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Francia - falda contaminata presso l’ impianto di Tricastin

16 Luglio 2008 di Amministratore

Come ricorderete tra il 7 e l’ 8 luglio c’è stato un incidente presso l’ impianto di Tricastin in Francia, ma è di oggi la notizia che in una falda acquifera a circa due chilometri a sud dall’ impianto di Tricastin sono stati registrati alti ed anomali valori di uranio.

I valori di tale contaminazione di uranio sono risultati molto diversi a seconda dei giorni:
8 luglio - 64 µg/l (microgrammi per litro)
10 luglio - 22 µg/l (microgrammi per litro)
14 luglio - 36,6 µg/l l(microgrammi per litro)

Sono quindi stati superati i 15 µg/l stabiliti dall’ OMS (Organizzazione mondiale della sanitĂ ) quale limite massimo.

Tuttavia secondo l’ IRSN (Institut de radioprotection et de sĂ»retĂ© nuclĂ©aire = Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare) la contaminazione di tale falda non può essere collegata al recente incidente presso l’ impianto di Tricastin, bensì o ad uranio di orIgine naturale o ad un qualche incidente precedente.

La CRIIRAD (Commission de recherche et d’information indĂ©pendantes sur la radioactivitĂ© = Commissione di ricerca e d’informazione indipendente sulla radioattivitĂ ) ha avanzato l’ ipotesi che tale situazione possa esser stata causata in qualche modo dalla presenza di materiale radioattivo di una precedente installazione militare che negli anni passati aveva funzionato sempre a Tricastin.

AGGIORNAMENTO - 17 LUGLIO 2008

Un’ Ansa di ieri pomeriggio aggiunge alcuni dettagli che si riportano qui sotto:

“Secondo la Commissione di ricerca e d’informazione indipendente sulla radioattivitĂ  (Criirad), invece, la colpa sarebbe da attribuire a un deposito interrato di scorie di un impianto militare di arricchimento dell’ uranio attivo a Tricastin dal 1964 al ‘96. ‘’Vicino all’attuale sito della centrale nucleare - spiega la presidente di Criirad Corinne Castaigner - c’era una fabbrica per la produzione di armi atomiche, dove si utilizzava uranio molto arricchito. Per anni i suoi residui di lavorazione sono stati sepolti sotto terra, senza precauzioni”. Ciò avrebbe consentito, prosegue, “che l’acqua piovana scorresse a contatto con le scorie, trascinando l’uranio nel terreno”. Un’ anomalia riscontrata anche da un rapporto del 1998 dell’Alto commissariato all’ energia atomica. La Socatri, societĂ  satellite di Areva responsabile gli impianti di Tricastin, ha però assicurato che le scorie interrate “non costituiscono un rischio sanitario per la popolazione” e “non hanno alcun legame” con l’inquinamento delle acque sotterranee.”



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  • 46 Commenti a “ Francia - falda contaminata presso l’ impianto di Tricastin”

    1. Edoardo scrive:

      ha avanzato l’ ipotesi che tale situazione possa esser stata causata in qualche modo dalla presenza di materiale radioattivo di una precedente installazione militare che negli anni passati aveva funzionato sempre a Tricastin.

      Visto che l’incidente non si è verificato nella centrale ma in un impianto di recupero dell’uranio e smantellamento di componeneti contaminate è plausibile che l’inquinamento della falda non dipenda da quanto è avvenuto a Tricastin.
      Cmq vedremo l’evolversi degli eventi.

    2. Pietruccio scrive:

      Mi pare che si parli di un valore che oscilla fra il doppio e quattro volte il limite dell’OMS (sicuramente molto conservativo), di 15 micro-grammi/lt (cioè per 15 micro-g ogni kg di acqua, visto che 1 litro di acqua pesa un kg; ricordo anche che nell’acqua di mare sono circa 3.3 micro-g/lt).

      Considerando la radioattivitĂ  dell’uranio naturale pari a circa 26 kBq/g, cioè 0.026 Bq/micro-grammo, significa che la radioattivitĂ  ammissibile è pari a 15*0.026 = 0.39 Bq/lt di acqua, mentre quella massima raggiunta dalle misure citate relative all’incidente è 1.7 Bq/lt (che posso anche esprimere come 1.7 Bq/kg di acqua). Ma questi numeri cosa significano? E’ “tanto” o è “poco”? Io mi faccio un’idea facendo dei confronti.

      Ricordo che un normale laterizio, o del normale cemento, presentano una radioattivitĂ  (fra radio, torio e potassio) di diverse centinaia Bq/kg, mentre tufo, porfido e granito arrivano a migliaia di Bq/kg.

      L’aria che ci circonda va, in medi , in Italia, da 100 a 500 Bq al metro cubo, e siccome un metro cubo di aria pesa normalmente circa 1.25 kg (dipende da temperatura, pressione, umiditĂ ) si arriva agli 80-400 Bq/kg di aria. Ma la radioattivitĂ  dell’aria può arrivare anche a 2000 e piĂą Bq/mc in alcune cantine o in edifici particolari. Il tutto senza che vengano notati effetti sensibili (degli effetti della radioattivitĂ  a basse dosi abbiamo giĂ  discusso in altri post). …

      La radioattivitĂ  del corpo umano ammonta a circa 57 Bq/kg (sono circa 4000 Bq per una persona di 70 kg) prevalentemente causa potassio che contiene 0.012% di un isotopo radioattivo K40 (tempo di dimezzamento 1.28 miliardi di anni).

      Le acque minerali, quelle che beviamo, vengono classificate anche in base alla loro radioattivitĂ  (che dipende dai sali sciolti) in
      - debolmente radioattive fino a 30 nCi/l = 1100 Bq/l
      - mediamente radioattive da 30 150 nC/l = da 1100 a 5550 Bq/l
      - fortemente radioattive superiori a 150 nC/l > 5550 Bq/l
      Cioè, può succedere che ci beviamo liquidi con migliaia di Bq/l, e c’è anche chi dice che tutti quei Bq fanno bene!
      http://www.benessere.com/terme/acqua/a_radioattive.htm

      I 1200 litri di acqua persa nell’incidente di Kashiwazaki-Kariva avevano una radioattività di 50 Bq/lt.

      Quindi o c’è un errore nei dati, o ho sbagliato i calcoli io, o stiamo parlando di qualcosa che non presenta il minimo problema.

    3. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      Salve,

      si segnala un aggiornamento dell’ articolo.

      Saluti

    4. gauss2 scrive:

      guarda Pietruccio, da un punto di vista dei dati in essere sembra non esserci un reale problema, con la P maiuscola,
      i miei calcoli vedono una attività di 0,8Bq per il litro di acqua, a partire però dal numero atomi di U-238 (calcolato sul n° moli) moltiplicato per la cost. di decadimento.
      Comunque sia .. abbonda e metti 1,6 Bq / litro .. sono 70 nSv di dose ingerita (come dose interna cumulata per 50 anni di vita) in caso di acqua bevuta, a partire da un fattore di assorbimento veloce per microparticelle in matrice acquosa
      prendendo il limite di 1 mSv per dose alla popolazione sono 14300 litri di acqua ingerita .. non dovrebbe dare allarme .. però è c’è da stare attenti .. nel senso che in caso di vaporizzazione dell’acqua, allora libero le microparticelle in vapore acqueo .. ottengo una dose per litro vaporizzato di 4,16 microSv (nell’ipotesi che tutto il vapore lo inalo) .. e si passa a 240 litri … che si consumano in tal senso .. poi viste le ipotesi di conservativitĂ  da me applicate, che sono enormi!, sicuramente neanche così non dĂ  problema in realtĂ  .. però l’appiglio teorico bastardo potrebbe esserci! .. allora a quel punto il valore di 15 micorgrammi/ litro potrebbe essere giustificato da un tale ragionamento, sempre in via altamente cautelativa.

    5. gauss2 scrive:

      consiglio .. non prendere il K-40 come fonte di riferimento perchè al giorno gli esseri viventi ne consumano tantissimo o lo espletano in varie forme … Un dato su tutti da parte europea il valore di limite per considerare radioattivo un carico passa da un valore italiano di 1 Bq/gr a un valore di 10 Bq/gr, proprio in virtĂą di ciò.
      Per gli altri naturali rimane invece un valore inferiore a 1 Bq/gr.

    6. Pietruccio scrive:

      x gauss2

      Il motivo per cui ti viene una radioattivitĂ  dell’uranio naturale pari alla metĂ  di quello che viene a me potrebbe essere dovuto al fatto che non hai considerato l’U234, che è pochissimo, ma emette moltissimo, per cui alla fine, per ogni kg di U-naturale, emette quanto l’U238 (il contributo all’emissione dell’U235 è invece una ventina di volte piĂą bassa di ciascuno degli altri due). In totale la radioattivitĂ  dell’uranio naturale è quindi circa il doppio di quella che avrebbe se fosse composto dal solo U238.

      Mi interesserebbe molto, anche, il modo in cui hai calcolato la dose di 70 nSv a partire dai 1.6 Bq/lt perchè non ho documentazione su questo e non l’ho trovata nĂ© in internet nĂ© nei miei libri che, ormai, sono una montagna (un po’ polverosa) in cui, causa tempo, faccio fatica a orientarmi su tutto quello che c’è e che comunque è un po’ attempato. Se non ho capito male dici che bevendosi 1 litro di quell’acqua (tutto insieme) in totale uno sarebbe esposto ad una dose di 70 nSv che prenderebbe in 50 anni.

      I 4.16 microSv che citi, invece,non ho capito sotto quali ipotesi si genererebbero.

      Anche sul limite di radioattivitĂ  da K40 (correggimi se sbaglio) che per l’Italia è di 1 Bq/gr mentre per l’Unione Europea è di 10 Bq/gr ti sarei grato se tu mi fornissi qualche informazione in piĂą:
      - si tratta di materiali qualsiasi oppure solo quelli destinati all’alimentazione, o altro?
      - hai qualche altro valore limite per materiali importanti, tipo il Th, il Ra, ecc… o un link con una tabella
      - il valore così basso di pericolositĂ  (visto che è così alto quello ammesso) dipende dal fatto che è un emettitore beta? E concentrazioni simili valgono per tutti gli emettitori beta, o è solo una questione “commerciale” nel senso che se se non alzano i valori ammissibili allora bloccano le merci di mezza europa, e non potendolo fare…
      ________

      Già che ci sono ti chiedo anche un chiarimento sul tuo commento al mio articolo del 1 luglio 2008 sulle scorte (volevo farlo allora, poi è passato il momento e ci siamo occupati di altre cose) perchè non riesco a capire cosa vuoi dire con la frase che riporto qui sotto:

      “gauss2 scrive:
      1 Luglio 2008 alle 15:11
      …….
      tieni conto che i reattori di 4^ generazione puntano a riutilizzare il combustibile esausto arricchito di elementi quali il plutonio, proprio per effettuare un consumo di una loro quota parte (nei termini scompaiono i plutonio 240, 241 e 242 ma si creano in eccesso quelli di tipo 239 .. poi dipende dalla filiera e da molti altri parametri caratteristici per il tipo di spettro il flusso neutronico ecc.. quindi in quota parte in realtĂ  “mescoli le carte”)…..”

      Grazie, ciao.

    7. daniele scrive:

      Leggo i vostri post e capisco che bevo da sempre acqua radiaottiva e che vivo in una casa radioattiva. Quindi se si perde un pò di minerale radioattivo nell’acqua poco male.

      Poi leggo che l’inquinamento non viene dalla centrale ma da scorie di uranio “residui di lavorazione” che venivano sepolti sotto terra.

      Poi leggo che Areva dice come l’inqunamento non derivi da quelle scorie che “non costituiscono un rischio sanitario per la popolazione”

      Qualcuno per favore sa dirmi qual’Ă© la situazione?
      Tra lavaggi che finiscono in acqua e scorie sepolte vicino all’acqua inizio a preoccuparmi. Non per la radioattivitĂ  ma perchĂ© leggo che i militari non vanno troppo per il sottile e se ne fregano delle conseguenze della popolazione e le aziende private nucleari commettono degli sbagli per disattenzione o incompetenza degli addetti.

      Insomma come ti muovi scopri attivitĂ  fuorilegge (i militari) e grossolani errori (gli operatori privati)
      Permettete che la tanta decantata attenzione per la sicurezza del nucleare sia solo millantata?

      Un pensiero finale:
      il nucleare per funzionare ha bisogno di tanta acqua! Ma l’acqua è il suo peggior nemico! Non è un controsenso?

    8. Pietruccio scrive:

      x Daniele

      il nucleare per funzionare ha bisogno di tanta acqua! Ma l’acqua è il suo peggior nemico! Non è un controsenso?

      No. Questo non è vero. L’acqua non centra niente. Se un falegname si taglia un dito con la sega circolare, la colpa non è dell’acciaio (materiale con cui è fatta la lama) ma del falegname che ha fretta, e ha fretta perchè vuole guadagnare di piĂą, e da lì viene tutto il resto.

      Sono convinto che il “problema”, come ho detto tante volte, sta nella gestione, nel sistema dei controlli e nella mentalitĂ  delle persone che lavorano in un certo ambito. PiĂą in generale, il problema della sicurezza in ogni campo, credo che sia una questione, in ultima analisi, culturale: serve una cultura della sicurezza, non solo una cultura della produzione. In ogni caso, come hai potuto constatare, il sistema dei controlli ha funzionato, l’ente di stato francese è intervenuto prontamente e duramente (come aveva fatto a Flamanville). Tutta Europa è stata informata e il tutto è successo per eventi di importanza relativa.

      Quello che cercavo di capire, con le elucubrazioni che facevo nei post sopra, era proprio “quanto” fosse severo l’evento in relazione all’intervento dell’ente di controllo ASN (riporto il documento segnalato da Egisto)

      asn.fr/sections/rubriquesprincipales/textes-reference/acces-...

      e al tipo di informazione che è stata data.

    9. gauss2 scrive:

      per i valori dose prendi i coefficienti della tabella IV.1 del Dlgs 230 .. li devi scegliere il tipo di via per esposizione interna e il diametro polvere da associare al tipo di nuclide .. il valore dei coefficienti sono stati calcolati come l’integrale di 50 anni come se fossero tutti assunti nel momento di intake (così mi ricordo).
      Nel caso di ingestione caso bevuta ho ottenuto il valore di 70 nSv nel caso di inalazione ho ottentuo l’altro valore perchè il coefficiente passa nel caso di intake ingestione - inalato a 1 micron da 4,4E-8 nel caso FAST di assorbimento a 2,6E-6 nel caso MEDIUM di assorbimento organico (il problema è che l’Uranio è un seeker dei polmoni).

      Il valore sul K.40 ha certamente dei riferimenti in bibliografia, cioè sull’effetto di consumo giornaliero .. cerchi sulla rete e giĂ  trovi qualcosa … e comunque non escluderei anche l’ipotesi dei commerci … anche se comunque i coefficienti di rapporto dose/attivitĂ  sono bassissi sei sull’ordine di 10^-9 sia ingerito che inalato.

      Nel trafiletto dell’altro giorno sulle scorte non mi ricordo .. mò ci vado a vedere poi ti dico

    10. gauss2 scrive:

      comunque guarda il 230 e il 241 per i dati sui NORM

    11. gauss2 scrive:

      .. torniamo sul discorso scorte … ah si .. allora se tu progetti un combustibile che utlizza una quota di plutoni ma in uscita te li ha consumati di un certo tipo e solo di pochi altri tipi te li ha creati, ti trovi con una diversa tipologia di spettro nel tempo e una diversa produzione del flusso neutronico .. il che finchè è studiato va bene! .. ossia è contemplato .. quando non lo è per quelle filiere, che sono critiche su questi aspetti .. rischi l’instabilitĂ  del sistema nel tempo. Ripeto se è contempalto da progetto sei ok .. altrimenti non è bello. Vari studi si facevano variando i passo/Diametro del reticolo per vedere se aumentando diminuendo il tasso di refrigerante, che riflette in piccola quota senza moderare, qualcosa si aggiusta .. ma che mi ricordi non era assolutamente banale .. e ripeto lo devi contemplare da progetto.
      Ora se tutte le volte certe quantitĂ  di dati isotopi plutonio li perdi e comunque ti potevano servire per ottenere i tuoi bilanci .. così depauperi da una parte ma ripieghi da un’altra .. mesclando le carte … però devi tenere conto che alla lunga (ma dopo svariati reattori-vita (considera 25 anni l’uno), e quindi passano decine e decine di anni) o fai dei reattori a ciclo vita .. finita la batteria li decommissioni e ne ricostruisci altri da punto in bianco apposto per l’altro combustibile .. oppure devono essere “modificabili nel tempo” ossia si devono adattare! .. considerando che però la filosofia era quella di usare un reattore che una volta andato a pieno regime non si muova di lì e lo fĂ  per 25-30 anni ad interim .. capisci che inizia a essere tosta ..
      La mia è piĂą una digressione filosofica che altro .. non certo un commento sulla realizzativitĂ  .. come dire .. per un pò, comunque un bel pò!!!, il gico dura ma se dovessi ripeterlo all’infinito .. non ne sarei così sicuro … quindi dire a livello filosofico che il nucleare è rinnovabile .. mi è sembrato un pò forte come affermazione! tutto quĂ ! .. la mia era solo filosofia! nulla piĂą! .. così tanto per far 4 chiacchere!
      per il resto a mio avviso la 4^ generazione è una cosa eccezionale per il settore e sotto tantissimi punti di vista. Detta come và detta .. o la 4^ generazione sfonda .. o è il declino definitivo del settore fissione.

    12. gauss2 scrive:

      x Daniele
      la percezione che hai secondo me purtroppo non è corretta .. ma solo perchè di fronte al mucchio di isotopi si fĂ  di tutta l’erba un fascio … o con questo non ti voglio dire che il nucleare è perfetto e figurati te se c’è uan fuga di scorie . ma si .. chi se ne frega .. anzi!!! … però le cose vanno lette attentamente con cognizione di causa! .. è uguale secondo te, a paritĂ  di attivitĂ  rialsciata, una fuga di americio-241 da una di K-40? NO!!!!!! .. con l’americio avrei i brividi lungo la schiena vorrei sapere subito dove quanto come e perchè! .. con il K-40 la prenderei piĂą traquilla! .. ma senza polleggio intendiamoci!!
      secondo te non c’è diossina dovunque? .. certo! è il tasso di diossina che ti fotte! .. è uguale, a paritĂ  di tasso rilasciato, la pericolositĂ  di un cianuro e di una diossina? NO!
      il fatto che a me personalmente fĂ  incazzare è questo .. se parli di problemi chimici .. sembra che la percezione sia totalmente diversa .. che la gente si fidi… per il nucleare sono tutti prevenuti!! .. non dico che la gente si debba fidare ciecamente .. ma in Italia in modo particolare non ti pare ci sia una attenzione particolare monodirezionale ai limiti della paranoia per il settore? .. perchè, se anche dalle altre parti del mondo comunque ci si preoccupa, non si è così pressanti quanto da noi? .. chi è l’anomalia? .. perchè o siamo noi a essere troppo esigenti o tutto il mondo è pieno di ignoranti, che girano con il fiammifero in mezzo a un deposito di esplosivi! (è una forzatura ovviamente .. ma voglio farti capire come mi pare sia troppo sbilanciata la percezione in Italia)

    13. andrea m. scrive:

      A complemento delle notizie della redazione allego il comunicato stampa della
      CRIIRAD, Commission de Recherche et d’Information IndĂ©pendantes sur la RadioactivitĂ©.
      Dal loro sito:http://www.criirad.org/
      Dato che il sito non consente di indirizzare direttamente alla pagina desiderata, seguite:
      Scandale au site nucléaire du Tricastin : des déchets radioactifs enfouis dans le sol.
      16/07/2008 : En savoir plus
      ci sono anche alcune vedute satellite dei luoghi.
      Questo il comunicato tradotto, con qualche difficoltĂ  nelle parti tecniche, che ho lasciato tra virgolette.

      Scandalo Tricastin:
      PiĂą di 770 tonnellate di scorie radioattive nascosti da piĂą di 30 anni nel sottosuolo, illegalmente!

      il sito nucleare di Tricastin, si trova all’estremitĂ  dei dipartimenti della DrĂ´me e Vaucluse, nei comuni di Pierrelatte, St-Paul-3-Castelli e Bollène. Essa comprende 8 istallazioni nucleare di Base (INB1), varie installazioni classificate per la Protezione dell’Ambiente (BPI) e la Base impianto nucleare segreto (INB-S) del CEA-CogĂ©ma.

      In diverse occasioni in passato, il laboratorio della CRIIRAD ha rivelato livelli di radiazioni anormalmente elevati nel perimetro sito nucleare di Tricastin. Questi controlli hanno rivelato difetti di applicazione delle norme di radioprotezione e sollevato questioni importanti circa l’esposizione dei lavoratori coinvolti all’interno del sito.
      I livelli piĂą irradianti sono stati individuati sul lato ovest, presso il parco fusti e porta d’ingresso AREVA - Saur: “dell’ordine di 400 colpi al secondo (c/s) individuati al DG5 per il rumore di fondo normale circa 60 c/s.”

      Un altro settore anormale, anche se meno marcata (130 a 140 c/s), è stato localizzato sul versante est, a nord di impianti COMURHEX FES alla destra di una sorta di tumulo. Questo tumulo di terra si trova nel perimetro del INB-S di cui la CEA è proprietaria e Cogéma (AREVA NC) operatore.

      Le ricerche che abbiamo effettuato portano a credere che la radiazione rilevabile sullo “chemin des agriculteurs” potrebbe provenire dal tumulo stesso. In effetti, questo non è un semplice tumulo di terra, ma una pila di scorie radioattive e rifiuti chimici direttamente sepolto nella terra!

      Analisi degli inventari ANDRA

      L’Agenzia nazionale per i residui radioattivi (ANDRA) pubblica regolarmente il suo inventario nazionale delle scorie radioattive.
      • Il primo inventario, pubblicato nel 1993, non menziona nĂ© il tumulo o addirittura l’esistenza di rifiuti fuggiti nel tumulo.

      • Inventari pubblicati dal 1994 al 1999 ha dedicato un dossier ai rifiuti radioattivi dell’INB-S CEA-S-COGEMA di Pierrelatte (riferimento dossier RHO 28, poi RHO 28B). Essi vengono presentati come “scorie di sfruttamento e ritrattamento residuali di arricchimento dell’uranio per diffusione gassosa e trattamenti chimici.” Sarebbe “scorie di barriere di diffusione gassosa , fluoruri, cromo fanghi” per un totale di 42 GBq e “diversi rifiuti, macerie…” 8 GBq. i dossier indica che si tratta di un cumulo, ma non fa alcuna menzione al fatto che i rifiuti non siano in moduli di contenimento, ma direttamente sepolti nel terreno.

      • Bisogna attendere l’inventario ANDRA 2002 per sapere che i rifiuti dell’istallazione di uranio arricchito a scopi militari sono stati “sepolti tra il 1969 e il 1976 in un tumulo di terra con un volume di circa 15 000 m3″ . La terra che ricopre i rifiuti,li nasconde la vista ma non all’azione delle precipitazioni atmosferiche. Si tratta di una grave violazione delle norme in materia di stoccaggio che devono assicurare che i rifiuti siano isolati dall’ambiente ed ispezionabili per potere, se necessario, ricondizzionarli Queste pratiche sono sorprendenti anche tenuto conto che risalgono agli anni 70

      Non si può escludere che l’ANDRA abbia cercato di nascondere le condizioni di stoccaggio scandalose di questi rifiuti ma è piĂą probabile che essa non faccia altro che ritrasmettere informazioni che l’operatore vuole comunicare. La CRIIRAD ha potuto constatare su numerosi dossier che l’agenzia non effettua alcun controllo sul terreno e che l’analisi critica dei dati provenienti dagli operatori è molto insufficente
      Le informazioni contenute negli inventari devono essere considerato con grande sospetto

      Il contenuto del tumulo

      Se si fa riferimento al piĂą recente inventario ANDRA (pubblicato nel 2006, con un aggiornamento al maggio 2005 per la pratica Rho-43), il cumulo di rifiuti radioattivi sarebbe composto da:
      – Rifiuti radioattivi provenienti da 4 laboratori militari di separazione isotopica (4 lavorazioni corrispondenti rispettivamente, ad uranio di basso, medio, alto e molto alto arricchimento, ossia piĂą del 90% di uranio 235). Queste scorie sarebbero costituite da barriere di diffusione per una massa totale di 760 tonnellate. ANDRA non fornisce alcun dettaglio nĂ© sulla composizione dei rifiuti, nè sul loro tenore in uranio 235, o circa i possibili rischi di criticitĂ ;

      – rifiuti di categoria TFA-VL - molto bassa attivitĂ , ma a lunga vita (in questo caso molto, molto lunga) - costituito da filtri di condizionamento (46 m3) e di fluorine ((14 000 m3);

      – Rifiuti tossici sul profilo chimico (tra cui cromo trivalente) presentati come liberi da radioattivitĂ  (ma senza precisare cifre, in particolare nè per quanto riguarda i protocolli di controllo nè sulla soglia di rilevamento ). L’ANDRA indica che si tratta di fanghi di risulta da impianti di trattamento degli effluenti, senza specificare il volume o il peso scaricato nel tumulo.

      D’altra parte, la CRIIRAD ha recentemente ricevuto numerose lettere e telefonate da lavoratori che operano sul sito di Tricastin di allerta sulle gravi disfunzioni, in particolare
      1 Sulla erosione subita dal tumulo di rifiuti (pioggia, vento…) erosione, che ha recentemente messo allo scoperto un certo numero di fusti e che è stato trattato con la stesura di un nuovo strato di terra sui ai rifiuti,
      2 Sulla contaminazione (chimico e radiologica) della falda situato alla destra al sito;
      3 Sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle imprese di subappalto.

      Le domande della CRIIRAD

      Sulla base delle indagini svolte dal suo laboratorio e degli allarmanti messaggi che gli sono pervenuti, la CRIIRAD richiede:

      1 - la comunicazione di una descrizione dettagliata della struttura del tumulo e delle scorie radioattive e chimiche che contiene: la descrizione del sito; lo storico degli sversamenti: date, volumi, masse, natura degli imballaggi (se esistono) , Masse della terra utilizzata per la copertura, etc.

      2 - Il recupero dei rifiuti, il loro esame, l’eventuale ricondizionamento (verifica della tenuta dei fusti,e l’assenza di contaminazione esterna) ed il loro trasferimento verso impianti di immagazzinamento o di stoccaggio ad hoc;

      3 - Controlli radiologici e chimici del terreno in cui i fusti e altri rifiuti sono stati sepolti e, se necessario l’imballaggio e lo stoccaggio di volumi contaminati;

      4 - il permesso di accedere al sito per fare misurazioni e spettrometriche radiometriche al livello del tumulo e di effettuare dei prelievi di acqua al livello dei piezometri al fine di verificare se le informazioni relative alla contaminazione delle acque sotterranee siano veritiere o meno

      L’urgenza

      Gli interventi devono essere realizzati al piĂą presto. Infatti, piĂą il tempo passa, piĂą il numero dei fusti corrosi e sventrati aumenta, e piĂą aumenta il rischio di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee, il numero di persone esposte a radiazioni dal tumulo e dei rischi di contaminazione per inalazione. Non bisogna contare sulla perdita di radioattivitĂ  nel tempo: l’uranio 238 ha un fisico periodo 4,5 miliardi di anni e uranio 235 a 700 milioni di anni!

      Da piĂą di 30 anni questi rifiuti tossici, sia chimici che radioattivi sono stati nascosti nel terreno. Questa disfunzione continua in tutta impunitĂ , in violazione dei principi fondamentali della gestione delle scorie, principi concepiti per garantire la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei lavoratori e del pubblico.

      E ’sconcertante constatare che nĂ© L’AutoritĂ  per la Sicurezza Nucleare (ASN), nĂ© i ministeri interessati hanno chiesto la messa in conformitĂ  e che continuino al contrario a dare agli operatori di nuove licenze per aumentare la produzione, gli impianti di stoccaggio e di costruire nuovi impianti.
      Il trattamento dell’inquinamento passato e il contenimento dei rifiuti tossici dovrebbe costituire una prioritĂ .

      Lo status di INB segreto è lì per preservare le informazioni di natura militare, non per fungere da copertura per prassi scioccanti o per consentire all’AREVA ed alla CEA di realizzare risparmi sulla gestione dei loro rifiuti.
      Inoltre, numerosi responsabili sono intervenuti nel quadro della CIGEET per affermare che il “trasferimento” di rifiuti era stato considerato… quindi respinto. Non è chiaro se il motivo per l’abbandono del progetto è dovuto alla preoccupazione di contenere i costi o dei problemi connessi alla pericolositĂ  delle scorie. Nessuna di queste spiegazioni giustifica l’inazione. La situazione può solo peggiorare e se gli operatori non finanziano il trattamento del problema finchĂ© sono solvibile, tra 50 o 100 anni, sarĂ  la collettivitĂ  a doverlo fare… od a subirne le conseguenze ambientali e sanitarie.

    14. gauss2 scrive:

      mi pare di aver capito i colli sono seppelliti in terreno così alla bruta, ma non ho ancora capito quanti colli sono degradati .. non si capisce qual’è il tasso di fuoriuscita e di quale materiale .. ho capito che c’è U-238 e U-235 si .. che ci sono fanghi chimici … non ho capito se sono mischiati con la terra o dentro colli che perdono (quanti? .. quanto è fuoriuscito?).
      Comunque, se verrĂ  confermata questa versione dei fatti, direi che non hanno di certo operato bene.

    15. barbara scrive:

      Di fronte a tanto impallidisco!
      PiĂą che un commento, il mio in realtĂ  è un quesito che rivolgo a chi vorrĂ  rispondermi. Penso egoisticamente alle vacanze che io ed un gruppo di amici, compresi bambini in etĂ  pre-scolare e perfino una donna in dolce attesa (ormai per fortuna al 7°mese), abbiamo organizzato per questa estate a Aix-en-Provence, localitĂ  a circa 80 km a sud est da Tricastin (sito da cui staremo MOLTO alla larga!). E’ possibile calcolare il rischio di effetti acuti e a lungo termine, per una settimana di esposizione , considerando anche che in questa meravigliosa villa è presente una bellissima piscina probabilmente ricca di detriti radioattivi?
      Dai vostri commenti in realtĂ  ho capito che il rischio , se c’è, è lo stesso che ci poteva essere anche qualche tempo fa, prima della fuga di acqua radioattiva.

    16. gauss2 scrive:

      se fosse un rilascio in atmosfera dovresti sapere l’altezza del rilascio, la direzioni dei venti, la temperatura dei fumi, l’orografia del territorio, la dimensione della nube … comunque gli urani sono pesanti quindi avresti una dispersione in loco .. giĂ  80 Km sarebbero molti per una ricaduta … anche se dipende dai fattori di prima … per l’acqua .. bisogna vedere la falda da cui si preleva l’acqua, il tasso di diffusione all’interno della falda .. la % di deposizione e di solubilitĂ  .. tenderei ad escludere i problemi da lei espressi .. si goda le vacanze! Buon viaggio!

    17. Pietruccio scrive:

      x gauss2

      ti ringrazio.

    18. Pietruccio scrive:

      x Barbara

      “…in questa meravigliosa villa è presente una bellissima piscina probabilmente ricca di detriti radioattivi…”

      E perchè mai ?
      Un piccolissima perdita di radioattivitĂ  è stata immediatamente monitorata e l’informazione ha fatto il giro d’Europa, a dimostrazione che c’è un controllo continuo e la gente viene informata. Cosa c’è da temere? Il vantaggio della radioattivitĂ  sta proprio nel fatto che è facilmente rilevabile anche se in piccolissime quantitĂ , non è possibile nasconderla. Se ci fosse anche il minimo pericolo per la popolazione le autoritĂ  di controllo sicuramente non permetterebbero l’utilizzo del territorio, tantomeno ai turisti.
      _______________

      “… Dai vostri commenti in realtĂ  ho capito che il rischio , se c’è, è lo stesso che ci poteva essere anche qualche tempo fa, prima della fuga di acqua radioattiva…”

      Mi pare di capire che forse c’è stato un equivoco.
      Dico spesso che tutto è radioattivo semplicemente per far capire che non è un qualcosa da temere con terrore. La radioattivitĂ  è un fenomeno normalissimo in natura. Tutto ciò che ci circonda è radioattivo. Da sempre, da quando è nata la terra. Noi stessi lo siamo. La vita è nata in mezzo alla radioattivitĂ  e non sarebbe nata se facesse male come si è fatto credere. Certo a dosi elevate induce gli effetti che si conoscono (piccolo aumento di probabilitĂ  di tumore, tipo il fumo, per intenderci, e danno genetico su feti e organi riproduttivi, dello stesso ordine di grandezza) e a dosi ancora piĂą alte può uccidere una persona (danno somatico), ma stiamo parlando di bombe atomiche, non certo a tracce che si disperdono su territori di km (dubito comunque che sia arrivato qualcosa a 80 km di distanza). A basse dosi non è affatto dimostrato che la radioattivitĂ  possa fare male. A esempio, se bevo 5 litri di grappa muoio, questo, però, non vuol dire che se bevo 5 cc di grappa, cioè 1000 volte meno, ho, di conseguenza, una probabilitĂ  dello 0.1% di morire, semplicemente 5 cc di grappa non mi fanno niente. Così il fatto che siano stati misurati dei leggeri aumenti nella probabilitĂ  di tumore su persone esposte a dosi intense non sta affatto a significare che ci possa essere un effetto proporzionale se uno assorbe dosi mille volte inferiori, probabilmente non fa niente e se anche facesse qualcosa sarebbe tanto basso da non essere misurabile: non è certo la radioattivitĂ  che bisogna temere per la nostra salute. L’equazione radioattivitĂ  = tumore, danni genetici ecc… è fatta solo per spaventare la gente e indurla a comprare qualcosa, magari a prezzi altissimi, invece di qualcos’altro, che funziona bene e potrebbe far risparmiare decine di miliardi di euro.

    19. Edoardo scrive:

      Per Barbara:

      Nessuna ricaduta (fall out) radioattivo dovuto all’incidente: in atmosfera non è andato niente . Mi preoccuperei se vicino al suo luogo di villeggiature ci fosse un centrale ad olio o carbone o un industria chimica.
      Per l’acqua:
      Ci sono acque minerali, quelle che beviamo ogni giorno, classificate anche in base alla loro radioattività (questa è relativa ai sali sciolti, alla conformazione geologica del terreno dove si trova la sorgente, ove presente uranio, torio, carbonio, ecc.).
      Ci sono infatti acque debolmente radioattive (con valori fino a 1000/1100 Bq/l, quelle mediamente radioattive (da 1200 a 5560 Bq/l) ed infine quelle fortemente radioattive superiori a 5560 Bq/l.
      Inoltre l’acqua fuori uscita dall’impianto era stata in gran parte recuperata e quella che è finita nel terreno e nei fiumi è stata ben poca cosa.

      Non si preoccupi e buone vacanze.

      P.S. dovrei capitare anch’io da quelle parti, al limite ci avveleniamo insieme..eh,eh, eh scherzo!

      Saluti.

    20. Pietruccio scrive:

      x Barbara

      “…in questa meravigliosa villa è presente una bellissima piscina probabilmente ricca di detriti radioattivi…”

      E perchè mai ?
      Un piccolissima perdita di radioattività è stata immediatamente monitorata e l’informazione ha fatto il giro d’Europa, a dimostrazione che c’è un controllo continuo e la gente viene informata. Cosa c’è da temere? Il vantaggio della radioattività sta proprio nel fatto che è facilmente rilevabile anche se in piccolissime quantità, non è possibile nasconderla. Se ci fosse anche il minimo pericolo per la popolazione le autorità di controllo sicuramente non permetterebbero l’utilizzo del territorio, tantomeno ai turisti.

    21. Pietruccio scrive:

      x Barbara

      “… Dai vostri commenti in realtà ho capito che il rischio , se c’è, è lo stesso che ci poteva essere anche qualche tempo fa, prima della fuga di acqua radioattiva…”

      Mi pare di capire che forse c’è stato un equivoco.
      Dico spesso che tutto è radioattivo semplicemente per far capire che non è un qualcosa da temere con terrore. La radioattività è un fenomeno normalissimo in natura. Tutto ciò che ci circonda è radioattivo. Da sempre, da quando è nata la terra. Noi stessi lo siamo. La vita è nata in mezzo alla radioattività e non sarebbe nata se facesse male come si è fatto credere. Certo a dosi elevate induce gli effetti che si conoscono (piccolo aumento di probabilità di tumore, tipo il fumo, per intenderci, e danno genetico su feti e organi riproduttivi, dello stesso ordine di grandezza) e a dosi ancora più alte può uccidere una persona (danno somatico), ma stiamo parlando di bombe atomiche, non certo a tracce che si disperdono su territori di km (dubito comunque che sia arrivato qualcosa a 80 km di distanza). A basse dosi non è affatto dimostrato che la radioattività possa fare male. A esempio, se bevo 5 litri di grappa muoio, questo, però, non vuol dire che se bevo 5 cc di grappa, cioè 1000 volte meno, ho, di conseguenza, una probabilità dello 0.1% di morire, semplicemente 5 cc di grappa non mi fanno niente. Così il fatto che siano stati misurati dei leggeri aumenti nella probabilità di tumore su persone esposte a dosi intense non sta affatto a significare che ci possa essere un effetto proporzionale se uno assorbe dosi mille volte inferiori, probabilmente non fa niente e se anche facesse qualcosa sarebbe tanto basso da non essere misurabile: non è certo la radioattività che bisogna temere per la nostra salute. L’equazione radioattività = tumore, danni genetici ecc… è fatta solo per spaventare la gente e indurla a comprare qualcosa, magari a prezzi altissimi, invece di qualcos’altro, che funziona bene e potrebbe far risparmiare decine di miliardi di euro.

    22. Pietruccio scrive:

      x Amministratore

      Ho problemi con un mezzo post

    23. Enrico B. scrive:

      Daniele:

      Leggo i vostri post e capisco che bevo da sempre acqua radiaottiva e che vivo in una casa radioattiva. Quindi se si perde un pò di minerale radioattivo nell’acqua poco male.

      Se scopri queste cose solo dai post qui sopra, allora stai mettendo definitivamente una pietra tombale sulla tua competenza in materia.
      Non dimenticare l’aria che respiri, piena zeppa di Radon che mi domando come abbiamo fatto a non essere ancora estinti.

    24. gianna scrive:

      x Pietruccio

      tu dici:
      E perchè mai ?
      Un piccolissima perdita di radioattività è stata immediatamente monitorata e l’informazione ha fatto il giro d’Europa, a dimostrazione che c’è un controllo continuo e la gente viene informata

      Ma leggendo il comunicato postato da Andrea m, non mi pare che le cose siano andate così, si tratta di uno stoccaggio pessimo che risale agli anni 70 e che le autorità di controllo hanno ignorato volutamente per quasi quaranta anni.
      Non mi sembrano tutte rose è fiori neanche in Francia, ma mi vengono le vertigini ad immaginare come andrebbero qui, se avessimo noi da gestire tutti i loro siti nucleari….brrr meno male che c’è stato il referendum.

    25. Renzo Riva scrive:

      Ultime norizie:
      Seduta stante la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha decretato la chisura di tutte le strade, autostrade, aereoporti, porti in conseguenza che gli umani, troppo casinisti, compiono tali scelleratezze e producono una moltitudine di morti:
      7.000 morti l’anno sulle strade
      8.000 morti l’anno per incidenti domestici
      650 morti l’anno sul lavoro
      650 morti l’anno per recarsi sul luogo di lavoro (in itinere)

      Non si sa come fare per evitare gli incidenti alla “cluster bombs”: leggi 13 morti sulla Elisabetta Montanari, 6 morti alla Thyssen-Krupp, 6 morti a Taranto, 6 morti a Catania ecc.
      Si stanno studiando provvedimenti per chiudere le fabbriche e tutti i luoghi dove operano lavoratori dipendenti, così moriranno solo i padroni e i padroncini: ben gli sta.

      Comunque anche il Governo ha gettato la spugna:

      Non ha alcun antidoto per evitare che tante donne restino pregne con l’esito fatale di mettere al mondo dall’orifizio sbagliato tanta figliolanza “stronza”.

      Mandi,
      Renzo Riva

    26. Pietruccio scrive:

      x Renzo Riva

      Credo che convenga a tutti accettare la proposta di Andrea di attenerci al “metodo Wikipedia”, altrimenti rischiamo di non capirci e di radicare le posizioni reciproche, cosa che non serve a molto.
      http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Wikiquette

    27. Pietruccio scrive:

      x Gianna

      Il problema è che ho un paio di link bloccati. Anche quello che vedi qui è solo metĂ  di quello che ho scritto. L’altra non me la prende.

      Riguardo alla questione che poni direi che non ha molto senso mischiare il nucleare militare francese degli anni ‘60-’70 con il nucleare civile per produzione di energia elettrica di oggi.

      Io dico che oggi, all’Italia, conviene fare il nucleare, e conviene farlo subito in modo da avere in, diciamo, una decina di anni, una tecnologia funzionante e sicura che ci metta in grado di fare sul nostro territorio, coi nostri uomini, ricerca, impianti, stoccaggio delle scorie e magari anche la tecnologia del torio e il bruciamento delle scorie ecc… oltre alla necessitĂ  di coprire i problemi che deriveranno dal costo delle fossili che è inesorabilmente destinato a salire.

      Se a te interessa invece discutere sulla storia del nucleare e sulla gestione “allegra” che si è avuta in certi casi negli anni passati possimo ovviamente farlo (a me però interessa meno). Ti ricordo che fino agli anni ‘30 veniva addirittura venduta acqua caricata al Radio in modo che fosse molto radioattivia perchè erano convinti che facesse bene. Così si facevano orologi resi fluorescenti grazie al radie ecc… Solo in un’epoca realtivamente recente sono stati scoperti gli l’effetti pericolosi. Poi in Italia è stata data un’informazione totalmente distorta dando alla popolazione una percezione del rischio esagerata a dismisura.

    28. Enrico B. scrive:

      Per Gianna:

      brrr meno male che c’è stato il referendum

      Eh si. Hai proprio ragione. E meno male che io me ne sono andato all’estero, cosi’ posso inquinare a piacimento…tanto non e’ casa mia.

      Ti pare un ragionamento sensato? ovviamente non lo e’, ma e’ perfettamente in linea col tuo qui sopra riportato.
      Continuate a fregarvi le mani, continuate ad auto-convincervi che in Italia le cose vadano bene, continuate a sognare miracoli che violano la Fisica, continuate a seguire quella gentaglia FALLITA che ora occupa tutti i gangli della Casta, a partire dai mass media.
      Continuate pure, ma ricordatevi che un giorno qualcuno vorra’ fare i conti, e ve li presentera’ salatissimi.
      Per quel che mi riguarda, non ci sarebbe nulla di piu’ infamante di scoprire, tra 40-50 anni, di essere appartenuto a una generazione di falliti, e di essere disprezzato da chi e’ venuto dopo di me.

    29. Edoardo scrive:

      Per Enrico:

      i falliti sono in realtĂ  tutti quegl’ambientalisti (meglio ambientalioti) che continuano con le loro campagne di disinformazione ed ideologiche pensando di parlare ad un popolino ignorante.
      Gli italiani, invece, voglio essere informati e andare a fondo delle questioni ed infatti, dopo le ultime elezioni, i signori Verdi e/o chi per loro sono stati buttati fuori.

      Ai tempi del referndum c’era meno informazione rispetto ad oggi (forum ed internet) e la Rai, come affermò Vespa, impedì un vero e proprio dibattito con esperti sul nucleare.

      Per Gianna:
      Se continueremo così, fra qualche anno i tuoi “Brrrr” non saranno per l’esito del refendum ma per il freddo (ed il buio)

    30. Pietruccio scrive:

      x Enrico B.

      Vedo che te la prendi spesso con la generzaione che sta passando la mano e che ha fatto il ‘68 (non è esattamente la mia, noi siamo venuti dopo).

      Non lo trovo giusto. Come tutte le cose ci sono molti aspetti, alcuni postivi e altri negativi, molte sfaccettature con molti errori, molto egoismo e molti guai: niente di diverso, cioè, da quello che è sempre successo (quelle subito prima si erano fatte due guerre mondiali!).

      La colpa non è delle “generazioni”, è che si creano certe situazioni che poi degenerano e coagulano in un mare di guai, e c’è anche parecchia gente che non se ne rende conto e spinge, convinta, nella direzione opposta a quello che vorrebbe. Non pensare, però, che adesso sia diverso: combineranno un sacco di guai anche i “giovani” di adesso, e a me, che non faccio parte della categoria (che conosco bene perchè ci lavoro continuamente), mi pare di vederne giĂ  una montagna. Il fatto è che Nostro Signore ci dotato di un cervello troppo piĂą piccolo dei problemi in cui ci ha immerso.

      Per il futuro, quindi, speriamo bene… non resta altro.

    31. gauss2 scrive:

      x Pietruccio,

      de nada! … hai avuto modo di vedere la tabella del 230? .. in merito alla mia digressione filosofica .. spero di non averti rotto les bolas .. ma mi pareva giusto fare una precisazione .. poi magari qualcuno mi smentirĂ  .. cosa che paradossalmente, almeno in questo caso, mi farebbe piĂą piacere che altro.

    32. Pietruccio scrive:

      x Gauss2

      Purtroppo non ho ancora avuto il tempo di girare un po’ a vedere il 230 e il K40. In questo periodo poi… queste vacanze, come impegno richiesto, sono peggio di un lavoro.

      Non mi rompi certo. Anzi. Mi fa piacere discutere e recuperare piano piano un po’ di quello che sapevo; farlo discutendo con altri è senz’altro piĂą interessante. Poi è sempre meglio confrontarsi, per tutta una serie di motivi.

      Cordialmente

    33. Pietruccio scrive:

      x Gauss2

      Dimenticavo…
      a occhio e croce direi condivido l’osservazione che fai. Credo che progettare e realizzare la IV generazione non sarĂ  affatto facile, sia per i motivi che dici tu, sia perchè, se non ricordo male, non è così semplice fare “economia” di neutroni e di materiali fertili, su larga scala. Sono cose che vanno prima studiate e poi realizzate con prototipi, ecc… insomma serve una tecnologia che diventi matura, ma qui stiamo andando avanti a passettini, con uno tsunami (crisi energetica-economica-alimentare-idrica) che ci sta investendo da dietro la schiena, e non mi pare che sia tanto lontano.

      La cosa buffa è che in questo contesto c’è anche chi sta cercando di frenare con tutte le sue forze: ma cos’avranno in testa tutti questi che continuano a intervenire contro l’entrata dell’Italia nel nucleare?

    34. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      Salve

      tutti i commenti in attesa di approvazione sono stati poco fa approvati.
      Scusate il riardo!

      Saluti a tutti.

    35. gianna scrive:

      “Non ha alcun antidoto per evitare che tante donne restino pregne con l’esito fatale di mettere al mondo dall’orifizio sbagliato tanta figliolanza “stronza”.”

      Complimenti, Mandi Renzo Riva, lei è un vero signore!

      Mi chiedo cosa ci sia a fare un filtraggio preventivo, in questo sito, se poi si devono leggere queste volgaritĂ , cosa filtrano, i congiuntivi sbagliati?

    36. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      Salve

      Renzo Riva per cortesia è preferibile usare una terminologia più consona ad una discussione pubblica tra più persone. Grazie

      gianna il filtro non prevede un “filtraggio preventivo” massivo. Nè si prevedono censure e\o valutazioni pregiudiziali sugli interventi, ma è un filtro automatico per evitare commenti spam.

    37. gianna scrive:

      Padronissimi, Il sito è vostro.
      Io non ci vedrei niente di male a fare un po’ di selezione sul decoro, altrimenti sono i provocatori come questo Riva ad operare la loro selezione, allontanando le persone educate.
      Il blog di Beppe Grillo, ormai inguardabile. insegna.

    38. Edoardo scrive:

      Per Gianna:

      dai, non te la prendere. Ogni tanto capita di alzare un po’ il tono.

      Saluti.

    39. paola scrive:

      salve, dovrei andare in vacanza a le deux alpes, che è a circa 150 km da tricastin.
      Volevo sapere se vista la posiziona piĂą alta possono esserci problemi. grazie

    40. PIMBY scrive:

      Per Paola

      Paola, posso sorridere? Se problemi ci sono, sono quelli dovuti al fatto che sarai in quota, e come tale soggetta ad una radiazione naturale un pò piĂą elevata che ad altitudine zero, per via del fatto che lo schermo degli strati atmosferici alle radiazioni cosmiche risultano lassĂą meno efficaci…
      Ma se, per ipotesi, tu volessi andare non a 150 km, ma a 150 m (…metri!) dal luogo della contaminazione, ti direi di andarci tranquillamente, perchè (leggi qui sopra l’intervento di Pietruccio del 17 luglio ore 1:06) i valori delle contaminazioni riscontrate conducono (in assenza di ingestioni di uranio) a variazioni di valori di dose ridicole rispetto a quelle cui siamo soggetti quando facciamo una radiografia, oppure quando facciamo un viaggio aereo, oppure quando semplicemente ci spostiamo di regione. Fortunati sarebbe l’abitante della Campania che volesse passare 15 giorni in vacanza in Val d’Aosta, perchè per quel periodo sarebbe soggetto ad una dose media di 0,49 mSv/anno invece che di 1,79 mSv/anno della sua Regione. E così via..
      Così, Paola, dovresti preoccuparti di venire qui a Roma in Piazza S. Pietro, dove la dose cui si è esposti è di 7 mSv/anno, superiore perfino ai 5 mSv/anno della zona oggi interdetta di Chernobyl….
      Dai retta a me: fatti venire scrupoli di questo genere ogni volta che accetti che il tuo medico ti prescriva a cuor leggero una radiografia non necessaria…
      Buona vacanza, e buona sciata…!

      Please In My Back Yard

    41. Edoardo scrive:

      Per Paola:

      Concordando con Pimby, aggiungo solo che:
      Mi preoccuperei se vicino al suo luogo di villeggiature ci fosse un centrale ad olio o carbone o un industria chimica.
      Per l’acqua:
      Ci sono acque minerali, quelle che beviamo ogni giorno, classificate anche in base alla loro radioattività (questa è relativa ai sali sciolti, alla conformazione geologica del terreno dove si trova la sorgente, ove presente uranio, torio, carbonio, ecc.).
      Ci sono infatti acque debolmente radioattive (con valori fino a 1000/1100 Bq/l, quelle mediamente radioattive (da 1200 a 5560 Bq/l) ed infine quelle fortemente radioattive superiori a 5560 Bq/l.
      Inoltre l’acqua fuori uscita dall’impianto era stata in gran parte recuperata e quella che è finita nel terreno e nei fiumi è stata ben poca cosa.

      Non si preoccupi e buone vacanze.

    42. Michela scrive:

      io andrò tra una settimana vicinissimo ad Aignone. Inutile dire che le informazioni su Tricastin mi preoccupano ogni giorno di piĂą. Leggere i vostri commenti mi ha rassicurato molto devo dire. Ma vorrei un’ulteriore conferma…si corre qualche rischio???specie con l’acqua dei rubinetti???scusate la domanda ma ai “profani” certe notizie fanno stare in pensiero….grazie

    43. Renzo Riva scrive:

      A Michelaaaaaa!

      Corri piĂą rischi ad attraversare a piedi sulle strisce pedonali.

      A Marsiglia con venti minuti di traghetto puoi arrivare all’isola d’ If in mezzo ad altre isole molto particolari.

      Marsiglia stessa è tutta da visitare.

      Per non parlare della Grande Corniche. Strada panoramica sul mare.

      I calanchi di Cassis sono rientranze di lingue di mare molto pronunciate a scosceso delle rocce sovrastanti e caratteristiche. Raggiungibile via mare o in automobile.

      Ad Aubagne c’è il museo della LĂ©gion Ă©trangère. Per arrivarci serve l’automobile.

      Conosco bene quasi tutta la Francia e sarei sempre pronto a ritornarci.

      T’invidio un po’.

      Mandi,
      Renzo Riva

    44. Edoardo scrive:

      Per Paola:

      per rassicurarla ripeto che ci sono acque minerali, quelle che beviamo ogni giorno, classificate anche in base alla loro radioattività (questa è relativa ai sali sciolti, alla conformazione geologica del terreno dove si trova la sorgente, ove presente uranio, torio, carbonio, ecc.).
      Ci sono infatti acque debolmente radioattive (con valori fino a 1000/1100 Bq/l, quelle mediamente radioattive (da 1200 a 5560 Bq/l) ed infine quelle fortemente radioattive superiori a 5560 Bq/l.
      Inoltre l’acqua fuori uscita dall’impianto era stata in gran parte recuperata e quella che è finita nel terreno e nei fiumi è stata ben poca cosa: 70 kg. di uranio (alfaemettirore e quindi debolissime radiazioni alfa schermabili con un foglio di carta) disciolti in 25.000 litri di acqua.
      Se va nel Lazio o nel sud della Toscana, zone ricchissime di tufo (roccia vulcanica radioattiva per la presnza di torio, carbonio, ecc.) sui terreni con superfici limitate ci sono molto di piĂą dei 70 kg. di uranio…per non parlare delle acque che attraversano quelle falde così come quelle del Trentino, del Piemonte e nel bergamasco (Novazza) ove lì ci sono giacimenti di uranio.

      Anch’io sarò da quelle parti in agosto, quindi saluti e buone vacanze.

    45. Michela scrive:

      Grazie Renzo! Sono molto + tranquilla!! Parto col cuore un pò + leggero.
      Cassis è giĂ  in programma da mesi!!! Speriamo che non ci siano piĂą “incidenti”…almeno finchè sono lì….GRAZIE

    46. Renzo Riva scrive:

      Anzi di “incidenti” così meglio uno alla settimana.

      ChissĂ  cosa inventeranno i media per darci in pasto “bufale” invece di dirci qualcosa sui subprime che stanno strangolando tutte le economie del Mondo.

      Oppure qualcosa su come approvvigionarci di energia elettrica a costi competitivi per il mercato internazionale.

      Bhe, pensa a fare una bella vacanza.

      Mandi

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