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Il prezzo dell’ uranio sale sempre di più

21 Febbraio 2006 di Amministratore

Oggi su “Finanza e Mercati”, Lavinia Borea in un articolo mostra come negli ultimi tempi il prezzo dell’ uranio sia in costante crescita. Addirittura dal 2000 al 2005 è triplicato.

L’uranio è una “commodity” (cioè una materia prima come oro, petrolio, ferro…) e nel mondo le imprese che lo producono sono esenzialmente tre: BHP Billiton (Australia) , Rio Tinto (Australia) e la Cameco (Canada).
L’uranio non si commercializza nei “mercati aperti” come si fa per le altre materie prime, ma venditori e compratori contrattano privatamente.
Questo aumento di prezzo è determinato in buona parte da:
- ingresso di speculatori nel mercato dell’ uranio
- crescente voglia di usare un’ alternativa al petrolio (a causa del sempre maggior prezzo del petrolio)

prezzo uranio cameco

(fonte: Cameco)



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  • 33 Commenti a “ Il prezzo dell’ uranio sale sempre di più”

    1. Enzo scrive:

      Si, ma come è stato spiegato in più sedi certamente questo non rappresenta un problema: intanto perchè un vero monopolio dell’uranio è difficilmente attuabile, essendo una risorsa relativamente abbondante nel mondo e più o meno equamente diffusa (si può ricavare persino dall’acqua di mare ed esistono già degli impianti pilota!), e poi perchè nella formazione del prezzo del KwH nucleare il prezzo dell’uranio incide per appena un 20%, ed anche meno per gli impianti innovativi (contro un 80% del prezzo nella generazione di energia elettrica da fonti fossili).

      Ing. Vincenzo Romanello

    2. mauriziodaniello scrive:

      Divertenti le scuse, perchè totalmente mancanti di fondamento :
      Comunque :

      1) L’uranio viene anche commercializzato nei mercati aperti (vedi Borsa di Amsterdam), ma come tutte le materie all’ingrosso viene contrattato privatamente
      2) Chi sono questi speculatori ? , come fanno se non esiste monopolio e viene contrattato solo privatamente ? come vedete si contraddice !
      3) Veramente dalle proiezioni i Watt prodotti dalle centrali Atomiche sono in rispetto alla produzione sempre più in costate diminuzione, tant’è vero, che ora se uno costruisce una centrale Atomica è subito tacciato di fare Bombe Atomiche.
      4) Esiste un monopolio dell’uranio nel mondo (vedi cartine DeAgostini) inoltre “sono essenzialmente tre:
      BHP Billiton (Australia) , Rio Tinto (Australia) e la Cameco (Canada)”, ma non abbastanza forte da forzare i prezzi al rialzo.
      5) Basta un libro di Geologia per sapere che non è una risorsa relativamente abbondante nel mondo e più o meno equamente diffusa (vedi cartine DeAgostini)
      6) Ricavare uranio dal mare è stata una vecchia truffa
      7) Il prezzo del carburante incide sempre, basta domandare al ragioniere senza scomodare altri.

      Ciao

    3. Vincenzo Romanello scrive:

      No, non è così. Ribadisco quello che ho detto (che rappresenta una verità scientifica incontrovertibile!). E, seppur molto favorevole al confronto di opinioni, mi permetto di far notare che questioni squisitamente tecnico/scientifiche possono essere solo affidate ai tecnici qualificati del settore, e non può essere certamente fatta con le “cartine de Agostini” (?!! Vi fareste curare un cancro da uno che si legge come curarlo sull’enciclopedia?)

    4. mauriziodaniello scrive:

      I Dottori si preparano leggendo le enciclopedie mediche !
      Come pensi che prendano la laurea ? Arriva lo Spirito Santo che insegna l’arte medica ?
      Dove si preparano i tecnici ? Chi scrive le enciclopedie ? Mio nonno ?

      Poi ..
      Dove esiste questa prova della Verità Incontrovertibile ?

      Come vedi sono aperto alla discussione.

      Ciao

    5. Vincenzo Romanello scrive:

      Gli ingegneri nucleari proprio no. E che le mie sono verità incontroveribili è facilmente ricavanile da qualsiasi buon testo tecnico/scientifico (e invito chiunque sia interessato a verificare!)…

    6. mauriziodaniello scrive:

      Dunque secondo te, Ingegneri Nucleari non hanno enciclopedie anzi sono diseducativi, falsi ecc. ecc.
      :-O

      Non parliamo poi delle enciclopedie tematiche !
      :-O

      Benissimo, informiamo tutti gli scienziati (anche di Fisica Nucleare) di alto livello e mega ingegneri nucleari che scrivono sulle enciclopedie di questo !

      Logico che escludendo l enciclopedie dal repertorio testi scientifici/tecnici (enciclopedia = raccolta di testi scientifico/tecnici organizzati e verificati), mi domandi seriamente dove siano scritti !

      Aspetto quindi un link, almeno verifico io e altri.

      Saluti

    7. Vincenzo Romanello scrive:

      Non ho mai detto che le enciclopedie sono diseducative o inutili (anzi, io le uso spesso e con proficuità !), bensì che certe cose non si possono fare semplicemete leggendo un’enciclopedia (e penso, dico penso, che questa posizione sia incontestabile!).
      Quanto a link e testi scientifici se ne potrebbero citare molti: dal sito del NEI, a quello australiano sull’uranio UIC, da testi come il Glasstone (Nuclear Reactor Engineering) al Krane (Introductory Nuclear Physics) al B. Ma, e così via…

    8. Pierluigi scrive:

      Per l’uranio esiste un fattore , chiamatto sussidio antropico, che ne ha falsato l’effettiva convenienza come fonte di energia.
      La scalata recente dei prezziii dell’uranio, non e’ altro che lo specchio dellla salita dei costi del suo sussidiante, cioe’ il petrolio, quella si LA vera sorgente di energia abbondante E a basso costo (relativamente parlando, e ancora per poco).

      Il petrolio fornisce l’energia per l’escavazione, il trasporto e il processamento del combustibile, nonche per far funzionare tutti i servizi accessori , quali manutenzione delle infrastutture (centrali, linee di sistribuzione elettrica), per non parlare delle operazioni di dismissione.

      L’energia fornita dal petrolio e’ una frazione importante del bilancio finale della resa dell’uranio: se dovessimo usaresolo uranio per avere energia per estrarre altro uranio, quest’ultimo dimostrerebbe una convenienza energetica di gran lunga ridimensionata, poiche’ una frazione cospicua dell’energia estratta sarebbe necessariamente cannibalizzata per avere altro combustibile. E’ in definitiva, il concetto di EROEI.

      La questione prezzo resta legata al petrolio e alle altre sorgenti fossili. Quindi, scordiamoci le speculazioni a buon mercato su fantomatici accaparratori di uranio e monopolii vari. Qui si tratta di reale scarsita’ di uranio economicamente estraibile a fronte di una richiesta pari al doppio della disponibilita’ , e di costi crescenti di estrazione e processamento, legati al costo crescente dell’energia fossile.

    9. Davide scrive:

      Sono pienamente d’accordo con pierluigi. Lo stesso è verificabile consultando uno studio del CNR che stiamo per pubblicare. Non appena pubblicatovi fornirò i riferimenti e l’URL. Il nucleare ad uranio non è un’alternativa energetica valida per il futuro

    10. Mariangela scrive:

      Salve a tutti. Ho letto con interesse i vostri post. Sono una giornalista e sto realizzando un dossier sull’uranio. Ho letto con particolare interesse gli ultimi due interventi. Quello di Pierluigi e di Davide. L’aspetto della scarsa convenienza del nucleare ad uranio è uno degli apsetti centrali del mio lavoro. Per questo sono stata incuriosita dal post di Davide e da questo studio del Cnr di cui parlava. E volevo chiedergli se fosse possibile saperne di più. Grazie mille

    11. Vincenzo Romanello scrive:

      No, non sono credo proprio che le cose stiano così.

      Peraltro sostenere che l’uranio non è una fonte economicamente conveniente in un mondo mosso dal petrolio, in cui si propongono come alternativa l’energia solare ed eolica, è davvero una barzelletta!

      Quanto alla giornalista posso solo rilevare che ha già deciso il tipo di taglio da dare all’articolo, per cui ogni commento tecnico immagino sarebbe superfluo…

    12. mauriziodaniello scrive:

      In anni 70′ era conveniente l’energia atomica, siamo nel 2006, dire che è ancora conveniente è una barzelletta.

      Sono saliti enormemente i prezzi della sicurezza e smaltimento scorie radioattive in un livello superiore al maggior rendimento delle centrali moderne o future.

      Francia, USA, Giappone, ecc. conoscono dove mettere le scorie con bassissimo prezzo. India, Cina, ecc. se ne fregano della sicurezza.

      L’Italia può costruire centrali insicure ? L’Italia può mettere le scorie in ex-colonie o Paesi affiliati ?

      Le altre Nazioni si spostano verso verso energie alternative, vedi Germania e Spagna ecc. (che sono come l’Italia) , migliorando la loro economia.

      Per questo che dall’ipotizzato e propagandistico 90% di energia atomica (in anni 70′), invece siamo in costante calo rispetto le altre fonti d’energia nel mondo.

      Ora abbiamo l’uranio che è “abbondante” ma non concentrato, dunque una sua estrazione diviene antieconomica, come l’estrazione dall’acqua del mare (anni 80′) che si rivelò una colossale bufala.

      Abbiamo solo 4 grossi centri minerari per l’Uranio !

      Ciao

    13. mauriziodaniello scrive:

      Ultime notizie dal National Post
      canada.com/nationalpost/financialpost/story.html?id=87e9276d...
      qui tradotto in “italiano”

      Nastro rosso che forza scarsità uranium
      Asta di costruzione del reattore

      Ha disegnato Hasselback, Alberino Finanziario
      Pubblicato: Giovedì, 20 Aprile 2006

      Il mondo sta affrontando una scarsità di combustibile nucleare perché il processo consentente lungo del Canada sta ritardando lo sviluppo di nuove miniere uranium in Saskatchewan, ad esempio il coltivatore di Peter, esecutivo principale delle miniere inc di Denison.

      Il sig. Farmer ha detto ieri agli azionisti alla riunione annuale dell’azienda a Toronto che un’asta nella costruzione del reattore intorno al globo aumenterà la domanda di uranio.

      Mentre la richiesta più grande è solitamente buone notizie per tutto il prodotto, i produttori uranium dei rivestimenti di problema è che non possono potere costruire le nuove miniere abbastanza velocemente per continuare.

      “non è come alzarsi alla mattina e le uova friggenti per la prima colazione. La produzione non è quella facile, “il sig. Farmer detto.

      Saskatchewan ha alcuni dei depositi uranium più ricchi su terra, ma può prendere più di una decade affinchè una nuova scoperta sia diventato una miniera di funzionamento.

      La parte del leone del fa ritardare proviene dal nastro rosso addetto ad assicurare i permessi per costruzione e produzione.

      Il Canada ha circa 12% delle risorse del mondo in uranio, dietro Kazakhstan, che ha 17% e l’Australia, che ha 30%.

      Il Canada è una fonte chiave di rifornimento globale futuro perché il minerale classifica ai progetti uranium nel nano del Saskatchewan quelli in altre parti del mondo.

      Un deficit globale di rifornimento uranium potrebbe dimostrare la devastazione, venente appena poichè i bisogni di elettricità intorno al mondo hanno interesse infine scintillato nella nuova costruzione del reattore, il sig. Farmer detto.

      “realmente abbiamo ottenuto ascendere il processo, la velocità con cui noi possiamo trovare [ uranio ] e la velocità con cui possiamo convincere una patente per funzionare,” ha detto.

      La domanda globale di uranio è di circa 175 milione libbre l’annualmente, poco più della metà di quello che viene dalle miniere attuali. Il resto viene dai materiali riciclati o dagli inventari in superficie.

      Ci ora sono 27 reattori in costruzione intorno al mondo. Secondo l’associazione nucleare del mondo, la capienza di generazione atomica aumenterà fra 45% e 100% entro 2030. Per rispondere all’esigenza futura, il rifornimento globale della miniera di valutazione degli analisti dovrebbe svilupparsi dalle 90 milione libbre correnti l’annualmente fra a 120 milione e 160 milione libbre.

      I permessi funzionare le miniere ed i laminatoi uranium sono assegnati dalla Commissione canadese di sicurezza nucleare. Il sig. Farmer ha detto che non significa battere la commissione per il processo lungo di approvazione. Il problema,egli disse, è che la commissione è sotto fornito, in modo da prende troppo lungamente alle revisioni complete.

      Altre giurisdizioni, quali Kazakhstan ed il Namibia, hanno proceduto i permessi di funzionamento molto più velocemente.

      Denison ha indicato lle riserve di 14,8 milione libbre di uranio. Vende circa un milione di libbre l’annualmente tramite il relativo palo 22,5% nel lago McLean che procede il laminatoio in Saskatchewan. Denison Toronto-basato è una di soltanto due aziende TSX-elencate con produzione uranium nel Canada, con Cameco Corp Saskatoon-basato.

      Denison invitare la produzione per fare diminuire un po’questo anno mentre il lago McLean si chiude per in mezzo quattro - sei settimane per il lavoro di manutenzione. Ma il sig. Farmer ha detto che l’azienda rimarrà vantaggiosa perché due terzi dei contratti di vendite del Denison ora ripara il prezzo uranium a più di USS30 un la libbra.

      Il prezzo di punto di uranio, come attualmente segnalato dal Ux che consulta il LLC di Co., è USS41 un la libbra, quasi doppio quello di un anno fa. Circa 80% delle vendite uranium sono fatti usando i contratti di lunga durata che prezzi di difficoltà ai livelli molto più bassi.

      In risposta ad una domanda di un investitore, il sig. Farmer ha spiegato che Denison non vende alcun uranio nell’Iran.

      - - -

      DENISON ESTRAE L’CInc.

      Ciao

    14. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      No, non è vero!
      Si tenga presente che il nucleare, se sfruttato con razionalità , costituisce l’unica fonte abbondante ed ecologica per il futuro.
      Bisogna rammentare che ad oggi si ‘brucia’ solo una misera parte del combustibile nucleare potenzialmente utilizzabile, e questo deriva dal fatto che i reattori commerciali più diffusi derivano dai progetti dei sottomarini a propulsione nucleare (belle macchine, efficienti e compatte, ma non del tutto adatte allo scopo della produzione elettronucleare).

      L’utilizzo di cicli simbiotici, il bruciamento del plutonio e degli attinidi minori, la fertilizzazione dell’uranio-238 nei reattori veloci, l’utilizzo del torio (2.5 volte più abbondante dell’uranio!!!), l’utilizzo di reattori ad alta temperatura con ciclo diretto in turbina ad alto rendimento sono solo esempi di tecnologie che divengono via via sempre più mature e che assicurerebbero una fornitura consistente di energia per tutti…

      Ricordo per l’ennesima volta inoltre che il prezzo del combustibile sulla composizione del Kwh nucleare incide per appena il 20%: anche se il prezzo dell’uranio RADDOPPIASSE rispetto al valore attuale l’aumento del prezzo dell’energia prodotta sarebbe di quell’ordine di grandezza: in altri termini il Kwh nucleare continuerebbe ad essere fortemente conveniente, da tutti i punti di vista, su tutte le altre fonti di energia!

    15. mauriziodaniello scrive:

      L’Uranio non è una fonte Ecologica (esempi ???), ma neanche Abbondante ! In quanto è scarsamente (vedere miniere) concentrato ma molto disperso.

      Le nuove centrali che useranno altro combustibile oltre o invece dell’Uranio esisteranno nel 2030 se va bene ! le attuali “sperimentali” hanno tutti problemi di funzionamento.

      Ovvio con i costi della sicurezza e smaltimento e altro, diventa importate anche l’eseguo prezzo dell’Uranio (lo capisce un Ragioniere di primo anno), un aumento di 10$ basterebbe per rendere inconveniente una centrale.

      Ciao

    16. Ing Antonio scrive:

      Salve, ho avuto modo di scorrere rapidamente tutti i vostri interessanti posts e devo ammettere che sono un po’stupito dall’accanimento di talune persone verso il mercato dell’uranio e le colpe vere e/o presunte del nucleare.
      Innanzitutto io, come dottorando in ingegneria nucleare presso un centro di ricerche europeo, posso scientificamente/tecnicamente affermare quanto segue:
      1)Il KWh nucleare è poco influenzato dal costo del combustibile nucleare estratto da miniera(Uranio per esempio),
      2)Esistono numerosi altri elementi transuranici, come Plutonio, Americio, Nettunio, ecc, che posso essere utilizzati nel bilancio di fissione per la produzione di energia in reattore,
      3)Esistono tecnologie, già in fase di sperimentazione in Francia, Giappone, e Stati uniti, alle quali collaboro io stesso, concernenti l’utilizzo di nuove e speciali matrici ceramiche in grado di avere un ottima performance per il caso di reattori veloci e/o autofertilizzanti, al fine di produrre grazie anche all’utilizzo del torio materiale fissile all’interno del reattore, utilizzabile immediatamente,
      4)Inoltre credo che spesso in tutto questo dibattito venga, come è d’uso oggigiorno, trascurato un importante dettaglio: credo infatti che a pochi sia noto che gran parte delle moderne tecnologie impiantistiche e di calcolo è stato inventata e/o sviluppata nell’ambito nucleare vedi ad esempio : tecnologia dei materiali ceramici ad alta temperatura con applicazioni in turbine, condizioni speciali di stress e deformazioni estreme per le linee di tubazioni con fluido ad alta pressione che hanno dato origine ai codici ASME, algoritmi di affidabilità ed analisi di rischio come Tecniche montecarlo, reti neurali e algoritmi genetici applicati nell’analisi del segnale di potenza del reattore, elettronica di controllo e telemetria per lavoro in condizioni di sicurezza e così via, infatti potrei continuare per ore, tantopiù che in molti di questi settori ho lavorato e ci lavoro ancora.
      Quello che mi preme di dire sono infatti solo due cose:
      a)Senza un’applicazione tecnologica avanzata e di eccellenza, quale è il nucleare, non c’è più spinta all’innovazione in alcuni settori quali l’ingegneria dei materiali ceramici o l’impiantistica, o l’analisi di affidabilità che non è nata, per ciò che concerne il suo ultimo sviluppo matematico, nell’ambito assicurativo o economico, ripeto : solo per ciò che concerne il suo utlimo sviluppo matematico,
      b)Infine, pur essendo io stesso coinvolto in progetti di largo respiro per i materiali e l’impiantistica ed avendo sviluppato un po’di confidenza con i problemi annessi ai costi, posso però permettermi di dire che gli sprechi, e li ho visti di persona, in ambito petrolchimico o chimico, non si contano, sopratutto in italia, inoltre credo ed anzi ne sono ormai sicuro che la battaglia contro il nuclear sia diventata una riscossa ideologica di talune persone che ognitanto hanno bisogno di combattere idealmente contro un male dell’umanità , ma che spesso è un male solo ai loro occhi.
      Voglio solo aggiungere che vedo troppo spesso economisti, giornalisti, o simili mettersi a fare gli scienziati, mediante fonti di informazioni ‘derivate’ ma non avendo alcuna esperienza diretta dell’argomento, e basti una sola cosa per tutte: Io non solo ho preso due lauree in ingegneria prima e fisica dopo, sto anche facendo un dottorato di ricerca, sempre occupandomi di materiali, nucleare ed impiantistica, e facendo esperienza in prima persona di ciò di cui parlo, ma non mi permetterei mai di andare a fare i conti in tasca al ragioniere, o di correggere i temi di un professore di lettere, insomma tenterei di stare al mio posto.
      Grazie

    17. mauriziodaniello scrive:

      Andiamo dai professori, da un esperto di Dinamica dei Sistemi, scopriamo che l’EROEI del nucleare oggi è piuttosto basso. Se avete fretta ecco un sito di un grande professore che spiega anche l’EROEI:
      http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eroei/eroei.html
      oppure di un altro professore
      feasta.org/documents/wells/contents.html?two/wellselliott.ht...

      Portiamo l’EROEI presso un Dottore in Economia e Commercio, questo chiederà quanto costa il combustibile, che non è 41$ ma deve essere “lavorato” e trasportato ovvero dai 2000 a 3000$. Questo dirà certamente che il prezzo dell’Uranio influisce sui conti.

      Comunque per concludere se andate presso un Informatico o un Ingegnere di altra estrazione, questo dirà che la tecnologia è stata spinta soprattutto dalla ricerca aerospaziale.

      Ciao

    18. Ing. Guglielmo Lomonaco scrive:

      Allora, visto che gli ingegneri nucleari sono inaffidabili quando si parla di ingegneria nucleare, basiamoci su quanto dice il Prof. Bardi (che, per inciso, è un professore di chimica dell’Università di Firenze, esperto in chimica delle superfici, vedi http://www.unifi.it/unifi/surfchem/solid/bardi/).
      E siccome l’unico parametro affidabile e veritiero quando si valuta la bontà di una fonte energetica è l’EROEI, riportiamo (per confronto) tale valore per varie fonti energetiche, secondo quanto riportato da Bardi stesso che per lo più riprende i dati da una pubblicazione del Prof. Elliott (l’altro studioso citato da Maurizio Daniello):
      - Nucleare 5-100
      - Petrolio (attuale) 5-15
      - Fotovoltaico (convenzionale) 3-9
      - Carbone 2-7
      - Gas naturale 5-6
      - Biomassa 3-5
      Come tutti possono vedere (?) il nucleare ha un valore dell’EROEI molto più basso di tutte le altre fonti…
      E tanto per dimostrare ulteriormente quanto il nucleare sia energeticamente poco conveniente, vale la pena di sottolineare che il valore dell’EROEI sopra riportato per il nucleare è stato calcolato per le centrali nucleari oggi già costruite che hanno un rendimento intorno al 33% e non per le nuove centrali (costruibili e non solo progettate sulla carta, vedi ad esempio anche http://www.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/gcir.htm) che hanno rendimenti che possono arrivare fino al 50%.
      Ma, purtroppo, io sono un ingegnere nucleare dottorando in energetica e, quindi, tutto quello che dico sull’energia nucleare e più in generale sull’energia è sicuramente sbagliato se non addirittura falso…

    19. mauriziodaniello scrive:

      Non dico che gli ingegneri sono inaffidabili, perchè poi, ma questo è un problema di Economia e Commercio e simili.

      Infatti confondi l’EROEI con il rendimento, se io creo un motore che risparmia il 50% di carburante ma costa mantenerlo il 50% in più … io non riduco l’EROEI.

      Questo in chimica è molto importante per avviare la produzione (o trasporto o uso o altro) o meno di elementi chimici.

      Una volta l’EROEI era alto, poca sicurezza e facilità di eliminare le scorie, comportarono bassi prezzi di gestione, di conseguenza EROEI alto, ma siamo nel 2006, il massimo è 1-2.

      Troppa fretta nel giudicare ?

      Ciao

    20. Ing. Guglielmo Lomonaco scrive:

      Dunque, mi permetto pacatamente di osservare, che, se non ci fosse stata “troppa fretta nel giudicare” il mio intervento, con una semplice visita al sito di cui avevo indicato il link (http://www.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/gcir.htm) si sarebbe potuto verificare che le centrali nucleari a cui avevo fatto riferimento non solo non costano di più di quelle “classiche” attuali ma addirittura di meno. Inoltre tali centrali permettono un migliore sfruttamento del combustibile, sono ulterirormente più sicure e, a fine vita, non solo consentono di produrre un quantitativo di scorie inferiore a quello delle attuali centrali ma addirittura possono “bruciare” alcune delle scorie prodotte dagli attuali reattori.
      Quindi non credo proprio di aver “confuso” l’EROEI con il rendimento.
      Inoltre, solo per inciso, vale la pena di sottolineare che i dati di EROEI da me riportati provengono dalla fonte indicata non da me ma da Maurizio Daniello stesso e sono tratti da un recente articolo del 2005 (un anno fa e non un secolo fa: sarà forse che l’EROEI cambia da un giorno all’altro?)
      Ma si sa, sono un ingegnere e quindi, per definizione, ignorante per tutto ciò che riguarda le tematiche “di Economia e Commercio e simili“…

    21. fausto scrive:

      Sono un geologo.
      Puntualizzo alcune cose importanti.

      Non esistono miniere da cui estrarre transuranici (pur presenti
      in minuscole quantità come prodotto dell’irraggiamento dei neutroni
      dovuti alle fissioni spontanee dell’uranio e del torio).

      In natura disponiamo solo di U-235, U-238 e Th-232. Fine.
      Questi elementi originano le tre grandi “famiglie radioattive”, al cui termine
      si ha la definitiva trasformazione in isotopi stabili (specie piombo).
      Una quarta famiglia, tutta costituita da isotopi a vita breve, si è
      estinta nel passato geologico.
      Poi ci sono altri elementi radioattivi leggeri, ma inutili nella pratica.

      I transuranici li deriviamo dai combustibili nucleari “esausti”, e sono
      di difficile trattamento; quando ancora c’era la corsa agli armamenti,
      il plutonio delle scorie veniva estratto (con enormi rischi) dalle scorie
      per farne armi atomiche di dimensione minore rispetto a quelle ottenute
      dall’uranio.

      I tentativi di far funzionare dei reattori “autofertilizzanti”, capaci di
      produrre combustibile convertendo U-238 in plutonio mentre bruciano U-235, hanno subito una battuta d’arresto; Superphénix, finanziato anche dall’Italia, è in via di smantellamento assieme ad un impianto inglese analogo.
      Gli enormi costi di gestione, uniti a rilevanti problemi tecnologici, hanno
      condotto all’abbandono dell’opera.

      Se ci affidiamo al nucleare a fissione basato solo su U-235, che è ciò di cui
      disponiamo oggi, la questione non è bella: potremmo avere combustibile
      sufficiente per 200-400 anni, secondo le stime improntate al massimo dell’ottimismo, o anche molto meno secondo altre fonti, il tutto a patto che i consumi restino quelli odierni (irrisori rispetto al totale di energia consumato proveniente da altre fonti).

      Di seguito riporto una analisi dei quantitativi di uranio estratti annualmente,
      assieme ad una (purtroppo pessima) traduzione in italiano.
      Invito tutti a cercare riscontri ed altre fonti di dati.

      http://www.dani2989.com/matiere1/uraniumprice.htm

      http://www.dani2989.com/matiere1/uraniumprezzo.htm

      Utile anche questa analisi sulle riserve basata sui dati della IEA, decisamente meno ottimistica di altre fonti di dati:

      aspoitalia.net/documenti/coiante/nucleareidrogeno.html

      E’ interessante notare che il “picco di produzione” per l’uranio molto probabilmente c’è già stato nel passato; abbracciare questa forma di energia nel momento in cui comincia a declinare rapidamente sarebbe una scelta poco astuta, visto anche che l’Italia è quasi sprovvista di giacimenti di materiale fissile.
      Il fatto che la produzione sia ormai avviata al declino per cause minerarie lo avevo verificato anche da altre fonti.

      Per il futuro, il costo del combustibile potrebbe cominciare ad avere una forte incidenza sul costo globale della filiera nucleare; e se considerate che già oggi il nucleare è poco competitivo, la cosa dovrebbe allarmarvi parecchio.

      Sui costi odierni, sul sito di ASPO Domenico Coiante ha riportato una bella anlisi; non mi funziona il link, lo potete cercare sul sito:

      www.aspoitalia.net

      Quanto all’estrazione dall’acqua di mare, la cosa è certamente fattibile: dall’acqua marina potremmo ricavare anche oro, argento, scarponi, kriptonite, etc.
      Peccato che simili operazioni siano, ad oggi, totalmente antieconomiche.

      Spero di trovare il tempo per discutere ancora sull’argomento.
      Ringrazio per l’attenzione.

      ciao

    22. antonio scrive:

      Una sola e concisa osservazione per il collega geologo.
      Attualmente sono stato alla conferenza ddell’American Nuclear Society, e l’assicuro che l’opinione generale in francia ed in USA e ben altra con piu’ del 70% della popolazione a favore del nucleare persino a fissione. Comunque i sistemi auto-fertilizzanti, per i cui combustibili sto facendo il mio PhD sono previsti per il bruciamento del plutonio almeno in francia mentre gli USA preferiscono una diversa politica, vedi Yucca mountain.
      Per cio’ che concerne gli alti costi di gestione di superphenix, non nego ci siano stati problemi struttturali, sulla tenuta del sodio e sulle tubazioni connesse, ma non mi sembra che la storia dell’ingegneria abbia sempre avuto subito successo.
      Rimane il fatto che adesso hanno licenziato due nuovi reattori in USA, uno in canada, uno in francia ed uno in finlandia…e noi compriamo energia nucleare da francia, cecoslovacchia, e slovenia.
      L’italia, a parere di tutti gli esperti che incontro in USA ed in francia ogni giorno, non e’ un paese maturo per queste tecnologie.
      Grazie, e in bocca al lupo.
      Antonio

    23. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Il nucleare poco competitivo?
      Per questo i paesi poveri spingono tanto su questa fonte di energia, tanto che dai tempi di Chernobyl il suo uso nel mondo è cresciuto sensibilmente ed oggi sono in costruzione 44 nuovi impianti (su circa 400 già funzionanti)?
      Poco competitiva una forma di energia che fornisce il KWh al costo di 2-3 centesimi di euro (si veda siti del UIC, NEI, ecc. ecc.), incluso trattamento delle scorie e ricupero del sito?
      E quali sarebbero le fonti economiche, abbondanti e pulite che potremo usare nel futuro? Le energie mitologiche, come l’eolica o la solare (’…the undiscovered energy resources’)?
      Senza contare che sfruttando i reattori autofertilizzanti e le risorse del torio la disponibilità di combustibile si moltiplicherebbe almeno per un fattore 100 (e non mi si venga a dire che il Superphenix ha avuto dei problemi: mi pare una cosa ovvia, i fondi per la ricerca sono stati indirizzati soprattutto altrove, molto si può fare ancora rispetto ad una tecnologia complessa ma neonata. Del resto le prime automobili, agli inizi del ‘900, erano perfette? Quanto ci è voluto per renderle sicure, silenziose, pratiche, belle, ecologiche ed a basso consumo?)

    24. Ingegnere scrive:

      Un saluto a tutte le persone ragionevoli .. ma solo a quelle.
      Sono anche io ing. nucleare con esperienza in centri di ricerca francesi.

      Una precisazione per il geologo: le informazioni che hai sul superphoenix sono un pò superate. Attualmente il CEA francese sta riconcentrando le proprie energie su due settori: reattori a gas ad alta temperatura e autofertilizzazione.
      Non è una informazione “letta” attenzione … ma presa sul campo dalle persone che ci stanno lavorando. Che poi sia un progetto complicato è altra storia .. superato non direi.
      Come ama dire un mio collega francese che ha praticamente lavorato su tutti i tipi di reattori esistenti “progettare un reattore è sempre più complesso di quello che sembra anche per gli addetti ai lavori .. figuriamoci per gli altri”.

      Un suggerimento “non-plemico” per tutti fate solo il vostro lavoro e non improvvisatevi!
      Un esempio? … io non mi sognerei mai di discutere di nevralgia del trigemio solo perchè ho un forte interesse per la medicina!
      Sarebbe ridicolo non trovate ? … allore mi spiegate perchè tutti vogliono dire la loro sul nucleare?

      Bye.

    25. Caruso scrive:

      Buon giorno, io sono ignorante in materia, ma cosa costa al grammo, o al kg. l’uranio impoverito.

    26. ziomaul scrive:

      Caro Caruso, i dati sono presenti presso molti siti d’economia.
      Per facilità eccoti dei siti semplici :

      http://www.dani2989.com/matiere1/uraniumprezzo.htm
      martines.org/prezzi_petrolio_gas_carbone_uranio.html

      Tieni conto che il prezzo è quello dell’uranio (ossido di uranio) che poi deve essere trattato e altro, aumentando (moltiplica per 1000) spaventosamente di prezzo.

      Bye

      NDR: Smettete di dichiararvi mega qui e là , quando poi sparate stupidaggini e dite che altri NON devono interessarsi perché non sono dotti in materia. Questo è un forum pubblico, pertanto dire “non impicciatevi” è da persone poco serie.

      Bye

    27. Alessandro scrive:

      Per Edoardo ma non solo..
      naturalmente non ce l’ho con te né con gli altri..ma devo comunque ribadire il mio dissenso ad alcuni concetti… certo il mondo a quanto pare per voi si divide in due: ambientalisti e nuclearisti…la realtà è molto diversa c’è moltissima gente che come me non è un ambientalista ma è allo stesso tempo contrario alla centrale nucleare anche se non vedo male la ricerca scientifica in tal senso. Per voi o è tutto bianco o è tutto nero….o meglio se uno non è nuclearista non capisce nulla….
      “ La Westinghouse assicura di riuscire a costruire una centrale in 36 mesi dalla prima gettata di cemento all’immissione in rete del primo kWh.Naturalmente questo vale per un Paese serio e determinato.”Non mi risulta che per reattori di generazione III+ ne siano stati costruiti nei tempi stabiliti…ma poi quanti?? voi siete gli esperti …datemi voi una risposta..e cmq è auspicabile aspettare prima di essere così altamente positivi…e vedere l’affidabilità e la sicurezza del loro funzionamento …(l’interrogativo è sempre sui costi sulla sicurezza…)Vediamo un po’ il caso di Okiluoto-3 in Finlandia la Areva nel dicembre 2006 ha dichiarato dopo soli 16 mesi dalla costruzione che era indietro di 18 mesi dalla tabella di marcia inoltre lo sforamento dal budget iniziale andrà ad aggirarsi attorno ai 700 milioni di euro!!! insomma non una cosa da poco conto….inoltre il progetto è sotto la lente di ingrandimento perché i particolari su come il progetto sia stato finanziato non sono stati chiariti…pare ci siano degli aiuti di stato sotto…naturalmente contro la legislazione europea…sarebbe anche bene diceste quanto si aggira il costo per tale impianto…diciamo sulla carta…
      Uno studio fatto dal WEC(Consiglio Mondiale dell’Energia) ha mostrato l’aumento vertiginoso dei tempi di costruzione delle centrali nucleari che vanno dai 66 mesi (5 anni e mezzo) ai 116 mesi ( circa 9 anni) tra il 1995 e il 2000.Vi sono 22 reattori in costruzione nel mondo 17 in ASIA, 16 dei 22 su progetti indiani russi cinesi difficilmente esportabili da noi.. la costruzione di 5 dei 22 reattori è cominciata circa 20 anni fa!!!!! 4 reattori invece sono stati iniziati ma attualmente sospesi .
      Caso centrale Kashiwazac-Kariwa in Giappone: per il terremoto c’è stata una perdita radioattiva..ma cavolo una centrale giapponese ti pare che non è supersicurissima?invece no!ahimè.. …..il fatto è che eventi anche previsti possono danneggiare la centrale..soprattutto se poi c’è di mezzo l’errore umano come in alcuni casi.. quindi la sicurezza che innalzi al trono…non è garantita come dite voi….magari spieghiamolo ai giapponesi di quella zona visto i feriti e qualche morto…Nel 2003 negli USA ed in Canada ci fu il black out dell’elettricità che ha portato alla chiusura di 20 reattori nucleari..chissà perché???forse perché raffreddare il nocciolo in questi casi non è una cosa così banale e sicura …ma voi esperti date sempre tutto per scontato…. Ora è vero che ci sono nuove realtà di reattori ma occorre vedere bene la loro affidabilità in termini di sicurezza…non garantite dalla solita presunzione… per quanto riguarda la mia nomina del caso francese è stato un lapsus evidentemente mi son confuso con un caso minore che accadde in Svizzera…e che avevo stampato in memoria…ma questo non preclude che ci siano stati visto che in Francia per il nucleare ci sono delle forti oscuramenti di notizie…Nel 2002 nel 2001 per esempio vari incidenti di minore entità ma sempre incidenti …si verificarono lì. In svizzera….Per quanto mi riguarda il solo fatto che siamo in Italia ..non mi rende assolutamente tranquillo né sulla gestione del privato della centrale né sulla gestione dei siti di stoccaggio delle scorie né dalla gestione controlli…..se poi per “serio “ si intende far passare la VIA ad personam e gestire allo stesso modo i controlli come gli pare…e concertare come al solito dall’alto…allora si ..beh! i tempi burocratici possono anche accorciarsi…ma permettetemi nutro moltissime perplessità… tra il dire ed il fare in Italia ci sono mille vincoli e non potete non tenerne conto….per quanto riguarda la riconversione di Trino–Vercellese al nucleare…..non nascondo di non essere abbastanza informato (cmq l’avete tirata in ballo voi e non io) ma se tu caro Edoardo o meglio l’ingegnere (pardon ma non mi ricordo il nome??) che ha fatto lo studio ..quantificaste per noi poveri ignoranti ,,,approssimativamente i costi in euro saremmo tutti più contenti…forse 200 milioni di euro?? oltretutto noi poveri cittadini vorremmo sapere con quali finanziamenti coprirli cioè da esclusiva privata o attraverso i Cip 6 o altri aiuti di stato..perché questo è abbastanza significativo…infatti i costi andrebbero ad aumentare in modo vertiginoso… senza i famosi aiutini.. le finanziarie e le assicurazioni vorranno molte più garanzie di ritorno…(e malgrado mi trovi quasi sempre in disaccordo con i verdi stavolta sono in linea con loro) un altro punto che non sottovaluterei è che con le vicende terroristiche internazionali le centrali nucleari dovranno essere maggiormente controllate rispetto a prima…con quale aumento dei costi??nessuno ne parla…ma tanto che ci frega ..pagano solo i minchioni dei cittadini…magari…con le bollette…elettriche…I soliti discorsi per cui visto che vi respirate le Pm10 potete beccarvi eventualmente anche un pò di radioattività è un discorso ridicolo…visto che mi professo laico…è il cittadino che decide di che morte morire…e tal decisione non deve provenire secondo imposizione governativa o da dirigenti che hanno evidentemente interessi per il ritorno al nucleare!
      Nominare inoltre Bellini del XVI municipio così …è abbastanza superficiale… vuol dire non conoscere assolutamente nulla della realtà politica-economica di Malagrotta…caro Edoardo…è vero che il gassificatore è uno dei molti impianti inquinanti della zona..ma questo non giustifica il fatto che si aumenti la potenzialità di rischio che è già assai elevata che non è solo relativa all’inquinamento dei fumi..…sicuramente sarete a conoscenza che la zona è classificata come “Severo II”… e informazione ulteriore ..che non c’è una VIA non c’è un piano di evacuazione, non ci sono controlli se non a parole……insomma non c’è nulla di nulla…ma ci sono invece due delibere regionali guarda un po’…di Storace e Verzaschi che hanno dato via a tutto questo meccanismo…del gassificatore…e della zona Testa di Cane non impermeabilizzata e sperimentale dove poter mettere le scorie…naturalmente fra tante smentite varie…naturalmente le delibere sono state firmate all’ultimo momento prima che decadesse la giunta Storace…. Allora il nocciolo del discorso qual è…gli interessi che ci sono dietro ad una centrale nucleare ..e con questi personaggi sono autorizzato al 100% a non fidarmi di loro e nemmeno delle vostre idee! la differenza tra me e voi sta proprio qui: voi mettete i vantaggi economici avanti a tutto non tenendo conto delle difficoltà sociali locali legate al posizionamento di una una centrale o di un sito dove stoccare le scorie ..dalle vostre parole ho il sentore che sembrerebbero tutte cose per così dire…facilmente superabili..questo vuol dire che raramente vi confrontate con le comunità e cmq ve ne frega abbastanza poco, i vantaggi come dite voi sono abbastanza discutibili visto che a livello mondiale (fonte studio commissionato da Greenpeace)l’energia nucleare( produzione in TWh) stimata al 2003 era del 15.8% a fronte del 66.1% da fonti fossili contro il 18,1% da rinnovabili con un scenario previsto per il 2050 che andrà per il nucleare al 5.9% a fronte del 77,9% e al 16,2 delle rinnovabili.ora pur ammettendo che la previsione possa essere..un po’ sbagliata per le rinnovabili..(ma molti lo asseriscono per il nucleare..)è difficile pensare altresì che il nucleare possa soddisfare la domanda energetica …con tali dati….nessuno crede che le rinnovabili possano soddisfare nell’immediato la domanda energetica ma è pur vero che la ricerca ed i fondi in questa direzione scarsi fino ad ora…potranno dare risultati promettenti…anche in tempi rapidi..con abbassamento dei costi(se tal cosa vale per il nucleare perché no per le rinnovabili?? E poi c’è il discorso delle celle a combustibile..)…poi con l’abbattimento dei consumi attraverso misure di efficienza energetica si potranno risparmiare oltre 15 mila TWh annullando il contributo del nucleare al 2050 e farne quindi a meno..ed una cospicua riduzione della dipendenza da fonti fossili naturalmente a rischio zero.
      Capitolo centrale termodinamica alla Rubbia….naturalmente d’accordo sul fatto che non sia una panacea..ma intanto.come esperimento di prova .costruiamole dove c’è insolazione in abbondanza e vediamo i risultati…pratici….considerando che l’impianto non ha grossi problemi costruttivi e tecnologia affidabile…. secondo voi la Spagna è fessa ad investire in questo campo???guardate che questo Paese in poco di meno di 10 anni ci ha sorpassato in tutto…o quasi…perché lungimiranti…noi ancora stiamo lottando fra noi su nucleare si o no??
      Ora è vero che abbiamo diversi punti di vista ma noto come al solito lo stesso problema che avevano i nuclearisti nel lontano 87’…come diceva il grande Albertone…io sono io ..e voi nun capite (non contate..) un …un pessimo modo di confrontarsi con le persone ….invece la gente capisce e anche bene…ed anche se non è un esperto come molti di voi… sa come scegliere…e se non ricordo male ha già scelto…e soprattutto ha imparato a non fidarsi di chi bravo con i numeri… caro ingegnere..non sa poi gestire le cose democraticamente e farle funzionare come si deve..…se siete convinti di essere in tanti a pensarla così non capisco perchè non potete fare un referendum e prendere le firme a favore del nucleare naturalmente io farò di tutto per non farle mettere…ma questo sta nel gioco delle parti ma che sia chiaro non mi ritengo un ambientalista come dite voi ma solo una persona che non vede di buon occhio il nucleare ed i suoi interessi che vi sono dietro la facciata.
      Cordiali saluti
      dott. Alessandro Battistoni

    28. Edoardo scrive:

      Per Alessandro:

      nessuno dice che chi non è nuclearista non capisce niente, ci mancherebbe!…Ma se diciamo di confrontare dati
      Io ho solo riportato e rimandato alla lettura di lavori svolti da addetti ai lavori con dati scientifici
      ed economici. Prima di intervenire cerco sempre dati precisi o fonti su cui basarmi.
      Per il prezzo dell’uranio studi del Doe e dell’Iaea dimostrano che dal 1970 è sestuplicato…Addirittura troverai nel forum un articolo che dice che l’uranio sta diventando un bene di rifugio. Ma confrontarlo col petrolio o con il gas credo sia sbagliato:

      1) per la quantità: occorrono 15 grammi di uranio per ottenere l’energia pari a 700 litri di petrolio o 500 kg. di carbone. Visto che anche tu hai conoscenze scientifiche sai meglio di me che mentre la combustione del petrolio o carbone sono reazioni chimiche la fissione nucleare è una reazione fisica ovvero da piccole quantità di materia (l’uranio) si possono ottenere grandi quantità di energia.
      Con i combustibili più energia vuoi più ne devi bruciare!

      2) L’incidenza di prezzo della Kwh: il prezzo dell’uranio comprendente estrazione, trasporto e trasformazione in ossido di uranio, incide solo del 18%. Con il resto ammortizzi costruzione impianto, smantellamento del medesimo, stoccaggio scorie. Nelle centrali termoelettriche convenzionali (gas, olio combustibile, carbone) il prezzo del combustibile

      3) La stabilità politica dei maggiori produttori di uranio (Canada ed Australia) nonché i nuovi giacimenti scoperti nella stessa Australia e nel Kazakistahn (paese meno “tranquillo” ma che aspira a diventire secondo produttore mondiale del metallo radioattivo entro il 2013) inoltre la vasta disponibilità di uranio (e torio) in natura fanno si che le oscillazioni ( e speculazioni) di prezzo che per il petrolio sono enormi per l’uranio incidono pochissimo. Si trova anche in Italia, lo ripeto.

      Oltre a ciò troverai tante risposte e numeri nella documentazione fornita in questo sito in particolare ti rimando ai lavori dell’Ing. Roamello e del Dott. Cerullo.

      Per quel che riguarda l’incidente in Giappone, riporto quanto già detto: alla centrale nipponica (che ha retto benissimo al catastrofico terremoto!) è fuori uscito solo 1 metro cubo di acqua (fa più paura dire 1000 litri) dalle vasche ove si trovano le barre di combustibile. Acqua distillata con una radioattività di 50/80 bq…Lavorando in un centro radiologico, mi sono informato tramite medici nucleari (esami PET) e con esperti dell’Apat della mia città: ebbene al fatto che i becquerel siano50, 100 o 200 000 (diverso sarebbe il discorso se si trattasse di Curie, ma a livelli di contaminazione così bassa il rischio credo proprio sia trascurabile) il che si spiega anche per quel che l’attivita; infatti l’attivita’ del corpo umano a causa del potassio-40 (lo si trova nelle banane e quando lo ingeriamo anche noi emettiamo radiazioni) e’ di circa 5000 Bq. In alcune acque minerali o di montagna Un’ acqua minerale che compriamo al supermercato e beviamo può arrivare a circa 50 000 Bq/litro . Le restrittive e leggi italiane fissano, sempre fonti Apat, l’ALI (Annual Limit of Intake) per questa via a 700 000 Bq/anno. Inoltre, causa radon, i Bq possono avere valori tipici nel nel terreno 100000 bq/mc.

      Sottolinei il fatto che nelle centrali nucleari ci sono incidenti…E nelle centrali convenzionali? E se al posto delle centrale nucleare giapponese ci fosse stata una diga? Ed i morti nelle miniere di gas e carbone così come chi vi lavora si ammala di tumori? Questo per dire che ogni attività industriale dell’uomo (come l’estrazione del silicio per i pannelli solari!) non è esente da rischi e pericoli: la tecnologia nucleare è certo più rischiosa ma qui vi sono standard di sicurezza (almeno nel nucleare oocidentale) che difficilmente si trovano in altri settori.
      Potrai comunque trovare tutte le risposte, anche al problema degli attentati, sul seguente documento pubblicato in questo forum:
      www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Note%20sulla%20Sicurezza%20Nuc...

    29. Alessandro scrive:

      Caro Edoardo non ho da eccepire su molti dati che hai descritto trovo molto da discutere invece sulle proiezioni relative allo sviluppo del nucleare rispetto alle rinnovabili al 2050 ….. sull’estrazione dell’uranio dal mare ho molte preplessità …naturalmente tutto si può fare….occorre vedere quanto ci costerà la tecnologia…naturalmente e vorrei chiarirlo non sono un antinuclearista preventivo…cosi come non mi ritengo assolutamente un ambientalista..marcato Verde…per intenderci (sui Verdi concordo..stanno facendo molto male allo sviluppo…soprattutto non sono mai coerenti in politica….dicono una cosa e poi ne fanno un altra..ma questo è un mio giudizio personale )….solo non ritengo sufficienti gli standard attuali di competività economica del nucleare ….se considerando i dati attuali per costruire una centrale ci vogliono molti anni e si debbano spendere molti soldi per sicurezza stoccaggio e trasporto delle scorie..senza poi parlare delle concertazioni locali…e dei tempi per le varie licenze… non nascondo la curiosità di questo reattore di ultima generazione prefabbricato che abbatte i tempi di costruzione ..come mi dicevi 4 anni… cmq è chiaro e concordo che specie in Italia le rinnovabili non sono in grado di autosostenere la domanda interna di consumi energetici e non solo per i forti interessi monopolistici del petrolio..ma anche grazie ai verdi che si oppongono pure per un parco eolico …)la via come al solito sarà la miscela delle tecnologie più moderne…e SPERO PIù sicure..staremo a vedere La Westinghouse se manterrà le promesse….vedi potrei concedermi il lusso del nucleare se effettivamente si decidesse di portare allo stesso livello di ricerca e finanziamenti alle rinnovabili…ma forse per ora è solo utopia…stavo rileggendo le mie annotazioni precedenti…e chiedo scusa se sono stato un pò aggressivo…non è usualmente nella mia indole..cmq sono e sarò sempre per il confronto aperto….ma dovete convincermi…ehehehe…

      Un saluto da Malagrotta…..
      Alessandro

    30. Edoardo scrive:

      Per Alessandro:
      Capisco i tuoi dubbi ed è legittimo che tu li abbia. Premetto che io in passato ero antinuclearista ma, una volta che mi sono informato, letto, studiato e partecipato a convegni ove si riportavano dati non falsati, come spesso avviene sul nucleare, mi sono dovuto ricredere.

      Il finto problema di affermare che il ritorno al nucleare in Italia sarebbe costosissimo per gli oneri in bolletta e per la costruzione/mantenimento degli impianti. All’indomani delle dichiarazioni del Dott. Alberto Nagel (Mediobanca) favorevole a finanziamenti per nuove centrali atomiche, circa un mese fa, il Dott. Giuliano Zuccoli, presidente di Edison e di Aem Milano, si è dichiarato più che favorevole ad un ritorno dell’atomo in Italia proponendo l’istituzione di un “consorzio nucleare” (così come hanno fatto in Finlandia per la costruzione dell’Impianto ad Olkiluto). Una alleanza di produttori, distributori e consumatori (Enel, Aem, Ansaldo, Mediobanca) che consenta, come in Finlandia, capace di costruire impianti nucleari senza sussidi statali e senza oneri aggiuntivi in bolletta. Il costo della manutenzione, dello smaltimento scorie e del decommissioning dell’impianto a fine vita è già compreso nella Kwh prodotta facendo lavorare le centrali.
      Per noi il nucleare è diventato costosissimo perché di punto in bianco è stato smantellato tutto, abbandonato quasi i siti e ridotti i finanziamenti (vedi “carrozzone” Sogin).
      Credo che se veramente il nucleare fosse così poco competitivo, l’uranio non bastasse, le scorie non sarebbero gestibili (tutte cose errate!) i paesi che hanno solo il nucleare civile (Spagna, Svizzera, penisola scandinava, Slovenia,ecc) ma non solo sarebbero dei poveri pazzi suicidi se decidessero, come hanno deciso, di rilanciare il nucleare.

      Quando nel 2004 (spero che oggi la situazione sia in fase di miglioramento), leggendo le dichiarazioni di Bellini sui siti di smaltimento di Malagrotta, provai un gran senso di amarezza vedendo che regioni splendide come il Lazio e la Campania vengono rovinate solo perché quattro dementi Verdi bloccano i termovalorizzatori (vedi sindrome NYMBY) o comunque impediscano qualsiasi opera in nome di un falso ambientalismo. Io sono Toscano e la mia regione, insieme ad Emilia e Piemonte si fa carico di smaltire buona parte dei rifiuti che vengono dal centro sud… fortunatamente non tutti fanno gli egoisti dicendo che i rifiuti chi li fa se li smaltisce.
      In Toscana, nel paese di Peccioli (Pisa) non si paga più la Tarsu e i rifiuti vengono smaltiti in speciali discariche ove i rifiuti biodegradabili vengono sotterrati a strati e fatti fermentare in maniera tale che si formi un biogas che poi viene bruciato in una centrale collegata al sito (le emissioni di CO2 e Pm10 sono ridotte del 75%)
      Spero, mi auguro che anche a Malagrotta come in Campania qualche assessore si decida ad adottare simili impianti…Questo non perché in Toscana ci siano dei geni ma perché in tutta Italia spariscano quei vergognosi spettacoli di cataste di immondizia. Ripeto, non avrei problemi ad abitare vicino ad un deposito di scorie nucleari o ad una centrale ma li avrei se dovessi vivere in mezzo alle immondizie.

      Con stima

    31. Pietruccio scrive:

      x Alessandro

      Mi è difficle capire come mai saltelli da un articolo all’altro per continuare con lo stesso discorso. De gustibus…

      Nell’articolo “Cinque no al nucleare”, a proposito del solare termodinamico, ad esempio, ti avevo già dato i dati “sul campo” ricavati dalla rivista scientifica “Le Scienze”, pure ricamati con due conticini, così, tanto per fare. Che senso ha che due o tre giorni dopo tu cambi articolo e dici che bisognerebbe costruire le centrali a solare termodinamico per vedere come funzionano? Le hanno fatte e i risutati ci sono. Discutiamo su quelli.

      Poi dici che non ti piace il nucleare. Ok. Liberissimo di farlo e penso che questo sia il sito giusto per parlare di queste cose. Ma….. con quale fonte pensi di sostituire petrolio e gas che nei prossimi decenni si esauriranno? Il futuro che sogni è tutto e solo carbone?

      Oppure pensi davvero di ricavare energia dalle rinnovabili in quantità proporzionali ai soldi che dovremmo spendere sulla relativa ricerca? Anche qui ci può aiutare un articolo delle Scienze di Ugo Spezia che dimostra come in questi vent’anni senza nucleare l’Italia ha speso una cifra astronomica (mi sembra sui 100 miliardi di euro o qualcosa del genere) in ricerca sulle rinnovabili ricavando lo zero virgola qualcosa % dell’energia. Con cifre di quel genere ci potevamo fare decine di centrali atomiche e, almeno per quanto riguarda l’energia elettrica, eravamo quasi a posto.

      Le cose che dici sono quelle che dicevano i contrari all’energia atomica all’epoca del referendum. Noi tecnici sapevamo che mentivano, che né l’eolico né il geotermico, né tantomeno la fusione nucleare promessa in cinque anni da Rubbia, avrebbero mai potuto sostituire il petrolio, ma è stata raccontata un’altra storia e la gente, allora, ci ha creduto. Adesso però sono passati vent’anni e si è visto com’è andata. E’ il gas che ha sostituito il petrolio di allora e non le rinnovabili. Sono tutte cose già successe! Come si fa a credere ancora a chi fa le stesse promesse da vent’anni e non le mantiene neanche lontanamente?

    32. Edoardo scrive:

      Concordo con Pietruccio.
      Inoltre facciamo i paladini del Protocollo di Kyoto e poi siamo quelli che in Europa hanno aumentato del 6% le emissioni nocive.
      Pecoraro Scanio disse invece che erano diminuite del 1%, cosa smentita da tutto il mondo scientifico (come la fesseria che le temperature in Italia erano aumentate quattro volte) e perfino dai fratelli di Prodi che sottolinearono l’inutile allarmismo fatto dal ministro.

      In Italia abbiamo l’energia più cara e più sporca di Europa, questi purtroppo sono i fatti. Grazie ad un ambientalismo becero ed ideologico (parlo in generale, non certo di Alessandro).
      Pecoraro Scanio va negli Usa a parlare di panelli solari mentre nella sua regione, la Campania, la gente affoga nella spazzatura: a proposito, come mai è calato un preoccupante silenzio sulla faccenda? Forse non era più notizia da scoop oppure hanno risolto in due giorni un problema che dura da 13 anni?
      Nonostante il bisogno sfrenato di gas che abbiamo, il solito buon ministro impone un VIA (valutazione di impatto ambientale) per l’aumento delle scorte. Bene, benissimo… Ma almeno adegua la normativa visto che quella attuale risalga al 1988 quando i consumi di gas erano inferiori del 40% ed i siti di stoccaggio bastavano appena per i quantitativi di allora (fonti Stogit/Eni/ AD Conti – Enel Spa)
      Che dire…Io personalmente, di tutti questi pseudo-ambientalisti non mi fido, ma ognuno è libero di credere a chi vuole.

      Con stima

    33. Enrico B. scrive:

      Esilarante questa spocchia, parecchio incompetente.

      “Divertenti le scuse, perchè totalmente mancanti di fondamento :
      Comunque :

      1) L’uranio viene anche commercializzato nei mercati aperti (vedi Borsa di Amsterdam), ma come tutte le materie all’ingrosso viene contrattato privatamente”

      Esatto. Salvo alcune restizioni Usa.

      “2) Chi sono questi speculatori ? , come fanno se non esiste monopolio e viene contrattato solo privatamente ? come vedete si contraddice !”

      Gli speculatori sono fondi di investimento che comprano a man bassa enormi quantita’ di uranio, come se fosse oro (ossia come un metallo prezioso).
      Nessuna contraddizione

      “3) Veramente dalle proiezioni i Watt prodotti dalle centrali Atomiche sono in rispetto alla produzione sempre più in costate diminuzione, tant’è vero, che ora se uno costruisce una centrale Atomica è subito tacciato di fare Bombe Atomiche.”

      Non significa assolutamente nulla. La Cina apre una centrale a carbone alla settimana. Ovvio che scenda la percentuale di nucleare. Cio’ non significa che il nulceare non sia una soluzione ottima.

      “4) Esiste un monopolio dell’uranio nel mondo (vedi cartine DeAgostini) inoltre “sono essenzialmente tre:
      BHP Billiton (Australia) , Rio Tinto (Australia) e la Cameco (Canada)”, ma non abbastanza forte da forzare i prezzi al rialzo.”

      Questo e’ abbastanza errato. Difatti, benche’ le tre sopracitate siano molto grosse, vis ono molte altre “minori” tra cui Areva, societa’ russe, societa’ kazache ecc che possono benissimo diversificare. Il Kazakistan, in particolare, diventera’ entro breve il terzo produttore mondiale. Mi fido di piu dei dati IAEA.

      “5) Basta un libro di Geologia per sapere che non è una risorsa relativamente abbondante nel mondo e più o meno equamente diffusa (vedi cartine DeAgostini)”

      Basta un giro sul sito della IAEA per sapere che invece lo e’. Cio’ significa che non si dipende solo da un’area geografica, ma ci sono piu’ aree in cui andare a pescare. Mica significa che ce l’hanno tutti!

      “6) Ricavare uranio dal mare è stata una vecchia truffa”

      Non e’ vero. Costa un fracasso, ma si puo’ fare…

      “7) Il prezzo del carburante incide sempre, basta domandare al ragioniere senza scomodare altri.”

      Baterebbe fare due conti…ma costa troppa fatica. Io li ho fatti, e benche’ non me li ricordi a memoria si dividevano circa cosi’:
      72% costi d’impianto
      20% costi di gestione e manutenzione
      7-8% costi del combustibile.

      A sua volta, il combustibile passa diverse lavorazioni per cui il costo del minerale era a suo tempo inferiore al 25% del costo del combust. arricchito, e ora a causa dei rincari si aggira sul 50%. Pertanto, il minerale incide per circa il 3-4% sul totale costo di produzione dell’energia elettrica.
      Bisogna informarsi prima di spararle grosse!

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