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Il combustibile nucleare italiano va in Francia?

13 Marzo 2006 di Amministratore

In un articolo su il “Corriere della Sera” di oggi c’è un articolo di Elena Comelli in merito all’ esito che dovrebbe avere la gara indetta circa un anno dalla Sogin per il riprocessamento all’estero del combustibile nucleare che l’ Italia ha ereditato dalla “stagione nucleare”, finita negli anni ottanta dopo il referendum del 1987.

Sono circa 235 tonnellate di combustibile nucleare (altre 47 tonnellate di combustibile nucleare mai utilizzato sono state già cedute alla tedesca “Nuken”) che attualmente si trovano sparse un po’ per l’Italia. I due partecipanti alla gara sono: British Nuclear Fuel Limited (Bnfl; del Regno Unito) e la Cogema (gruppo Areva; della Francia)
La giornalista Elena Comelli riporta indiscrezioni da cui si dovrebbe desumere l’esito della gara. Infatti, sebbene non sia ancora stato comunicato l’esito ufficiale della gara, tuttavia alcune recenti parole di Claudio Scajola (Ministro delle Attività Produttive) sembrerebbero indicare che sarà la Francia a ricevere in gestione il riprocessamento del combustibile nucleare italiano.
E lo stesso ministro ha dichiarato che l’accordo con la Francia per la gestione del combustibile nucleare italiano era uno dei dossier dell’ incontro bilaterale previsto per lunedì 27 febbraio tra il ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola e il suo collega francese Francois Loos sulla lotta alla contraffazione e sui dossier energetici. Accordo bilaterale poi annullato dopo l’ annuncio del premier francese Dominique de Villepin di appoggiare la fusione tra “Gaz de France” (Gdf) e “Suez”, la multiutility francese che controlla “Electrabel”, la società elettrica belga sulla quale l’ Enel ha puntato lo sguardo. La fusione tra “Gdf” e “Suez” sarebbe finalizzata prioprio ad evitare un’ Opa dell’Enel sulla “Suez”.



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