Rifiuti radioattivi italiani portati negli USA e la protesta nell’ Utah
7 Marzo 2008 di AmministratoreIn questi giorni giornali alcuni quotidiani hanno rilanciato una notizia a firma di Marisa Ingrosso riportata sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 marzo secondo cui nello stato americano dell’ Utah ci sarebbero diverse manifestazioni pubbliche di cittadini contro la ventilata possibilitĂ che un quantitativo di rifiuti radioattivi italiani sia portato negli USA dalla Energy Solutions.
In merito a tale possibile viaggio di alcune migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi italiani verso gli impianti di trattamento presso Oak Ridge (nel Tennessee) e il deposito di Clive (presso Tooele County, nell’ Utah) già ne facemmo cenno a gennaio.
In pratica l’ americana “Energy Solutions” ha effettuato una richiesta alla NRC (Nuclear Regulatory Commission) per poter essere autorizzata ad importare negli USA 20.000 tonnellate di rifiuti radioattivi italiani e il propagarsi di questa notizia proprio in quelle localitĂ degli USA in cui sarebbero destinati rifiuti radioattivi italiani ha creato un “effetto Scanzano” facendo temere ai cittadini che si voglia creare il deposito di rifiuti radioattivi italiani …negli USA.
Interessante è leggere nella parte finale dell’articolo tali parole:
“A domanda diretta (è vero che tra le 20 tonnellate di rifiuti radioattivi italiani per le quali la societĂ Energy Solutions Inc. ha chiesto l’autorizzazione all’importazione in America, c’è una quota parte di rifiuti di pertinenza del Gruppo Sogin?), la societĂ guidata da Massimo Romano [ovvero la Sogin] ha risposto che il «memorandum of agreement» con Energy Solutions «raccoglie solo le finalitĂ di una possibile futura collaborazione » e che «al momento al memorandum of agreement non sono seguiti ulteriori accordi».”
Inoltre anche la stessa Energy Solutions cercherebbe di gettare acqua sul fuoco, come si può leggere dalle dichiarazioni del suo vicepresidente Greg Hopkins, il quale afferma che si tratta di rifiuti con basso livello di radioattivitĂ e che è dal 1996 che nell’ impianto di Oak Ridge sono riciclati rifiuti radioattivi di Paesi stranieri.
10 Marzo 2008 alle 23:39
Si esportano i rifiuti in America.
Si ricicla l’Uranio in Francia.
Si fa ripartire, con la scusa di solidificare le scorie liquide dell’Eurex, l’impianto di ritrattamento a Saluggia,
si rallenta il decommissioning per mantenere i presidi nucleari.
Il piano della lobby nucleare, tutta radunata dell’Aspen Istitute (www.aspeninstitute.it) e assolutamente trasversale, sta andando avanti. Hanno i soldi (le banche), le aziende (gli industriali) e il potere (i politici).
Ma il progetto è destinato al fallimento perchĂ© l’Italia è un piccolo paese di provincia la cui unica decisione è stata non decidere.
Malgrado voi e noi.