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Sogin - individuati 52 siti per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi

28 Settembre 2010 di Amministratore

Il 23 settembre è stata diffusa la notizia (da parte di alcuni giornali nazionali, tra cui “Il Corriere della Sera”) che la Sogin avrebbe ultimato il lavoro di individuazione delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi.

La lista elencherebbe 52 siti, ma non è dato sapere per il momento la loro esatta ubicazione. Alcune indiscrezioni hanno fatto riferimento in particolar modo ad alcune regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata.
Ogni area individuata ha dimensioni di circa 300 ettari.

Il deposito nazionale di rifiuti radioattivi (che verrà affiancato da un parco tecnologico) è previsto a prescindere dalle recenti volontà del Governo italiano di ritornare a produrre energia elettrica con il nucleare.



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  • 47 Commenti a “ Sogin - individuati 52 siti per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi”

    1. Serena Madhouse scrive:

      E’ veramente assurdo tutto questo, dobbiamo fare qualcosa per fermare il ritorno del Nucleare in Italia e per farlo dobbiamo cominciare dall’informazione e far capire che la “rivoluzione energetica” non è necessaria perchè l’Italia non produce abbastanza energia, anzi (senta contare le fonti rinnovabili) produciamo piĂą energia di quello che abbiamo bisogno.., c’è tanta, tanta ignoranza nella gente. Solo degli stolti possono sostenere una cosa simile. E poi scendere in piazza…Greenpeace ha fatto molto, in questi giorni sta organizzando uno spettacolo anti-nucleare in tetro, idea originale ma…questa lotta deve avere piĂą spazio e piĂą risonanza..

    2. Cher scrive:

      c’è tanta, tanta ignoranza nella gente. Solo degli stolti possono sostenere una cosa simile.

      Assolutamente si! Io, da stolto e anche un pò tonto, affermo con assoluta certezza che un ritorno alla vita di stenti ,miseria e anche un pò di sana pastorizia nelle steppe siberiane da parte di tutti questi paladini delle fesserie , giova parecchio al genere umano!
      Mai preso in considerazione una GreenPeaceLand dove migrare con i vostri mulini a vento!
      Così si vivrà in pace!

      Dopo un discreto periodo e una sana lettura di vostra scelta al lume di ecologiche candele di sego, nelle caucasiche lande, conoscere il parere di stò Eco-Malati , sarà piacevole accertare
      il loro stato evolutivo, ma dubito che ciò avvenga!
      Scusate , è uscito spontaneo questo pensiero.

    3. Cher scrive:

      ...”La modernitĂ  ha rinunciato a comprendere il mondo, non riconosce piĂą la capacitĂ  dell’uomo di scoprire la veritĂ  delle cose, ma si è rinchiusa in un pensiero autoportante, che non vuole essere messo in discussione dalle evidenze della realtĂ ….” Di Michelangelo Longo
      tratto da un suo articolo , molto interessante.
      Caldamente consigliato per tutti gli Eco-convinti.

    4. Serena Madhouse scrive:

      CHER: per essere un pensiero spontaneo il tuo è ben ritmato, ma tralascio. La povertĂ  non mi spaventa, così come non mi spaventerebbe il vivere nella steppa Siberiana, mi basta la libertĂ  del mio cervello. Molto peggio vivere in un paese che ha perso il lumne della ragione per correre dietro al Dio denaro, ed è così tanto accecato che va nella direzione opposta… quella Nucleare.
      Una soluzione ormai superata che sa di stalinismo, di tecnologia dispendiosa e superflua.
      Che non tiene conto dei reali bisogni del paese.
      Perchè è iniziata a livello globale questa “corsa” all’energia alternativa?! Non certo perchè l’Italia ha bisogno di energia, con l’idrolelletrico produce piĂą del necessario. Una parte di questa energia viene messa da parte come scorta (questo non è possibile farlo con l’energia nucleare che non può essere accumulata), una parte viene venduta alla Francia che ha così energia di qualitĂ  superiore rispetto a quella che produce col suo Nucleare (è vero noi importiamo dalla Francia una piccolissima quantitĂ  di enrgia nucleare, in parte è per fare un favore perchè come dicevo prima le centrali nucleari non possono fermarsi, se non per la manutenzione, e quel tipo di energia non può essere accumulata).
      In secondo luogo non è il tipo di enrgia che può risolvere i veri motivi che ci spingono al cambiamento: quello ambientale, che riguarda la salute del pianeta su cui viviamo (ed è l’0unico che abbiamo) sia la nostra salute (pensiemo anche ai costi sociali che hanno le malattie sulla nostra economia).
      Il settore delle enrgie rinnovabilio verdi è il settore che sta tenendo alta la nostra economia in crisi, se non c’è la bancarotta è merito di questi nuovi settori, che ci permettono dei miglioramenti su tutti i livelli, anche privato. Io ho i pannelli termici da piĂą di 3 anni e la mia vita in casa è molto migliorata.
      Sono tornata da poco da un giro in Austria e in Gemrania: l’Austria è a capo dell’agenzia europea antinucleare e lì il fotovoltaico è diffusissimo nelle abitazioni private, come in quelle pubbliche e commerciali; in Germania sebbene abbiano delle centrali, c’è una forte attivismo sul fronte anti-nucleare (esattamente come da noi per il referendum dell’87) e anche lì sono diffusissime le fonti rinnovabili, sono splendide e diffusissime le fattorie solari!
      In un Italia dove regnano i capannoni industriali (o post indistriali) abbiamo un numero spropositato di centrali solari, basta saperle sfruttare.
      La questione del’energia nucleare non è politica che semplicemente ecologica, è un problema che riguarda tutti, di qualsiasi censo, idea politica..E’ questo che ci frega e che ci fregherĂ , la modernitĂ  non è costruire centrali. Nessuna persona libera di pensare e di informarsi (ma anche di seguire il proprio istinto) può volere una cosa simile, eccetto di chi ha le mani in pasta.

    5. Cher scrive:

      L’importante è capire se si stĂ  parlando di una cosa, questo vale per qualsiasi cosa , che abbia un significato condiviso e accettato.

      Se la terra è tonda ed è tonda perchĂ© è stato accertato che è tonda e si condivide il fatto che è tonda, parlare con chi si “ostina ” ad affermare che la terra è piatta, perchĂ© la si vede che è piatta.
      Hanno ammazzato migliaia di persone che non accettavano la condivisione che la terra fosse piatta per un paio di migliaia di anni!
      Quelli che non sono morti, perchĂ© , pur sapendo che la terra è tonda, se ne sono ben guardati di affermare cose che non erano “condivise”
      Non dimentichiamo che ci sono voluti ben 400 anni… Galileo Galilei Docet!

      Oggi, miracolo della comunicazione, ognuno può affermare cose che crede “vere” o che crede “false” indipendentemente se sono accertate, rischiando tuttalpiĂą di essere “capra” , però può ricredersi, magia della civiltĂ  moderna e diffondere l’esatto opposto di quanto credeva!
      IL Sig Chicco Testa…… Docet!

      Chi afferma questo,inteso divulga in modo Sereno/a” ……..Non certo perchè l’Italia ha bisogno di energia, con l’idrolelletrico produce piĂą del necessario. Una parte di questa energia viene messa da parte come scorta (questo non è possibile farlo con l’energia nucleare che non può essere accumulata), una parte viene venduta alla Francia che ha così energia di qualitĂ  superiore rispetto a quella che produce col suo Nucleare (è vero noi importiamo dalla Francia una piccolissima quantitĂ  di enrgia nucleare, in parte è per fare un favore perchè come dicevo prima le centrali nucleari non possono fermarsi, se non per la manutenzione, e quel tipo di energia non può essere accumulata).

      Le ipotesi sono due:
      1#è in buona fede, con dei cattivi maestri che l’hanno istruita in modo mendace, gli è stato precluso , in quanto “capra” di accertare e verificare la realtĂ …..
      2# Sa che è falso , ma il fine è di diffondere dubbi,in quanto rare sono le persone che perdono tempo per contrastare queste fesseria da propaganda, l’attivitĂ  squallida per un essere definito biologicamente “intelligente” di diffondere cose non vere è tipica di menti ideologizzate e schierate verso utopie tanto assurde quanto irrealistiche.

      Trovare un ANTI-Nuclearista autentico con cui dialogare e smontargli ogni sua convinzione fino all’ultimo suo neurone, non ha prezzo!
      Scusa, ma sono rari gli ECO-NONSANNONULLAMASONOCONVINTI fuori dai loro pollai è cosa rara.
      Un consiglio disinteressato, SII pure anti nucleare, ma evita di coprirti di ridicolo affermando fesserie!
      ;)

    6. Edoardo scrive:

      Io non so se la Sig.ra o Sig.na Serena si è scolata una botte di vino oppure è un’ingenua, una ignorante o solo una buontempona che si diverte a provocare, con queste curiose dichiarazioni,
      coloro che cercano di fare vera informazione basandosi su dati tecnico/scientifici.(non come i programmi vergognosamente falsi e di parte come quelli di Raitre!) Se è così devo dire che hai un futuro come cabarettista.
      Se invece non scherzi, ti consiglio - e sicuramente non lo fari mai: questi individui non hanno mai l’umiltà di leggere qualcosa prima di strillare scemenze - di osservare le varie discussioni che hanno analizzato, approfondito le varie questioni del nucleare. A partire da quella dei costi, delle riserve di uranio, della sicurezza delle centrali, degli effetti sull’ambiente, della gestione delle scorie ecc.troverai risposte esaurienti da fisici ed ingegneri nucleari, non da commercialisti, giornalisti o filosofi e cantanti come spesso, purtroppo capita.

      Vorrei esprimere, se posso, qualche dubbio riguardo alle affermazioni di Serena:
      E’ veramente assurdo tutto questo, dobbiamo fare qualcosa per fermare il ritorno del Nucleare in Italia e per farlo dobbiamo cominciare dall’informazione e far capire che la “rivoluzione energetica” non è necessaria perchè l’Italia non produce abbastanza energia, anzi (senta contare le fonti rinnovabili) produciamo più energia di quello che abbiamo bisogno, c’è tanta, tanta ignoranza nella gente. Solo degli stolti possono sostenere una cosa simile. E poi scendere in piazza…
      Ed insistendo afferma:
      Non certo perchè l’Italia ha bisogno di energia, con l’idrolelettrico produce più del necessario
      l’idroelettrico arriva appena al 15% (biomasse sole e vanto appena al 2%) del fabbisogno nazionale (fonti Terna 2009) tutto il resto si produce con petrolio e gas, dipendendo dall’estero per l’80% circa il fabbisogno energetico. Ma dove li leggi questi dati? Informati meglio prima di venir a far prediche.

      Una soluzione ormai superata che sa di stalinismo, di tecnologia dispendiosa e superflua.
      Mi par di ricordare che i verdi, Greenpeace, wwf e compagnia fanno comunella – o meglio comunistella - proprio con gli estimatori del molto ecologico e rispettoso ex regime sovietico: non è che ti contraddici un po’ con questa affermazione?

      E poi scendere in piazza…Greenpeace ha fatto molto, in questi giorni sta organizzando uno spettacolo anti-nucleare in tetro, idea originale ma…questa lotta deve avere più spazio e più risonanza…
      Bravi, iniziativa lodevole: ne avete di tempo e soldi voi ambientalisti. Moooolto di rado fate manifestazioni così intense contro i petrolchimici o le aziende che operano nel gas… forse avrete qualche tornaconto anche voi.
      Una domanda: come mai non avete fatto tanta confusione quando nel Golfo del Messico la piattaforma Deepwater Horizon è esplosa riversando in mare quantità enormi di greggio? E quando lo stesso è accaduto – luglio/agosto 2010 – in Cina ed India? …Forse eravate al mare o non ricordate ma anche tutto questo fa male alla salute, all’ambiente e, soprattutto, a spinto, spinge e spingerà lobbies di petrolieri e venditori di gas a fare affaroni in barba vostra e nostra.
      Tra l’altro proprio l’altro giorno in Ungheria c’è stato un incidente in una fabbrica di alluminio ed un fango rosso corrosivo ha già ucciso 4 persone e ad oggi ha già raggiunto il Danubio. Referndum in Italia contro le fabbriche di alluminio?
      Sei davvero convinta che chi commercia in petrolio, gas, produzione di pannelli fotovoltaici, ecc, lo faccia per caritĂ  cristiana e chi invece investe e lavora nel nucleare sia solo un farabutto, un criminale ed un affarista?

      Il settore delle energie rinnovabili o verdi è il settore che sta tenendo alta la nostra economia in crisi, se non c’è la bancarotta è merito di questi nuovi settori, che ci permettono dei miglioramenti su tutti i livelli, anche privato.
      Per produrre 1000 MW con un reattore nucleare occorrono 3 miliardi di euro (funzionando 60 anni l’impianto ammortizza il costo dell’impianto, i costi per il ciclo del combustibile e per il decomissioning finale, detto mille volte) per produrre la stessa quantità di POTENZA, non energia!,
      di occorre una superficie smisurata da ricoprire di pannelli FV ed una spese di circa 60 miliardi… e dopo 20 anni che i pannelli vanno cambiati e smaltiti – nei pannelli FV, ci sono arsenico, metalli pesanti ed altri composti che rimangono velenosi per sempre - che si fa? Chi paga? Anche tu per installare i pannelli hai sborsato una bella sommetta o hai preso un finanziamento dalla banca e poi perché se nella Borsa Elettrica 1 Kwh ha un prezzo medio di 8 – 10 cent 1 Kwh solare è pagato dallo stato 0,50 Kwh e viene poi addebitato in bolletta? ….Ah, ci risiamo: ritorna il dio denaro!

      Sono tornata da poco da un giro in Austria e in Germania: l’Austria è a capo dell’agenzia europea antinucleare e lì il fotovoltaico è diffusissimo nelle abitazioni private, come in quelle pubbliche e commerciali; in Germania sebbene abbiano delle centrali, c’è una forte attivismo sul fronte anti-nucleare
      L’Austria (stato con circa 10.000.000 scarsi di abitanti) produce (fonti da Verband der Elektrizitätsunternehmen Österreichs, VEÖ) il 25% da fonti rinnovabili e questo quasi tutto con l’idroelettrico perché il paese, particolarmente montagnoso, può sfruttare meglio tale risorsa. Ora, la cosa che non sai – e mi spiace infrangere il tuo bel sogno eco solidale – è che gli austriaci, per non restare un giorno si ed un no al freddo ed al buio, si procurano l’altro 75% di energia che gli occorre, importando dalla Germania e dalla Svizzera circa il 10% per energia prodotta con il nucleare ed il carbone, tutto il resto lo produco con centrali a turbogas (metano)
      In Germania sono installati 23 GW di potenza di eolico e circa 10 di solare mentre ci sono “solo” 20 GW di potenza nucleare installata (17 reattori): i 33 Gw di potenza installata contribuisce al fabbisogno nazionale per il 3% (quando c’è solo e/o vento a sufficienza) mentre il nucleare copre SEMPRE il 32%

      Sicuramente risponderai ferocemente con improperi ed offese (è anche normale) alle quali credo di non rispondere: sicuramente le tue affermazioni, la tua ideologia e le tue conclusioni ti sapranno descrivere e rispondere molto meglio di me.

      Grazie per l’attenzione.

    7. Cher scrive:

      Per non essere frainteso: mi interessa il parere degli ANTI ,le loro motivazioni, le loro paure, le loro ferme convinzioni e non intendo cambiargliele!
      Mi interessa capire ciò che li rende così come sono questi ANTI-NUCLEARISTI!
      Consideratemi un osservatore che vuole comprendere.

    8. Edoardo scrive:

      Per Cher:

      ma io infatti mi riferivo solo ed unicamente a Serena. E’ giusto esprimere e sacrosanto esprimere tutti le proprie opinioni così come è sacrosanto controbattere ad affermazioni false e/o grossolanamente errate.

    9. Cher scrive:

      X Edoardo si sono sovrapposti i commenti,quando ho mandato il mio delle 15.07 non avevo letto il tuo delle 13,22.
      Che quoto & approvo integralmente!
      Ed aggiungo, ma stò Verdi-Eco-Anti ma quanto “Capre Alpine” sono?
      Si “mangiano” come le “capre” ogni fesserie che gli propinano?
      Non ho ancora trovato un ANTI con motivazioni meritevoli di interesse.

    10. Serena Madhouse scrive:

      Non sono iscritta a Greepeace, anzi li trovo un po’ spocchiosetti, ne ad altre associazioni..
      Sono contrari al Nucleare perchè conosco benissimo la questione, la storia e il mio paese. Non ne abbiamo bisogno,
      Voi siete rimasti agli anni’70, ai tempi che “l’amianto è moderno”
      Ora i tempi sono un po’ cambiati, l’Italia se la passa male perchè ci son troppi buzzurri che sostengono il nulceare senza cognizione di causa,
      sono una capra?! magari! io amo questi animali, che hanno una espressione molto, molto piĂą saggia di tanta gente che conosco..non basta una laurea per mettere in moto il cervello..
      Fatevi un aventina d’anni di Energetica ad Ingeneria, girate il mondo, parlate con la gente, aprite il cervellino, magari poi ne riparliamo. Io non sto tutto il tempo davanti a PC/TV in quel caso, forse, la penserei come voi!
      Ihn ogni caso vi ringrazio, sto mettendo insieme un opuscolo infomrativo sul nucleare e voi mi avete dato una mano!! eheheheheh
      ciao poveri citti.
      s.

    11. AleD scrive:

      @Serena Madhouse: non per insistere, ma mi aggiungo a quelli che ti han detto che hai sparato una montagna di fesserie… :-)
      Dettaglia solo una cosa, per favore, mi spieghi come funziona con l’idroelettrico che ci basterebbe e avanzerebbe pure?

      Poi, sempre per capire qualcosa, potresti dire quanti kWh consumi all’anno e in quanti siete, e in che classe energetica è l’edificio dove abiti?

      Scusa, ma sei costretta a rispondere, altrimenti una non-risposta nel merito sarebbe oltremodo chiara.

    12. Edoardo scrive:

      E poi scendere in piazza…Greenpeace ha fatto molto, in questi giorni sta organizzando uno spettacolo anti-nucleare in tetro, idea originale ma…questa lotta deve avere più spazio e più risonanza…

      poi

      Non sono iscritta a Greepeace, anzi li trovo un po’ spocchiosetti, ne ad altre associazioni..

      Una contraddizione continua…

      Citti? Sei toscana anche te?

    13. Edoardo scrive:

      Sarei curioso di sapere se i signori di “Presadiretta” o tanti ambientalioti sono capaci di pubblicare un testo simile

      http://www.newclear.it/?p=2255

    14. Edoardo scrive:

      Riporto (non mi piace parlare a vanvera senza esempi concreti) un interessante articolo che sfata le dicerie sull’enorme consumo di acqua delle centrali nucleari.

      Uno dei vincoli nella localizzazione delle centrali nucleari è quello di abbondante disponibilità d’acqua. Un aspetto che si presta a foschi scenari di sperpero provocati dalla scriteriata sete del ciclo di generazione nucleare. Jeremy Rifkin, afferma in un’intervista, che in Francia il 40% di tutta l’acqua consumata è usata nelle centrali nucleari. Molto, certamente. Però omette di aggiungere che il 97,5% dell’acqua prelevata ritorna nell’ambiente.
      Sulle quantità necessarie per il normale funzionamento di una centrale si scatenano sui giornali sconcertanti paragoni. Una centrale di 1000MW che, secondo le stime della statunitense Union of Concerned Scientist, richiede 714.750 galloni d’acqua per minuto ossia circa 2.800 metricubi al minuto, circa 46 metricubi al secondo, sui giornali nostrani diventa “quasi un terzo della portata del Po” (in realtà la portata media del fiume è 1.540 metricubi /s). Per documentarsi sull’effettivo impatto idrico di una centrale è consigliabile leggere lo studio di Carlo Rusconi, ingegnere nucleare master e dottorato in impianti nucleari, che ridimensiona il paventato depauperamento delle risorse idriche. Ciononostante questo diventa un ottimo alibi (neppure ideologico!) per le regioni del Meridione per tirarsi fuori dal programma nucleare.
      Ma non sempre la penuria d’acqua in loco è un impedimento insormontabile come dimostra la centrale di Palo Verde nel mezzo al deserto dell’Arizona.
      Con tre reattori di tipo PWR per complessivi 3.872 MW di potenza installata, è la più grande centrale nucleare statunitense e l’unico esempio al mondo di impianto che non sorge sulle sponde di un lago, fiume o mare. Ma c’è di meglio. Si utilizzano le acque reflue della municipalità di Phoenix. La centrale sfrutta un sistema di torri di raffreddamento evaporative a circolazione forzata. Nel ciclo di evaporazione una parte di acqua viene dispersa e deve essere continuamente reintegrata. Ciò avviene appunto con le acque di scarico della capitale dell’Arizona e di altre 4 città della contea.
      Si effettua un primo trattamento dell’acqua in un impianto a oltre 70km dalla centrale. A Palo Verde poi avviene un secondo intervento che si conclude con un filtraggio finale. Ogni anno nella pipeline che allaccia l’impianto di depurazione con la centrale scorrono 76.000 milioni di m3 d’acqua che vengono riversati in un bacino artificiale di oltre 324 mila m2 scavato nell’area dell’impianto dal quale viene attinta l’acqua.

      da Il Riformista 06/10/10

    15. Cher scrive:

      Grazie per questa informazione, la centrale di Paolo Verde nello stato dell’Arizona, non sapevo di questa peculiare caratteristica.

    16. Edoardo scrive:

      Detta centrale, infatti, rappresenta l’unico caso di centrale nucleare distante da corsi d’acqua

    17. serena scrive:

      passo di qui..perche vado cercando e leggendo info sul nucleare…un idea di base ce l’ho..ma voglio costruirmi un idea obiettiva ed il piu possibile realistica..cmq lasciando perdere cm la penso sull’argomento..sono una che di solito non scrive ma qui non resisto perche mi fa troppo ridere cm le persone quando sono(ognuna a modo suo)informate su una questione sparino a zero su tutti gli altri…fate quasi tutti enormi e sofisticati commenti…facendo trasparire elevate conoscenze…ma metĂ  dei vostri scritti li utilizzate a stuzzicarvi e prendervi in giro cm bambini di8anni..e con una cattiveria e una superbia impressionanti.. …che ridere…

    18. Cher scrive:

      Credi far ridere sia una cosa facile? Pensa che il Grillo fa ridere a tal punto che ci viene da piangere!
      In fondo ( ma molto in fondo) meglio uno che ti dice una cosa seria , tu ridi!
      Che uno che ti dice una cosa da ridere e tu credi sia seria!

      Pensa, dato che non vorrei essere offensivo o polemico ti cito Orson Wells cosi i moderatori non devono intervenire:
      Gli idioti sono una saggia istituzione della natura, che permette agli stupidi di ritenersi intelligenti
      Naturalmente ogni riferimento a chi che sia è puramente casuale.

    19. AleD scrive:

      @serena: va bene, lo ammetto, io ho 8 anni e sono perito elettronico. Tu quanti anni hai e che studi hai fatto? Così ci si conosce meglio e si può dare magari un peso diverso ai vari post.

    20. Cher scrive:

      azz ….8 anni! e sei giĂ  “perito”
      Domanda , come funzionano i contatori ENEL, dato che se ne sente di tutti ” colori”

    21. AleD scrive:

      Che c’hanno i contatori ENEL di male? Comunque anche se sono perito elettronico ho tradito in fretta la mia formazione per sposare l’it e lo sviluppo di sw.

    22. Cher scrive:

      …….quelli nuovi…… sembra , da qui la domanda, che segnano anche quello che non consumi

    23. AleD scrive:

      Sul serio??? Non so niente, però ho un misuratore di assorbimento (quelli da 20 euro), quasi quasi taglio e lo metto in serie… ma sei sicuro dei dubbi?

    24. Cher scrive:

      ohhhh yes! Personalmente ho verificato piĂą un > 10% rispetto al precedente contatore. Poi ho scoperto un’altro dettaglio che non riesco con una dimostrazione perchĂ© servirebbe un’altro strumento.Allora ho comprato un piccolo dispositivo che mi permette di controllare l’assorbimento e se scende sotto i 20w si disattiva dalla rete ( questo è un casino perchè quando è tutto spento si disattiva)…… ma i conti non tornano!
      Cmq un passo alla volta prima di gridare al LUPO! :)

    25. Renzo Riva scrive:

      FUSIONE NUCLEARE
      relatore Roberto Kersevan

      Palazzo della Regione F-VG
      Via Cecilia Gradenigo Sabbadini, 31
      Udine

      Venerdì 22 Ottobre 2010
      ore 9:00 Ă· 12:30

      Per informazioni:
      Renzo Riva
      (+39)349.3464656

    26. AleD scrive:

      @Renzo Riva: Sono completamente ignorante sull’argomento, ancora di piĂą del nucleare a fissione. Ma di che si parla? Nel senso, che taglio hanno quelle 3 1/2 ore?

    27. AleD scrive:

      @Cher: Scusa, come hai fatto a fare il confronto con il contatore precedente? Per contatore precedente intendi quello meccanico?

    28. Cher scrive:

      X AleD se vuoi spostiamo la discussione sul nuclearforum. Cmq il confronto è sul consumo giornaliero. Una vecchia storia di furto di corrente condominiale da me smascherata. Con la nuova abitazione , per evitare il ripetersi di questa deplorevole situazione, ogni giorno segnavo il consumo del mio contatore( meccanico) alla stessa ora tutti giorni e per un anno, per poi confrontarla con la bolletta ENEL. Con il nuovo contatore( elettronico) è avvenuto uno sbalzo notevole di consumo,sia su base giornaliera , mensile e annuale, molto misteriosa, pur restando inalterato l’iter giornaliero.
      Valutando anche variazioni ” fisiologiche” i conti non tornano.
      Naturalmente ho controllato se ci fossero dispersioni di nuova generazione.
      Per la cronaca, impianto elettrico da casa nuovo, frigo nuovo senza ventole, lampade tutte a basso consumo, stand-by nessuno……
      Utilizzo di ” lavatrice - forno elettrico, fornetto ecc ” costante su base settimanale…
      variazioni stagionali, costanti , con il contatore meccanico, con l’altro di quelle mazzate da paura!
      In poche parole , il meccanico , i picchi di attivazione dell’utilizzatore elettrico li ignorava , l’elettronico no.

      Mi sono informato e ho scoperto delle cose meritevoli di approfondimento.
      Mi ripeto, se vuoi spostiamo la discussione oppure ci possono aiutare altri autorevoli menti presenti in questo thread.

    29. Renzo Riva scrive:

      AleD scrive:

      20 Ottobre 2010 alle 21:07
      @Renzo Riva: Sono completamente ignorante sull’argomento, ancora di più del nucleare a fissione. Ma di che si parla? Nel senso, che taglio hanno quelle 3 1/2 ore?

      Te lo dirò domani o sabato dopo esserci andato.

      @Cher
      Ci stanno coglionando e fottendo soldi con i nuovi contatori riprogrammabili a distanza.
      Lo stesso dicasi per i contatori d’acqua dove con un contatore di raffronto ho scoperto un consumo del 25% in meno del contatore dell’azienda erogatrice.

    30. Cher scrive:

      Azz Dobbiamo organizzarci………. per prendere le minori legnate possibili!

    31. Renzo Riva scrive:

      Ritrasmetto quanto inviatomi dall’ing. Giorgio Prinzi

      Se incappate in una banale influenza più seria del solito, andate dal medico o dal geometra? E se l’ipotetico malanno sembra qualcosa di alquanto grave, andate da uno specialista o da un ingegnere? E nei casi da codice rosso, chiamate l’ambulanza o un architetto superstar?
      Tenendo conto che il lettore medio de L’opinione delle Libertà è una persona normale e di normale raziocinio do per scontate, ovvie ed unanimi le risposte.
      Ed ancora, se dovete farvi costruire una casetta dove andare ad abitare voi stessi, vi rivolgete ad un bravo geometra, se vi accontentate di quattro solide mura, o ad un bravo ingegnere, se volete anche delle garanzie antisismiche, oppure andate a farvela prescrivere dal medico della mutua e costruire dal farmacista?
      Anche in questo caso immagino risposte scontate, ovvie, ed unanimi.
      Spiegatemi allora perché se si deve affidare la guida di un delicatissimo Ente che avrà il compito di vigilare sulla progettazione e la realizzazione delle future infrastrutture nucleari, definendone anche i requisiti costruttivi, di sicurezza ingegneristica ed impiantistica, si tira fuori dal “cappello a cilindro” il nome di un rinomato oncologo, un luminare nel suo campo, ma un apprendista se non un orecchiante in quello dell’ingegneria nucleare? Ma è un uomo colto, scientificamente preparato. Verissimo. Allora, essendo chi scrive un ingegnere, quindi con una elevata cultura scientifica di base, ed in più un attivo pubblicista, tra l’altro autore di numerose pubblicazioni di cui di recente anche un libro di storia (sulle trattative e le vicende dell’armistizio dell’8 settembre 1943), mi dichiaro disponibile ad assumere la guida di un avanzato centro oncologico di ricerca e cura o, in ipotesi subordinata, il ruolo di primario in un reparto specialistico di un moderno ed avanzato ospedale.
      Cosa, si mette in dubbio il mio equilibrio mentale? Non avendo conoscenze specifiche sarei un pericolo per chi si affidasse alle mie cure?
      Perché allora, il professor Umberto Veronesi ha competenze ingegneristiche specifiche per assumere un incarico come quello che gli è stato proposto e per cui si è dichiarato disponibile?
      Con questo approccio il nucleare italiano rischia di ripartire proprio all’italiana. Parliamo senza infingimenti. L’equivoco di fondo nasce dall’oscurantismo culturale che caratterizza il nostro Paese, dal clima di caccia alle streghe, dalle affermazioni di tanti “uomini probi e timorati di Dio” che hanno testimoniato di demoniaci accoppiamenti, di fatture diaboliche, di perfidi untori votati alla distruzione dell’umanità. Le moderne streghe sono oggi le attività nucleari dipinte come il male assoluto; i moderni oscurantisti sanfedisti sono in primo luogo i fanatici talebani dell’ecoambientalismo, una sorta di religione animistica e panteistica sulle reminiscenze del culto della Gran Dea Madre, che vede nell’uomo e nelle sue attività un fattore di turbamento e di danno per gli equilibri naturali, tanto maggiore quanto più queste attività sono evolute, progredite e ad alta tecnologia.
      In questo clima di caccia alle streghe si è distinta Greenpeace, che all’epoca predisse seimilioni di morti per cancro a seguito della polluzione radioattiva globale provocata dal disastro di Chernobyl. I morti in totale sono stati solo 65 (sessantacinque), così suddivisi: due al verificarsi dell’evento, più un terzo per trombosi coronarica (paura); dei centotrentaquattro esposti ad elevatissime dosi di radiazione, pompieri e soccorritori accorsi sul posto senza protezione, 28 sono morti nello stesso 1986, anno del disastro, mentre altri 17 + 2 sono morti entro il 2004, data di riferimento degli studi delle Nazioni Unite. In totale i morti ascritti in modo diretto al più immane disastro nucleare ipotizzabile sono in tutto 50 (cinquanta) di cui un morto immediato per paura; due, un giornalista e un funzionario, periti in incidenti stradali mentre si recavano per il loro lavoro a Chernobyl.
      A questi morti diretti, ne vanno aggiunti altri 15 deceduti dal gruppo dei 4000 casi di tumore alla tiroide diagnosticati sino al 2002 direttamente imputabili all’assunzione di Iodio 131 (emivita 8 giorni), per i quali nel 99% dei casi si è avuta guarigione completa. Anche in relazione a questi casi bisogna porre l’enfasi sul fatto che, trattandosi di una centrale per scopi militari (produzione di plutonio military grade), nei giorni immediatamente successivi al disastro era stato mantenuto il massimo riserbo e non erano state attivate quelle misure di profilassi (assunzione di iodio non radioattivo) atte a prevenire questi effetti.
      E non basta. L’azione di sorveglianza sanitaria condotta sui circa 6 milioni di persone della regione a lungo raggio intorno Chernobyl dall’Organizzazione Mondiale della SanitĂ  e dagli istituti superiori di sanitĂ  di Ucraina, Russia e Bielorussia non ha riscontrato un andamento epidemiologico dei decessi dovuti a tumori e leucemie superiore al normale.
      A maggior ragione non è stato riscontrato un anomalo andamento statistico a livello mondiale, perché pur accettando per buona l’ipotesi della linearità tra causa ed effetti le variazioni in termini percentuali sarebbe così basse da non avere reale significato.
      L’impatto dell’incidente di Chernobyl è stato infatti irrilevante sotto il profilo della polluzione radioattiva sul fondo naturale, che peraltro si caratterizza per forti discontinuità, in particolare di fronte gli oltre 2000 (tra 2044 e 2.300), di cui 711 nell’atmosfera o in mare, test nucleari sul nostro pianeta in poco più di 50 anni.
      La prima esplosione atomica sperimentale nell’atmosfera avvenne ad Alamogordo (New Mexico, Usa) il 16 luglio 1945, seguita dal doppio attacco nucleare a Hiroshima e Nagasaki nell’agosto dello stesso anno. Questa prima fase si chiuse con il PTBT (Partial Test Ban Treaty, Trattato sul bando parziale dei test nucleari), firmato il 5 agosto 1963 ed entrato in vigore il 10 ottobre 1963 che proibì agli Stati firmatari i test in atmosfera, terrestri e sottomarini lasciando la possibilità di effettuare ancora quelli sotterranei.
      Solo i talebani oscurantisti, sanfedisti di un ambientalismo inteso come religione animistico panteista possono meravigliarsi di questi dati oggettivi. Piazza San Pietro ha un fondo radioattivo medio una volta e mezza superiore alla zona “interdetta” di Chernobyl; la stazione ferroviaria di New York, costruita quando ancora la radioattività non era conosciuta, un fondo doppio. Le Catacombe di Priscilla dovrebbero addirittura essere mortali, perché il loro fondo è tra le 9 e le 10 volte quello di Chernobyl. A questi livelli vivono consistenti comunità residenti, di cui citiamo i circa settantamila di Guarapari, in Brasile, le cui sabbie radioattive sono rinomate per la cura ai reumatismi.
      Certo, se noi della “potente lobby” nucleare avessimo le disponibilità finanziarie di certe organizzazioni ambientaliste, dovremmo fare il classico monumento d’oro al professor Veronesi che con le sue dichiarazioni di questi giorni sta avendo un impatto mediatico che a noi è stato sempre negato. Per questo lo ringraziamo; è il suo mestiere ed è molto più credibile di noi che veniamo considerati parte in causa e non credibile da operatori stampa in genere incompetenti e fortemente ideologizzati.
      Facciamo però anche notare, che essere un medico di eccellenza non significa avere competenze specifiche in campi molto differenti, quali quelli ingegneristici a cui attiene la sicurezza nucleare. Se questa ci sta a cuore al suo vertice dobbiamo mettere adeguate professionalità.
      Giorgio Prinzi
      Segretario del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (CIRN)

    32. Cher scrive:

      L’aspetto interessante del Prof. Prinzi che non demorde! Grazie.

    33. Edoardo scrive:

      Per tutti i signori ambientalisti anti nucleare, quest’Ansa dovrebbe farli un po’ riflettere:

      (ANSA) - ROMA, 20 OTT - Alle porte del periodo invernale, l’Italia si trova, ‘’per l’ennesima volta, di fronte ad una situazione di problematicita’ a causa della scarsita’ di infrastrutture di trasporto e stoccaggio del gas naturale'’. Lo ha sottolineato il presidente dell’Autorita’ dell’Energia, Alessandro Ortis, nel corso di un’audizione al Senato, spiegando che ‘’l'interruzione del gasdotto Transitgas, in atto dal 23 luglio scorso, ed i cui tempi di ripristino, pur ancora incerti, sono in ogni caso stimabili in alcuni mesi, stanno determinando effetti significativi sul sistema gas italiano'’.

      ‘’Nell’eventualita’, non improbabile, che il gasdotto Transitgas (dalla Svizzara, ndr) rimanga fuori servizio anche nella seconda parte del periodo invernale, la disponibilita’ di punta (stoccaggio a fine periodo di erogazione, importazioni, produzione e rigassificazione) sarebbe appena sufficiente a far fronte al picco potenziale del prelievo giornaliero in caso di freddo eccezionale'’.(ANSA).

      Ortis non è uno che lancia allarmi tanto così per fare, e visto che il 78% dell’energia viene prodotta con il gas…Il nucleare certo non è la soluzione per tutto, ma se il carico base di domanda di energia fosse sostenuto dalle tanto vituperate centrali atomiche forse non queste situazioni (senza considerare i precedenti, vedi scontri Russia – Ucraina) sarebbero meno frequenti.

    34. Edoardo scrive:

      Scusate errore ortografia nel mio ultimo post: non Svizzara ma Svizzera

    35. Edoardo scrive:

      Questo per tutti i “signori” (in particolare Serena) che dicono che le rinnovabili sono economiche, sostengono l’economia e che soddisfano da sole il fabbisogno nazionale:
      Udienza al Senato di Ortis che si pronuncia su maggior concorrenza, lancia allarme gas illustra perplessitĂ  su incentivi rinnovabili

      Roma, 23 ottobre 2010 (Il Velino) -
      “Quest’anno, alle porte del periodo invernale, il nostro Paese si trova, per l’ennesima volta, di fronte ad una situazione di problematicitĂ  a causa della scarsitĂ  di infrastrutture di trasporto e stoccaggio del gas naturale”. E’ questo il monito lanciato dal Presidente dell’Authority per l’energia Alessandro Ortis nel corso della sua audizione alla Commissione Industria del Senato. “L’interruzione del gasdotto Transitgas, in atto dal 23 luglio scorso, ed i cui tempi di ripristino, pur ancora incerti, sono in ogni caso stimabili in alcuni mesi - ha spiegato - , stanno determinando effetti significativi sul sistema gas italiano. Nell’eventualitĂ , non improbabile, che il gasdotto Transitgas rimanga fuori servizio anche nella seconda parte del periodo invernale - ha quindi sottolineato il Presidente dell’Authority -, la disponibilitĂ  di punta sarebbe appena sufficiente a far fronte al picco potenziale del prelievo giornaliero in caso di freddo eccezionale. Questo, naturalmente, al netto di qualsiasi altro inconveniente sulle rimanenti infrastrutture di approvvigionamento”. Partendo da questo problema contingente di “riscaldamento” Ortis ha poi affrontato nella sua relazione davanti ai senatori della Commissione Industria la questione della libertĂ  e della concorrenza nel mercato del gas. “Per poter valorizzare la situazione italiana nel gas - ha dichiarato - mancano due fondamentali condizioni: superare le carenze infrastrutturali e un assetto di mercato favorevole alla concorrenza. Ortis ha parlato infatti di “una situazione di criticitĂ  infrastrutturale con tutta evidenza duratura”, visto che “la realizzazione di nuovi stoccaggi, rigassificatori e nuovi metanodotti è attualmente incerta e comunque spostata nel tempo”. Per poi aggiungere come l’AutoritĂ  da lui presieduta “solleciti da anni interventi normativi riguardo alla concorrenza”.
      Quindi ha sottolineato che “a quasi dieci anni dall’apertura dei mercati, Eni rappresenta ancora il 84,5% della produzione nazionale e il 49,9% delle importazioni”. Aggiungendo subito dopo che “la struttura proprietaria delle principali infrastrutture di produzione, approvvigionamento dall’estero, trasporto e stoccaggio di gas naturale è ancora caratterizzata dal controllo esercitato dall’operatore dominante”. Da qui l’esigenza “per pervenire ad una struttura di offerta sufficientemente concorrenziale” di “intervenire o attraverso nuovi e più rigorosi tetti antitrust, o, almeno, attraverso misure (gas release pluriennali) che rendano più contendibile il mercato”. “Diversamente, i segnali di prezzo prodotti resteranno facilmente condizionabili da parte dell’operatore dominante”. Ortis ha poi analizzato la situazione del mercato dal punto di vista dei consumatori italiani. Il presidente dell’Authority ha denunciato come “nonostante la liberalizzazione del mercato della vendita del gas naturale sia completa da quasi otto anni, le reali possibilità per i clienti finali, in particolare quelli domestici, di scegliere tra offerte di fornitura competitive rimane limitata”. “A riprova – ha ribadito -, si consideri che solo poco più del 7 per cento dei clienti finali aveva cambiato fornitore al termine dello scorso anno”. Ortis ha quindi ricordato come la situazione di scarsa concorrenzialità del mercato italiano del gas abbia reso necessario l’intervento con cui l’Autorità nello scorso mese di giugno ha modificato la componente variabile dei prezzi di riferimento per i clienti in regime di tutela a partire dal 1 ottobre 2010. “Tale intervento - ha sottolineato - ha consentito di evitare un aumento dei prezzi per l’ultimo trimestre dell’anno in corso”.
      Affrontando subito dopo le stesse problematiche riguardo al settore dell’energia elettrica Ortis ha delineato una situazione molto migliore rispetto a quello del gas. “Rispetto alla situazione attuale nel mercato del gas naturale - ha detto - il mercato retail dell’energia elettrica si è sviluppato a un ritmo decisamente superiore, ciò soprattutto grazie al già illustrato maggiore livello di concorrenzialità nel mercato all’ingrosso e a un maggior grado di sviluppo della regolazione dei servizi che caratterizzano il mercato dell’energia elettrica rispetto al mercato del gas naturale che consente a diversi operatori di sviluppare l’attività nel mercato retail. Le percentuali di clienti finali nel mercato libero al 30 giugno 2010, pari a più dell’11 per cento per i clienti domestici e oltre un terzo dei clienti industriali - ha aggiunto -, mostrano comunque un buon grado di apertura nel mercato della vendita al dettaglio, allineato a quelli dei mercati europei più sviluppati e molto superiori a quelli riscontrabili nel mercato del gas naturale”. Nella sua relazione in Senato il Presidente dell’autorità per l’Energia ha trattato anche il tema delle fonti rinnovabili e degli incentivi pubblici ad esse connessi. Non senza esprimere perplessità. “L’incentivazione del fotovoltaico in Italia è oggi una delle più profittevoli al mondo – ha detto - ma rischiano di emergere, nel medio termine, evidenti problemi di sostenibilità economica degli attuali meccanismi di incentivazione posti a carico dei consumatori”. “L’impatto sui clienti finali del sistema di incentivazione della produzione fotovoltaica - ha sottolineato infatti subito dopo nella sua relazione - è stato pari, nel 2009, a circa 344 milioni di euro; nel 2010 si prevede che il costo dell’incentivo per il fotovoltaico superi gli 800 milioni di euro per una quantità di energia elettrica incentivata pari a circa 1,8 TWh. A ciò si deve aggiungere l’effetto del nuovo decreto, per cui si stima che nel 2011 il costo dell’incentivo per il fotovoltaico supererà i 1200 milioni di euro. Anche tenendo conto dell’ipotesi che vengano estesi gli attuali incentivi mantenendo le medesime caratteristiche ma con livelli di incentivo decrescenti linearmente fino a ridursi al 50% per gli impianti che entrino in esercizio nel 2020, ci si attende che la spesa per la produzione fotovoltaica si assesterà comunque a circa 3,5 miliardi di Euro all’anno”.
      PiĂą in generale Ortis fornisce cifre che dicono come il costo totale per l’incentivazione delle sole fonti rinnovabili (escluse quindi le assimilate) ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro nel 2009, sfiora i 3,4 miliardi di Euro nel 2010 (di cui 800 milioni legati alle rinnovabili CIP6, 1600 ai certificati verdi, 800 al fotovoltaico e 180 alla tariffa fissa onnicomprensiva), come giĂ  anticipato nei documenti sopra richiamati e raggiungerĂ  almeno i 3,9 miliardi di euro nel 2011 (di cui 800 milioni legati alle rinnovabili CIP6, 1600 ai certificati verdi, 1200 al fotovoltaico e 300 alla tariffa fissa onnicomprensiva). Per la prima volta, nel 2010, il costo complessivo dei nuovi strumenti di incentivazione (pari a 2,6 miliardi di Euro) supera i costi complessivi, incluse le fonti assimilate, del provvedimento CIP n. 6/92 (pari a 1,9 miliardi di Euro). “L’incentivazione delle fonti rinnovabili e assimilate - ha quindi proseguito il presidente dell’Authority per l’Energia - costituisce la voce di spesa di gran lunga piĂą rilevante tra quelle finanziate attraverso gli oneri generali di sistema. In Italia, a seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, nuovi meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili si sono affiancati, ed in alcuni casi sovrapposti, a quelli preesistenti: convivono così oggi, a valere sulle bollette elettriche di famiglie e imprese, meccanismi di incentivazione fondati su regimi di mercato (metodi di quantitĂ  - certificati verdi) e su regimi amministrati (metodi di prezzo - feed-in tariffs - conti energia, incentivi conto capitale, incentivi fiscali)”. In virtĂą di tutte queste considerazioni Ortis conclude suggerendo “una necessaria rivisitazione complessiva degli strumenti di incentivazione in occasione del recepimento della direttiva 2009/28/CE”.

    36. Pietruccio scrive:

      Il PV si assesterĂ  sui 3.5 miliardi di € di incentivazione all’anno !?
      Siccome l’incentivo generosamente elargito dura 20 vuol dire che, appena andremo “a regime” questi “amici” ci avranno indebitato per 70 miliardi di € per coprire i lauti profitti dei loro amati produttori di PV.

      GiĂ , lo fanno per l’ambiente… che non ha prezzo!

    37. AleD scrive:

      @Pietruccio: Tanto se lo fai presente ti rispondono: questo ed altro visto che è produzione di energia pulita, che fa bene all’ambiente e alle generazioni future.
      A quel punto che fai? Se capiscono che non sei d’accordo perchĂ© si tratta di fare i froci con il popo’ degli altri, a parte essere mal visto ed etichettato come disadattato, altro non ottieni… :-)

    38. Cher scrive:

      Cercare di parlare di questo argomento ( nucleare) ormai è diventato quasi “blasfemo” , contrariamente parlare dei FV ecc si crea quasi una atmosfera “orgasmica” per questa condivisione di idee.
      Certo che siamo ridotti bene!
      Il superamento ( assolutamente falso) del FV sul nucleare è ormai legge nella testa dei ECO-Storditi!
      Queste panzane si diffondono con la velocitĂ  delle malattie infettive……. solo che gli infettati non “periscono” :) )

    39. Giorgio scrive:

      5 moduli Sun Power sono sufficenti al mio fabbisogno medio annuo. Sul mio tetto ce ne stanno piĂą di 100. Qualcuno ha bisogno di KW?

    40. AleD scrive:

      @Giorgio: Prova a staccarti dall’enel e poi ne riparliamo… visto che senza la rete elettrica nazionale dietro, il tuo impianto vale praticamente 0.

    41. Cher scrive:

      @Giorgio = Grande! Così si fĂ  , rispondi a tono a questi non competenti :) senti ma…… dato che ho anch’io dei pannelli solari, ( li uso per tenermi in carica le batterie delle auto) solo che credo che i miei siano difettosi , di notte non caricano una mazza e con il brutto tempo e nuvolo manco! Tu come fai ?
      Pensa che il mio vicino ha montato i pannelli termici per l’ acqua calda in quantitĂ , ma solo d’estate e in inverno niente , che sfiga! Mi ha confessato che con quello che ha speso poteva farsi la doccia per per 20 anni con una caldaia a metano, ma…..
      Quanti kw produci in anno anno, seriamente ? Grazie

    42. Pietruccio scrive:

      x Giorgio

      Sono andato a vedere i moduli. Ce ne sono di diversi tipi e misure: ho preso il piĂą efficiente l’E19 (ma sarebbe corretto da parte tua fornire tipo, caratteristiche, geometria e ingombro).

      Vedo che la “potenza nominale” è di 318W, mi sembra un po’ ottimistico visto che la “potenza massima” è 236 W, dicono, con un irraggimanto di 800 W/mq in condizioni favorevoli di temperatura e vento. C’è il deterioramento delle prestazioni in funzione della potenza, ma non quello nel tempo. Diciamo che un valore ragionevole per la potenza di picco è di 300 W. La superficie è di 105×156 cm^2 pari a 1.64 mq. Quindi stiamo parlando di un componente da 5.5 mq ogni kWp (chilowatt di picco - unitĂ  di misura orrenda ma in voga presso i fotovoltaisti).

      Coi tuoi 5 moduli da 8.2 mq e 1.5 kWp se abiti al Nord produci allora circa 1.5*1100 = 1650 kWh (considerando un prezzo di 22 c€/kWh, come lo pago io, risparmi 363 € all’anno). Se tu abitassi al Sud in zona molto soleggiata produrresti 1.5*1500 = 2250 kWh (pari a 495 €). Al centro vale una media: diciamo 2000 kWh il che significa che risparmieresti 440 € e, se non ho capito male, le famiglie italiane te ne regalano altri 2000*0.43 = 860 € perchè, montando i PV, stai facendo a discorsi qualcosa di ambientalista, in pratica gli interessi di chi opera in quel campo.

      Trovo comunque che consumi molto poco perchè io (famiglia di 4 persone, appartamento piccolo, vita normale con pochi sperchi - lavatrice, lavastoviglie, computer, lampadine TUTTE rigorosamente a basso consumo ecc… - e riscaldamento a gas) consumo 4600 kWh all’anno di energia elettrica e spendo la folle cifra di circa 1000 € all’anno solo per quello (con cui pago, fra il resto, gli assurdi incentivi a quelli come te).

      ————————-

      Ma veniamo al discorso che fai sulle dimensioni del tuo tetto: se ce ne stanno piĂą di 100 vuol dire che come minimo hai un tetto di tutto rispetto da 164 metri quadri: forse intendevi questo.

      Ma allora hai sbagliato qualcosa, perchè per onestĂ  intellettuale dovresti chiarire che un certo spazio fra un pannello e l’altro dovrai pur metterlo, soprattutto se hai un tetto piatto. Se invece hai un tetto a falde, solo una sarĂ  messa in posizione favorevole al sole, oppure, a seconda di come è girato il tetto, entrambe saranno abbastanza penalizzate.

      Insomma se è vero che puoi metterne 100. occupi ben più di 164 mq, diciamo 300 mq.

      Non hai specificato poi i costi. Quanto ti è costato l’impianto da 5 moduli? Tutto compreso, intendo - compresi inverter, montaggio e sistemi di montaggio.
      Quanto costerebbe se uno lo facesse da 100 moduli? In quel caso dovresti rifare tutto il tetto? Avresti il permesso urbanistico?

      Insomma, mancano un po’ di informazioni.

      ————————-

      Ah… dimenticavo… per il nucleare si parla sempre di smaltimento delle scorie e decommissioning della centrale.

      Se vogliamo essere seri dobbiamo mettere quei costi anche sul PV.

      Quanto hai previsto di spendere per lo smantellamento e lo smaltimento in discarica?

      ————————-
      Sempre guardando il depliant del pannello…

      Interessante il dato sulla garanzia: 25 anni sulla potenza ma solo 10 sul prodotto: cosa vorrĂ  mai dire? Quando avevo posto la questione ad alcuni fans del PV mi avevano detto che se il pannello non avesse funzionato loro non avrebbero avuto problemi perchè le garanzie durano molto di piĂą dei 20 anni previsti per l’ammortamento (io sostenevo che il gioco del PV è far guadagnare le banche con gli interessi tanto a pagare sono le tartassate famiglie italiane e il rischio se lo prende il possessore del pannello che se si rompe o viene una tempesta e lo distrugge, lui comunque deve continuare a pagare la banca, però di incentivi non vede piĂą una lira)

      Interessante sarebbe avere il tempo per leggerla tutta perchè da un’occhiata che ho dato ho letto altre cose rispetto a quelle del depliant

      sunpowercorp.it/downloads/product_pdfs/SUNPOWER_PV_LIMITED_W...

    43. Renzo Riva scrive:

      AleD scrisse:
      Tanto se lo fai presente ti rispondono: questo ed altro visto che è produzione di energia pulita, che fa bene all’ambiente e alle generazioni future.

      dailyblog.it/india-26-anni-dopo-incidente-bhopal-otto-colpev...

      Dal soprariportato collegamento estraggo:

      E sempre il WWF, ci asfissia con il “FANTOMATICO” riscaldamento globale!

      E “stranamente” il “WWF” consegna l’onorificenza di “ SOCIO ONORARIO ” alla PRESTIGIACOMO!

      “ NULLA” dice questa benemerita “ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA” su “FINCOE”?
      “ Tace” il “WWF” tanto ambientalista?

      Stefania Prestigiacomo vanta una “FABBRICA DI MALATTIE e conflitti di interesse”?

      Estraggo da questo articolo:

      …I figli di alcuni operai nacquero con malformazioni congenite , altri lavoratori dopo anni si ritrovarono i polmoni assassinati…

      Al ministro Prestigiacomo il termine dimetil anilina suona familiare. La procura di Siracusa aprì un’ inchiesta per lesioni colpose mentre la polizia di Stato rilevò nelle aziende dei Prestigiacomo una serie di violazioni tra cui pendenze con il fisco per circa tre milioni di euro nel giro di tre anni .

    44. Renzo Riva scrive:

      Fa soprattutto bene alle generazioni future che dovranno pagare le insensate e criminali spese dei loro padri.

      facebook.com/profile.php?id=100000274147629#!/group.php?gid=...

      Messaggio ai giovani
      .
      I vostri padri, vere locuste, si sono mangiati tutto il loro presente e pure il vostro futuro, mettendovi sul groppone oltre 1′800 miliardi di Euri di debiti che voi giovani dovrete pagare.
      Atrezzatevi e ditegli di smettere facendo loro intendere con le buone o le cattive che cambierĂ  la musica che… loro hanno suonato fino ad oggi.
      Per prima cosa sottraendogli parte della pensione che percepiscono frutto di inciuci politici clientelari.
      Altrimenti senza ciò, cari giovani, non avrete alcuna prospettiva per il vostro futuro che sarà inevitabilmente diventerà molto più duro di quello conusciuto dai vostri padri.
      Sfruttamento e nuove forme di schiavitĂą vi attendono se non vi atrezzerete per far contro a questo stato di cose e leballe delle energie rinnovabile solo fonte di spesa pubblica in mano ad amministratori senza arte ne parte con il solo motto: Spendo quindi politicamente esisto; ben lontano dal “Cogito ergo sum”.

    45. Cher scrive:

      http://www.nipccreport.org/

      Qui si trovano le info non manipolate sul clima.

    46. jerry rawlings scrive:

      in tutto questo gran bailamme di esperti e meno esperti, come al solito e come da religiosa tradizione si omette di parlare di quella che e’ l’unica ed inconfutabile fonte di energia verde gratuita diffusa ovunque a qualsiasi latitudine , rinnovabile, ecologice e non inquinante, a disposizione di tutta l’umanita da piu’ di 4000 anni……. e che nessuno dico nessuno dei grandi scienziati nomina mai…. pena la squalifica e l’esilio mediatico e lavorativo.
      Parlo naturalmente della canapa.
      e voi siete tutti una BANDA di cacciapalle.
      Adesso andateci voi a documentarvi, tutti, poi quando lo avrete fatto ci si ritrova qui, e mi raccomando con le brache calate e tanta tanta voglia di verita’.
      Se con umile disponibilita’ ci si mette a studiare la immensa letteratura sulla canapa ed i recenti progetti di prestigiose universita’, ci si accorge di quanto inutile e dannosa sia l’energia nucleare.
      La storia ci insegna che spesso la risposta a grandi problemi passa per piccoli cambiamenti.
      La canapa a mantenuto il mondo per millenni. RISCOPRIAMOLA ED AVREMO LA NOSTRA SOGNATA RIVOLUZIONE DEL TERZO MILLENIO.

    47. Renzo Riva scrive:

      @ jerry rawlings

      …e fatti un cannone!

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