Fusione nucleare - una panoramica sull’ argomento
1 Giugno 2006 di AmministratoreSul “Corriere della Sera Magazine” di oggi c’è un articolo di Giovanni Caprara (responsabile della redazione scientifica del “Corriere della Sera”) in cui si fa una breve panoramica sulla fusione nucleare e del progetto per il reattore “ITER” (International Thermonuclear Experimental Reactor).
Giovanni Caprara in modo chiaro e semplice spiega il funzionamento di un reattore a fusione nucleare: esso usa come combustibile il deuterio e il trizio (isotopi dell’ idrogeno), aventi un periodo di decadimento decisamente inferiore alle migliaia di anni dei prodotti dei reattori nucleari a fissione.
Per riuscire a ottenere una fusione nucleare controllata tale da poter produrre energia elettrica sono stati portati avanti diversi progetti.
A livello internazionale i centri più impegnati nella ricerca per la fusione nucleare sono stati finora:
- l’ università di Princeton negli USA (ma attualmente il “Princeton Large Torus” è staro smantellato)
- il “Culham Science Center” di Culham in Gran Bretagna (dove è attivo ancora oggi il più grande reattore sperimentale a fusione esistente al mondo chiamato “Jet - Joint European Torus”)
Ma al momento più importante progetto di ricerca è quello per il reattore “ITER” che ha avuto nuovo vigore nel 2003. Dopo l’ esclusione del Canada quale paese idoneo ad ospitare il reattore (sebbene lo stessso Canada si fosse offerto a ospitare tale reattore sperimentale) c’è stato un periodo di contesa tra il Giappone e la Francia. Alla fine ha prevalso il sito francese di Cadarache. Il direttore generale dell’ impianto del progetto è il giapponese Kaname Ikeda (ex ambasciatore giapponese in Croazia) mentre il direttore scientifico è il tedesco Norbert Holtkamp.
Inoltre Giovanni Caprara ha intervistato Giorgio Rostagni che è presidente del “Consorzio Rfx” di Padova. Il “Consorzio Rfx” è composto da CNR, ENEA, Università di Padova e Acciaierie Venete e conduce esperimenti all’interno del progetto “ITER”. Giorgio Rostagni (presidente del “Consorzio Rfx”) spiega che il consorzio ha sperimentato una tecnologia denominata “fusione a campo inverso” che tuttavia prevederebbe campi magnetici più piccoli anche se ciò sarebbe più utile per avere una maggiore gestione dell’energie prodotta.
Diversamente nei laboratori dell’ ENEA a Frascati si sperimenta dal 1989 un reattore con una forma toroidale di tipo Tokamak (TFTR - Tokamak Fusion Test Reactor) denominato “FTU - Frascati Tokamak Upgrade” e che è il risultato di ricerche iniziate nel 1976.