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NEA-IAEA - Uranium 2007: Resources, Production and Demand

4 Giugno 2008 di Amministratore

Ieri 3 giugno è stato reso disponibile dalla NEA (Nuclear Energy Agency) il voluminoso documento “Uranium 2007: Resources, Production and Demand” che fa il punto sulla situazione della disponibilità di uranio.

Tale documento è soprannominato anche “Red Book” ed è stato preparato congiuntamente dalla OECD/NEA (Nuclear Energy Agency) e dall’ IAEA (International Atomic Energy Agency).
L’ “Uranium 2007: Resources, Production and Demand” si basa sulle informazioni ufficiali stilate dall’ IAEA su 40 stati nel mondo e nell’ edizione del 2007 sono incluse delle analitiche statistiche sulla quantità di uranio disponibile, sulle ricerche di nuovi giacimenti di uranio, sull’ offerta e sulla domanda così come previsto fino al 2030.

Secondo tale studio, sulla base dei dati relativi alla produzione di energia elettrica da fonte nucleare, l’ uranio al momento disponibile (in quanto conosciuto) sarebbe sufficiente per i prossimi 100 anni.

Sulla base di nuovi calcoli si stima che è possibile estrarre a meno di 130 dollari/kg circa 5,5 milioni tonnellate (rispetto ai 4,7 milioni stimati nel 2005), tale aumento è dovuto sia alla scoperta di nuovi giacimenti sia alla riconsiderazione di giacimenti che finora non erano valutati economicamente interessanti.
Inoltre viene detto che il totale delle risorse mondiali di uranio sono connesse ai prezzi: i recenti aumenti del prezzo dell’ uranio hanno stimolato nuove campagne esplorative che dovrebbero portare nei prossimi anni a ulteriori quantità di uranio disponibile.

Nel 2006 la produzione mondiale di uranio è stata di 39.603 tonnellate ed ha provveduto a soddisfare soltanto per il 60% circa la richiesta dei 435 reattori commerciali nucleari in funzione. Infatti la richiesta totale nel 2006 è stata di 66.500 tonnellate e la differenza è stata colmata da “fonti secondarie” (lo smantellamento di oltre 12.000 testate nucleari e il ri-arricchimento di uranio) che però ora sono in fase di declino.
E poichè è solitamente lungo il periodo di tempo richiesto per portare le nuove risorse nel ciclo della produzione, si potrebbe avere carenze di uranio se i uovi impianti di produzione sono saranno ultimati in modo tempestivo.

L’ energia elettrica da fonte nucleare prevista per il 2030 viene prevista come sicuramente superiore ai 372 GWe avuti nel 2007 e dovrebbe raggiungere i 509-663 GWe (quindi un aumento previsto che asarà tra il 38% e l’ 80%).
E sulla base dei reattori in uso oggi si è calcolato che sarà necessaria una quantità annuale di uranio di 94.000-122.000 tonnellate.
Tuttavia con lo sviluppo di reattori tecnologicamente superiori e un ciclo del combustibile più avanzato si potrebbe aumentare la disponibilità di uranio da 100 anni a migliaia di anni.

A differenza delle risorse fossili, come il petrolio, l’ uranio sembra più geograficamente distribuito ed attualmente è estratto in 20 Stati. Canada e Australia ne producono il 44%, poi seguono: Kazakhistan (13%), Nigeria (9%), Russia (8%), Namibia (8%), Uzbekistan (6%), Stati Uniti (5%). Da poco si è aggiunto anche l’ Iran. Mentre il Kazakhistan è lo Stato che in cui si è avuto il maggiore incremento di produzione in questo ultimo periodo.



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