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Maggiori rischi di cancro e leucemia per chi abita vicino una centrale nucleare?

22 Dicembre 2007 di Amministratore

Uno studio tedesco pubblicato il 10 dicembre 2007 segnala che ci sarebbe un aumento di rischio di cancro e leucemia per i bambini da 0 a 5 anni che abitano nei pressi delle centrali nucleari tedesche.

L’ indagine tiene conto dello spazio attorno alle centrale entro un raggio di 5 chilometri.
I risultati di questa indagine si distinguono dunque da quelli di precedenti studi internazionali ma tuttavia il suddetto studio non fornisce spiegazioni sulle cause di questo aumento di casi di cancro e leucemie.

Di tale studio ne fa cenno un comunicato stampa della ASN (Autorité de Sûreté Nucléaire - Agenzia francese per la sicurezza nucleare).

La ASN proprio sulla base di questa indagine ha chiesto all’ InVS (Institut de Veille sanitaire - Istituto francese sulla vigilanza sanitaria) e all’ IRSN (Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire - Istituto francese di radioprotezione e di sicurezza nucleare) di avviare analoghe indagini sul territorio francese.
Inoltre la ASN ha anche proposto alla Commissione Europea di riunire il comitato di esperti previsto dal trattato Euratom (art.31) al fine di effettuare maggiori approfondimenti.



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  • 6 Commenti a “ Maggiori rischi di cancro e leucemia per chi abita vicino una centrale nucleare?”

    1. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Quale studio? Chi sono gli autori? Quale l’istituto? E’ possibile verificarne le basi e lo svolgimento o bisogna fare un atto di fede?

    2. tfrab scrive:

      Sembre uno studio del Ministero dell’Ambiente tedesco. Qui la notizia in inglese:

      bmu.de/english/current_press_releases/pm/40614.php

      interessante notare che (riporto testualmente):

      “the observed increase in cancer cannot be explained by radiation exposure from a nuclear power plant. The statistical study and known causal connections between the risk of cancer and radiation are thus not compatible”

      insomma pare esserci una qualche associazione, ma non si capisce perché, è possibile che il nucleare non c’entri proprio nulla.

      qui c’è il rapporto in originale:

      http://www.bfs.de/de/bfs/druck/Ufoplan/4334_KIKK.html

      ma io sto alla seconda lezione di tedesco, se qualcuno che legge il forum può darci qualche dettaglio in più è ben accetto :-)

    3. A. De Sisiti scrive:

      Qui c’è un blog con tutti i link dello studio
      ecomamma.blog.kataweb.it/ecomamma/2007/12/13/il-cancro-nucle...

      Mi pare di capire che più una relazione di causa-effetto lo studio semplicemente indichi una incidenza appena blandamente statisitica di casi patologici (peraltro per una SOLA centrale e solo per tipologie di casi molto ridotti)

    4. Marco Calviani scrive:

      L’indirizzo sembra essere questo:

      http://www.bfs.de/en/bfs/druck/Ufoplan/4334_KIKK_Zusamm.pdf

      Tuttavia non mi sembra essere stato pubblicato da alcun periodico con referee.

      Interessante notare la conclusione:
      “The present study confirms that in Germany there is a correlation between the
      distance of the home from the nearest NPP at the time of diagnosis and the risk of
      developing cancer (respectively leukaemia) before the 5th birthday
      . This study is not
      able to state which biological risk factors could explain this relationship. Exposure to
      ionising radiation was neither measured nor modelled. Although previous results
      could be reproduced by the current study, the present status of radiobiologic and
      epidemiologic knowledge does not allow the conclusion that the ionising radiation
      emitted by German NPPs during normal operation is the cause
      . This study can not
      conclusively clarify whether confounders, selection or randomness play a role in the
      distance trend observed.

      (i grassetti e corsivi sono miei…)

      marco

    5. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Come volevasi dimostrare!
      Al di la del clamore suscitato ad arte dai media e da coloro che vogliono dimostrare l’ndimostrabile, quando poi vai a guardare nel dettaglio …

    6. Renato scrive:

      Leggendo la parte inglese dell’articolo ho letto questo:

      “Attributable Risks
      The risk attributable to living within a 5-km area of one of the 16 nuclear power
      plants in Germany between 1980-2003, and for the number of cases observed in
      the 5-km area under study (n=77) is 0.2 per cent. This means that under the model
      assumptions, 29 of the 13,373 cases diagnosed with cancer at less than 5 years of
      age from 1980 to 2003 in Germany, i.e. 1.2 cases per year, could be attributed to
      living within the 5-km area of a German NPP. In relation to the cases of leukaemia,
      of which 37 were observed at up to 5 years of age between 1980 and 2003 within
      the inner 5-km area, a 0.3 per-cent population attributable risk was calculated, i.e.
      20 of 5,893 cases under 5 years of age in Germany which were diagnosed between
      1980 and 2003, making 0.8 cases per year. These estimates are rather inconclusive
      because they are based on a very small number of cases.”

      Le stime di rischio mostrano percentuali davvero irrisorie (si parla dello 0,2% e dello 0,3%) . Nella parte finale però concludono dicendo che le stime riguardanti i malati di leucemia sono piuttosto inconclusive perchè basate su un numero molto basso di casi.( i casi trattati erano 5893 per i malati di Leucemia e 13373 i casi trattati per i malati di cancro)

      La parte più importante della ricerca è però la parte finale dove appare scritto:

      “the present status of radiobiologic and
      epidemiologic knowledge does not allow the conclusion that the ionising radiation
      emitted by German NPPs during normal operation is the cause. This study can not
      conclusively clarify whether confounders, selection or randomness play a role in the
      distance trend observed.”

      In pratica ammettono prima che c’è una correlazione con la distanza tra la centrale nucleare, ma in seguito si smentiscono mettendo in dubbio questa correlazione poichè non è stata rilevata alcuna radiazione fuori norma… come scritto prima nell’articolo:

      “the exposure to
      ionising radiation in the vicinity of German NPPs is lower by a factor of 1,000 to
      100,000. In the light of these facts, and based on the present status of scientific
      knowledge, the result of our study cannot be explained radiobiologically.”

      Da quello che leggo mi sembra uno studio che non arriva ad una conclusione!

      Qualcuno con più esperienza in materia potrebbe fare una analisi più approfondita sui metodi e sui risultati del seguente studio?

      Ciao

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