Home  |  Contatti  |  Chi siamo  |  Newsletter  |  Mappa del sito  |  Archivio Cronologico Generale  |  Forum  | :   |



Enel - comunicato stampa in merito all’ accordo nucleare Italia-Francia

27 Febbraio 2009 di Amministratore

Il 24 febbraio l’ Enel ha diffuso un comunicato stampa in merito all’ intesa Italia-Francia per lo sviluppo del nucleare civile in Italia.

Accordo Enel-Edf per lo sviluppo del nucleare in Italia (24 febbraio 2009)

Roma, 24 febbraio 2009 - Nel quadro del Protocollo di Intesa italo-francese per la cooperazione energetica, Fulvio Conti amministratore delegato e direttore generale di Enel e Pierre Gadonneix, presidente e direttore generale di Edf hanno firmato un primo Memorandum of Understanding (MoU) che pone le premesse per un programma di sviluppo congiunto dell’energia nucleare in Italia da parte delle due aziende.

Quando sarà completato l’iter legislativo e tecnico in corso per il ritorno del nucleare in Italia, Enel ed EDF si impegnano a sviluppare, costruire e far entrare in esercizio almeno 4 unità di generazione, avendo come riferimento la tecnologia EPR (European Pressurized water Reactor), il cui primo impianto è in costruzione a Flamanville in Normandia e che vede la partecipazione di Enel con una quota del 12,5%. L’obiettivo è di rendere la prima unità italiana operativa sul piano commerciale non oltre il 2020.

Con il MoU di oggi, Enel ed EDF si impegnano a costituire una joint-venture paritetica (50/50) che sarà responsabile dello sviluppo degli studi di fattibilità per la realizzazione delle unità di generazione nucleare EPR. Successivamente, completate le attività di studio e prese le necessarie decisioni di investimento, è prevista la costituzione di società ad hoc per la costruzione, proprietà e messa in esercizio di ciascuna unità di generazione nucleare EPR, caratterizzate da:
- partecipazione di maggioranza per Enel nella proprietà degli impianti e nel ritiro di energia;
- leadership di Enel nell’esercizio degli impianti;
- apertura della proprietà anche a terzi, con il mantenimento per Enel e EDF della maggioranza dei veicoli societari.

L’accordo Enel-EDF entra in vigore il 24 febbraio 2009 e ha una durata di 5 anni dalla data della sua firma, con possibilità di estensione.

In un secondo MoU, Enel ha espresso la volontà di partecipare all’estensione del precedente accordo sul nucleare a suo tempo raggiunto con EdF per la realizzazione in Francia di altri 5 reattori EPR, a partire da quello che recentemente il Governo francese ha autorizzato nella località di Penly.

“Enel è onorata di avere al suo fianco nel progetto di rilancio del nucleare in Italia un partner industriale come Edf che ha in questo campo un’esperienza e una reputazione riconosciute a livello internazionale – ha commentato Conti –. Gli accordi siglati oggi contribuiscono a rafforzare i legami tra i sistemi industriali di Italia e Francia in un settore strategico come quello dell’energia e a sviluppare ulteriormente la reciprocità nei rispettivi mercati.â€

Enel è oggi presente in Francia nel nucleare, con una partecipazione del 12,5% nell’impianto di terza generazione EPR a Flamanville (1.660 MW); nelle rinnovabili, tramite la controllata Erelis, con 8 MW eolici operativi a fine 2008 e una pipeline di circa 500 MW; nella commercializzazione di elettricità con oltre 1.000 GWh venduti nel 2008.

Ulteriori possibilità di sviluppo di Enel in Francia, riguardano la costruzione di un impianto a carbone pulito da 800 MW, la partecipazione in due unità a ciclo combinato alimentate a gas (CCGT) di Edf da 930 MW e la partecipazione al processo di gara per il rinnovo di concessioni per 25 centrali idroelettriche.



Articoli approssimativamente correlati

  • Protocollo di Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese sulla cooperazione nel settore dell’ energia nucleare (testo)
  • Accordo tra Enel e Edf - è quasi fatto
  • Enel mette fine all’accordo con Edf per il nucleare EPR
  • Enel e Sogin - un accordo per il nucleare?
  • Vicino l’ accordo tra ENEL e EDF sull’ European preassurizzad reactor (Epr)?
  • 77 Commenti a “ Enel - comunicato stampa in merito all’ accordo nucleare Italia-Francia”

    1. danielerovai scrive:

      Ho letto con interesse questo comunicato stampa e mi sono accorto come si venda fumo per arrosto! Anzi se ne è accorta una persona che ha scritto questo simpatico articolo.

      Il sito dove trovare l’originale è
      aspoitalia.blogspot.com/2009/02/italia-francia-e-il-nucleare...
      e l’autore si chiama
      Ugo Bardi, che credo sia anche pro nucleare.

      Buona lettura e grazie al web master per questo post.

      Risulta dal comunicato che ENEL e EDF (electricité de France) hanno “siglato due memorandum of understanding (MoU)”. Cos’è questo oggetto che ha come nome un curioso mix di latino e inglese, e che viene abbreviato con la sigla di una caramella? In Italiano, si dovrebbe dire “protocollo d’intesa” oppure “lettera di intenti”. Già il fatto che nel comunicato stampa abbiano usato il nome più pomposo di “memorandum of understanding” la dice lunga sulla volontà di offuscazione di questa gente. Ma andiamo avanti.

      Allora, un memorandum of understanding (o protocollo di intesa, o lettera d’intenti che dir si voglia) rappresenta l’equivalente un po’ più formale di una stretta di mano. Non che non possa avere valore legale; anche una stretta di mano lo può avere. Ma il fatto di usare questo termine e non quello di “contratto” indica che i partners dichiarano soltanto la loro buona volontà ma non prendono nessun impegno. Non abbiamo i testi dettagliati di queste due caramelle MoU, ma dal testo che abbiamo ci accorgiamo subito che, in effetti, non corrispondono a nessun impegno reale.

      Ci sono due MoU fra Enel e EDF. Il primo “pone le premesse per un programma di sviluppo congiunto dell’energia nucleare in Italia da parte delle due aziende. ” Notate che “pone le premesse”, ovvero per ora non c’è nessun piano del genere.

      Dice poi che “Enel ed EDF si impegnano a costituire una joint-venture paritetica (50/50) che sarà responsabile dello sviluppo degli studi di fattibilità per la realizzazione delle unità di generazione nucleare EPR”. Ovvero, l’unico impegno di questo MoU e che EDF e ENEL faranno insieme uno studio di fattibilità. Ma notate che qualcuno dovrà finanziarlo, e qui non si accenna nemmeno a uno stanziamento.

      Leggiamo poi che “Successivamente, completate le attività di studio e prese le necessarie decisioni di investimento, è prevista la costituzione di società ad hoc per la costruzione, proprietà e messa in esercizio di ciascuna unità di generazione nucleare EPR”, Notate che “è prevista” la costituzione di una società ad hoc, ma questo è qualcosa che avverrà in un futuro non ben definito quando saranno prese “le necessarie decisioni di investimento”, ovvero qualcuno avrà trovato i soldi, se ci riuscirà. Ovviamente, non c’è nessun impegno legale a fare questa cosa.

      La seconda caramella MoU è altrettanto insipida della prima: dice che “Enel ha espresso la volontà di partecipare all’estensione del precedente accordo sul nucleare a suo tempo raggiunto con EdF per la realizzazione in Francia di altri 5 reattori EPR”. Notate che Enel “ha espresso la volontà,” tutto qui! E notate anche che soltanto ENEL ha espresso questa volontà; secondo il comunicato stampa, EDF non ha detto niente. Di solito, quando si fa un contratto, bisognerebbe essere d’accordo in due!

      Diciamo che questi MoU sono equivalenti a una situazione in cui io potrei andare, per esempio, dall’agente immobiliare che vende una bella villa sulla Costa Smeralda e firmare con lui un “memorandum of understanding” nel quale io mi dichiaro interessato a comprare la villa e lui si dichiara interessato a vendermela, ma non si menziona a che prezzo. Una cosa del genere non vale niente; ovviamente. Infatti, quando fai un contratto serio per comprare una casa paghi una caparra e sul contratto c’è scritto il prezzo, i termini e le condizioni. Ma qui, fra Francia e Italia non c’è proprio niente del genere, niente di serio sul nucleare.

      Questo non vuol dire che Francia e Italia non siano interessate a collaborare sull’energia nucleare. Anzi, con il proprio nucleare ormai in netto declino, la Francia ha bisogno di partners per rilanciare e rifinanziare nuove centrali e probabilmente questa è la ragione che ha spinto Sarkozy a Roma. Ma questo cosiddetto “accordo” fra Italia e Francia è puro fumo e rumore; aria fritta, propaganda fatta secondo un copione ormai collaudato e, curiosamente, la gente continua a cascarci.

      Eppure, per tutta la giornata del 24 Febbraio, giornali e televisione ci hanno bombardato con la notizia che Italia e Francia si sono messe daccordo per la realizzazione di quattro centrali nucleari, dando la cosa come certa e assodata. Tutta la vicenda conferma in pieno la saggia regola che continuerò ad applicare: tutto quello che ti raccontano in TV o sui giornali va ignorato in quanto o è falso, o è esagerato, o è irrilevante, o tutte e tre le cose insieme.

    2. Giacomo scrive:

      Ho sentito che la mia regione, il veneto, si e’ candidata a ricevere uno dei 4 futuri impianti nucleotermoelettrici.Sarebbe fantastico se si realizzasse!
      Qualcuno ne sa qualcosa?

    3. danielerovai scrive:

      Giacomo lo so che leggere è faticoso ma se ti sforzi la risposta te la dai da solo! Mi scuso per la lunghezza ma mi piacerebbe che si discutesse su quello che VIENE MESSO IN RISALTO di questo “accordo non accordo”.

      Nesuna centrale in Veneto Giacomo perché non c’é alcun accordo ma solo una stratta di mano.

      Come spiega molto chiaramente Bardi:
      Diciamo che questi MoU sono equivalenti a una situazione in cui io potrei andare, per esempio, dall’agente immobiliare che vende una bella villa sulla Costa Smeralda e firmare con lui un “memorandum of understanding†nel quale io mi dichiaro interessato a comprare la villa e lui si dichiara interessato a vendermela, ma non si menziona a che prezzo. Una cosa del genere non vale niente; ovviamente. Infatti, quando fai un contratto serio per comprare una casa paghi una caparra e sul contratto c’è scritto il prezzo, i termini e le condizioni. Ma qui, fra Francia e Italia non c’è proprio niente del genere, niente di serio sul nucleare.”

    4. egisto scrive:

      Questi MoU sono il primo passo per un accordo più vasto. Non si può fare di più perché manca del tutto l’infrastruttura legislativa, autorizzativa e regolamentare, come chiaramente scritto nel comunicato stampa. Rovai (e Bardi) pensano evidentemente (ma solo quando gli fa comodo) che le centrali nucleari si costruiscano in quattro e quattr’otto. Ma le cose non stanno così. Questo è il primo passo di un lungo cammino e va preso così: l’importanza è che per la prima volta si ha qualcosa di concreto non solo chiacchiere.

    5. danielerovai scrive:

      Anche a te Egisto chiedo di andare oltre la questione di merito.

      Il fatto è che l’informazione, forse perché ormai i messaggi devono essere semplici per un pubblico semplice oppure perché serve - e se non c’é si crea - la notizia ogni giorno per stimolare la vendita dei giornali e l’audience delle trasmissioni (anche Porta a Porta se ne è occupato), ha fatto passare una lettera di intenti come di un accordo già fatto.

      Questo dovrebbe stimolarci a non dare una risposta scontata “è il primo passo verso un accordo” - che non è nemmeno la risposta giusta perché si parla non del futuro accordo ma del modo con il quale è stato presentato questo incontro di cortesia - ma cercare di capire il motivo perché i media hanno enfatizzato un incontro “mostrandolo” per quello che non è.

      La domanda è semplice: visto che chi fa informazione non è stupido e ha letto il comunicato stampa dell’ENEL perché l’informazione è stata cosi enfatizzata e distorta?

      Mi piacerebbe che gli amici del forum riflettessero su questo fatto provando a dare una risposta non banale come quella data da Egisto.

      Non è necessario, sia chiaro. Possiamo tranquillamente continuare a parlarci addosso. Però la discussione è stimolante se intelligente e interessante.

    6. Giacomo scrive:

      x danielerovai

      Lo so che e’ faticoso da capire per chi deve imporre il proprio modo di vedere le cose e commentare inopportunamente.Evita,grazie.

      x tutti

      Riformulo la domanda: Ho sentito che il veneto si candida….Nessuno sa di piu’ in merito?

    7. Egisto scrive:

      Una domanda banale non può che avere una risposta banale. Il Prof. Bardi ci illumina dicendo, pensa un po’, che un memorandum of understanding è …. un memorandum of understanding e che gli dovremmo dire? bravo hai scoperto l’acqua calda. E’ evidente che si tratta di gente che non hai mai condotto un progetto industriale e imprenditoriale più grande del montaggio di panelli solari sul proprio tetto e non si lascia nemmeno sfiorare dal dubbio che non si può certo firmare un contratto vincolante in una situazione come quella italiana dove sono passati 8 mesi dalla decisione del ritorno al nucleare. Ma questo non vuol dire che l’accordo sia solo ed esclusivamente propaganda (di cui peraltro sicuramente un po’ c’è, Berlusconi deve proporsi come leader decisionista e Sarkozy deve vendere più reattori possibili, cosa non facile nel contesto attuale). Da qualcosa si deve pur partire.
      Poi la stampa è piena di distorsioni, chi conosce in profondità un argomento non può che rimanere inorridito dalle distorsioni giornalistiche sia che si parli di energia sia che persone indiziate divengano automaticamente colpevoli.
      Non ho mai curiosamente sentito il Prof. Bardi criticare le innumerevoli panzane (queste si propaganda del tutto fasulla) che ci vengono rifilate dalla stampa sui miracoli promessi dalle fonti cosiddette rinnovabili.

    8. Egisto scrive:

      per Giacomo:

      Il Veneto ha proposto Porto Tolle, la Sicilia si è detta disponibile. La Lombardia dice forse.

    9. tano scrive:

      ciao a tutti,si dice che anche la puglia ospitera il nucleare,per esatto avetrana,nardo.
      penso che una discussione seria deve essere aperta, non bisogna impaurire i cittadini,c’è bisogno di capire e chi di competenza deve informare sui veri problemi del nucleare,dire quali i vantaggi,e svantaggi.
      intanto sul terra incombe l’effetto serra,dato dall’anidride carbonica prodotta dalla conbustione del petrolio.inoltre bruciando petrolio stiamo avvelando l’atmosfera da tutte le ciminiere della terra,da milioni e milioni di automobili salgono verso il cielo immense quantità di prodotti tossici e cancerogeni e di cui se ne parla poco,perche non si fa una campagna di informazione con una legge come si fa nelle sigarette,io non sono favorevole al nucleare,pero da cittadino voglio capire.
      riscaldamento ed inquinamento aumentano con lo sviluppo economico,sempre più macchine ,aerei,fabbriche,riscaldamento domestico,condizionatori ecc..e questo porta sicuramente alla catostrofe,quindi senza le centrali siamo nelle stesse condizioni,esposti tutti i giorni alle malattie tumorali.
      esistono soluzioni alternative,i fisici dicono che le scorie nucleari se vengono bombardate si rendono innocue,il problema secondo me e altro,intanto estrarre petrolio costa molto meno,le nuove tecnologie costano moilto di più,poi c’è da considerare il rapporto con il mondo per il petrolio,la guerra e ancora vicina.
      l’altra guerra e quella degli ecologisti che come sentono parlare di nucleare scoppia il finimondo,bloccando non solo le produzioni di centrali,ma anche la ricerca nel campo,più importante perche senza la ricerca non ci sono le dovute informazioni,cosi noi continuamo a consumare petrolio come forsennati per non rallentare io sviluppo economico.insomma l’effetto serra e la malattia,lo sviluppo di combustibili alternativi deve essere la medicina,in questa alternativa c’è anche il nucleare che produce energia pulita.
      saluti.

    10. Edoardo scrive:

      Per Daniele:
      Ugo Bardi nuclearista?… Bardi docente di chimica, niente a che fare con fisica nucleare, all’università di Firenze (e’ stato detto milioni di volte in altre discussioni) appartenete all’Aspo Italia, associazione di dubbie origini scientifiche che si rifa sia al Club di Roma - associazione ultraambientalista degli anni ‘70 ed al libro che questi hanno come bibbia “I Limiti dello Sviluppo” commissionato dal MIT Usa e pubblicato nel 1972. Nel libro, basato su falsità e previsioni errate: il petrolio doveva finire del tutto nei primi anni 2000, le riserve di oro, argento e mercurio intorno a metà anni ‘80 e l’uranio entro il 2020 tute cose smentite dai fatti: per l’uranio sono stati scoperti di recenti nuovi giacimenti in Kazakustah, Australia, Nuova Guinea, Ucraina atnto che le scorte sono aumentate del 30% (Dati Iaea 2007).
      Bardi (che conobbi personalemte ad un convegno del 2005 nella mia città)comunque ripete a pappagallo le solite storie: centrali pericolose, uranio scarso, costi altissimi, scorie ingestibili; basandosi ovviamente sul testo del 1972 che menzionavo.
      A proposito sul libro si storia contemporanea per le scuole superiore Camera - Fabietti, già nelle pubblicazioni del 1992, Capitolo 58 pag. 1434 si definisce il libro “Il limite delo sviluppo” testo basato su banalità e colossali falsificazioni.

      Daniele, te puoi dar ascolto a chi ti pare, ma visto che sei una persona obbiettiva ti informo che Bardi base tutte le sue tesi su un ideologico e feroce antinuclearismo.

    11. Edoardo scrive:

      Per Tano:
      il sito di Avetrana era già considerato sito nucleare dal 1981 qunado si pensava a costrire un’altra centrale simile a quella che doveva sorgere a Montalto di Castro e a Trino 2.

      Per Giacomo:
      Galan è stato tra i primi a proporre il sito di Porto Tolle ma i tecnici non lo ritengono idoneo.
      Alcuni siti adatti sono nella zona di Chioggia.

      Saluti.

    12. danielerovai scrive:

      EGISTO
      Mi sembra che se vogliamo il buon senso escz fuori. Sono daccordo che Bardi ha scoperto l’acqua calda. Quello che mi sorprende è che i media abbiano dato una notizia pompata. Si parla di intenti e alla gente i media parlano di accordo.
      I media non sanno cos’é l’acqua calda?

      EDOARDO
      Non conosco Ugo Bardi. Ho ripreso un suo articolo perché lo ritenevo interessante per il post. Ho poi letto altri suoi articoli e l’idea che mi ero fatto era quella. Poco importa come la pensi sul nucleare. Importa il fatto che in un momento dove tutta l’informazione dava la notizia in un certo modo, lui ha messo iìuntini sulle i.

    13. tano scrive:

      grazie per l’informazione edoardo,comunque il referendum contro le centrali,bloccò la costruzione ,io credo che senza la dovuta informazione i cittadini sono e rimangono impauriti.
      il ricordo di chernobyl e ancora vivo,ma credo che questa sia solo una trovata per fare propaganda,ineffetti una stretta di mano tra berlusconi e sarkozy non dice assolutamente niente.

      un saluto

    14. Pietruccio scrive:

      x tano

      Tu citi i pericoli derivanti dalle fossili in riferimento all’inquinamento. Non ho trovato dati certi in merito, al massimo qualche commissario europeo che si azzarda ad affrontare la questione

      ec.europa.eu/environment/news/efe/20/article_2434_it.htm

      Però nessuno tiene conto che il massimo dei danni, a tutt’oggi, non li fa l’inquinamento ma l’economia, l’incapacità dell’uomo di organizzarsi in un mondo che ha problemi di sovrapproduzione alimentare e ci sono centinaia di milioni di persone denutrite

      “Le scienze Novembre 2007-11-03
      Dove vince la fame di Per Pinstrup e Fuzhi Cheng
      Denutrizione
      il 18% dei denutriti sono bambini sotto i 5 anni (circa 150 milioni)
      820 milioni nei paesi in via di sviluppo
      25 milioni nei paesi in transizione (ex unione sovietica)
      9 milioni nei paesi industrializzati
      Dati fao (citati dall’articolo). Ogni anno
      -12 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per cause legate alla denutrizione
      -mezzo milione di bambini diventano parzialmente o totalmente ciechi per effetto della carenza di vitamina A
      www.fao.org
      www.ifpri.org

      Il grosso del pericolo delle fonti fossili, secondo me, è rappresentato dal fatto che sono esauribili (un terzo dell’energia oggi la dà il petrolio e un quinto il gas e si esauriranno praticamente insieme fra qualche decina di anni): il rischio è continuare a consumare quelle fonti all’interno di un sistema economico fragile e instabile (come ha dimostrato anche la crisi recente) in totale dipendenza dalle stesse. Questa disponibilità di energia a basso costo supporta anche una crescita demografica intollerabile e non voglio pensare a cosa potrebbe succedere se si dovesse verificare una impennata dei costi dell’energia nel momento in cui si dovessero riscontrare le prime difficoltà di estrazione. Uno shock energetico produrrebbe ben altri danni dell’inquinamento.

      Il nucleare di III generazione può dare una mano importante ad addolcire la “discesa” e dare il tempo alla società e alla popolazione (come numero) di adattarsi alle nuove condizioni. Il nucleare di IV generazione potrebbe, invece, sostituire in modo significativo le fossili anche sul lungo termine (migliaia di anni, forse decine) garantendo un buon tenore di vita per una popolazione mondiale che comunque non può continuare a crescere, e tantomeno a questi ritmi, altrimenti non c’è veramente soluzione.

      Le rinnovabili, a cui si affiancherà il nucleare, saranno comunque chiamate, in futuro, dare un contributo molto importante ed auguriamoci tutti che ce la possano fare. Non ha senso mettere il nucleare in competizione con rinnovabili, perchè il problema è l’inquinamento e l’esaurimento delle fossili e non altro. Come mai ci sono, allora, tanti interventi e articoli che mettono il nucleare in competizione con le rinnovabili? Non lo so e non lo capisco, ma credo che uno dei motivi possa essere legato al commercio delle quote di CO2 del protocollo di Kyoto: col nucleare in Italia se ne dovrebbero comprare molte meno e forse qualcuno vedrebbe ridimensionato qualche buon affare su cui aveva fatto conto.

    15. Edoardo scrive:

      Per Tano:

      La sera del 27 Febbraio scorso, Bruno Vespa alla trasmissione Rai
      “Porta a Porta†discuteva del ritorno al nucleare con Casini, Scajola e Ortis.
      Nell’occasione ricordò quello che successe nel 1987 durante la campagna (vergognosamente antinucleare); disse che fu l’unico referendum nella storia della Repubblica ove la Rai impedì un vero e proprio dibattito. Vespa, i giorni successivi al referendum fece uno speciale che parlava appunto dei risultati; dette la parola ad un ingegnere dell’ Enel (non citò il nome) che spiegò tutte le vergognose bugie dette i mesi prima…in studio qualcuno obbiettò: “Perché queste cose non l’avete dette prima?†e l’ingegnere: “Non ci è stato possibileâ€
      Gli ambientalisti più ottusi affermano che la lobby nucleare è potentissima…Mah, forse lo è (o era) un tantino di più quella del gas e petrolio.

      Con stima

    16. andrea.m scrive:

      Un caro saluto, Daniele, eroico combattente del buonsenso, anche io, avendo letto con divertimento l’articolo di Bardi, ero venuto a dare un occhiata per vedere se era possibile incastonarlo nell’inevitabile discussione in merito.
      Ho scoperto che mi avevi preceduto,
      Possiamo avere una certezza: mentre chiudono gli ospedali e licenziano centinaia di migliaia di lavoratori, non troveranno i quattrini per realizzare alcuna centrale nucleare, ma riusciranno comunque a dilapidare una fortuna di denaro pubblico in studi di fattibilità.
      Il ponte di Messina insegna, tra progetti, V.I.A. e penali che pretendono le imprese coinvolte nell’appalto fantasma ci avviciniamo già al miliardo di euro spesi, senza che sia stata posata neanche una prima pietra.
      il governo dello sciopero virtuale, il lavoro virtuale ed il ponte virtuale, non poteva certo privarsi delle quattro centrali nucleari virtuali.

    17. Egisto scrive:

      X Andrea M.
      Far dieci centrali nucleari non sarà un’impresa semplice ma in confronto a quanto proposto dalla tua associazione-partito di convincere 60 milioni tra italiani ed immigrati ad avviarsi spontaneamente sulla strada della decrescita, cambiando il proprio stile di vita e riducendo volontariamente i propri consumi (anche quando l’economia tornerà a crescere) appare decisamente una bazzecola.

      A proposito com’è che in mezzo a tanti licenziamenti non si sente più parlare della mitica e utopica “decrescita felice”? Ora che sembra a portata di mano ci si accorge che forse non è proprio così felice?

    18. danielerovai scrive:

      Un saluto anche a te Andrea.

      Ieri ho comprato un bellissimo libro. E’ del 1999. Si intitola: Corruzione Ad Alta Velocità. Autore F. Impsimato (magistrato).
      Parla della grande truffa AV. Parla di contraente generale (general contractor)… il succo è che la grande opera si fa non per migliorare il paese ma per creare un pozzo di finanziamenti dove pescano gli industriali (le commesse), i politici (le mazzetta). Non è questo il luogo per parlare di questo.

      Si caro Andrea. Ho proprio paura che si sia trovato la nuova grande opera da fare per fare soldi a scapito della collettività.
      Gli elementi ci sono tutti.
      Certo adesso con il fatto che è caduto il discorso della CONCESSIONE e le gare di opere pubbliche devono avvenire per APPALTI INTERNAZIONALI sarà più difficile giustificare il General Contractor, ma come allora (1990) si creò un ibrido che non era concessionario ne appaltatore (la TAV e i vari consorzi per le varie tratte della AV), si troverà sicuramente un simulacro usando la formula del Consorzio ideato in Finlandia.
      Anche la legge parla di CONSORZI. Ed erano CONSORZI i General Contractor che hanno fatto, e stanno facendo, la AV.

      Purtroppo la truffa l’ho conosciuta solo 4 mesi fa leggendo carte e documenti. Potete tranquillamente pensare che siano le dietrologie di un antinuclearista. E vi do ragione perché sino a 4 mesi fa lo avrei pensato anch’io.

      Sul sito della Corte dei Conti c’é una bellissima relazione che descrive la situazione finanziaria delle FS e cosa ha voluto dire l’Alta VelocitA’ sin dall’inizio.
      Bisognerebbe leggerla.
      Aprirebbe gli occhi su cosa vuol dire opere pubbliche e gestione delle risorse dello stato (i nostri soldi) da parte di una classe politica/industriale inetta, arrogante e avida.

      Il web master mi perdonerà se do l’indirizzo dove scaricare il file word.

      corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Se...

      Sarà una lettura interessante. Poi con questa chiave di lettura degli investimenti privato/pubblico immaginate cosa sarà la costruzione delle centrali (tenete conto che si parla di centrali ma anche di infrastrutture di servizio alle centrali), di Consorzi che progetteranno e costruiranno le centrali (e l’idea è che ci sia la CDP come socio di minoranza)…

      Mi spiace di avervi svegliato…

    19. Renzo Riva scrive:

      Mi ci tiri per i capelli.
      Faccio mio il concetto di “fascismo democratico”.
      Se ti dicessi che tutta la classe politica, dalla più alta carica fino all’ultimo consigliere comunale e circoscrizionale, è associata a … produrre quanto hai detto pensi che le cose cambierebbero?
      No mio caro perché è entrato nel DNA degli “itagliani” il malaffare anche nelle piccole cose: tutti alla ricerca dei privilegi e non dei diritti che per farteli riconoscere devi spianare o un avvocato o mandare qualche avvertimento luparato.

    20. Edoardo scrive:

      Quelli di sinistra vedono truffe, raggiri, da tutte le parti… per carità nessuno discute che in Italia i precedenti non mancano.

      Ma voi venite a fare i paladini della correttezza e l’onestà (la famose “questione morale della sinistra”) ma non appena siete al potere, anche in ambito regionale, fate peggio della destra.
      Vedi ammnistrazioni di sinistra inquiste nei mesi scorsi (Toscana, Trentino, Liguria, Abruzzo, Campania…)

      Noi ci siamo svegliate ma voi tornate a sognare.

    21. Renzo Riva scrive:

      Edoardo,
      hai dimenticato la regione Umbria dove si sono corrisposti da soli i più alti emolumenti in Italia alle cariche regionali (presidente e consiglieri regionali) con debito spaventoso.

    22. danielerovai scrive:

      Se devo trascinarti in questo m…..o ti ci porto a braccetto. Almeno ho compagnia. Che dire Renzo. Se questa è la realtà italiana siamo messi male. Ti prego leggi quella relazione della Corte. Sono sicuro che resterai male anche tu a leggere i giudici scrivere che la gestione delle cose dello stato è stata fatta da manager assolutamente incapaci con controllori che non contraollvano. La cosa dolorosa non è dire: erano, sono, delinquenti… la cosa dolorosa è che viene fuori come la cosa pubblica, proprio perché pubblica, quindi non mia, deve solo essere sfruttata! Certo che c’é la gestione fuorilegge. Ma il motivo non è perché chi gestisce è delinquente. Il motivo è, e scusa la ripetizione, che non si fa del male a gestirla male! A scuola la chiamavano educazione civica!
      Cosa fara? Una cosa sola: non fare niente perché qui è tutto ormai marcito.

      Edoardo ne è la dimostrazione. Ormai siamo tutti schierati. Per lui il mio discorso è stato solo un attacco al centro destra che oggi governa. Ti invidio Edoardo. E non è una presa in giro.

    23. tano scrive:

      credo che bisogna considerare il costo delle centrali nucleari,nessun imprenditore privato puo investire,chiaro bisogna capire se conviene,a meno che per i primi anni non si alzano i costi per permettere a chi investe di recuperare la spesa.
      purtroppo dobbiamo ammettere che siamo in ritardo di circa 20 anni,oggi le energie alternative non bastano,non c’è la certezza,non possiamo dire no a tutto,se la russia chiude i rubinetti noi siamo senza gas,oltretutto i pannelli solari inquinano,e necessario trovare dei sostiuti al petrolio e al carbone,tanto questi esistono gia,basta cercare con l’intento di voler trovare.
      il danno più grande(qui la responsabilità degli ambientalisti)e aver bloccato la ricerca sul nucleare,mentre la francia oggi si permette di avere fisici in grado di realizzare il nucleare, noi non siamo in grado di fare nulla.
      un saluto a tutti.

    24. Edoardo scrive:

      Per Daniele:
      Edoardo ne è la dimostrazione. Ormai siamo tutti schierati. Per lui il mio discorso è stato solo un attacco al centro destra che oggi governa. Ti invidio Edoardo. E non è una presa in giro.

      Sbagli, caro amico: anche tu sei schierato e forse non te ne rendi conto quindi anche te, come me, sei e vivi nel marcio.
      Nelle tue parole poi ci sono i soliti giudizi ipocriti di chi crede di poter giudicare tutto e tutti (provenienti sempre da una certa parte politca ma guard!): non fare niente perché qui è tutto ormai marcito.

      Io non intendevo difendere il centro destra: se capisci cosa leggi ho detto: ma non appena siete al potere, anche in ambito regionale, fate peggio della destra.
      io, su questo forum, sono stato il primo a attaccare Matteoli per la sua incompetenza e per le scempiaggini che diceva nello scorso governo: E quando è stato rimesso a capo ad un ministero mi sono preoccupato.

      Saluti.

    25. psionic scrive:

      andrea.m, ti faccio un solo nome: “Passante di Mestre”.

      E adesso il Veneto che si offre di ospitare una delle centrali nucleari. E dopo si chiedono perche’ la gente voglia il federalismo!

      psionic, Veneto orgoglioso

    26. Edoardo scrive:

      Per Psionic:

      effettivamente Galan, oltre che buon senso, ha dimostrato di avere più carattere di quelle regioni che hanno detto subito no (tra cui la Toscana ove vivo) solo perchè la maggioranza è di sinistra… che idioti!

    27. Valerio scrive:

      Saluti,
      un breve commento, piu’ che altro per Daniele:
      che la situazione in Italia sia agghiacciante lo sappiamo bene o male tutti, ma…. cosa dovremmo fare allora? Non fare piu’ nulla perche’ se no anche quel poco che si fa viene sfruttato dai soliti noti?
      Sarebbe come dire che dato che il salumiere ruba sulla tara, facendomi pagare la carta come salame, io allora mi rifiuto di mangiare salame. Mi sembra assurdo! E non rispondermi che posso cambiare salumiere, perche’ temo che oggi come oggi questa non sia proprio un’alternativa percorribile….

      Ultima aggiunta: leggo oggi che dopo gli Emirati Arabi e la Giordania anche il Kuwait ha deciso di puntare sul nucleare per la produzione di energia e la desalinizzazione delle acque di mare.
      Siamo cosi’ corrotti e incapaci da non riuscire a fare “meglio” del Kuwait in
      campo industriale?

      Saluti
      V.

    28. Pietruccio scrive:

      Secondo me bisogna iniziare facendo una analisi che metta un po’ in ordine tutta una serie di situazioni, perchè la disinformazione e la propaganda ha buon gioco proprio nella confusione e nelle ambiguità.

      Da una prima analisi a me sembra le interferenze negative sui lavori possano derivare da tre atteggiamenti differenti che non centrano niente una con l’altra
      - le possibili infiltrazioni della malavita;
      - il malcostume italiano nella gestione, per così dire “furba”, dei lavori, che vengono appesantiti da una insopportabile schiera di parassiti e approfittatori di ogni genere e tipo, che trovano il modo di gonfiare in modo ingiustificato i prezzi a loro favore;
      - l’appesantimento burocratico dovuto a malfunzionamenti e lentezze del settore della pubblica amministrazione, complicazione, ambiguità e scarsa chiarezza del quadro normativo, volontà, da parte di molti, di bloccare qualsiasi iniziativa altrui (più che altro a causa di qualche frustrazione psicologica) ricorrendo a scuse, manifestazioni, atti teatrali di vario tipo, atteggiamenti vessatori da parte di chi ha il pallino in mano ecc… che per la nazione, il suo sviluppo e il suo benessere, a mio parere, sono di gran lunga più dannosi di qualsiasi altra cosa.

      Anche il rischio nucleare va analizzato nei suoi vari aspetti:
      - un conto è il rischio di incidente causa cattiva conduzione e/o progettazione di una centrale nucleare (ma con le nuovi centrali EPR direi che è assolutamente da escludere),
      - un conto è la possibile gestione impropria del combustibile irraggiato e altre scorie pericolose di III categoria provenienti da centrali elettronucleari (e anche su questo, come ho già detto, non vedo proprio come sia possibile che la popolazione corra qualche rischio essendo materiale che può essere trattato solo da grosse aziende supercontrollate: la garanzia per la popolazione dovrebbe derivare dalla totale trasparenze delle procedure ed è su questo che dei veri ambientalisti dovrebbero impegnarsi, applicandola, oltretutto, a qualsiasi altra attività e/o industria e non solo al nucleare),
      - un conto è la gestione e lo smaltimento in modo inappropriato di sorgenti radioattive “gestibili” con mezzi artigianali, cioè di I categoria, (e su questo il pericolo c’è comunque indipendentemente dal fatto che si facciano o meno centrali nucleari in Italia visto il numero e la diffusione di tali sorgenti radioattive nel nostro paese e nel mondo utilizzate per gli scopi più vari, dalla medicina, all’industria, all’agricoltura, alla ricerca ecc…: qui si tratta di tenere sotto controllo le ecomafie e i “furbi†che cercano quel tipo di scorciatoie).

      Se si analizza tutto, caso per caso, mi pare che venga fuori in modo evidente che ripartire seriamente col nucleare in Italia, non solo non aumenta i rischi ma quasi sicuramente li diminuisce: è proprio quello che ha dimostrato la famosa trasmissione di report che ha fatto vedere come un nucleare abbandonato, con pochi fondi e troppi vincoli (non lasciano costruire neanche i siti di stoccaggio provvisori: ditemi voi uno cosa dovrebbe fare) viene giocoforza gestito “male”. Abbiamo invece bisogno di un sistema nucleare forte, con tanti addetti, tanti controlli e tante risorse derivanti dalla produzione di abbondanti quantità di energia elettrica, e ben gestito, cioè trasparente.

    29. Edoardo scrive:

      Allora, dopo la tragedia del Vajont (ove l’inadempienza, l’interesse particolare delle lobbies di allora (la SADE) e la falsità toccarono punte vergognose) si doveva impedire la costruzione di altre dighe e centrali idroelettriche…

    30. Pietruccio scrive:

      Secondo me bisogna iniziare facendo una analisi che metta un po’ in ordine tutta una serie di situazioni, perchè la disinformazione e la propaganda ha buon gioco proprio nella confusione e nelle ambiguità.

      Da una prima analisi a me sembra che le interferenze negative sui lavori possano derivare da tre atteggiamenti differenti che non centrano niente una con l’altra
      - le possibili infiltrazioni della malavita;
      - il malcostume italiano nella gestione, per così dire “furbaâ€, dei lavori, che vengono appesantiti da una insopportabile schiera di parassiti e approfittatori di ogni genere e tipo, che trovano il modo di gonfiare in modo ingiustificato i prezzi a loro favore;
      - l’appesantimento burocratico dovuto a malfunzionamenti e lentezze del settore della pubblica amministrazione, complicazione, ambiguità e scarsa chiarezza del quadro normativo, volontà, da parte di molti, di bloccare qualsiasi iniziativa altrui (più che altro a causa di qualche frustrazione psicologica) ricorrendo a scuse, manifestazioni, atti teatrali di vario tipo, atteggiamenti vessatori da parte di chi ha il pallino in mano ecc… che per la nazione, il suo sviluppo e il suo benessere, a mio parere, sono di gran lunga più dannosi di qualsiasi altra cosa.

    31. Pietruccio scrive:

      Anche il rischio nucleare va analizzato nei suoi vari aspetti:
      - un conto è il rischio di incidente causa cattiva conduzione e/o progettazione di una centrale nucleare (ma con le nuovi centrali EPR direi che è assolutamente da escludere),
      - un conto è la possibile gestione impropria del combustibile irraggiato e altre scorie pericolose di III categoria provenienti da centrali elettronucleari (e anche su questo, come ho già detto, non vedo proprio come sia possibile che la popolazione corra qualche rischio essendo materiale che può essere trattato solo da grosse aziende supercontrollate: la garanzia per la popolazione dovrebbe derivare dalla totale trasparenze delle procedure ed è su questo che dei veri ambientalisti dovrebbero impegnarsi, applicandola, oltretutto, a qualsiasi altra attività e/o industria e non solo al nucleare),
      - un conto è la gestione e lo smaltimento in modo inappropriato di sorgenti radioattive “gestibili†con mezzi artigianali, cioè di I categoria, (e su questo il pericolo c’è comunque indipendentemente dal fatto che si facciano o meno centrali nucleari in Italia visto il numero e la diffusione di tali sorgenti radioattive nel nostro paese e nel mondo utilizzate per gli scopi più vari, dalla medicina, all’industria, all’agricoltura, alla ricerca ecc…: qui si tratta di tenere sotto controllo le ecomafie e i “furbi†che cercano quel tipo di scorciatoie).

    32. Pietruccio scrive:

      Anche il rischio nucleare va analizzato nei suoi vari aspetti:
      - un conto è il rischio di incidente causa cattiva conduzione e/o progettazione di una centrale nucleare (ma con le nuovi centrali EPR direi che è assolutamente da escludere),

    33. Pietruccio scrive:

      - un conto è la possibile gestione impropria del combustibile irraggiato e altre scorie pericolose di III categoria provenienti da centrali elettronucleari (e anche su questo, come ho già detto, non vedo proprio come sia possibile che la popolazione corra qualche rischio essendo materiale che può essere trattato solo da grosse aziende supercontrollate: la garanzia per la popolazione dovrebbe derivare dalla totale trasparenze delle procedure ed è su questo che dei veri ambientalisti dovrebbero impegnarsi, applicandola, oltretutto, a qualsiasi altra attività e/o industria e non solo al nucleare),

    34. Pietruccio scrive:

      - un conto è la gestione e lo smaltimento in modo inappropriato di sorgenti radioattive “gestibili†con mezzi artigianali, cioè di I categoria, (e su questo il pericolo c’è comunque indipendentemente dal fatto che si facciano o meno centrali nucleari in Italia visto il numero e la diffusione di tali sorgenti radioattive nel nostro paese e nel mondo utilizzate per gli scopi più vari, dalla medicina, all’industria, all’agricoltura, alla ricerca ecc…: qui si tratta di tenere sotto controllo le ecomafie e i “furbi†che cercano quel tipo di scorciatoie).

    35. Pietruccio scrive:

      - un conto è la possibile gestione impropria del combustibile irraggiato e altre scorie pericolose di III categoria provenienti da centrali elettronucleari (e anche su questo, come ho già detto, non vedo proprio come sia possibile che la popolazione corra qualche rischio essendo materiale che può essere trattato solo da grosse aziende supercontrollate:

    36. Pietruccio scrive:

      la garanzia per la popolazione dovrebbe derivare dalla totale trasparenze delle procedure ed è su questo che dei veri ambientalisti dovrebbero impegnarsi, applicandola, oltretutto, a qualsiasi altra attività e/o industria e non solo al nucleare),

    37. Pietruccio scrive:

      la garanzia per la popolazione dovrebbe derivare dalla totale trasparenze delle procedure

    38. Pietruccio scrive:

      Se si analizza tutto, caso per caso, mi pare che venga fuori in modo evidente che ripartire seriamente col nucleare in Italia, non solo non aumenta i rischi ma quasi sicuramente li diminuisce: è proprio quello che ha dimostrato la famosa trasmissione di report che ha fatto vedere come un nucleare abbandonato, con pochi fondi e troppi vincoli (non lasciano costruire neanche i siti di stoccaggio provvisori: ditemi voi uno cosa dovrebbe fare) viene giocoforza gestito “maleâ€. Abbiamo invece bisogno di un sistema nucleare forte, con tanti addetti, tanti controlli e tante risorse derivanti dalla produzione di abbondanti quantità di energia elettrica, e ben gestito, cioè trasparente

    39. Pietruccio scrive:

      Scusate ma ho dovuto fare il mio intervento a pezzettini altrimenti non me lo prendeva…

    40. Facino C. scrive:

      Abito vicino a Trino, sulle belle colline del Monferrato, come acquedotto mi devo servire dell’acquedotto del Monferrato che ha i pozzi di presa a 150mt dal deposito di scorie nucleari di Saluggia, che perde… ironicamente: stronzio, io mi bevo tutti i giorni un po’ di stronzio (forse è per questo che il mio carattere sta “peggiorando”) già permettere di stoccare dei rifiuti nucleari a due passi dai pozzi di un acquedotto è folle, non porvi rimedio per anni è più che da irresponsabili è demenziale. Parlano di costruire centrali nucleari, ma non dicono nulla su dove saranno stoccate le scorie. Credo che affidare la costruzione e la gestione di centrali nucleari ai ns governanti sia come dare una pistola carica in mano ad una scimmia.

    41. psionic scrive:

      Facino C. ma ci sono casi medici statisticamente significativi in seguito a questa cosa?

      Voglio dire, qual’e’ lo scopo del tuo post? Com’e’ che sai che bevi stronzio? E’ appurato o e’ una tua supposizione?

    42. Edoardo scrive:

      A maggio del 2006 era iniziato a Saluggia il trasferimento del combustibile dalla piscina Eurex al deposito Avogadro.
      Il trasferimento prevedeva (in circa dieci settimane) lo spostamento dei cinquantadue elementi di combustibile irraggiato dalla piscina Eurex di Saluggia all’ adiacente deposito di Avogadro sempre a Saluggia.
      Comunque per rassicurare il Sig. Facino:
      Alla notizia che un pozzo situato a un chilometro di distanza dalla famosa “piscina†nucleare di Saluggia è diventato radioattivo, l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) del Piemonte già all’inizio del 2007 e poi con cadenze periodiche, ha effettuato approfondite analisi rese pubbliche a lavori di trasferimento ancora in corso: la sua acqua contiene tracce di Stronzio 90 in quantità che non comportano rischi per la salute umana. La stessa Arpa afferma che la presenza di tale elemento è “presumibilmente correlata†alle perdite della “piscina†in cui sono stoccate le scorie radioattive.
      I campioni di acqua delle falde sotterranee prelevati nel sito nucleare, dice l’Arpa confermate, poi anche dall’ASL 7 (penso siano fonti più che attendibili) non hanno evidenziato variazioni rispetto alla situazione precedente. Il pozzo che conteneva tracce di Stronzio 90 ha una profondità di 7 metri e da tempo non viene più utilizzato.
      Sempre durante il 2007 l’Arpa aveva analizzato anche altri due pozzi: quello che rifornisce l’acquedotto, profondo 150 metri, e un altro, profondo 15 metri, nei dintorni della “piscinaâ€. Nessuno dei due risultava neppur minimamente radioattivo.

      Riporto solo dei dati, non voglio convincere nessuna ed aggiungo che per lo stoccaggio delle scorie, seguendo anche direttive Enea, Cee e della stessa Iaea, i nuovi depositi non saranno più dislocati in zone non alluvionali e lontane da fiumi, laghi, ecc.: questo dimostra che ad oggi in campo nucleare sono stati fatti enormi passi avanti per la sicurezza dei cittadini.
      Tra l’altro in Piemonte non si rilevano particolari picchi d’incidenza di malattia neoplastiche su base nazionale vedi www.tumori.net
      A casale Monferrato, quello che preoccupa (o preoccupava) era l’amianto lo stesso che preoccupa noi di Pistoia riguardo alla gestione degli ex stabilimenti Breda.

      Saluti.

    43. Renzo Riva scrive:

      Dico a Facino C. che la pistola carica ai governanti la dà il corpo elettorale.
      A meno che gli elettori non siano scimmie.

    44. Egisto scrive:

      Sullo stronzio bisognerebbe capire:

      1) E’ in quantità significative tali da provocare danni alla salute?
      2) Viene dalle scorie o da altre fonti (Chernobyl, test, ecc.)?
      3) Hai fatto un esposto all’ARPA? Che ti hanno detto?

      Io ho le falde acquifere contaminate dal mercurio, metallo pesante non radioattivo ma estremamente tossico, causa (accertata) la presenza di una conceria decenni di anni fa ma non per questo chiedo l’abolizione dell’intera industria conciaria. Non sono nemmeno contrario ad una nuova conceria ma chiedo semplicemente che le cose vengano fatte bene e che vengano fatti i controlli. Mi piacerebbe anche che qualcuno pagasse per la contaminazione ma so che questo non avverrà.

      Ho le falde contaminate (come le hai probabilmente anche tu) anche da nitrati ma non per questo chiedo la fine dell’agricoltura intensiva.

      Non voglio dire che siccome ci sono i nitrati va bene anche un po’ di materiali radioattivi, questo sarebbe un ragionamento perverso, ma che un’eventuale (una volta dimostrato) inquinamento di questo genere dovuto all’industria nucleare va trattato come quello di qualsiasi altra attività.

    45. Facino C. scrive:

      Vi state arrampicando sugli specchi e da un sito che tratta il nucleare in maniera scientifica non mi aspettavo tanta ideologia. Il punto è: non si è mai fatto un sito per stoccare le scorie nucleari e nemmeno ci pensano, le scorie restano a Saluggia e nella centrale di Trino. Vi sembra responsabile stoccare delle scorie nucleari a 150 mt dai pozzi di presa di un acquedotto, in un sito dichiarato inadatto, che oltretutto è sotto il livello del Po a rischio alluvione. Tutto il resto sono chiacchere inutili. Rispondo ai disinformati che mi chiedono lumi sulle perdite a Saluggia: è stata l’ARPA a segnalare la cosa ed a dichiarare contaminati alcuni pozzi più superficiali utilizzati per irrigazione dai contadini della zona ed a chiuderli, quelli dell’acq. del Monferrato, più profondi, pare (pare) non siano ANCORA stati contaminati se non in trascurabile misura. Potrò sembrare monotono, ma ci si può fidare di una classe politica che si dimostra così criminalmente irresponsabile ed intendo tutta la classe politica, perchè in quel collegio hanno praticamente votato per tutto l’arco costituzionale, con zero risultati, perchè da Roma nessuno vuole sollevare la questione. Infine, in un paese che ha dei problemi a smaltire la spazzatura “normale” bucce di banana etc. pensate che ci si può fidare per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi…

    46. Egisto scrive:

      Segnalo questa notizia:

      Legambiente va a visitare una centrale nucleare…
      Era una missione segretissima, quella dei vertici di Legambiente. Ma nelle stanze ex veltroniane del Partito democratico l’hanno saputo, tanto da commentare: «E’ come quando qualcuno critica apertamente i film pornografici, esponendosi con frasi di fuoco e mostrando la propria faccia davanti a tutti, e poi viene beccato mentre entra in un cinema a luci rosse». Ma cosa spinge a dire, da sinistra, parole così dure sugli ambientalisti guidati da Vittorio Cogliati Dezza? Semplice: una delegazione del direttivo di Legambiente è andato a visitare una centrale nucleare.

      Sì, proprio coloro che hanno sempre contestato l’uso dell’energia atomica, denunciando ogni possibile pericolo, sono andati dentro a un impianto. Non in Italia, ovviamente, ma nella vicina Francia. A poca distanza dalla capitale, Parigi, in uno dei “santuari” della potentissima Edf. Una giornata per studiare e capire le centrali cosiddette di nuova generazione, e vedere come funziona il mondo al di là delle Alpi, dove comanda Nicolas Sarkozy, in quella nazione che non ha mai permesso ai Verdi di bloccare il progresso.

    47. danielerovai scrive:

      Finalmente una persona che vive una realtà nucleare interviene in un dibattito che troppe volte (mi ci metto anch’io) parla di massimi sistemi.

      Non ho molto tempo, e infatti volevo intervenire stasera, ma poi leggendo i vari post di risposta a Facino ho pensato che era giusto ringraziarlo per il contributo che ha portato, e spero porterà, alle nostre discussioni.

      Quindi per adesso grazie per il tempo che dedichi a questo forum Facino. Stasera interverrò sul problema delle scorie.

    48. Egisto scrive:

      Facino non siamo al bar, ti sono state fatte delle domande, pregasi rispondere, altrimenti si fa solo polemica.

    49. Edoardo scrive:

      Per il sig. Facino:

      Le barre di combustibile sono state trasferito a partire dal Maggio 2006 nell’impianto Avogradro. Un pozzo situato a un chilometro di distanza dalla famosa “piscina†nucleare di Saluggia è diventato radioattivo. L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ed Asl 7 del Piemonte (fonti penso più che attendibili) garantirono, che dopo effettuato le attente analisi rese pubbliche a fine 2006 e nel 2007, l’acqua contieneva tracce di Stronzio 90 in quantità che non comportano rischi per la salute umana. La stessa Arpa affermò che la presenza di Stronzio 90 era “presumibilmente correlata†alle perdite della “piscina†in cui sono stoccate le scorie radioattive.
      I campioni di acqua delle falde sotterranee prelevati nel sito nucleare, diceva l’Arpa, non hanno evidenziato variazioni rispetto alla situazione precedente. Il pozzo che contiene tracce di Stronzio 90 ha una profondità di 7 metri e da tempo non viene più utilizzato. Sono risultati lievemente radioattivi sia i campioni di acqua prelevati l’anno scorso sia quello del 28 febbraio 2007. Durante il 2006 l’Arpa aveva analizzato anche altri due pozzi: quello che rifornisce l’acquedotto, profondo 150 metri, e un altro, profondo 15 metri, nei dintorni della “piscinaâ€. Nessuno dei due risultava neppur minimamente radioattivo.

    50. Edoardo scrive:

      Ho erroneamente inviato il solito post due volte.

      Comunque i fatti sono quelli che ho riportato: credo che l’APAT (che aveva lanciato l’allarme nel 2006) e l’ASL 7 siano delle fonti più attendibili di Legambiente.

      Bisogno vedere da che sono scritte le notizie: l’Apat ha lanciato l’alllarme e poi ha effettuato i controlli che hanno rilevato valori nella norma. Legambiente, WWF ì& C. NESSUN NESSUN DATO ALLA MANO dicevano che tutte le falde della zona erano radioattive.
      Non so se questa è più ignoranza e malafede.

    51. Edoardo scrive:

      Vi state arrampicando sugli specchi e da un sito che tratta il nucleare in maniera scientifica non mi aspettavo tanta ideologia.
      Siamo sicuri che l’ideologia sia solo dalla nostra parte?

      ma ci si può fidare di una classe politica che si dimostra così criminalmente irresponsabile ed intendo tutta la classe politica
      Oltre alla classe politica ricordati anche dei signori ambientalisti che, più per interesse monetario che ecologismo, dicono NO a tutto…

    52. Edoardo scrive:

      Non per essere monotono, e al di là della “soddisfazione†di Daniele ma, per sottolineare, quanto detto qui troverete il sito dell’Apat Piemonte con la relazione completa del sito (e dintorni) di Saluggia. Nelle note conclusive si specifica che “la presenza di Stronzio 90 è minima e che si rispettano i valori di 1mSv/annuo in tutta la zona.
      Chi ha dati differenti da questi (non chiacchiere) li presenti sul sito così la discussione è seria.

      arpa.piemonte.it/upload/dl/Radiazioni_Ionizzanti/Monitoraggi...

    53. Pietruccio scrive:

      x Edoardo

      Ottimi links, anche quello sui tumori. Io non so voi, ma a me continuano a capitare conoscenti e colleghi che mi dicono che è evidente che dopo Chernobyl in Italia c’è stato un massiccio incremento di tumori: in realtà si capiva bene anche dai dati Istat che non era così, ma lì ci si riferisce solo alla mortalità, mentre nel sito di Edoardo ci si riferisce all’incidenza (numero di tumori contratti all’anno), e anche quella mostra un andamento regolare e sostanzialmente un calo dopo Chernoby, segno che quella poca radioattività che è arrivata non ha inciso sul piano sanitario, come era logico aspettarsi. Interessante anche osservare come l’Italia, fiera di essere denuclearizzata, non ha certo risolto la questione, e anzi l’incidenza di tumori infantili è superiore e anomala rispetto ad altri stati come Francia, Germania e Svizzera, dove c’è il nucleare.

      espresso.repubblica.it/dettaglio/Sos-bambini/2052441//0

    54. Pietruccio scrive:

      Interessante, su Greenreport, anche l’articolo della componente di Legambiente, Lucia Venturi, che ha fatto visita alla centrale nucleare di Saint Laurent des Eaux. Penso che sia l’evento a cui faceva riferimento Egisto.

      greenreport.it:80/contenuti/leggi.php?id_cont=18387

      L’antinucleara (si dirà così?) ha dovuto ammettere che là dove si fanno le cose sul serio il nucleare viene gestito bene con 1,5 miliardi di € all’anno spesi sulla sicurezza (dell’intero parco nucleare), con 1200 impiegati a vario titolo nelle attività relativie alla sola centrale di Saint Laurent, con sforzi evidenti adottati “… per migliorare sempre di più le performance di efficienza, di sicurezza, di trasparenza, di informazione, di ricerca, di controllo, di garanzia pubblica …” ecc…

      Solo che invece che concludere, come sarebbe logico, che bisogna lavorare così anche in Italia, puntando finalmente a far progredire il nostro paese (e una sana industria nucleare potrebbe essere l’occasione), conclude lasciando intendere che siccome siamo tutti, per così dire, deficienti, quella roba non è per noi.

      E’ già, per noi deficienti, non resta che attaccarci con una mano alla canna del gas… il metano, intendo. E con l’altra mano? Ma al borsellino, naturalmente, per pagare gas e incentivi astronomici alle aziende che si fanno belle con le rinnovabili!

      A proposito, sarà vero che Legambiente possiede il 10% di Sorgenia?

    55. egisto scrive:

      No Pietruccio, Legambiente non possiede il 10% di Sorgenia (è una voce che è arrivata anche a me) ma di Sorgenia Menowatt joint venture per l’efficienze energetica. Credo che l’equivoco derivi da questa partecipazione. Comunque ti posso confermare che Legambiente e i suoi dirigenti hanno pesantissime commistioni con l’industria dell’eolico, si divertono vendendo allegramente i fantomatici crediti per la riduzione di CO2 e sono sponsorizzati ovunque da Sorgenia (giornalino, iniziative pubblicitarie, treni verdi,rapporti vari, e chi più ne ha più ne metta) …

      Greenreport altro non è che una costola di Legambiente, sponsorizzata dall’industria dei rifiuti (su cui peraltro il sito è anche più attendibile rispetto a quando blaterano di energia).

    56. edoardo scrive:

      Comunque ti posso confermare che Legambiente e i suoi dirigenti hanno pesantissime commistioni con l’industria dell’eolico, si divertono vendendo allegramente i fantomatici crediti per la riduzione di CO2 e sono sponsorizzati ovunque da Sorgenia (giornalino, iniziative pubblicitarie, treni verdi,rapporti vari, e chi più ne ha più ne metta) …

      Un’ansa di oggi dice che il portavoce dei verdi in Puglia (sono rimasti solo lì!) dice che la regione dice no al nucleare cosa che ha già fatto 20 anni fa, ove partì la campagna antinucleare… In Puglia, guarda caso, è la regione che più cerca di creare parchi eolici anche dove il vento non ce n’è!… “Più potè l’interesse che l’ambiente…”

    57. edoardo scrive:

      dice che la regione dice no
      Chiedo venia per la ripetizione.

      Saluti.

    58. Pietruccio scrive:

      Leggo sempre più spesso:
      “…secondo GSE (?!?! casomai GME…) l’energia importata in Italia dall’estero è prevalentemente prodotta con fonti rinnovabili…”

      Qualcuno sa dirmi se l’affermazione che va di moda in questi giorni in ambienti antinucleari è una bufala (come credo) o ha un fondamento di qualche genere?

      Io non ho trovato nessun dato che consenta di affermare con certezza né questo né il contrario.

    59. Egisto scrive:

      Caro Petruccio,

      la cosa è assolutamente vera ma si tratta di un effetto perverso della normativa italiana dei Certificati Verdi (di seguito CV). Sarebbe corretto dire che “l’energia importata in Italia dall’estero è prevalentemente dotata di Garanzia d’Origine Rinnovabile” pur essendo prodotta da centrali elettronucleari in Svizzera, Francia e Slovenia.
      La normativa per incentivare le rinnovabili prevede che i produttori di energia per ogni quantità di energia prodotta da fonti non rinnovabili debbano produrre una quota (fissata per legge e variabile di anno in anno) di energia da nuovi impianti rinnovabili (il vecchio idro non conta). A tale energia vengono assegnati dei Certificati Verdi scambiabili sul mercato così se un produttore ne ha in eccesso li può vendere a chi produce energia dotata di CV in quantità non sufficiente. Il prezzo dei CV (di gran lunga più alto del prezzo dell’elettricità corrispondente) è la remunerazione per il produttore da fonti rinnovabili. Naturalmente tale regola vale anche per le importazioni.
      Ecco l’evoluzione di tale obbligo nei vari anni:
      Anno Quota obbligo Energia soggetta ad obbligo Obbligo CV
      2002 2% 161,62 TWh 3,23TWh
      2003 2% 180,60 TWh 3,61TWh
      2004 2% 201,08 TWh 4,02TWh
      2005 2,35% 193,80 TWh 4,55TWh
      2006 2,70% 222.20 TWh 6,00TWh
      2007 3,05% 189,94 TWh 5,79TWh
      2008 3,80% 190,00 TWh 7,22TWh

      Cosa avviene nel 2007 quando nonostante l’aumento della produzione elettrica e della quota d’obbligo la quantità di CV che il sistema deve produrre diminuisce?
      C’è lo dice il GSE (l’ente che si occupa dell’incentivazione delle rinnovabili):
      Sulla base delle autocertificazioni fornite dai produttori e importatori, si prevede per il 2007 una domanda pari a 112.000 certificati verdi. Tale valore è inferiore a quello registrato per il 2006 nonostante l’aumento della quota di obbligo da 2,70% a 3,05% a causa dell’incremento delle importazioni ammesse dal GSE come rinnovabili (riconoscimento delle importazioni rinnovabili da Francia, Slovenia e Svizzera)
      Vediamo i dati per il 2006 (i conti si fanno sulle importazione del 2005) gli importatori dovevano comprare CV per 0,97TWh (Importazioni pari a 52,02TWh di cui esenti perché con GO 9,76TWh altre esenzioni per esportazioni e franchigie pari a 6,16TWh quindi produzione soggetta ad obbligo 36,09TWh X 2,7%) nel 2007 invece gli importatori dovevano comprare CV per solo 0,12TWh (viene da 45.793TWh di importazioni di cui esenti ben 34,97TWh per GO esportazioni e franchigie pari a 6,78Twh quindi produzione soggetta ad obbligo appena 4,03 TWh X3,05%).

      Quindi qual’è la conclusione di questo ragionamento? Il trio Francia Svizzera e Slovenia hanno elettricità nucleare e idroelettrica, per loro è indifferente venderci una o l’altra perché non hanno il sistema dei Certificati Verdi (e la Svizzera nemmeno gli obblighi europei), la GO non certifica che l’energia venga effettivamente dalle dighe ma è solo un tratto di penna. Se ci vendono l’energia nucleare devono anche comprare CV da produttori rinnovabili italiani spendendo parecchi soldini se ci vendono l’idroelettrica no, quindi ci danno l’elettricità idroelettrica con GO. Difatti il GSE parla di elettricità riconosciuta come rinnovabile non di elettricità rinnovabile

      Quello che è incontestabile è che questi 36 TWh esenti non vengono sicuramente dalle nuove rinnovabili di cui nessuno di questi paesi ha una produzione significativa ma si tratta di un mero artificio burocratico (perfettamente legale) per eludere la legge italiana sui CV.

      Però in questo caso agli ambientalisti fa comodo perché così possono dire che noi assolutamente non importiamo energia nucleare e si guardano bene dallo strillare come galline spennate come fanno quando si parla di CIP6, anche perché il sistema dei CV resta comunque una manna per la lobby delle rinnovabili e per la lobby dell’eolico in particolare a cui Legambiente è molto affezionata. Qual’è il danno? che in assenza di questo trucchetto la quota di energia rinnovabile del 3,05% avrebbe dovuto essere molto più alta il che avrebbe spinto molto più in alto il prezzo dei CV che invece sono crollati, il che probabilmente non è nemmeno un danno perché così paghiamo tutti meno ma è del tutto contrario allo spirito della legge.

      I dati si trovano sui vari bollettini del GSE per gli anni 2006,2007, 2008 relativi al sistema dei CV.

    60. Pietruccio scrive:

      Caro Egisto

      ti ringrazio. Ho anche provato ad andare a vedere il sito di GSE e mi sembra, sempre più, che le informazioni corrette siano sepolte sotto una montagna di dati che, saranno anche utili, ma, senza una spiegazione, sono materialmente incomprensibili, a meno che uno non se ne occupi di mestiere o non abbia una montagna di tempo per leggere tutto.

      Direi che l’affermazione degli ambientalisti è giusta solo formalmente ma, in base al mio modo di ragionare, nella sostanza, si tratta della solita bufala: quei paesi, infatti, non potrebbero venderci quell’energia se non avessero anche le altre fonti, fra cui il nucleare.

      Oltretutto, sempre i soliti ambientalisti, ce l’hanno menata per anni dicendo che il nucleare non conveniva economicamente e infatti la Francia era costretta a svenderci l’energia elettrica praticamente “a gratis” visto che “le centrali atomiche non si possono spegnere“: in quel caso era scontato che quella che arrivava in Italia era energia elettrica di origine nucleare.
      Adesso invece noi abbiamo fatto una legge (in Italia) e…
      puff…
      miracolo…
      quella che arriva dalle (ignare) linee dell’alta tensione è solo energia rinnovabile (quella a basso costo se la tengono gli sfigatissimi francesi!!!)…
      ma dico…
      ci voleva tanto…
      bastava una leggina…
      i “cattivi” spariscono e restano soli i “buoni”…
      ma perchè non fanno una leggina così anche, che so’, per evitare l’invecchiamento, o le malattie, o la fame nel mondo…
      è così semplice…
      uno di 80 anni, per esempio, dichiara che ne ha 12, ed ecco che è sparita la vecchiaia dall’Italia…
      ecc…

    61. Daniele Rovai scrive:

      Che i CV siano una cosa senza senso è chiaro. Sono anche daccordo che nessuno può dirsi vergine (e chi lo dice… lasciamo perdere). Per questo chiedo di fare informazione / discussione sui dati e i fatti. Il ragionamento di Egisto ne è la prova.

      A Questo punto sappiamo una cosa: la verità è difficile da trovare non è mai una verità assoluta. Deve però essere ricercata e riconosciuta, anche se ci può dare fastidio.

    62. Pietruccio scrive:

      Pienamente daccordo

    63. Edoardo scrive:

      A Questo punto sappiamo una cosa: la verità è difficile da trovare non è mai una verità assoluta. Deve però essere ricercata e riconosciuta, anche se ci può dare fastidio.

      Bene. Come mai spesso i dati dei signori antinucleari ad oltranza sono distorti a regola d’arte e, non appena uno per curisità od altro li approfondisce, scopre che sono falsi? La verità, allora, li disturba molto…

    64. Renzo Riva scrive:

      Lettera pubblicata su “Il Gazzettino”
      Martedì 10 Marzo 2009
      carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=...

      Rigassificatore
      tra costi
      e rischi
      Vorrei completare il quadro dato dal Signor Menegazzi di Venezia ne “La protesta”. A Porto Viro è stato inaugurato in pompa magna il rigassificatore. Orbene sanno il Signor Menegazzi ed i lettori che pagheranno nelle bollette del gas i costi fissi di tale impianto anche se non dovesse rigassificare neanche una molecola di gas? Questo per effetto del provvedimento dell’autorità per l’energia ed il gas in seguito alla sua deliberazione n. 178/2005 sui “Criteri per la determinazione delle tariffe per il servizio di rigassificazione” che al titolo IV sugli “Incentivi alla realizzazione di nuovi terminali” e per le “Misure per incentivare la realizzazione e l’utilizzo di nuovi terminali” recita al seguente articolo: 13.2 - Il fattore correttivo di cui all’articolo 10, comma 10.3, è sostituito da un fattore garanzia, FG, che assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento RL. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni. La soprascritta delibera fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N. 193 del 20 Agosto 2005. Ecco l’effetto delle cosiddette liberalizzazioni ispirate dalla solita filosofia: privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite. In questo caso, come in tanti altri casi di malcostume economico, viene difatti abolito il rischio d’impresa: in pratica viene abolita la “impresa” per sostituirla con apparati collaterali degni del capitalismo di Stato e del “dirigismo economico” di triste memoria. Ricordo che nel mondo ci sono solo 20 impianti di liquefazione e 190 navi metaniere per 50 impianti di rigassificazione di cui 4 negli Usa. Dei 50 impianti di rigassificazione una minima percentuale lavora all’80 della potenzialità mentre gli altri lavorano chi al 65%, chi al 50% e altri al 35%. Le navi metaniere sono già super impiegate e perciò sarà molto probabile che anche Porto Viro seguirà l’andamento degli altri altri impianti. Ricordo tre incidenti che fecero parecchi morti e danni nella fase di carico. L’impianto di liquefazione di Skikda in Algeria, nell’anno 2004, ha prodotto 29 morti e 74 feriti a seguito dell’esplosione e di un incendio durato otto ore che ha provocato danni per 1 miliardo di dollari. L’ufficio investigativo di una compagnia assicuratrice attribuì la causa ad una fuga di gas liquido dalla tubazione di carico; o scarico del liquefatto. Belgio, in fase di scarico un’analoga esplosione provocò la morte di 15 persone sempre nell’anno 2004, e nei depositi. Uno per tutti gli anni antecedenti, l’esplosione di un serbatoio di gas liquido a Cleveland (Ohio) che nel 1941 produsse 131 morti, 225 feriti, 680 senzatetto, 2 fattorie e 79 case distrutte.
      Il processo tecnologico di liquefazione e di rigassificazione è un non-senso energetico oltre che economico come ebbi modo di dimostrare ad un convegno a Trieste il 12 Gennaio 2007.
      Renzo Riva
      Buja (Ud)

      Risposta:
      “Il Gazzettino”
      Giovedì 19 Marzo 20098

      carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=...

      Così funzionerÃ
      il rigassificatore
      di Adriatic Lng

      In merito alla lettera “Rigassificatore tra costi e rischi”, a firma del signor Renzo Riva, apparsa sul Gazzettino del 10 marzo, desideriamo precisare che, in nessun caso, saranno addebitati ai consumatori gli oneri indicati dal gentile lettore, in quanto al terminale non si applicherà alcun meccanismo di compensazione nel caso di sottoutilizzazione dell’infrastruttura. In virtù del regime di esenzione dalla disciplina di accesso a terzi, per una quota di capacità dell’80%, sotto il quale opera il terminale di rigassificazione gestito da Adriatic Lng non viene, infatti, applicato il “fattore di garanzia” indicato nella risoluzione 178/05 e confermato dalla delibera 92/08 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg), a cui si faceva riferimento nella lettera.
      È inoltre importante ricordare che l’80% della capacità di rigassificazione del terminale, pari a circa 6,4 miliardi di metri cubi di gas all’anno, è già stata destinata per 25 anni a Edison per rigassificare il Gnl importato dal Qatar, mentre il restante 20% è a disposizione del mercato ed è attualmente in fase di allocazione secondo le regole definite dall’Aeeg e dal ministero dello Sviluppo economico.
      Raggiunta la sua piena capacità, il terminale Adriatic LNG consentirà, quindi, all’Italia di usufruire di una nuova fonte di approvvigionamento pari a circa il 10% del fabbisogno energetico nazionale di gas.
      Desideriamo infine sottolineare come la progettazione e la realizzazione del terminale siano state sviluppate in conformità alla normativa nazionale e in linea con i più rigorosi standard internazionali di sicurezza. Il terminale è, inoltre, dotato dei più moderni strumenti di controllo radar e di sistemi di segnalazione anticollisione, così come le moderne navi metaniere impiegate sono progettate e costruite secondo elevati standard di sicurezza. Sono infine rigidamente limitate sia la navigazione che il sorvolo del terminale, ad ulteriore garanzia della sicurezza dell’impianto e delle operazioni.
      Adriano Gambetta,
      responsabile della base operativa di terra Adriatic Lng

    65. Renzo Riva scrive:

      Domani venerdì 20 Marzo sarò ricevuto dall’assessore regionale alle infrastrutture e all’energia Riccardo Riccardi nel palazzo regionale di Udine in via Sabbadini dopo le mie considerazioni espresse con il volantino con riportata la carta dei siti.

      Mercoledì 25 Marzo alle ore 20:30 sarò ospite del programma “La Piazza” condotto da Luigi Gandi per la rete Antenna 3 Nord Est, che trasmette da S. Biagio di Callalta (TV).

      Mandi,
      Renzo Riva

      adriaticlng.com/pagine/pagina.aspx?ID=Pagina1&L=IT

      http://www.centraletorviscosa.it/sub4_1.asp

      La scelta della centrale a gas di Torviscosa è stata fatta alla fine del 2000 quando il gas era a prezzi appetibili.
      Purtroppo la scelta fu infelice ed oggi sono corsi ai ripari con il rigassificatore di Porto Viro con il contratto fatto in Medio Oriente da Prodi e l’emiro del Qatar con Galan in anticamera che poi fu fatto entrare per prendere un caffé.
      Il rigassificatore serve principalmente la centrale di Torviscosa.
      Centrale di Torviscosa è di: Centrale EDISON di Torviscosa

      Descrizione tecnica impianto
      Schema semplificato

      Lo schema qui sotto riporta sommariamente in via grafica il sistema produttivo sopra descritto, in particolare il sistema acqua-vapore.

      http://www.centraletorviscosa.it/sub4_1.asp

      La centrale EDISON di Torviscosa produce energia per la vendita sul libero mercato e fornisce energia termica (vapore)

      La centrale ha come componenti principali :

      • 2 Turbine a gas da 250 Mw circa modello 9FA: le turbine a gas di tipo heavy-duty sono accoppiate con giunto rigido all’alternatore e dotate di combustione “single fuel” a gas naturale con bruciatori DLN, i quali, ottimizzando la combustione, riducono le emissioni di NOx e CO.

      • 2 Generatori di vapore a recupero: sono caldaie a circolazione naturale, a sviluppo orizzontale a tre livelli di pressione con RH intermedio e degasatore integrato nel corpo cilindrico di BP, collegati direttamente ad una sola turbina a gas.

      • 1 Turbina a vapore da circa 285 MW.

      • 1 Condensatore ad acqua accoppiato alla turbina a vapore: il vapore è raffreddato ad acqua di torre in circuito chiuso con pompe di circolazione di tipo verticale.

      • 1 Torre di raffreddamento wet-dry.

      • 2 Interruttori di macchina (MT).

      • 3 Trasformatori elevatori (MT/AT).

      • Stazione elettrica in aria 400 kV: il collegamento alla Rete di Trasmissione Nazionale è realizzato con un elettrodotto a 380 kV della lunghezza di circa 6,5 km che si unisce alla preesistente Stazione Elettrica della RTN denominata Planais.

      • Allo scopo di facilitare le operazioni di avviamento e per evitare il blocco delle turbine a gas in caso di blocco della turbina a vapore, è previsto un sistema di by-pass della turbina vapore appunto: esso consiste in un sistema di valvole di riduzione di pressione e attemperamento che ha lo scopo di adeguare le condizioni di pressione e di temperatura del vapore prodotto dai GVR al fine di poterlo inviare direttamente al condensatore ad acqua.

      TERMINALE GNL ADRIATICO

      Terminale GNL Adriatico Srl è la società costituita dai gruppi Qatar Petroleum, ExxonMobil e Edison con il compito di realizzare e gestire il terminale di stoccaggio e rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL), che verrà posizionato al largo della costa veneta, nel Mare Adiatico.
      La proprietà della società è così suddivisa:
      - 45% Qatar Terminal Limited (gruppo Qatar Petroleum)
      - 45% società del gruppo ExxonMobil
      - 10% Edison
      L’impianto avrà una capacità massima di rigassificazione di circa 8 miliardi di metri cubi all’anno; di cui l’80% sarà destinato ad Edison, mentre il restante 20% sarà a disposizione secondo procedure fissate dalle autorità competenti.

    66. Edoardo scrive:

      Sarà questo Gambetta persona attendibile?….

    67. Pietruccio scrive:

      “Desideriamo infine sottolineare come la progettazione e la realizzazione del terminale siano state sviluppate in conformità alla normativa nazionale e in linea con i più rigorosi standard internazionali di sicurezza. Il terminale è, inoltre, dotato dei più moderni strumenti di controllo radar e di sistemi di segnalazione anticollisione, così come le moderne navi metaniere impiegate sono progettate e costruite secondo elevati standard di sicurezza. Sono infine rigidamente limitate sia la navigazione che il sorvolo del terminale, ad ulteriore garanzia della sicurezza dell’impianto e delle operazioni.
      Adriano Gambetta,
      responsabile della base operativa di terra Adriatic Lng”

      Mi sembra che le affermazioni del Sig. Gambetta assomiglino molto alle affermazioni che fa chi lavora sulle centrali atomiche, eppure Renzo Riva ha elencato una serie di incidenti accaduti in seguito ai processi di rigassificazione/liquefazione.

      Ora mi chiedo, perchè Legambiente, Greenpeace, WWF ecc… prendono come oro colato le affermazioni di questi signori e invece mettono in dubbio quelle fatte sul nucleare. Anche in ambito nucleare si rispettano le leggi e si prendono precauzioni: ma col gas vanno bene, stanno ad indicare l’elevata professionalità del settore, con nucleare, invece, se c’è bisogno di adottare delle precauzioni allora vuol dire che è pericoloso.

      Il discorso potrebbe essere ripetuto su questioni sanitarie, sui costi, sull’esauribilità e l’approvvigionamento delle scorte, sulla necessità di fare risparmio energetico (non la citano mai quando parlano di gas, si parla di bulimia energetica, invece, quando entra il ballo il nucleare) ecc…

      Questi enti, di difficile definizione, che usano a sproposito la parola ambiente, mostrano in ogni occasione e in modo evidente di non essere affatto né obiettivi né equidistanti nei confronti di interessi e pericoli legati alle varie fonti e sistemi di produzione e/o utilizzo di energia.

      E poi io il bilancio di questi enti non riesco a trovarlo. Non sto parlando di questo

      legambiente.eu/documenti/2007/1018_bilancioSociale2006/home_...

      Io vorrei vedere da dove arrivano i soldi e dove vanno a finire: dov’è l’elenco? Non sono loro quelli disinteressati, puliti, onesti, romantici, coraggiosi, intelligenti, preparati, puntigliosi, che vanno a fare i conti in tasca a tutti…

      Uno che li finanzia dovrebbe esserne orgoglioso, dovrebbe volere il proprio nome pubblicato e riconosciuto come benefattore dell’umanità…


      o no?

    68. Pietruccio scrive:

      x Amministratore del sito

      mi si stanno bloccando tutti i post

    69. Pietruccio scrive:

      Ampia indagine statistica sul nucleare:

      http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=804012


      …..
      Le istituzioni devono essere più chiare nel giustificare le proprie strategie legate all’energia nucleare per garantire che il sostegno da parte del pubblico si conformi alle proprie decisioni riguardo all’incremento, alla diminuzione o al mantenimento dell’impegno rispetto all’energia nucleareâ€.

      Io capisco che per fare il nucleare ci vogliono più informazione e più trasparenza.

      Mi pare che qui almeno la prima la stiamo facendo per chi vuole.

    70. andrea.m scrive:

      Egisto scrive:
      A proposito com’è che in mezzo a tanti licenziamenti non si sente più parlare della mitica e utopica “decrescita felice� Ora che sembra a portata di mano ci si accorge che forse non è proprio così felice?

      La tua è senz’altro una percezione soggettiva, perchè io ne sento parlare sempre di più, mi hanno anche detto che Serge Latouche è passato da Fabio Fazio in prima serata (io non ho televisione, deprecabile fonte di disinformazione, e fucina di consensi inconsapevoli)

      La decrescita è l’unica formula che possa contrastare la recessione,
      Questa non è una delle periodiche e passeggere crisi del Capitalismo, questa è LA CRISI DEL CAPITALISTALISMO /strong>.
      É indotta dal picco del petrolio e dalla percezione, ormai diffusa anche in ambienti economici conservatori, di aver toccato il limite del mito dello sviluppo permanente, fisicamente impossibile in un sistema planetario finito.
      Forse con dosi massicce di reality show, Campionati di calcio e Gran prix riusciranno a nascondertelo ancora per un po’, ma prima o poi anche tu sarai costretto ad un brusco risveglio.

    71. Edoardo scrive:

      mi hanno anche detto che Serge Latouche è passato da Fabio Fazio in prima serata

      Sarebbero queste le “fonti” su cui basi i tuoi ragionamenti. Forse anche tu sei un po’ di parte nelle opinioni…

    72. Renzo Riva scrive:

      L’Universo per quanto (in)finito è immenso per cui …
      … per raccogliere le banane si deve andare nei climi tropicali.
      Nell’abbondanza ciascuno è libero di vivere anche in relativa miseria se gli aggrada.
      L’importante è non pretendere che gli altri siano obbligati ad assencodare tali scelte.

    73. Renzo Riva scrive:

      Come già scrissi è dal 1 Aprile 1998 (data del funerale di mia madre) che ho sbattuto fuori il televisore da casa mia, fonte d’intrattenimento per mia madre malata.
      Pertanto ieri sera non ho visto la trasmissione anche qui preannunciata.
      Non sento di avere perso una informazione indispensabile: forse solo delle opinioni.
      Sopravviverò lo stesso.

    74. andrea.m scrive:

      Renzo Riva scrive:
      L’Universo per quanto (in)finito è immenso per cui …
      … per raccogliere le banane si deve andare nei climi tropicali.
      Nell’abbondanza ciascuno è libero di vivere anche in relativa miseria se gli aggrada.
      L’importante è non pretendere che gli altri siano obbligati ad assencodare tali scelte.

      Purtroppo la specie umana, dell’ infinito universo abita solo un piccolo pianeta sovraffolato.
      Le banane puoi raccoglierle fin quando i paesi che le coltivano sono d’accordo, è di questi giorni ad esempio la sentenza della Corte suprema brasiliana contro i latifondisti (tra cui Cichita) che rubavano le terre agli indios.
      La sensazione di aver raggiunto il plafond dello sviluppo è indotta soprattutto dalla discesa in campo di paesi come India, Cina e Brasile sempre meno disposti a farsi fregare le banane.

    75. andrea.m scrive:

      Edoardo scrive:

      Sarebbero queste le “fonti†su cui basi i tuoi ragionamenti. Forse anche tu sei un po’ di parte nelle opinioni…

      ho detto che la “Decrescita” era passata in prima serata solo a titolo d’esempio per confutare l’affermazione di Egisto secondo cui dall’avvento della crisi non se ne parlerebbe più.
      che diavolo c’entrano le fonti? cosa mi contesti? forse che la trasmissione non c’è stata? non capisco.
      Due anni fa era un argomento di nicchia, ora se lo dicono in TV, lo sanno tutti. anche se dubito che Lathouce abbia potuto far capire granchè del suo pensiero in una breve intervista.
      Naturalmente sono “di parte” nelle opinioni, chi non lo è?

    76. Edoardo scrive:

      La trasmissione c’è stata eccome!… e piena di dati errati e solite bugie, più volte smentite nelle precedenti discussioni in questo forum.

      Non intendevo provocarti: la mia era solo un’osservazione.

    77. silvio scrive:

      In italia le strette di mano?voglio dire che a forza di parlarne ce le mettono sotto il naso e le costruiranno e la popolazione tace e si abbitua.affari sono affari alla faccia dei rischi e dei costi che corrono gl`abitanti e soprattutto le leggi verranno forgiate ad uso e consumo specialmente se ci gorvernano persone sospette e sotto processo o condannati multeplici….la stretta di mano serve per coprire ciò che non si può mettere per iscritto come fanno le massonerie!

    Scrivi un commento




    Avvertenza - i commenti sono sottoposti a un sistema automatico di moderazione e di solito sono pubblicati subito. ma se il tuo commento non dovesse apparire immediatamente, vuol dire che il commento richiede una moderazione manuale per essere visualizzato. Se dopo 2-3 giorni il tuo commento continua a non essere visualizzato, puoi provare a contattarci via mail per segnalare il problema. grazie.


    online dal 9 Settembre 2005 :: Disclaimer - Copyleft :: Privacy :: visitatori totali