Milano - Safety, Nuclear Risk and the Creation of an Italian Regulatory Authority
15 Ottobre 2008 di AmministratoreCi è stato segnalato per venerdì 17 ottobre un convegno dal titolo “Safety, Nuclear Risk and the Creation of an Italian Regulatory Authority” a Milano.
La costruzione di un framework per la regolamentazione degli impianti è uno dei passi fondamentali per la ripresa della generazione da fonte elettro-nucleare in Italia.
Si pongono, tuttavia, quesiti cruciali: quali devono essere i principi fondanti del modus operandi della nuova autoritĂ ? Quale modello si applica all’ Italia? La comunitĂ europea può aiutare con il suo pacchetto nucleare?
Come può l’ autorità procedere per garantire un’ elevata trasparenza e trasmettere sicurezza al pubblico?
Il convegno si avvarrĂ della presenza del Prof. George Apostolakis, Massachusetts Institute of Technology,tra i piĂą influenti esperti internazionali in materia di analisi dei rischi e sicurezza.
Tra i partecipanti:
- George Apostolakis (Korea Electric Power Professor of Nuclear Science and Engineering and Professor of Engineering Systems, Massachusetts Institute of Technology, and Advisory Committee on Reactor Safeguards, US Nuclear Regulatory Commission, Washington D.C., USA.)
- Giancarlo Aquilanti (Director of the Enel Nuclear Program)
- Emanuele Borgonovo (Director, ELEUSI-UniversitĂ Bocconi)
- Giuliano Locatelli (Manager, Power Projects Ansaldo Nucleare)
- Roberto Mezzanotte (Director, ISPRA Nuclear Department)
- Magnus Mori (International Regulatory Affairs, E.ON Kernkraft GmbH)
- Roberto Potì (Executive Vice President Corporate Business Development Edison)
- Massimo Romano (Chief Executive, SOGIN)
Il convegno è organizzato da “ELEUSI - UniversitĂ Bocconi” e “IEFE - UniversitĂ Bocconi” e si terrĂ a Milano in via Sarfatti, 25.
28 Ottobre 2008 alle 23:12
Interessante il fatto che a questo convegno sia presente la Sogin ed il suo AD Massimo Romano. Due soggetti che con il rinasimento nucleare non centrano per niente!
In parlamento si sta disutendo il ddl 1441 ter. L’attenzione è per l’articolo 15 che propone la nascita dell’agenzia nucleare , la ricollocazione dell’Enea, dell’Apat Nucleare (pardon ISPRA - dip. Nucleare) e… il commissariamento della Sogin. Proprio cosi. Commissariamento voluto fortemente dalla Lega per il ritardo nell’operazione di smantellamento. che per bocca del deputato leghista Stefano Allasia, durante la seduta di discussione generale alla Camera di quel disegno legge (23 ottobre), ha anche accusato l’Ad Massimo Romano di essersi creato “ex novo la funzione di direttore generale della societĂ , facendosi nominare per questa funzione dell’attuale Consiglio di amministrazione, pur in assenza di un’esperienza specifica nel settore nucleare, nonchĂ© di titolo di studio universitario, e ciò al solo fine di ottenere, in modo surrettizio, un congruo aumento di stipendio (quasi un milione di euro). L’intervento tempestivo della Corte dei conti ha minato questa indecente operazione di appropriazione indebita.”
Forse bisognerebbe che qualcuno glielo dicesse.
3 Novembre 2008 alle 00:52
Nel servizio di Report del 02/11/08 vengono illustrate vari lati oscuri della gestione Sogin… Che dire? Ora che si vuol ripartire con nucleare, a parer mio, invece di commissariarla di nuovo (come hanno fatto) io la toglierei di mezzo ed affiderei alla nascente Enes.
3 Novembre 2008 alle 03:11
Edoardo ma ha letto gli articoli 15 e 16 del DDL 1441 TER? Parlano del nucleare e di come sarĂ gestito dal governo. Leggili e poi ne riparliamo.
Sul commissariamento di SOGIN e sull’ENES sono solo giochi politici per gestire poltrone e potere. Prima era CNEN, poi ENEA, adessosarĂ ENES.
Ma tutto resta come prima.
Piuttosto rifletti sul fatto che l’APAT Nucleare non c’Ă© piĂą e che è stata annacquata nell’ISPRA; Certo sono tutti 60 aenni pronti per la pensione ma rappresentano, anzi rappresentavano, l’unico organo terzo di controllo radiologico. E quest fatto con un governo che vuole militarizzare la rinascita nucleare nopn è rassicurante.
Per un governo che vuole militarizzare la rinascita nucleare
3 Novembre 2008 alle 20:20
Militarizzazione?…Non credo.
Il fatto è che questa volta si vuol ripartire seriamente sia dal punto di vista organizzativo, burocratico, sociale e sopratutto tecnologico.
Quando partì la stagione nucleare (1950 1960) da noi non c’era tutta la “cultura” di oggi riguardo al combustibile, agli impianti, allo stoccaggio delle scorie, ecc.
Penso non sia onesto dire che ci tutto sarĂ come prima, con i soliti sbagli, i soliti ostacoli o la solita leggerezza…
Un fatto: dal servizio pare che tutto l’apparato italiano sia una bomba ad orologeria; dal 1963 al 1987 non c’è mai stato un incidente o contaminazione grave del territorio o della popolazione; solo per quel che riguard la centrale del Gariglio ci furono dei problemi e fu chiusa giĂ nel 1978 prima del rerendum. Si potrĂ dire superficilamente: abbiamo avuto fortuna!…Mah, allora chissĂ quanta ce ne vorrĂ ancora per sopravvivvere a tutti gli altri rischi relativi all’attivitĂ industriale (chimica, edile, ecc.)