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Notte europea della ricerca 2008 (Researchers’ Night 2008)

12 Settembre 2008 di Amministratore

La notte tra il 26 e il 27 settembre si svolgerà anche in Italia e per il terzo anno consecutivo la “Notte europea della ricerca 2008†(Researchers’ Night 2008) promossa dall’ Unione Europea.

La Notte Europea dei Ricercatori sarà l’evento clou di quella sarà una vera “Settimana della Scienza” che si terrà dal 22 al 27 settembre nella città di Frascati.
I protagonisti della ricerca scientifica incontreranno i cittadini con dibattiti, proiezioni, conferenze, visite ai laboratori di ricerca,osservazioni stellari, spettacoli, musica e divertimento.

Tra i vari enti di ricerca italiani di fama internazionale che saranno direttamente partecipi ci sono tra l’altro: l’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’ Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia el’Ambiente (ENEA), l’ Agenzia Spaziale Europea di Frascati (ESA), l’ Istituo Nazionale di Astrofisica (INAF), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

In Italia ci saranno eventi nelle seguenti regioni: Lazio, Campania, Piemonte e Valle D’ Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Puglia.

Per maggiori informaizoni si può visitare il sitoweb della “Notte Europea della Ricercaâ€



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  • 24 Commenti a “ Notte europea della ricerca 2008 (Researchers’ Night 2008)”

    1. giampaolo scrive:

      I 65 morti di Cernobil sono solo i morti relativi all’incidente le stime ONU sono almeno di 4000 nell’arco degli anni futuri , , che a voi non interessano, evidentemente, la stima di >Greenpeace e di 6.000.000 che forse è eccessiva, i verdi del parlamento europeao stimano da 30.000 a 6.0000 in ogni caso questo è il disastro più grave sulla produzione di energia. Non si può paragonare i morti causati dalla gestione del sistema con quelli dolosi. Nel Vajont la costruzione della diga è stata eseguita non tenendo conto degli analisi geologche e quindi cn dolo., dolo che non è da escludere nella progettazione e costruzione degli altri sistemi compreso le centrali nucleari. Non si può nemmeno paragonare gli incidenti nucleari con gli incidenti domestici e stradali, altrimenti dovremmo includere anche gli omicidi, le alluvioni, i terremoti, cose non evitabili, le centrali nucleari si. Questo è un vero e proprio BLA BLA. I dati che ho riferito si possono trovare facilmente su Internet e mi meraviglia che non ne siate al corrente, se questo è un sito di libera discussione .Quello che ho citato è documentato o documentabile, in ogni caso corretto.

    2. Pietruccio scrive:

      x giampaolo

      Abbastanza scorretto dire : “i miei dati sono quelli buoni: andateveli a cercare su internet”. Perchè non fornisci le tue fonti?

      Oltretutto sia chiaro che Chernobyl non c’entra niente con la produzione di energia elettrica nucleare in occidente né coi nostri reattori di III generazione che andrebbero fatti in Italia secondo il piano Scajola.

      —————

      In ogni caso io ti do i miei dati su Chernobyl, così, tanto pour parler.

      Dati Organizzazione Mondiale Sanità WHO
      who.int/mediacentre/news/releases/2005/pr38/en/index1.html

      Studio IAEA
      iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf

      che riassumendo dice grossomodo
      • Acute Radiation Syndrome 134 vittime
      • Circa 4000 tumori totali alla tiroide nei bambini osservati fino al 2002 (250 all’anno ma non si sa quanti sono da attribuire alla radioattività e quanto ha contribuito il fatto che dopo Chernobyl sono stati fatti dei controlli a tappeto sulla popolazione rivelando così dei casi del tutto naturali che senza controlli non sarebbero stati trovati. I dati osservati mostrano che il numero di tumori ha cominciato a crescere dopo 5 anni): mortali ordine di grandezza un centinaio di casi, gli altri sono stati curati.
      •Leucemie e altri tipi di tumore – non esistono dati certi (probabilmente non misurabili perché al massimo saranno, nella popolazione irraggiata, qualche migliaio pari all’1% di quelli che ci saranno comunque: si attendono dopo 10-15 anni quindi i gruppi di popolazione sono tuttora sotto osservazione ma non si rileva niente)
      •Cataratte: anche sotto i 250 mGy
      •Nessuna fertilità ridotta: si nota una riduzione nascite nel gruppo di popolazione irraggiata ma la causa è sociale
      - per la preoccupazione collegata all’irraggiamento
      - per il probabile elevato numero di aborti
      - per il fatto che la componente più giovano della popolazione se n’è andata
      •Leggero ma chiaro aumento di malformazioni congenite (pag. 20) ma sia nella popolazione contaminata che in quella non contaminata (quindi non sono state le radiazioni)

      Il documento IAEA riporta anche molti altri dettagli e precisazioni (con qualche dato diverso da quelli che ho messo sopra ma il concetto non cambia)
      _______________

      Interessante confrontare i dati Greenpeace (dell’allarmatissimo rapporto “Cernobyl, il costo umano di una catastrofeâ€)

      greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/cern...

      …Almeno 14 Paesi europei (Austria, Svezia, Finlandia, Norvegia, Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria, Svizzera, Repubblica Ceca, Italia, Bulgaria, Repubblica Moldava e Grecia) sono stati raggiunti da radiazioni sopra 1 Ci/km2 (1 Curie su metro quadrato pari a 37 kiloBequerel su metro quadro o kBq/m2)…

      che farebbe pensare a una contaminazione abbondante anche in Italia, con quello che si vede su una mappa dell’inquinamento

      http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=mappe2

      da cui si deduce chiaramente che la contaminazione è stata decisamente più bassa sulla quasi totalità del paese. E che sia vero che è bassa puoi verificarlo facilmente comprandoti un dosimetro per poche centinaia di euro, come ho fatto io, e fare anche delle misure comparate coi funghi e con altre sostanze che le leggende dell’assurdo terrore radiofobo ambientalista additano all’indice come pericolosissime (tipo i funghi o le bacche di certe zone).

      Non solo ma quella contaminazione produce rischi decisamente irrilevanti per la salute come dice questo studio ENEA che attribuisce al primo anno una dose media alla popolazione di 0.3 mSv/anno e 1.6 mSv in totale (cioè in tutta la vita) a fronte di una dose media in Italia di 4.1 mSv/anno

      http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/Dossier.pdf

      Categoria Sorgente e Dose annuale media (mSv)
      Fondo ambientale 3,1
      di cui:
      Raggi cosmici 0,30
      Radioisotopi cosmogenici 0,01
      Radiazione terrestre - esposizione esterna 0,58
      - esposizione interna escluso radon 0,23
      - esposizione interna da radon e suoi prodotti 2,0

      Attività antropiche 1,1
      di cui:
      pratiche sanitarie, radiologia 1,00
      Televisori e computer (4 ore al giorno) 0,01
      Impianti nucleari 0,001
      Viaggi aerei 0,002
      Altre esposizioni di origine tecnologica 0,01
      fall-out di esperimenti nucleari 0,01
      Totale 4,2

      ———

      Forse è solo il caso di ricordare che quando si parla di kiloBequerel si parla di quantià estremamente basse di radioattività, visto che una persona qualsiasi (ricordo che tutti noi siamo sorgenti radioattive assolutamente naturali) ha una radioattività di circa 8 kiloBequerel: quindi stando a Greenpeace quando vedi qualcuno dovresti scappare terrorizzato perchè chiunque è pericolosamente cancerogeno (mamma compresa).

      Un muro in tufo può arrivare a 800 kBq/mq e indurre, in casa 8 mSv/anno. I muri in tufo sono diffusi in Umbria – Lazio - Campania, regioni in cui, nonostante l’elevato fondo radioattivo, si riscontra un tasso di tumori inferiori alla media nazionale: pag. 20

      istat.it/dati/catalogo/20070405_00/ann_07_18_cause_di_morte_...

      ___________________

      Anche dell’annunciato disastro ambientale che avrebbe dovuto distruggere la zona per secoli e produrre mostri, non c’è traccia. Secondo Wikipedia

      http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_Chernobyl

      “…Negli anni successivi, col calare del livello delle radiazioni, la situazione è tuttavia cambiata. Studi scientifici[44] così come documentari naturalistici[45][46] e articoli[47] mostrano come l’ecosistema si sia sostanzialmente ben ripreso e sia anzi diventato una vera e propria oasi ecologica. L’evacuazione della zona in un raggio di 30 km ha in effetti generato un rifugio unico per la fauna selvatica. La biodiversità in questa area è aumentata in seguito all’assenza di ogni attività umana. Molte specie di animali selvatici e uccelli che non erano mai state viste precedentemente sono ora riapparse nella zona di evacuazione…”

      come conferma anche l’articolo delle scienze

      Le Scienze n. 465 del maggio 2007, Crescere con Chernobyl, dei biologi Ronald K. Chesser e Robert J. Baker

      I biologi citati erano già stati a Chernobyl nell’estate 1994 e tornati hanno dedotto che la natura aveva completamente recuperato a dimostrazione che tutto sommato il danno maggiore all’ambiente lo fa l’uomo con le sue normali attività, non la radioattività. Anche la dose è bassa, e questo nonostante il fatto che il tempo di dimezzamento del cesio 137 sia di 30 anni, e quindi ce n’è in giro ancora più della metà. Le rondini in un raggio di 10 km dal reattore hanno mostrato una dose interna di 10 μSv/day pari a 3.7 mSv/anno (siamo nell’ordine di quella naturale: per confronto, a Piazza S. Pietro - Roma, la dose radioattiva è pari a 7 mSv/anno). In sostanza, in quell’articolo si dice che a causa dei pregiudizi sulla radioattività, gli effetti sull’ambiente, a suo tempo, sono stati sovrastimati dagli stessi scienziati autori dell’articolo.

      ————————–

      Sia chiaro che con quello che ho scritto sopra non voglio sminuire le dimensioni del disastro di Chernobyl. Voglio solo contestare l’uso spregiudicato e strumentale che ne hanno fatto certi antinucleari sedicenti ambientalisti.

      Conclusione: il terrore per tutto ciò che ha a che fare con la radioattività, anche se usata con tutte le precauzioni, è solo una bufala usata dagli antinucleari per sostenere, in modo emotivo e non facendo leva sulla ragione, le loro deboli argomentazioni (o i loro forti interessi? chissà?).

    3. Renzo Riva scrive:

      Il dato di 4.000 morti nel futuro a causa dei SOLONI di Cernobyl mi sta bene.
      Come mi sta bene che nei prossimi dieci anni sulle strade italiane ci saranno dai 55.000 ai 70.000 morti.
      Hai qualcosa da suggerire?
      Per esempio qualche link dove c’è la risposta che non esiste?
      Giampaolo datti al “trotto”.

    4. Pietruccio scrive:

      x giampaolo

      dimenticavo….

      “…Non si può paragonare i morti causati dalla gestione del sistema con quelli dolosi. Nel Vajont la costruzione della diga è stata eseguita non tenendo conto degli analisi geologche e quindi cn dolo…”

      Non sai
      - che a Chernobyl stavano facendo un esperimento?
      - che era un tipo di centrale moderata a grafite e raffreddata ad acqua completamente diversa dalle nostre, con un coefficiente di temperatura, di potenza e di vuoto positivi?
      - che satvano lavorando con 7 barre inserite (su 211) e il numero minimo era 30?
      - che avevano disattivato i sistemi di sicurezza?
      - che si trattava di un reattore senza contenimento?

      http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_Chernobyl

    5. Edoardo scrive:

      Carissimi amici, chiedo venia per questo mia intervento ma:

      di Chernobyl e delle cause del disastro, come della stima delle vittime, su questo forum è stato parlato, analizzato e rianalizzato.
      Ho confrontato i post e già nel 2006 (per il ventennale del disastro) in più discussioni il tema era stato più che approfondito.

      Tanto di ambientalisti moraleggianti, capaci di negare qualsiasi dato scientifico oppondendo solo chiacchiere, come Giampaolo, ce ne sono fino alla noia…Ammirevole il commento di Pietruccio ma non c’e’ peggior srodo di chi non vuol ascoltare!

    6. Pietruccio scrive:

      Si. In qualche modo bisogna però pur rispondere, altrimenti certe bugie sembrano vere.

      Credo che bisognerebbe fare un articoletto completo in questo sito, in modo da rimandare ogni volta semplicemente al link.

      A me scrivere le risposte serve, però, anche per riordinarmi le idee e l’archivio. Vedo che c’è sempre qualche particolare da aggiungere o da rivedere.

    7. Pietruccio scrive:

      Forse non sono stato chiaro.

      Quando parlo di articoletto completo non mi riferisco alla quantità di dati e informazioni, che mi pare abbondino a sufficienza ad esempio su Wikipedia, ma alla capacità di dare un senso ai numeri anche a chi non è del mestiere in modo da far capire bene, a livello di sensazione, quanto sia stata gonfiata la percezione delle reali dimensioni dell’evento.

    8. giampaolo scrive:

      Mi spiace possiate confrontare i morti del nucleare, evitabili, con quelli del trffico, non hanno proprio nessuna relazione. Il nucleare attuale non produce ricerca innovativa , almeno per noi, si dovrà andare di riffa o di raffa verso la fusione. Considerando che si dovranno sfruttare minerali sempre più poveri anche l’emissione di CO2 relativa al consumo di energia per latrricchimento sarà sempre più elevata. Già ora si parla di equivalente al termoelettrico, mi sembra eccessivo , ma ho la possibilità di controllare con esattezza, Credevo comunque foste più aperti alla discussione, mentre noo che bollate come inaffidabili datiche sono a voi sfavorevoli prima di controllarne l’autorevolezza. Dovrò cercare un sito più serio. Grazie

    9. Renzo Riva scrive:

      http://en.wikipedia.org/wiki/Agnotology

    10. Pietruccio scrive:

      x giampaolo

      “mentre noo che bollate come inaffidabili datiche sono a voi sfavorevoli prima di controllarne l’autorevolezza”

      Ma tu non hai fornito nessun sito, articolo, testo o persona “autorevole” che sostenga le tue tesi. Perchè non dici dove hai preso le informazioni?

      ———

      Sulla fusione (e sulla sua inapplicabilità) ne abbiamo appena parlato:

      archivionucleare.com/index.php/2008/05/15/accelerazione-nucl...

      e soprattutto ti consiglio di andare sul sito segnalato da Egisto

      nucleardreams.wordpress.com/2009/01/05/boulevard-of-broken-d...

      e anche su quello segnalato da Renzo

      spiegel.de/international/europe/0,1518,599211,00.html

      —————

      Sull’EROEI (costo energetico) e sul LCA (ciclo di vita) anche ne abbiamo parlato da poco

      archivionucleare.com/index.php/2006/03/05/grtn-istruzioni-au...

      dove si rimanda al sito (molto bello)

      nuclearinfo.net/Nuclearpower/WebHomeEnergyLifecycleOfNuclear...

    11. egisto scrive:

      Nel 1928 la diga di San Francis in California si rompe e muoiono circa 600 persone.
      Nel 1959 collassa la diga di Malpasset in Francia uccidendo 500 persone.
      Nel 1963 la diga del Vajont cede e muoiono 2000 persone.
      Nel 1963 cede la diga del bacino di Baldwin Hills negli USA uccidendo 5 persone e distruggendo 500 case, dopo che la maggior parte della popolazione era stata evacuata.
      Nel 1975 crollano gli impianti cinesi di Banqiao e Shimantan causando almeno 150.000 morti. I cinesi fanno sempre le cose in grande.
      Nel 1976 la diga del Teton nell’Idaho cede, si registrano due miliardi di dollari di danni ma nessuna vittima grazie all’evacuazione della popolazione.
      La diga di Kelly Barnes negli USA crolla nel 1977 causando 37 morti. In anni recenti sono collassati gli impianti idroelettrici di Opuha in Nuova Zelanda e Big Bay nel Mississipi senza causare morti come pure l’impianto di pompaggio di Taum Sauk nel Mississipi. Notare che gli impianti di pompaggio a doppio bacino sono proposti dagli ambientalisti come una soluzione da accoppiare alle energie rinnovabili perché il nucleare non è “sicuro”.
      Si stima che nel mondo circa 40 milioni di persone siano state ricollocate per far posto a bacini per la produzione di energia idroelettrica.
      Le dighe sono un bersaglio sensibile e sono protette dall’antiterrorismo. Nella seconda guerra mondiale si ricordano i bombardamenti degli alleati alle dighe sul reno, alcuni dei quali coronati da successo, per cui erano state studiate delle bombe apposite.
      La diga di Mosul in Iraq è considerata una vera e propria bomba sul punto di esplodere da un momento all’altro.
      Chi viene colpito da radiazioni può sviluppare tumori ma ha quasi sempre un’aspettativa di vita di ancora molti anni. Chi viene investito da una massa d’acqua non ha più nessuna aspettativa di vita.
      Detto questo rimango comunque un convinto sostenitore dell’energia idroelettrica che ha portato innumerevoli benefici all’umanità, anche se ha richiesto il suo onere di vite umane.

    12. Renzo Riva scrive:

      Pietruccio,
      “Fama di loro il mondo esser non lassa;
      misericordia e giustizia li sdegna:
      non ragioniam di lor, ma guarda e passa.”
      Dante, Inferno, Canto III versi 51-53

      A Giampaolo,
      “Considerate la vostra semenza:
      fatti non foste a viver come bruti,
      ma per seguir virtute e canoscenza”
      Dante, Inferno, Canto XXVI versi 117-119

    13. Pietruccio scrive:

      Mi ricollego al discorso di Egisto…

      Già che ci siamo ricordiamo anche che nella costruzione della diga del Vajon morirono 15 percone: cosa succederebbe se adesso morissero 15 lavoratori nella costruzione di una centrale nucleare?

      Ricordiamo anche il disastro della diga di Gleno nel 1923 in provincia di Bergamo da circa 350 vittime
      http://it.wikipedia.org/wiki/Diga_del_Gleno

      e quello della diga di Molare nel 1935 sul bacino artificiale del lago di Ortiglieto sul torrente Orba
      http://it.wikipedia.org/wiki/Orba_(torrente)
      http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_di_Ortiglieto
      dove perirono un centinaio di persone

      ——————-

      Ricordiamo anche che la maggior parte del costo di una centrale ucleare riguarda proprio le spese per la sicurezza e che nessuna tecnologia spende neanche lontanamente tanto quanto si spende nel settore nucleare per la sicurezza di tutte le persone (cioè lavoratori del settore e civili).

      Questo per ribadire che nel campo nucleare non si prende affatto sottogamba o alla loeggera il problema della salute e della sicurezza, come qualcuno vorrebbe far credere.

      Citare ogni volta quello che è successo in Ucraina nel 1986 con criteri e tecnologia diversi dalla nostra per attaccare il nucleare supersicuro di III generazione che andrebbe fatto in Italia nel 2013 è palesemente una forzatura, anzi un vero e proprio inganno.

    14. Pietruccio scrive:

      Aggiungo anche questo sito di Legambiente che parla male (cioè mette in evidenza i problemi) di un’infinità di opere idriche e fluviali su ben 6 documenti pdf.

      Non trovo, invece, niente della stessa organizzazione sul metano…
      Strano…
      Il metano è pulito e senza controindicazioni, a quanto pare una vera salvezza per l’ambiente…
      Un po’ di particolato fine? …e che sarà mai…

    15. giampaolo scrive:

      dal sito wikipedia non risulta particolato nella combustione del gas naturale. Alle statistiche da voi citate penso sia giusto aggiungere Hiroshima e Nagasaki. C’è poi sempre il problema dell’arricchimento , quanto contribuise all’inquinamento? L a centrale di Tricastin sembra vada verso la chiusura per perdite inspiegabili, di sostanze radioattive. Non era molto vecchia. Tra l’altro i compressori per l’ arricchimento dell’uranio erano stati costruiti pe il 50% in Italia. L’Enel partecipò per il 33% alla costruzione delle centrale e per questo ha diritto a prelevare energia elettrica a prezzo agevolato. Per dovere di cronaca.

    16. Pietruccio scrive:

      x giampaolo

      Cosa centrano Hiroshima e Nagasaki con la produzione di energia elettrica?

      Allora, siccome con l’acciaio si fanno anche le pistole, l’eolico è una fonte assassina?

      Ricordo comunque, che il plutonio presente nel combustibile nucleare irraggiato dalle centrali del nostro tipo non è adatto alla produzione di ordigni nucleari.

      —————

      Sul discorso del ciclo di vita LCA ti invito a leggere con attenzione il sito che ti ho proposto

      nuclearinfo.net/Nuclearpower/WebHomeEnergyLifecycleOfNuclear...

      “…This 0.026 grams includes the Uranium used to generate power at Forsmark and the Uranium consumed by the French Nuclear Power plants that produced the electricity that enriched the Forsmark Fuel…”

      In totale, per produrre energia nucleare, si consuma l’1.07% dell’energia prodotta, con uno dei valori più bassi rispetto a tutte le altre fonti. Altri autori danno l’1.35% o l’1.7% e intorno al 3% per uranio prelevato da miniere a basso tenore di uranio.

      unisa.edu.au/hawkecentre/events/2006events/Hore-Lacy.pdf

      Poi è chiro che se prendi i professionisti del no-nuke ti diranno che …

      Tutto considerato (ma il discorso sarebbe molto lungo), l’energia atomica, eliminate le frottole, è fra le più pulite e rispettose dell’ambiente per kWh prodotto (un po’ inquina, come tutte, ma in cambio produce una montagna di energia per cui il “costo” ambientale si diluisce si molti kWh prodotti), oltre che essere fra le meno costose.

      L’odio che, a differenza di quello che succede con altre fonti ben più inquinanti e dannose per la salute, suscita fra chi ha in mano i media, è probabilmente dovuto al fatto che il combustibile nucleare, essendo diffuso in tutto il mondo, anche se, magari, con basse concentrazioni, si presta male ai monopoli o a fare cartello. Le paure (assurde) che affliggono la popolazione, soprattutto in Italia, sono semplicemente la conseguenza di quello che gli raccontano i media.

      Ma il punto non è questo. L’importanza di una scelta strategica per la produzione di energia con l’atomo sta in in due considerazioni principali:

      1)- Le fonti fossili non sono realmente sostituibili, il loro esaurimento richiederà cambiamenti radicali all’interno delle nostre società e dei nostri sistemi produttivi e probabilmente anche una riduzione, o almeno una ridistribuzione, della popolazione. Gli effetti della carenza da fossili, come dice IEA, si sentiranno ben prima del loro esaurimento con l’incapacità di far fronte alla domanda con la produzione. Allora se il fenomeno sarà lento (decine di anni) potremo procedere senza traumi verso l’assestamento (ricordiamoci che in occasione della crisi petrolifera degli anni ‘70 i consumi di petrolio si sono dimezzati in 7 anni, in occidente, causa il loro prezzo elevato). Il rischio grosso è rappresentato, invece, da uno shock energetico: le fonti rinnovabili non sono neanche lontanamente in grado di far fronte alla sopravvivenza di una umanità tanto numerosa. Grazie a Dio c’è il carbone, ma non credo che sia ragionevolmente realistico pensare a un’umanità che cresce e si sviluppa dipendendo per il 70-80% intorno a questa fonte, oltre al fatto che, in queste condizioni, si esaurirebbe relativamente presto e dopo aver prodotto un vero disastro ambientale. In quest’ottica il nucleare potrebbe fornire un contributo importante dell’ordine del 20-30% del totale e garantire almeno una transizione “morbida”: una fonte capace di produrre elettricità in quantità almeno la avremo. Sia chiaro che non è assolutamente vero il ritornello no-nuke, che l’uranio si sta per esaurire: secondo la comunità europea ce n’è per almeno 200 anni mentre per IAEA ce n’è per 100 anni di quello basso costo: sotto 130 $/lb. Ma c’è ancora molto da esplorare perchè gli ultimi 20 anni non sono certo stati anni di sviluppo frenetico che giustificasse una corsa all’uranio.

      2)- Se abbiamo fortuna, si riusciranno a costruire reattori di IV generazione capaci di sfruttare tutto l’uranio (e forse anche il torio) e non solo uno 0.5% come avviene adesso. Questo significherebbe che con il solo uranio già estratto e inutilizzato (quello impoverito) potremmo andare avanti per migliaia di anni, per non parlare di quello ancora da estrarre e del fatto che in quel modo diventerebbe conveniente un numero enorme di giacimenti oggi difficilmente sfruttabili: insomma disporremmo di nuovo di una fonte abbondante e basso costo, ma molto meno inquinante delle fonti fossili di oggi, metano compreso. Ma non è che una tecnologia come quella sboccia dal niente. Sarebbe l’evoluzione di questa. Ci vogliono un’industria, una ricerca, una scuola, un’organizzazione statale (sistema dei trasporti, sito di smaltimento, difesa), una struttura per la sicurezza radiologica, già predisposte e pronte per adattarsi alla nuova realtà.

      ———

      In conclusione ritengo che per l’Italia sia estremamente conveniente tornare ad essere un paese nucleare, sia perchè ciò la renderebbe meno esposta ai capricci del mercato energetico di oggi, sia nell’ottica degli sviluppi del nucleare della prossima generazione.

    17. Bellaz89 scrive:

      Ma poi non avevano chiuso l’impianto di arricchimento a Tricastin(a diffusione gassosa) per sostituirlo con il ben conveniente impianto di Georges Besse || a centrifugazione ? ho sentito che quest’ impianto avrebbe consumi addirittura 50 volte inferiori al vecchio Eurodif, qualcuno me lo può confermare?

    18. Bellaz89 scrive:

      … stanno chiudendo ….

    19. Renzo Riva scrive:

      È sconsolante che un ex-parlamentare, ora presidente della provincia di Udine della LNP, parli di argomenti che tecnicamente non conosce e non si è neppure premunito di consultare chi avrebbe potuto “illuminarlo” sull’argomento.

      From: Renzo Riva
      To: Info Terna Cc: Veneto Messaggero ; Direttore Gazzettino ; Gazzettino Redazione Udine ; pietro.fontanini@provincia.udine.it ; Redazione Segreteria ; Segretario Ballaman
      Sent: Wednesday, January 14, 2009 11:03 AM

      Subject: Posso proporre (simbolicamente) di sotterrare chi vuole interrare gli elettrodotti?

      carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=...

      Chiedo cortesemente alla società Terna,di poter conoscere quali sono gli elettrodotti interrati nel Mondo (quanti e di quale lunghezza, dove, come, perché e chi) per tensioni d’esercizio uguali e superiori a 132 kV.
      Appena sarò a conoscenza dei dati, che in parte già conosco ma che vorrei suffragati da una fonte ufficiale e reponsabile di quello che afferma come la società Terna, risponderò a tono al Presidente della Povincia di Udine, Pietro Fontanini, di cui si riportano sue valutazioni nell’articolo pubblicato da “Il Gazzettino” nel soprastante collegamento, disponibile on-line dopo le ore 14:00, ed ancora quelle più incisive pubblicate sull’altro quaotidiano locale “Messaggero Veneto” edizione”Messaggero di Udine” nella “Cronaca di Udine” a Pag II dal Titolo perentorio

      Fontanini: l’elettrodotto va interrato
      il presidente: assieme al collega di Gorizia ci faremo sentire in Regione

      Ringrazio anticipatamente
      Renzo Riva
      Via Avilla, 12/2
      33030 Buja - UD
      renzoriva@libero.it
      349.3464656
      referente C.I.R.N.
      (Comitato Italiano Rilancio Nucleare)
      Friuli Venezia Giulia

    20. Pietruccio scrive:

      Navigando, bordesando bordesando… ho visto, interessante su Chernobyl anche il parere di Zbigniew Jaworowski

      … chairman of the Scientific Council of the Central Laboratory for Radiological Protection in Warsaw and former chair of the United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation….

      Se qualcuno non lo conosce…

      21stcenturysciencetech.com/2006_articles/spring%202006/Chern...

      21stcenturysciencetech.com/articles/chernobyl.html

    21. Renzo Riva scrive:

      lescienze.espresso.repubblica.it/edicola_mese/LE_SCIENZE/130...
      data.kataweb.it/kpm2scienzex/field/fotoimage/fotoscienze/130...

      Segnalo l’articolo de “Le Scienze”

      Maggio 2007, n.465
      Le Scienze, maggio 2007, n.465

      Ecologia e ambienteCrescere con Chernobyl
      Le Scienze, maggio 2007, n.465

      Dopo anni di lavoro nella zona radioattiva, due scienziati hanno imparato una dura lezione sulla politica, sui preconcetti e sulle sfide da affrontare per fare buona scienza. Di Ronald K. Chesser e Robert J. Baker Gli effetti a lungo termine sull’ambiente e sugli esseri viventi investiti dalle radiazioni rilasciate dall’incidente di Chernobyl sono ancora in fase di studio.
      Le ricerche di questo tipo sono soggette a diversi fattori che ne minano l’attendibilità, come l’influenza della politica, i preconcetti degli scienziati e le procedure sperimentali con standard troppo permissivi.
      Per comprendere l’eredità dell’incidente si devono stabilire standard severi per la radioecologia ed eliminare tutti i fattori che minano il rigore scientifico degli studi.

      (27 aprile 2007)

      Da qui capirete il perché e per come fu ingenerato il catastrofismo della mutagenesi.

      Bisogna dare atto e riconoscere l’onestà intellettuale dei due scienziati che dieci anni dopo ammettonoun esrrore capitale nell’interpretazione che avevano dato allora dalla lettura ed impostazione errata delle tesi che volevano dimostrare.

    22. Egisto scrive:

      Tanto per chiarire un attimo le cose. la rivista “21 century science & technology”, presa come fonte anche altrove su questo sito, non è una rivista scientifica come “Le scienze” ma è l’organo del movimento di Lindon Larouche che spesso ha posizioni in contrasto con quelle della comunità scientifica e una storia personale non proprio limpida.

    23. Pietruccio scrive:

      x Egisto

      Zbigniew Jaworowski mi sembra attendibile, come ex presidente e membro del UNSCEAR: ti risulta?

      Ho letto l’inizio dell’articolo

      21stcenturysciencetech.com/2006_articles/spring%202006/Chern...

      e mi pare che faccia delle considerazioni perlomeno verosimili.

      In ogni caso ritengo che si debba prendere in considerazione il parere di tutti: come leggo (aimé) quello che dice Greenpeace mi pare giusto sentire anche l’altra campana 21st century S&T, anche se la teoria atomica basata su un “Moon Model”, solo per il nome (la teoria non so cosa sia ma mi rifiuto di leggere qualcosa del genere), qualche dubbio me lo lascia, e anche qualcosa di più.

    24. Pietruccio scrive:

      … come le magnecole e il magnegas del prof. Santilli…
      …c’è qualcuno che ne sa qualcosa….
      …proposto per un nobel… bah…
      ma cosa centrano gli adroni?
      Quella è chimica!

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