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Deposito unico - Documento finale del “gruppo di lavoro” non firmato dalla Regione Basilicata

1 Ottobre 2008 di Amministratore

Su “La Gazzetta del Mezzogiorno” (Gazzetta della Basilicata - cronaca di Matera) di oggi 1 ottobre c’è un articolo di Filippo Mele che ci informa che giovedì 23 settembre il famoso “gruppo di lavoro (nato durante il Governo Prodi) “per l’individuazione della tipologia, delle procedure e della metodologia di selezione dirette alla realizzazione, su un sito del territorio nazionale, di un centro di servizi tecnologici e di ricerca ad alto livello nel settore dei rifiuti radioattivi†ha consegnato il documento finale al ministro dello Sviluppo Economico Scajola. Ma non è solo questa la notizia…

Innazitutto si ricorda che il “gruppo di lavoro” costituito presso il Ministero dello sviluppo economico è composto da rappresentanti del Governo, delle Regioni, dell’APAT e dell’ ENEA. Nello specifico da:
ing. Arnaldo Vioto - Ministero dello sviluppo economico;
dott. Raffaele Ventresca - Ministero dell’ambiente e tutela del
territorio e del mare;
dott. Paolo Rossi - Ministero della salute;
dott. Massimo Scuderi - Regione Basilicata;
ing. Domenico Savoca - Regione Lombardia;
ing. Elisabetta Sossich - Regione Piemonte;
ing. Roberto Morandi - Regione Veneto;
dott. Corrado Pantalone - Regione Marche;
dott. Italo Giulivo - Regione Campania;
ing. Piero Risoluti - ENEA;
ing. Giuseppe Pino - APAT.

Detto questo, continuiamo a riportare quanto Filippo Mele scrive: il documento finale è stato firmato da tutti i membri tranne che dal dott. Massimo Scuderi, in qualità di rappresentante della Regione Basilicata. Dietro questo dissenso (secondo indiscrezioni recuperate da Filippo Mele) ci sarebbero motivazioni tecniche e non politico-geografiche.

La metodologia prevederebbe in primis la nascita di un’ Agenzia indipendente per i rifiuti nucleari con il compito esclusivo di festire il deposito unico di superficie (e non geologico). E sarebbe questo nuovo organismo (da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) ad effettuare gli incontri con le regioni e valutare eventuali autocandidature.
In caso di assenza di risultati positivi, spetterebbe all’ Agenzia scegliere un sito tra tre luoghi: individuati uno al Nord, uno al Centro ed uno al Sud (questa soluzione sarebbe stata preferita all’ altra in cui sarebbe stata prevista la scelta del sito non soltanto tra tre luoghi, ma uno per regione)
In questo caso la scelta sembrerebbe poter esser compiuta anche senza studi particolari e verifiche sul territorio, a meno che sia una zona sismica, soggetta ad inondazioni o zona vulcanica.
Inoltre qualora l’ Agenzia non riuscisse a trovare una soluzione, il compito di individuare il sito spetterebbe al Governo, il quale in modo autoritativo potrebbe scegliere.

L’ articolo finisce con un’ altra indiscrezione raccolta sempre da Filippo Mele secondo cui voci di corridoiono vorrebbero che in realtà per il deposito unico sarebbe già in “pole position” proprio un sito in Basilicata.

Per chi volesse approfondire l’ argomento con più dettaglio, il sito de “La Gazzetta del Mezzogiorno” in questo momento in homepage con un grande titolo propone proprio l’ articolo di Filippo Mele “Scorie nucleari, Basilicata contro“.



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