Urbino - Metodi radiochimici per la caratterizzazione di matrici liquide ambientali, biologiche e industriali
29 Settembre 2008 di AmministratoreDal 1 al 3 di ottobre si terrà ad Urbino il workshop “Metodi radiochimici per la caratterizzazione di matrici liquide ambientali, biologiche e industriali”.
L’ evento è organizzato dall’ Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e dal Centro di Radiochimica Applicata dell’ UniversitĂ di Urbino.
Durante il workshop saranno presentate e discusse le tecniche più attuali di misura della radioattività nelle acque potabili, nei reflui industriali e nei fluidi biologici, con la partecipazione di esperti nazionali ed internazionali (APAT, ARPA, ENEA, IAEA, INFN, ISS, JCR, NUCLECO, SOGIN, Research Centre Juelic e diverse Università italiane) e ci si propone di promuovere un’ inversione di tendenza volta al recupero di una tradizione tecnico-scientifica che tanta parte potrebbe ancora avere nella tutela della salute pubblica.
Negli ultimi anni, infatti, alcuni temi quali il controllo della radioattività nelle acque potabili, la necessità di valutazione dei NORM e dei TENORM legati ai relativi processi produttivi, le problematiche connesse al decommissioning delle centrali nucleari, eventi eccezionali ed eclatanti come il caso Litvinenko hanno fatto rinascere interesse verso le tecniche radiochimiche ed hanno nel contempo messo in luce come, nelle ultime decadi, sia notevolmente calato in Italia il know how su queste tecniche sperimentali. Questo processo di impoverimento tecnico e culturale ha seriamente compromesso la capacità del Paese di dare risposte rapide ed autorevoli nel caso di situazioni d’emergenza e di garantire un adeguato monitoraggio ambientale. Tale impreparazione appare particolarmente grave in un’epoca in cui si profilano, oltre ai rischi tradizionali, la possibile ripresa dell’ energia nucleare in Italia nonché le minacce legate al terrorismo internazionale.
Il workshop si terrĂ ad Urbino presso il Palazzo Battiferri (nell’ “Aula Blu”).
30 Settembre 2008 alle 18:34
Questo processo di impoverimento tecnico e culturale ha seriamente compromesso la capacità del Paese di dare risposte rapide ed autorevoli nel caso di situazioni d’emergenza e di garantire un adeguato monitoraggio ambientale.
Andatelo a dire a tutti gli sgherri di Legambiente, Greenpeace, WWF, Italia Nostra e compagnia briscola….tutti ’sti beoti sono sempre stati convinti che l’abbandono del nucleare sia stato anche sinonimo di sviluppo tecnologico (pover’a noi!!!)
3 Ottobre 2008 alle 18:12
INTERESSANTE INTERVENTO DI F.GUIDI CHE SOTTOSCRIVO IN PIENO
(pare che in Italia ci sia ancora qualcuno che ragiona)
“L’Italia deve tornare al nucleare, le imprese sono pronte a fare la loro parte ma il governo deve dialogare con l’opposizione per mettere le basi ad un accordo duraturo e accelerare perche’ dei 5 anni previsti per la posa della prima pietra, 5 mesi sono gia’ trascorsi“
4 Ottobre 2008 alle 16:32
IL CONVEGNO DI CARPI SI FA SEMPRE PIU’ INTERESSANTE
http://www.ilriformista.it:80/stories/adnkronos/14301/
Per D’Alema, che si dice favorevole, anche se sottolinea le difficoltĂ di un possibile ritorno al nucleare in italia, furono i petrolieri e non gli ecologisti a condizionare le scelte sul nucleare (come dico qui da anni).
Non condivido solo il fatto che nel suo intervento il leader tenda a scaricare le responsabilitĂ dei verdi: sarĂ pur vero che allora fecero solo un po’ di “facchinaggio” a interessi di ben altra portata, però hanno oggi la pesante responsabilitĂ di continuare a porre, per la loro parte, il veto su ogni possibile apertura nei confronti dell’atomo e continuano nella loro opera di disinformazione senza rendersi minimamente conto nĂ© della situazione in cui potrebbero spingere l’Italia, nĂ©, probabilmente, a chi stanno reggendo il gioco (sono straconvinto che piĂą del 99.9999% di loro è in buona fede, sono solo male informati).
Ho dovuto proprio ieri sera (con molta sofferenza interiore… scherzo… però, che fatica stare calmo a quella conferenza…) prendere atto degli effetti (da brivido) che in certi ambienti ha prodotto un’informazione distorta e totale in una certa direzione che ha martellato per ben vent’anni. Mah! Speriamo bene…