a 70, senza il 40 te accendi subito a 50 e poi accendi il 70 per tamponare, che nel primo caso rimane spento molto piĂą a lungo…….
      spero di essermi spiegato :D

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