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Chernobyl - costruzione del nuovo sarcofago e stoccaggio del combustibile nucleare

30 Agosto 2007 di Amministratore

Su “Il Sole 24 Ore” dell’ 8 agosto è apparso un breve articolo sulla costruzione del nuovo sarcofago per il quarto reattore della centrale di Chernobyl che esplose il 26 aprile 1986.

Infatti la nuova copertura (”sarcofago”) è stata finalmente appaltata. La gara è stata aggiudicata al consorzio Novarka, una joint-venture nata dalla collaborazione tra le società francesi di costruzione Bouygues e Vinci ed anche altre società tedesche ed ucraine.

La decisione è stata presa sulla base della scelta della “Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo” (”BERS”; oppure “EBRD” - European Bank for Reconstruction and Development) che ha effettuato la selezione dei costruttori e che interverrà direttamente nel finanziare l’ opera (infatti esiste un accordo che prevede l’ aiuto dell’ Unione Europea all’ Ucraina).

Il contratto sarà firmato a settembre 2007 e si prevede l’ ultimazione dei lavori in 3 anni e in questo modo si conta di coprire il luogo dell’ incidente per circa altri 100 anni ed evitare quindi problemi legati al deterioramento dell’ attuale struttura di confinamento di progettazione russa.
La nuova struttura in acciaio sarà caratterizzata da un ampia volta e da una dimensione di circa 200 metri in larghezza e 200 metri in lunghezza. Peserà il tutto circa 18.000 tonnellate.

Inoltre alcuni mass media internazionali, tra cui Forbes.com, riportano anche un’ altra notizia secondo cui a breve la società statunitense “Holtec” avrà in appalto la costruzione di un nuovo centro per lo stoccaggio del combustibile nucleare presente a Chernobyl.



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  • 57 Commenti a “ Chernobyl - costruzione del nuovo sarcofago e stoccaggio del combustibile nucleare”

    1. Sergio scrive:

      Sarebbe il caso che la struttura di contenimento se la pagassero i russi, che chiedono tanti soldi per mettere in sicurezza i rottami nucleari che hanno sparso per il globo e poi investono un sacco di soldi (pagati dal gas) in armi nuove. Ma si sa, vlad è un persuasore….

    2. domenico scrive:

      SARCOFAGO è una cosa che va bene per gli egizi.

      quanta drammaticità nella comunicazione mediatica, è solo un contenimento protettivo.

    3. Edoardo scrive:

      Sarei d’acordo con Sergio
      …Ma visto il lavoro penoso che fecero i russi costruendo l’attuale contenimento (come giustamente fa notare Domenico) personalemente non mi fido: è meglio aiutarli… In pratica, nell’86, è come se avessero costruito in diga in cartogesso!
      Così come costruirono la centrale senza strutture di contenimento (che avrebbe evitato la catastrofe) e in più tentarono quel folle “esperimento” che fece saltare l’impianto.

    4. Edoardo scrive:

      Quella dei russi non aveva niente a che vedere con la tecnologia nucleare occidentale.

    5. daniele scrive:

      Vorrei farvi notare quanta mancanza di informazione c’é sul nucleare da parte dei media (in questo caso i giornali).
      Se andate a leggere cosa dice l’inviato di Repubblica leggerte che, udite, udite, il sarcofago (il termine è esatto perché quello è) sara costruito in “metallo”!
      Poi sul Sole si parla, giustamente, di cemento.

      Quello che voglio dire, e quì sono daccordo con voi, è che sul nucleare chi dovrebbe informarci non sà niente.
      La colpa non è degli ambientalisti ma dell’informazione odierna che sà tutto di tette rifatte ed usa lo stesso metro per spiegare fatti ben più importanti. Anche perché sanno benissimo che a noi interessa pìiù sapere la misura delle tette della Ferilli che con cosa esattamente copriranno quel reattore.
      «Un sarcofago? Una cupola? Ma sì diciamo di metallo, tanto il senso si capisce!» avrà pensato quel giornalista.

      Basta capire il senso! No deve essere capito il concetto e perché, nel caso di Chernobyl, quel cemento.

      Comunque il problema della copertura di Chernobyl, il fatto che quel reattore stà ancora funzionando, che non si sà bene cosa stia sucdendo lì dentro, che l’unica soluzione è chiudere tutto per 100 anni e poi vedere che fare, dovrebbe far riflettere su quello che è il problema del sistema nucleare, oltre alla gestione delle scorie: il ciclo non si chiude, ma rimane aperto.

      Aspettiamo altri 100 anni e poi interveniamo. Adesso è troppo pericoloso.
      Possibile che non si sappia come smantellare l’impianto?

      Eppure ci dicono che il problema dei rifiuti non esiste, ne quello del decommissioning, basta mettere da parte per tempo i soldi!
      Secondo me, invece, mancano ancora gli strumenti per operare.

      Onestà per onestà: possiamo dire che Chernobyl è la dimostrazione che non è possibile chiudere quando si vuole il ciclo dell’atomo?
      Non accetto risposte che dicano come quell’incidente non sarebbe mai accaduto se quelli lì fossero stati competenti, perché anche sulla cosa più sicura un’incidente può sempre accadere. Uno può prendere tutte le precauzioni possibili, ma nessun intervento umano è a rischio zero! L’incidente non doveva succedere ma è successo!

    6. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      “Onestà per onestà: possiamo dire che Chernobyl è la dimostrazione che non è possibile chiudere quando si vuole il ciclo dell’atomo?”

      Onestà per onestà: no, non possiamo. In alcun modo. Il ciclo dell’atomo si può chiudere eccome: Chernobyl è un caso del tutto a parte, che non fa testo in alcun modo con la tecnologia di tipo occidentale.

      “Uno può prendere tutte le precauzioni possibili, ma nessun intervento umano è a rischio zero!”
      Certo, questo noi nucleari lo diciamo da anni. Tuttavia l’ingegenre nucleare (IN OCCIDENTE) non ragiona dicendo: “tanto non succede”, ma “cosa succede se…”. Basta calcolare le conseguenze anche in caso di incidente grave (i URSS si era ben lontani da quei livelli: il perchè chiedetelo all’ideologia comunista, non certo alla tecnologia nucleare).

      “Aspettiamo altri 100 anni e poi interveniamo. Adesso è troppo pericoloso.
      Possibile che non si sappia come smantellare l’impianto?”
      Non avete ancora capito una cosa. Intervenire subito si può, ma non conviene. Basta aspettare e la radioattività diminuisce da sola, riducendo sensibilmente i pericoli e i costi di intervento. Mi sembra un ragionamento lineare…

      “Vorrei farvi notare quanta mancanza di informazione c’é sul nucleare da parte dei media (in questo caso i giornali).”
      Non stiamo scoprendo l’acqua calda: lo diciamo da moltissimi anni…

    7. Edoardo scrive:

      Per Daniele:

      Onestà per onestà… E si ripropone Chernobyl.
      Il disastro sovietico di ben 22 anni ci fa indirettamente capire la malafede di tutti gli oppositori al nucleare e, sopratutto la superiorità tecnica delle centrali e degli addetti (ingegneri, tecnici, fisici..) occidentali.

      Già Andreï Sakharovv dottorato in matematica e fisica nel 1947 arrestato perché divenuto scomodo al regime e confinato a Gorkkij fino alla fine degli anni ’80, criticava le enormi, criminali omissioni che si commettevano in Russia nel settore nucleare (in particolar modo quello civile!)
      Le scorie altamente radioattive venivano, in alcuni casi, gettate direttamente in laghi o fiumi a carattere torrentizio (in piena in inverno secchi in estate). Durante i periodi di siccità i fondali aridi, contaminati dalle scorie, venivano spazzati dal vento portando pulivuscolo radioattivo da tutte le parti (mai sentito parlare delle zona vicine alla città di Mayak?).
      I reattori venivano costruiti soprattutto per la produzione di plutonio per le bombe. Erano macchine grossolane (instabili per l’abbinamento acqua/grafite) la cui progettazione/costruzione fu abbandonata da americani ed europei già dagli anni ’50 (in pratica, prima che si cominciasse a sfruttare l’energia nucleare a scopi pacifici)
      Impianti mastodontici che non avevano né l’unità di contenimento né la base dell’impianto (blocchi in cemento con piombo e boro, assorbitori di neutroni) erano stata concepita per una eventualità del genere.
      Onestà per onestà , quando avvenne il disastro i russi attesero 48 ore prima di avvisare il mondo dell’accaduto (se ne accorsero gli svedesi grazie ai rivelatori della centrale di Forsmark) e sopratutto di primi di prendere provvedimenti sanitari per la popolazione (distribuzione di iodio)…Questo perché non si resero neanche conto della gravità dell’incidente e gli infastidiva sputtanarsi con gli americani (che brave persone!)

      E questo lo paragoni al nucleare che c’è e al quale si vorrebBe (io per primo) ritornare? La tecnologia nucleare non è per tutti o, almeno, non per quei paesi che non hanno i mezzi economici, MA SOPRATTUTTO TECNICI, adeguati. Il sarcofago famoso fu un’altra cazzata dei russi dopo che gettarono dagli elicotteri tonnellate di boro, piombo e sabbia sul cratere radioattivo e poi vi costruirono sopra una specie di capannone simile a quello che c’era prima.
      Con TMI (fusione del nocciolo a reattore spento!) grazie alla professionalità tecnica degli operatori e ad un impianto costruito bene non successe niente… eppure TMI successe 7 anni prima di Chernobyl.

    8. Werner scrive:

      Come si smaltiscono le scorie nucleari che continuano ad emettere radiazioni cancerogene per decine di migliaia di anni? Nessuno può rispondere a questa domanda in modo soddisfacente perchè non esiste un modo per farlo. Parlare di prevenzione degli incidenti è come parlare di previsioni del tempo spacciandole per esatte al secondo…………
      Guardate le foto dei bambini di Cenobyl ammalati di tumore alla tiroide possono bastare come argomento. Parlando di tecnologia e prevenzione dovremmo parlare di Kashiwazaki-Kariwa, anzi possiamo aspettare ne sentiremo parlare senza dubbio nei prossimi anni.

    9. Pietruccio scrive:

      x Werner

      Scorie ?
      Ma perchè non vi leggete mai quello che dice, per esempio l’ambientalista James Lovelock, ideatore dell’ipotesi di Gaia, che dopo aver visitato il sito di recupero e stoccaggio di scorie nucleari di Sellafield, nel Regno Unito, conferma che i risultati sono straordinari e che ovunque la radiazione era minore di quella misurata per le strade della città in cui vive.

      Tener poi presente che, a differenza dei veleni chimici, le scorie nucleari per loro natura, perdono la radioattività nel tempo. Non solo, ma quelle che durano molto sono anche quelle emettono poco e viceversa se emettono molto è anche vero che durano poco. E’ ovvio, è una legge fisica, se un atomo emette, si trasforma, e quindi dopo l’emissione non c’è più: se emette molto vuol dire che dopo poco tempo ne restano pochi, per durare molti millenni deve disintegrarsi lentamente e quindi deve emettere poco.

      Se hai pazienza di leggere un po’ di articoli su questo sito vedrai che la cosa è stata ampiamente discussa.

      Chernobyl ?
      Qui l’abbiamo detto tante volte: il nucleare non è Chernobyl (e neanche Mayak e visto che non lo citi ti invito a guardare un servizio d’effetto su http://www.greenpeace.it/mayak/). Nessuno vuole quel nucleare per l’Italia. Quando parliamo di nucleare intendiamo un’altra cosa: una tecnologia conveniente, buona e avanzata, fatta in modo responsabile da persone serie, tenendo sotto controllo tutto quello che serve. Ti risulta che francesi, inglesi, belgi spagnoli, tedeschi ecc… siano in pericolo ? Oltretutto bisogna tener presente che il nucleare che venisse fatto al giorno d’oggi godrebbe dell’esperienza di quasi mezzo secolo. Mai sentito parlare di EPR ?

      Ancora due considerazioni.

      1) Ti sei chiesto come mai dopo il disastro di Bhopal in India 1984 (e visto che ti piacciono le immagini di effetto puoi andare sul sito di Greenpeace http://www.greenpeace.it/bhopal/) come mai nessuno è stato così imbecille da chiedere l’abolizione “della chimica” dall’Italia ? Così a nessuno viene in mente di chiedere l’abolizione dell’aviazione dopo un incidente aereo o della navigazione dopo un incidente tipo quello del Titanic. Invece col nucleare sì! Dopo un disastro in Ucraina qualcuno ha chiesto l’abolizione del nucleare… in Italia! E la maggioranza dei votanti ha pure aderito alla proposta. Davvero non ci trovi niente di strano ?

      2) Adesso provo a fare un discorso complicato.
      Le immagini toccanti dei bellissimi servizi giornalistici citati sopra devono far meditare in tutti i sensi. Al mondo c’è tanta gente che soffre e non è giusto dimenticarlo e ancora più giusto sarebbe riuscire a fare qualcosa per chi sta male e perchè certe cose non si ripetano. Io, personalmente non sono contrario al fatto che nel dibattito si faccia uso anche delle emozioni perchè sono convinto che spingono a capire meglio il mondo che ci circonda e, in molte circostanze, anche se non sempre, aiutano (le emozioni) a tirare fuori la parte migliore di noi stessi. Non ho niente in contrario sull’uso di quel tipo di servizi anche se vengono utilizzati, magari con cinismo, contro le idee che amo, tipo la tecnologia nucleare. E’ bene però che accanto a questi aspetti emotivi si faccia sentire anche la razionalità: l’uso improprio della tecnologia (tutta la tecnologia) può causare guai molto gravi e se molte volte è colpa dalla avidità e dall’interesse di qualcuno, a volte ci sono anche incidenti che sono dovuti semplicemente ad errori. Speri davvero di eliminare gli errori o difetti nei materiali ? Oppure speri di eliminare l’avidità ? O pensi che per evitare i guai che in certi casi produce la tecnologia sia meglio tornare indietro ? E di quanto ? Cento anni, mille, all’età della pietra ? Oppure pensi che sia cattivo solo il Nucleare ?

      Io dico che un’umanità di sei miliardi di individui o riuscirà almeno a sforzarsi di diventare adulta, cercando di prendere atto di cos’è il mondo e di fare, fra le cose possibili, il meglio che si può, oppure si troverà a pagare un prezzo salatissimo. Atteggiamenti irrealistici del tipo che “bisogna eliminare il cancro” mi sembrano solo infantili e non possono portare a niente di buono.

      In particolare per l’Italia dico che l’irresponsabilità delle posizioni ambientaliste può produrre fra qualche anno danni da far impallidire i disastri citati sopra: basta guardare anche distrattamente la situazione per capire che siamo totalmente disarmati nei confronti di uno shock energetico (non sto parlando solo dell’energia elettrica ma tutto l’immenso fabbisogno di una società avanzata fatta anche di industria, agricoltura, trasporti, terziario) nonostante il fatto che c’è praticamente la certezza che sta per arrivare: il dubbio è solo sul quando (10 anni ? 20 ? Se siamo fortunati 30).

      Una televisione che parla solo di se stessa e una politica che si occupa solo dei propri problemi. Nessun accesso dei tecnici e degli scienziati ai media. Una politica energetica fatta di assurdità e furbizie e un popolo di finto-ambientalisti (e simpatizzanti vari: fra tutti sono milioni) privi di competenze che sbandierano come un trofeo l’essere riusciti a paralizzare il paese bloccando tutto: strade, ferrovie, industrie, gassificatori, centrali elettriche (prefino quelle rinnovabili tipo l’eolico) ecc… e che preparano gioiosi il crollo sociale che patiranno i nostri figli: sono convinto che siano peggio del direttore della centrale di Chernobyl e portando l’italia alla paralisi stiano producendo danni perfino peggiori senza rendersene conto (esattamente come lui).

      Signori, abituatevi a prendere le vostre responsabilità, fra qualche anno non credo che saranno in molti a guardarvi con simpatia!

    10. Pietruccio scrive:

      x Amministratore

      Ho riletto il mio post. E’ pieno di errori di punteggiatura e ortografia (causa fretta e stanchezza). Me ne scuso. E’ possibile sostituirlo ?

    11. Werner scrive:

      X Pietruccio

      non hai scritto nulla su Kashiwazaki-Kariwa. Al di là delle polemiche che sinceramente non mi interessa di continuare ti invito a riflettere senza faziosità sulla questione energetica che, su questo sono d’accordo, nei prossimi anni sarà fondamentale. Il nucleare, se non si parla di fusione fredda, è un problema e non la soluzione.

    12. Loris Groppo scrive:

      x Werner.
      E’ il solito sconfortante atteggiamento. A fronte di articolate argomentazioni e di meditate considerazioni (quelle di Pietruccio) si risponde sottraendosi alla polemica (ma quale polemica?) e con temi che non sono altro che la manifestazione di una reale debolezza di pensiero. Kashiwazaki-Kariwa? E’ proprio la dimostrazione della validità dell’approccio al nucleare in “stile” occidentale!
      L’invito ad una “riflessione senza faziosità” è detta con convinzione o per prendere in giro? Speriamo nella seconda ipotesi.
      Con affetto.

    13. Pietruccio scrive:

      x Werner

      Non farei mai polemiche con nessuno. I toni un po’ accesi derivano dal fatto che sono veramente preoccupato per la situazione mondiale in generale e per quella italiana in particolare.

      Oltretutto non vedo nessuna presa di posizione seria da parte di nessuno neanche solo per affrontare il problema: chiaramente sto parlando delle persone che contano, perchè finchè una cosa la dico io… E’ noto che l’umanità sta già consumando quantità sproporzionate di energia e solo una piccola parte è costituita da paesi sviluppati. A fronte di un prossimo esaurimento di due delle fonti principali (petrolio e gas, resta solo il carbone) ci sono intere regioni che stanno progredendo nella scia del nostro modello di sviluppo e quindi, in pratica, ne stanno anticipando la fine visto che così come siamo non ci sono risorse per tutti. Del resto l’esperienza mi insegna che quando i problemi si affrontano seriamente di soluzioni se ne trovano, quindi vorrei che non ci limitassimo solo ad affidarci ciecamente alle controrezioni del sistema “mercato” che ha già dimostrato, in passato, di essere instabile: un’umanità responsabile deve saper programmare e guidare il proprio futuro senza essere in balia di nessuna forza esterna. L’importante è che i cambiamenti siano graduali, il che comporta, nel campo dell’energia, il poter disporre della massima versatilità. Non siamo in condizione di poter rinunciare a nessuna delle fonti energetiche ma dobbiamo essere pronti a virare di volta in volta verso soluzioni diverse in un mercato che in futuro potrebbe essere anche abbastanza turbolento, senza che il sistema paese subisca conseguenze drammatiche (al freddo possiamo anche restare ma se non ci fosse abbastanza energia per l’agricoltura o per l’industria cosa facciamo? Smettiamo di mangiare? Di lavorare?) E in un quadro generale di questo genere l’Italia cosa fa? …il peggio del peggio.

      La fonte nucleare, tuttora relativamente limitata, è l’unica che potrebbe mitigare in modo sostanziale le conseguenze pesanti dell’esautrimento delle fonti non rinnovabili, ma la cosa richiederebbe un ricorso massiccio a questa fonte oltre che al carbone. Certo che ci sono le rinnovabili (che già oggi complessivamente forniscono più energia del nucleare) e poi c’è il risparmio energetico! Ma se si vanno a leggere bene i dati si vede che l’effetto delle rinnovabili non può che essere marginale al tamponamento del calo produttivo del petrolio mentre il “risparmio”, che ci piaccia o no, farà il resto (non è possibile consumare l’energia che non c’è). Con quali conseguenze?

      Tanto per avere un idea il quadro nel 2000 era:
      A livello mondiale [5] il consumo globale di energia ammonta a circa 10′000 Mtep e quindi l’Italia rappresenta solo il 2% (e l’11% circa dei consumi europei). Di questi, a grandi linee, con dati relativi all’anno 2000, un terzo (34%) era fornito dal petrolio, un quarto (24%) dal carbone, un quinto (21%) dal gas naturale, un quindicesimo (7%) dal nucleare e solo il restante 14% era fornito dalle rinnovabili. In queste ultime la facevano da padrone le biomasse e i rifiuti (11% in tutto: più del nucleare). Un po’ di contributo lo dava l’enegia idroelettrica (2.3%) e la geotermica (0.44%) mentre quelle, tipo vento, sole e maree, su cui molti sperano di potersi affidare nei prossimi anni, si attestavano su valori del tipo 0.04%.

      La fonte nucleare, l’unica disponibile oggi, è quella da fissione ed è pulita e sicura. Sono i media che con una campagna criminalizzante fatta di vili menzogne l’hanno dipinta come qualcosa di sporco e pericoloso (indovina perchè). Il problema è che non viene data la possibilità a chi è favorevole di spiegare le proprie ragioni nè di spiegare perchè certi incidenti non centrano niente con la tecnologia di cui stiamo parlando. Quindi non mi stupisce il fatto che per qualcuno pensare di utilizzare il nucleare equivalga a fare un tuffo nell’inferno: con quello che gli hanno raccontato non può pensare altro e, come vedi, non avrebbe nessun senso per me polemizzare con chi non ha potuto essere informato. Certo con chi gestisce l’informazione… qualche bella litigata ce la farei volentieri. Avevo, per esempio, mandato una mail indignata a Santoro-Anno zero dopo la trasmissione farsa di luglio sul Po (mancanza d’acqua, riscaldamento globale) e sull’energia, ma mi hanno risposto che la mia lettera era stata scartata senza essere letta: strano perchè nel loro sito dicono “scrivici” e riportano le mail di decine di telespettatori entusiasti: ma evidentemente vogliono sentire solo adulatori (poi si vantano di essere democratici, pluralisti, obiettivi…).

      Il nucleare da fusione al momento non è propriamente una fonte energetica: è solo una promettente tecnologia in fase di sperimentazione. E’ un sistema ancora lontano dal poter essere preso in considerazione per la soluzione di problemi energetici concreti: sarebbe come se programmassi le vacanze dell’estate 2008 pensando di vincere al totocalcio e, intanto, per coerenza, smettessi pure di lavorare (se vinco tutto bene ma se poi non vinco, cosa succede?)

      Sull’incidente giapponese abbiamo abbondantemente discusso su questo sito

      archivionucleare.com/index.php/2007/07/19/terremoto-giappone...

      e se vai a leggere vedrai che la questione rientra in quelle della mistificazione della realtà fatta sistematicamente dai media per attaccare il nucleare. L’unica domanda è: ma lo faranno gratis?

    14. Edoardo scrive:

      Per Werner:
      su come vengono stoccate le scorie (in maniera sicura) nel forum potrai trovare un accurato documento redatto dell’ing. Romanello e da altri ingegneri e geologi dell’Università Pisa… Penso sia molto interessante.

      Saluti.

    15. domenico scrive:

      che confusione sulle scorie, sarebbe meglio definirlo materiale esausto.

      100.000 anni ma sono fuori, questo potrà valere per il plutonio che è l’elemento stabile che si genera dalla fissione, decade in ALFA nuclei di elio esso si dimezza dal punto di vista radiattivo in 24 mila anni credetemi è ben poca cosa.

      discorso diverso vale per gli altri figli alcuni durano pochi secondi altri giorni e altri ancora anni ma sono molto radioattivi poi se sono tutti assieme si irradiano uno con l’altro complicando le cose , per questo vanno separati diluiti e se il caso vetrificati con vetri speciali per es. all’afnio ottimo assorbitore e resistentissiomo a vari agenti.

      smettiamola di aver paura delle scorie, non esiste, avete mai sentito di un grave incidente con esse, il pericolo vero risiede nelle centrali ma questo è stato ampliamente risolto, certo nelle attività umane la sicurezza al 100% non esiste e mai esisterà, ma agli standard attuali il rischio è così basso che si confonde con lo ZERO.

      distintamente

    16. Edoardo scrive:

      Concordo con Domenico.

      Saluti

    17. Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      ho la soddisfazione di poter ricordare che alcuni mesi prima dell’incidente di Chernobyl un quotidiano di rilevanza nazionale , quale Il Giornale allora del compianto Indro Montanelli pubblicasse in data 26 luglio 1986 un mio articolo nel quale appunto riferivo precedentemente al disastro che”Chernobyl fosse un posto pericoloso” e che in caso di incidente i “robot” sarebbero rimasti “paralizzati”.
      Nessuna facoltà divinatoria ma soltanto fredda analisi di un “Vessel” , non certo mortuario “Sarcofago” , fosse insufficiente alla protezione ambientale.Certamente la situazione era ben differente da quelle di Caorso o Trino Vercellese nelle quali per concentrazione di popolazione nel raggio di 150 Km si superasse di migliaia di volte quella di Chernobyl , tuttavia sempre ad alto rischio.
      Altrettanto tuttavia ho dimostrato con oltre 11.000 rilevazioni eseguite a titolo gratuito in tutta Italia , da Brescia a Torino e Foligno ecc. che l’allarme era stato “politicamente” gonfiato in quell’epoca di Guerra Fredda nella quale era conveniente aggredire l’USSRR e colpevolizzarla.
      Il disastro fu grave , ma ad esserne colpiti furoni i cittadini sovietici , vittime di una politica di economia a discapito della sicurezza. Bisogna tuttavia riconoscere che a parte alcune inefficienze “umane” si realizzò una statisticamente ritenuta impossibile concomitanza di fattori negativi.
      Compito delle attuali tecnologie è quindi proprio quello di eliminare il ripetersi di eventi simili. Ciononostante , Chernobyl inclusa , l’energia nucleare resta la più “pulita” nel ciclo totele rispetto a qualsiasi altra fonte energetica.
      Pochi hanno realizzato che per esempio al fine di risolvere il problema energetico di un area praticamente urbana che riunisse le provincie di Venezia , Padova e Treviso , la dislocazione di celle solari necessarie a coprire il fabbisogno di questa grande area imporrebbe una tale superficie coperta appunto di celle solari , da causare nel tempo un disastro ecologico e meteorologico di immani dimensioni , togliendo assorbimento e restituzione del calore solare . tale da superare gli effetti di qualsiasi incidente nucleare nella stessa zona.

    18. giancarlo scrive:

      la questione non e’ tanto nucleare no! non e’ questione di tornare indietro all’eta’ della pietra se non si utilizza il nucleare.le alternative e piu sicure al nucleare ci sono.il sole e l’drogeno sono solo alcune.altre:consumare meno energia e in maniera piu’ intelligente si puo’.andate a guardarvi gli incidenti nucleari dagli anni 50 ad oggi. c’e’ da rabbrividire!e se oggi siamo “ancora vivi”e’ solo fortuna se cosi’ si puo’ dire.se nella centrale di chernobyl il magma incandescende sarebbe sprofondato piu’ in basso perforando il basamento in cemento armato,raggiungendo l’acqua che i pompieri usarono inutilmente per spegnere l’ncendio che si sprigiono’,ci sarebbe stata una reazione a catena con un’esplosione pari se non superiore a 5 megatoni! roba da far impallidire le 2 bombe atomiche sganciate in giappone! l’oda d’urto avrebbe spazzato via migliaia di chilometri quadrati e avrebbe reso l’europa inabitabile a causa delle radiazioni.

    19. Bellaz89 scrive:

      … ma sei sicuro, da dove hai preso queste fonti ? Sicuramente persone più informate di me ti risponderanno, ma da quanto ne so io l’uranio usato nel reattore era uranio naturale, di conseguenza in alcun modo sarebbe potuto esplodere(una percentuale

    20. Bellaz89 scrive:

      minore del 5 % di U235 rispetto a una percentuale maggiore dell’ 80% utilizzata nei combustibili nucleari a scopi bellici) . Inoltre 5 megatoni non stanno ne in cielo ne in terra. questa è una energia che può sviluppare solo una bomba H progettata per lo scopo, di certo non un reattore ‘impazzito’.

    21. Renzo Riva scrive:

      Venerdì 12 Dicembre 2008

      alle ore 20:00

      a Buja

      nella sala della Biblioteca Comunale

      Piazza Mercato

      Dott. Ugo Spezia
      Segretario Generale AIN (Associazione Italiana Nucleare)

      Autore della pubblicazione: CHERNOBYL 20 anni dopo il disastro

      sarà relatore al convegno-dibattito:

      CERNOBYL: Storia di straordinaria follia
      L’informazione che i media non vi hanno mai dato

      Riflessioni sullo stato dell’arte nelle nuove Centrali con reattori nucleari

      Seguirà rinfresco

      Segretario Regionale
      Nuovo PSI
      Prof. Lauretta Iuretig

      Segretario Regionale
      Popolari Liberali
      Dott. Paolo Montagnese

      C.I.R.N.
      Comitato Italiano Rilancio Nucleare
      Sezione Fvg – Renzo Riva

    22. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      “il magma incandescende sarebbe sprofondato piu’ in basso perforando il basamento in cemento armato,raggiungendo l’acqua che i pompieri usarono inutilmente per spegnere l’ncendio che si sprigiono’,ci sarebbe stata una reazione a catena con un’esplosione pari se non superiore a 5 megatoni!”

      Ma smettiamola una volta per tutte di parlare di cose che non conosciamo e di dire delle autentiche idiozie!!!

    23. Edoardo scrive:

      Per Giancarlo:

      le alternative e piu sicure al nucleare ci sono.il sole e l’drogeno sono solo alcune

      L’idorgeno è un “vettore” energetico, non ci sono miniere o giacimenti del medesimo quindi va prodotto con altra energia fossile o nucleare (con le rinnovabili i costi sarebbero altissimi, almeno ad oggi). E, sempread oggi, spenderesti 1000 per produrre 100 di energia da idrogeno.
      Per il sole: prova a pensare quanti pannelli solari occorrono per dare energia elettrica e/o termica a fonderia, industrie della carta, del vetro, cementizie ed altri impianti particolarmente “energivore”.

      il magma incandescende sarebbe sprofondato piu’ in basso perforando il basamento in cemento armato,raggiungendo l’acqua che i pompieri usarono inutilmente per spegnere l’ncendio che si sprigiono’,ci sarebbe stata una reazione a catena con un’esplosione pari se non superiore a 5 megatoni

      Bravo, devi essere un cinefilo: solo le stesse battute che si sentono nel film “Sindrome cinese” il simblo dell’antinuclearismo al cinema.

      L’ultima, enorme, fesseria è quella dei 5 megatoni: come altri hanno già detto quella è una tale energia che solo con una bomba (uranio arricchito al 90% e più) la puoi ottenere. Chernobyl era un reattore mal costruito e mal gestito, moderato a grafite e raffreddato ad acqua e proprio per questo le esplosioni eranoi dovute a bolle di gas metano che si formarono per reazione chimica all’interno del reattore fuso. Furono queste che buttarono (e che si sparsero per “effetto camino” dalle correnti in quota) fuori pezzi di combustibile e moderatore altamente radioattivi.

      Informati meglio; in questo sito troverai molti dati tecnico/scientifici che smontano le tue tesi.

      Con stima.

    24. giancarlo scrive:

      io ho riportato solo le parole del fisico nucleare vassili nesterenko,non pretendo di sapere “tutto” come qualcuno crede di sapere!prego informarsi!la prima esplosione fu chimica,non c’e’ bisogno di puntualizzarlo,lo sanno anche i bambini,e si sa benissimo che la centrale di chernobyl era un “capannone”.
      ma poteva succedere di peggio,lo ha confermato anche il presidente dell’allora unione sovietica gorbaciov.e comunque io non vorrei abitare nei pressi di una centrale nucleare,e se qualcuno e’ entusiasta di questa tecnologia,puo gettare le prime fondamenta nei pressi della stessa.molti incidenti e fuoriuscite di materiale radioattivo,il piu’ delle volte,o quasi sempre,non vengono rese pubbliche.

    25. Bellaz89 scrive:

      x giancarlo

      Sarei felice se tu postassi il link dove viene riportato che il contatto del nocciolo di chernobyl con acqua avrebbe provocato una esplosione pari a quella di 5 megatoni ( ti fo notare che gli ordigni a fissione più grossi hanno una potenza intorno a 500 kilotoni, e una grandezza di 5 megatoni è più consona ad una bomba a fusione )

      “Molti incidenti e fuoriuscite di materiale radioattivo,il piu’ delle volte,o quasi sempre,non vengono rese pubbliche”.

      Molti non è una quantità. Indica le fonti in cui si precisa che vi sono stati plurime fuoriuscite di materiale radiattivo non documentato da fonti ufficiali. Inoltre secondo il tuo ragionamento non si dovrebbe vivere neanche vicino agli ospedali, visto che in questi luoghi si hanno i maggiori incidenti nucleari NON nelle centrali.

      Inoltre se devo scegliere tra vivere vicino a un impianto a combustibile fossile ( ma anche un impianto di trattamento chimico dei materiali usati per costruire i pannelli solari tanto ‘bellini e puliti’… che usano arseniuro di gallio) e una centrale nucleare di III+ o IV generazione , la risposta è una sola …..

    26. Bellaz89 scrive:

      PS con google non ho trovato alcun collegamento con vassili nesterenko e una ipotetica esplosione di 5 megatoni. Rinnovo la richiesta di un link ad approfondimenti.

    27. dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      a parte qualche considerazione di tecnici qualificati e competenti quali l’ing. Romanello e pochissimi altri leggo praticamente soltanto critiche insensate e frutto della propapaganda antinucleare riversate in questo foro in buona o cattiva fede. Restano due fatti inequivocabili : Chernobyl è stato un fenomeno a sé stante dovuto in gran parte alla localizzazione per la quale erroneamente non si ritenevano necessarie quelle precauzioni in genere riservate a zone di maggiore densità di popolazione ed ad una tecnologia avanzata in alcuni particolari ma assolutamente carente nei sistemi di prevenzione e sicurezza.
      Purtroppo il protagonismo ha portato qualcuno degli intervenuti addirittura a dichiararsi preoccupato per la situazione , e non commento ulteriormente.
      Proporrei che chi interviene si qualifichi sia pur brevemente e non riporti considerazioni più adatte ai fumetti che ad un Foro come questo che con pregi e difetti potrebbe diventare il prodromo di una riqualificazione del nucleare serio.
      Nonostante tutto a tutt’oggi effettuando una concreta analisi statistica il nucleare in rapporto tra incidenti e Kw ore prodotti resta con ampio margine il più sicuro ed affidabile.

    28. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Io non so cosa abbia detto esattamente Vassili Nesterenko, vorrei analizzare il link.
      Se veramente ha detto che il reattore di Chernobyl poteva generare un’esplosione di 5 megaton, ha detto un’idiozia di proporzioni epiche, persino superiore al celeberrimo (in negativo!) film ‘Sindrome Cinese’ (catalogato spesso come ‘drammatico’, ma molto più appropriato sarebbe ‘comico’).

    29. dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      Vassili Nesterenko era un fisico mio contemporaneo e deceduto nello scorso mese di agosto dopo una vita spesa nella ricerca e coinvolto in vicissitudini dovute più alle sue critiche del sistema Goulag che alle sue indiscusse qualità scientifiche ,del quale può leggersi la storia in numerose pubblicazioni , tra le quali il volume Bugie Nucleari di Silvia Pochettino e the Crime of Chernobyl , tutte notizie note al colto , ma tuttavia reperibili all’inclita sui maggiori motori di ricerca in internet.
      Non ho mai trovato traccie concrete della fantasiose affermazioni a lui attribuite in questo Foro. E se le trovassi , le attribuirei alle tante mistificazioni presentate all’interno del sistema Goulag per sminuire le giuste critiche di un capace fisico proponendone . come costà ed altrove consueto , addirittura l’internamento in un istituto psichiatrico , ed ancor più all’esterno del sistema in quella pluridecennale campagna antinucleare fomentata da chi certamente ne capiva molto meno e nutrita con i petroldollari , che certamente su scala mondiale hanno scatenato disastri e guerre ben più sconvolgenti di un fenomeno locale e circoscritto. Caso strano , ma alla luce di quanto sopra non tanto , le aree ad alto rischio e le guerre civili o internazionali sono accentrate dal Sud America all’Asia ed all’all’Africa all’interno ed intorno ai Paesi produttori di petrolio.

    30. Edoardo scrive:

      molti incidenti e fuoriuscite di materiale radioattivo,il piu’ delle volte,o quasi sempre,non vengono rese pubbliche.

      Davvero? Ma se basta che si fulmini una lampadina in una centrale nucleare, per vedere alcuni giornali (non tutti per fortuna) strillare al disastro nucleare!
      Guarda quando ci fu l’incidente alla centrale Kashiwazaki-Kariwa o a Krsko in Slovenia oa Tricastin in Francia. Tutti eventi amplificati e drammatizzati al masimo per poi sgonfiarsi in una bolla di sapone.

      Non so dove ti informi ma credo che la tua dia solo ideologia.

    31. giancarlo scrive:

      le affermazioni di Vassili Nesterenko sono talmente facili da trovare anche su you tube in un servizio andato in onda anche su discovery channel. non erano solo le sue affermazioni.parole testuali:i nostri esperti studiarono le possibilita’ e arrivarono alla conclusione che quella forza avrebbe potuto raggiungere dai 3 ai 5 megatoni.minsk,che era a 320 chilometri da chernobyl,poteva essere rasa al suolo e l’europa resa inabitabile.ora che fossero 1 o 5 non e’ tanto materia di discussione,ma la concreta possibilita’ di una seconda esplosione c’era eccome.gorbaciov aggiunse:fortunatamente gli altri reattori non esplosero.se continuava poteva essere un enorme disastro,una catastrofe.la cosa fastidiosa,ma comprensibile, da parte di ingegneri e dottori e’ il continuo paragonare il peggio al meno peggio:meglio il nucleare che il petrolio,il rapporto tra incidenti nucleari e kw prodotti.vedono sempre e comunque il fattore tecnico.quando entra in funzione una centrale nucleare,chi stabilisce la gestione della stessa?e con quali criteri?la mia e’ solo una domanda.

    32. Bellaz89 scrive:

      Io non ho trovato alcun riferimento a vassili nesterenko e 5 megatoni su google, ripeto: se potresti gentilmente postare il link al famoso video\documento\dichiarazione risparmieresti fatica a tutti. Non è una critica, non lo trovo davvero un riferimento !

      “.ora che fossero 1 o 5 non e’ tanto materia di discussione” come 5 , anche 1 megatone è una quantità di energia fuori dalla portata di un processo tale. Magari fosse così facile innescare una reazione nucleare incontrollata! Gli americani non avrebbero speso miliardi di dollari in ricerca(vedi costruzione degli impianti di arricchimento) nella seconda guerra mondiale e avrebbero avuto in mano bombe più potenti di LIttle boy da “soli” 13 kilotoni.(

    33. giancarlo scrive:

      you tube :”the battle of chernobyl”

    34. Pietruccio scrive:

      x Giancarlo

      “…i nostri esperti studiarono le possibilita’ e arrivarono alla conclusione che quella forza avrebbe potuto raggiungere dai 3 ai 5 megatoni.minsk,che era a 320 chilometri da chernobyl,poteva essere rasa al suolo e l’europa resa inabitabile…”????

      Giancarlo, ti posso garantire che chi ha detto quelle cose non solo non è un esperto, ma è sicuro che non ci capisce proprio niente di questo argomento, oppure è in malafede. Tieni presente che l’URSS ha sperimentato la bomba Zar da 50-60 megatoni
      http://it.wikipedia.org/wiki/Bomba_Zar
      (anche di quella trovi i filmati su you-tube).
      Secondo i tuoi “esperti” avrebbe dovuto spazzare via il mondo?

      Per avere un’idea di cosa sia un’atomica di un megatone potresti leggerti l’articolo divulgativo, ma serio, che puoi trovare su Le Scienze n.473 - Gennaio 2008 - pag. 42, e vedrai che gli effetti e le estensioni sono molto più limitati di quello che pensi (e questo per una bomba che venga fatta esplodere a 1000 metri di altezza in modo da produrre il massimo del danno).

      Non posso invece spiegarti perchè non è possibile che dell’uranio naturale, misto ad altri materiali fusi (la “lava” di Chernobyl), non può fisicamente generare un’esplosione di tipo nucleare solo perchè incontra dell’acqua: è troppo complicato, bisogna conoscere in dettaglio la fisica nucleare e non è tanto semplice fare dell’autoapprendimento su materie di questo tipo, non perchè manchi la documentazione, ma perchè l’argomento appare decisamente ostico. Posso provare a convincerti facendoti presente che quei materiali, all’interno del reattore, erano già disposti in modo da favorire al massimo la reazione nucleare (logico no? è con quella che funziona il reattore!) ed erano già in presenza di acqua, che scorreva fra le barre e la grafite, come refrigerante. In quelle condizioni, l’acqua tende a spegnere la reazione perchè l’effetto di rallentamento dei neutroni (che favorisce la reazione nucleare) è compensato dall’effetto prevalente dell’assorbimento dei neutroni proprio da parte dell’acqua. Quello che poteva fare di male quel sistema è quello che ha fatto: il nocciolo del reattore non poteva, fisicamente, fare peggio. Mezzo reattore si è sparso su tutta europa, ma proprio per questo la radioattività è stata diluita a livelli bassissimi, molto inferiori alla radioattività naturale (a parte la zona circostante, questione ampiamente dibattura su questo sito): i valori che divulgano gli antinucleari per spaventare la gente sono “gonfiati” col trucchetto di usare unità di misura molto piccole, ma la sostanza è che quello che è andato in giro per l’europa non può fare niente a nessuno.

    35. Silvia Moretto scrive:

      trovo apprezzabile la giusta conclusione dello scarsissimo o addirittura inesistente impatto di livelli di pericolosità radioattiva realmente spesso risultata addirittura minore di quella naturale che con una media di 125rem ( tra i 50rem in Valdaosta e per esmpio i 250rem nel Viterbese ) non sono mai stati reperiti durante le migliaia di misurazioni eseguite all’epoca.
      Tuttavia il nucleare non è materia da dilettanti , me inclusa , ma che tuttavia conosco la differenza tra refrigerante e moderatore , che sono due tra le fondamentali e ben diverse componenti di un reattore , evidentemente non chiare a qualcuno degli ultimi intervenuti.Chiedo pertanto a due veri esperti come certamente sono l’ing.Vincenzo Romanello ed il dr.Luigi Filipp von Mehlem se questa mia osservazione sia esatta e quindi se veramente il disastro di Chernobyl possa aver sia pure in remota possibilità causato i menzionati colossali sconvolgimenti e se rischio sussita tuttora.

    36. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Sono praticamente certo che gli effetti della nube di Chernobyl in Italia siano stati praticamente nulli, dove la dose ricevuta è stata irrisoria (anche se so per certo che molta gente - ignorante purtoppo ed indottrinata da anni di becero pseudoambientalismo - ritiene che essa abbia causato numerosissimi decessi anche nel nostro Paese - idiozia raccapriciante!).

      Diverso il discorso per l’Ucraina, dove un certo impatto c’è stato, a causa di un incidente che mai sarebbe dovuto avvenire (e che mai sarebbe avvenuto in Occidente, lo ripeto ancora!), ma sicuramente enormemente inferiore a quello che viene ‘gridato’ dai soliti pseudoambientalisti antinucleari (ideologizzati e del tutto digiuni di radioprotezione, o, molto peggio in alcuni casi, in cattivissima fede!).

    37. Pietruccio scrive:

      x Silvia Moretto

      Probabilmente intendevi parlare di milli-rem, perchè 125 rem, in certe condizioni (presi tutti insieme) non dico che possono far fuori una persona, ma quasi. Oggi, come unità di misura, si usano i Sievert, simbolo Sv, dove 1 Sv è una unità molto grande in quanto corrisponde a 100 rem, per cui quasi sempre i dati sono forniti in mSv = 100 milli-rem che è appunto l’ordine di grandezza del fondo naturale. Per avere informazioni sugli effetti e sulle dosi ammissibili si può guardare qui

      http://www.world-nuclear.org/education/ral.htm

      dove, fra il resto, si legge che

      “10,000 mSv (10 sieverts) as a short-term and whole-body dose would cause immediate illness, such as nausea and decreased white blood cell count, and subsequent death within a few weeks.
      Between 2 and 10 sieverts in a short-term dose would cause severe radiation sickness with increasing likelihood that this would be fatal.

      1,000 mSv (1 sievert) in a short term dose is about the threshold for causing immediate radiation sickness in a person of average physical attributes, but would be unlikely to cause death. Above 1000 mSv, severity of illness increases with dose. If doses greater than 1000 mSv occur over a long period they are less likely to have early health effects but they create a definite risk that cancer will develop many years later.

      Above about 100 mSv, the probability of cancer (rather than the severity of illness) increases with dose. The estimated risk of fatal cancer is 5 of every 100 persons exposed to a dose of 1000 mSv (ie. if the normal incidence of fatal cancer were 25%, this dose would increase it to 30%).

      50 mSv is, conservatively, the lowest dose at which there is any evidence of cancer being caused in adults. It is also the highest dose which is allowed by regulation in any one year of occupational exposure. Dose rates greater than 50 mSv/yr arise from natural background levels in several parts of the world but do not cause any discernible harm to local populations.

      20 mSv/yr averaged over 5 years is the limit for radiological personnel such as employees in the nuclear industry, uranium or mineral sands miners and hospital workers (who are all closely monitored).

      10 mSv/yr is the maximum actual dose rate received by any Australian uranium miner.

      3-5 mSv/yr is the typical dose rate (above background) received by uranium miners in Australia and Canada.

      3 mSv/yr (approx) is the typical background radiation from natural sources in North America, including an average of almost 2 mSv/yr from radon in air.

      2 mSv/yr (approx) is the typical background radiation from natural sources, including an average of 0.7 mSv/yr from radon in air. This is close to the minimum dose received by all humans anywhere on Earth.

      0.3-0.6 mSv/yr is a typical range of dose rates from artificial sources of radiation, mostly medical.

      0.05 mSv/yr, a very small fraction of natural background radiation, is the design target for maximum radiation at the perimeter fence of a nuclear electricity generating station. In practice the actual dose is less.”

      _______________

      Riguardo alla possibile interferenza dell’acqua con la lava di Chernobyl, è chiaro che non avrebbe potuto fare né da moderatore, né da refrigerante perchè a pressioni normali l’acqua inizia a bollire a 100 gradi, mentre la lava per fondere il terreno e sprofondare fino alla falda avrebbe dovuto avere temperature ben superiori ai 1000: quindi, in questa ipotesi demenzial-fantascientifica stile film “Sindrome Cinese”, l’acqua non avrebbe comunque potuto mischiarsi con l’uranio (casomai poteva fare da “riflettore†una volta che il tutto si fosse raffreddato). Credo che verosimilmente si sia trattato di uranio misto a una piccola percentuale di plutonio, prodotto nel combustibile originale durante il normale funzionamento del reattore. Detto combustibile si è mischiato, però, anche a chissà quanti e quali altri materiali, alcuni dei quali sicuramente forti assorbitori di neutroni (tipo le barre di controllo che facevano parte del nocciolo). Sprofondando nel terreno, come materiale fuso, si sarebbe poi mischiato ad altri materiali ancora, raggiungendo un livello di diluizione che verosimilmente impedisce di raggiungere la criticità qualunque sia la massa e il volume del materiale fuso. Solo per continuare il gioco ammettiamo anche questa ipotesi assurda (trovo difficile dimostrare che sarebbe potuto succedere ciò che in realtà non è successo!): è bene specificare che anche se qualcosa potesse rendere supercritico quel sistema, il fatto di per se, non significa “esplosione” ma “incidente di reattività“: il sistema tenderebbe, cioè, a fare una specie di “splash” (come ha fatto: ricordiamo che chi stava in sala controllo, a Chernobyl, a poche decine di metri dall’evento, non ha percepito l’esplosione come tale) e non certo un “boom” da 5 megatoni che spazza terreni e città. Mi pare di poter concludere, allora, che è sicuro che quei signori hanno parlato a vanvera, senza informazioni, facendo errori pacchiani, e senza disporre di alcunché possa sostenere le loro fantasie.

    38. Silvia Moretto scrive:

      Grazie , il millirem è un refuso in quanto non è venuta la battuta della adeguata lettera dell’alfabeto greco , mentre per il Sievert sono pure d’accordo , ma mi riferivo alle misurazioni del 1986 ed alle tabelle dei VVFF certamente anche allora non adeguate , espresse tutte in milli-rem.

    39. danielerovai scrive:

      Quando avete parlato di Vassili Nesterenko sentivo il nome familiare ma non ricordavo perché. Poi avete parlato della Pochettino e ho ricordato e sono andato a riprendere il libro che la giornalista ha scritto che ho avuto la fortuna di leggere grazie ad un tabaccaio che aveva conservato la copia che veniva venduta con Liberazione e L’Unità.

      Il fisico russo, figura importante e conosciuta dalla nomenclatura, è un vero patriota, la Pochettino parla di “irreprensibile uomo di partito”, contento della sua invenzione, le centrali nucleari portatili per scopi bellici. Integerimmo e sopratutto onesto. Se c’é un problema lo si affronta e si cerca di risolverlo. E’ lui ha iniziare una ricerca sugli effetti delle radiazioni sulla popolazione russa dopo Ch, scoprendo che ne sapevano poco sulle conseguenze nel lungo termine, e sempre lui si batte perché venga detta la verità sui danni che quell'’esplosione ha provocato. Ma il partito non vuole che la Russia sia messa in un angolo e accusata. Ma lo scienziato inizierà a parlare del disastro e di come il partito ha taciuto sugli effetti nella popolazione e che si deve studiare il fenomeno per capire e curare.

      La cosa che mi ha colpito è che non s imette un cartello con scritto “nucleare no!” Crede in quella tecnologia ma essendo un uomo retto e lineare ammette il problema e si impegna a studiarlo per imparare e migliorare il processo.

      E’ un uomo nel vero senso delal parola e sentire le chiacchere da bar sui megatoni riferite a questa persona mi da fastidio.

      Ho ora in mano il libro. L’ho scorso velocemente ma la Pochettino fa solo un resoconto obbiettivo dell’incidente e pigia certamente sugli effetti dissastrosi. Ma di magma o altre menate non ne parla.

      Un consiglio: procuratevi questo libro perché è scritto bene ma sopratutto ogni paragrafo a una nota che spiega dove è stato preso il dato o la notizia. Non raconta frottole. Tutto quello che dice lo documenta. E infatti non parla di megatoni o altro.

      Perciò tanto di cappello a Vassili Nesterenko che non merita le nostre facili chiacchere

    40. Edoardo scrive:

      Esattamente come si chiama codesto libro? Si trova ancora in libreria o va richiesto? Di conseguenza chi è l’editore?

    41. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      In tal caso, tanto di cappello. Libro che cercero’ se possibile di procurarmi…

    42. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      credo che il libro a cui fa riferimento Daniele sia:

      Silvia Pochettino - “Bugie nucleari”
      EGA Editore - 2008 - pag. 176 - euro 12.00

    43. dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      Beh : il volume è molto recente e reperibile :

      Bugie nucleari. La storia vera di due scienziati che hanno gestito le conseguenze di Chernobyl
      Pochettino Silvia, 2008, EGA-Edizioni Gruppo Abele

      Illustra molto bene la situazione distorta nel senso di sottolineare soltanto una parte della verità il fatto che la distribuzione sia avvenuta con l’ Unità. Per rendersene conto basta leggere le cronache dell’epoca.
      Tuttavia non per farmene un vanto , ma in quanto avendonene letto recentemente il ricordo in questa sede da parte del compianto dr. Roland Hagenbüchle ritengo poter ripetere la citazione : la prima centrale nucleare trasportabile fu presentata su mio brevetto al congresso Foratom di Francoforte del 1965 , dove conobbi il quarantenne Prof.Nesterenko fedelissimo al regime ma non obnubilato dalle scelte politiche nelle sue visioni scientifiche sul nucleare.
      Già al Convegno di Erice nel 1984 in occasione degli incontri promossi dal Prof.Antonino Zichichi sull’inverno nucleare non faceva più parte delle delegazioni sovietiche e dopo il 1986 non era più reperibile al telefono.
      Come dimostrato nel coraggioso sorvolo in elicottero , al quale unico sopravvisse , univa doti d’azione inconsuete per un puro ricercatore.
      In realtà Nesterenko almeno allora non contestava il regime ma le scelte del regime.Per conoscerlo meglio sarebbe più opportuno leggere anche altri testi meno politicamente impegnati e fuorvianti che potrete tranquillamente ricercare sotto il suo nome nei principali motori di ricerca , attualmente assolutamente aggiornati ed insostituibili grazie all’impegno di un giovane scienziato italiano rientrato recentemente dagli U.S.A.nel Veneto.

    44. danielerovai scrive:

      Dottore lei è riuscito a dire un serie di inesattezze incredibili! Sono onesto: mi dispiace che nessuno le abbia riconosciuto che è Lei l’inventore delle mai costruite centrali nucleari galleggianti! Mi dispiace veramente. Però adesso è grande e se ne faccia una ragione! Senno succede che si ritrova a dire una cosa e l’esatto contrario. Come in questo dove riconosce che prof.Nesterenko è quella persona che ho sopra descritto, un sovietico tutto di un pezzo, ma siccome nel libro nei primi 4 righi si parla di un suo progetto di mini centrali trasportabili su camion o su treno per poter installare basi missilistiche anche nel deserto ecco che viene fuori la sua frustrazione che le fa dire assurdità come quella che il libro è fuorviante perché venduto con dei giornali comunisti! Professore mi dice cosa voleva dire con questa frase:
      “Illustra molto bene la situazione distorta nel senso di sottolineare soltanto una parte della verità il fatto che la distribuzione sia avvenuta con l’ Unità“.
      Ovvero?

      Ecco i riferimenti precisi per il libro che mi accorgo è veramente poco cosnosciuto.

      Chernobyl, Una storia nascosta
      di Silvia Pochettino
      edizioni Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A
      I edizione, aprile 2006.

      Quello che ho io è una edizione fuori commercio che veniva venduta insieme al giornale. Non so se ci sono altre edizioni con altri titoli. A quanto pare si. Penso che in una buona libreria si possa trovare.

      Un ultima cosa.
      Il libro, e così zittiamo il professore, non parla di Nesterenko soltanto. Anzi alla fine la figura alla quale viene dato più risalto è quella dell’altro scienziato Yuri Bandazhevsky, un medico che denuncia il silenzio delle autorità su Ch e viene deporato per anni in siberia. Il libro parla delle sue qualità di medico e di come andando a lavorare in Bielorussia si sia reso conto del disastro che è avvenuto e di come si sapesse poco degli effetti nel lungo periodo. Ma per studiare e conoscere biosgna condividere le informazioni con gli altri scienziati. E viene zittito.

      Il libro descrive l’incidente di Ch che è avvenuto per una grave negligenza, ma evidenzia come quel reattore avesse dei problemi conosciuti. Negligenza e testardaggine ottusa del “compagno” dirigente della centrale che per farsi bello accetta di fare l’esperimento che altri non hanno voluto fare.

      Descrive il tentativo rozzo ed inefficace di spengere il fuoco e del massacro dei soldati.

      Descrive come i contadini tornassero nelle loro case sfollate a prendere i polli ed i maiali pur se c’erano le guardie a presidiare le case perché tutto era contaminato. Parla della gente semplice che sente gemere le mucche e non capisce perché non può andare a mungerle. Dei soldati giovani e spaventati che sanno poco del rischio che corrono.

      Sono sincero. Ho letto il libro quesi due anni fa e l’ho ripreso in mano da ieri. Queti sono flash e forse nemmeno esatti.

      L’unica cosa di cui sono sicuro è che non lo si può definire di parte. Ogni paragrafo ha una nota che da il riferimento da dove si è ripreso quella informazione. Ci sono 87 note e in fondo al libro come bibliografia i Libri, gli Articoli, i Documentari, i siti internet da dove l’autrice ha preso le informazioni.

      E’ un libro da leggere. Proviamo insieme a trovarlo!

    45. danielerovai scrive:

      Ho fatto un giro con google digitando “Silvia Pochettino Chernobyl una storia nascosta”.

      Ho trovato questo blog

      http://lostinflorence.splinder.com/archive/2006-04

      che riassume molto bene il contenuto del libro. Molto meglio di me.
      Andatelo a leggere.

      Ho trovato anche diversi riferimenti. Magari telefonando all’Unità o a Liberazione sanno dire qualcosa.

    46. dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      Non entro in polemica , ma ritengo lecito osservare che proprio Lei tempo fa scriveva ( 2004 ) : “bisogna che i giornalisti la smettano, per quanto riguarda il tema nucleare, di essere i magafoni del politico, o manager, di turno che spara bischerate.”
      Sul contenuto del blog citato sarebbe stato meglio tacere , è talmente di parte incluse le sgrammaticature ( vedi furer”), le parolaccie e quelle che proprio Lei riferiva come bischerate , da non poter essere preso in considerazione scientifica.Il mio commento invece sull’Unità non era negativo nel senso indicato , ma rifletteva soltanto l’evidenza della magari onesta parzialità di quell’epoca.
      Per quanto riguarda le centrali galleggianti non è pure informato che invece il brevetto fu acquisito dalla allora potente Martin Marietta Corporation di Philadephia che ne costruì ed utilizzò il prototipo.
      Infine il libro della Pochettino non è la Bibbia e neppure i testi citati. Sapesse quanto si possa costruire con una parvenza di seria Bibliografia citando testi e notizie raccolte dai blog come quello citato o notizie autentiche die quelle che certamente non erano democrazie , almeno nel senso che noi intendiamo. Tuttavia sarebbe più opportuno in questo Foro e comunque nei contesti puramente scientifici non parlare di politica generica o di parte. Limitiamoci ad Atti di Convegni scientifici , di pubblicazioni e pareri di esperti del ramo e vediamo di dare il nostro contributo alla rinascita anche in Italia di un programma nucleare serio e ostruttivo. Guardiamo il presente ed il futuro , lasciando al passato solo quanto occorra per non ricadere nei medesimi errori.

    47. egisto scrive:

      Alcune considerazioni:

      Sul fatto che l’incidente di Chernobyl sia stato il prodotto di una serie di deficienze e di comportamenti del tutto folli e irresponsabili non vi può essere alcun dubbio e c’è assoluta unanimità. al limite il libro dell’unità avrebbe dovuto chiamarsi “Bugie comuniste” non “Bugie nucleari” ma probabilmente in tal caso non l’avrebbero allegato.
      Ciò su cui si discute sono gli effetti a lungo termine sono gli effetti del rilascio massiccio di radioisotopi nell’ambiente con la posizione della comunità scientifica (UN, WHO, IAEA, ecc) da una parte e quella di verdi, ambientalisti e alcuni scienziati dall’altra. Sfortunatamente è molto complicato e statisticamente complesso distinguere quali malattie sono state provocate dal rilascio di Cesio e stronzio radioattivi e quali sarebbero insorte comunque, specialmente in situazioni di cambiamenti e crisi tipiche dei paesi colpiti dal fall-out radioattivo negli anni 90. Inoltre in mancanza di dati certi da parte dei critici si tende sempre a differire nel futuro i possibili effetti sulla salute, dimenticando che, anche se può sembrare cinico, non è la stessa cosa morire per l’effetto delle radiazioni 40 anni dopo l’incidente in età avanzata o morire nell’incidente stesso.

    48. Edoardo scrive:

      Guardiamo il presente ed il futuro , lasciando al passato solo quanto occorra per non ricadere nei medesimi errori.

      Concordo con quanto dice il professore: tutti sappiamo le vere cause del disastro di Chernobyl (peraltro impossibili ad accadere con la tecnologia occidentale)
      Tirar fuori ora retroscena vari od altro mi sembra solo una perdita di tempo.

      Saluti.

    49. giancarlo scrive:

      sembra quasi che per il dr.Luigi Filippo von Mehlem,(del quale ho il massimo rispetto)quando si fa una critica al “sistema nucleare”oppure quando si toccano dei “tasti dolenti”,venga passato per antinuclearista,o quasi.L’impressione che si ha,leggittima e comprensibile,e’ quella di relegare questo blog a una schiera di scenziati e igegneri nucleari per rilanciare il programma nucleare serio e costruttivo a tutti i costi.qualcuno in questo blog ha parlato di “sindrome cinese”.la mia impressione invece e’ che ci sia la “sindrome da reattore” .io non mi ritengo antinuclearista,anche se ho affermato che non vorrei abitare vicino ad una centrale nucleare.pero’ voglio vederci chiaro.se le persone hanno dei dubbi,delle perplessita’ o paure,e’ comprensibile dopo il disastro di chernobyl.ed e’ proprio con quelle persone,per quanto si possa dire, indottrinate da ambientalisti e quant’altro,che si dovranno fare i conti se si vorra’ rilanciare il nucleare in italia, che vi piaccia o no.lo spettro di un altro referendum,non e’ poi cosi’ remoto.io credo che il problema del nucleare oggi,non stia nella pericolosita’ di una centrale(tecnicamente parlando le ritengo quasi perfette)ma,lo ripeto ancora una volta,sta nella gestione della stessa,dal fattore umano.di un ingegnere o di un professore posso anche fidarmi,ma dei politici che ci sono oggi….,lascio a voi ogni commento,io potrei essere volgare.faccio un esempio:non voglio sentirmi dire,da parte di un politico,che da un “termovalorizzatore” si possa avere la duplice funzione di eliminare i rifiuti e nello stesso tempo,creare energia.quello che loro chiamano termovalorizzatore e’ invece un inceneritore capace solo di creare nanoparticelle e diossina.spettera’ a voi scenziati,vigilare su questa classe politica se si vorra’ rilanciare il nucleare in italia.
      con stima.

    50. Pietruccio scrive:

      x giancarlo

      Apprezzo il tuo stile pacato e aperto, ma non sono daccordo con quello che dici.

      Non credo che possano essere le persono più o meno informate oppure gli “esperti” o gli “scienziati” a modificare l’opinione pubblica: per avere spostamenti significativi su quel fronte serve ben altro, non certo fare dell’informazione onesta e corretta o arrabbiarsi per le solite sporche menzogne di chi sa bene come si fa a “convincere” la gente.

      Il referendum, se si dovesse fare, lo vincerà chi avrà il maggior potere di fuoco sul fronte dell’intortamento delle persone e verrà discusso su questioni che fanno presa sull’opinione pubblica, probabilmente lontane dalla realtà, che essendo faticosa e richiedendo ragionamento (a cui sono allergici i più) non può servire alla causa. Se si farà un referendum sarà una specie di guerra fra chi preferisce acculturarsi col programma “la talpa” e chi invece si emoziona di più con “l’sola dei famosi” o giù di lì. Per convincere la gente bisogna parlare alla pancia e al cuore, non certo al cervello.

      Questo sito, invece, non credo sia un veicolo di propaganda, io lo vedo semplicemente un posto dove si discute e cui partecipano persone che sono interessate a questa tecnologia e in cui si può informare uno che desideri sentire qualche parere “diverso”. Ci perdonerai se qualche volta, quando sentiamo sparate proprio grosse, qualcuno, tipo me, non ce la fa a trattenersi da qualche velatura che può sembrare polemica (a volte, lo ammetto, lo è), ma credo sia anche giusto parlare in modo chiaro, perchè verosimilmente c’è in ballo parecchio di più di qualche guerricciola commerciale fra aziende in concorrenza, solo che ci sono dei furbi che fanno finta di non capirlo (o forse non lo hanno capito davvero).

      Il problema per te, se il tuo scopo è capire, è fidarti delle persone giuste e distinguere fra chi dice cose sensate e chi, invece, sta vendendo “le piume dell’arcangelo Gabriele” come succedeva durante le crociate. Auguri!

    51. Edoardo scrive:

      di un ingegnere o di un professore posso anche fidarmi,ma dei politici che ci sono oggi….

      Se dovesse ripartire il nucleare in Italia, a gestire centrali scorie e quant’altro, non ci saranno Berlusconi o Veltroni ma gente esperta. Lo dimostra la neonata Enes che sostituirà l’Enea, sotto le dipendenze della Presidenza del Consiglio ma con membri eletti tra esperti del settore nucleare (Ansaldo, Enel, Edison).
      Al solito luogo comune: “Non sappaimo gestire l’immondizia e vogliamo gestire il nucleare” che denota, a mio parere, un profondo disprezzo per noi italiani, si può rispondere che l’immondizia non è stata saputa gestire proprio grazie a tutti quegli ambientalioti che dicevano NO a tutto (discariche e termovalorizzatori)

    52. dr.Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      anche se non sono d’accordo con il resto , negli interventi precedenti tra tanti fattori negativi c’è qualcosa da salvare.
      certamente non saremo noi , sia tecnici qualificati che appassionati più o meno esperti , a poter determinare le scelte , che tuttavia ormai , se si farà , accantonati Prodi e Veltroni quali detentori del potere , sarà l’attuale Governo.
      L’esperienza , e quale triste esperienza , ci insegna che certamente non si potrà ricorrere ad un referendum , che come noto venne pilotato sulla cresta di una altrettanto pilotata frenesia di pericolo e di interessi economici contrastanti , già come tale nota come inesistente agli esperti ma fomentata e nutrita invece con i petroldollari che coinvolsero ( se non peggio , cioècorruppero ) con il loro potere anche quei cosiddetti “Verdi” ed ecologisti , che tutt’altro erano e sono quel che il titolo attribuitosi lascerebbe intendere.
      Ma non dobbiamo neppure svilirci e da una piccola e recente posizione quale questa del Foro si potrebbe nella buona teoria del ” passo, passo ” promuovere un Comitato , che con esperti giovani e capaci , ma anche con partecipanti abili ad esprimersi possa intanto colloquiare con il ministro competente per arrivare alla predisposizione di un Disegno di Legge da sottoporre alla Camera , che certamente è più competente e veloce , almeno in questa legislatura , di un Referendum.
      Questo appunto intendo come guardare al futuro. La Storia , tranne in alcuni regimi che hanno fatto anche questo , non si può cambiare e
      pertanto qualcuno si dovrà rimboccare le maniche ed iniziare qualcosa che se non di successo abbia almeno fondate possibilità di approccio a “chi può″. E i “politici” che si occuperano della questione dovranno essere convinti e tecnicamente ben consigliati per poter aloro volta convincere
      Io ormai appartengo a generazioni passate e non potrò far parte di questo futuro , ma soltanto limitarmi a tresmettere qualche utile esperienza.

    53. Pietruccio scrive:

      Al dr.Luigi Filippo von Mehlem

      Per parte mia, nell’intervento che ho fatto, non intendevo assolutamente svilire il ruolo del forum. Anzi, ritengo estremamente importante, e l’ho detto parecchie volte, che ci sia un “posto” come questo, che faccia da punto di riferimento dove si fanno discorsi sensati e competenti (o almeno appassionati - come nel mio caso), grazie alla partecipazione sua e di tanti altri che nel nucleare hanno avuto la fortuna di lavorarci e magari ci lavorano anche adesso.

      La mia intenzione era piuttosto quella di cercare di inquadrare il ruolo di questo sito in risposta alle considerazioni di giancarlo, che paventava il ricorso a un secondo referendum: ipotesi che non mi sento di scartare visto l’impegno del mondo antinucleare e l’intensità con cui sta montando quell’atteggiamento in diversi settori della politica e dell’ambientalismo italiano. Le questioni tecnico-legislative per rifare un referendum credo, infatti, non creerebbero problemi di sorta agli eventuali organizzatori, nel momento in cui ci fosse una volontà politica di fare un qualche tipo di “sgambetto” e la certezza di un ampio consenso popolare.

      Il mio discorso è questo: noi facciamo il nostro e chi di dovere faccia il suo. Noi dovremmo essere quelli che fanno “cultura” sulla tecnologia nucleare fornendo un approdo a chi, navigando, cerca un riferimento tecnico; spetterà invece ai politici, che hanno giustamente fatto una scelta lungimirante e coraggiosa il fare “opinione“, cioè spiegare e sostenere le ragioni di questa scelta moderna al grande pubblico. A ognuno il suo mestiere.

      In ogni caso credo che sia bene che vengano diffuse più informazioni (vere) possibile sul nucleare perchè penso che una delle cause che ha favorito lo spargimento di tanta ostile cattiveria e la conseguente paura nelle persone più fragili (culturalmente intendo) sia da ricercarsi proprio nel fatto che gli “addetti ai lavori” hanno sempre considerato queste attività come una cosa per “pochi eletti”, creando così un terreno fertile per questa specie di superstizione antinucleare. Come si fa a dire a un cittadino: “ti faccio un impianto nucleare vicino a casa, che contiene tonnellate di uranio, cioè lo stesso materiale delle bombe atomiche, ma non ti voglio dire niente di quello che faccio! Ti devi fidare, e basta!†Chi potrebbe essere veramente d’accordo a subure una situazione del genere? Io, ad esempio, un reattore me lo metterei anche in giardino (sito di smaltimento delle scorie compreso), ma è solo perchè la tecnologia la conosco e so qual è la portata reale del rischio. Ma cosa avrei pensato se non avessi avuto modo di conoscere l’argomento con un certo dettaglio?

    54. Renzo Riva scrive:

      Refererendum cosa?
      Un referendum antinucleare è impossibile come per la scorsa tornata del ‘87 tant’è vero che i tre quesiti non dicevano niente contro il nucleare ma si proponevano di mettere i bastoni fra le ruote.
      Purtroppo l’insipienza dei partiti, fra i quali il PSI di cui facevo parte, provocarono il disastro che oggi possiamo vedere e soprattutto PAGARE.
      Stiamo ancora pagando lo smantellamento del nucleare comprando oltretutto energia da nucleare francese.
      Mediamente le nostre bollette sono 30%÷35% più care della media europea e ciò mette fuori mercato le nostre industrie provocando la deindustrializzazione anche per delocalizzazione.

    55. Edoardo scrive:

      Concordo pienamente con Renzo

    56. walter scrive:

      io credo che sia non necessario ma essenziale un nuovo sarcofago perchè così non si puo andare avanti la truttura e piena di fori dove possono fuoriuscire gas letali e radioattivi sulla parte destra della struttura ce un ampio passagio che potrebbe far passare una macchina non permettiamo di contaminare di + l’ambiente anche se questa nuova struttura forse non si serve a molto perchè la vecchia struttura e stracolma di aqua contaminata che si sta infiltrando nelle falde facendo cedere le fondamenta creando il + grande inquinamento della storia nucleare noi dobbiamo fare assolutamente qualcosa quindi non ci schieramo contro i russi ma raccogliamo i soldi per proteggerci da un futuro di incerto ma di certo non sicuro

    57. Renzo Riva scrive:

      walter,
      Per queste cose ci devono pensare putin e obama,
      Qui in Friuli c’è la ditta casagrande che ha provveduto alla costruzione di una protezione sotterranea affinché il percolato non possa raggiungere il fiume Pripyat.
      Se del caso penso siano in grado di fare un altro scudo sotterraneo.

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