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Roberto Poli (Eni) - Enrico Mattei e il nucleare

27 Aprile 2006 di Amministratore

Sul “Corriere della Sera” di oggi c’è un’ intervista di Gabriele Dossena a Roberto Poli (attuale presidente dell’ Eni) sulla storia dell’ Eni e sul suo fondatore Enrico Mattei.

Roberto Poli afferma che Enrico Mattei fu un precursore illuminato di fenomeni che anche molti anni dopo la sua morte sono ancora di attualità .
Infatti Mattei (come Winston Churchill) ritenne che l’ energia è alla base dello sviluppo degli Stati e comprese come la soluzione migliore per unire aspetti politici ed aspetti aziendali sarebbe potuta essere solo un’ azienda a capitale pubblico ma gestita con criteri privatistici.
Ma Mattei non solo apri la strada allo sfruttamento degli idrocarburi e del gas naturale ma anche pensò a diversificare le fonti energetiche con la fondazione di “Agip Nucleare” nel 1957 e la successiva costruzione della centrale elettronucleare di Latina, che al momento di entrare in servizio aveva il reattore nucleare più grande in Europa e che pose l’ Italia ai vertici mondiali nella produzione di energia elettrica dal nucleare. Infatti negli anni successiva l’ Italia sarebbe balzata al terzo posto nella produzione di energia nucleare, dopo solo alla Gran Bretagna e agli USA.



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  • 5 Commenti a “ Roberto Poli (Eni) - Enrico Mattei e il nucleare”

    1. fornaciari scrive:

      Lettera alla Direzione dell’Archivio Storico dell’ENI

      Spettabile Direzione, gradirei sapere se l’Archivio storico dell’ENI conserva ancora i venti volumi dal titolo “Stampa e oro nero”, contenente i ritagli stampa, nazionale e internazionale, su Mattei e sul petrolio, che ogni giorno l’efficientissimo Ufficio Stampa dell’Ente faceva pervenire sulla scrivania del leggendario Presidente dell’Ente. La mia richiesta riguarda in particolare l’estate del 1956 : un geologo americano della Shell, tale Marion King Hubbert, aveva presentato nel marzo del 1956 un rapporto alla Conferenza annuale dell’American Petrolum Institute, rapporto che la Shell aveva poi pubblicato nel giugno di quello stesso anno con il titolo :”Nuclear energy and fossil fuels”, in cui si prevedeva dil declino della produzione petrolifera degli USA per l’inizio degli anni ‘70 e quella a livello mondiale – ma di questa seconda profezia si è parlato meno – per il 2000. Marion King Hubbert fu pesantemente criticato dall’industria petrolifera del suo Paese, come una Cassandra e un un pessimista e visionario non attendibile. Ma Hubbert ebbe ragione, infatti la produzione petrolifera USA iniziò a declinare proprio nel 1971, esattamente come lui aveva profetizzato 15 anni prima. Anche a livello mondiale il declino si è verificato, come lui aveva predetto, nei primi anni 2000, confermato dal raddoppio del prezzo del barile di petrolio negli ultimi tre anni. L’annuncio di Hubbert su una possibile crisi petrolifera futura scatenò, nell’estate del 1956, un ampio dibattito su tutta la stampa internazionale. Non può esser casuale che Enrico Mattei, nel novembre di quello stesso anno, richiedesse al Presidente del Consiglio, On. Antonio Segni, l’autorizzazione per realizzare a Latina la prima centrale nucleare italiana che divenne “critica” il 28 dicembre 1962. A quell’epoca, io lavoravo all’Agip Nucleare, si riteneva che l’iniziativa di Enrico Mattei fosse legata al desiderio di inserire l’ENI anche nel settore elettrico, in vista di un Ente Nazionale Energia (ENE) di cui in quei giorni si parlava, prima che si costituisse l’ENEL. Ma se fosse stato così , sarebbe stato sufficiente per Mattei costruire una centrale temoelettrica a gas, fonte energetica allora emergente, di cui egli era stato illustre pioniere in Val Padana. La mia personale convinzione invece é che Mattei conoscesse bene la profezia di Hubbert e fosse giustamente preoccupato di trovare delle concrete alternative al possibile declino della produzione petrolifera mondiale, che sarà poi confermato dagli studi di Campbell, Laherrere, Simmons e Leach, nei primi anni 2000. Enrico Mattei era uomo che sapeva guardare alto e lontano, con strordinaria e intelligente lungimiranza. Oggi si preferisce invece diffondere un improbabile e pericoloso ottimismo, come fa il recentemente pubblicato rapporto “World Energy Outlook 2005″ della IEA, sul futuro del mercato petrolifero con l’assurda previsione di un prezzo del barile di 39 dollari (si noti bene la precisione : 39$ non 40) al 2030!. La mia domanda per concludere é, se l’archivio storico ENI conserva ancora quei venti volumi, c’é traccia della profezia di Hubbert nei ritagli stampa del periodo giugno-ottobre 1956?

      Grazie per la cortese attenzione e per una eventuale gradita risposta.

      Paolo Fornaciari, Presidente del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare(CIRN) Roma, 28 maggio 2006

    2. MARCO GIOVI scrive:

      L’ATTIVITA’ SVOLTA DAL DOTT. FORNACIARI E’ DA LODARE L’ITALIA DEVE DIVENTARE ASSOLUTAMENTE UN PAESE INDIPENDENTE DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO E’ QUESTO RISULTATO POU’ ESSERE OTTENUTO SOLO CON IL RITORNO AD UNA PRODUZIONE MASSICCIA DI ENERGIA NUCLEARE , RIATTIVANDO, DOPO AVERLE RIAMMODERNATE , LE VECCHIE CENTRALI E COSTRUENDONE DI NUOVE INVECE DI SPENDERE SOLDI INUTILI PER LE FONTI RINNOVABILI , QUESTO SI DEVE FARE PER EVITARE UNA FUTURA CATASTROFE ENERGETICA PER L’ITALIA , VIVA IL CIRN ,VIVA IL NUCLEARE .

    3. Aleesandro scrive:


      io ho tutta collezione oro nero

    4. Aleesandro scrive:

      mac.capitalgroup@yahoo.it

    5. Domenico scrive:

      Cosa ne pensate della teoria sulla genesi abiotica del petrolio?

      io non mi sento di trascurarla, gli indizi sono molti.

      distintamente

      E. Mattei Credeva nel Nucleare ed aveva ragione.

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