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Rapporto “Forum Chernobyl”: Chernobyl sarebbe la tragedia più gonfiata della storia

10 Ottobre 2005 di Amministratore

Un articolo su “Specchio della Stampa” dell’ 8 ottobre a firma di Anna Zafesova riporta quanto detto da un rapporto stilato dal “Chernobyl Forum” (che comprende agenzie dell’ Onu, l’ Agenzia internazionale per l’energia atomica e i governi di Russia, Bielorussia e Ucraina) secono cui : dopo 19 anni dalla tragedia di Chernobyl solo 56 morti si potrebbero attribuire direttamente a quelle radiazioni.

Il documento continua dicendo che la tragedia di Chernobyl sarebbe la tragedia più gonfiata della storia e che le cifre di centinaia di soccorritori contaminati, migliaia di bambini malformati e milioni di persone a rischio sarebbero tutte false. La realtà sarebbe un’altra: le cifre sarebbero state falsificate per attirare compassione e finanziamenti.
Si rimane per lo meno un po’ scettici davanti a queste conclusioni.



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  • 7 Commenti a “ Rapporto “Forum Chernobyl”: Chernobyl sarebbe la tragedia più gonfiata della storia”

    1. Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      Ho scritto tante volte su tanti quotidiani da oltre un bìventennio come in realtà il cosiddetto disastro di Chernobyl rappresentasse una goccia nel mare dei disastri economici ecologici , politici e di violenza causati dal settore petrolifero nel suo iter dall’estrazione all’inquinamento finale. Purtroppa dopo la scomparsa “forzata” di felice Ippolito , è rimasta una “voce nel deserto”Promuoviamo un Controreferendum , nel quale siano tuttavia invitati ad esprimere un parere i competenti !

    2. francesco scrive:

      chi conosce veramente le conseguenze del disastro di chernobyl alzi la mano! 56 morti!? è assurdo affermare una tale assurdità! tumori a migliaia di persone, centinaia di bambini nati malformati, produzione agricola radioattiva in seguito alla pioggie radioattive. e pensare che le nubi tossiche si sono sparse in tutto il mondo, soprattutto in tutt’europa e pertanto altri eventi sono attribuiti alla casualità.
      chiedete a chi ha pagato le conseguenze con la propria pelle!

      COMMENTO A LUIGI FILIPPO VON MEHLEM:
      è vero che è una goccia nel mare dei disastri, ma il mare si è formato goccia a goccia e non tutto in una volta.

    3. Luigi Filippovon Mehlem scrive:

      Vede cosa sono 56 morti in confronto alle decine di migliaia di vite perdute in alluvioni e terremoti ? Ogni tecnologia ha un prezzo da pagare , ma certamente il nucleare pacifico ha causato danni infinitesimali a confronto degli aerei , delle automobili delle ferrovie , delle moto e addirittura delle biciclette.Me per rimanere nel campo dell’energia sono pure infinitesimali a confronto dei disastri ecologici come la marea nera del Golfo del Messico e le centinaia di simili episodi in tutti i mari , inferiori di tre volte ad un solo disastro minerario come quello di Marcinelle e senza confronto con i morti nelle miniere turche , cinesi e di tutto il mondo.E certamente meno tumori indotti del solo amianto . La nube in Europa non ha prodotto danni certi e tangibili accertati.Questaè la verità e questi soni i numeri inconfutabili.
      Per non ripetere l’indotto prodotto dalla conquista del potere di petrolio e droghe con decine se non centinaia di migliaia o milionidi morti nelle varie guerre e rivoluzioni. Suvvia , siamo seri : nonc’é paragone. Spendete il Vostro tempo e danaro a combattere fenomeni ben più dannosi alla salute ed alla integrità fisica , ma anche a quella bilancia dei pagamenti causa principale dell’attuale indbitamento pubblico italiano , per quel che ci riguarda e tocca la tasca di tutti.

    4. AleD scrive:

      Che dite di questa novità?

      http://www.ens-newswire.com/ens/apr2010/2010-04-26-01.html

      Fa riferimento ad un libro pubblicato dalla New York Academy of Sciences, mo i morti collegati a chernobyl son diventati 1 milionata… pian piano ci si avvicina alla versione di greenpeace???

      E’ possibile che non esista 1 studio 1 sui morti collegati all’inquinamento atmosferico da traffico, e dall’uso massicio di centrali a carbone e gas?
      Uno studio dico, 1, io non sono riusciti a trovarne…

    5. Luigi Filippo von Mehlem scrive:

      vede , sulla attendibilità e sui motivi di Nesterenko , che conobbi personalmente , ho scritto in questa ed altra sede.Scrivevo che la matematica non è un’opinione : 1.000.000 su 6 miliardi di popolazione mondiale , corrisponde in percentuale a 100.000 sui 600 milioni di popolazione europea e 10.000 sui 60.000.000 di Italiani.Me li dimostri e Le darò ragione , ma soltanto sulla specifica questione , in quanto anche un milione sarebbe un centesimo dell’insieme.
      Qui compaiono sui giornali e telegiornali i pochi deceduti per influenze asiatiche o simili. Sa quanti strilli avremmo letto se ne fosse moto solo qualcuno i e non cento , mille o diecimila in diretta o indiretta connessione?
      Ma Lei crede a tutto quel che si scrive ?

    6. AleD scrive:

      Va be’, ho capito e son d’accordo in generale sul raffronto dei morti tra le varie fonti.
      Però è bel curioso che ci sia tutto sto valzer di numeri attorno a chernobyl, per carità alla fine sarà che non sarà davvero possibile attribuire i morti a distanza di tempo a questo motivo piuttosto che ad altri, in fin dei conti è così anche per tanti altri casi.
      Però avere la New York Academy of Sciences che pubblica un libro che tira fuori questi numeri, insomma, fidarsi di tutti quelli che hanno da dire qualcosa ovviamente no, ma pensare di dover prendere con le pinze e scartare anche una fonte diciamo accademica, fa molta tristezza. Insomma, uno che non è addetto ai lavori e per formazione e conoscenze non può fare stime per proprio conto, alla fine a chi cavolo deve credere? Sarà mica solo una questione di simpatie personali, no? :-)
      Poi per carità bei dubbi su quel libro ne escono, visto che le conclusioni sono chiaramente riportate per cercare di bloccare il nucleare, visto quello che è accaduto a chernobyl, e questa conclusione per un libro con quell’editor stona parecchio ma davvero parecchio. Insomma il classico metodo di fare un calderone unico attorno al nucleare per cercare di bloccarlo a causa di un incidente accaduto 24 anni fa, senza fra l’altro dettagliare i motivi fisici ed ingegneristici che ci sono stati dietro a quel botto, botto che è stato figlio di quello specifico tipo di reattore.

      Però, torno a ripetere, uno studio sui fossili possibile che non esista???

    7. Renzo Riva scrive:

      agoravox.it/article/incidenti-sul-lavoro-e-11143.html

      Pubblicato come lettera su: “Il Gazzettino”, giovedì 03.01.2008, nel fascicolo del Friuli a pagina XIII.

      Incidenti sul lavoro e responsabilità del sindacato

      Ed anche le più alte cariche dello Stato continuano a ciurlare per il manico facendo tanta “ammuina”.

      Consentitemi una considerazione sulle morti per infortunio sul lavoro, incidenti domestici, incidenti stradali e sulle prese di posizione di esponenti sindacali successive ai gravi fatti riportati dalla cronaca. L’incipit potrebbe essere: piangere il morto per imbrodare il vivo!

      Più banalmente, anche in casa ne succedono di tutti i colori. E non mi riferisco solo alle donne ammazzate dagli uomini (l’inverso succede, ma più raramente), ma proprio agli incidenti domestici. Secondo l’Istat ne muoiono di più cadendo dalla scala per pulire i vetri che nei cantieri. In base agli ultimi dati disponibili dell’Istituto nazionale di statistica, pubblicati nel 2001, in Italia avvengono ogni anno 3 milioni 672mila infortuni in ambito domestico, di cui mediamente si registrano 8mila mortali. Sono circa 7mila le morti sulla strada e circa 1.300 le morti sul lavoro.

      Conclusione? Potenza dei numeri. Nell’anno 2005 i 6 milioni di lavoratori esposti a rischio (ovviamente non gli impiegati, a cui al massimo può cadere un faldone sul piede) hanno generato all’incirca gli stessi morti. I morti sui luoghi di lavoro, al netto dei 638 riconducibili a incidenti stradali in itinere, sono 642. Il numero di decessi sulle strade è dunque molto più alto di quello all’interno dei luoghi di lavoro. Si può dunque concludere che la probabilità media di morte per ogni ora dedicata agli spostamenti su strada è fra 20 e 30 volte superiore alla probabilità di morte che si registra mediamente in un’ora trascorsa sul posto di lavoro.

      I 35 milioni di utenti della strada hanno generato una cifra superiore ai 7.000 morti; i milioni (dato non disponibile) di lavoratori domestici, casalinghi/e e altri, hanno generato oltre 8.000 morti.

      Secondo voi chi è sottoposto al maggior rischio? I morti sui luoghi di lavoro, sono 642 e non 1.280 perché 638 sono riconducibili a incidenti stradali in itinere al luogo di lavoro. Comunque troppi. Ma di chi è la responsabilità?

      Una considerazione finale sul fatto accaduto alla Thyssen Krupp, le acciaierie di corso Regina Margherita a Torino. Ma i sindacalisti delle Rsu cosa facevano? E gli altri “distaccati”, piuttosto che sindacalisti, sembrerebbero quasi un esercito di 44.000 travet piuttosto che persone “distaccate” appunto per tutelare il mondo del lavoro.

      In venti anni aulle strade italiane sono morte 140′000 persone e 450′000 ferite di cui con lesioni invalidanti e permanenti 125′000

      pari a 2′300 Cernobyl.

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