ISPRA - la radioattività ambientale in Italia non costituisce alcun rischio
15 Aprile 2011 di AmministratoreDopo quanto accaduto in Giappone presso la centrale nucleare “Fukushima Daiichi 1″, si è sentito spesso parlare di una “nube radioattiva” che si sarebbe pian piano spostata dal Giappone giungendo anche in Europa: l’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) segue costantemente l’ evolversi della situazione in atto in Giappone e monitora costantemente le eventuali conseguenze ambientali in Italia.
L’ ISPRA svolge questo lavoro nell’ ambito dei compiti ad esso attribuiti dalla legislazione vigente quale autorità di controllo per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ed organo tecnico di supporto alle autorità di protezione civile per le emergenze nucleari e radiologiche.
Le valutazioni che l’ ISPRA sta svolgendo si basano sulle informazioni ricevute quale punto di contatto nazionale nell’ ambito per i sistemi di scambio rapido d’ informazioni predisposti dall’ IAEA (Agenzia Internazionale dell’ Energia Atomica), in attuazione della Convenzione per la Pronta Notifica d’ Incidenti Nucleari.
L’ ISPRA è in continuo contatto con l’ IAEA e con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Di seguito si riportano alcuni estratti tratti dal resoconto (aggiornato al 14 aprile) sull’ “Emergenza nucleare in Giappone” effettuata dall’ ISPRA in merito all’ attuale situazione della radioattività ambientale in Italia:
“Sin dal 12 marzo 2011, l’ISPRA ha richiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l’andamento di una eventuale presenza di radioattività in aria riconducibile all’incidente nella centrale di Fukushima in Giappone. Vengono effettuate misure giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Iodio 131 e Cesio 137. È stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale. Sono state programmate anche alcune misure su vegetali a foglia larga e latte al fine di seguire eventuali fenomeni di trasferimento dei radionuclidi nell’ ambiente.”
“I valori riscontrati non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.”
“Le concentrazioni sono in generale accordo con quelle rilevate in altri paesi Europei. I valori di concentrazione rilevati con le prime misure nei vegetali a foglia larga e nel latte sono notevolmente inferiori ai livelli massimi ammissibili stabiliti dai regolamenti Euratom.”
“Si conferma che, sino ad oggi [14 aprile], la rete automatica di monitoraggio dell’ intensità di dose gamma in aria dell’ ISPRA non ha rilevato valori anomali rispetto alle normali fluttuazioni del fondo ambientale locale.”
E’ possibile leggere sul sitoweb dell’ ISPRA un approfondito e costantemente aggiornato resoconto sull’ “Emergenza nucleare in Giappone”, con riuferimento anche alla radioattività ambientale in Europa e in Italia in particolare.
16 Aprile 2011 alle 21:33
Con l’aspirazione di 4 m3 di aria,(effettuata 2 volte al giorno), tramite spettrometria gamma non veniva rilevato nessun valore di I-131 Cs137 Cs134 e quando era presente era sotto l’MDA (Minima Attività Rilevabile)
Con l’aspirazione continua di 36 ore si aveva la presenza nel caso più elevato di 0.3 mBq/m3 di Iodio 131 il giorno 3 aprile. VVF Vercelli
19 Aprile 2011 alle 18:18
Grazie a questo governo potete chiudere anche il forum.
Arrivederci.
repubblica.it/ambiente/2011/04/19/news/nucleare_governo-1513...
20 Aprile 2011 alle 17:22
Perchè questi dati non sono resi disponibili al pubblico?
Perchè Francia, Germania, persino la Slovenia hanno un sito WEB con una carta geografica su cui appaiono i valori in tempo reale e L’ISPRA non provvede in modo analogo?
E’ una realizzazione alla portata di un 14enne un pò sveglio…non credete che tale mancanza dia a molti il sospetto che abbiate qualcosa da nascondere?