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La situazione della contaminazione delle falde acquifere a Saluggia

6 Luglio 2007 di Amministratore

Sul quotidiano “Metro” (edizione di Torino) di ieri 5 luglio c’era un articolo di Stefania Divertito sulla situazione della contaminazione delle falde acquifere a Saluggia sia relativamente a campioni prelevati nei pozzi interni al sito EUREX-SO.G.I.N. sia anche a i campioni prelevati all’ esterno del sito EUREX-SO.G.I.N. (acqua pozzi, laghi artificiali e sorgiva).

L’ articolo si basa in particolare su una delibera dell’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato datata 22 maggio 2007 “Perdita di radioattività dell’Area Eurex Sogin di Saluggia. Ordine del Giorno relativo alla salvaguardia dell’ Area per la protezione del Campo Pozzi dell’Acquedotto Monferrato”

L’ Autorità d’Ambito è l’ organo avente compiti di programmazione, organizzazione e controllo in materia di acquedotti, fognature ed impianti di depurazione. In altre parole mira alla tutela delle acque ed al corretto uso delle risorse idriche. In Piemonte il territorio della regione è stato suddiviso in sei ambiti territoriali e l’ Autorità d’Ambito n. 5 è competente per il territotorio dell’ Astigiano e Monferrato.

Tra le varie richieste e osservazioni dell’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato in tale documento, si evidenzia la richiesta di:
- accelerare il più possibile lo svuotamento della piscina Eurex;
- reperire, con urgenza, le risorse necessarie per l’ attività di studio e monitoraggio dell’intera area ritenuta a rischio di contaminazione avendo consapevolezza che l’ acqua radioattiva fuoriesce dal sito nucleare ormai da molto tempo e continua ad espandersi sul territorio circostante e che tale acqua contaminata deve essere estratta, trattata ed allontanata;
- allontanare definitivamente, nel più breve tempo possibile, il materiale radioattivo anche dalla ‘Piscina Avogadro’ con la predisposizione, sin d’ora, di un programma certo sia per i tempi che per i modi;
- di prevedere un sistema alternativo per l’ approvvigionamento idrico del Monferrato attivando uno studio di fattibilità ;

C’è da aggiungere che l’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato evidenzia che il trasferimento, delle barre radioattive dalla piscina Eurex alla piscina Avogadro non rappresenta una soluzione accettabile neppure per la gestione della fase d’emergenza in quanto non risulterebbe che si siano esaminate attentamente soluzioni alternative.
E nonostante ciò, fa osservare l’ Autorià d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato, il 6 maggio 2007 sono iniziate le operazioni di trasferimento degli elementi di combustibile irraggiato dalla piscina Eurex al deposito Avogadro, e tale procedura terminerà non dei primi mesi del 2008. Ma l’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato fa ancora notare che anche la ‘Piscina Avogadro’ sta perdendo dal primo contenitore ed è ancor più prossima al campo pozzi dell’ Acquedotto del Monferrato, situata sulla stessa linea di flusso della falda acquifera.

Oltre alla delibera dell’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato, l’articolo di Stefania Divertito fa riferimento anche a due relazioni dell’ ARPA Piemonte:

— MISURE DI CONTAMINAZIONE AMBIENTALE CORRELATE ALLA PRESENZA DI ACQUA CONTAMINATA NELL’ INTERCAPEDINE DELLA PISCINA DI STOCCAGGIO DEL COMBUSTIBILE IRRAGGIATO DELL’IMPIANTO EUREX SO.G.I.N. DI SALUGGIA - Relazione tecnica n. 3/SS21.02/2007 del 27 marzo 2007 —

Questa relazione tecnica è stata predisposta al fine di segnalare il riscontro di contaminazione da Sr-90 nell’acqua di falda superficiale all’esterno del perimetro del sito EUREX-SO.G.I.N. presumibilmente correlabile alla perdita di contenimento della piscina stessa. I metodi di indagine adottati fanno parte di strategie di monitoraggio e controllo messe in atto da Arpa Piemonte e concordate e condivise con Apat.
Contemporaneamente ai controlli sull’acqua di falda superficiale prelevata dai piezometri e dai pozzi posti all’interno del sito EUREX-SO.G.I.N - secondo il programma di campionamento elaborato sulla scorta delle informazioni acquisite nel corso del 2006 - sono state portate a termine le analisi eseguite su campioni di acqua di falda e potabile prelevati nei pozzi posti al di fuori del confine dell’impianto inseriti nella rete di
monitoraggio ordinario del Comprensorio nucleare di Saluggia (Vercelli).

Nel documento si legge che “Le analisi effettuate sui campioni prelevati all’esterno del sito EUREX nell’ambito del programma di monitoraggio ordinario del Comprensorio nucleare di Saluggia hanno evidenziato la presenza di contaminazione da Sr-90 nell’acqua di falda superficiale che è presumibilmente correlabile alla perdita di contenimento della piscina di stoccaggio del combustibile irraggiato dell’impianto EUREX”.

I risultati delle misure ad oggi effettuate su campioni di acqua di falda e potabile prelevati nei pozzi posti al di fuori del confine dell’impianto inseriti nella rete di monitoraggio ordinario del Comprensorio nucleare di Saluggia (VC) hanno evidenziato la presenza di contaminazione da Sr-90.

I monitoraggi sono stati effettuati su tre pozzi:
SP01 - Pozzo “Benne”
SP02 - Pozzo “Cascina Pioppo d’Argento”
SQ01 - Pozzo “Acquedotto del Monferato”

E’ da evidenziare che la contaminazione - dello stesso ordine di grandezza di quella presente nei pozzi interni al sito EUREX - è stata riscontrata solo nel pozzo SP01 (pescaggio circa 7 m) posto in località Benne, sia nel campione composito relativo all’anno 2006, sia nel campione prelevato nel mese di febbraio 2007. Tale pozzo su cui si è riscontrata la contaminazione, dichiara sempre l’ Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato, è prossimo (200 m) ai pozzi dell’Acquedotto del Monferrato.
E’ inoltre da sottolineare che i valori di contaminazione da Sr-90 riscontrati nel pozzo sito in località Benne non rappresentano un pericolo per la popolazione.
Questo pozzo è monitorato da Arpa Piemonte da circa 10 anni ed in precedenza non era mai stata riscontrata la presenza di Sr-90. Per completezza di informazione si ricorda che in questo stesso pozzo è stata riscontrata fino all’anno 2002 la presenza di Co-60 correlabile all’incidente avvenuto presso gli stabilimenti Sorin nell’anno 1986.
I valori di concentrazione di Sr-90 nell’acqua di falda superficiale, seppur significativamente superiori ai valori medi comunemente riscontrabili, sono comunque non rilevanti dal punto di vista radioprotezionistico, per quanto concerne l’esposizione degli individui della popolazione. Si fa presente, a tale proposito, che i valori riscontrati sono inferiori ai valori di screening adottati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le
acque potabili. Essi sono però da considerare estremamente significativi come indicatori ambientali, in quanto attestano una evoluzione della contaminazione già evidenziata nella falda superficiale all’interno dell’area dell’impianto Eurex.

— MISURE DI CONTAMINAZIONE AMBIENTALE PRESSO L’IMPIANTO EUREX CORRELATE ALLA PRESENZA DI ACQUA CONTAMINATA NELL’INTERCAPEDINE DELLA PISCINA DI STOCCAGGIO DEL COMBUSTIBILE IRRAGGIATO. Aggiornamento I trimestre 2007 - Relazione tecnica n. 5/SS21.02/2007 del 15 maggio 2007 —

Questa relazione tecnica, in seguito al mutato quadro ambientale che si è delineato con la rilevazione di contaminazione da Sr-90 nell’acqua di falda prelevata in pozzi situati all’esterno del sito EUREX-SO.G.I.N. (segnalata nella relazione tecnica n. 3/SS21.02/2007), riporta sia i dati delle misure relative ai pozzi interni al sito EUREX-SO.G.I.N. che i dati delle misure relative ai campioni prelevati all’esterno del sito EUREX-SO.G.I.N. (acqua pozzi, laghi artificiali e sorgiva).
Le strategie di monitoraggio e controllo messe in atto da Arpa Piemonte sono concordate
e condivise con Apat.

I monitoraggi all’ esterno del sito EUREX-SO.G.I.N. sono stati effettuati in diverse località :
SP01 - Pozzo “Benne” (pescaggio 7 m)
SP02 - Pozzo “Cascina Pioppo d’Argento” (pescaggio 15 m)
SP03 - Pozzo “Casina del Porto”
SP04 - Pozzo “Cascina Daniele”
SP05 - Pozzo “Cascina dell’ Allegria”
SP06 - Pozzo “Cascina Selva”
SQ00 - Pozzo 4.1 “Acquedotto del Monferato” (pescaggio 35 m)
SQ01 - Pozzo 3.2 “Acquedotto del Monferato” (pescaggio 200 m)
SQ05 - Pozzo 5.2 “Acquedotto del Monferato” (pescaggio 170 m)
SL01 - Lago artificale
SL02 - Acqua sorgiva
SL03 - Lago artificale

Le analisi effettuate consentono di formulare le seguenti valutazioni:
a) all’interno del sito EUREX i valori di contaminazione da Sr-90 dell’acqua di falda sono in linea con quelli rilevati in precedenza;
b) all’esterno del sito EUREX valori di contaminazione da Sr-90 dell’acqua di falda sono confrontabili con quelli rilevati all’interno del sito. In particolare, la presenza di contaminazione radioattiva all’esterno del sito è stata confermata anche in altri punti di prelievo (pozzo Cascina del Porto e acqua sorgiva) [l’altro punto in cui era stato già riscontrato Sr-90 è il pozzo SP01 (pescaggio circa 7 m) posto in località Benne].
c) non è stata riscontrata la presenza di Sr-90 nei pozzi dell’Acquedotto del Monferrato siti in cascina Giarrea;
d) i valori di concentrazione di Sr-90 nell’acqua di falda superficiale sono non rilevanti dal punto di vista radioprotezionistico, per quanto concerne l’esposizione degli individui della popolazione.

Da quanto espresso nei punti sopra elencati, risulta pertanto confermata la presenza di contaminazione radioattiva nella falda acquifera superficiale all’esterno del sito Eurex, attribuibile presumibilmente a fenomeni di perdita di acqua contaminata dalla piscina di stoccaggio del combustibile nucleare irraggiato presente nel sito stesso. Si conferma inoltre che il livello di contaminazione non è rilevante per l’esposizione della popolazione.



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  • 11 Commenti a “ La situazione della contaminazione delle falde acquifere a Saluggia”

    1. Fosforescente scrive:

      In Italia il punto è questo circa il nucleare: finchè non si deciderà dove mettere le scorie non si può essere favorevoli, inoltre in un paese dove si permette di stoccare scorie a duecento metri dai possi dell’acquedotto più grande del paese, che fiducia si può avere nei politici. Se io vivessi in un’altra nazione sarei favorevole al nucleare ma qui l’irresponsabilatà criminale dei politicanti mi porta ad essere contrario, sarà anche perchè io l’acqua dell’acquedotto del Monferrato la bevo e non vorrei ritrovarmi un giorno ad essere fosforescente.

    2. Edoardo scrive:

      Hai ragione.
      Purtroppo si è voluto smantellare tutto e subito, dopo quel referendum farsa dell’87, cedendo all’emotività più che alla ragione.
      Si è voluto annientare e zittire una classe di tecnici, scienziati ed ingegneri per far gestire la faccenda a politici e politicanti.
      Io, da nuclearista convinto, non solo trovo assurdo stoccare scorie a duecento metri dai pozzi di un’acquedotto, ma trovo anche assurdo lo smantellamento “accelerato”(inventato da Bersani..un semplice politico ignoratissimo in materia ed ideologizzato) dei siti nucleari qundo in tutto il mondo gli impianti si smantellano in 50/100 a costi ridottissimi e con minor rischi per gli addetti.
      Fido in un’informazione meno “ambientaliota” ed ad un ritorno del nucleare fatto gestire dagli “addetti ai lavori” e non da guitti politici.

      Grazie per l’attenzione.

    3. Edoardo scrive:

      saluti

    4. daniele scrive:

      Parliamo dello smantellamento Edoardo.

      Una domanda precisa per una precisa riposta.

      Se oggi si iniziasse a smantellare il circuito primario di un reattore, esistono già gli strumenti per smontarlo? Cioè, come ho visto sui disegni 3D realizzati dall’Ansaldo, tagliarlo pezzo per pezzo? Insomma se adesso fossero passati i 705 anni del Safestore, La scatola degli attrezzi è già pronta per essere adoperata?

    5. Edoardo scrive:

      Certo che ci sono gli attrezzi, non c’e’ il deposito definitivo!…
      Se non ci fossero gli attrezzi lo “smantellamento accelerato” del Sig. Bersani sarebbe ancor di più una bestialità: vuoi titrar via a smontar una cosa e non hai gli strumenti ed dove mettere gli scarti!…
      L’Ansaldo Nucleare, inoltre ha a disposizione diverse apparecchiature/procedure sia per lo smantellamento (sorta di robot schermati con alta resistenza a flussi neutronici)che per il riavvio di impianti atomici. Per quel che riguarda lo smantellamento, lessi che la stessa Ansaldo è in trattativa col governo russo per accordi di collaborazione atti a smantellare e mettere in sicurezza vecchi sottomarini nucleari che, come sai, montano reattori tipo PWR (o simili). La stessa Ansaldo ha partecipato al riavvio della centrale armena di Mezdamor ed ha quasi concluso il nuovo reattore di Chernavoda in Romania (come accennavo in altri post) L’Ansaldo ha continuato ad investire e studiare nel nucleare…all’esterò però. La centrale di Palo Alto (Usa) 4000 Mw di potenza, funziona con turbine costruite dalla stessa Ansaldo (vi è anche un post nel forum a riguardo.
      Quello che dovremmo approfondire, dopo vent’anni di buio, sono le nuove tecniche di riprocessamento del combustibile (speriamo che i francesi ci insegnino qualcosa) è incentivare la ricerca sugli ADS magari anche quelli progettati in Italia (univerisità La Sapienza Roma) come il M.A.R.S che, da profano, reputo una buona macchina.

    6. daniele scrive:

      Su Bersani e smantellamento accelerato

      Edoardo lo smantellamento accelerato non esiste. Quel documento di 18 pagine indicava una strada che avrebbe dovuto portare a fare una legge parlamentare per il decommissioning. Siamo ancora al Safestore. La Sogin, e lo puoì sentire tu stesso, basta che scarichi l’audizione del nuovo AD al parlamento, non ha le capacità di fare decommissioning, erano i conduttori degli impianti, ma nessuno di loro sapva, e sà, come distruggere l’isola nuclere del Garigliano o Latina, tantomeno Trino.
      NON C’E’ SMANTELLAMENTO MA SOLO CONTROLLO E MONITORAGGIO COME PRIMA DEL 1999 ma a carico direttamente degli italiani.

      Riprocessamento

      Mi sembra che su una cosa siamo daccordo: il nucleare produce scorie difficili da gestire e sopratutto che non si trasformano quando il combustibile brucia (la CO2 emessa dagli impianti tradizionali, per dirla semplice il fumo e la cenere della legna. La cenere, anche se bruciando il legno ha inquinato, la spazzi via), invece Il combustibile nucleare rimane intatto.
      La nuova strada è l’autofertilizzante, il mangiarsi le proprie scorie o l’ADS.
      Insomma il nuovo nucleare è l’eliminazione del problema di fondo, le scorie,anche se Romanello non è daccordo. Io stesso ho detto che se non ci fosse il problema delle scorie, i punti di vista cambierebbero.

      MARS
      Il progetto MARS è un rattore scomponibile, ma di piccola potenza. Quando ne ho letto si diceva che poteva essere usato, per esempio, per impianti di dissalazione dia cqua marina.

      ANSALDO
      Nel 1999 la Commissione Scalia aveva realizzato un documento sulla gestione delle scorie che ipotizzava un’agenzia nazionale e una serie di attori per lo smantellamento, visto che c’erano “operatori” qualificati. Poi a Marzo la Sogin unicà realtà.
      Su questo hai ragione. Oggi dopo 8 anni potevamo essere i primi smantellatori, o almeno essere tra i più importanti. Invece siamo qui a spendere 270 milioni di euro per ritrattare il combustibile (una cazzata enorme)

      Se vuoi sapere alcune cose sulla Sogin, ma la ricerca è ormai vecchia di 1 anno, scarica IL DEPOSITO RADIOATTIVO che ho uplodato al sito di zonanucleare.com. Ecco l’indirizzo diretto

      http://www.zonanucleare.com/complementi/tesi_ricerche.htm

      A presto

    7. Pietruccio scrive:

      Per Daniele

      Su riprocessamento scrivi

      Mi sembra che su una cosa siamo daccordo: il nucleare produce scorie difficili da gestire e sopratutto che non si trasformano quando il combustibile brucia (la CO2 emessa dagli impianti tradizionali, per dirla semplice il fumo e la cenere della legna. La cenere, anche se bruciando il legno ha inquinato, la spazzi via), invece Il combustibile nucleare rimane intatto.

      Direi che vale il contrario:

      1. non siamo affatto daccordo che le scorie siano difficili da gestire

      2. le scorie nucleari col tempo decadono mentre i prodotti chimici no

      3. la CO2 non è certo il prodotto peggiore che viene emesso nella combustione, sono molto peggio, per esempio, i particolati, infinitamente più cancerogeni delle radiazioni, poi ci sono i composti dello zolfo e dell’azoto che producono piogge acide

      4. le sostanze chimiche, prodotti dalla altre fonti energetiche, compresa la lavorazione dei pannelli solari, si “trasformano” reagendo con altre, ma non conosco (perchè non è facile da trovare e non se ne parla spesso e probabilmente non si sa nemmeno quello che succede: basta vedere la polemica sulle reali conseguenze della CO2) la fine che fanno quelle sostanza, come si combinano, che fine fanno, se esistono meccanismi di concentrazione che le riveicolano verso l’uomo, quali sono le fasce di popolazione più colpite, che conseguenze avranno fra 1000 o fra 100′000 anni le tonnellate di sporcizia (quella cenere che dici di spazzare via: dove?) che riversiamo nell’ambiente, a differenza di quello che si fa giustamente con il nucleare dove si considerano tutte le possibilitÃ

    8. daniele scrive:

      Vedo che non hai risposto alal mia domanda. Mi dici che il nucleare si prende cura delle sue scorie (sapere che all’inizio le scorie si tumulavano dentro trincee di terra o addirittura, come ha rivelato l’Espresso alla Casaccia, in buste di plastica e poi seppellite, non mi sembra una’efficce occupazione. )

      Comunque rispondo ai tuoi punti e ti faccio delle domande

      1) hai ragione! Le scorie non sono difficili da gestire, semplicemente non sono gestibili! Da quando Fermi ha prodotto la prima reazione nucleare, questa tecnologia non ha saputo ancora eliminare questa “cenere” se non pensare di seppellirla a grande profondita, in un posto che abbia certe caratteristiche e che ancora non è stato trovato, anche se si stà studiando da 20 anni!Certo se mi dici il paese che ha un deposito geologico operativo dove stanno già portando i cask con le scorie vetrificate e quelli con all’interno le barre di combustibile esausto, stò zitto. (YM non vale perché si sà che ci sono stati falsi studi e se aprirà è solo per una decisione politica; non vale nemmeno lo WIPP perché è stato costruito e gestito da militari)
      Rispondi alla domanda! C’é già un deposito geologico in attività?

      2) Le scorie nucleari, che sono elementi radiottivi prodotti come scarto dalla fissione (il plutonio è l’elemento più famoso) e che vengono classificati come scorie di III grado hanno tempi di decadenza secolari (il plutonio perderà la sua carica radioattiva in 25 x 10 secoli = 250 secoli o 250*100 = 25.000 anni, cioè un tempo (per l’umanità) infinito.)

      3) e 4) Certo che tutto quello che facciamo provoca inquinamento, ma paragonare le scorie prodotte dalla lavorazione per costruire i pannelli solari con quelle nucleari mi sembra eccessivo perché per il nucleare sappiamo quali scarti produce durante tutto il processo dalla lavorazione all’utilizzo, ma del problema dei rifiuti prodotti dalla costruzione dei panneli solari non sappiamo niente.
      Parliamo di quello che sappiamo e cioè che la fissione ha prodotto nuovi elementi che non esistevano in natura, nocivi per l’ambiente che non possono essere distrutti ma “contenuti” in vere e proprie casseforti.
      I processi di combustione delle fonti fossili inquinano tanto, ma se voglio abbattere una centrale elettrica tradizionale lo posso fare, mentre demolire una centrale nucleare non è possibile, ma bisogna tagliarla a pezzettini, compattali, associare una matrice che blocchi la fuga di radiazioni che emette durante il decadimento e stipare da qualche parte il tutto.
      Rispondi alla domanda: ad oggi è stata smantellata una centrale operativa (le cosidette centrali di II generazione) riportando a green field il territorio?

      Grazie

    9. Edoardo scrive:

      Per Daniele:

      Appunto che lo smantellamento accelerato non esiste PERCHE’ NON ESISTE IL DEPOSITO OVE METTERE IL MATERIALE SMANTELLATO insieme alle altre scorie: è proprio qui l’ottusità di Bersani e di tutti gli idioti che lo seguono!
      Il nucleare, ripeto, è diventato quella voragine di quattrini proprio perchè si è tollo di mano agli addetti ai lavori (fisici, tecnici, ingegneri, ecc.) e si è dato in mano ai politici! La colpa è anche di di voi antinuclearisti che pensate che l’unico pericolo al mondo sia il nucleare.
      La centrale di Sellafield (UK) spenta nel 2003 (in esercizio dal 1956) verrà smantellata in 50/100 anni con costi ridottissimi (coperti con i ricavi da Kwh nucleare ottenuti in 47 anni di attività) e bassissimo rischio per gli operai. Gli scarti saranno immagazzinati in depositi di superficie iper sicuri…Noi non abbiamo neanche quelli

    10. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Il problema è che all’uomo comune alcuni problemi possono sembrare enormi, quando tecnicamente non lo sono affatto. Ecco perchè di certe cose, come giustamente dice Edoardo, dovrebbero occuparsi i tecnici. Non è una assurdità: se via ammalate di cancro vi rivolgete ad un oncologo, non ad un letterato. E sicuramente non state a discutere la diagnosi/cura che vi viene proposta, a meno che non siate voi stessi dei medici. Eppure stiamo parlando della vostra vita!
      La cosa più incredibile è che vi hanno convinto che per il nucleare è diverso: è un argomento ‘facile’, in cui ognuno può dire la sua. Rendetevene conto…

      “Rispondi alla domanda: ad oggi è stata smantellata una centrale operativa (le cosidette centrali di II generazione) riportando a green field il territorio?”
      Si, anche se non è una scelta furba tecnicamente. Nonostante questo (e dico nonostante!) la centrale riportata allo stato di Greenfield (concetto assurdo) c’è: è quella di Big Rock Point, nel Michigan, in funzione dal 1962 al 1997.
      Guardate qui, ad esempio:
      http://www.impactwire.com/article.asp?idarticle=2842

      Scorie.
      Non si è daccordo con me? Benissimo. Io credo che le soluzioni ci siano, siano affidabilissime ed assolutamente high-tech. Inoltre nuove tecnologie (di potenzialità interessantissime) sono allo studio, e ragionevolmente saranno disponibili nel medio-breve termine. Inoltre il nucleare è praticamente l’unica tecnologia che si preoccupa dei suoi ’scarti’.

      Qualcuno di voi è in grado di spiegarmi compiutamente la tematica delle scorie da un punto di vista anti-nuclearista (senza slogan, ma dati alla mano)?
      E soprattutto: immaginiamo che abbiate ragione. Niente nucleare, al mondo tutti gli altri sono tutti cretini (!?). La vostra proposta qual’è? Il ritorno alle caverne? L’energia eolica o solare? Il gas?
      Datemi un’alternativa valida (dico VALIDA e disponibile nel breve termine) e non esiterò a darvi ragione…

    11. Pietruccio scrive:

      x Daniele

      non ti offendere, ma vedo che sai, correttamente, condurre una discussione, nel senso che quando si vogliono mettere in difficoltà gli “avversari” si fanno domande del tipo “fammi capire” e così via tanto alla fine uno parlando si incasina da solo (l’ho imparato a un corso di psicologia i quali naturalmente me l’hanno spiegata in modo molto più raffinato e complesso ma io sono un tecnicaccio che riduce tutto alla banalità). Non so se in questo caso funziona, in ogni caso la cosa mi piace perchè vengono fuori un sacco di considerazioni interessanti.

      Io non dispongo di molte informazioni sull’argomento (ma vedo che comunque c’è chi è in grado di scendere in dettaglio) anche se volendo fare le pulci si potrebbe commentare.

      Vorrei solo porre l’accento su una cosa.
      Quella che non condivido è l’impostazione di fondo: nelle tue argomentazioni si dà per scontato che la radioattività sia il Ba-Bao, l’Uomo Nero, la morte fatta persona, ma non è così. Non so se hai letto l’articolo del 10 maggio sempilce semplice che ho fatto sull’argomento dopo aver letto quello sulle Scienze di Ronald K. Chesser e Robert J. Baker che parla degli effetti delle radiazioni nella zona di Chernobyl a venti anni dall’ incidente. Dacci un’occhiata e vedrai che non è che dobbiamo sotterrare Valdemort (vedi Harry Potter).

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