Intesa nucleare Italia-Fracia - 4 centrali nucleari EPR ed altro
24 Febbraio 2009 di AmministratoreOggi 24 febbraio a Roma il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy (assieme ad altri quindici ministri di entrambi i governi) firmeranno una serie di accordi che vertono su diversi settori: trasporti, militare, energia nucleare…
Per quanto riguarda il nucleare sono previsti la firma sia di un accordo intergovernativo tra Francia ed Italia sia di due memorandum of understanding che saranno sottoscritti da Enel e Edf.
L’ accordo punta a creare un alleanza iniziale tra l’ italiana Enel e la francese Edf per costruire quatto centrali nucleari in Italia (la prima dovrebbe esser operativa a partire dal 2020) e più in generale una collaborazione all’ interno dei diversi campi della filiera nucleare ponendo in essere partenariati strategici industriali tra società italiane e francesi operanti nel settore del nucleare.
Le 4 centrali nucleari saranno dotate di reattori EPR per un totale di 6400 Mw (ciascuna centrale avrà 1600 megawatt) e saranno costruite dalla costituente joint-venture tra Enel e Edf.
Viene prevista anche:
- la cooperazione tecnica e industriale per lo smantellamento degli impianti, al momento opportuno, nei due Paesi
- partenariati in materia di ricerca e di sviluppo tecnologico, in particolare tra gli organismi pubblici Enea e il suo omologo francese Cea, compresi i progetti definiti come reattori di quarta generazione e i reattori di ricerca.
Per quanto riguarda i memorandum, si sottolinea tra l’ altro che:
- si lascia aperta la possibilità di accesso all’ interno della futura joint-venture anche ad altri soci ed inoltre
- l’ Enel parteciperà nel progetto del secondo reattore EPR che si deve costruire in Francia (con una quota del 12,5%; quindi con la stessa quota con cui l’ Enel ha già partecipato al primo EPR)
24 Febbraio 2009 alle 11:38
«In gioco ci sono almeno 12mila megawatt a fronte dei 1600 megawatt di un impianto Epr e dei 1.100 megawatt dei più piccoli gruppi americani Ap1000. Serviranno dunque otto-dieci centrali. Che nelle valutazioni dell’Enel possono essere affidate alla concorrenza tra due tecnologie.»
Fonte: ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavor...
25 Febbraio 2009 alle 13:34
Scusate, forse ne avete già parlato e la cosa mi è sfuggita. Leggo sullo strepitoso Espresso ed a ruota sull’ineffabile Repubblica che Siemens è uscita da Areva. La notizia è vera? E se sì, quali sono le motivazioni ed i termini della decisione?
25 Febbraio 2009 alle 13:48
Si è vero. I motivi non li so ma credo che vogliano andare con i russi.
25 Febbraio 2009 alle 13:49
Ed ENEL potrebbe prendere una quota.
25 Febbraio 2009 alle 14:38
Ma i russi cosa offrono? Solo VVER o ci sono novità ? (è da un po’ che non seguo il blog). Insomma VVER è paragonabile in termini di evoluzione tecnologica a EPR o AP1000?
25 Febbraio 2009 alle 19:10
x Loris
Qualcosa lo trovi qui
espresso.repubblica.it/dettaglio/Latomo-cest-moi/2065987//0
“…Contro le ambizioni francesi congiurano però le difficoltà operative incontrate nella realizzazione dei primi due prototipi del reattore Epr (quello di Flamanville e quello di Olkiluoto in Finlandia), che hanno spinto il partner industriale di Areva, la Siemens, a rompere con i francesi. Il divorzio tra i due colossi energetici europei si è consumato il mese scorso, dopo che il cancelliere tedesco Angela Merkel aveva più volte fatto presente al suo collega all’Eliseo di non apprezzare affatto i tentativi di esclusione dai processi decisionali messi in atto dai francesi. Ma a pesare sulla rottura è stato anche il contenzioso aperto con la finlandese Tvo sul reattore di Olkiluoto: dopo oltre tre anni di ritardi nella consegna del reattore prevista inizialmente per il 2009, Tvo ha presentato ad Areva-Siemens un conto di 2,4 miliardi di euro.Dopo due giorni dalla rottura con Areva, Siemens si è buttata tra le braccia della Russia di Putin, aprendo un negoziato per una joint-venture con Atomenergoprom. La Russia ha sempre cercato la tecnologia occidentale per integrare quella dei suoi impianti nucleari, e ora l’accordo con i tedeschi potrebbe portare allo sviluppo di reattori competitivi non solo nell’area ex sovietica, ma anche in Occidente…”
25 Febbraio 2009 alle 19:36
I VVER 1000 sono assolutamente paragonabili ai nuovi reattori occidentali.
25 Febbraio 2009 alle 19:39
E’ solo una mia impressione o si sta scatenando tutta la propaganda antinuclearista nutrita di ignoranza e radiofobia sui media (in particolare su quelli di sinistra) da ieri?
25 Febbraio 2009 alle 21:09
x Egisto
Secondo me hai proprio ragione. Mi hanno appena inviato (simpaticmente, ma loro ci credono), questo dolce ed edificante contributo prodotto dai giornalisti del giornale del gruppo di Sorgenia (La Repubblica)
repubblica.it:80/2008/06/sezioni/ambiente/nucleare2/contro-n...
A proposito: Sorgenia che energia produce? … Proviamo a indovinare? …
25 Febbraio 2009 alle 22:42
e anche questo di Dario Fo (nonbel come Rubbia, anctinucleare come Rubbia e più di Rubbia… ma il nobel lo danno solo agli antinucleari?)
repubblica.it:80/2008/06/sezioni/ambiente/nucleare2/dario-fo...
25 Febbraio 2009 alle 22:55
beh da sempre la sinistra e gli ambientalisti(o meglio, così si fanno chiamare) hanno “paura” del nucleare…e raccontano balle stratosferiche pur di fare del nuclearterrorismo….
il problema e che c’è ancora troppa poca gente,tra il popolo,ke sa cosa sia il nucleare o cosa sia una centrale nucleare….quindi molti si spaventano solo a sentirne la parola.
25 Febbraio 2009 alle 23:34
x pietruccio
a quanto pare il primo ad essere disinformato naturale è lui..
in quanto un’ “incidente” tipo Cernobyl è alquanto remoto…
..e sappiamo perchè..
26 Febbraio 2009 alle 06:26
Caro Pietruccio,
potrei anche stare ad elencarti tutte le relazioni “pericolose” tra Legambiente, Ermete Realacci e Sorgenia parte di un piano ormai quasi ventennale per rendere l’Italia completamente dipendente dal gas metano con la foglia di fico delle rinnovabili.
E mi fanno ridere anche le dichiarazioni del governatore toscano che rivendica l’assenza del nucleare dal suo PIER che attacca la Regione alla canna del gas algerina.
26 Febbraio 2009 alle 12:49
In queste ore se ne sono sentite di tutti i colori: su Rai Due (lo speciale dopo il TG delle 20) hanno avuto il coraggio di dire che Chernobyl era un reattore di II generazione; inoltre il Sig. Di Pietro Antonio ha affermato categoricamente che il reattore EPR è vecchio di trent’anni e che si dovrebbe aspettare la IV Generazione…. il bello che i disinformati credono a queste scemenze penso che chi parla riporti dati veritieri (è qui che sta la mia amarezza, nella falsità !)
Su you tube poi, si grida addirittura alla guerra civile ed alla violenza gratuita (spesso da ragazzi di vent’anni) al fine di impedire il nucleare e rimandare a casa Berlusconi, ma le invettive e le minacce danno meno fastidio delle enormi fesserie dette specialmente dai giornali.
Saluti.
26 Febbraio 2009 alle 13:10
Ok ma se tira un bel terremoto di quelli belli tosti come ne abbiamo avuti spesso a casa nostra proprio sotto il culo alla centrale nuclare di 3a generazione che succede?
26 Febbraio 2009 alle 14:59
«State certi che dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile. E comunque nessuna centrale in Sardegna: il presidente Berlusconi manterrà la promessa fatta. Ricordo anche che l’accordo programmatico da me firmato con il Partito Sardo d’Azione recita: riconoscimento della esigenza che tutto il territorio della Sardegna sia denuclearizzato».
Questo l’ha detto il neo governatore della Sardegna, non un “ignorante di sinistra”
26 Febbraio 2009 alle 16:25
Per IO:
io non voglio convincere nessuno, ci mancherebbe!
Hai il diritto ed il dovere di opinione così la discussione si fa ineteressante.
Però mi piacerebbe che determinate informazioni tecnico/scientifiche fossero rese di dominio pubblico al posto di tanta ottusa demagogia e catastrofismo:
gli impianti nucleari possono benissimo essere costruiti in tutta sicurezza in territorio sismico, basta tener conto delle forze del sisma: naturalmente più il territorio è sismico e più costa la centrale. Ad esempio, a Caorso, era stato appurato che il massimo terremoto che mai si potrà verificare nella zona è del 7° grado della scala Mercalli e quindi la centrale è stata progettata, con ampi margini, per resistere in totale sicurezza a un terremoto dell’8° grado della scala Mercalli (non deve stupire l’uso della scala Mercalli anziché quello della Richter, perché la Mercalli è legata alle accelerazioni e quindi alle forze d’inerzia che si verificano durante il sisma).
E’ comune credenza credere che le centrali nucleari siano costruite con i criteri delle abitazioni civile dimenticando che:
sono strutture formate da blocchi prefabbricati; due cupole (una dentro l’altra) di cemento armato, con muri schermati in piombo, contenenti bare di acciaio aventi un spesso di 150 cm.
sono strutture progettate per resistere a 10 volte il massimo sisma registrato nel paese: da noi ci si basa sul terremoto più disastroso, che provocò anche un maremoto, ovvero quello di Messima agli inizi del ‘900
Sono strutture progettate anche su altre due valori di magnitudo: un valore si riferisce all’intensità del sisma che permette di continuare a tenere acceso il reattore; l’altro al valore di magnitudo che, se raggiunto, il reattore si spegne automaticamente (spegnimento in sicurezza)
Tutto questo spiega perché il Giappone, 5 volte più sismico dell’Italia, ha 50 reattori funzionanti.
Nel 2007 un terremoto fortissimo, causa di smottamenti, strade crepate, palazzi rasi al suolo, non intaccò minimamente la centrale di Kashiwaki-Kariwa: fuoriuscì dalle piscine che contengono le barre di combustibile un metro cubo di acqua (la stampa diceva 1000 litri…. Fa più effetto!) con una radioattività bassissima 60000 bq/mc: si tenga presente che nel normale terreno (es. cantina) il radon presente da una radioattività di 100000 bq/mc.
Ciao.
26 Febbraio 2009 alle 16:27
ovvero quello di Messima agli inizi del ‘900
errore di battitura: era Messina.
Saluti.
26 Febbraio 2009 alle 17:24
Ri.Ri scrive:
Questo l’ha detto il neo governatore della Sardegna, non un “ignorante di sinistraâ€
Ri.Ri,
L’idiozia è ben distribuita in Italia e quelli di centro-destra non ne sono immuni.
Pensa a Scapagnini, il dottore del “cuore basso” di Berlusconi, sindaco di Catania.
Altro non dico se non che dalla civiltà raggiunta si può regredire: “Evviva la Sardegna DENUCLEARIZZATA”.
Il prossimo passo sarà di tagliare tutti i cavi sottomarini che la collegano al resto del Mondo così potrà regredire più velocemente e ritornare ai “vecchi fasti”.
IO,
ovvero quasi un dIO, perché devi farti riconoscere anche qui: il tuo livello culturale merita altri lidi.
27 Febbraio 2009 alle 17:04
salve a tutti,
ma per le scorie come la mettiamo?? conoscendo berlusconi sono sicuro che metterà le scorie in mano a qualche società mafiosa che “giustamente” farà di tutto per spendere il meno possibile..
ricordo che in italia c’è e RIMARRA’ il problema rifiuti, figuriamoci cosa può succedere con le scorie..
altro punto, quanto ci costeranno queste 4 centrali nucleari?? si è parlato di 4 - 5 miliardi di euro l’una, più le spese per le centrali di stoccaggio.. fatevi un pò di conti, perchè non si possono investire questi soldi nella ricerca e nello studio di fonti energetiche rinnovabili?? perchè la finladia produce più energia solare di noi considerando che hanno il sole 9 mesi l’anno??
a mio avviso berlusconi non vuole liberarci dal petrolio, l’unico suo obiettivo è quello di far fare ancora più soldi a qualche suo amichetto di merende ai danni dello stato..
conclusione (ironica..)
riconsiderando tutti i costi di questo investimento credo che sarà più probabile vedere il ponte sullo stretto che non la prima centrale tra 10 anni.. o almeno spero..
27 Febbraio 2009 alle 17:26
x mauro
Ma i conti li abbiamo appena fatti, a manciate! Non potresti leggere i commenti prima…
archivionucleare.com/index.php/2007/01/30/animata-discussion...
27 Febbraio 2009 alle 17:30
Un beone scrive:
perchè la finladia produce più energia solare di noi considerando che hanno il sole 9 mesi l’anno??
Non rispondo al beone perché è inutile.
Invece per gli altri che ne hanno letto le farneticazioni dò questi dati
Fonti energetiche in Finlandia
Eolico 0,2%
Biomassa 12,7%
Rifiuti non rinnovabili 0,2%
Idraulica 17,4%
Nucleare 28,8%
Fossile 40,6%
Composizione del quadro delle Rinnovabili
Eolico 0,8%
Biomasse 48%
Solare 0,02%
Idraulica 57,4%
Che potete trovare al seguente collegamento
energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha...
Il subumano va coperto di guano
28 Febbraio 2009 alle 03:07
Toh un sito fascista pronucleare,non sapevo sapessero fare i conti e scrivere.
28 Febbraio 2009 alle 05:23
Toh, un idiota. Ebbene si su questo sito siamo impegnati in quell’attività tipicamente nazi-fascista che è fare i conti. Esatti, oltretutto.
28 Febbraio 2009 alle 08:34
x a
Cavolo lo devo dire ai miei amici del collettivo che sono fascista! grazie senza di te non l’avrei mai scoperto ! Ne sapevo che le moderne centrali nucleari fossero costruite con un un fascio littorio disegnato in facciata ! Meno male che ci sei tu!
28 Febbraio 2009 alle 10:43 Commento ufficiale dello Staff
Per favore , si invita a mantenere la discussione in tema con l’argomento.
Grazie
28 Febbraio 2009 alle 17:12
Mi stupisce sempre la pochezza di Renzo Riva nel trattare i dati. Ovviamente copia e riporta, ma anche nel far quello servirebbe applicare il cervello per non essere vittime di svarioni simili:
RenzoRiva wrote:
Composizione del quadro delle Rinnovabili
Eolico 0,8%
Biomasse 48%
Solare 0,02%
Idraulica 57,4%
Che potete trovare al seguente collegamento
energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha...
Il subumano va coperto di guano
Ora i numeri (quelli che si trovano a quel link citato, non chissà dove) dicono che in Italia nel 2007 si sono prodotti 39 TWh d’energia elettrica.
Di quella produzione solo il 17,3% è stato realizzato con fonti rinnovabili cioè 6.75 TWh
Di questi lo 0,2% con fonte solare, quindi 0,0135 TWh.
Sempre quei numeri dicono che in Finlandia nel 2007 si sono prodotti 81,6 TWh di energia elettrica
Di quella produzione il 29,4% è stato realizzato con fonti rinnovabili cioè 23,9 TWh
Di questi lo 0,02% con fonte solare, quindi 0,0048 TWh.
È vero che gli 0,0048 TWh della Finlandia sono meno degli 0,0135 TWh dell’Italia, ma non solo il sole è incommensurabilmente inferiore a quelle latitudini, ma i finlandesi erano 5,3 milioni d’individui mentre gli italiani erano 59,6 milioni. In definitiva procapite in Finlandia da fonte solare s’è prodotto 900 MWh mentre in Italia 230 MWh.
Oltre tre volte tanto!
Ora credo che il guano vada indirizzato a chi lo merita, sia all’autore che al “ripetitore”.
28 Febbraio 2009 alle 17:43
Se uno scrive che la Finlandia produce più energia solare di noi non scrive che “procapite la Finlandia produce più energia solare di noi”. Le parole hanno un senso.
28 Febbraio 2009 alle 17:49
Considerazione veloce. Copio-incollo:
“in Italia nel 2007 si sono prodotti 39 TWh d’energia elettrica”;
“in Finlandia nel 2007 si sono prodotti 81,6 TWh di energia elettrica”.
Davvero la Finlandia produce più del doppio dell’energia che produciamo noi?
28 Febbraio 2009 alle 20:48
Per Mauro:
salve a tutti,
ma per le scorie come la mettiamo?? conoscendo berlusconi sono sicuro che metterà le scorie in mano a qualche società mafiosa che “giustamente†farà di tutto per spendere il meno possibile..
ricordo che in italia c’è e RIMARRA’ il problema rifiuti, figuriamoci cosa può succedere con le scorie..
Mauro le scorie non sono ingestibili. Se hai tempo e voglia ti invito a dare un’occhiata a questo testo:
www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/La%20sistemazione%20in%20sicur...
Tieni presente che le scorie devono essere manovrate o da macchine gestite da personale specializzato e protetto e/o in ambienti schermati (es. sott’acqua come quando, per esempio, si scarica il combustibile dal reattore). Il nucleare è un settore altamente tecnologico che impedisce progetti criminali.
Non è come ci vogliono far credere che uno entra nella centrale ruba le scorie e se le porta casa oppure le maneggia come un monte di spazzatura. Se veramente fosse così avremo trovato il modo di sbarazzarsi sia dei mafiosi che dei terroristi.
Per avere un’idea ti consiglio il sito: www.nucleartoutist.com
Saluti.
28 Febbraio 2009 alle 21:33
Sbardolini,
perchè hai lasciato il tuo REGNO sul forum dei RADICALI ITALIANI?
Quello è il posto dove i tuoi sodali antinuclearisti (Pannella, Bonino, Zamparutti e tutti gli altri della direzione allineati e coperti a tenere bordone al grande capo) t’apprezzano maggiormente.
Qui corri il rischio che ti sotterrino col guano.
Per Groppo che ha preso un abbaglio:
energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha...
Finlandia
Produzione elettricità anno 2007______ TWh 81,3
Italia
Produzione elettricità anno 2007______TWh 313,2
28 Febbraio 2009 alle 21:45
Edoardo,
non hai capito che a Mauro importa di dare dimostrazione di antiberlusconismo - e questo non è un sito a ciò dedicato - piuttosto che volere capire qualcosa delle scorie, che non glien’importano una mazza, utilizzate in forma strumentale per veicolare il messaggio antiberlusconiano.
Come ha fatto Sbardolini che fa finta io abbia travisato l’affermazione del subumano che va sepolto col guano assieme a lui,
28 Febbraio 2009 alle 21:56
Renzo, dai, non tirarmi dentro le tue pacate discussioni. L’abbaglio non è mio. Visto che qualcuno parlava di “pochezza nel trattare i datiâ€, ho copiaincollato una curiosità .
@Egisto e Pietruccio
Grazie per le risposte alle mie domande di qualche giorno fa.
@Admin
Non è la morte, ma quel “Fracia†non è un po’ irrispettoso nei confronti dei nostri nuovi prestigiosi partner?
3 Marzo 2009 alle 15:35
Vorrei appunto riprendere il discorso di Edoardo sulle scorie, perchè è una delle osservazioni che mi sentro fare più spesso: il rischio che le scorie vengano gestite in maniera irregolare, magari dalla criminalità organizzata.
Vorrei che verificaste se il mio pensiero è corretto.
Premesso che è impensabile che qualcuno se ne possa andare via da una centrale con le barre di combustibile esausto su un ape o dentro un camioncino o qualcosa del genere (e forse non lo ripetiamo abbastanza spesso), il rischio è limitato ai rifiuti radioattivi di III categoria, e forse anche quelli di II. Ma questi (che non sono pericolosissimi) vengono prodotti anche dal sistema sanitario, come da quello industriale e dalla ricerca, tutte cose che ci sono anche se noi non facciamo le centrali atomiche. Senza contare poi che a livello internazionale girano sicuramente rifiuti radioattivi di vario genere e tipo e la criminalità organizzata è sicuramente ammanigliata coi traffici internazionali.
Quindi la costruzione o meno di impianti nucleari in Italia per la produzione di energia elettrica non comporta nessun maggior rischio di contaminazione impropria. Il rischio c’è comunque ed è dovuto al fatto che non controlliamo a sufficienza la malavita: direi che è lì che bisogna intervenire e non nel non fare centrali atomiche, che mi sembra decisamente una forzatura.
3 Marzo 2009 alle 15:40
Volevo ovviamente dire
“…rischio è limitato ai rifiuti radioattivi di I categoria, e forse anche quelli di II…”
quelli di III sono, per l’appunto, quelli pericolosi che non si possono portare via in ape ecc…
3 Marzo 2009 alle 18:24
Concordo con Pietruccio.
Allora non facciamo più le dighe o i rigassificatori: ve lo immaginate un aereo che si schianta su una diga o su una nave metaniera?
Oppure smettiamola con la chimica: immaginate quanti veleni si possono contrabbandare e/o utilizzare per avvelenare falde o acquedotti.
Saluti.
3 Marzo 2009 alle 18:29
@Enrico Sbardolini:
Renzo Riva non sapra’ trattare i dati, ma tu non li sai leggere (per non parlare di fare i conti):
In Finlandia nel 2007 sono stati prodotti 81.3 TWh di energia elettrica, non 81.6; ma, soprattutto, in Italia, ne sono stati prodotti 313.2, altro che 89! Ma dove hai trovato quel dato?!?
Poi: la percentuale di energia elettrica da rinnovabili in Finlandia e’ stata del 30,3% (non 29,4%), cioe’ 24,7 TWh (non 23,9 TWh).
In Italia: da rinnovabili il 17,3% (incredibilmente hai detto giusto!), cioe’ 54.2 TWh (non 6.75… ed e’ scritto nella tabella, non serve calcolarlo!).
La quota solare e’ di 0.102 TWh (ancora una volta, scritto esplicitamente, senza bisogno di nessuno calcolo o “trattamento”)
Ma passiamo ai conti (con i dati da te indicati, quindi comunque sbagliati):
Tralasciano il concetto di “sole inferiore”, la produzione solare pro-capite (con i tuoi dati) e’ di 0,9 KWh in Finlandia, mentre in Italia di 0,22 Kwh.
Quella vera (calcolata con i dati giusti)? 0,75 KWh in Finlandia e 1.71 KWh in Italia.
Al di la’ di tutto, prego notare la quantita’ irrisoria. In ogni caso, ha molto piu’ senso valutare la produzione rispetto al PIL, piuttosto che quella pro-capite (se una nazione produce di piu’, e’ chiaro che consuma anche piu’ elettricita’), e infatti e’ fatto gia’ nel documento linkato. Non calcolo quella solare perche’ sarebbe una quantita’ infinitesima. Si noti solo come tale valore sia piu’ che doppio in Finlandia (0,54 KWh/(unita PIL)) rispetto all’Italia (0,22 KWh/(unita’ PIL)). In definitiva, l’avanzatissima Finlandia e’ piu’ sprecona di noi. Comunque questo e’ un discorso di massima, perche’ avendo un decimo della nostra popolazione, influiscono di piu’ tutte le infrastrutture che hanno un consumo “fisso” cioe’ indipendente dalla popolazione e/o dal PIL.
Comunque non ne hai imbroccata una. E dopo pontifichi sugli altri. Altro che bue che dice cornuto all’asino!
3 Marzo 2009 alle 19:07
x Edoardo
Io volevo sottolineare soprattutto il fatto che la presenza di eventuali centrali atomiche non aumenta il rischio di ritrovarsi materiale radioattivo in discariche abusive perchè non è neanche pensabile il poter smaltire il combustibile esausto, cioè le scorie pericolose di III categoria, con metodi “artigianali” da malavita (gli “abusivisti” morirebbero nel trasportarlo).
Credo che la gente abbia invece paura proprio di questo, di trovarsi, cioè, una barra di combustibile esausto in giardino o una pasticca di ossido di uranio nel minestrone. Ma è proprio questo, appunto, che non può succedere.
Può succere, invece, che delle sorgenti e materiali radioattivi, provenienti da chissà dove e come, finiscano nell’acciaio o nei bottoni degli ascensori, o cose del genere, ma questo non centra niente con la presenza di centrali atomiche in Italia.
Questo, secondo me, dovremmo riuscire a far capire.
_____________________
Esempi di materiali contaminati e strani giri
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=20263
napoliaffari.splinder.com/post/17489662/Rifiuti+radioattivi+...
http://www.guardian.co.uk/world/2008/oct/24/india-nuclear
4 Marzo 2009 alle 10:53
Io volevo sottolineare soprattutto il fatto che la presenza di eventuali centrali atomiche non aumenta il rischio di ritrovarsi materiale radioattivo in discariche abusive perchè non è neanche pensabile il poter smaltire il combustibile esausto, cioè le scorie pericolose di III categoria, con metodi “artigianali†da malavita (gli “abusivisti†morirebbero nel trasportarlo).
A conferma di quello che dice Pietruccio, nel 2005 i NAS rinvenirono nei pressi di una struttura sanitaria del nord (Verona, se ben ricordo) fusti pieni zeppi di Radio interrati in un cantiere abbandonato: si trattava di scarti della normale attività medica.
Se fossero stati rifiuti di una centrale nucleare questo non sarebbe successo perchè le suddette scorie sarebbero state subito trattate e messe in sicurezza.
12 Marzo 2009 alle 22:06
Come vogliono fare delle centrali nucleari in italia se in tutta Italia non ce una regione che e sicura per che tutta l Italia e a rischio sissmico sia x le centrali nucleari che x i depositi delle scorie Nucleari e Radio Attive è in piu ambiamo fatto un referendum nei anni ottanta in Italia contro le Centrali Nucleari è prima di fare accordi con la Francia ci dovevano chiedere prima il permesso al Popolo Italiano a traverso un referendum x che nei anni ottanta a votato contro le Centrali Nucleari invece lo stato a fatto accordi con la francia che in materia e molto avanti infatti l anno scorso sono succesi 3 incidenti in una centrale nucleare francese uno dopo l altro come dicono loro centrali nucleari di 3 generazione e sono stati contaminati piu di 100 operai della centrale francese e in piu l aqua potabile è inquinata nelle falde piu profonde dalle radiazioni e l aria circostante e di conseguensa anche il nostro cibo e aqua ma non dicono niente alla popolazione x non allarmarli ma il pericolo ce e de costante e poi in italia oggi abiamo ancora le vechie Centrali Nucleari con le barre di plutonio e Uranio in vasche da 50 anni dismesse e depositi al aperto o in capanoni pieni bidoni di scorie Radio Attive che no sanno dove metterle come si permettono di volerne farne altre di nuove Centrali Nucleari invece di fare queste maledete Centrali Nucleari si potrbbero fare Centrali a Turbina di Gas Biologico o Turbina a Oli Vegetali Ecologici al 100% oppure impianti Fotovoltaico o Eolico farebbero quadangnare agli Agricoltori o agli operai Ecologici quindi al Popolo Italiano senza inquinare e i costi di una Centrale Biologica che da la stessa pottenza di una Centrale Nucleare costa 3 volte in meno e da lavoro a tre volte in piu dei operai delle Centrali Nucleari è poi in itlia non sapiamo dove mettere i rifiuti urbani e pensare che i rifiui industriali e petrol chimici sono 4 volte in piu e ce da chiedersi dove li mettono e in piu si aggiugerebero anche le scorie Nucleari quindi perche fare queste schiffezze x che cosi loro guadagnano di piu senza dare niente a nessuno anzi qualcosa ce la danno la morte malatie e inquinamento x sempre svegliatevi e riflettete su questa cosa schiffosa. Con i soldi che spendono x queste centrali nucleari potrebbero far diventare autonomi tutte le abitazioni con panelli Solari e con l Eolico o con mini Turbine a Oli Vegetali invece anno tolto gli incentivi sui panelli Solari e l Eolico x che se farebero cosi l Enel ENI Edison e lo Stato Italiano no quadagnerebero piu niente in piu lo stato e socio di queste lobbi multinazionali e in piu perderebe anche il 20% di iva ma noi citadini Itliani ci guadagnerebbero 3 volte la prima in risparmio di denaro e piu lavoro le altre due piu importanti sono l ambiente e salute che sono colegati tra loro invece se ci faciamo fregare da queste multinazionali come Eni Enel Edison e lo Stato Italiano e altri come loro quadagnerano loro tre volte come ? la prima che siamo dipendenti della loro energia sporca la seconda e che loro non avrano bisogno di molti operai e la terza piu importante ricordate che queste multinazionali si sono arrichite con la petrol chimica e anche tutte le Medicine convenzionali sono chimiche quindi quando prenderemo delle gravi o meno gravi malatie causate dal inquinamento nucleare e petrlifero e chimico loro ci quadagnerano sopra svegliatevi e pensate con la vostra mente e non fatevi fare il lavagio del cervelo dai politici e dai media nazionali come Rai e Mediaset.
12 Marzo 2009 alle 22:36
Segnalo questo articolo
rinnovabili.it/starace-enel-green-power-prima-al-mondo-per-l...
mi pare che ci sia un po’ tutto (rinnovabili e nucleare) e riesca a inquadrare la questione.
13 Marzo 2009 alle 09:57
fare Centrali a Turbina di Gas Biologico o Turbina a Oli Vegetali Ecologici al 100%
Buona idea, fattibilissima su scala in Brasile (estensione 8.500 Km2) in Italia la vedo un po’ più
Difficile (estensione 300.000 Km2) domanda: colture per mangiare o per fare energia? E il conseguente aumento dei prodotti agricoli lo consideri?
anno tolto gli incentivi sui panelli Solari e l Eolico x che se farebero cosi l Enel ENI Edison e lo Stato Italiano no quadagnerebero piu niente
non è vero che H(con l’acca)anno tolto gli incentivi: il fotovoltaico è incentivato al massimo (0,45 €/cent. Per Kwh) inoltre tra il 1981 e 2005 (fonti Enea) per le rinnovabili (vento e sole) sono stati spesi 60 milioni di euro e l’attuale copertura del fabbisogno nazionale da queste fonti è appena lo 0,02%
(51 milioni di euro, in 24 anni per solo lo 0,02%: e poi dicono che il nucleare è costoso e richiede tempo)
la prima che siamo dipendenti della loro energia sporca la seconda e che loro non avrano bisogno di molti operai e la terza piu importante ricordate che queste multinazionali si sono arrichite con la petrol chimica e anche tutte le Medicine convenzionali
Le lobbies che rubano e fregano sono da tutte le parti; anche nel settore delle rinnovabili: come in Italia che, per speculare, fanno fare impianti anche dove vento non ce n’è ( a parte che in Italia le ore di vento annue sono appena 1700 contro le 2500 della Spagna)
fatevi fare il lavagio del cervelo dai politici e dai media nazionali come Rai e Mediaset.
Guarda che il “lavagio del cervelo†lo fanno, e tanto, anche Legambiente, Wwf e Green peace.
Saluti.
13 Marzo 2009 alle 10:12
em>è prima di fare accordi con la Francia ci dovevano chiedere prima il permesso al Popolo Italiano a traverso un referendum x che nei anni ottanta a votato contro le Centrali Nucleari
Veramente il referendum poneva solo dei limiti alla costruzione di nuovi impianti sia nucleari che a carbone. Il referndum (art. 75 della Costituzione) non può abolire la ratifica di trattatati, come quelli del 1950, in cui l’Italia che appartiene all’Euratom, si impegnava a sfruttare il nucleare a fini pacifici.
Dal referendum farsa (ove fu impedito un serio dibattito come disse Vespa a “Porta a Porta” il 26 Febbraio scorso) derivò una moratoria (scaduta nel 1992) che impediva la costruzione di nuovi impianti.
Le scorie pericolose che sono appena il 2% del totale rifiuti radioattivi, per essere rese inoffensive, non devono entrare in contatto con l’acqua: una centrale produce all’anno 1m3 di scorie pericolose (quelle che durano 500.000) una volta riprocessate (tolto il l’uranio ancora utilizzabile) e disperse in matrici di vetro speciale e messe in sicurezza in una cava di sale, salgemma o argilla (ove GEOLOGICAMENTE appurato che per 30 milioni di anni di acqua non ce n’è più stata fonti Enea) sono praticamente innocue.
Per il gas, carbone e petrolio il problema di trovare un depositi per i rifiuti non si pone: i nostri polmoni sono più che sufficienti.
Vicino ad una centrale nucleare o ad un deposito di scorie (ove la sicurezza ed i controlli sono elevatissimi) non avrei paura; vicino ad un petrolchimico o ad una discarica abusiva si!
13 Marzo 2009 alle 10:14
Buona idea, fattibilissima su scala in Brasile (estensione 8.500 Km2) in Italia la vedo un po’ più
Devo fare una rettifica. Spiacente ma ho sbagliato a scrivere: Brasile 8.500.000 Km2 circa
13 Marzo 2009 alle 12:55
Carburanti alternativi
66,0909,pmpm by salvatoreercolani
Castelvolturno
Olio di semi al posto del diesel, Ercolani gira l Italia per protesta
CASTELVOLTURNO (Mariano Miccio) - Inizia la singolare protesta di Salvatore Ercolani (nella foto), il quale ha annunciato che già dai primi giorni della prossima settimana comincerà il proprio “Giro d’Italiaâ€. Con una vettura alimèntata ad olio di semi, toccherà i capoluoghi di tutte le regioni d’Italia, da Palermo a Trento, per sensibilizzare la popolazione ed attirare l’attenzione sul problema inquinamento causato dai mezzi di trasporto a carburanti convenzionali i quali potrebbero essere sostituiti da carburanti ecologici, come appunto l’olio di semi. Colza, mais, girasole, tutti i tipi di olio per friggere possono alimentare una comune automobile diesel. Ercolani già nella serata di giovedì muniti di megafono, ha raccolto una folla di passanti in piazzetta San Pasquale a riviera di Chiaia, in centro città a Napoli. “La mia protesta - spiega Ercolani - è di natura ambientalista. Con il petrolio ci stanno ammazzando tutti, ogni giorno c’è una nuova persona malata di cancro, mentre con questi carburanti si riduce l’inquinamento del trasporto su gomma del 90% e si potrebbe evitare anche la realizzazione della Tav nelle montagne con amianto, oppure la costruzioni di centrali nucleari. Inoltre, si potrebbe ricavare il combustibile dalla canapa sia benzina che diesel, così da non influire sul mercato del cibo ma su quello della droga. Con 100 kg di pellettato di canapa si possono produrre. 50 litri di etanolo, mentre negli Usa servono 235-kg di grano(IL NOSTRO PANE) per produrne la stessa quantità . Si potrebbe utilizzare anche la barbabietola, coltivandola nelle campagne abbandonate da anni anche in Campania e la pianura padana dove 50 anni fa vi erano proprio le coltivazioni di canapa e barbabietola. “.
13 Marzo 2009 alle 13:21
in italia si potrebe sostituire la petrolchimica e nucleare coltivando solo i tereni abandonati, la canapa che pulirebe anche i tereni da scorie radio ative e mettali pesanti come cromo mercurio nickel e altri inquinamenti dalle industrie petrolchimiche e in piu dartebe lavoro al popolo italiano con la canapa si possono ricavare piu di 50.000 derivati che spaziano dalla benzina diesel gas liquido o gasoso come il metano idrogeno e combustibile ecologico si possono otenere alimenti di alta qualita e nutrizione come pasta hamburger e cosi via simile alla soia ma in piu la canapa e lunica pianta che contiene omega 3 e 6 insieme e contiene tutti 9 i menoacidi esistenti nel mondo vegetale e a tutte le vitamine dalla a all z trane la b 12 che e contenuta solo nella carne ed è lunica ad avere 20 atomi senza questi l essere umano no potrebe vivere e tutto in una sola pianta poi si puo fare la bio plastica e tessuti ecologici carta e cartoni vernici rete per i pescatori mattoni di tutto e di piu adiritura anche la dinamite biodegradabili al 100% poi si possono ottenere mdicine x un infinite cure mediche di gravi e meno gravi malatie prima del aspirina 80% dei medicinali erano a base di canapa anche il simbolo medico sulle auto ambulanze i due serpenti con la spada e il simbolo della canapa legete lerba di carlo erba 1850 al 1950 oggi srebe la solutione sia economica che ecologica e produtiva e toglierebe anche la disocupazione in italia e nei paesi poveri x che il clima e favorevole grazie
13 Marzo 2009 alle 13:54
salvatore ercolani!
Vai a leggere quanto già scritto perché quello che dici è insostenibile.
Possibile che gli ultimi che arrivano devono sempre insegnare l’acqua calda?
Abbiate un po’ d’umiltà e andate con pazienza a leggere quanto già scritto.
Non si piò sempre rincorrere chi ignora, spero non volutamente, quanto già oggetto di dibattito da alcuni anni.
Santa pazienza! Non si può mica ripartire sempre dalla ruota!
13 Marzo 2009 alle 14:45
Per Renzo:
devo dire cha Salvatore ha dimostrato più civiltà di altri che la pensano come di lui.
Di solito, quando a certa gente riporti dati tecnici, economici, fonti da cui hai informazioni, ecc… vanno su tutte le furie e attaccano con le offese personali (a me hanno dato del fascista, mafioso, massone, pagliaccio, verme…)
Salvatore sarà disinformato ma almeno sa conversare.
Saluti.
13 Marzo 2009 alle 15:24
Caro Edoardo,
Concordo.
13 Marzo 2009 alle 15:26
Per Edoardo
Grazie x l appogio Edoardo pultropo noi oggi ci troviamo in queste condizioni proprio a causa delle persone come renzo riva che non imparano niente dai errori del passato e anno in mente un futturo di profitti e pottere di un economia che produce solo inquinamento del ambiente e malattie gravi e un apparente benesere economico che non porta da nessuna parte infatti il capitalismo e fallito e ancora in tutto cio a scapito dei piu deboli
13 Marzo 2009 alle 15:50
Tranchant per cosa?
dai Ercolani vai a leggere quanto segue e leggi pure, scaricando gratis, il seguente manuale:
freefoundation.com/libri/Verdi_fuori_Rossi_dentro.pdf
al capitolo 4 da pagina 53
Ecco un corsivo pubblicatomi da “IL PIAVE” nel mese di settembre 2007
LA POLITICA
ENERGETICA DEI
VERDI AFFAMERÀ
IL MONDO
La produzione di bio-carburanti (bio-diesel e bio-etanolo) richiede l’utilizzo di semi oleaginoÂsi (soia, mais, colza ecc). E notizia di questi giorni che i prezzi delle granaglie dei semi oleaginosi sono quasi raddoppiati nelle contrattaÂzioni di borsa del mercato agricolo di Chicago.
Immediatamente in Italia sono stati aumentati i prezzi al consumo dei derivati, pane e pasta, prima ancora dell’aumento dei prezzi delle relative farine.
In Messico è scoppiata quasi una rivolta popolare per l’aumento verÂtiginoso del prezzo delle “tortillas”, il tipico pane a base di mais localmente consumato.
Queste sono le avvisaglie di quello che accadrà fra poco a livello planetaÂrio.
Per l’inverno si prevedono aumenti dei prezzi, generalizzati per il latte e suoi derivati, ancorché per le carni in conseguenza all’auÂmento degli insilati, mangimi ecc. entro la forbice dal 10% al 20%.
La richiesta delle granaglie per la proÂduzione dei bio-carburanti ha determinato uno squilibrio nel merÂcato delle contrattazioni; la conseÂguente loro penuria ha prodotto l’impennata dei prezzi, per la legge della domanda e dell’offerta.
Possiamo ben dire ed affermare che la protervia dell’ideologismo ecologico dei Verdi affamerà l’inteÂra umanità e segnatamente i già diseredati del nostro pianeta. Come potranno la FAO e l’ONU fare fronte alla fame nel mondo?
Tutte le previsioni e gli interventi da loro effettuati non hanno realizzato nemmeno il 20% dei programmi e degli impegni assunti in passato.
Renzo Riva
- Referente per l’Alt(r)o Friùli -
Socialisti 2005
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Ecco quanto pubblicato da
IL GAZZETTINO
Martedì 28 Agosto 2007
Fascicolo di Udine
Sezione delle LETTERE
Pagina XV (PN 17)
Biocarburanti la politica affama i più poveri
La politica energetica dei Verdi affamerà il Mondo, in particolare la parte più povera del pianeta. La produzione di bio-carburanti (bio-diesel e bio-etanolo) richiede l’utilizzo di semi oleaginosi (soia, mais, colza). È notizia di questi giorÂni che i prezzi delle granaglie dei semi oleaginosi sono quasi raddoppiati nelle contrattazioÂni di borsa del mercato agricoÂlo di Chicago. Immediatamente in Italia sono stati aumentati i prezzi al consumo dei derivati, pane e pasta, prima ancora dell’aumento dei prezzi delle relative farine. In Messico è scoppiata quasi una rivolta poÂpolare per l’aumento vertiginoÂso del prezzo delle “tortillas”, il tipico pane a base di mais loÂcalmente consumato. Queste sono le avvisaglie di quello che accadrà fra poco a livello plaÂnetario.
Per l’inverno si prevedono aumenti dei prezzi, generalizÂzati per il latte e suoi derivati, ancorché per le carni in conseÂguenza all’aumento degli insilaÂti, mangimi entro la forbice dal 10% al 20%. La richiesta delle granaglie per la produzione dei bio-carburanti ha determinato uno squilibrio nel mercato delÂle contrattazioni; la conseguenÂte loro penuria ha prodotto l’impennata dei prezzi, per la legge della domanda e dell’ofÂferta.
Possiamo ben dire ed afferÂmare che la protervia dell’ideoÂlogismo ecologico dei Verdi afÂfamerà l’intera umanità e seÂgnatamente i già diseredati del nostro pianeta. Come potranno la Fao e l’Onu fare fronte alla fame nel mondo? Tutte le preÂvisioni e gli interventi da loro effettuati non hanno realizzato nemmeno il 20% dei programÂmi e degli impegni assunti in passato.
Riporto un passo del libretto “Verdi fuori, rossi dentro - L’inÂganno ambientalista”, dal capiÂtolo 4 “L’illusione dell’energia dal sole”, a pagina 85, scritto a quattro mani dal professore asÂsociato in Chimica dell’ambienÂte dell’università di Modena, Franco Battaglia, e dal profesÂsore emerito Renato Angelo Ricci e anche tra i cofondatori dell’associazione “Galileo 2001″: ecco perché riteniamo che tra i grandi mali che l’umaÂnità ha dovuto subire per causa di sé stessa (nazismo, comuniÂsmo, terrorismo) vi è anche l’ambientalismo Verde. I cui programmi, se attuati, lo renÂdono più pericoloso di nazismo+comunismo+terrorismo messi insieme.
Noi di Socialisti 2005 sottoÂscriviamo tutto, anche la discuÂtibile punteggiatura.
Renzo Riva
Referente per l’Alt(r)o Friùli
Socialisti 2005
13 Marzo 2009 alle 16:50
Per Salvatore:
Le posso garantire che il Sig. Riva è persona competente ed informata dei fatti. Possiede anche una vasta conoscenza (sia tecnica che economica) del problema energia non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
Molti affermano che il nucleare è fonte di malattie, certo se non gestito a regola d’arte bene non fa ma, allora come spieghiamo che in Italia, paese denuclearizzato da più di vent’anni, sono in aumento tumori di vario genere e addirittura leucemie infantili.
Questo anche e sopratutto in quelle zone d’Italia ove non ci sono mai state installazioni nucleari e/o residui atomici.
I dati, confermati anche dall’Istituto Superiore della Sanità e, nel 2006, dall’OMS sono stati ripresi da REPUBBLICA (giornale certo non di destra) con il seguente articolo:
espresso.repubblica.it/dettaglio/Sos-bambini/2052441//0
economia che produce solo inquinamento del ambiente e malattie gravi e un apparente benesere economico che non porta da nessuna parte infatti il capitalismo e fallito e ancora in tutto cio a scapito dei piu deboli
Sarà anche vero ma allora il nucleare c’entra poco.
13 Marzo 2009 alle 20:11
X Edoardo e Renzo Riva
Il fatto che la canapa non si mangia non ifluirebe sui prezzi alimentari poi è la biomassa che a la crescita piu veloce di qualsiasi altro vegetale e infestante e cresce da o fino a 4.000 metri di altitudinee in piu non a bisogno ne di pesticidi ne di concimi chimici e in piu pulisce i terreni da scorie radio attive e inquinamento di mettali pesanti e inquinamento chimici quindi risana e nutre la terra inquinata sperimentato dopo cernobil in polonia ucraina germania francia e ingiltera poi informatevi bene in piu riguardo al aumento delle malatie in italia noi abiamo il problema della spazatura pensate che i rifiuti industriali sono quattro volte in piu dove li mettono questi rifiuti poi come qui da noi al sud la centrale del garigliano nei anni sesanta ci anno sotterato piu di 120 tonelate di scorie radio ative sotto ai terreni x che allora si pensava che era la migliore soluzione x smaltire questi bidoni di ferro dopo cinquantanni si saranno sicuramente aperti e in piu come la camora al sud cosi le lobbi e politici al nord si sono presi rifiuti speciali e radio attivi dalla germania e francia e sotterati abusivamente nelle cave camion interi nei terreni e nelle discariche abbusive navi affondate in mare pieni di conteiner radio attivi in calabria asili nido costruiti sopra dicariche di metali pesanti e cosi via x cio in italia oggi le malattie sono aumentate le radiazioni durano x piu di 500.000 mila anni e piu x cio pensateci e rifletete se poi siete nuclearisti allora e un altro discorso ciao grazie
14 Marzo 2009 alle 14:45
La canapa è molto in voga dai Radicali.
Fare un po di conto di quanto costa energeticamente produrla da o a 4000 metri di altitudine darà la dimensione dell’improponibilità della “miracolosa soluzione”.
Persino nel ventennio fascita ci furono alcuni che in regime autarchico pensarono di risolvere l’appovvigionamento energetico con i carburanti ottenuti dalle biomasse ma alla fine dovettero desistere
galileo2001.it/materiali/pubblicazioni/battaglia_illusione_s...
Leggere il libro del prof. Franco Battaglia
“L’illusione dell’energia dal Sole”,
please.
14 Marzo 2009 alle 15:13
Oggi in America stano facendi il bio carburante con il grano duro come in brasile con la canna da zuchero la canapa produce 3 volte in piu carburante senza fertilizanti chimici e disinfestanti quindi eccologica al 100% poi leggi la stori in italia nel 1927 uno scienziato di mussolini fece la prima machina costruita interamente con fibra di canapa e alimentata con etanolo di canapa e lo feci anche l america la famosa Ford T sempre nel 1927 da li in poi le le neo industrie petrolifere e chimiche e farmacope e la dupoont e molte altre fecino pressione su coverno americano x vietarla a livelo mondiale x che una minacia x i loro interesi. poi ricordati la benzina di oggi ma quella della formula uno ariva al massimo a 108 ottani l alcool senza 100 anni di studi ariva a 114 ottani e rsnde molto di piu del petrolio ed e ecologica e da lavoro al popolo e no ai pochi industriali che oggi ci anno rovinato un pianeta maltie e inquinamento e questi signori sono anche propietari del nucleare no grazie.poi telo dico di nuovo in italia bastano solo i terreni incolti x eliminare completamente la petrolchimica e nucleare informati bene se non lo sei ciao grazie
14 Marzo 2009 alle 15:21
Poi i radicali anno sepre e solo parlato di fumare che e una dei tanti usi della canapa ma non solo con la canapa si possono otenere pi di 50.000 derivati che spaziano dai carburanti ai tessuti ai alimentari ai medicinali edilizia vernici carta resistente nei millenni tutti quadri antichi nei musei sono di tela di canapa x che se erano di cartadi albero dopo 20 o max 80 anni diventava polvere e i radicali in piazza non anno mai parlato di questo ma solo x fumare cosi da prendere quattro votti dai giovani disinformati .
14 Marzo 2009 alle 21:03
I conti sono già stati fatti e pubblicati.
Dico che per rientrare nei parametri di Kyoto (13vGW prodotti con biomasse) servirebbe la biomassa prodotta dalle superficiedi due volte l’Italia compresi laghi, fiumi, montagne, le città e campagne incluse.
Leggi altrimenti altri diranno che sei molto disinformato
14 Marzo 2009 alle 22:32
Mi dispiace x voi ma siete disinformati o siete nuclearisti incaliti se riuscite a smentire una sola cosa che sta scritto qui vincereste un premio di $1.000.000-DI DOLLARI ma meglio che vi rassegnate x che tutto vero grazie.
La Canapa, una delle nostre piante più antiche (12.000 anni), dopo cinquant’anni di censura, sta tornando per salvare la Terra.
E’ormai un triste dato di fatto che il nostro pianeta si sta avviando velocemente verso un disastro ecologico e che noi,
“l’umanità â€, ne siamo i diretti responsabili. Infatti, effetto serra, inquinamento delle acque, buco dell’ozono, piogge
acide,, radioattività , rifiuti tossici, erosione del terreno, specie animali e vegetali in estinzione, malattie sconosciute,
disboscamento, sono conseguenze dirette di un quotidiana consumo di massa dei prodotti più comuni ed insospettabili.
La Canapa, coi suoi 50.000 derivati che spaziano dalla plastica biodegradabile al carburante pulito, dalla carta alla fibra
tessile ecologico, da materiali edili ‘resistentissimi a vernici non inquinanti, da cosmetici naturali ad alimenti bilanciati
e capace di sostituire tutti i prodotti anche (la dinamite)responsabili di un meccanismo di sfruttamento dell’ambiente e della Terra senza ritorno. Perciò, parlare di Canapa oggi, significa parlare di una soluzione concreta, altamente competitiva a livello industriale e di una risorsa versatile e completa che può soddisfare il fabbisogno di un pianeta sovrappopolato e viziato di comodità , riducendo drasticamente le attuali conseguenze di sfruttamento e inquinamento ambientali Le grandi qualità dello Canapa sono : La Canapa è una pianta . Infestante e, cioè cresce senza bisogno di particolari cure, fertilizzanti e pesticidi chimici (a differenza del cotone) anche su terreni poveri e in difficili condizioni climatiche .La Canapa ha proprietà riparatrici della terra in cui cresce e non la sfrutta, anzi, la cura. La Canapa è utilizzabile e biodegradabile al 100%. La Canapa è una risorsa naturale per i quattro bisogni fondamentali dell’umanità : cibo, carburante, fibra e medicine.
CIBO:
I semi della pianta di Canapa sono una delle fonti naturali di cibo più perfettamente bilanciate. Coi semi di Canapa si possono ottenere olio, margarina, farina, hamburger e formaggi vegetali con cui preparare cibi squisiti che garantiscono un buon approvvigionamento di amminoacidi e acidi grassi essenziali, cosi da avere un corpo forte e sano, un sistema immunitario ben funzionante , benessere ed energia vitale.
CARBURANTE:
La pianta di Canapa ha una crescita così rapida da renderla una delle maggiori fonti di biomassa Il termine biomassa indica
tutti quei materiali prodotti biologicamente che possono essere convertiti in modo pulito in ogni forma di energia: combustibili ecologici solidi, liquidi o gassosi, come metano, metanolo e benzina, che possono essere utilizzati per trasporto, riscaldamento, luce e gas. Con la biomassa derivato dalla Canapa si potrebbero sostituire completamente i prodotti
dell’industria petrolchimica e nucleare che causano circa lo 80 % dell’inquinamento ambientale della terra, dell’aria e delle
acque. Il suo uso porrebbe fine al fenomeno delle piogge acide e sulfuree, al problema dei rifiuti tossici e farebbe
registrare un’immediata inversione di tendenza dell’effetto serra. Negli anni ‘40, Heri Ford progettò un’automobile
interamente costruita e alimentata con Canapa, ma fu ostacolato dal proibizionismo e forzato a usare il petrolio. L’olio di
semi di Canapa fu per secoli il più usato e il più brillante combustibile per lampade: esso ha illuminato la lampada magica
di Aladino, del profeta Abramo e di Abramo Lincoln.
FIBRA:
La fibra esterna della pianta di Canapa è lo più forte e duratura fibra naturale del Regno Vegetale. Essa può essere
trasformata in vari tipi di cordame (spago , corde, gomene per navi…) o filati per la tessitura di abiti. La Canapa e più
morbida, più calda, più assorbente del cotone, la sua resistenza agli strappi è decisamente maggiore e si conserva molto più
a lungo. L’interno legnoso della pianta ha un alto contenuto di cellulosa, superiore a quello del legname ed è dunque utile
per numerose applicazioni industriali incluso carta e cartone, pannolini e tamponi assorbenti, materiali da costruzione e
materie plastiche biodegradabili non tossiche. La carta prodotta con la Canapa è ideale per banconote e documenti, in quanto
può durare indefinitamente, secoli e addirittura millenni, mentre la durata media della carta ottenuta dalla polpa di legno è
di 25-80 anni poi diventa polvere.
MEDICINA:
I fiori di Canapa producono una resina che contiene numerose sostanze utilizzabili a scopo terapeutico. Il loro effetto
principale è di alleviare il dolore cronico così come piccoli dolori, favorendo l’appetito, il sonno e creando dunque
un’attitudine mentale meglio predisposta alla guarigione. Queste sostanze donano calma e benessere, riducono la pressione
sanguigna, calmano le convulsioni, gli spasmi muscolari ecc… Attualmente lo Canapa è riconosciuta di sicura utilità per
centinaia di applicazioni mediche fra cui: glaucoma, artrite, reumatismi, sclerosi multipla, stress~, asma, enfisema
polmonare, anoressia, tumori, funghi della pelle, herpes e altro. Essa è una delle sostanze meno tossiche esistenti: in
migliaia di anni non si è registrato un solo caso di morte attribuibile al suo consumo.
COCLUSIONE:
Per quale motivo, quindi, non abbiamo già da tempo un’industria pulita basata sulla Canapa ed altri prodotti biologici?
Negli anni ‘30 l’industria della Canapa era tanto promettente da rappresentare una forte minaccia agli interessi economici della neo-industria petrolchimica. Venne così colpita dal proibizionismo che la criminalizzò e la penalizzò con la censura Per aviare oggi il processo di conversione delle industrie, ognuno di noi può fare qualcosa documentandosi, informando gli altri e richiedendo prodotti di Canapa. Jack Herer, da 20 anni leader del Movimento per la Liberalizzazione della Canapa negli Stati Uniti, ha lanciato una sfida, offrendo un premio di $ 1.000.000,Dollari a chiunque sia in grado di confutare le tesi frutto delle sue ricerche e supportate da collaborazioni scientifiche ed economiche. Il premio, dopo 15 anni, è ancora li, l Italia fino a poche decine di anni fa, era uno dei maggiori produttori di Canapa. Finalmente oggi la CEE finanzia la reintroduzione della coltivazione della Canapa. Ma a cosa serve coltivare se poi manca un collegamento con il mondo della produzione? Cosa realmente vogliamo? Un’industria che distrugge in, poco tempo sacri equilibri secolari per un profitto dell’oggi, oppure una tecnologia che concepisce un futuro? E’ necessario che ognuno di noi si impegni per immaginare e realizzare un mondo diverso che sia in armonia e in equilibrio con la Natura. Vogliamo la Terra, non un ammasso di rifiuti.
Scritto da Rub & Dub Titolo: Canapa (Cannabis Sativa L ) Stampato in proprio dagli autori
Letture consigliate:
Jack Herer- Mathias Brockers “Canapaâ€. Parole di Cotone Edizioni,
Michka “Canapa: la rinascita della Cannabis†Libro del Leoncavallo
Franco Casalone “Canapa benefici, potenziale economico, proibizione†Ed. Cox 18
Istituto Sperimentale per le Colture industriali†Paolo Ranalli~bruno Casarini’Canapa’ il ritorno di una coltura prestigioso’
Ed. Avenue Media
A. Grirnaldi.S. Mastagni “Canapa italiana†Millelire Stampa Alternativa
14 Marzo 2009 alle 23:06
Poi vene dico un altra EOLO machina a aria compresa 2001 motor show di bologna un sucesso ingeniere Francese della mac claren formula uno progeta machina alimentata a aria compressa prezzo 18 milioni vechie lire = 9 mila euro tubolare in aluminio carozeria in fibra di canapa leggera e piu resistente della fibra di carbonio e motore ad aria compressa senza manutenzione come olio motore nemeno il gas x climatizatore x che laria che fuori esce dalla marmita e a meno 20 gradi quindi viene presa da li è eviterebe anche il surriscaldamento del pianeta e con appositi filtri si potrebe ripulire anche l aria che fino a ora abbiamo inquinato, 28 kw di potenza x fare il pieno 0.77-di euro di corente x fare 200 km ma con un sistema di ricarica perpetuo non ci vorebbero nemeno i 0.77 euro ,quindi una machina a costi zero e ecologica all 100% in italia anno aperto uno stabilimento ma non e uscita nemeno una machina e 60 operai in cassa integrazione poi licenziati x che le lobbi multinazionali anno fatto pressione in tutti i modi x insabiare il proggeto a suon di euro e minacie l ingeniere e introvabile o l anno comprato o ??????
quindi a voi due Edoardo e Renzo Riva L ARIA ce ne in abbondanza se si puo fare un motore x auto si potrebbe fare una centrale eletrica a aria compressa ecologica o generatori ad aria compressa x abitazioni private x che non la fanno x che le lobbi petrolchimiche e nucleare non quadagnerebero piu nulla ma noi si un TERRA PULITA SNZA INQUINAMENTO E SENZA FAME e liberi dalle multinazionali del energia sporca e senza spese e bollete continue grazie
14 Marzo 2009 alle 23:58
Eco le vostre centrali nucleari di 3 generazione di igoranza
Dal primo incidente alla centrale nucleare francese di Tricastin, che ha riversato 75 kg di uranio nelle acque del fiume, con grandi ritardi nella gestione dell’emergenza e grossi problemi per le popolazioni lungo il fiume (divieti di irrigazione, pesca e balneazione), il nucleare francese sembra incapace di tornare alla normalità .
Nelle ultime due settimane si sono susseguiti altri incidenti, di lieve entità . Ancora perdite di uranio in un impianto di arricchimento a Romans sur Isere, che ha contaminato i terreni circostanti e la contaminazione di 15 dipendenti, in modo lieve della centrale di Saint-Alban/Saint-Mauric.
Ieri un nuovo incidente, di nuovo a Tricastin, nella centrale che ha aperto la serie, con cento dipendenti contaminati da cobalto 58, anche se secondo le notizie diffuse sembra che non vi saranno conseguenze per la salute dei lavoratori.
La stampa francese sta cavalcando l’onda, facendosi da apripista per polemiche sempre più aspre, e finalmente anche in Francia i detrattori del nucleare hanno dei canali per mettersi in mostra.
Gli incidenti, sempre secondo i comunicati ufficiali sarebbero tutti di lieve entità , e dove sono state prese delle misure di sicurezza, è stato fatto in via del tutto precauzionale, ma dichiarazioni di questo tipo non possono bastare per stare tranquilli.
Tutti gli incidenti sono stati causati da negligenze nella manutenzione oppure, ancora peggio, da impianti costruiti fuori norma. Indagini stanno mostrando, come nel caso della centrale di Tricastin, comportamenti gravi che vanno avanti da decenni. Infondo sembra inverosimile che ci possano essere stati così pochi problemi fino ai giorni nostri, se nelle ultime settimane, da quando la stampa a drizzato le orecchie in questa direzione, sono stati portati alla luce ben quattro episodi. Da un indagine infatti risulta che le 700 tonnellate di scorie radioattive prodotte negli ultimi trent’anni non vengono conservate in condizioni di sicurezza “soddisfacenti†e numerose volte sono stati misurati livelli di radioattività nella zona più alti dei limiti imposti, con rischi anche per la salute dei lavoratori la centrale di Tricastin abbia disperso nel fiume negli ultimi 30 anni qualcosa come 700 tonnellate di uranio.
Il Governo tedesco ha dimostrato di non fidarsi dei comunicati ufficiali diffusi sugli incidenti, commissionando un indagine ad un’azienda tedesca, per indagare sull’accaduto e assicurarsi che non vi siano conseguenze per l’ambiente che possano minacciare anche la Germania.
Di tali incidenti in Italia non se ne è quasi parlato o scritto. I quotidiani hano reagito con un giorno di ritardo al primo incidente, notando forse che non era possibile far finta di niente.
I telegiornali oggi, con la notizia fresca della contaminazione dei lavoratori della centrale di Tricastin, hanno mandato in onda dei brevi servizi, ma non sull’accaduto, ma del Ministro Scaiola che sminuiva con parole vuote i problemi francesi e prometteva rigore e sicurezza per il ritorno italiano al nucleare.
Ogni volta he sento nominare il nucleare da qualcuno di questo governo mi si accappona la pelle, tanto per cominciare perché mi fido più di un Ministro tedesco, o anche di un verduraio tedesco, che di Scaiola, ma poi perché si mostrano sempre meno trasparenza e serietà che l’argomento impone.
Un incidente nucleare è un incidente nucleare. Non si minimizza, non si possono sviare i discorsi con problemi di questo tipo. Un Governo e un popolo che scelgono una strada come quella dell’energia atomica, dovrebbero perlomeno scegliere di affrontare i problemi e i potenziali pericoli che questa comporta.
Le dichiarazioni del Ministro Scaiola, sono dichiarazioni di circostanza, che un Paese consapevole delle proprie scelte non potrebbe accettare.
15 Marzo 2009 alle 00:04
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lista incidenti nucleari nel mondo
Giu 14th 2008
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Riportiamo un elenco abbastanza completo di incidenti/esplosioni nucleari, eventi con cause radioattive ed altri correlati o connessi. le annotazioni in rosso sono tratte dal sito del progetto humus alla pagina: http://www.progettohumus.it/nucleare.php?name=specialdbnuke2 , dove cliccando sul luogo dell’evento si ha la descrizione dello stesso. per maggiori informazioni, invece, sulle esplosioni nucleari, vedi qui: http://www.progettohumus.it/nucleare.php?name=specialtrinity e per vederne l’elenco completo qui: http://www.seismo.ethz.ch/bsv/nuclear_explosions.html
anni 1940/1970 -La sottocomissione del governo degli Stati Uniti denuncia, in un rapporto del 1986, la conduzione di esperimenti su più di 23.000 soggetti in 1.400 differenti cittÃ
1943/1973 - Ricercatori di Harvard e del MIT effettuano delle ricerche su 40 adolescenti maschi minorati mentali. Ai ragazzi viene somministrato cibo contaminato e la ricerca viene pubblicata nelle riviste accademiche
1945/1998 - Mediterraneo: 114 incidenti con coinvolgimento di una o più navi da guerra. Le tre flotte nucleari che pattugliano il Mediterraneo (USA, Gran Bretagna e Francia) hanno subito rispettivamente 61, 16 e 12 incidenti
7 Maggio 1945 - Trinity, Alamogordo, N.Messico (USA). Prima esplosione americana strumentata che condurrà alla Bomba di Trinity. Questa bomba, contenente 1000 curies di materiale fissile, verrà fatta esplodere a 1,5 Km. di distanza dal Ground Zero di Trinity, con lo scopo di testarne le strumentazioni
4 Giugno 1945 - Los Alamos, New Mexico, USA: fuoriuscita di massa critica di uranio arricchito
16 luglio 1945 - Trinity, Alamogordo, N.Messico (USA). Seconda esplosione a circa 29 metri d’altezza: crea un depressione di 400 m. di diametro. Il calore della deflagrazione trasforma la sabbia del deserto in un nuovo tipo di roccia cristallina battezzata la “Trinititeâ€.
6 Agosto 1945 - Hiroshima, Giappone: uso bellico di arma nucleare. Bomba all’uranio (Little Boy) arricchito del peso di 3.900 Kg. ad una altezza di 580 metri. 140.000 morti fino al 1946; 62.000 edifici distrutti
9 Agosto 1945 - Nagasaki, Giappone: uso bellico di arma nucleare. Bomba al plutonio (Fat Man) del peso di 4.050 Kg. ad una altezza di circa 500 metri: ~73.884 morti a fine 1945
11 Agosto 1945 - Corea. Due giorni dopo la bomba atomica di Nagasaki, gli scienziati giapponesi di stanza a Konan (il maggiore complesso industriale sotto il controllo nipponico) ed ignari della decisione presa dall’imperatore di arrendersi evitando ulteriore morte e devastazione, eseguono un test nucleare: il lancio partì dal bacino di Konan, fu guidato nel mare del Giappone per entrare nel porto di una piccolissima isola. Per diversi giorni relitti di imbarcazioni e altre vecchie navi furono portate sull’isola che era talmente piccola da non risultare su molte mappe. I pochi abitanti furono evacuati. Venti miglia dall’isola gli osservatori aspettavano e pregavano che gli assidui sforzi avrebbero prodotto il risultato che tanto speravano: una forza di distruzione enorme da poter usare nell’autunno sulle forze alleate in procinto di un’invasione. Il risultato fu sorprendente: sotto la nube radioattiva le imbarcazioni erano affondate o bruciavano mentre della vegetazione sulle colline ne rimaneva solo le ceneri. Un fungo atomico che probabilmente era molto simile a quello di Hiroshima e Nagasaki. Ma tutto fu inutile per la presa di posizione dell’imperatore di cessare i combattimenti. Peranto, una volta a conoscenza dell’imminente resa, gli scienziati giapponesi si diedero da fare per distruggere tutti i loro documenti nonche’ tutto l’equipaggiamento e strumentazioni possibili (incluse altre bombe atomiche quasi completate) perche’ i russi ormai avanzavano verso il complesso di Konan dalle montagne nel nord della Corea. Tutta l’apparecchiatura non distrutta finì in Russia assieme agli scienziati che furono torturati, interrogati e cancellati dalle pagine della storia
21 Agosto 1945 - Los Alamos, New Mexico, USA: criticità di incidente con assemblaggio di plutonio (contaminato lo scienziato Harry K. Daghlian, Jr)
21 Maggio 1946 - Los Alamos, New Mexico, USA: criticità di incidente con assemblaggio di plutonio (contaminato lo scienziato Louis Slotin)
24 Luglio 1946 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico). Test nucleare ad una altezza di 160 metri. Gli abitanti dell’isola vengono momentaneamente evacuati al fine di far svolgere agli americani il loro test.
Anni 1946/1956 - Viene somministrato cibo radioattivo a 19 ragazzi che frequentano la Fernland School per “ritardati mentali†in Massachusetts (farina d’avena e latte arricchiti di ferro e calcio radioattivi).
29 Agosto 1949 - Semipalatinsk, Kazakhstan (URSS). Prima bomba sovietica al plutonio progettata da Yakov Zeldovitch e Yuli Khariton.
Anni ‘50 - A molti abitanti dell’Alaska vengono somministrati isotopi radioattivi per studiare il loro adattamento al freddo. 102 indiani Inuit e Gwich sono alimentati con capsule di Iodio 131, per poter studiare l’attività delle loro ghiandole tiroidee
5 Agosto 1950 - Base Suisun dell’Air Force, Farfield, California (USA). Un bombardiere B-29 che trasporta una bomba nucleare senza la sua capsula fissile si schianta e si incendia vicino ad un campeggio di roulotte occupato da 200 famiglie. L’equipaggio aveva avuto difficoltà con i propulsori dell’aereo e con il ritiro del carrello di atterraggio immediatamente dopo il decollo dalla Base dell’Air Force di Fairfield Suisun (ora base dell’Air Force di Travis), schiantandosi, infine, mentre tentava un atterraggio di emergenza. Il bombardiere stava trasportando 20-27 kg. di bombe con esplosivo convenzionale, che detonarono 15 minuti dopo lo schianto. L’esplosione seguita, fu sentita fino ad una distanza di circa 50 km. e creò un cratere largo da un capo all’altro 18 m. e profonda 1,80 m. Lo schianto e la successiva detonazione uccisero diciotto uomini del personale, incluso il generale Travis dell’Air Force, e ferì altre 60 persone.
7 Aprile 1951 - Runit island, Atoll Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 100 m.
8 Aprile 1951 - Eberiru island, Atoll d’Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 60 m.
1 Maggio 1951 - Nevada Test Site (USA): test nucleare
30 Ottobre 1951 - Nevada Test Site (USA): test nucleare
1 Novembre 1951 - Nevada Test Site (USA): test nucleare
1952 - USA: incidente al reattore sperimentale Argon con 4 morti.
22 Aprile 1952 - Yucca Flat, Nevada Test Site (USA): test nucleare ad una altezza di 1.034 m.
26 Aprile 1952 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 4 m.
2 Giugno 1952 - Argonne National Laboratory, Illinois, USA: criticità di incidente con uranio
5 Giugno 1952 - Nevada Test Site (USA): test nucleare ad una altezza di 100 m.
3 Ottobre 1952 - Monte Bello Island (U.K.): prima bomba nucleare inglese
31 Ottobre 1952 - Elugelab, Atollo Enewetak, Isole Marshall (Oceano Pacifico), USA. Esplosione in superficie. Prima bomba H americana (bomba a fusione). La bomba era alta come un edificio di tre piani, pesava più di 500 tonnellate ed era alimentata da combustibile criogenico e da liquido deuterio. Secondo gli ingenieri di Los Alamos, la palla di fuoco era di una dimensione pari a 4,8 Km. di diametro. Durante l’esplosione scomparvero l’isola d’Elugelap e altre isole vicine. Con Mike (nome del test), Gli USA entrarono nell’era delle armi nucleari Multi-megatoni.
12 Dicembre 1952 - Chalk River (Ontario -Canada). L’errore di un tecnico provoca una reazione che porta alla semidistruzione del nocciolo del reattore.
15 Marzo 1953 - Mayak Enterprise, Russia, URSS: criticità di incidente con soluzione di plutonio
17 Marzo 1953 - Knothole, Nevada Test Site, Area 4 (USA): test nucleare
24 Marzo 1953 - Knothole, Nevada Test Site, Area 4 (USA): test nucleare
18 Aprile 1953 - Knothole, Nevada Test Site, Area 4 (USA): test nucleare
25 Maggio 1953 - Knothole, Nevada Test Site, Area 4 (USA): test nucleare ad una altezza di 157 m.
28 Febbraio 1954 - Isola artificiale sulla costa di Bikini, isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare
1 Marzo 1954 - Atollo di Bikini, Oceano Pacifico: fallout atmosferico da test nucleare
26 Marzo 1954 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 4,2 m. . Bomba posta su una base all’interno del cratere Bravo. La più potente bomba H americana equivalente a 1.000 volte Hiroshima. La palla di fuoco misurava 6 Km. di diametro, la cappa 160 Km.. 80 milioni di tonnellate di terra e di corallo vennero vaporizzate e crearono un cratere di 1.950 metri di diametro e 75 di profondità . A 48 Km. dall’esplosione il personale addetto ricevette una quantità di 2 reims, l’equivalente di 100 radiografie.
25 Aprile 1954 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare. Bomba fatta esplodere su una chiatta
Febbraio 1955 - La nave appoggio Fori-Rosalie della Royal Navy affonda nell’Atlantico, con 1500 recipienti contenenti ciascuno una tonnellata di residui atomici, a 1.600 Km dalle coste inglesi e a 2.000 metri di profondità .
12 Marzo 1955 - Nevada Test Site (USA): test nucleare
5 Maggio 1955 - Nevada Test Site, Area 1 (USA): test nucleare ad una altezza di 150 m.
10 Marzo 1956 - Mar Mediterraneo. Un bombardiere B-47 trasportante due capsule nucleari, racchiuse nei loro involucri, scompare sopra il Mar Mediterraneo. L’aereo, in volo diretto dalla base aerea di MacDill a Tampa, Florida, ad una base aerea straniera segreta, si perde con il suo equipaggio. Dopo il decollo, il B-47 era programmato per due rifornimenti di carburante in volo prima di raggiungere la sua destinazione finale. Il primo rifornimento fu completato con successo, ma l’aereo non contattò mai il secondo aereo cisterna per il rifornimento, sopra il Mar Mediterraneo. Nonostante una ricerca estesa, nessuna traccia dell’aereo, delle capsule nucleari, o dell’equipaggio, fu trovata.
6 Giugno 1956 - Atollo d’Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 2,1 m.
25 Giugno 1956 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare. Bomba H al livello del mare
2 luglio 1956 - Eberiru island, Atollo d’Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 100 m.
8 luglio 1956 - Eberiru island (Oceano Pacifico): test nucleare al suolo, bomba situata nel cratere Ivy.
27 Luglio 1956 - Gran Bretagna. Un bombardiere B-47 slitta sulla pista e va a colpire un deposito contenente sei bombe nucleari.
1957 - Nevada Test Site (USA): test nucleare ad una altezza di cieca 200 m.
21 Aprile 1957 - Mayak Enterprise, Russia, URSS: criticità di incidente con soluzione di uranio
22 Maggio 1957 - Base dell’Air Force di Kirtland, New Mexico, USA. Una bomba nucleare senza la sua capsula fissile cade dal vano bombe di un B-36 ad un’altitudine di circa 500 metri ed esplode all’impatto. Il bombardiere stava trasportando entrambe le bombe e la loro capsula fissile, che era stata rimossa per sicurezza, dalla base di Biggs dell’Air Force in Texas alla base di Kirtland in New Messico. Sebbene i paracaduti attaccati alla bomba si fossero aperti durante la sua caduta, essi non funzionarono correttamente. La bomba nucleare fu completamente distrutta nella detonazione che accadde a circa 7 Km. a sud della torre di controllo di Kirtland e mezzo Km. ad ovest del terreno riservato della Sandia Base, creando un cratere d’esplosione di circa 8 metri di diametro e 4 metri di profondità . I frammenti della bomba e i detriti furono dispersi su di un area di oltre 1.500 m.. Fu condotto un esame radiologico dell’area, ma non rilevò contaminazione radioattiva oltre l’orlo del cratere.
28 maggio 1957 - Nevada Test Site, Area 7c (USA): test nucleare ad una altezza di 150 m.
24 giugno 1957 - Nevada Test Site, Area 5 (USA): test nucleare ad una altezza di 210 m.
28 Luglio 1957 - Oceano Atlantico. Un aereo da trasporto C-124 con problemi meccanici abbandona due armi nucleari, senza la loro capsula di materiale fissile, al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Il C-124, sulla rotta dalla base aerea di Dover a Delaware, perde potenza nei motori numero uno e due. L’equipaggio è certo che la quota non può essere mantenuta con il peso delle bombe a bordo e decide di abbandonare il carico. Anche se nessuna bomba detona, si presume che entrambe le bombe si siano danneggiate nell’impatto con la superficie dell’oceano e che siano affondate quasi istantaneamente. Nessuna delle due bombe, né detriti sono mai stati trovati. Il C-124 atterra per sicurezza su un campo d’aviazione vicino ad Atlantic City, nel New Jersey, con la bomba rimanente e la testata nucleare a bordo.
7 agosto 1957 - Nevada Test Site (USA): test nucleare ad una altezza di 500 m.
Settembre 1957 - Kyshtym (Unione Sovietica) (scala Ines 6). In una fabbrica di armi nucleari negli Urali, una cisterna contenente scorie radioattive prende fuoco ed esplode, contaminando migliaia di chilometri quadrati di terreno con una nube di 20 milioni di curie. Il rilascio esterno di radioattività avviene a seguito di un malfunzionamento del sistema di refrigerazione di una vasca di immagazzinamento di prodotti di fissione ad alta attività . Vengono esposte alle radiazioni circa 270.000 persone. Si stimano per le conseguenze dell’incidente oltre 100 morti.
14 settembre 1957 - Nevada Test Site (USA): test nucleare
7 ottobre 1957 -Sellafield (Gran Bretagna) (scala Ines 5). Nel complesso nucleare di Windscale in Gran Bretagna, dove si produce plutonio per scopi militari, un incendio nel nocciolo di un reattore a gas-grafite (GCR) genera una nube radioattiva imponente, pari al 1/10 della bomba atomica di Hiroshima. I principali materiali rilasciati sono gli isotopi radioattivi di xenon, iodio, cesio e polonio. La nube attraversa l’Europa intera. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause ricondotte all’incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato. La radioattività su Londra giunse fino a 20 volte oltre il valore naturale, e Londra dista da Windscale 500 km. Il consumo di latte venne vietato in un raggio di 50 km.
1958 - Christmas Island (Australia - Oceano Pacifico): test nucleare. Bomba H Inglese
1958 - Zona Urali (Urss). Catastrofe nucleare a causa dell’esplosione di un deposito di scorie radioattive. Centinaia di morti. Decine di migliaia di contaminati. Migliaia di km. ancora oggi recintati.
2 Gennaio 1958 - Mayak Enterprise, Russia, URSS: Criticità di incidente con soluzione di uranio
4 Gennaio 1958 - Hamburg, New York, USA. Un treno merci diretto a est deraglia nella ferrovia Nickel Plate. Cinque automobili che trasportano “materiale classificato AEC†sono coinvolte nell’incidente. Secondo il rapporto della Commissione indagante non c’è stato alcun danno al materiale e alcun ferito tra il personale AEC che scortava il carico.
31 gennaio 1958 - Base straniera non identificata. Un bombardiere B-47 con una bomba nucleare in configurazione d’attacco sta compiendo un decollo simulato durante un’esercitazione quando la ruota posteriore sinistra viene a mancare, provocando l’urto della coda contro la pista e la rottura del serbatoio del carburante. L’aereo prende fuoco e brucia per sette ore. Sebbene l’alto esplosivo non detoni, si ha contaminazione nell’area immediatamente circostante allo schianto. In seguito all’incidente, le esercitazioni di allertamento vennero temporaneamente sospese. Lo schianto può aver avuto luogo in una base aerea USA a Sidi Slimane, nel Marocco Francese. Un successivo documento dell’Air Force riportò che “l’inquinamento dei rottami era alto, ma che sull’area circostante era bassoâ€. Un servizio del New York Times dell’8 giugno 1960, menziona un incidente di bomba nucleare che era accaduto “in un campo degli Stati Uniti vicino Tripoli, in Libiaâ€, senza fornire ulteriori dettagli.
Febbraio 1958 - Base aerea Greenham Common, Gran Bretagna. Un bombardiere B-47 che sta subendo un guasto al motore durante il decollo espelle due cisterne piene di 6.500 litri di carburante da un’altezza di circa 2.500 m.: esse non cadono nell’area designata per un impatto sicuro ed esplodono a 20 m. dietro un B-47 parcheggiato e caricato con bombe nucleari. Il fuoco che ne deriva brucia per 16 ore e causa la deflagrazione delle alte cariche esplosive di almeno una bomba atomica. L’esplosione rilascia materiale radioattivo, includendo uranio polverizzato e ossido di plutonio, dei quali almeno 10-20 grammi vengono trovati intorno alla base. Inoltre un hangar adiacente è gravemente danneggiato e altri aerei vicini vengono spruzzati con pompe d’acqua per prevenirne l’incendio a causa dell’intenso calore alimentato dal combustibile per jet e dal magnesio del B-47. Il fuoco uccide due persone, ne ferisce altre otto, e distrugge il bombardiere. L’Air Force non ha mai ammesso ufficialmente che armi nucleari fossero coinvolte in questo incidente. L’Air Force e il ministro della difesa inglese furono d’accordo nel 1956 di negare l’esistenza delle bombe nucleari in qualsiasi incidente che coinvolgeva le armi nucleari statunitensi collocate in Inghilterra. Nel 1985, il governo inglese riferì che l’incidente coinvolse un B-47 parcheggiato colpito da un B-47 in fase di decollo in un esercizio di addestramento, ma omise ogni riferimento circa il successivo incendio.
5 Febbraio o 12 Febbraio 1958 - Savannah River, Georgia, USA. Un’arma nucleare senza la capsula nucleare fissile viene perduta in seguito ad una collisione a mezz’aria. Un bombardiere B-47 trasportante un’arma nucleare senza il suo nucleo fissile, si scontra con un aereo F-86 vicino a Savannah, in Georgia. Dopo tre tentativi senza successo per far scendere l’aereo alla base Hunter in Georgia, l’arma viene gettata via per evitare il rischio di un’alta detonazione esplosiva nella base stessa. L’arma viene rilasciata in mare a diverse miglia dalla foce del Savannah River a Wassaw Sound al largo di Tybee Beach, ma il preciso punto dell’impatto rimane sconosciuto. Gli alti esplosivi dell’arma non esplodono nell’impatto. Una ricerca successiva, su un’area di 5 km.quadrati, impiegando dispositivi subacquei e sonar, non riesce a trovare l’arma. La ricerca viene sospesa il 16 aprile 1958, e la bomba viene considerata irrimediabilmente persa. La migliore stima della posizione della bomba, annota un resoconto del Dipartimento della Difesa, †è stata determinato essere 31 gradi 54′ e 15†a nord, 80 gradi 54′ e 45†ovestâ€. Il B-47 era in una missione di combattimento simulata dalla base dell’Air Force di Homestead in Florida.
28 Aprile 1958 - Christmas Island (Australia - Oceano Pacifico): test nucleare. Bomba H inglese
24 Maggio 1958 - Chalk River (Ontario -Canada). Incendio
8 Giugno 1958 - Atollo d’Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una profondità di 50 m.
16 Giugno1958 - Usa. Un incidente a Oak Ridge: 12 persone investite dalle radiazioni.
28 Giugno 1958 - Atollo d’Enewetak (Oceano Pacifico): test nucleare ad una altezza di 2,6 m.
22 Luglio 1958 - Bikini, Isole Marshall (Oceano Pacifico): test nucleare a livello del mare
15 Ottobre 1958 - Vinca, Yugoslavia: criticità di incidente in un reattore di ricerca
26 Novembre 1958 - Base Chennault dell’Air Force, Lake Charles, Louisiana, USA. Un aereo C-124 che trasporta una bomba nucleare senza la sua capsula fissile si schianta durante il decollo, distruggendo completamente l’aereo e la bomba nucleare. Si ha una quantità limitata di contaminazione immediatamente sotto alla bomba distrutta, tale da non impedire, fortunatamente, operazioni di salvataggio o di spegnimento.
30 Dicembre 1958 - Los Alamos, New Mexico, USA: criticità di incidente con soluzione di plutonio
FINE 1958 - Alla fine del 1958, gli esperimenti nucleari hanno prodotto sul pianeta circa 65 chili di stronzio 90, con una radioattività totale di 8,5 milioni di curie; la radioattività del cesio 137, alla stessa epoca, ammonta a 15 milioni di curie. Il fall out degli esperimenti americani e britannici, di grande potenza, e tutti. senza eccezione, in località nei pressi dell’equatore, si sono distribuiti uniformemente sull’intero globo. Tra il 1952 ed il 1957, gli USA hanno eseguito 90 test nel poligono nucleare del deserto del Nevada. Queste esplosioni hanno rilasciato una quantità di iodio 131 superiore di dieci volte a quella che si è sprigionata dalla centrale di Chernobyl. Gli stessi test hanno esposto mediamente ogni cittadino statunitense ad una radiazione pari a 2 rad (quelli provenienti dalla radioattività naturale ammontano a soli 0,24 rad annuali). Alcuni medici hanno calcolato che circa 10.000 tumori alla tiroide sono la conseguenza di questa pioggia contaminante invisibile. Fra 5.600 anni, ci sarà ancora sulla terra la metà del carbonio 14 prodotto da tali esperimenti, mentre il periodo di dimezzamento degli isotpi liberati dalle bombe H è 2di 4.000 anni per il plutonio 239 e di 720 milioni di anni per l’uranio 235.
6 Luglio 1959 - Base Barksdale dell’Air Force, Dossier City, Louisiana, USA. Un aereo C-124, che trasporta una bomba nucleare senza la sua capsula fissile, si schianta durante il decollo, distruggendo completamente l’aereo e la bomba nucleare. Si producce una quantità limitata di contaminazione immediatamente sotto alla bomba distrutta, tale da non impedire, fortunatamente, operazioni di salvataggio o di spegnimento.
26 Luglio 1959 - Santa Susana Field Laboratory, California, USA: parziale meltdown
29 Agosto 1959 - Napoli, Italia. Catastrofe sfiorata per incendio a bordo del caccia Decour
25 Settembre 1959 - Whidbey Island, Washington, USA. Un aereo P-5M della marina degli Stati Uniti trasportante una bomba nucleare di profondità disarmata della capsula fissile, si schianta a Puget Sound vicino Whidbey Island, Washington. La bomba non è mai stata ritrovata.
1960 - URSS: sovraesposizione intenzionale
1960 - USSR: ingestione di materiale radioattivo
13 Febbraio 1960 - Reggane (Algeria): test nucleare. Prima Bomba atomica francese
7 Giugno 1960 - Base McGuire dell’Air Force, vicino Trenton, New Jersey. Un missile BOMARC (â€BO†per Boeing e “MARC†per Michigan Areonautical Research Center) per la difesa aerea, immagazzinato in uno stato di pronto utilizzo per permetterne il lancio in due minuti, viene distrutto dopo l’esplosione di un serbatoio con elio ad alta pressione e la rottura del serbatoio di carburante del missile. Anche se la testata viene distrutta dall’incendio, il dispositivo di sicurezza funziona correttamente e previene la detonazione della carica altamente esplosiva della bomba. Un articolo del New York Times descrisse, allora, uno scampato disastro nucleare, notando che il missile “si fuse sotto una fiamma intensa alimentata dal suo detonatore da 45,5 kg. di TNT… La testata atomica si sciolse apparentemente nella massa fusa che era rimasta del missile, il quale bruciò per quarantacinque minutiâ€. Le radiazioni seguenti “furono causate quando la parte metallica di magnesio e ossido di torio, che forma parte della bomba, presero fuocoâ€. Il rapporto del Pentagono affermò che fu contaminata solo l’area immediatamente sotto la bomba nucleare e, a causa del deflusso dell’acqua di spegnimento dell’incendio, anche un’area adiacente estesa per la lunghezza di circa 30 metri.
13 Ottobre 1960 - sottomarino K-8 , Mare di Barents: perdita da un reattore
1961 - Svizzera: vernice di trizio
1961 - Plymouth, Gran Betragna: incidente radiografico
3 Gennaio 1961 - Idaho Falls (USA). A seguito di un incidente in un reattore sperimentale di Idaho Falls negli Stati Uniti, muoiono tre tecnici. Il grado di contaminazione dei corpi dei deceduti risulta così alto che le teste e le mani vengono tagliate e sepolte in un deposito di scorie radioattive. Non noto il numero di intossicati dentro e fuori l’impianto
24 Gennaio 1961 - Goldsboro, Nord Carolina, USA. Durante un allertamento aereo, un bombardiere B-52, che trasporta due bombe nucleari, a causa del cedimento strutturale dell’ala destra, va a pezzi a mezz’aria, uccidendo i tre menbri dell’equipaggio: la conseguente rottura dell’aereo libera le due bombe nucleari da un’altezza di 600-3.000 m. Il paracadute di una delle due bombe si apre correttamente con danno finale minimo. Il secondo paracadute della bomba, invece, funziona male e la bomba si squarcia a pezzi nell’impatto con il terreno, spargendo i suoi componenti su un’area estesa. Secondo Daniel Ellsberg, la bomba avrebbe potuto accidentalmente esplodere perché “cinque dei sei dispositivi di sicurezza avevano fallitoâ€. Anche il fisico nucleare Ralph E. Lapp conferma questa ipotesi, sostenendo che “solo un unico interruttore†ha “impedito alla bomba di detonare e di spargere fuoco e distruzione sopra un’ampia areaâ€. il nucleo della bomba altamente arricchito di uranio non fu mai ritrovato. Allo scopo di prevenire qualsiasi scoperta della parte persa della bomba, l’aviazione acquistò il diritto d’uso dell’area in modo da vincolare alla propria autorizzazione eventuali permessi di costruzione o scavo nell’area stessa.
Fine Gennaio 1961 - Casa Bianca, Washington, USA. Il presidente degli Stai Uniti Kennedy, allertato sull’incidente a Goldsboro del 24 gennaio dello stesso anno, viene informato che vi erano stati più di 60 incidenti che coinvolgevano armi nucleari dopo il 1945, di cui due riguardanti missili antiarerei con testata atomica realmente lanciati per inavvertenza
4 Luglio 1961 - URSS. La fuoriuscita di radiazioni per un guasto al sistema di controllo di uno dei due reattori di un sommergibile atomico sovietico provoca la morte del capitano e di sette membri dell’equipaggio.
14 Luglio 1961 - Siberian Chemical Combine, Russia: criticità di incidente con uranio
31 Ottobre 1961 - Novaya Zemlya (Oceano Artico -URSS): test nucleare (Bomba Zar). FALLOUT: Da sola generò il 25% dei residui fissili dal 1945. La Bomba “Zarâ€, la regina delle bombe, fu la bomba H più potente. Nacque dal lavoro del teorico Yakov Zeldovitch e dei fisici Andrei Sacharow, Vitali Ginzburg e Viktor Davidenko. La bomba venne lanciata da un bombardiere Tu-95 pilotato da A. E. Durnovtsev, diventato un eroe dell’Unione Sovietica. Il soprannome di “Bomba Zar†gli venne dato dagli americani per qualificare il progetto come inutile poichè esisteva già il cannone più grande al mondo, lo Zar Pushka. Si riporta che la bomba potesse infliggere ustioni di primo grado anche a 100 km. di distanza. La distruzione è totale in un raggio di 25 Km e le costruzioni sono seriamente danneggiate fino a 35 Km. di distanza dall’esplosione. Si ignora quali potrebbero essere i danni anche a più grandi distanze, ma è probabile che, in caso di vento i suoi effetti si sentirebbero anche a 1.000 Km. dal punto di impatto.
4 Novembre 1961 - Il rimorchio di un autocarro prende fuoco mentre trasporta una piccola quantità di materiale radioattivo. Pare che non ci sia stata alcuna contaminazione risultante dall’incendio.
1962 - Mexico City, Messico: fonte radiografica compromessa
7 Aprile 1962 - Hanford, Washington, USA: Criticità di incidente con soluzione di plutonio
6 Giugno 1962 - Nevada Test Site, Area 10 (USA): test nucleare a 190 m. di profondità . FALLOUT: 12 milioni di tonnellate di cui 8 fuori dal cratere (Magnitudine Ritcher).
9 Giugno 1962 - USA: test nucleare Truckee ad una altezza di 2.091 m.
30 giugno 1962 - USA: test nucleare Bluestone ad una altezza di 1.494 m
25 Ottobre 1962 - Base Volk Field, Wisconsin, USA. Un campanello d’allarme indicante l’inizio di una guerra nucleare con l’Unione Sovietica comincia a suonare accidentalmente durante l’apice della crisi dei missili cubani. I piloti corrono ai loro aerei dotati di armi nucleari, pronti a partire quando l’errore viene individuato da un ufficiale nel posto di comando. Ai piloti è ordinato di ritornare.
2 Dicembre 1962 - Marietta, Georgia, USA. Un treno per Louisville e Nashville deraglia mentre trasporta componenti di armi nucleari. Il materiale non risulta danneggiato, ma tre corrieri rimangono feriti.
1963 - A partire dal 1963, 131 ricoverati della prigione di stato dell’Oregon, vengono pagati 200 dollari ciascuno dalla Commissione dell’Energia Atomica (AEC), per permettere l’irradiazione dei loro testicoli
11 Gennaio 1963 - Sanlian, Cina: fonte compromessa
11 Marzo 1963 - Sarov, Russia: criticità di incidente con assemblaggio di plutonio
10 Aprile 1963 - Il sottomarino nucleare americano Tresner affonda con 129 persone a bordo nelle acque dell’Atlantico a 350 chilometri dalle coste della nuova Inghilterra. L’inchiesta accerterà che l’unità era in missione priva delle adeguate misure di sicurezza.
13 Novembre 1963 - Commissione per l’Immagazzinamento dell’Energia Nucleare negli Igloo, Base Medina, San Antonio, Texas, USA. I componenti dell’alto esplosivo (HE “High esplosiveâ€) di una bomba atomica (che tre lavoratori stanno smontando), cominciano a bruciare spontaneamente, provocando una grande esplosione che coinvolge circa 55 kg. di HE. L’esplosione causa una piccola contaminazione.
1964 - Prima esplosione nucleare cinese
1964 - Garigliano (Italia). Guasto al sistema di spegnimento di emergenza del reattore.
1964 - Germania, Repubblica federale: vernice di trizio
23-24 Luglio 1964 - Usa. Incidente al reattore Wood River: un morto
8 Dicembre 1964 - Base Bunker Hill (ora Grisson) dell’Air Force, Perù, Indiana, USA. Un bombardiere B-58 perde il controllo ed esce dalla pista durante la fase di decollo, causando un incendio ad una parte delle cinque bombe nucleari presenti a bordo. Non seguono detonazioni e la contaminazione è limitata all’area circostante l’incidente.
1965 - Illinois, USA: incidente di irraggiamento
11 Ottobre 1965 - Base Wright-Patterson dell’Air Force, vicino Dayton, Ohio, USA. Un aereo C-124 da trasporto contenente componenti di armi nucleari e un modello per l’addestramento, prende fuoco mentre viene rifornito. Il fuoco comincia a bruciare nella parte finale del rimorchio di rifornimento e distrugge la fusoliera dell’aereo. Non ci sono vittime e le conseguenze del pericolo di radiazioni sono minime.
29 Ottobre 1965 - Isola Amchitka, Nord Pacifico, Alaska (USA). Test nucleare, con la detonazione di una bomba da 80 kiloton (Long Shot), nel sottosuolo dell’isola ad una profondità di 700 metri.
5 Dicembre 1965 - Isole Ryukyu (Giappone). Un jet militare d’attacco americano A-4E Skyhawk con a bordo una bomba all’idrogeno B-43 scivola in mare dalla portaerei statunitense Ticonderoga vicino alle isole giapponesi Ryukyu. Il pilota, l’aereo, e la bomba scompaiono. La bomba viene perduta approssimativamente ad una profondità di circa 5.000 m., ed i funzionari del Pentagono temeno che l’intensa pressione dell’acqua possa causare l’esplosione della bomba B-43 all’idrogeno. E’ ancora sconosciuto se l’esplosione sia davvero avvenuta. L’aereo della portaerei Usa Ticonderoga era di ritorno da una missione nel nord del Vietnam, a conferma dell’ introduzione di armi nucleari nella Guerra del Vietnam. La scoperta dell’incidente avvenne solo nella metà degli anni 80.
30 Dicembre 1965 - Mol, Belgio: criticità di incidente con uranio in acqua
1966 - Belgio. Il fisico Ferdinand Janssen intossicato viene portato all’ospedale Curie di Parigi.
17 Gennaio 1966 - Palomares (Spagna). Un B-52 statunitense con quattro bombe all’idrogeno B-28 entra in collisione con un aereo cisterna durante il rifornimento in volo (il bombardiere stava attendendo il suo terzo rifornimento con un aereo cisterna KC-135 dalla base americana a Morton, quando il boccaglio del braccio per il rifornimento dell’aereo cisterna urta il bombardiere. Il braccio squarcia il B-52 lungo il suo dorso, spezzando il bombardiere in vari pezzi. I 151.00 litri di rifornimento del KC-135 vanno a fuoco, uccidendo sette uomini dell’equipaggio). I due aerei precipitano e tre bombe a idrogeno (bombe H) cadono nei pressi di Palomares, mentre la quarta cade in mare. L’esplosivo di due delle tre bombe, a contatto col suolo, detona spargendo su una vasta area plutonio e altro materiale radioattivo. I rottami dell’incidente cadono in un’area approssimativamente di 161 km. quadrate di suolo e acqua. In tre mesi vengono raccolte 1.400 tonnellate di terra e vegetazione radioattiva che vengono portate negli Stati Uniti. Mentre i militari statunitensi sono forniti di tute protettive, gli spagnoli continuano a vivere tranquillamente e a coltivare i terreni. Un monitoraggio effettuato nel 1988 su 714 abitanti ha rivelato in 124 di loro una concentrazione di plutonio nelle urine di gran lunga superiore ai livelli normali. La bomba affondata nel Mediterraneo ha dato luogo ad una delle più grandi ricerche e operazioni di recupero nella storia. La ricerca durò circa otto giorni e impiegò 3.000 uomini del personale della marina e 33 navi, senza contare le barche, gli aeroplani, e il personale usato per portare l’equipaggiamento sul luogo. Benché il piccolo sottomarino “Alvin†avesse localizzato la bomba dopo due settimane, non fu recuperata prima del 7 aprile.
2 Luglio 1966 - Mururoa (Oceano Pacifico - Francia). Test nucleare: viene fatta esplodere una bomba nucleare di 30 chilotoni, più potente della bomba all’uranio che sconvolse Hiroshima.
24 Settembre 1966 - Fangataufa, Polinesia Francese (Oceano Pacifico): test nucleare
Ottobre 1966 - Lagoona Beach (Usa). Alcune piastre di protezione si staccano e bloccano il circuito di raffreddamento del reattore autofertilizzante Enrico Fermi (61 Mw) per cui si ha surriscaldamento; il dispositivo di arresto automatico non funziona; il reattore riprende la sua attività soltanto nel 1970; e nel 1972 viene fermato definitivamente.
5 Ottobre 1966 - Monroe, Michigan (USA). Parziale meltdown alla Enrico Fermi Nuclear Generating Station
5 Ottobre 1966 - Detroit (USA). Il nucleo di un reattore sperimentale situato in un impianto vicino a Detroit si surriscalda a causa di un guasto al sistema di raffreddamento.
1967 - Trino Vercellese (Italia). Fessurazione di una guaina d’acciaio di una barra di combustibile con conseguente chiusura della centrale per 3 anni. Per buona parte di questo tempo la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo.
1967 - Francia. Fusione di elementi combustibili nel cuore del reattore di Siloe (Grenoble). Ciò provoca la liberazione di Iodio 131 e Cesio 137 nell’acqua di raffreddamento del reattore. Si liberano gas radioattivi nell’aria.
1967 - Pittsburg, Pennsylvania, USA: incidente da irraggiamento
Maggio 1967 - Dumfries and Galloway, Scozia: parziale meltdown
1968 - Den Haag (Olanda). Per un «errore tecnico» si libera nella centrale Up 2 del materiale radioattivo. La radioattività nell’aria della città supera di 100 volte i limiti «accettabili».
1968 - Francia. Il reattore di Monts Arreé si arresta per un incidente. Periodo di riparazione: 3 mesi.
1968 - Un sottomarino nucleare sovietico affonda nel Pacifico
Gennaio 1968 - Chooz (Belgio). Grave incidente nel reattore ad acqua leggera. La riparazione è durata 2 anni e 2 mesi. Nel 1970 il reattore è guasto di nuovo.
21 Gennaio 1968 - Thule, Groenlandia, Danimarca. Quattro bombe nucleari sono distrutte in un incendio dopo che il B-52 che le trasportava si schianta a circa sette miglia a sud ovest della pista della base dell’Air Force di Thule in Groenlandia. Il B-52, proveniente dalla base Plattsburgh dell’Air Force di New York, si schianta dopo che un incendio si era sprigionato nel compartimento dell’ufficiale di rotta. Il pilota stava facendo rotta all’AFB di Thule per provare un atterraggio di emergenza. All’impatto con il suolo, l’aeroplano scoppia in fiamme, bruciando gli involucri esterni dell’alto esplosivo che rivestivano almeno una delle bombe. L’esplosivo detona, spargendo plutonio e altri materiali radioattivi su un’area di circa 280 m. ad entrambi i lati della traiettoria dell’aereo, in pezzi delle dimensioni di un pacchetto di sigarette. Il bombardiere era stato in volo sulla rotta del Circolo Artico nell’ambito dell’operazione di permanente allertamento dello Strategic Air Command, chiamata in codice “Chrome Domeâ€. Un membro dell’equipaggio rimane ucciso nello schianto. Il governo della Danimarca, che possiede la Groenlandia e proibisce le armi nucleari all’interno e sopra il suo territorio, fece una forte protesta e seguirono grandi dimostrazioni di piazza. L’area venne successivamente bonificata da oltre 500 uomini inviati dalla Danimarca e da 200 militari statunitensi. Nei venti anni successivi, 100 dei danesi che avevano partecipato all’intervento si ammalano di cancro, altri di gravi malattie tra cui la sterilità . Pochi giorni dopo l’incidente, il segretario della difesa degli Stati Uniti Robert McNamara ordinò la rimozione delle armi nucleari dall’allertamento aereo. Gli allertamenti stessi furono più tardi limitati e poi sospesi del tutto.
10 Marzo 1968 - Oceano Pacifico. Il sottomarino K-219 affonda nel Pacifico. A bordo ha tre missili nucleari e due siluri a testata nucleare.
Aprile 1968 - Il sottomarino nucleare Scorpion si contra, nel porto di Napoli, sbattendo la poppa e il propulsore nucleare contro una chiatta subito affondata
27 Maggio 1968 - Oceano Atlantico. Un sottomarino statunitense Scorpion con a bordo due siluri a testata nucleare affonda nell’Atlantico, fra i 6 e gli 8 km. a sud ovest delle Azzorre ad una profondità di 3.450 m. Periscono 99 persone.
5 Aprile 1968 - Chelyabinsk-70, Russia: criticità di incidente con uranio in assemblaggio
3 Maggio/Giugno 1968 - La Plata, Argentina: fonte compromessa
27 Maggio 1968 - USA: un sottomarino statunitense con a bordo due siluri a testata nucleare affonda nell’Atlantico
1968 Agosto - Brenìllis (Spagna). La centrale si blocca completamente. La riparazione è durata 3 anni.
6 Ottobre 1968 - Un sottomarino sovietico fa naufragio nelle acque dell’Artico al largo della Penisola di Cola. Pochi mesi prima, un altro era affondato nel Pacifico
10 Dicembre 1968 - Mayak Enterprise, Russia: criticità di incidente con soluzione di plutonio
1969 - Garigliano (Italia). Sette arresti alla centrale per guasti.
1969 - Germania. Per fessurazioni molteplici delle turbine il reattore Gundremmingen sul Danubio viene chiuso per 3 anni.
1969 - Usa. Incendio nel reattore di Rocky-Flats. Durante l’incendio si perde plutonio.
21 Gennaio 1969 - Lucens (Vantone di Vaud, Svizzera). Dopo sole 7 ore di funzionamento si ha surriscaldamento con rottura di guaine ed infiltrazione di acqua contaminata nel sotterraneo. La grotta contenente la centrale viene, in seguito, definitivamente murata .
Febbraio 1969 - Borgo Sabotino (Latina - Italia). Arresto della centrale di Borgo Sabotino per mancanza di alimentazione alla strumentazione
Marzo 1969 - Borgo Sabotino (Latina - Italia). Guasto alla centrale.
23 Settembre 1969 - Cina. Esplosione di una bomba termonucleare sotterranea in un poligono nella parte occidentale del paese. Il 28 settembre, un terremoto colpì lo stato di Vittoria, nell’Australia sud-orientale.
2 Ottobre 1969 - Isola Amchitka, Nord Pacifico, Alaska (USA). Test nucleare ad una profondità di 1.220 metri allo scopo di calibrazione strumenti sismici militari
17 Ottobre 1969 - San Laurent (Francia). Un errore nelle procedure adottate per la gestione del combustibile provoca una fusione parziale a un reattore nucleare raffreddato a gas. Parecchi chilogrammi di uranio vanno persi durante un incidente a Saint Laurent des Eaux. Le riparazioni durano parecchi mesi.
1970 Australia. Incidente da irradiazione
1970 - Belgio. Altro incidente nel cuore del reattore di Chooz.
1970 - Chicago (Usa). L’impianto Edison perde 200.000 litri di acqua contaminata.
1970 - Usa. Il reattore Dresden 2, da 600 Mw, sfugge completamente al controllo per 2 ore per un guasto ad una apparecchiatura di controllo.
12 Aprile 1970 - Oceano Atlantico. Il sottomarino sovietico K-8 affonda nell’Atlantico con a bordo due reattori e due siluri a testata nucleare.
28-30 Maggio 1970 - USA. Esecuzione di test nucleari. Il 31 maggio la città di Chimbote, in Perù, viene devastata da un terremoto che uccide 60.000 persone
18 Dicembre 1970 - Nevada Test Site, Area 8 (USA): test nucleare. Profondità : -273 m.
1971 - Chiba, Giappone: fonte compromessa
1971 - Den Haag (Olanda). Rottura di un tubo per il convogliamento di acqua radioattiva.
1971 - Kansas, USA. Si scopre che la miniera di sale scelta per lo stoccaggio delle scorie radioattive, al riparo dell’acqua, è piena di buchi e l’Aec (Ente americano per l’energia nucleare) è costretto a improvvisare dei piani di stoccaggio in superficie.
1971 - Francia. Fournier rivela in «Charlie Hebdo» n. 14 che un tecnico del centro nucleare di Saclay ha tentato, due anni prima, di suicidarsi dando fuoco al laboratorio in cui lavorava.
4 Febbraio 1971 - USA: incidente da irradiazione
15 Febbraio 1971 - Kurtchatov, Russia: criticità di incidente con uranio
26 Maggio 1971 - Kurtchatov, Russia: criticità di incidente con uranio in acqua
6 Novembre 1971 - Isola Amchitka, Nord Pacifico, Alaska (USA). Test nucleare ad una profondità di 1.800 metri con una potenza di 5 megaton per il collaudo delle testate dello Spartan, missile a lunga gittata pronto a partire in ogni momento - per l’intercettazione degli ICBM della Repubblica Sovietica - dai silos dislocati sul territorio statunitense negli anni durante il periodo della guerra fredda.
1972 - Francia. Due militanti del gruppo ecologico «Survivre et vivre» scoprono che più di 500 fusti di residui radioattivi su 18.000 conservati all’aperto al centro di ricerche nucleari di Saclay, hanno larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività .
1972 - Francia. Un operaio portoghese che non conosce i segnali di pericolo lavora parecchie ore in una sala irradiata del centro di Saclay e resta irradiato oltre i limiti di guardia.
1972 - Francia. Ancora al centro di Saclay sfuggono dieci metri cubi di liquidi radioattivi.
1972 - Usa. Due lavoratori nell’impianto di Surry muoiono per l’esplosione dei tubi difettosi di un sistema di sicurezza mentre li stanno ispezionando.
1972 - Bulgaria: esposizione radioattiva autoinflitta
1973 - Hanford (Usa). La Aec (Ente americano per l’energia nucleare) ammette che nei 15 anni precedenti si sono verificati 15 incidenti in cui si sono liberati liquidi radioattivi per un totale di 1.600.000 litri .
Marzo1973 - Chinon (Francia). Arresto definitivo della centrale nucleare di Chinon I, dopo soli 11 anni di funzionamento. Di fatto la centrale ha mosso le turbine per 43.000 ore, ossia per 5 anni.
Aprile 1973 - Isole Hawaii (USA). Fuga radioattiva nel sottomarino statunitense Guardfish alle Hawaii. Cinque marinai dell’equipaggio vengono contaminati dalle radiazioni.
Settembre1973 - La Hague (Francia). Fuga di gas radioattivo: 35 lavoratori sono contaminati di cui 7 gravemente.
Settembre 1973 - Windscale (GB). Nell’officina di ritrattamento si ha un rigetto di radioattività : 40 lavoratori sono contaminati.
Novembre 1973 - Hanford (Usa). Si ha la diciassettesima fuga di liquidi radioattivi. Gli accumuli di plutonio in una fossa vicino alla città sono così grandi da rendere possibile una reazione a catena.
Dicembre 1973 - Usa. Su 39 reattori, 13 sono fuori servizio. Brown’s Ferry lavora al 10%, Peach Botton al 2%, Connec 2 al 20%.
1973 - Den Haag (Olanda). 35 addetti agli impianti sono intossicati (7 in modo molto grave). Nubi di gas radioattivo si diffondono per 15 minuti sulla campagna.
1974 - Giappone. Il Giappone costringe gli USA a ritirare dai propri porti i sommergibili atomici perchè risultati radioattivi ed inquinanti. I dati forniti dalla U.S. Navy erano falsificati e i prelievi avvenivano in altre zone
1974 - Usa. Da un’inchiesta risulta che più di 3.700 persone che avevano accesso ad armi atomiche hanno dovuto essere licenziate. Motivi: demenza, decadimento intellettuale, alcolismo.
1974 - Shevcenko (URSS). Reazione tra il sodio (usato come liquido refrigerante) e l’acqua con generazione di idrogeno e soda caustica (che a sua volta corrode il circuito di trasporto del fluido). Il risultato è una grossa esplosione.
1974 - Usa. Una nube radioattiva di trizio si forma per una fuga di gas da un condotto della centrale di Savannah Mirex, in Carolina. La nube va lentamente alla deriva ad una altezza di 70 metri .
1974 - Francia. A 60 anni dall’avvio di una fabbrica di radio, nonostante il suo smantellamento, si libera ancora una radioattività significativa. L’acquirente del terreno di Gyf-sur-Yvette sul quale la fabbrica è situata scopre in vari punti fonti radioattive che superano 50 volte la dose massima consentita.
1974 - Belgio. L’acqua della condotta Visé, captata nel Pletron, contiene da 2 a 3 volte più radon 22 (gas radioattivo) del massimo ammesso per una popolazione adulta vicina ad una centrale.
24 Febbraio 1974 - La Maddalena, Italia. Sostituiti improvvisamente i marinai statunitensi imbarcati sulla nave-balia “Gilmore†(nave-appoggio-officina affiancata agli Hunter Killer, i sommergibili d’attacco) a causa di una contaminazione radioattiva
22 Marzo 1974 - La Maddalena, Italia. Il giornale “Il Messaggero†parla di tracce di cobalto 60 nelle acque del golfo de La Maddalena
Aprile 1974 - Austria. Qualcuno contamina volontariamente il treno Vienna-Linz con Iodio 131 e Iodio 113. Dodici persone vengono ricoverate. Gli autori dell’attentato non sono mai scoperti.
Aprile 1974 - La Maddalena, Italia. I dati del CNEN evidenziano, fin dal 1972, un aumento della diffusione del cobalto e del manganese, attribuibili ai sommergibili, nel golfo de La Maddalena
Maggio 1974 - Casaccia (Italia). Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa altro.
Maggio 1974 - Usa. L’Usaec comunica che 861 anomalie si sono prodotte nel 1973 nei 42 reattori in funzione; che 371 avrebbero potuto essere serie e che 18 lo furono realmente (di cui 12 con fuga di radioattività )
18 Maggio 1974 - India: primo test nucleare nel poligono di Kophkran - Rajastan.
Giugno 1974 - Parsippany, New Jersey, USA: incidente da irradiazione
29 Novembre 1974 - Sardegna, Italia. Il settimanale corso Kirn denuncia il ritrovamento di rifiuti radioattivi sotterrati a S. Stefano e individuati con rilevatori geiger. Il giorno successivo i Comandi militari americani rassicurano: « Ci sono, ma non sono pericolosi».
Inverno 1974/75 - Leningrado (ora San Pietroburgo), URSS. Una serie di incidenti viene segnalata nell’inverno tra il 1974 e il 1975 presso la centrale nucleare di Leningrado, in Unione Sovietica. Tre morti accertati.
1974/1976 - USA: incidente radioterapico
1975 - Tucuman, Argentina: incidente radioterapico
1975 - Brescia, Lombardia, Italia: incidente da irraggiamento alimentare
Gennaio 1975 - Usa. Viene ordinata la chiusura di 23 reattori per guasti nel sistema di raffreddamento, vibrazioni anormali e piccole fughe di gas radioattivo
Marzo 1975 - Brown’s Ferry (Usa). Per cercare la presenza di correnti d’aria nella cabina di comando della centrale. viene usata una candela che, a sua volta, appicca il fuoco a tutti i cavi elettrici. Si bloccano tutti i sistemi di sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera» del 2/7/1977, p. 3.). Secondo il calcolo delle probabilità questo tipo di incidente può verificarsi in un caso su mille miliardi!
22 Settembre 1975 - Ionio meridionale, Italia. La portaerei americana Kennedy si scontra con
l’incrociatore americano Belknap a duecento miglia da Taranto, nello Ionio meridionale. Scoppia un incendio che sfiora letestate nucleari dei missili Terrier e parte uno dei più alti livelli di SOS nucleare, denominato ‘broken arrow’. L’incidente è reso noto solo nel 1989. “Se le fiamme avessero raggiunto le testate le possibilità sarebbero state due: o le testate atomiche sarebbero esplose con effetti facilmente immaginabili, oppure la nave sarebbe affondata in zona frequentata dai pescherecci italiani, con conseguenze ambientali molto gravi†(William Arkin, esperto di
questioni militari).
19 Novembre 1975 - Gundremmingen, Germania. Muoiono 2 operai nel reattore di Gundremmingen. I due dovevano riparare una valvola, ma all’improvviso escono 4 litri di vapore radioattivo ad una pressione di 60 atmosfere e ad una temperatura di 270°C. Nessuna possibilità di salvezza per i due.
22 Novembre 1975 - Italia. Due navi americane, la portaerei J.F.Kennedy e l’incrociatore Belknap, a bordo della quale vi erano armi nucleari, (come testimonia l’allarme in codice “broken arrow†che fu lanciato dal comandante della sesta flotta americana e che indica appunto un incidente che vede coinvolte armi nucleari) si scontrano al largo della Sicilia. La Belknap prende fuoco e viene gravemente danneggiata, ma l’incendio è fermato a pochi metri dal magazzino che contiene le armi atomiche.
7 Dicembre 1975 - Lubmin (Repubblica Democratica Tedesca). Un cortocircuito nell’impianto della Centrale di Lubmin, sul litorale baltico nella Germania Orientale, provoca una parziale fusione del nucleo del reattore.
1976 - Largo della Sicilia, Italia. Scontro tra due navi statunitensi (portaerei J.F.Kennedy ed incrociatore Belknap, entrambe dotate di armi nucleari) durante un’esercitazione al largo della Sicilia, con rischio di grave incidente nella Santa Barbara nucleare. In quell’occasione fu lanciato l’allarme Broken Arrow, il più grave secondo la classificazione USA.
1976? - USA: incidenti da fluoroscopio
1976 - Windscale (GB). Il reattore contamina di Iodio 131 centinaia di miglia di territorio.
1976 Gennaio - Gundremmingen, Germania. La neve caduta in abbondanza spezza le linee elettriche che convogliano l’energia prodotta nel reattore. Il reattore spento con la procedura d’emergenza, e soggetto ad una importante pressione interna, non previene l’apertura delle valvole di sicurezza e la liberazione di vapore radioattivo.
1 Febbraio 1976 - La Madalena, Italia. Secondo la stampa locale, si sarebbero registrati a La Maddalena cinque casi di cranioschisi nelle nascite degli ultimi tempi. La pesante incidenza della mortale malformazione cranica dei neonati è imputabile ad agente esterno, tra i quali si affaccia l’ipotesi della radioattività .
27 Luglio 1976 - USA. Esplosione di una carica da 20-150 chilotoni nel sottosuolo del Nevada. Il giorno seguente, la città di Tang-shan (Cina) e 800.000 persone furono distrutte da un sisma che fu valutato di magnitudine 8,2 nella scala Richter.
13-15 Settembre 1976 - URSS. Esecuzione di test nucleari sotterranei. Il 16 settembre un terremoto (7,7 Richter) rade al suolo la città iraniana di Tabas, causando 25.000 vittime
22 Settembre 1976 - Comunicato stampa del Comando Marina italiano di La Maddalena diramato nella serata. Il RAY è entrato nella rada della Maddalena il mattino di oggi per riparazioni nella parte prodiera dello scafo. L’autorità militare italiana conferma che l’incidente non avrebbe impegnato l’apparato di propulsione e che non sussisterebbe pericolo di inquinamento marino. Rispondendo ad un cronista locale, il Commodoro Shelton, comandante della base americana di La Maddalena, afferma che il RAY, con un solo ferito, sarebbe giunto a S. Stefano nella tarda serata di mercoledì 21. Appare clamorosa la contraddizione con la nota della Marina Italiana sulla data di arrivo a S. Stefano del RAY.
Ottobre 1976 -Tallin (Urss). Salta in aria una centrale atomica sotterranea: almeno cento persone muoiono. Le autorità sovietiche negano, ma dopo il 25 ottobre, e per una settimana almeno, un quotidiano russo pubblica una decina di necrologi ogni numero (Per un resoconto più dettagliato di questo incidente vedi «Panorama» de 30/11/1976, p. 145.).
1977 - Atucha, Argentina: incidente radioterapico
1977 - La Plata, Argentina: incidente radioterapico
1977 - Rockaway, New Jersey, USA: incidente da irradiazione
1977 - Bulgaria. Nella centrale di Klozodiy, a causa di un terremoto, salta la strumentazione di controllo del reattore. I tecnici riesconoa fermare la reazione
22 Febbraio 1977 - Jaslovské Bohunice, Cecoslovacchia: incendio
Aprile 1977 - El Ferrol (Spagna). Fuga radioattiva. Più di 100 persone contaminate.
22 Settembre 1977 - Sardegna, Italia. Il sommergibile d’attacco Ray del X squadrone della VI flotta Usa urta contro il fondale nel sud della Sardegna. Secondo il Pentagono non ci sarebbero stati danni al propulsore atomico e l’hunter killer avrebbe raggiunto la base di La Maddalena per le necessarie riparazioni. L’incidente mette a nudo la
La Marina italiana, solo a distanza di 48 ore, ha modo divisionare il danno. Eclatante la violazione degli accordi
internazionali secondo i quali i soccorsi e le riparazioni ai natanti con motori atomici, devono avvenire al largo delle coste, in acque internazionali.
1978 - Canada. Il satellite Cosmos 954, un satellite Rorsat sovietico, con materiale radioattivo a bordo, cade per avaria spandendo i suoi pezzi su una vasta porzione dei Territori del Nordovest canadesi, provocando un livello misurabile di inquinamento radioattivo. Fortunatamente la zona era pressoche` disabitata, ma l’URSS dovette risarcire al Canada le spese sostenute per la ricerca e l’eliminazione dei frammenti inquinanti
1978 - Buenos Aries, Argentina: incidente da esposizione a fonte industriale
Maggio 1978 - Caorso (Italia). Il giorno del collegamento della centrale con la rete elettrica (26 maggio ‘78) si hanno fughe limitate nel reparto turbine dovute a valvole che non tengono ed ai cattivi calcoli di progettazione delle strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo
5 Maggio 1978- Setif, Algeria: fonte radiografica compromessa
25 Luglio 1978 - La Maddalena, Italia. Il “Corriere della seraâ€, in un articolo firmato da Gianfranco Ballardin, rivela che i dati della radioattività nell’arcipelago maddalenino, nei mesi da luglio ad ottobre 1977, hanno registrato un brusco aumento. Nelle acque di La Maddalena sarebbero state trovate tracce anche di cobalto 58 e di cobalto 60, come di radio-nichel, di radio-zinco e di radio-ferro.
5 Agosto 1978 - La Maddalena, Italia. Secondo il Presidente del CNEN il brusco aumento di radioattività nelle acque dell’arcipelago maddalenino, per quel periodo oggetto delle rivelazioni riportate dal “Corriere della sera†(25 luglio 1978), sarebbe stato riscontrato anche in altre località e sarebbe attribuibile alle ricadute delle esplosioni nucleari in atmosfera effettuate dalla Cina
13 Dicembre 1978 - Siberian Chemical Combine, Russia: criticità di incidente con soluzione di plutonio
1979 - Parana, Argentina: incidente radiografico
1979 - Montpelier, Francia: incidente da irradiazione
1979 - Francia: assalto radiologico
28 Marzo 1979 - Middletown, Pennsylvania, USA: parziale meltdown
28 Marzo 1979 - Three Mile Island (Harrisburgh, Usa) (scala Ines 5). Il surriscaldamento di un reattore, a seguito della rottura di una pompa nell’impianto di raffreddamento, provoca la parziale fusione del nucleo rilasciando nell’atmosfera gas radioattivi pari a 15mila terabequerel (TBq). Vengono evacuate 3.500 persone.
5 Giugno 1979 - Los Angeles, California, USA: fonte compromessa
7 Agosto 1979 - Erwin, Tennessee (USA). La fuoriuscita di uranio arricchito da una installazione nucleare segreta provoca la contaminazione di oltre 1.000 persone. Vengono registrati nella popolazione valori di radioattività fino a cinque volte superiori alla norma.
1980 - Garigliano (Caserta - Italia). Ennesimo incidente nella centrale del Garigliano dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c’erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale. L’incidente provoca la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e Cobalto 60). Qualche giorno dopo l’incidente si registra la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.
1980 - Shanghai, Cina: incidente da irradiazione
1980 - Texas, USA: incidente radioterapico
13 Marzo 1980 -Orléans, Francia: fuoriuscita di materiale nucleare
3 e 6 Giugno 1980 - Località sconosciuta, USA. Un allarme indicante un massiccio attacco missilistico sovietico viene registrato da un computer per le comunicazioni connesso al NORAD. Dopo una rapida consultazione per la valutazione della minaccia, 100 B-52 armati nuclearmente vengono messi in allerta per decollo imminente. L’errore viene individuato, ma lo stesso computer lancia un identico allarme tre giorni dopo il 6 giugno 1980. Viene nuovamente radunata una consultazione per valutare la minaccia e 100 B-52 armati nuclearmente vengono messi in allerta per il decollo. Il problema viene successivamente individuato in un difetto di un circuito integrato del computer, che produceva a caso cifre che rappresentavano il numero dei missili individuati.
24 Giugno1980 - Nevada Test Site (USA): test nucleare (Huron King). Il test sotterraneo nucleare Huron King fu patrocinato dal DOD (Department of Defense). Il test coinvolse un dispositivo di circa 20 Kilotoni e testò gli effetti dell’impulso elettromagnetico generato (SGEMP) su un satellite di comunicazione militare funzionante in larga scala DSCS-3. Il dispositivo spaziale venne contenuto in un grande carro corrazzato.
23 Agosto 1980 - Giappone. Un sottomarino nucleare sovietico prende fuoco al largo del Giappone e trasmette per radio una richiesta di aiuto. Il bilancio dei giapponesi parla di 9 morti e 3 feriti. Restano molti misteri sulla dinamica dell’incidente
19 Settembre 1980 - I vapori del combustibile provenienti da un missile balistico intercontinentale Titan II (ICBM “Intercontinental Ballistic Missileâ€) fanno saltare in aria, nella base di lancio del missile, la porta da 740 tonnellate di calcestruzzo e acciaio e catapultare la testata del missile nucleare a circa 185 m. di distanza. L’incidente accade quando un addetto alle riparazioni dell’Air Force lascia cadere una pesante chiave inglese e questa colpisce il missile, causando una crepa nella cisterna di carburante pressurizzato del missile. Il carburante prende fuoco e esplode dopoe 8 ore e mezza , uccidendo una persona e ferendone altre ventuno. Il veicolo di rientro del missile, che conteneva una testata nucleare, fu ritrovato intatto.
Dicembre 1980 - Colorado, USA. Un rimorchio del Dipartimento dell’Energia che trasporta plutonio da Richland, Washington, nel New Messico, si capovolge sulla strada ghiacciata dell’Interstatale 25 vicino Fort Collins, Colorado.
1981 - Buenos Aires, Argentina: incidente da irradiazione
Marzo 1981 - Tsuruga (Giappone). 280 persone vengono contaminate a causa di una fuga di residui radioattivi nella centrale di Tsuruga, in Giappone. Un mese dopo le autorità comunicano che 45 operai sono stati esposti a radioattività nel corso delle operazioni per la riparazione della centrale.
9 Marzo 1981 - Mar della Cina. Il sottomarino nucleare Usa “George Washington†sperona nel Mar della Cina la nave da guerra giapponese “Nisso Maru†e la affonda
2 Aprile - 1981 Saintes, Francia: incidente da irradiazione
10 Luglio 1981 - La Maddalena, Italia. Dopo quasi cinque anni ancora un caso di cranioschisi a La Maddalena. Rimane l’ipotesi della radioattività per la presenza dei sommergibili nucleari statunitensi nelle acque del golfo de La Maddalena
29 Luglio 1981 - Tulsa, Oklahoma, USA: intenzionale autoesposizione a fonte industriale radiografica
Ottobre 1981 - Svezia. Un sottomarino nucleare sovietico si arena in una zona militare segreta nelle acque territoriali svedesi
1982 - Garigliano (Caserta - Italia). Si contano al 1982, 18 incidenti alla centrale di Garigliano, di cui il primo fu ufficialmente denunciato solo nel 1980.
1982 - La Plata, Argentina: incidente radioterapico
1982 - USA. Nella centrale di Giuna, uno dei tubi del sistema refrigerante sì fessura e scarica acqua bollente radioattiva.
1982 USA. Dopo l’incidente di Giuna si scoprono in altre sette centrali oggetti di metallo dimenticati nei condotti. Molti impianti sono così fermati perché ritenuti poco sicuri.
2 Settembre 1982 - Kjeller, Norvegia: autoclavatura
1983 - Cade in oceano un missile sovietico contenente materiale radioattivo
23 Settembre 1983 - Constituyentes, Argentina: criticità di incidente con uranio in acqua
Novembre 1983 - Sellafield (Gran Bretagna). Lo scarico di liquidi radioattivi nel Mare d’Irlanda provoca la reazione di cittadini ed ecologisti, che sollecitano la chiusura della centrale nucleare di Sellafield, in Gran Bretagna.
6 Dicembre 1983/Febbraio 1984 - Ciudad Juarez, Messico: dispersione di fonte radiografica compromessa
1984 - Ungheria: spegnimento in emergenza di uno dei reattori di Paks
1984 - Mendoza, Argentina: incidente radiografico
10 Gennaio 1984 - Warren AFB, Cheyenne, Wyoming, USA. La Warren Air Force Base a Cheyenne, nello stato americano del Wyoming, registra un messaggio che uno dei suoi missili balistici intercontinentali Minuteman III è pronto al lancio, dalla sua base sotterranea, a causa di un malfunzionamento del computer. Per prevenire il possibile lancio, un mezzo corazzato viene sistemato sulla sommità della base sotterranea di lancio
Marzo 1984 - Casablanca, Marocco: fonte radiografica compromessa
21 Marzo 1984 - Giappone. Collisione tra un sottomarino nucleare sovietico e la portaerei americana “Kitty Hawk†al largo delle coste giapponesi
Settembre 1984 - Unione Sovietica. Prende fuoco un sommergibile nucleare sovietico ma riesce a raggiungere la base
1985 - Cina: incidente di acceleratore
1985 - Cina: incidente radioterapico
1985 -Cina: incidente da irradiazione
1985 - Odessa, Texas, USA: incidente da irradiazione
3 Gennaio 1985 - Marietta, Georgia, USA: incide
15 Marzo 2009 alle 00:08
Eco le vostre centrali nucleari di 3 generazione di ingnoranza
Tricastin, Romans–Sur–Isere, Saint Alban e ancora Tricastin. Nelle centrali nucleari francesi si susseguono le fughe radioattive e per la quarta volta negli ultimi 20 giorni è scattato l’allarme rosso in un impianto transalpino, in un periodo già molto travagliato per l’atomo europeo dopo l’incidente accaduto ai primi di giugno in Slovenia nella centrale nucleare di Krsko ed i 4 incidenti registrati in Spagna a luglio in soli 12 giorni nella centrale nucleare di Cofrentes nei pressi di Valencia.
A Tricastin lo scorso 8 luglio le autorità francesi resero nota la fuoriuscita nell’ambiente, avvenuta il giorno precedente, di 74 kg di uranio. A Romans–Sur–Isere lo scorso 18 luglio l’Autorithy per la sicurezza nucleare francese ammise la fuoriuscita di acque contaminate da elementi radioattivi, pur assicurando che l’incidente non aveva determinato impatti ambientali. A Saint Alban lo scorso 21 luglio 15 operai vennero contaminati dalla fuoriuscita di liquido radioattivo. Ieri 23 luglio, nuovamente a Tricastin 100 operai sono stati contaminati da elementi radioattivi di cobalto 58 fuoriusciti da una tubatura del reattore numero 4 fermo per manutenzione ed immediatamente evacuati dalla centrale.
Proprio intorno al sito nucleare di Tricastin, fra i più grandi al mondo, che non comprende solo la centrale, ma anche una serie di laboratori che lavorano l’uranio grezzo e depositi per le scorie radioattive, sembrano emergere molti scampoli di realtà , fino ad oggi sottaciuti, …
… in grado d’incrinare più di una certezza riguardo alla capacità francese di gestire al meglio le conseguenze di quella sorta di “patto con l’atomo†che in Francia (dove il 78% dell’energia consumata viene prodotta dalle centrali nucleari) ha creato il mito dell’energia “facileâ€, pulita ed a buon mercato.
Gli incidenti nel sito di Tricastin avvengono da oltre 30 anni, anche se spesso sia la dinamica sia le conseguenze degli stessi sono state tenute nascoste per evitare polemiche e proteste.
Già dal 1964, prima ancora che sorgesse la centrale, il sito ospitava un deposito di scorie radioattive, provenienti da una vecchia fabbrica militare per l’arricchimento dell’uranio, stoccate senza alcuna precauzione, che avrebbero determinato nel corso del tempo la migrazione di 900 chilogrammi di uranio all’interno delle acque sotterranee che riforniscono i pozzi delle famiglie della zona. Ad esso si è aggiunto il deposito per scorie nucleari della Sogema, la società che a Tricastin arricchiva l’uranio per la costruzione degli ordigni nucleari, che contiene 700 tonnellate di scorie radioattive sepolte sotto un cumulo di quattro metri di terra.
Nel 1986 una fuga di esafluoruro d’uranio dalla centrale portò il livello di radioattività dell’aria a 130 bequerel per metro cubo, «quando il dato normale è di 0.00001». Nel 1991 si verificò lo sgocciolamento di nitrato d’uranio sulla ferrovia della Sogema. Nel 1997 si verificò una fuga di uranio arricchito nei terreni. Solamente un paio di settimane fa a due chilometri di distanza dalla centrale sono state trovate falde freatiche e pozzi privati dove il tasso di uranio rilevato dall’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare Irsn, arrivava a punte di 64 microgrammi per litro, ben oltre i 15 ammessi dall’Oms per dichiarare potabile l’acqua.
Energia facile, pulita ed a buon mercato che inizia a manifestarsi sempre più lontana da una realtà costretta a confrontarsi con il dramma dei lavoratori sottoposti alla contaminazione radioattiva e degli abitanti dei comuni che sorgono in prossimità del sito di Tricastin, costretti a convivere con la paura e privati perfino dell’acqua, essendo ormai proibito berla, nuotarci, mangiarne il pesce ed irrigare i campi, destinati ad inaridire in questa fetta di pianura francese immolata, come tante altre, sull’altare di un atomo che sta iniziando a scolorare e preoccupare sempre più.
Marco Cedolin
15 Marzo 2009 alle 02:45
Eco il vostro progresso e disastri
Australia: disastro Sunshine Coast
Ormai 230 tonnellate di petrolio disperse in mare
(ANSA) - SIDNEY, 14 MAR - Si aggrava di ora in ora il bilancio della tragedia ambientale che sta mettendo in ginocchio la celebre ‘Sunshine coast’ in Australia.L’area e’ la meta preferita di turisti e surfisti. La massiccia marea nera di petrolio perduto ieri in mare da una nave danneggiata da una tempesta continuera’ a riversarsi per settimane sulle spiagge e il disastro e’ molto preoccupante. Ieri le autorita’ parlavano di 20, 30 tonnellate di greggio disperse. Oggi stando alla Bbc, sono 230 tonnellate.
15 Marzo 2009 alle 02:56
In caso di sisma se non moriamo sotto alle macerie ci pensiamo noi stesi uomo sapiens con poco cervelo
ESTERI Giallo alla centrale di Kashiwazaki, la più grande del mondo. Dopo il sisma che ha colpito il Giappone
paura per una fuga di materiale radioattivo. La Tokyo Electric rassicura: “Nessun pericolo di contaminazione”
L’incubo di un’altra Chernobyl
ma l’allarme arriva dopo 5 ore
di FEDERICO RAMPINI
La centrale Kashiwazaki
FIAMME e colonne di fumo nero si alzano per un’intera giornata dalla più grande centrale nucleare del mondo. Un litro e mezzo di acqua radioattiva fuoriesce da un reattore e finisce in mare. La società elettrica che gestisce l’impianto tace per cinque ore l’incidente, poi ammette ma minimizza. Proprio quando nel mondo intero è ripartita su vasta scala la corsa all’energia nucleare come antidoto all’effetto serra, il terremoto di ieri in Giappone rilancia di colpo la paura sui pericoli dell’atomo “civile”.
28 anni dopo il grave incidente alla centrale di Three Mile Island negli Stati Uniti, 21 anni dopo l’orrore di Chernobyl, il nome del reattore di Kashiwazaki rischia di entrare in un elenco funesto. La ricostruzione dell’accaduto è sconcertante. Da un lato la formidabile efficienza organizzativa della protezione civile nipponica. Dall’altro i sospetti di pressapochismo e di reticenza che gravano sul dispositivo di sicurezza nucleare in uno dei paesi più moderni e civili del pianeta.
Il terremoto è stato forte - 6,8 gradi sulla scala Richter - accompagnato da tsunami e seguito da una tremenda scossa di assestamento, potente quasi quanto il primo sisma. Ma il Giappone ha elaborato nei decenni una cultura della prevenzione straordinaria, probabilmente la più avanzata del mondo. I sette morti registrati ieri (secondo le prime notizie) sono un bilancio contenuto. Tre anni fa nella stessa zona un sisma di forza identica aveva fatto 67 vittime. Nel 1995 a Kobe erano morte 3.400 persone. Il grande terremoto di Tokyo nel 1923 aveva fatto 142.000 morti.
Questa scala decrescente nel tempo non è frutto della fortuna, ma di investimenti sistematici nella ricerca scientifica, nelle misure antisismiche, oltre all’addestramento costante e maniacale della popolazione. Proprio perché il Giappone è capace di questi miracoli, il comportamento della utility Tokyo Electric proprietaria della più grande centrale elettrica del mondo è stato penoso. All’inizio i portavoce dell’azienda hanno negato che vi fosse stata una fuoriuscita di materiale radioattivo. Dopo cinque lunghissime ore la prima ammissione: sì, era uscita dell’acqua dal reattore numero 6, ma non vi erano prove che fosse radioattiva.
Alla fine a nome dell’azienda Shougo Fukuda ha dovuto ammettere “una piccola quantità di materiale radioattivo”. Ha subito aggiunto che “la perdita è stimata molto al di sotto dei livelli che possono avere un impatto sull’ambiente”, e che nessun addetto alla centrale è stato contaminato. Quelle parole sono state accolte con scetticismo, non solo dagli ambientalisti. Il Giappone ha perfezionato ai massimi livelli le misure antisismiche e la disciplina sociale della protezione ma è anche un paese di omertà , di classi dirigente opache, di scandali e di corruzione.
E’ l’unica nazione nella storia dell’umanità ad avere subito sulla propria carne viva l’impatto di due bombe atomiche, a Hiroshima e Nagasaki. Questo rende la popolazione ipersensibile ai pericoli della radioattività . E tuttavia per ridurre la dipendenza dal petrolio arabo si sono costruite centrali nucleari che oggi forniscono un terzo dell’energia elettrica del paese. La tragica memoria del 1945 non ha impedito che nell’industria atomica ci siano stati ripetuti incidenti, tentativi di occultarli, menzogne e depistaggi tipici di un establishment autoreferenziale.
In uno dei paesi più sismici della terra, molti impianti atomici sono vicini a possibili epicentri di terremoti. Secondo Aileen Mioko Smith dell’organizzazione ambientalista “Green Action”, le centrali giapponesi sono state costruite con regole antisismiche non omogenee. I reattori sono i meglio protetti, ma i trasformatori elettrici non reggono ai terremoti più forti, e un loro incendio può rapidamente contagiare altre strutture. “Questo è il tallone d’Achille delle nostre centrali”, ha dichiarato Aileen Mioko, sottolineando che ieri ci sono volute due ore per spegnere l’incendio.
I dubbi rilanciati dall’incidente di Kashiwazaki non riguardano solo i giapponesi. Il giallo sulla radioattività all’impianto Tokyo Electric è esploso nel momento peggiore. Di fronte all’allarme per il surriscaldamento climatico, molte nazioni hanno deciso di voltare pagina rispetto ai traumi di Three Mile Island e Chernobyl, per tornare a investire massicciamente nell’atomo civile, che non produce emissioni carboniche. In questo istante nel mondo si stanno costruendo 28 nuovi reattori nucleari. Altri 64 sono già approvati e in corso di progettazione. Altri 158 sono allo studio, con buone probabilità di ottenere il via libera.
Rispetto alle 435 centrali nucleari già attive, in pochi anni il numero potrebbe accrescersi del 57%. L’Amministrazione Bush è parte attiva di questa riscoperta, con piani di costruzione di 20 nuove centrali da aggiungere alle 104 già esistenti. Ancora più grandiosi sono i progetti di Cina e India, i due giganti asiatici più affamati di energia, che insieme hanno in cantiere una cinquantina di reattori. A Cina e India bisogna aggiungere paesi come l’Iran e il Pakistan: nessuno di questi ha una cultura della sicurezza e della prevenzione neppure lontanamente paragonabile a quella giapponese.
La Francia è sicuramente più affidabile e la sua lunga esperienza le dà un know how di tutto rispetto. E’ però in proporzione alla sua superficie il paese più nuclearizzato del mondo con 59 centrali in servizio che forniscono il 78% della sua corrente nonché una quota significativa di energia elettrica importata dall’Italia.
La scelta antinucleare degli italiani in questo contesto ha una portata relativa, visto l’arsenale di reattori dispiegato a pochi chilometri oltre le Alpi. Le autorità francesi continuano a difendere con caparbietà la strategia dell’atomo: come si legge sul sito ufficiale di Palais Matignon, grazie al nucleare la Francia risparmia almeno 10 miliardi di euro all’anno di bolletta energetica, e soprattutto evita di rilasciare nell’atmosfera 31 milioni di tonnellate di Co2, il danno ambientale che verrebbe da una produzione equivalente di elettricità con le energie fossili.
Il dilemma nucleare è in quelle cifre. Di fronte all’allarme per l’effetto-serra perfino il fondatore di Greenpeace, Patrick Moore, di recente si è “convertito” all’atomo. La settimana scorsa l’Agenzia internazionale per l’energia ha pubblicato uno scenario spaventoso: a questi ritmi di aumenti dei consumi (provocati in particolare dallo sviluppo dei giganti asiatici) una penuria mondiale di petrolio è probabile entro tre anni.
La Cina apre nuove centrali termoelettriche al ritmo di una ogni quattro giorni, e con il barile di greggio a 77 dollari la sua preferenza va al carbone, la materia prima più inquinante in assoluto. Senza contare i 6.000 minatori che muoiono ogni anno solo per estrarre il carbone cinese, una strage che va conteggiata sulla bilancia dei vantaggi del nucleare. Il boom dei biocarburanti (etanolo e diesel “verde”) ha effetti perversi, sottrae aree coltivabili all’alimentazione dei paesi più poveri.
Le energie rinnovabili - eolica e solare - anche nelle proiezioni dei più ottimisti continueranno per molti anni a soddisfare una frazione modesta del fabbisogno mondiale. In questa emergenza il fascino del nucleare poggia su argomenti solidi e reali. Fino a ieri la sua superiorità sembrava irresistibile, per chi abbia a cuore davvero la riduzione delle emissioni carboniche. Il terremoto giapponese, riaprendo di colpo gli incubi radioattivi di Three Mile Island e Chernobyl, offre una lezione che sembrava dimenticata: la tecnologia a “incidenti zero” non esiste e non esisterà mai. Probabilmente i dirigenti di Tokyo Electric invocheranno la teoria “dell’errore umano”.
(17 luglio 2007) Torna su
15 Marzo 2009 alle 12:31
Intervento interessante. Soprattuto i link. Solo che per rispondere dovrei fare il polemista di mestiere: ma dove lo trovano gli antinucleari tutto questo tempo? E chi li mantiene (visto che se fanno queste cose immagino che non lavorino, perchè le giornate hanno 24 ore per loro come per me, poi ogni tanto bisogna mangiare, dormire, …)?
Intanto ho notato diverse incongruenze nell’ultimo intervento (quello che termina con la scritta Marco Cedolin, che immagino sia l’autore)
1.- Quello che c’è scritto non centra niente con le centrali di III generazione
2.- Si parla di misteriose perdite di uranio a quintali… ma la radioattività non è una cosa che può nascondere, è la cosa più facilmente misurabile in natura, basta un atomo che si disintegra per dare un segnale in un contatore Geiger, e gli atomi si misurano in moli che sono pacchetti da centinaia di migliaia di miliardi di miliardi di atomi. L’ente di controllo francese mi è sembrato piuttosto severo in occasione dei fatti dell’estate scorsa. Quindi cosa ipotizzi? Basta andare lì con un contatore (costa poche centinaia di € e misurare. Se non misuri niente vuol dire che sono balle, se misuri qualcosa avverti l’ente di controllo. Ma immaginare che non ci siano controlli intorno a un sito nucleare in Francia ….
http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=18387
3.- Nel tuo (o di Cedolin) post scrivi “Nel 1986 una fuga di esafluoruro d’uranio dalla centrale portò il livello di radioattività dell’aria a 130 bequerel per metro cubo, «quando il dato normale è di 0.00001». “. Non direi. Per effetto del radon, in Italia la media va da 50 a 120 Bq/mc, ma ad esempio nella zona di roma e alto lazio siamo sui 400 Bq/mc (e non mi pare che siano tutti morti), il limite per legge è 500 Bq/mc, ma ci sono ambienti dove può arrivare anche a 1000-2000 e in certe cantine dove abito io si oltrepassno alcune decine di migliaia di Bq/mc, e non si nota nessun effetto sulla popolazione.
4.- Trovo molto fazioso confondere gli incidenti (e i rischi) legati all’uso militare dell’energia atomica con la questione legata alla produzione pacifica di energia elettrica. E’ come dire “se vuoi avere l’energia elettrica col nucleare allora la tua vita sarà minacciata dalle armi nucleari”, ma non c’è niente di più falso: l’Italia ha chiuso col nucleare civile ma nessun paese al mondo (sono 9 quelli che hanno l’atomica) ha chiuso col nucleare militare. Davvero pensi che se noi non facciamo i 4 EPR in italia, che sò, USA e Russia si commuovono e dicono “gli italiani sono talmente bravi a non fare il nucleare neanche per l’energia elettrica che noi smantelliamo i nostri arsenali”?
Ecc, ecc, eccc… (a me non mi mantiene nessuno senza lavorare)
15 Marzo 2009 alle 22:57
x pietruccio ma anche se lavori tutta la vita è se ti fai i soldi ma poi ti prendi un tumore o un figlio mal formato ma che campi a fare pensaci
queste sono le vostre centrali di 3 generazione di ingnoranza
Le centrali nucleari di terza generazione? Sono le più pericolose.
Lo rivela una inchiesta de “The Indipendent”
Le centrali nucleari di nuova generazione - che la Gran Bretagna sta progettando di costruire e che sono già in fase di realizzazione in Francia e in Finlandia - sono più pericolose, in caso di incidente, di quelle vecchie che andrebbero a sostituire. A rivelarlo è un’inchiesta del quotidiano britannico ‘The Independent’, che ha ottenuto una serie di documenti interni all’industria del nucleare dai quali emerge che, sebbene i nuovi European Pressurised Reactors (Epr) siano meno esposti al rischio di guasti, nel caso si verificasse un incidente la fuoriuscita di radiazioni sarebbe molto maggiore e potrebbe fare anche il doppio delle vittime. Un rapporto redatto dalla società francese Edf rivela che l’emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto alla fuoriuscita che si verificherebbe in un reattore tradizionale. Un altro studio della società di smaltimento di scorie radioattive Posiva Oy sostiene invece che l’emissione dell’isotopo iodio 129 sarebbe addirittura sette volte maggiore. Un terzo dossier, redatto dalla Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste conclude invece che la fuoriuscita di cesio 135 e cesio 137 sarebbe maggiore di 11 volte. A rendere i nuovi Epr più pericolosi in caso di incidente, spiega il giornale, è il fatto che sono stati progettati per bruciare il combustibile nucleare ad una velocità doppia rispetto a quelli attuali, modificando la natura stessa del carburante. Oltre alla Finlandia e alla Francia, dove due reattori di nuova generazione saranno realizzati in Normandia, ad essere interessate alla costruzione degli Epr sono la Gran Bretagna, dove quattro reattori verrebbero realizzati dalla Edf in Somerset e nel Suffolk e l’India, che ne vorrebbe costruire sei.
15 Marzo 2009 alle 23:02
Raggazi mi dispiace ma siete poco informati ò pure ditelo che anche voi fatte parte delle aziende nucleari e petrolchimiche ci siete dentro fino al collo ?????
15 Marzo 2009 alle 23:04
Raggazi mi dispiace ma siete poco informati ò pure ditelo che anche voi fatte parte delle aziende nucleari e petrolchimiche ci siete dentro fino al collo ????? ciao grazie
15 Marzo 2009 alle 23:26
X pietroccio
Poi a Cernobil per setimane il tuo geiger missurava zerro ma per che erano cosi alte le radiazzioni che l apparechio non le misurava informati non lavorare solo come un mulo ricordati sapere è volere e potere e lo devi pur saper usare con sageza ciao prima di dire qualcosa documentati
15 Marzo 2009 alle 23:44
x salvatore ercolani
Le cose che stai tirando fuori le abbiamo già discusse, anche di recente
Intanto qui trovi la discussione sulla bufala delle emissioni maggiori per gli EPR
archivionucleare.com/index.php/2009/01/14/programma-urto-int...
Per il resto abbi un po’ di pazienza e segui la discussione
15 Marzo 2009 alle 23:48
TI o risposto alle tue domande sei tu che stai indietro allora
16 Marzo 2009 alle 10:04 Commento ufficiale dello Staff
Salve
invito a tenere la discussione in argomento con la tematica affrontata.
Chiedo inoltre di non copio\incollare grandi quantità di testo.
Grazie.
Buona continuazione. Saluti.
16 Marzo 2009 alle 10:59
Per Salvatore:
Nessuno è contro le rinnovabili: è mia convinzione che un attento mix energetico che comprenda nucleare e rinnovabili (ed obbligatoriamente in parte di fonti fossili altrimenti sarebbe solo demagogia)
Sono gli ambientalisti come te che dicono che SOLO con il sole, il vento e le biomasse raggiungiamo l’indipendenza energetica.
Al di là dell’includente lista di incidenti (e quando si parla di quelli nucleari i dati vengono ingranditi e drammatizzati a dismisura) ciò ribadisce quello che affermavo nel post precedente:dove c’è il nucleare o militare e/o civile le malattie dovrebbero aumentare …ed invece aumentano in Italia che non c’è né nucleare civile che militare.) affermo con dati tecnici che:
non ha senso confrontare la potenza installata delle varie fonti, perchè l’eolico lavora per una quantità limitata di ore l’anno, mentre il nucleare per quasi il 90% del tempo.
nel 2006 la potenza mondiale da eolico era pari a 72.9 GW mentre l’energia prodotta è stata di 124 TWh, il che significa che è come se avessero funzionato in media per 1700 ore, cioè per il 1700/8760 = 19% del tempo (sito Terna gestore della rete elettrica nazionale)
Il solare ammontava a 5.7 GW con un’energia prodotta di 3.9 TWh corrispondente ad un utilizzo di 684 ore all’anno (valore un po’ basso, probabilmente dovuto alla fore variazione nell’anno in corso della quota di potenza installata).
L’anno successivo l’eolico arriva a 156 TWh e il fotovoltaico a 10 TWh. Direi che siamo molto lontani da quello che produce il nucleare! E soprattutto siamo lontanissimi dal fabbisogno totale di energia elettrica al mondo che nel 2007 è stato di 19852 TWh (127 volte più dell’eolico e 1985 volte più del solare).
Il petrolio e gas)fra qualche anno si esauriranno da sole e molto prima avranno costi esorbitanti. Pensare di sostituirle, per esempio, col carbone equivale a un’ecatombe di persone e dell’ambiente. E con cosa andremo avanti? Col solare termodinamico di Rubbia? La centrale di Priolo Gargallo: rendimenti del 12% o giù di lì è da vent’anni ferma allo stadio sperimentale e abbisogna dell’appoggia ad una normale centrale a turbogas (750 Mw di cui solo 5 Mw dal solare il resto dalla combustione di gas)
Fattene una ragione: le rinnovabili DA SOLE non sono sufficienti a garantire energia in abbondanza: lo dice anche l’ing . Starace addetto allo sviluppo delle rinnovabili per Enel Green
(http://www.rinnovabili.it/starace-enel-green-power-prima-al-mondo-per-le-rinnovabili-401338)
E poi nessuno ti ha offeso:
dare dell’ignorante ad altri che non la pensano come te è prova di intolleranza.
23 Marzo 2009 alle 00:07
X voi del forum che siete per il nuclearisti stasera rai tre report perdite di radiazioni e scorie in francia e germania in francia con il contatore geiger in natura 50 decibel vicino alle centrali in luogo publico 220 fino a 270 e perdite di scorie nelle falde aquifere e fiumi in germania scorie in miniera di sale anno amesso sbagli x che falda aquifere inquinate il nucleare e solo distruzione e inquinamento poi se siete ottusi fatevelo da solo il forum tutte le biomasse si intende anche il prato potato rifiuti umidi scarti di verdure e alimenti e vinace e tutto il mondo vegetale che noi butiamo via potrebero sostituire il petrolchimico e nucleare al 100% e de biologico al 100% grazie e pensateci un po se avete un po dizucca in testa va bene pure quella ciao
23 Marzo 2009 alle 00:26
continuo :
é senza coltivare se poi lo vogliamo anche esportare i carburanti ecologici allora la canapa e la migliore biomassa cosi lo potremo anche vendere a altri paesi fredi dove le stagioni sono piu corte che da noi x il fredo cosi saremo noi Dubai del 3000 ma ecologico al 100% poi l altro ieri nel tg anno fatto vedere quella machina a aria del ingieniere francese adesso forse la vorebero fare in futuro se si puo fare quella allora si possono fare anche le cntrali eletriche a aria il problema sta che le multinazionali come voi lo prenderebero nel cullo perche niente piu quadagni per voi ma per noi gratis energia e senza inquinamento x che come oggi ci sono i generatori a benzina o diesel di corente eletrica cosi li farebero ad aria e quindi ogni abitazione o impresa non pagherebero piu lenergia a voi coglioni e l iva allo stato italiano di merda e questo vale x tutti i paesi ciao ignoranti di terza generazione e chi si offende a la coda di paglia e la coscienza sporca
23 Marzo 2009 alle 08:04
50 decibel? il contatore geiger? coi decibel si misura il rumore!!!! ignorante
23 Marzo 2009 alle 09:30
A sputare sproloqui ed asinate (infatti, come dice Egisto, i Decibel misurano il rumore) non convinci nessuno e fai solo pena.
Se il forum è pieno di coglioni perchè continui ad intervenire?
23 Marzo 2009 alle 09:40 Commento ufficiale dello Staff
per favore manteniamo la disussione costruttiva.
grazie
23 Marzo 2009 alle 13:02
X quelli che anno la coda di paglia e sono a favore del nucleare e le sue scorie avro pure sbagliato il nome scientifico di come si misurano le radiazioni non i decibel ma in berquel ma i fatti sono quelli e voi siete quei asini che chiamano il cavalo rechia lunga ma voi siete sempre e lo steso dei coglioni e spero che le radiazioni veli fanno crescere un po per che non li avete lo sapevo che ci stavano dei nuclearisti incalliti come voi ma se li farano queste maledete centrali nucleari allora le scorie vele devono mettere a casa vostra allora forse si che vi iluminerete ignoranti ma vi pagano pure x questa publicita a favore del nucleare vergognatevi
23 Marzo 2009 alle 13:30
Poi quello che conta non e il pelo nel uovo ma i fatti pratici e sono quelli che o citato è documentatevi un pò siete in dietro in cambio io parlo 7 lingue è ne scrivo 5 invece voi ne conoscete solo una quella del ingnoranza e stupidita il problema di quelli come voi è che anno la memoria corta e non inparano mai dai errori commessi in passato percio andate un passo avanti e tre in dietro percio in italia e nel mondo oggi stiamo rovinati x colpa della gente senza memoria come voi mi fate solo pena ma le radiazioni forse vi fanno crescere anche il cervelo ma in voi sicuramente non aumentera la materia grigia perche voi vedete solo in bianco e nero ma ce pure il grigio e altri colori e sfumature ma questo e tropo x la vostra piccola mente potrebe andare in tilt
23 Marzo 2009 alle 13:36
Salvatore,
Per un po’ si sopporta ma quando ce vo’ ce vo’: e vedite de darte una carmata!
Affinché uno come te non voglia darmi anche lezioni d’italiano maccheronico ti premetto che sopra ho scritto in dialetto: non friulano.
23 Marzo 2009 alle 13:52
Poi L Italia e lunico paese ad aver costruito una delle sue prime centrali nucleri e depositi di scorie radio attive abusiva che non risulta nemeno sul piano regolatore e sul catasto del comune ed e costruita su terreno agricolo e pascolare dove cresce la famosa mela a nurca di sessa aurunca ma voi queste cose non le sapete x che siete solo bravi a pascolare come le pecore x vostra informazione se no non capite di quale centrale nucleare si trata è quella del Garigliano spero che tra un po quelli come voi li mettono nella lista come gli animali in via di estinzione almeno si salvano la maggior parte della popolazione mondiale che a un po di materia grigia e memoria
23 Marzo 2009 alle 14:22
x salvatore ercolani
A che serve insultarci?
E’ chiaro che la pensiamo in maniera diversa, ma è anche chiaro che in democrazia non è che
“uno è libero di pensarla come me”,
la democrazia (finchè dura - io spero tanto) va intesa come
“uno è libero di pensarla come gli pare fincè non danneggia qualcuno”.
Scambiamoci informazioni piuttosto.
Non ho visto che parte della puntata di report, ieri sera, ma parlavano di scuola (oltretutto in un modo che non mi piace), né ho trovato sul sito di report, dove riportano il contenuto delle puntate precedenti, cenno alla questione radioattività e rifiuti nucleari.
Mi interesserebbe sapere cosa hanno detto. Hai un link?
23 Marzo 2009 alle 14:26
x salvatore ercolani
Anche il lungo elenco di incidenti nucleari che hai riportato meriterebbe una risposta, nel senso di una analisi seria, perchè, secondo me, l’impressione che dà è abbastanza diversa dalla realtà , ma è complicato spiegarlo.
Non l’ho fatto per motivi di tempo. Appena posso…
23 Marzo 2009 alle 22:26
questo e il link di report rai tre andate su l eredita ma la parte di trichistan e le miniere di sale in germania she anno amesso gli errori fatti gli o visti live in tv dovreste cercare di vedere la puntata integrale ma gia questo fa capire come stiamo a livelo di scorie in italia piu le barre di conbustibile ancora nelle vasche e in piu l italia meglio dire berlusconi si e preso il lusso di smontare varie centrali nucleari e sotto marini in russia e le scorie le anno portate in italia e l italia a pagato l ingiltera x portarci una piccolisima parte delle nostre vechie scorie a caro prezzo fino a oggi ci sono costati 160 miliardi di euro ma ne siamo ancora pieni zeppi tanti cappanoni infiniti che non sanno dove metterli e in piu anche in uno scantinato a tre piani in un paese del molise scorie ospedaliere molto pericolose che non sanno dove mettere da molti anni a rischio sismico e deterrioramento dei fusti grazie se per voi questa e democrazia senza fare male agli altri allora auguri
23 Marzo 2009 alle 22:28
il link di report rai tre
report.rai.it/RE_elenco/0,11515,2009-categoria-350,00.html
23 Marzo 2009 alle 22:38
ok, grazie
Mi sembra di aver capito che la puntata in cui parleranno per esteso della situazione in europa è la prossima. Cercherò di non perderla.
24 Marzo 2009 alle 08:31
» 2009-03-24 08:02
Nucleare: Francia risarcisce vittime
Per i test effettuati tra il ‘60 e il ‘96, stanziati 10 mln euro
(ANSA) - PARIGI, 24 MAR - Il Governo francese risarcira’ le vittime dei passati test nucleari ed ha gia’ stanziato un fondo iniziale di 10 milioni di euro. Lo afferma il ministro della Difesa francese Herve Morin al quotidiano Le Figaro.La Francia ha a lungo rifiutato di riconoscere ufficialmente un legame tra i 210 test effettuati tra il 1960 e il 1996 in Algeria, nella Polinesia e nell’Oceano pacifico, ed i disturbi riportati da militari e civili coinvolti. Circa 150mila persone sono teoricamente ammalate.
24 Marzo 2009 alle 08:42
Chiariamo bene che non centra niente con l’utilizzo dell’energia atomica per la produzione di energia elettrica
24 Marzo 2009 alle 08:55
si ai ragione ma in caso di incidenti o di un attaco terroristico con un aereo su una centrale nucleare gli effetti sarano anche maggiori di di migliaia di volte in confronto di una bomba atomica e non ce nesun paese che e inmune a questo terrorismo mondiale ne vale la pena rischiare x me no grazie
24 Marzo 2009 alle 09:09
http://www.youtube.com/watch?v=l7eI4vvlupY
Doppio muro di contenimento con intercapedine in aria.
Divieto di sorvolo sui siti per cui chiunque tenti un attacco viene “distrutto”.
Monitoraggio territoriale continuo ai fini della sicurezza: la qual cosa non mi dispiace.
La paura è un lusso e non possiamo permettercelo.
24 Marzo 2009 alle 09:14
ma x queste paure abbiamo fatto la guera in mezzo mondo non e un paradosso
24 Marzo 2009 alle 09:14
Non credo che un attacco terroristico o la caduta di un aereo di linea farebbe più di tanto (a un EPR poi non farebbe niente). Ho anche motivo di pensare che neanche una atomica possa fare un gran che rispetto a quello che già fa di suo, ma è un discorso lungo che non mi interessa.
24 Marzo 2009 alle 09:18
Non centra niente con la discussione ma segnalo questo bel sito americano, più che altro per chi, come me, si sente di sinistra ma anche un po’ “orfano” dal punto di vista politico a causa dell’atteggiamento marcatamente antinucleare che sono orgogliosi di mostrare tutti i partiti di quell’area.
http://pronucleardemocrats.blogspot.com/
24 Marzo 2009 alle 10:12
si ai ragione ma in caso di incidenti o di un attaco terroristico con un aereo su una centrale nucleare gli effetti sarano anche maggiori di di migliaia di volte in confronto di una bomba atomica e non ce nesun paese che e inmune a questo terrorismo mondiale ne vale la pena rischiare x me no grazie
I famosi ritardi e maggiori costi relativi alla costruenda centrale di Olkiluoto
sono dovuti prorpio al fatto che si è deciso di rafforzare le cupole di conteniente del reattore prorprio per scongiurare gli eventi menzionati da Salvatore (fonti Iaea 2007)
24 Marzo 2009 alle 10:13
le cupole di conteniente del reattore
errore battitura: “le cupoe di contenimento del reattore”
29 Marzo 2009 alle 21:36
Report rai 3 del29-03-2009 nesuna centrale e imune attacco aereo terroristico incopetenza e errori per le scorie depositate in francia e germania e in piu scorie abandonate nei paesi del terzo mondo dalle compagnie nucleari mondiali francesi italiane comprese al aria aperta in piu non calcolato rischio malatie e danegiamento DNA e anno fatto vedere allesandria ecologica solare eolico e biomassa ma ai nuclearisti non conviene 0 quadagni x loro
30 Marzo 2009 alle 10:46 Commento ufficiale dello Staff
Pregherei il signor salvatore ercolani ed il signor Renzo Riva a mantenere SEMPRE un tono educato.
Qui c’è anche altra gente che vorrebbe poter partecipare ad una discussione interessante.
Criticare le idee è costruittivo, attaccare le persone è soltanto uno sterile parlare e qui NON è tollerato.
Grazie.
30 Marzo 2009 alle 19:58
Come volete chiamare della gente che abbandona scorie radio attive nei paesi del terzo mondo come la francia e italia e svizera dove i bambini giocano e con i resti metalici ingnari del pericolo si costruiscono anche le posate x mangiare in piu non esiste nesuna teoria che i bidoni sigilati durino quanto serve x che non e stato mai provato in realta e solo teoria x ci vogliono anche 500.000 anni x le scorie poi chi a la coda di paglia e generato da due asini sicuramente ma alla fine e uscito un mulo come renzo riva che si sente sempre interpelato e a la coda di paglia e fai parte di quella gente sopra citate quindi avete sulla coscenza un bell po di gente
30 Marzo 2009 alle 21:22
Totò,
tu sei la cartina al tornasole dell’umana intelligenza.
31 Marzo 2009 alle 20:51
x Salvatore Ercolani
Magari sarebbe interessante confrontare il volume delle scorie nucleari di 4 oppure 40 mc/GW*anno al lordo con i 340000 mc/GW*anno di ceneri generate da una centrale a carbone, queste però sono al netto e non si sa dove e come vengono messe (sono quelle solide, perchè il resto finisce in aria: i nostri polmoni, in quel caso, fanno da sito di stoccaggio).
Poi, visto che provengono da 2.5 milioni di tonnellate di carbone, vuo dire che che contengono anche una parte di quella una decina di tonnellate di uranio e torio contenute nel carbone originale.
L’uranio e il torio presenti nelle cenri rappresentano quello che non è stato disperso in aria tramite i fumi, contenti, fra il resto, oltre alla CO2, anche vari composti di zolfo, nitrati e particolato cancerogeno.
Ah già , tutte cose che rai3 non tratta. Si preoccupa solo di parlar male del nucleare. In quel caso l’uranio fa male anche se viene portato via: mi riferisco al servizio di report sulla miniera, dove quello che resta del minerale, senza più l’uranio, è descritto in toni cupi, quasi fosse una scoria radioattiva di cui dovremmo sentirci in colpa.
Ma quello è il loro terreno da cui è stata TOLTA la componente radioattiva. Cioè è meno radioattivo del resto.
Per quanto riguarda il radon e il suo “figlio” polonio ricordiamoci che c’è dappertutto ed è abbondante anche qui in Italia anche se nessuno è venuto qui a estrarre uranio. Perchè report non viene a fare un servizio pietista anche a casa mia (magari inventandosi anche un po’ di balle, che non guasta mai)?
1 Aprile 2009 alle 14:05
x pietruccio
la puntata di report era incentrata SOLO sulle centrali nucleari, dovrebbe esserci una del 2004 che parla unicamente delle centrali a carbone ed elettriche, su rai.tv trovi tutto il materiale che ti serve.
comunque il concetto su cui vorrei farvi riflettere è “alessandria ecologica”, si è investito molto sulle biomasse, sul solare e sull’eolico e non hanno problemi con rifiuti letali per l’uomo o con mura di contenimento costosissimi o con sistemi di sicurezza all’avanguardia.
tra l’altro nel link di renzo riva sullo schianto di un aereo sul muro di contenimento con intercapedine ad aria e bla bla bla.. non viene mostrata la condizione del muro dopo l’impatto e soprattutto cosa potrebbe accadere dietro al muro……)
il vero problema è che se si toglie il business dietro l’energia non conviene più e quindi non si cerca un modo per produrre energia senza inquinare ma solo un modo per produrre più energia al minor costo possibile (ovviamente per chi la produce non per chi la consuma…..) infatti è stato detto che se anche tra 20 anni sarà pronta una centrale nucleare il costo della bolletta diminuirà (non ora, tra 20 anni se la centrale è già funzionante da un pò…) ma resterà comunque la bolletta da pagare mentre se io oggi installo pannelli solari sufficienti al mio fabbisogno energetico tra 20 anni avrò ammortizzato i costi e le bollette comunque non le pagherò più!!
x salvatore ercolani
concordo su tutto ciò che hai scritto finora e vorrei sottolineare tra le tante risorse energetiche pulite e rinnovabili che hai elencato quella della canapa, è pur vero che per soddisfare il consumo energetico mondiale occorrerebbe 2 volte la superficie terrestre e forse anche di più coltivata a canapa ma per questo motivo non significa che non bisogna coltivarla affatto!! io credo che se si inizia ad occupare tutte le zone incolte (quindi senza togliere assolutamente spazio all’agricoltura e senza ricreare il problema che si è avuto nel mercato del mais e del grano) e si incomincia ad immagazzinare i derivati prodotti da questa ci potrà essere sicuramente un graduale e positivo cambiamento nelle nostre abitudini e soprattutto nell’ambiente che ci circonda.
x renzo riva
non ho risposto ai tuoi messaggi perchè non ne valeva proprio la pena, sei capace solo ad offendere e lo dimostra il fatto che con salvatore ercolani non hai controbattuto le sue idee ma sei stato solo in grado di criticare il suo modo di scrivere e di insultare la sua persona.
comunque, è da un pò che non scrivi… cos’è successo?? hai finito il tuo repertorio di parolacce??? o in fondo in fondo qualcosa di vero c’è in ciò che ha scritto salvatore?? ( sono domande retoriche e le tue tue risposte non mi interessano affatto, almeno però risponditi da solo e fatti un esame di coscienza…)
di nuovo x salvatore
hai tutta la mia stima e ti faccio i miei complimenti per aver portato qui le tue idee che vanno pienamente in senso contrario alla linea di pensiero di questo blog pronucleare.
P.S. (scherzoso)
la punteggiatura non provoca alcun tipo di malattia, usala tranquillamente!!
1 Aprile 2009 alle 15:26 Commento ufficiale dello Staff
Per Mauro:
Salve Mauro, per precisazione si sottolinea che questo blog NON è nè pronucleare nè antinucleare.
E’ un luogo in cui si possono scambiare informarzioni sul tema del nucleare ed in cui le idee\opinioni degli utenti possono essere liberamente espresse: sia se anti-nucleare sia se pro-nucleare.
Per tutti:
Manteniamo la discussione coerente con la tematica discussa.
Grazie.
1 Aprile 2009 alle 15:52
per l’amministratore:
chiedo scusa ma mi sono espresso in maniera erronea, con “linea di pensiero pronuclearista del blog” non intendevo dire che il blog in sè è di parte ma semplicemente che fino a che non scrivesse salvatore ercolani tutti i commenti postati erano favorevoli all’intesa tra italia-francia riguardo al nucleare.
rinnovo le mie scuse e ribadisco che la mia critica era sulle opinioni postate e non sul blog in sè e per sè.
saluti
1 Aprile 2009 alle 16:14 Commento ufficiale dello Staff
Mauro, non c’è bisogno di scuse. Buona prosecuzione!
1 Aprile 2009 alle 19:00
x mauro
Si, bisogna che me lo guardi. In realtà hanno anche fatto un servizio sui rigassificatori abbastanza aggressivo, che mi è piaciuto. Avranno il coraggio di farlo anche sul giro d’affari delle rinnovabili e dei vari carbon credit, certificati verdi ecc… di cui non ci si capisce niente? E sull’inquinamento delle turbogas?
Ma intanto hanno bloccato i due forum su cui stavo discutendo, prorpio qando ho incominciato a intervenire io, e ti posso garantire che non ho insultato nessuno. Sarà una coincidenza? Chissà . Magari l’hanno chiuso perchè qualcuno ha insultato me e non lo saprò mai? Trovo comunque la cosa totalmente antidemocratica: 20 pagine di adulatori ed è rimasto in piedi 3 giorni. Un parere critico da parte mia (e su un altro forum da parte di un altro eroe pro-nuke) e hanno chiuso tutto con la dicitura “considerati i toni aggressivi e non adeguati utilizzati nelle ultime discussioni”. Mah…
1 Aprile 2009 alle 20:52
Per correttezza devo dire che è rispuntato tutto, da un’altra parte ma c’è. E’ già qualcosa. Ma, dico, non ptrebbero gestire il loro sito come questo! Mi ci sono orientato subito.
1 Aprile 2009 alle 23:10
Segnalo questo sito, che ho trovato interessante.
http://fusione.altervista.org/La_green_economy_nucleare.htm
2 Aprile 2009 alle 13:29
Ieri sera sono stato ospite di Luigi Gandi ad Antenna 3 NordEst nel suo programma “La Piazza” dalle ore 20:50 alle ore 22:50.
Com me altri personaggi politici e l’industriale della multiutility Gildo Salton.
Alla fine ho detto che le rinnovabili sono un pannicello caldo che non potrà mai superare il 17% pena altrimenti spese stratosferiche.
All’altro 83% chi ci pensa?
Se per qualcuno il nucleare non è la soluzione per i problemi energetici del Paese è certo che senza il nucleare non ci potrà essere alcuna soluzione.
2 Aprile 2009 alle 14:42
sinceramente preferisco essere obbligato a consumare meno energia ed a pagarla di più anzichè dover lasciare rifiuti radioattivi sicuramente semi-abbandonati (come lo sono quelli delle vecchie centrali italiane (per fortuna ormai chiuse)) ai miei figli e alle generazioni future, senza considerare poi il rischio PROBABILE (perchè una probabilità su 100 miliardi o anche di più C’E') di incidenti o errori umani..
x pietruccio:
ti ringrazio per il link che hai postato ieri e la cosa che ne esce fuori, secondo me, è che il fotovoltaico o l’eolico o le biomasse non sono “sufficienti”, ma attenzione, basterebbero per soddisfare il fabbisogno dei privati (abitazioni) ma non per la produzione di grosse quantità di energia fondamentalmente per il fatto che occuperebbero troppo spazio materiale per produrre tale quantità , giusto? quindi se ogni abitazione o edificio che non necessiti di grosse quantità di energia fosse autosufficiente la percentuale di energia prodotta dalle rinnovabili sarebbe molto di più del 17%, o no??
ma il problema è sempre lo stesso, se aumenta l’autosufficienza energetica l’eni, l’enel e la edison non saranno molto contente e non permetterebbero mai che i loro guadagni diminuiscano solo per fare un “favore” all’ambiente..
è ovvio e scontato che una centrale nucleare produce molta più energia elettrica e a un minor costo rispetto alle rinnovabili ma questa visione capitalistica e imprenditoriale dell’energia non la condivido affatto e ribadisco, preferisco fare dei sacrifici piuttosto che creare ulteriori danni e deterioramenti all’ambiente.
2 Aprile 2009 alle 17:31
è ovvio e scontato che una centrale nucleare produce molta più energia elettrica e a un minor costo rispetto alle rinnovabili ma questa visione capitalistica e imprenditoriale dell’energia non la condivido affatto e ribadisco, preferisco fare dei sacrifici piuttosto che creare ulteriori danni e deterioramenti all’ambiente.
Avrai anche ragione te…Ma a me questa pare solo retorica. A parole tutti sono buoni e cari, tutti vogliono l’ambiente intatto e vedono l’uomo ed il capitalismo la rovina, la maledizone, il male assoluto.
Cmq può pensarla come vuole.
2 Aprile 2009 alle 18:12
x Mauro
Si, normale. Dovremo imparare a usare molta meno energia e considerando che il grosso dei consumi lo assorbe proprio il settore civile (i dati che si trovano in letteratura sono abbastanza vari ma siamo intorno al 40%) rendere indipendenti case e quartieri, nonchè piccole utenze, sarebbe un risultato notevole. Io sono convinto che le modalità e le quantità realtive allo sviluppo che avverrà non sono oggi prevedibili, è tutto troppo complesso e le variabili in gioco sono troppe. Con l’inesorabile aumento del costo dell’energia ognuno si ingegnerà come può, con quello che c’è e normalmente, dopo un periodo di assestamento, i risultati sono enormi (nel periodo della crisi petrolifera degli anni ‘70 in pochi anni l’occidente dimezzò i suoi consumi: nessun economista o scienziato avrebbe scommesso un centesimo, né credo sia stato il frutto di una manovra cosciente e studiata da parte dei governi: i politici sono, giocoforza, legati al mantenimento del consenso, almeno a livelli accettabili).
Il rischio, secondo me è che il processo possa avvenire velocemente. Anche se non ti piace, il mondo in cui viviamo è questo, è governato dal mercato, e quindi dal profitto: del resto le altre esperienze sociali non mi pare che abbiano portato a risultati migliori di questo, no? Il problema, secondo me, se ho capito bene quanto espresso dal documento IEA del 2008, che mi è piaciuto molto (anche se non sono certo dei “nuclearisti”) è che i governi ben difficilmente hanno/avranno la forza per imporre politiche di “austerity” che portino verso un equlibrio possibile tra l’offerta di petrolio e metano (e credo anche carbone) e i rispettivi consumi. E’ probabile che si vada avanti come con la borsa e il sistema bancario: si tira finchè si può e poi il patatrac: si salvi chi può. Per l’Italia avere anche l’opzione di un nucleare avviato potrebbe essere importante nel dare una mano a far sì che la notte sia meno nera. Non ci stiamo giocando poco. E’ molto pericoloso mettere le rinnovabili in concorrenza col nucleare. Tanto più che le molte paure su questa tecnologia sono create ad arte. Avrà degli inconvenienti, come tutte, ma non certo tali da meritarsi questa ostilità .
2 Aprile 2009 alle 22:01
Mauro scrive:
… sinceramente preferisco essere obbligato a consumare meno energia …
Fra poco ti “obbligheranno” e tu darai del fascista a chi ti obbligherà .
Se hai bisogno del bastone il bastone troverai.
Per parte mia userei il bastone solo verso i neopauperisti per “obbligarli” ad a NON interferire nelle decisioni sul: nucleare, termovalorizzatore e non finanziare le “balle-bolle” della riduzione della CO2 che a cui i vari ecocatastrofisti ci vogliono votare per aggiungere debito a debito pubblico visto che finanziariamente il Paese è ricco di … debiti..
Certo è che pretendere di essere obbligato dà la misura della tua autodeterminazione: inesistente.
Nessuno obbliga nessuno a spendere per consumare.
Per parte mia i miei consumi sono ridotti all’indispensabile.
Le risorse liberate le utilizzo per la mia attività pro-nucleare pagata di tasca mia e non dalle lobby che hanno mandato avanti gli antinucleari in Italia: Radicali Italiani, Verdastri ecc.
3 Aprile 2009 alle 10:30
Fra poco ti “obbligheranno†e tu darai del fascista a chi ti obbligherà .
Per diritto di cronaca, effettivamente, durante la crisi petrolifera del ‘73, il PCI si scagliò più volte contro il governo criticando i “metodi dittatoriali” con i quali si imponevano, per esempio, le “domeniche di austerità “
3 Aprile 2009 alle 10:50
“Mauro scrive:
… sinceramente preferisco essere obbligato a consumare meno energia..”
ho usato il termine “obbligato” perchè sarà una COSTRIZIONE e non una SCELTA.
SONO CONTRO IL NUCLEARE e per questo preferisco ritrovarmi in una situazione in cui sarei costretto (va meglio come termine??) a dover risparmiare energia piuttosto che aver la libertà di poterne consumare quanta ne voglio solo perchè ho 4 centrali nucleari che producono milioni di megawatt di corrente elettrica a basso costo ECONOMICO (economico è in maiuscolo per sottolineare che il reale costo del nucleare verrà fuori tra 100, 200, 500 anni, quando ci si renderà conto che le misure di sicurezza prese non sono state sufficienti e bisognerà fare i conti con disastri ambientali e intossicazioni…..ma forse non bisognerà neanche aspettare così tanto, basta guardare cosa è successo nella miniera di potassio di asse in germania…..)!!!!
altra parentesi, sei molto informato sull’argomento energia ma a quanto pare ti sfugge un piccolo dettaglio.. in italia c’è uno spreco di corrente elettrica esorbitante, e l’essere OBBLIGATI (misura dell’autodeterminazione della società , non certo della mia dato che nel mio piccolo prendo da tempo molti più accorgimenti di quanto pensi) sarà necessario per ridurre questi sprechi.
non mi va di parlare della mentalità che gli italiani hanno sull’utilizzo dell’energia o dell’acqua potabile altrimenti le critiche sulla mia retorica arriveranno a valanga……..
x edoardo
siamo in un blog e credo che oltre alla retorica non si possa fare altro, al di fuori però si può fare molto altro invece (non mi interessa che tu sappia cosa faccio e dei miei impegni per la salvaguardia dell’ambiente), comunque non TUTTI sono buoni e cari a parole e soprattutto non TUTTI vogliono l’ambiente intatto, ti basterà solo rileggere alcuni post in questo forum per capirlo!!
giusto perchè ci troviamo a parlare di “parole”, ti faccio presente che sono bravi tutti a parlare di sicurezza nucleare e protezione delle scorie radioattive ma nella realtà dei fatti sappiamo benissimo che non è così e ce lo dimostrano le condizioni in cui vertono i rifiuti delle vecchie centrali italiane….
3 Aprile 2009 alle 10:56
In Giappone molte compagnie si sono impegnate nella produzione ed installazione di cogeneratori al alta efficenza riducendo i consumi elettrici delle utenze domestiche del 32 % e le emissioni di CO2 nella misura del 22 % basta investire nella ricerca e nelle applicazioni tecnologiche per ottenere risparmi energetici…se si vuole farlo ovviamente
3 Aprile 2009 alle 14:41
Caro Mauro, io non voglio convincere nessuno, tu hai la tua opinione io la mia ma:
io sono un “ambientalista†favorevole al nucleare e crede che sia col risparmio energetico sia con un mix di fonti decente (non come ora in Italia prima tutto petrolio ora TUTTO GAS) fatto sia di rinnovabili che di nucleare ed altro si possa continuare a vivere bene come adesso e spendendo cifre ragionevoli…questo, bada bene, NON SOLO con l’apporto del nucleare.
Mi dici:
perchè ci troviamo a parlare di “paroleâ€, ti faccio presente che sono bravi tutti a parlare di sicurezza nucleare e protezione delle scorie radioattive ma nella realtà dei fatti sappiamo benissimo che non è così e ce lo dimostrano le condizioni in cui vertono i rifiuti delle vecchie centrali italiane….
La mia non è fede cieca nella tecnologia atomica, il nucleare se si fa dev’essere fatto bene! Se il nucleare fosse alla Chernobyl sarebbe un qualcosa da evitare senza se e senza ma….
Il fatto che, oltre a lavorare in un centro radiologico, oltre ad aver approfondito l’argomento partendo proprio dai timori degli antinuclearisti ho visto che in nel settore nucleare gli standard di sicurezza e tutti gli accorgimenti tecnici sono ad altissimi livelli e che sulla radioattività sono state dette delle scemenze enormi: per esempio (mi pare che sia stato accennato anche a Report) l’uranio estratto emette tremendi raggi gamma quando in realtà emette particelle alfa, debolmente radioattive schermate dal grasso presente sul palmo della mano ; i livelli di sicurezza che hai nel nucleare, in altri settori industriali, medici, ecc. te li sogni. Altro esempio il radio, che trovi come scoria di alcuni reparti di radioterapia, si dimezza dopo 500 anni… scorie di II catergoria: allora sei contro anche la medicina che cura le neoplasie con le radiazioni? E ti posso dire che spess in tanti ospedali o laboratori non ci sono tutti gli accorgimenti che invece ci sono in una centrale.
Il nucleare italiano è diventato un macigno perché, dopo un’assurda battaglia ideologica ed il referendum, il settore, altamente tecnico, è stato smantellato, abbandonato a se stesso, privato dei fondi sufficienti per una più attenta gestione e non ci si è voluti preoccupare di trovare un sito per lo stoccaggio delle scorie (problema di per sé politico, non tecnico:
www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/La%20sistemazione%20in%20sicur...
Saluti.
5 Aprile 2009 alle 10:02
Per chi non l’ha già vista segnalo questa bella intervista a Corbellini (presidente Enel 1981-87) sul nucleare e scorie (naturalmente la testata giornalisticha titola in maniera tutta favorevole al gas, mentre Corbellini dice quasi l’oppsto)
adnkronos.com:80/IGN/ItaliaEconomia/?vid=3.0.3171121721
5 Aprile 2009 alle 18:47
E’ davvero incredibile come sia difficile, quasi impossibile fare una discussione seria sul tema nucleare.
Forse potremmo coniare un nuovo termine per sdoganare le centrali nucleari, un po’ come è stato fatto con gli INCENERITORI che quasi per magia sono passati di colpo da impianti puzzolenti e pericolosi a virtusi amici che ci forniscono acqua calda.. (….oooohh hai visto come sono intelligenti i bresciani?.. hanno quel bell’impianto verde e blu che gentile gentile gli fornisce gratis il riscladamento (così ragiona ajimè il popolino))
..dicevo quasi per magia… infatti nonostante il nuovo bel nome coniato nuovo di zecca i sospettosi pseudoambientalisti continuano ad instillare il popolino il dubbio di essere stati fregati e che questi nuovi bellissimi impianti non siano altro ch ei vecchi e cattivi INCENERITORI.
Scusatemi questo sfogo tra l’altro un po’ fuori tema.
Qui si stà parlando di nucleare ed io tiro in ballo gli inceneritori, ma d’altra parte come ben sapete la mentalità con cui ci si viene a confrontare è quella.
E’ un confronto sfibrante e logorante che nonostante si ribatta punto per punto con dati alla mano riparte ogni volta dal principio.
I detrattori del nucleare dicono:
Il combustibile nucleare durerà al massimo per 35-40 anni
Si controbatte che: Riprocessando le scorie, i reattori di IV generazione, già gli attuali reattori CANDU in grado di “bruciare” non arrichito, la possibilità di utilizzare il torio, mettiamoci anche il rubbiatron ( per chi estima molto il celebre fisico), spostano molto in là di molti anni la possibilità di generare energia via nucleare.
I detrattori del nucleare dicono:
Altro che nucleare.. bisogna investire sulle fonti rinnovabili
CAPITELA!! il nucleare non è in concorrenza con le fonti rinnovabili, ma con il gas e gli idrocarburi. Anch ese l’Italia avesse il coraggio di intraprendere di nuovo la strada del nucleare lo svilubbo dele altre fonti sarebbe comunque auspicabile
I detrattori dicono:
Le scorie sono un gravissimo problema
Verissimo ma prima di tutto distinguiamo tra scorie e scorie
Ricordiamoci che solo una piccola parte delle scorie è potenzialmente, pericolosa (in nogni caso leggere i pst più in alto dovrebbe servire a tranquillizare molto sul tema). Ma ricordiamo comunque che a prescindere dalla scelta italiana riguardo all’energia nucleare si producono in Italia in ogni caso scorie nucleari!
I detrattori del nucleare dicono:
Il nucleare costa tanto..
Sono logorato e sfibrato.. non ce la faccio più ad andare a linkare per l’ennesima volta i documenti che attestano il nucleare come forma di energia competitiva.
Alla fine di tutti questi discorsi vengono pi tirate in ballo le lobby… non bastaseero le lobby dei petrolieri ora ci sono pure quelle dei costruttori di centrali nucleari, ma non preoccupatevi… esisteranno comunque in fufuto lobby di costruttori di pannelli solari, per non parlare poi degli smantellatori dei suddetti!!!.
Come facciamo allora fare un discorso serio?… da che parte dobbiamo ricominciare per discutere senza pregiudizi ma solo analizzando i dati?..
Vogliamo provare a parlare di “Centrali uranio valorizzatrici” ?
5 Aprile 2009 alle 22:06
Massimo scrive:
Come facciamo allora fare un discorso serio?… da che parte dobbiamo ricominciare per discutere senza pregiudizi ma solo analizzando i dati?..
L’hai detto:
analizzando i dati!
6 Aprile 2009 alle 00:07
x Massimo
Sono convinto che le lobby delle rinnovabili ci siano già e pure che siano fortissime.
Personalmente non discuto certo per convincere qualcuno. Oltretutto quando uno interviene su internet non lo sa chi, o cosa, ci sia dall’altra parte.
Io discuto per:
a) chiarirmi le idee e vedere se quello che penso regge al confronto con gli altri; credo, infatti, bisogna stare attenti a non innamorarsi delle proprie idee (porta “sfiga”, ne sono straconvinto);
b) mettere a disposizione di tutti un certo numero di informazioni e di ragionamenti (che spero giusti: vedi punto a) che non è detto che uno trovi da qualche altra parte; io, ad esempio, soprattutto da questo sito, ho ricavato una notevole quantità di notizie, link, ecc… che mi interessavano e che prima non avevo, o non erano aggiornati (e sono grato a chi le ha scritte e apposte a questa “bacheca”); tante le ho ricavate da chi la pensa come me, ma tante anche da chi non la pensa come me.
Dall’ultima discussione che ho fatto (su un altro forum), per esempio, con un “fotovoltaico integralista”, ma apparentemente ben informato, ho ricavato la netta impressione che ormai i pannelli solari commerciali abbiano un rendimento parecchio più alto (forse vicino al 20%???) e anche un prezzo notevolmente più basso di quelli che vengono smerciati in Italia. Il che starebbe a dimostrare che:
a) forse una mano alla produzione di energia elettrica (e anche all’autonomia almeno parziale dell’edilizia civile) la potrebbero dare;
b) se veramente fosse così “quelli” ci starebbero facendo un’indegna cresta sopra, aggravata dal fatto che evidentemente ci stanno vendendo il peggio del peggio (qui mi pare che ci rifilino ancora quelli con rendimenti del 12-14%).
Il tutto grava (indirettamente e indegnamente) sulle spalle delle già tartassatissime famiglie (io, ad esempio un impianto fotovoltaico non lo posso mettere e non me lo posso permettere, ma devo pagare in bolletta i privilegi per quelli degli altri). Poi, questi stessi signori, dopo che con leggi per furbi, si fanno pagare dallo stato, e indirettamente da noi, 45 una cosa che andrebbe venduta a 20, intervengono nei forum e ci fanno pure la morale ambientalista: è proprio gente senza vergogna!
La cosa è però da approfondire e da verificare (cioè quale sia il reale costo e rendimento dei pannelli che vengono prodotti e venduti adesso nel mercato mondiale).
——————
L’altra questione che mi pare trascuri nel tuo post è che semmai si volesse convincere qualcuno, l’ultima cosa da fare è impostarla su dati e ragionamenti, peggio ancora se giusti e magari complicati.
I metodi per convincere le persone sono quelli di report: parlare al cuore, alla pancia (proponendo patti di convenienza) oppure indurre sentimenti forti (per loro natura irrazionali = non importa se quello che dici è pieno di contraddizioni o è totalmente “sbagliato”, importa che tu dica o mostri quello che il tuo interlocutore vuole sentirsi dire o vuole vedere). Riguardo a questi ultimi, considerando che le donnine nude, strautilizzate per promuovere i più svariati prodotti (ma sempre molto efficaci pare), non sembrano adattarsi all’argomento radioattività -neutroni-energia, per gli antinucleari non resta che la paura: e cosa fa più paura del cancro? Per loro è una vera miniera d’oro (e se sul PV le cose vanno come sospetto, non si tratta di oro in senso figurato)!
E per noi? Per chi vuole promuovere il nucleare? A quale bassezza (visto che queste sono le uniche cose che funzionano davvero per “convincere” la gente) dovremmo ricorrere?
E’ questo quello che ho chiesto tante volte da queste pagine. La “propaganda pro”, ricca di cazzate che funzionano, non posso certo farla io. Non saprei da dove cominciare. Non mi è neanche mai riuscito rimorchiare le ragazze (è già tanto che abbia trovato una che mi ha sposato), figuriamoci promuovere una cosa giusta. Se a Scajola, all’industria e a quella classe produttiva che in tutte le nazioni avanzate fa da traino interessa davvero qualcosa del futuro dell’Italia, bisogna che si decidano a fare oltre che un po’ di informazione corretta (perchè nel nucleare non c’è niente da nascondere) e anche un po’ di propaganda a favore, appena appena, anche meno del minimo indispensabile, ma almeno qualcosa per compensare un po’ ciò che la mia educazione mi impedisce di definire qui riguardo alla scorretta propaganda antinucleare.
6 Aprile 2009 alle 07:08
Oppure si potrebbe parlare di “parchi dell’atomo”, come fanno quelli dell’eolico che chiamano le loro centrali elettriche (impianti industriali a tutti gli effetti) parchi eolici e li schioccano in tutte le pubblicità . Altra lobby potentissima.
6 Aprile 2009 alle 09:08
x Egisto
Dai dati terna, poi, non riesco neanche a capire come siamo messi quanto a copertura dei picchi.
Non è che hai dei dati sul rendimento delle turbogas installate in Italia: perchè da una parte ho letto che hanno un rendimento del 25% che mi pare un po’ basso, e dall’altra si parla di un rendimento del 40%, che mi pare un po’ alto.
Non si riesce poi a capire quante sono (non come numero, ma come potenza installata: dalle tabelle Terna sembrerebbero 2945 MW tipo “A” e 1053 tipo “B”, cioè neanche 4 GW… possibile?)
Per quanto riguarda l’droelettrico mi pare che i pompaggi facciano piuttosto poco (un 2.2%) e buona parte del restante idroelettrico (un 37%?) è ad acqua fluente e quindi inutilizzabile per la copertura dei picchi.
Siamo messi un po’ male su questo fronte? Per sviluppare maggiormente l’eolico sarebbe necessario averne parecchi di più? Meglio l’idroelettrico delle turbogas?
Cordialmente
6 Aprile 2009 alle 12:29
Il tutto grava (indirettamente e indegnamente) sulle spalle delle già tartassatissime famiglie (io, ad esempio un impianto fotovoltaico non lo posso mettere e non me lo posso permettere, ma devo pagare in bolletta i privilegi per quelli degli altri). Poi, questi stessi signori, dopo che con leggi per furbi, si fanno pagare dallo stato, e indirettamente da noi, 45 una cosa che andrebbe venduta a 20, intervengono nei forum e ci fanno pure la morale ambientalista: è proprio gente senza vergogna!
Bravo, Pietruccio parole sante! Concordo pienamente! Finalmente qualcuno che non ha paura di dire la verità !
6 Aprile 2009 alle 19:55
TO se ora avevamo le vostre centrali nucleari con i terremoto i morti ne erano a milioni in italia. l italia e tutta sismica un incidente nucleare poi dovevamo solo espatriare dal pericolo contaminazioni ne basta una centrale x tutta l italia cosi diventa un museo al aperto se il vostro futuro e cosi x me no grazie e penzo anche x molti altri la penzano come me
6 Aprile 2009 alle 20:20
Mancava giusto il solito sempliciotto che blaterasse dei terremoti: nel 2007 un sisma ben più potente di questo (6.8 richter) ha avuto epicentro solo 16 km dalla centrale di Kashiwazaki Kariwa (la più grande al mondo) senza provocare alcun danno rilevante (la centrale è stata esaminata in dettaglio per più di un anno per verificare i danni).
X Petruccio
Per quanto ne so io in Italia i picchi vengono coperti in Italia con l’idroelettrico, le turbogas e in ultima istanza con le centrali a olio combustibile. Il rendimento di una turbogas a ciclo combinato è circa il 50% , inteso come efficienza di conversione del energia.
Per l’idroelettrico bisogna distinguere tra sistemi di pompaggio a doppio bacino, idroelettrico a bacino e idroelettrico fluente.
Il primo è un sistema di accumulo dell’energia (potenza installata circa 4000 MW in Italia) usato per accumulare energia nucleare dall’estero di notte e riutilizzarla di giorno.
Il secondo è l’idroelettrico tradizionale con una diga e un lago artificiale che permette di produrre energia dispacciabile su richiesta (salvo siccità prolungate) e rappresenta la maggior parte dell’idroelettrico installato in Italia.
L’idroelettrico fluente (tipicamente di piccole dimensioni) è realizzato su corsi d’acqua senza bacini artificiali e genera energia in modo intermittente a secondo della portata del fiume, la potenza installata è molto poca.
Per sviluppare maggiormente l’eolico servirebbe più che altro una radicale ristrutturazione della rete elettrica. Le zone più ventose sono le isole che hanno scarsi collegamenti con il continente (moltissime centrali eoliche in Sicilia sono ferme per questi problemi di connessione) ed è necessario realizzare elettrodotti. Altro problema è la sempre maggiore scarsità di siti adatta (accessibili e ventosi) che unito agli esagerati incentivi fa si che si mettano centrali anche in siti poco ventosi. Pare che si potrebbe accettare fino al 10% di energia eolica intermittente, anche se questo costringerebbe il resto del sistema a lavorare in modo molto inefficiente e avrebbe dei costi enormi a carico della collettività (incentivi e costi per elettrodotti).
6 Aprile 2009 alle 20:26
x Egisto
Grazie mille
6 Aprile 2009 alle 21:58
x voi esperti i seplicioti sanno piu di te la cntrale che ai mensionato la piu grande del mondo a perso nel terenmoto gas e fumi radio ativi per piu giorni e inquinamento falde acquifere varie tonelate di aque radio ative disperse nelle falde e nel teremoto in cina siciuan sono state danegite gravemente 45 centrali nucleari tra queste 30 centrali inragiungibile perche somerse dalle frane delle montagne ma non dicono niente x non provocare panico e a paura di perdere i loro profiti ragazi se le scorie ve le mangiate e andate ad abitare voi e tutte le vostre famiglie vicino alle centrali allora sono d acordo a fare questo sacrificio tanto dopo un po siete estinti queli che la pensano come voi
6 Aprile 2009 alle 22:02 Commento ufficiale dello Staff
salvatore ercolani, è stato eliminato uno dei 2 messaggi simili.
saluti.
6 Aprile 2009 alle 22:17
X Salvatore Ercolani.
Non ti vergogni nemmeno un po a tirare in ballo un terremoto che è accaduto nemmeno 24 ore fa e a politicizzarlo subito? Un terremoto che ha fatto centinaia di morti e feriti(e la cifra dei primi è destinata ad aumentare)? Va bene la discussione (e comunque sull’ argomento si è già discusso in questo sito), ma un minimo di decenza e di rispetto per quello che è avvenuto dove la metti?
Quanto mi fa schifo quando la gente fa politica sulla sofferenza altrui .
(All’ amministratore : può cancellare pure il mio commento precedente, simile ma pieno di errori)
6 Aprile 2009 alle 22:21 Commento ufficiale dello Staff
Per favore, evitiamo di portare la discussioni fuori dal tema!
Se avete voglia di discutere di un aspetto in particolare della discussione, invito tutti ad aprire una nuova discussione nel forum
http://www.nuclearmeeting.com/forum/
dove con massima libertà potreste scegliere l’argomento a voi più a cuore da trattare.
Grazie
6 Aprile 2009 alle 22:35
e la realta che l esere umano si dimentichi delle vechie e nuovi catastrofi col tempo ma una catastrofe nucleare non ci sara nesuno da ricordare o che ricordera x che saremmo estinti inteligenze e finti moralizatori x pochi centinaia di morti siete preocupati ma la estinzione del esere umano no si vede che avete la memoria corta forse e una fortuna x loro dopo questo terremoto almeno non riceverano una centrale nucleare che anche senza incidenti causa molti piu morti e malati terminali e tanta gente che sofre almeno il teremoto e naturale e al improviso e non sofri x le agonie prima di morire
6 Aprile 2009 alle 22:43
Senti, l’amministratore ha già parlato, quindi smettiamola, e per favore abbozzala , lo dico per te , non ci fai una bella figura a strumentalizzare l’accaduto .
6 Aprile 2009 alle 22:54
Io preferisco mille terremoti e non una centrale nucleare alla fine la gente muore nei termoti sotto alle nostre case costruite in cemento e pietre se erano case ecologiche come le o viste in argentinia costruite di paglia e legno non sarebe morto quasi nessuno e poi i terremoti almeno li senti e durano poco ma con le centrali nucleari e le radiazioni sono invisibili e durano infinitamente
6 Aprile 2009 alle 22:57
Io preferisco mille terremoti e non una centrale nucleare alla fine la gente muore nei termoti sotto alle nostre case costruite in cemento e pietre se erano case ecologiche come le o viste in argentinia costruite di paglia e legno non sarebe morto quasi nessuno e poi i terremoti almeno li senti e durano poco ma con le centrali nucleari e le radiazioni sono invisibili e durano infinitamente
6 Aprile 2009 alle 22:59
Allora non vuoi capire . Fai come ti pare però sappi che trovo il tuo comportamento ripugnante
6 Aprile 2009 alle 23:08
Sai x che gli esseri umani sono stupidi esempio se ci colpise un asteroide e non moriremo diretamente a causa di questo ci penserebbero le nostre bombe a orologeria le centrali nucleari sparsi nel mondo solo uomini di mente corta possono fare dei errori cosi si sa che e una posibilita si sono gia estinte cinque specie ma dopo la nostra non cew ne sara un altra mi dispiace x voi che non siete ancora illuminati
6 Aprile 2009 alle 23:12
andate su google o you tube e scrivete : (NIbiru 2012) cosi vi svegliate un po e vedrete cosa sucedera con le vostre bombe a orologeria
6 Aprile 2009 alle 23:13
x salvatore
Mioddio Salvatore, ma quanto ti hanno intortato…
In Giappone non è successo niente alla centrale nucleare.
In Cina ci sono 11 reattori in tutto e non ne è stato seppellito nessuno.
Non c’è nessuna radioattività pericolosa in giro proveniente dalla Cina né da nessun’altra parte del mondo.
La radioattività è facilmente misurabile e gli strumenti non costano neanche tanto. Ma non conosci nessuno, qualche scuola, quanche istituto di ricerca o di controllo ambientale, qualche struttura sanitaria che te lo possa far vedere e tranquillizzarti un po’?
Non c’è niente… niente di niente. Non siamo noi quelli che raccontano le bugie. Puoi stare tranquillo.
7 Aprile 2009 alle 09:26
Salvatore, porta tutti i dati che vuoi e li discutiamo ma evita di proporre Nibiru 2012 (il portale sui misteri della scienza).
Un portale duramente criticato dalla comunità scientifica già anni fa (2003) causa conclusioni e teorie assurde basate più che altro su dati scientifici in pratica inventati.
A parer mio la fonte non è attendibile. Poi ognuno è libero di credere in ciò che vuole (anche in Maga Magò)
8 Aprile 2009 alle 22:15
Pietruccio,
forse Salvatore si riferisce alla radioattività dei fumi in atmosfera delle centrali a carbone?
19 Aprile 2009 alle 09:52
Salve sono un appassionato di tutto ciò che riguarda il nucleare,ho collaborato con l’ENEA per dei programmi di ricercha su ITER,comunque tutto quello che voglio dire è che se in Italia non la facciamo finita con i nostri puerili battibecchi ci ritroveremo da Nazione leeader come eravamo negli anni 80 a fanalino di coda o ruota di scorta nello scenario nucleare mondiale come stiamo facendo adesso.
19 Aprile 2009 alle 18:01
Toh!
Un cacasenno non puerile.
19 Aprile 2009 alle 19:53 Commento ufficiale dello Staff
Renzo Riva
per favore gli interventi che siano soltanto produttivi di interesse.
Grazie.
23 Aprile 2009 alle 20:01
Che abbiano ragione?
world-nuclear-news.org/NP-Trade_union_doubts_Italys_nuclear_...
24 Aprile 2009 alle 20:10
Caro Sig.Riva la verità  fà male?
24 Aprile 2009 alle 20:26
Non la verità che è unica per ogni cosa ma le falsità che possono essere molte per ogni cosa.
Non vedo di cosa ti compiaci gippe.
25 Aprile 2009 alle 11:33
x Renzo Riva
Che abbiano ragione?
world-nuclear-news.org/NP-Trade_union_doubts_Italys_nuclear_…
Se è per quello anche in USA non è che le cose vadano a gonfie vele
world-nuclear-news.org/NN-AmerenUE_suspends_new_nuclear_plan...
dove si arrva addirittura a dire
“…John Wellinghoff, chairman of the US Federal Energy Regulatory Commission (FERC), told a press conference that new coal and nuclear plants could be unnecessary. According to reports in publications including the New York Times, Wellinghoff described new nuclear and coal plants as too expensive and said that renewables like wind, solar and biomass would be able to provide enough energy to meet baseload capacity and future demands…”
Credo che affermazioni ridicole di questo tipo siano destinate a evaporare alla prima crisi petrolifera, ma intanto quanti danni avranno fatto?
25 Aprile 2009 alle 12:54
in ogni caso, sulla questione nucleare in italia, io la penso esattamente coma Romano (presidente Sogin)
iltempo.ilsole24ore.com/economia/2009/04/24/1016791-nucleare...
25 Aprile 2009 alle 21:02
Inviato come lettera a quotidiani locali e nazionali
È necessario smascherare la disinformazione sull’effetto serra propalata dal NYTimes del 23 aprile 2009 che probabilmente fa il paio con la balla della CO2 degli anni ‘80 di tatcheriana memoria e che servì a sviluppare il nucleare e chiudere le miniere di carbone.
Probabilmente la logica del YTimes sta nell’aiutare Obama Barack, nuovo paladino delle energie rinnovabili, per quella insensata politica di spesa dirigistica che dicono serva per “SALVARE IL MONDO”.
Invece vogliono salvare solo il privilegio di creare un flusso di spesa in miliardi di dollari con già decisi i centri intermedi d’intercettazione e ridistribuzione delle risorse; un po’ come sta succedendo in Europa ed in Italia.
Da noi anche l’ultimo sindaco del più piccolo comune è favorevole agli inutili impianti ed è chiaro il perché: puo controllare una spesa che permetterà di ingraziarsi in primis le banche poi i progettisti infine i commercianti e gli installatori.
Che il fotovoltaico sia inutile e non sposti neanche di un fetmomillimetro l’indipendenza energetica del Paese lo stanno comprendendo in molti: in primis chi, credendo di fare una cosa intelligente, li ha installati cinque anni fa; gli ultimi se ne accorgeranno fra qualche anno quando dovranno smaltirli come Rifiuti che non sono Solidi Urbani.
Mandi,
Renzo Riva
Buja - UD
http://www.blitzquotidiano.it/tag/scienziati/
nytimes.com/2009/04/24/science/earth/24deny.html?ref=global-...
26 Aprile 2009 alle 12:25
Carissimo Sig. Riva per quello che può servire le dò pienamente ragione ,oggi tutti parlano di fotovoltaico come se fosse una moda,ma mai nessuno a parte Lei e poche altre perone hanno sprecato una parola su quello che sarà una montagna di rifiuti speciali che non saranno paragonabili a scorie radioattive ma che a conti fatti faranno arricchire chi li produce e li installa e non di certo che li compra . Il nostro fantasmagorico PEN (Piano Energetico Nazionale)che fine ha fatto ?
27 Aprile 2009 alle 10:15
L’utlimo PEN ufficalie risale al 1988.
E lì, guarda caso, era contemplata una quota di nucleare.