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La Commissione europea lascia la porta aperta al nucleare

12 Gennaio 2007 di Amministratore

Nei giorni scorsi la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure per la politica energetica che l’ Europa dovrà seguire e che punta allo sviluppo delle energie ed al taglio delle emissioni inquinanti.

L’ Unione Europea punta a ridurre le emissioni di gas serra del 20% entro il 2020.
In questa ottiva viene presentata quindi come un’ opzione possibile quella nucleare che è libera dalle emissioni di CO2 e può dunque svolgere un ruolo importante nel mitigare i cambiamenti climatici.
Ecco che quindi al monento sembra poco realistico tentare di ridurre l’ attuale quota di nucleare: nell’ Unione Europea a 27 paesi (compresa Bulgaria e Romania) ci sono 152 reattori che producono il 30% dell’ energia elettrica necessaria.
Comunque sia la Commissione europea ritiene che il ricorso a tale fonte energetica sia deciso autonomamente dal singolo stato membro al fine di diversificare le proprie fonti energetiche, fermo restando che debbano essere sempre rispettate le misure necessarie per garantire la sicurezza e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Inoltre viene ancora rimarcata la presenza di una scarsa concorrenza caratterizzante il mercato dell’ energia e per superare questa situazione si punta a definire una chiara separazione della produzione energetica dalla distribuzione.



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  • 8 Commenti a “ La Commissione europea lascia la porta aperta al nucleare”

    1. Vittorio scrive:

      Era scontata questa conclusione non so perchè la commissione non abbia puntato unicamente sul nucleare……………………

      Saluti.

    2. domenico scrive:

      l’energia prodotta con il nucleare è , probabilmente, l’energia più pulita che esista, certo ci sono le scorie ma ammontano a soli 3 Metri cubi all’anno per centrale , poca cosa, le quali per altro vengono trattate con estrema attenzione, a differenza di altri rifuiuti……

      e fuoridubbio che al nostro continente serva un giusto mix energetico dove il nucleare farà la parte del leone.

      se ci giochiamo l’atmosfera siamo fritti, sarebbe ora di smetterla di bruciare in continuazioni combustibili fossili dai costi proibitivi e forvieri di gravissime tensioni internazionali dai costi incalcolabili.

      perciò , lo ripeto, ripensiamo seriamente ad un nuovo piano energetico con il nucleare

      sicurezza nucleare, mie opinioni, in fin dei conti e scoppiata una sola centrale in 50 anni provocando meno di 100 morti ( informazione OMS) mi sembra accetabile, chissa quante vittime ha fatto il petrolio?

      distintamnete

    3. domenico scrive:

      fonti alterntive rinnovabili , idrico escluso

      ben vengano a patti , che vado ad elencare:

      A) non usufruiscano di incentivi, agevolazioni, finaziamenti di nessuna sorta.

      B) non devastino intere vallate e non modifichimo il clima , per es. allambrando il vento?

      C) non diano problemi di risposta al carico

      D) non creino sfasamenti ecessivi , sula rete, ed ecessivi transitori dovuti ai continui tacca stacca.

      E) non costino nulla in più di altre fonti sulle tasche dell’utente finale, in bolletta?

      distintamente

    4. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Allo stato attuale della tecnologia mi sembra del tutto evidente che le energie alternative stanno alla soluzione del problema energetico nazionale come l’aspirina sta al cancro (corregetemi se sbaglio)!

    5. edoardo scrive:

      D’accordissimo con il Dott. Romanello e il Sig. Domenico
      per tutti gli pseudo ambientalisti che affermano: “…Il nucleare è pericoloso! Le scorie sono una scomoda eredità che lasciamo alle generazioni future!…”

      Ebbene cari eco-amici, anche un clima sconvolto con tutti i fenomeni che vediamo giorno dopo girono (desertificazioni, urgani, stagioni e temperature sconvolte) sono eredità molto molto peggiori rispetto alle scorie nucleari.

      Io sono convinto che sono più gestibili questi rifiuti rispetto al clima sconvolto IRREVERSIBILMENTE.
      Da tener presente che in 100 metri quadri possono essere stoccate scorie ottenute da 100 anni di attività nucleari e che questi depositi sono veri e propri laboratori di ricerca e radioprotezione E NON DISCARICHE ABBANDONATE. I cask e gli involucri che contengono le scorie, inoltre, in caso di danneggiamento, possono venir riestratte e rimesse in sicurezza. Se poi pensiamo che l’energia atomica non produce CO2 come si fa a non considerare il nucleare come una componenete del mix energetico italiano?
      … Certo se si affrontano i problemi scientifici con le ideologie e le demagogie di poltrona resteremo sempre gli ultimi.

      Grazie per l’attenzione.

    6. Giacomo scrive:

      Si infatti,era quasi ovvio che la commissione puntasse sul nucleare.Quando le scelte non sono in qualche modo condizionate si giunge alla conclusione piu’ equilibrata ed onesta per tutti.L’unico neo tuttavia,lo riscontro sulla liberta’ di scelta in politica energetica di ogni Stato.Forse a Bruxelles non si rendono conto che il nostro paese non e’ mai stato in grado di decidere autonomamente…..

    7. vito scrive:

      Convengo che l’energia nucleare possa essere preferibile per il minor impatto ambientale rispetto ai fossili,tuttavia dovremmo far rientrare nel dibattito una corretta valutazione dei costi.
      Es. i costi di investimenti nel nucleare spiazzerebbero quelli in energie alternative: penso alla rigassificazione (nel breve)ma anche alla biomassa che in molti paesi (brasile) è una importantissima realtà e che se non avessimo avuto l’idiozia di azzerare la Ferruzzi lo sarebbe anche in italia.
      Andando al rozzo facciamo entrare anche il Conto Economico nelle nostre valutazioni.
      cordialmente,
      va

    8. domenico scrive:

      biomasse

      che dire, vi porto un esempio dove abito vogliono costruire una centrale ” a legna” , sono stato invitato alla conferenza dove si illustrava l’impianto e le sue possibilità ,

      è emerso che la centrale produrrebbe 8 MWe a fronte di un consumo di “biomasse” di 80.000 Q.li anno ; cavoli dico, quanti camion dovrebbero transitare avanti e indietro nella valle dove abito. Mi viene in mente , quando, nei secoli passsati, in mancanza del carbo fossile, per fondere un cannone in bronzo disboscavano un’intera collina e poi c’è l’inquinamento in una valle stretta ci vorrebbe una ciminiera alta come i monti circostanti ( 600 Metri) e poi il patrimoni boschivo che fine farà , non voglio nemmeno pensarci.

      temo che non si ripaghi il costo di approvvigionamento delle bio masse costo per il talio gasolio per i camion ecc.

      distintamente

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