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British Energy - chiusura reattori e il titolo scende in borsa

19 Ottobre 2006 di Amministratore

Il 16 ottobre da più fonti è stata riportata la notizia che la British Energy ha annunciato di dover chiudere due reattori nucleari a causa di diversi problemi tecnici in diverse centrali.

Nella centrale di Hartlepool è stato riscontrato un problema nell’ impianto di raffreddamento e nelle centrali di Hinkley Point B e di Hunterston è stato invece individuato un problema legato alle caldaie.
I reattori fermati sono due e si stanno già effettuando le necessarie riparazioni (sostanzialmente crepe di tubature), anche se c’è da dire che un portavoce dell’ azienda ha subito precisato che i guasti non hanno comportato rischi per i cittadini nè fughe radioattive.

Il ritorno in servizio di entrambe le unità dovrebbe avvenire a novembre ma questi spegnimenti non pianificati potrebbero provocate comunque problemi di approvvigionamento energatico per la Gran Bretagna.
La British Energy produce (attraverso otto centrali nucleari e una a carbone) circa il 20% dell’energia elettrica della Gran Bretagna. L’ annuncio fatto dalla British Energy ha fatto scivolare il valore delle proprie azioni (titolo “British Energy Plc”) del 21%.



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  • 6 Commenti a “ British Energy - chiusura reattori e il titolo scende in borsa”

    1. edoardo scrive:

      Salve a tutti gli amici del forum,

      A proposito di questa notizia (che ho già in parte commentato rispondendo a Daniele) gradirei sottolineare il fatto seguente e proporlo come fonte di discussione:
      tutte le volte che accade qualche inconveniente in una centrale nucleare la stampa, più o meno in malafede, presenta il fatto come una tragedia o quasi. Sia questo fatto sia quando è successo qualcosa di simile in Svezia o in Giappone subito si sottolineava il grande allarme e la preoccupazione delle popolazioni vicine agli impianti.
      Certo una centrale nucleare non è come qualsiasi altro impianto di elettrogenerazione anche se, come risaputo, gli standard di sicurezza sono elevatissimi. Comunque, tutte le volte i fatti reali hanno smentito i “tragedisti”: si è trattato di attuare semplici riparazioni che, in poco tempo hanno permesso alle centrali di ripartire. Mai, nei reattori di fabbricazione americana od occidentale, si hanno avuto dispersioni di materiale radioattivo.
      Quando invece nelle centrali a gas, carbone e petrolio o nei petrolchimici avvenivano ed avvengono incidenti o gravi infrazioni (es. lo scarico in mare di mercurui ed altri metalli pesanti) la notizia viene appena data. Inoltre anche difetti e errori umani relativi alle aperture delle paratie dei bacini delle centrali idroelettriche hanno causato e causano morti.
      Solo quando si parla di nucleare si grida al disastro.
      Bisognerebbe sempre ben ponderare da quello che scrivono i giornali ed i fatti reali.
      Saluti a tutti.

    2. domenico scrive:

      logico

    3. daniele scrive:

      Mi piace sentirvi parlare addosso. Sino ad ora vi ritrovavate in cantina. Adesso grazie al nano che ride potete incontrarvi in cucina. Mettetevi il cuore in pace. Non ci sarà più un era nucleare. Quando nel 2020 la vecchiaia farà chiudere le centrali non ne ricostruiranno più. Voi sieteil passato e non ve ne rendete conto. Questi rigurgiti sono l’urlo di un gigante morente e sempre più spesso sentiremo notizie di problemi alle centrali.

    4. edoardo scrive:

      Caro Daniele,

      noi saremo anche un rigurgito del passato ma tu, a quel che affermi nel dibattito sulla miniera di uranio vicino Bergamo, sei un dei tanti illusi che spera che qualcuno o qualcosa ci salvi dalla dipendenza dai combustibili fossili. A parte che “chi visse sperando, morì…” è ripartito anche in europa un serio ripensamento al nucleare. Sia in Francia che in Gran Bretagna. Così come in Svezia, Finalndia ed America, quindi non solo nei paesi del medio oriente od in Corea del Nord. Questi sono i dati. E poi, ti ripeto, l’importante è il mix energetico che comprenda più fonti.
      Se poi in Italia continuiamo a ragionare per ideologia è tutt’altra cosa. Peggio per noi.
      Saluti.

    5. daniele scrive:

      Siete sicuri che in Svezia l’incidente sia stato minimo?

      Andate a questo indirizzo. Vi manderà nel forum di questo sito a leggere cosa è veramente successo

      freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=33049&idd=...

      Comunque posso assicurarvi che morire nel più bel posto del mondo non sarebbe male! Sapeste che stimolo leggere articoli scritti da voi nuclearisti o le lettere di Fermi che sprizzano gioia da tutti i pori per aver creato nuovi tipi di radiazioni. Una favola!

    6. Vittorio scrive:

      Io sono stato a Stoccolma e anche ad Uppsala nelle quali vicinanze è sita la centrale fino al 28 luglio, se l’incidente è avvenuto il 25 luglio ed era di tale gravità , come riportato nel suddetto forum (di cui visti gli orientamenti non mi fido molto) possibile che non ne sono venuto a conoscienza? Conservo ancora qualche quotidiano del posto proverò a vedere se viene riportata qualche notizia in merito.
      Forse la verità è che in Italia dobbiamo amplificare tutto e l’inidente della realtà non è della gravità con cui viene descritto!

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