Conferenza delle Regioni - parere negativo sul nucleare
28 Gennaio 2010 di AmministratoreIeri 27 gennaio la Conferenza delle Regioni ha espresso a maggioranza un parere negativo sul decreto legislativo che prevede il ritorno del nucleare civile in Italia.
Uniche regioni che si sono espresse in modo favorevole sono state la Lombardia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
Stefano Saglia (sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega per l’energia) ha fin da subito tenuto a precisare che il parere della la Conferenza delle Regioni non è vincolante.
Si ricorda che ben 11 regioni hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale, soprattutto sulla base di un eventuale profilo di incostituzionalità del testo normativo in merito ad un eventuale mancato rispetto delle prerogative delle Regioni nell’ ambito della scelta dei siti per i nuovi impianti nucleari.
29 Gennaio 2010 alle 13:46
Lombardia, Venete e Friuli invece hanno detto sì, e questa è la cosa in assoluto più importante; nonché la prima vittoria a livello regionale, contro la battaglia culturale ed ideologica che si è scatena contro al nucleare.
In più, inutile star qui a discutere sul niente ancora prima di sapere i siti, prima devono essere i tecnici (inviati dagli investitori, le aziende, i privati, i pubblci e chiunque possa ritenere di avere un qualsiasi ritorno economico), a dire se ci siano o meno le condizioni x costruire una centrale in una determinata zona, poi se ne discuterà con il governo, la regione, la provincia ed i paesi interessati.
Ricorrere alla corte costituzionale, non serve a un emerito benamato ed è quanto di più inutile si possa fare (serve solo tanto per fare un po’ di sana propaganda retorica antinucleare).
29 Gennaio 2010 alle 23:14
mentre e regioni italiane fanno a gara per dire di no al nucleare, quelle svedesi fanno a gara per dire di si a depositi di basso, medio e lungo periodo, oltre che a nuove centrali, notizia proprio dell’altro giorno…..
world-nuclear-news.org/The_ball_gets_rolling_in_Sweden_25100...
dopo la revisione della moratoria non obbligatoria del 1980, oggi si cambia idea (bhè, si mette nell’agenda politica per vedere che fare)
sembra assurdo….ma il più calmo è il capo dell’azienda elettrica, che considera il nucleare nuovo come una sostituzione (almeno per il momento) e non produrrà per i primi reattori un ampliamento della potenza disponibile, vista la vecchiaia dei più vecchi reattori.
30 Gennaio 2010 alle 15:26
No al nucleare. Solo rinnovabili? Evviva Copenaghen? (così hanno strillato quelli di legambiente, wwf, ecc. in più posti nella mia regione, la Toscana) Bravi, continuiamo così!
Lettori di Reppublica (non il Giornale) scrivono:
Oggi Repubblica si appassiona a Copenaghen e al vertice sull’ambiente. Per farlo ci racconta della “capitale verde, luci soft, bici e mulini a vento i segreti del modello Copenaghenâ€. Porca miseria pensare che il cuoco è costretto a Milano. A Copenaghen si è in paradiso: il 17 per cento dell’elettricità , ci dice il servizio, proviene da fonti rinnovabili, ci sono 5300 turbine eoliche istallate nel paese e via discorrendo. C’è la straordinaria storia della famiglia Bang che “si candida ad essere una delle novantamila Climate Family di Copenghenâ€. Ma porca miseria il cuoco che ci fa a Milano? “La capitale danese vuole mostrare al mondo che si può vivere ecologicamenteâ€. Acciderba, questi danesi. E poi le piste ciclabili e pensate furono i primi a istituire il Ministero dell’Ambiente! (è la prima volta che uso in questa zuppa l’ingrediente punto esclamativo, nda). Che fenomeni. Qua a Milano ci indagano sindaco, presidente e governatore per i casini che fanno con le polveri sottili. Ma in che mondo viviamo? E ancora come sono nati i primi mulini a vento da quelle parti? “come una favolaâ€.
Fermi tutti. Un momento. Ma in questo paradiso se solo il 17 per cento dei consumi energetici proviene da fonti rinnovabili, ci deve essere qualche altra fonte. Andiamo a vedere gli ultimi dati disponibili e vediamo una storia un po’ diversa. Nel 2007, infatti, i 39,2 miliardi di chilowattora di produzione nazionale lorda danese provenivano per il 47% da centrali a carbone, il 22% da impianti a gas, il 18% dalle pale eoliche e il 12% da altre fonti fossili (olio e biomasse) e importazioni.
L’energia importata in Danimarca varia da anno in anno ed è in buona parte di origine nucleare o da centrali a carbone. Per esempio, Copenhagen ha importato dalla Svezia 1,7 miliardi di chilowattora nel 2006 e 7,6 miliardi di chilowattora nel 2005 dei quali circa metà di fonte nucleare nucleare e l’altra metà idroelettrica. L’elettricità importata dalla Germania, 4 miliardi di chilowattora nel 2006, 0.6 miliardi di chilowattora nel 2005, è in larga parte prodotta con carbone e nucleare.
Adesso si spiega tutto. Bruciano carbone o lo fanno bruciane all’estero.
Evviva la capitale verde. Hip hip Hurra.
4 Febbraio 2010 alle 15:31
Salve.
Vorrei chiedere su quale sito o in quale link si trova il verbale o il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni il 27 gennaio scorso che da parere negativo allo schema di decreto legislativo del Cosiglio dei Ministri del 22 dicembre 2009?
5 Febbraio 2010 alle 18:33
E’ ora che le Regioni contrarie al nucleare si facciano carico interamente delle spese (compresi incentivi) del loro rinnovabile installato e di quello che installeranno.Oltre a cio’ che si facciano carico pure delle spese di olio e gas che usano i loro impianti termoelettrici.Quel poco che producono se la possono anche tenere ovviamente.
E’ ora di far capire a certa gente come ci si assume delle responsabilita’.
Si passi dalle parole ai fatti.
5 Febbraio 2010 alle 18:52
Concordo con Giacomo.
6 Febbraio 2010 alle 16:21
@emanuele
guarda qui:
http://www.regioni.it/
io ho trovato qualcosa in:
http://www.regioni.it/mhonarc/readsqltop17.aspx?4872
e
regioni.it/mhonarc/details_confpres.aspx?id=172627
11 Febbraio 2010 alle 20:35
Chicco Testa: «Cara sinistra, sostieni il nucleare. Come Obama»
di Luca Salvioli
Chicco Testa, oggi, è favorevole al ritorno dell’Italia al nucleare. Non solo, alle sue tesi ha dedicato un libro nel 2008, diversi articoli di giornale e un blog che si chiama “newclear”. Un’autentica conversione. Di nucleare, si occupava già nel 1987. Solo che sosteneva il referendum abrogativo. Tra il prima e il dopo è stato segretario, poi presidente, di Legambiente, presidente di Enel e deputato nelle file nel Pci. Oggi è managing director della banca di investimento Rothschild Italia, presidente di Telit e di Energie Valsabbia, start up nata tre anni fa attiva nel fotovoltaico. Il resto del tempo lo dedica al blog («controllo gli accessi ogni sera») e all’energia, «autentica passione». La fede politica, però, è sempre la stessa. Testa è ancora un uomo di sinistra, solo che non sopporta il dibattito «da tifo calcistico» e l’approccio «fantascientifico» di alcuni suoi esponenti. Tanto da sposare la politica energetica del centrodestra. Lo incontriamo a margine del Green technologies investment forum (Gtif), organizzato dall’Associazione Iban (Italian Business Angels Network) a Milano.
Con il decreto siglato ieri il governo ha aperto la strada del ritorno al nucleare. Le amministrazioni regionali di centrodestra hanno subito detto «sì, ma altrove». Quello di centro-sinistra semplicemente «no». Dopo le elezioni il clima cambierà ?
Certo, le elezioni accentuano i toni e la sindrome nimby. Però stiamo vivendo la peggiore delle situazioni: poteva essere un’occasionie per fare un dibattito serio sulle nostre politiche energetiche, invece è diventato un tema di scontro politico. Si riconduce a una inutile questione di principio ricadendo in vecchi stereotipi. La raccolta differenziata è di sinistra, i termocombustori di destra. I treni di sinistra, le strade di destra. E così il nucleare è di destra. E’ una enorme stupidaggine.
Altrove le cose stanno diversamente?
L’altro giorno Obama, durante il discorso dello stato dell’Unione, ha parlato della green economy con riferimenti specifici al nucleare. Lo stesso Obama che la sinistra italiana ha eretto a paladino della rivoluzione energetica. Benissimo, ma allora bisogna vedere i contenuti di quanto dice, e cioè: “Stiamo investendo un sacco sulle energie rinnovabili, ma non basta”. Per ridurre dipendenza dal petrolio e impatto sull’effetto serra occorrono anche le centrali nucleari.
Per il 2020 il governo prevede il primo chilowattora di orgine nucleare. E’ un’ipotesi plausibile?
La Svezia è tornata all’atomo, l’Inghilterra ha programmato dieci nuove centrali, la Spagna e la Germania non credo lo abbandoneranno. Non parliamo della Francia. Poi ci sono Cina, India, Stati Uniti, Giappone, Corea, Dubai e Canada. Rimaremmo gli unici?
Dunque nel 1987 è stato un errore abbandonare l’atomo…
Sì. Oggi dico sì. Soprattutto spegnere quelle che funzionavano.
Cosa le ha fatto cambiare idea?
Innanzitutto c’è stato un progresso tecnologico importante. Poi l’andamento del prezzo del petrolio e il nostro mix energetico troppo sbilanciato sul gas che importiamo. E non dimentichiamoci l’effetto serra.
La politica energetica del governo punta al 25% di nucleare e 25% di rinnovabili. E’ d’accordo?
Sì, direi di sì.
Scusi, ma lei è ancora di sinistra?
Sì (ride).
Bersani, in un’intervista al nostro quotidiano, ha detto che il nucleare è stato lanciato «in modo scomposto e inattuale» sollevando il tema dello «smaltimento delle scorie» e le «tecnologie vecchie», per giunta straniere, previste.
Guardi quella del leader del Pd, come quella di altri, come Emma Bonino, è una tesi della quale si può discutere. Il problema è quando sento Nichi Vendola che si dice contrario «alle masserie fosforescenti». Dovrei portarlo a vedere le centrali francesi. Sono convinto che il 70% dei dirigenti del Pd la pensa in maniera diversa da come afferma in pubblico.
Torniamo alle scorie…
Mi sembra un falso problema. Ci sono Paesi dove vengono fatte gare pubbliche tra i comuni per aggiudicarsi le scorie. Vengono mantenute in sicurezza con impianti d’avanguardia. Dal ‘45 a oggi non ricordo problemi sollevati dalle scorie.
Le tecnologie?
Dimentichiamoci che l’Italia possa realizzare una sua tecnologia: non è più possibile. Si possono però fare accordi con produttori esistenti, come fa Finmeccanica con Westinghouse e Enel con Edf. Non faremo il cuore del reattore, ma ci sono gli acciai speciali, le caldaie e altro che può essere fatto qui.
La conferenza del clima di Copenhagen è stata un fallimento?
Direi di sì e questo è un male sia per le rinnovabili che per il nucleare. Sarà difficile riportare l’ambiente alla centralità politica internazionale. Le faccio un esempio. Uno si prepara per tre anni per scalare l’Everest, poi arriva al campo base e mancano le attrezzature. Decide di salire lo stesso. C’è brutto tempo ed è solo. Torna a casa. Con che animo riproverà l’impresa?
11 febbraio 2010
ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavor...
15 Febbraio 2010 alle 13:07
In un Paese corrotto dalla testa come il nostro, quale energia nucleare “pulita” potrà mai esserci?
Perchè continuiamo a paragoniamo a Paesi lontani da noi anni luce per tecnologia e politica economica se abbiamo il più alto debito pubblico d’Europa, se gestiamo anche i fenomeni ordinari come emergenze straordinarie, se graziamo corrotti?
Sul nucleare non si scherza. La psicologia delle folle va ripassata.
15 Febbraio 2010 alle 18:05
Lucia scrive:
La psicologia delle folle va ripassata.
Ci ha già pensato un tale di nome Bava Beccaris.
D’altrode alla follia della folla ha poche altre soluzioni.
L’Italia sembra popolata dai lemmings.
16 Febbraio 2010 alle 10:32
L’Italia avrà i suoi difetti e mali come tutti gli altri ma descriverla di continuo come un paese pieno solo di mafiosi, delinquenti e superficiali mi sembra ottuso ed ingiusto.
In Usa, per esempio, s’è visto come sono stati brani, onesti e capaci: grazie alle loro cazzate è scoppiati auna crisi finanziaria enorme!…
Se per voi l’Italia (solo l’Italia) è un paese marci e corrotto perchè non cambiate paese e la smettete con la vostra noioso retorica?
P.S.: negli anni ‘60, con le prime centrali, l’Italia era l’unica (o fra le poche) che si impegnava veramente per sviluppare il nucleare civile al posto di quello militare, come ha sempre detto e ribatito il Prof. Amaldi.
5 Marzo 2010 alle 17:40
Salve,
Vi scrivo perchè sono interessato al nucleare e soprattutto al futuro dei miei figli!
Sono profondamente in disacccordo con il ritorno del nostro paese sulla strada coraggiosamente abbandonata alcuni anni fa per alcuni motivi, che elenco e vi invito a confutarli.
1. il nucleare è stato abbandonato per referendum dalla maggioranza degli italiani e se ritorno ci deve essere sarà solo dalla stessa porta dalla quale è uscito.
2. Sono previste 4 centrali EPR da 16 miliardi di euro ciascuna e non saranno produttive prima di 15-20 anni; con gli stessi soldi in fonti rinnovabili soddisferemo il nostro fabbisogno in 5 anni. e senza scorie.
3. E’ vero le centrali EPR sono più sicure dei vecchi modelli ed hanno una resa per kg di materia prima molto più elevata, ma le scorie che producono sono di almeno due ordini di grandezza più radiotossiche!
4. Parliamo di scorie, vi sembra una scenta saggia avendo noi a disposizione così tante fonti rinnovabili pulite (sole,mare,vento, montagne) costrure queste fabbriche di veleni che saranno ancora letali a 100mt di distanza tra 4,5 MILIONI DI ANNI….MILIONI-MILIONI!!! avete mai visto quello che può causare la radioattività ??? non parlo di tumori o leucemie, ma le deformità congenite, la sterilità … senza parlare di effetti genetici a lungo termine che ancora non possiamo nemmeno immaginare…
ma che probabilmente avranno ben presenti i nostri pronipoti!
5. Vi siete chiesti con chi faremo comunella per questo grande ritorno?
ve lo dico io…Francia per la tecnologia e Russia per lo smaltimento…come??? am alla Putin naturalmente! vedi Mayak e Semipaltinsk.
6. I reattori nucleari li abbiamo inventati noi..(E. Fermi) e le nostre eccezionali menti stanno ancora lavorando in questio senso! Rubbia ha gia sperimentato i reattori a fissione al Torio, sempre radiotossici, ma solo per qualche secolo; con il piccolo vantaggio che non c’è proliferazione nucleare a scopi militari.
7. Se mettessimo la metà dei soldi previsti per ingrassare i nostri “amici” francesi e russi; per continuare ed approfondire i, già ora, molto promettenti esperimenti e studi sulla fusione nucleare, di cui ricordo ancora partecipiamo a grandi progetti sperimentali come ITER e DEMO, anzichè avere reattori commerciali tra 50 anni forse li avremmo in 25…senza contare il piccolo vantaggio strategico di esseri i migliori tecnici e teorici del settore come era per il nucleare a fissione negli anni ‘60, lo stesso potrebbe essere sulle energie rinnovabili, ma come al solito c’è sempre qualcuno da ingrassare alle spalle del futuro del nostro paese e delle generazioni future.
Grazie e scusate lo sfogo che tengo a precisare è assolutamente apolitico,
ma di senso civico e rispetto per chi deve ancora venire.
5 Marzo 2010 alle 19:43
dire che c’è confusione è dir poco (nella prima parte)……..innanzitutto si potrebbe fare un giro per le varie discussioni, ci sono interventi molto garbati, riva che alle volte si inalbera ( ^_^ ), poi persone competenti in materia e persone che chiedono informazioni, alura:
1)visto che è uscito per volontà del parlamento, mi pare che sta tornando indietro dalla stessa porta ^_^
il referendum non disse mai di NO al nucleare, toglieva solo i privilegi che aveva, quale il governo (sotto forma del CIPE) poteva esautorare le decisioni dei comuni e di altri enti (una centrale non la puoi fare dove vuoi, o la fai lì o non la fai…..), i contributi alle popolazioni per il disturbo (e questi erano anche per il carbone) e si vietava all’enel di partecipare al nucleare all’estero (quindi in italia poteva). visto però che eravamo in italia, chiudemmo le 3 centrali funzionanti, non completammo i 5 reattori in costruzione (3 quasi finiti, 2 appena iniziati) e tutti a spasso……
2)sono previsti 10-12 reattori per complessivi 13.000MW di potenza, questi genereranno energia per sopperire al 25% del fabbisogno interno. i 4 EPR sono quelli che vuole fare l’ENEL con il partner EdF, gli altri potranno essere EPR o la tipologia che vuoi te, anche Magnox in linea teorica, anche se è una filiera molto superata (e non credo che ci sia più nessuno che saprebbe come costruirla). il costo di un reattore è stato dichiarato come 4-4.5 miliardi, quindi 16-18 miliardi per i 4 reattori ENEL. questi reattori produrranno circa 50TWh annui o 80TWh per ciclo (ipotesi conservativa) ad un costo (combustibile) attorno ai 400.000.000$ a ciclo (dai calcoli di pietruccio, cioè 2500$/kgEU), quindi il costo del carburante sul kWh sarà di circa 0.5c$/kWh.
portiamo tutto alle rinnovabili, con 18 miliardi possiamo finanziare col conto energia a 0.45€/kWh in totale 40TWh di energia da fotovoltaico, cioè 2TWh all’anno per 20 anni, cioè la produzione di 1.7GWp di fotovoltaico che costano circa 7 miliardi come installazione.
da ricordarsi che solo le 4 centrali ENEL si prospetta che forniscano sui 50TWh/y, in confronto ai 2TWh/y che sono il contributo del fotovoltaico utilizzando medesima spesa.
mi scuso se ho fatto confusione fra grandezze di misura scrivendo, rileggendo bene però si capisce tutto, il carico di combustibile si tratta per ciclo (il pieno del serbatoio), però per fare raffronti devo passare ad una grandezza standard che è l’anno.
i reattori EPR sono previsti produttivi entro la fine di QUESTO decennio, i 10 anni soliti sono per tutto l’iter, non per la costruzione. il reattore finlandese, che si dice ritardi immani etc etc etc, ce ne mette 7 al posto di 5, quello francese è partito a 5 ed è nella tabella di marcia, quello cinese è partito a 5 e finirà dopo 4 (mi ci gioco la camicia)
3)SI e SI (non così come ha scritto lei però c’è un guadagno in termini di risparmio di carburante e di produzione di attinidi minori, che ne vengono prodotti in minore quantità )
per la radiotossicità no (però meglio aspettare romaniello), innanzitutto tutto il combustibile sarà riprocessato, quindi vengono separati uranio, plutonio (che non è weapons grade perchè troppo sporco di altri isotopi del plutonio) e prodotti di fissione + attinidi minori. come scritto prima gli attinidi minori sono prodotti in minore quantità , quindi il loro contributo (a parità di combustibile preso in esame) è inferiore. c’è da dire però che il combustibile rimane più a lungo dentro il reattore, quindi si formano più prodotti di fissione per unità di combustibile immesso nel reattore. quindi: si, considerando due scorie (NON RIPROCESSATE) di due reattori, quelle dell’EPR sono più radiotossiche, tenendo però presente la differente potenza dell’impianto (devi considerare che un impianto da 500MW produce MOLTE meno scorie di uno da 1500MW), il burnup (bruciamento del combustibile) ed altri fattori, le scorie risultano un pò meno radiotossiche rispetto a quelle di reattori precedenti. non è una svolta, però è un progresso.
4) si, io in laboratorio giro tranquillamente di fianco ad una scoria radioattiva, cioè ad una fonte di americio. scorie radioattive sono utilizzate in radioterapia, le batterie al plutonio sono usate nei pesmaker e così via. se si considera una particella alfa (cioè il modo in cui decade uranio, plutonio ed attinidi minori) allora puoi anche starci ad 1m e non succede nulla. se consideri fonti di beta o gamma, allora li devi schermare con acciaio o roccia. in ogni caso ti faccio presente la differenza di massa fra varie scorie. una centrale a carbone consuma qualche Mt carbone annuo, produce MtCO2 annui per GW di potenza. una nucleare consuma sulle 20tEU (Uranio arricchito) all’anno e produce 20tscorie, che se riprocessate diventano come pesi, inferiore alla tonnellata, e volumi inferiori ad un normale tir
web.me.com/stewartbrand/DISCIPLINE_footnotes/Dry_cask_files/...
ognuno di questi cask contiene le scorie di alcuni anni di una centrale nucleare, quindi i volumi sono ristretti e ci si gira tranquillamente di fianco (non ci si abita, ma non c’è nessun rischio o protezione particolare da usare)
parliamo di sole, vento, mare…..
le centrali idroelettriche non se ne possono più fare in italia, in cina per farne una che produce sugli 80TWh/y hanno spostato qualche milione di persone, in italia saranno qualche migliaio per farne una che produce 1TWh, ma chi acconsentirebbe? siamo in italia, il paese in cui gli ecologisti si oppongono alle energie rinnovabili (ricordarsi di pietro in molise, ha detto no ad un parco offshore sia come ministro che poi come parlamentare, però è PER le rinnovabili……..e le associazioni ambientaliste erano TUTTE favorevoli). il sole, si, quale? fotovoltaico, la richiesta notturna è il 50% di quella diurna, ma il sole non c’è sempre di giorno e così via. il vento, l’anno scorso due mesi di differenza c’è stato un fattore 3 fra le energie erogate (maggio e giugno mi pare), quindi è molto aleatorio, ma MOLTO. la spagna e la germania con tutto il loro eolico (sono quasi a 40GW in due se non ricordo male) non sono riusciti a chiudere UN solo reattore nucleare, prima la spagna e poi la germania sono tornati sui loro passi…….UN solo reattore……obama ha recentemente definito il nucleare come una delle grandi carte per l’energia verde, così come si stanno schierando molti ambientalisti (tutti esteri, gli italiani sono fossilizzati), greenpeace UK per esempio quest’anno è il primo anno che non ha espresso apertamente la sua opposizione al nucleare…….
5) per la tecnologia ci sono anche gli AP1000 americani e gli ACR canadesi. per le scorie poi l’UE sta pensando di mettere assieme vari stati con piccoli parchi nucleari per creare un deposito unico, probabilmente in polonia, visto che per molti stati un deposito è troppo oneroso per pochi reattori, come invece conviene a stati come germania, svezia e francia. mayak era un poligono di tiro nucleare, una base militare per la creazione di ordigni nucleari, le scorie le mandano altrove
6) quand’è che rubbia ha sperimentato il suo rubbiatron? io sapevo che era ancora alla fase su carta visto che non si sanno le sezioni di cattura per tutte le energie per gli atomi interessati……
per la proliferazione poi è da dimostrare, si può fare TUTTO con TUTTO, il brutto del torio è nel riprocessamento, se non vado errato è un forte emettitore gamma l’U233 (non fissioni il torio, lo trasformi in uranio fissile) e quindi ci sono molti problemi di radioprotezione dei lavoratori in fase di riprocessamento
7)se si mettessero metà dei soldi che una azienda privata vuole investire (perchè di soldi pubblici oltre quelli per l’agenzia non se ne dovrebbero toccare) in un programma sovranazionale, allora son bravi tutti…….se anche fossero dello stato, allora investiresti dei soldi in una cosa che finirà nella più rosea delle previsioni nel 2050 per avere il primo reattore commerciale, e frattanto? che si fa? intanto l’ALCOA se ne va perchè la corrente costa troppo (quindi qualche migliaio di lavoratori a spasso e la sardegna avrà una sovracapacità produttiva spaventosa, visto che il 40% della sua elettricità era consumata da quell’azienda, quindi ripercussioni anche sui gestori elettrici e così via….)
hai detto bene, FORSE, se però il forse non si concretizza e siamo sempre nel 2050? te hai speso, non hai niente e ti va sempre peggio……
5 Marzo 2010 alle 19:57
mah….
1-per quale motivo si dovrebbe rifare l’errore di sottoporre al voto referendario le questioni tecnologiche? i tecnici di solito si fanno due conti e vedono subito se qualcuno ha detto una scicchezza, e vedono subito le varie bufale messe in giro ad arte… come può accorgersene invece chi non ha competenze?
2 - le centrali dovrebbero costare 16 miliardi in tutto, non ciascuna… praticamente, hai quadruplicato il costo…
Quanto al coprire il fabbisogno con le rinnovabili, nessuno è riuscito a quantificare i costi, nemmeno i sostenitori ad oltranza…. perchè sarebbero astronomici, decine e decine di volte superiori alle centrali attuali.
La fattibilità ? Ancora peggio.
3- guarda, ti posto un’estratto:
“La società finlandese Posiva che dovrebbe smaltirle avverte (Posiva’s expansion of the repository for spent nuclear fuel, environmental impact assessment report, 2008) che le scorie che si produrranno, pur essendo in minor quantità sono molto più pericolose e ciò in accordo con un precedente studio finanziato dalla UE (Technical Report 04-08, Nagra, 2004). Il meno 20% di scorie di cui dicevo si ha poiché il combustibile nucleare rimane molto più a lungo nel reattore con maggiore utilizzo (burn-up) e quindi una radio-tossicità molto più elevata. Ed è la stessa EDF a sostenere che l’emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto alla fuoriuscita che si verificherebbe in un reattore tradizionale. Un altro studio della Posiva sostiene che l’emissione dell’isotopo iodio 129 sarebbe addirittura sette volte (ma parliamo di un singolo isotopo, ndr) maggiore. Un terzo dossier, redatto dalla Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste conclude invece che la fuoriuscita di cesio 135 e cesio 137 sarebbe maggiore di 11 volte). ”
Ora, tenendo presente che la AREVA dichiara solo un +15% complessivo, dato che considera anche la diminuzione delle scorie, mi dici da dove arriva quel “di due ordini di grandezza superiore”?
4 - “sole,mare,vento, montagne”… sole magari…. vento ce n’è proprio poco, impianti marini nemmeno (abbiamo le onde e le maree più basse di tutto il globo)…. direi che possiamo scordarceli, insomma.
L’efficienza energetica invece, è fondamentale.
Quanto alle radiazioni che dovrebbero portare tutti questi problemi… non penserai che le scorie le spargano sui campi, spero… fino ad oggi, con tutte le radiazioni che abbiamo assorbito, la percentuale dovuta alla tecnologia nucleare è ridicola, tanto da essere difficilmente misurabile, e nemeno paragonabile a quella naturale.
5 - Per la verità si tratta di scegliere fra gli EPR francesi e gli AP100 americani, o fose due di un tipo e due dell’altro… faremo comunella con Obama?
6-un reattore al torio devo ancora vederlo.
7- “Se mettessimo la metà dei soldi previsti (…) per continuare ed approfondire(…) esperimenti e studi sulla fusione nucleare, (…) anzichè avere reattori commerciali tra 50 anni forse li avremmo in 25…”
Forse, ma è tutto ipotetico: l’energia, invece, ce l’abbiamo bisogno adesso, e per davvero.
La ricerca va finanziata, i risultati forse arriveranno… o forse avremo ricadute diverse.
11 Marzo 2010 alle 09:55
Che dire mario?
Un momento fa ti ho ringraziato su un altro argometo.
Ora mi complimento per i tuoi ragionamenti direi lineari e forse quasi ovvi ma non tanto ovvi per certuni che chiedono solo e nulla danno.
5 Aprile 2010 alle 20:32
Secondo la Corte Costituzionale le autorizzazioni in materia di energia costituiscono esclusiva competenza statale.
L’estensione della capacità di generazione possono quindi essere individuate
solo con decreto ministeriale di intesa con la Conferenza Unificata,
senza lasciare margini di autonomia alle regioni.
edilportale.com/normativa/sentenza/2010/120/corte-costituzio...
Ora via libera ai siti nucleari.
Mandi,
Renzo Riva
renzoriva@libero.it
349.3464656
8 Aprile 2010 alle 00:10
Mi faccio portatore della seguente istanza e per sottoscrivere l’adesione inviare una e-mail con copia della seguente lettera a
fbattaglia@unimo.it
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
e, p.c., a:
Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani
Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini
Presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi
Ministro allo Sviluppo Economico
On. Claudio Scajola
Ministro all’Ambiente
On. Stefania Prestigiacomo
Ministro alla Economia e Finanze
On. Giulio Tremonti
Ministro al Lavoro
On. Maurizio Sacconi
Presidenti delle principali organizzazioni sindacali
Illustrissimo Signor Presidente,
noi sottoscritti dell’Associazione ProgettAmbiente, del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare e della Sezione del Friuli-Venezia Giulia del Nuovo Psi, desideriamo segnalarLe ciò che riteniamo essere un colossale ingannevole abbaglio che si sta perpetrando ai danni dei contribuenti italiani.
Recentemente, in Italia, diverse amministrazioni locali stanno predisponendosi ad installare impianti fotovoltaici per la produzione elettrica. Ebbene, questi impianti sono una inutilità tecnica ed un disastro economico.
Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale. Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40 GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbirne anche 60 GW, i quali, quindi devono essere disponibili, tutti, pena l’occorrenza di blackout. E, di fatto, sono senz’altro disponibili grazie alla potenza elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone, idroelettrica o nucleare (installata, quest’ultima, Oltralpe).
È senz’altro concepibile, installare, ad esempio, un impianto qualunque di una delle tipologie elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio, tecnicamente parlando, nulla vieta l’apertura di un impianto da 1 GW a carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.
Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti convenzionali in seguito all’apertura di 1, 10, 100 o 1000 GW fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole non brilla fra il tramonto e l’alba!) questi impianti contano zero, come se non ci fossero. E tra l’alba e il tramonto la variabilità dell’insolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto: ancora una volta, è come se non ci fossero.
Esaminiamo ora il disastro economico. Installare un impianto convenzionale che eroghi 1 GW-anno all’anno di energia elettrica richiede un impegno economico che va da €1 miliardo a €3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a €50 miliardi!
Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse in questa tecnologia. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, la tecnologia fotovoltaica per la produzione elettrica sarebbe già bella e sepolta, come sarebbe giusto che sia e come di fatto è. Non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0.001%.
E veniamo, infine, all’ingannevole abbaglio. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico è impossibile aggirarlo), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato fino a 48 c€ il kWh elettrico a chi lo produce da impianti fotovoltaici, cioè fino a 8 volte il prezzo di mercato (il kWh è quotato circa 6 c€ alla Borsa elettrica). Naturalmente l’onere aggiuntivo è spalmato – grazie a questa legge del Conto-energia, sulle tasche di tutti i contribuenti, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato del mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.
Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere. Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Inoltre, poiché tutto questo non basta a stimolare gli appetiti di alcun “buon padre di famigliaâ€, sta accadendo che siano le stesse amministrazioni locali a promuovere l’installazione di questi impianti su edifici e spazi pubblici, cioè a totale carico del contribuente. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi – tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso†meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche dei contribuenti a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà , e ai forzieri delle Banche, per l’altra metà .
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che la prima condizione affinché gli amministratori della cosa pubblica possano auspicare, e pretendere, che l’evasione fiscale sia scoraggiata, è che essi stessi facciano mostra di esercitare quella “diligenza del buon padre di famigliaâ€, sopra evocata. E ci appelliamo pertanto a Lei, Signor Presidente, affinché voglia esaminare più a fondo la questione che Le stiamo sottoponendo e adoperarsi per evitare al popolo italiano questo ulteriore colossale inganno.
Molto cordialmente,
Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)
Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta Iuretig, Segretario Regionale)
Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi, Segretario Nazionale)
Firmano anche:
Franco Battaglia
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8 Aprile 2010 alle 09:44 Commento ufficiale dello Staff
Renzo Riva,
per favore non inserire interventi generici che esulano dalla specifica discussione.
per questo genere di interventi è preferibile usare il forum
http://www.nuclearmeeting.com/forum/
Grazie.
16 Aprile 2010 alle 16:11
Da un’Ansa di quest’oggi leggo che:
“Per fermare la legge che fissa i criteri per i siti nucleari in Italia e’ necessario promuovere un referendum. E’ questo l’invito che il presidente del Comitato ‘’Si alle energie rinnovabili, No al nucleare'’, Alfiero Grandi ha fatto alle 11 regioni che che hanno avanzato un ricorso alla Corte Costituzionale contro questa nuova legge. Nella lettera, Grandi - che ha ricevuto per questo uno specifico mandato dall’assemblea nazionale del Comitato - scrive di apprezzare la decisione delle regioni di ricorrere presso la Corte Costituzionale in difesa delle prerogative che il titolo V della Costituzione assegna loro, ma sottolinea come ‘’il decreto legislativo 08/3/2010 continui a ignorare il parere della conferenza Stato-Regioni in materia di localizzazione dei siti delle centrali nucleari'’. Dunque, secondo la lettera di Grandi, ‘’anche nel caso migliore di accoglimento del ricorso presentato a tutela del ruolo delle regioni, resterebbero in vigore un testo di legge (99/2009) e un decreto legislativo, avente ormai forza di legge, pericolosi e che potrebbero comunque aprire la via della ricostruzione delle centrali nucleari in Italia'’. Per questo viene sollecitato l’avvio di un referendum che puo’ essere richiesto da cinque Regioniâ€
Chi sia questo signore o quanto sia determinante questo comitato non lo sono ma, credo che prima di citare Costituzione, titolo V, ecc. più o meno a caso, bisognerebbe sottolineare che Con la sentenza 119/2010, depositata venerdì 26 marzo 2010, Secondo la Corte Costituzionale le autorizzazioni in materia di energia costituiscono esclusiva competenza statale. L’estensione della capacità di generazione possono quindi essere individuate solo con decreto ministeriale di intesa con la Conferenza Unificata, senza lasciare margini di autonomia alle regioni.
Si afferma di conseguenza poi:
“Il governo vuole imporre gli impianti nucleari scavalcando le Regioni. Undici Regioni hanno già presentato ricorso alla Corte Costituzionale†e citano il titolo V.
Il Titolo V della Costituzione (comprese anche le modifiche volute dal governo di centro sinistra prima delle elezioni 2001) prevede che gli strumenti di pianificazione energetica regionali si uniformino agli strumenti di pianificazione statali, e non il contrario.
La legge 99/2009 e il decreto legislativo 15.02.2010 fissano le regole nazionali per pianificare, localizzare e autorizzare gli impianti nucleari, cui le Regioni debbono adeguarsi.
Gli strumenti citati non prevedono alcuna forma di coercizione. Nei procedimenti autorizzativi sono regolarmente interpellati (e più volte), la Conferenza Unificata, le Regioni e i Comuni interessati, che sono chiamati ad esprimere il loro consenso.
Il Presidente della Repubblica e il Consiglio dei Ministri esercitano i poteri sostitutivi solo nel caso in cui le Regioni o i Comuni neghino l’accordo senza una giustificazione valida.
Il ricorso delle Regioni ha avuto motivazioni esclusivamente elettorali: è stato presentato prima che il Governo definisse le modalità di coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni nel processo.
Il Governo ha a sua volta presentato ricorso alla Corte Costituzionale chiedendo l’annullamento delle leggi approvate da tre Regioni che vietano unilateralmente l’insediamento di impianti nucleari, in evidente violazione del Titolo V della Costituzione. Le leggi in questione saranno certamente annullate.
20 Aprile 2010 alle 23:31
http://www.youtube.com/watch?v=2Brbqp82eVE
http://www.youtube.com/watch?v=SIkdteA8CBA
http://www.youtube.com/watch?v=HkagxYB1thU
Ho scoperto per caso di essere su youtube
Grazie a ciò potrete ammirare la mia stazza
23 Aprile 2010 alle 08:52
Mentre il costo del petrolio sale ed il costo dell’elettricità scende (vedi authority - 3,6%), a qualcuno potrebbe venire il sospetto di questi investimenti necessari al futuro del paese:
repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/g8_23_aprile-3554074/
23 Aprile 2010 alle 11:31
Don Peppone sbagli.
Avevo già scritto circa un mese fa quando l’Autority disse: tariffe luce -3,1% e gas +3,6%
it.notizie.yahoo.com/10/20100330/tts-authority-tariffe-luce-...
Al che e visto che l’elettricità italiana viene per la maggior parte prodotta col gas, quasi il 55%, come mai le bollette luce diminuiscono del 3,1% quando il gas aumenta del 3,6%; e tu mi vai a parlare degli investimenti che c’entrano come i cavoli a merenda.
Misteritalia ovvero l’Italia degli arcani misteri.
Quando linki fai il favore di farlo sull’argomento che tratti; non ho bisogno dell’indottrinamento di repubblica.
23 Aprile 2010 alle 11:48
hai mai sentito parlare di efficienza dei mercati? conosci la legge della domanda ed offerta? l’apertura del mercato elettrico a quello europeo? per te basta mettere su una centrale e poi via, poi se la vendi ad un prezzo piu’ alto o piu’ basso è un altro problema.
per quanto riguarda il linkaggio vedi un po te di rispettare per primo la regola.
23 Aprile 2010 alle 14:16
Il mercato del gas ha una struttura in cui l’efficienza del mercato non è stata ancora raggiunta in quanto la quota in mano ad eni e le regole non sono state ben definite; sempre per ritornare a tema riforme del gas a cura di scajola.
ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2010/04/...