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Nascita dell’ ENSTTI (European Nuclear Safety Training and Tutoring Institute)

9 Marzo 2010 di Amministratore

Ieri 8 marzo il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy durante il suo discorso sul nucleare civile presso l’ OCSE (Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo) ha annunciato la nascita dell’ “ENSTTI” (European Nuclear Safety Training and Tutoring Institute - Istituto europeo per la formazione e tutoraggio nella sicurezza nucleare).

L’ “ENSTTI” è un’ iniziativa congiunta senza precedenti lanciata da quattro “TSO” (Technical Safety Organisation) europee: la francese IRSN (Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire), la tedesca GRS (Gesellschaft für Anlagen - und Reaktorsicherheit), la ceca UJV (Ústav jaderného výzkumu) e la lituana LEI (Lietuvos energetikos institutas).

Un “TSO” (Technical Security Organisation) è un’ organizzazione tecnico-scientifica che in modo indipendente effettua la valutazione della sicurezza degli impianti nucleari ed l’ analisi dei rischi radiologici.

L’ ENSTTI offrirà corsi per formare le abilità necessarie per poter operare in materia di sicurezza nucleare e radiazioni.
La formazione sarà organizzata in corsi di circa 6 settimane e periodi di diversi mesi di tutoraggio. Tutti i programmi prevedono lavori di gruppo, sessioni di simulatore, visite tecniche e discussioni aperte. Al termine del corso, si riceverà un certificato attestante le conoscenze apprese.
Potrà partecipare chi ha almeno una laurea specialistica (o titolo paritetico europeo\internazionale) nel settore del nucleare, chi opera nel settore TSO e sicurezza nucleare e gli operatori del settore nucleare.

Il primo corso si terrà in due sessioni:
- dal 12 luglio al 30 luglio 2010 a Monaco di Baviera (GRS)
- dal 30 agosto al 17 settembre 2010 a Fontenay-aux-Roses (IRSN).

Le registrazioni inizieranno a partire dal 15 marzo 2010.

Per maggior informazioni si possonio visitare i sitiweb:

ENSTTI (European Nuclear Safety Training and Tutoring Institute)

IRSN (Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire) [TSO francese]
GRS (Gesellschaft für Anlagen - und Reaktorsicherheit) [TSO tedesco]
UJV (Ústav jaderného výzkumu) [TSO ceco]
LEI (Lietuvos energetikos institutas) [TSO lituano]



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  • 18 Commenti a “ Nascita dell’ ENSTTI (European Nuclear Safety Training and Tutoring Institute)”

    1. Don Peppone scrive:

      Mentre Messieur Sarkozy annunciava in pompa magna la nascita dell’ENSTTI, un’associazione antinucleare francese divulgava documenti riservati di EDF (emessi tra il 2004 ed il 2009) e distribuiti su piu’ anni nei quali si desume che le centrali EPR hanno intrinsecamente un rischio di esplosione nel caso di variazione della potenza del reattore per adeguarsi alla richiesta di elettricità.
      Quindi, in sostanza vi erano e vi sono ingegneri dell’EPR che sapevano di questi problemi e non hanno detto niente ed intanto vi sono diverse centrali in costruzione.

    2. Renzo Riva scrive:

      Solo probremi tecnici ai quali Don Vincenzo Romanello ti risponderà per le rime.

      Se è terrorismo mediatico riscrivo qui quanto scrisse il prof. Battaglia a pagina 152 del suo libro

      L’illusione dell’energia dal Sole

      L’AMBIENTALISMO È PIÙ PERICOLOSO
      DI NAZISMO+COMUNISMO+TERRORISMO

    3. andrea.m scrive:

      Don Peppone scrive:
      10 Marzo 2010 alle 19:27

      Mentre Messieur Sarkozy annunciava in pompa magna la nascita dell’ENSTTI, un’associazione antinucleare francese divulgava documenti riservati di EDF (emessi tra il 2004 ed il 2009)

      Sai chi sia l’assocazione autrice della divulgazione? e se tali documenti siano reperibili in rete?

    4. andrea.m scrive:

      L’AMBIENTALISMO È PIÙ PERICOLOSO
      DI NAZISMO+COMUNISMO+TERRORISMO

      Va bene, Igor, lo sappiamo, l’hai già detto, solo il Socialismo Craxiano può salvare il mondo. (ci fosse ancora la buonanima ! )

    5. Renzo Riva scrive:

      A andrea.m

      …e vuoi che non sia in rete?
      Solo di questo sono capaci i sinistri e sedicenti ambientalisti: fare terrorismo e catastrofismo mediatico.
      Mai hanno progettato e condotto un cantiere a fine opera.
      Solo blaterare e basta.

      E persistono finché troveranno dei “lemmings” che seguono i pifferai non più tanto magici che li porteranno alla dissoluzione.

    6. Don Peppone scrive:

      http://www.sortirdunucleaire.org/

    7. mario scrive:

      E soprattutto, c’è una conferma dell’esistenza di questi documenti? e visto che si tratta di coumenti datati, non è che la cosa sia risolta da tempo, perchè magari risalgono ad un’epoca in cui si abbozzava il progetto, invece che al progetto definitivo?

    8. mario scrive:

      Errata corrige:
      “che si tratta di coumenti datati,” correggere in “che si tratta di documenti datati,”

    9. Don Peppone scrive:

      La pagina è questa e si tratta di documenti interni EDF:

      sortirdunucleaire.org/index.php?menu=actualites&sousmenu...

      Vedere in basso tutti i documenti le date e collegarle all’inizio della costruzione in finlandia e francia.

    10. Renzo Riva scrive:

      Chi ha interesse a mettere zizzania in Italia affinchè non ci si doti di un mix energetico comprendente il nucleare?

      Ma è facile!

      I francesi che con il suo capo Sarkozy vuole continuare a venderci l’energia sua prodotta col nucleare.

      In vent’anni l’Italia ha acquistato dalla Francia energia elettrica per 70 miliardi di euro.
      In pratica gli abbiamo pagato ogni anno il costo di un reattore permettendogli poi di…
      riporto quanto scritto in altro argomento:

      Da notare poi che tranne le spese del combustibile, della manutenzione ordinaria e straordinaria e di gestione nei successivi trenta anni (dal 31° al 60°) di funzionamento ci sarà solo la componente al numeratore del ROI (ritorno sull’investimento) ovvero il MON o EBIT (margine operativo netto) senza il denominatore del Capitale Investito (CP capitale proprio + CC capitale di credito) per non parlare poi del ROS e del AT conseguenti.
      I numeri inchiodano mentre le parole volano.

      …avere i benefici soprascritti non solo per trenta anni bensì per 59 anni.

      La guerra commerciale moderna si prevalentemente diffondendo disinformazione al fine d’avvantaggiarsene.

      Bravò Sarkozy! (scritto come si pronuncia in francese)

    11. andrea.m scrive:

      # mario scrive:
      11 Marzo 2010 alle 09:29

      E soprattutto, c’è una conferma dell’esistenza di questi documenti? e visto che si tratta di coumenti datati, non è che la cosa sia risolta da tempo, perchè magari risalgono ad un’epoca in cui si abbozzava il progetto, invece che al progetto definitivo?

      Da una rapida scorsa, il documento più allarmante, l’unico che parli esplicitamente di rischio di esplosione è il primo della lista, che però non è né datato né siglato, quindi poco attendibile.
      il secondo tuttavia, del 5 maggio 2009 e su carta intestata EDF è abbastanza singolare: il numero dei problemi che prende in esame.
      in una data in cui la centrale di Flamandeville avrebbe già dovuta essere operativa, denota una conduzione un po’ a braccio della costruzione della centrale.
      Cosa d’altra parte già evidenziata dai ritardi e dall’incremento dei costi.
      Comunque i francesi sono ben tutelati da una serie di organismi di controllo seri ed indipendenti e sono sicuro che non avvierebbero mai una centrale in presenza di dubbi sulla sua sicurezza.

      Ben altra cosa sarebbe se l’Areva dovesse costruire le centrali in Italia, dove anche gli stranieri imparano subito che i bug di progettazione si cancellano con le mazzette.

    12. andrea.m scrive:

      Renzo Riva scrive:
      11 Marzo 2010 alle 08:46

      …e vuoi che non sia in rete?

      Per carità! i tuoi interventi sono fantastici, così grotteschi nelle loro colorite iperbole, i tuoi copia-incolla auto-linkati tra i vari siti cui dispensi le tue perle di saggezza mi piegano in due dalle risate.
      tu da solo sei più utile alla causa degli ambientalisti di 10 Scalia e 20 Beppe Grillo messi insieme.
      Come direbbe il Berlusca: Grazie di esistere!

    13. mario scrive:

      Il documento del 2009 me lo sono letto tutto, ed è solo una lunga diatriba per definire i criteri di calcolo della simulazione in 3D, che se fatta con un criterio dà risultati sconcertanti e secondo l’altro criterio invece no.
      Alla fine propone solo di adottare un criterio comune per i calcoli.

    14. Pietruccio scrive:

      Chiariamo bene una cosa: un reattore nucleare tipo EPR (tutti quelli ad acqua in particolare) NON PUO’ ESPLODERE!!!!!!!!!!!!!

      Per motivi fisici intrinseci.

      L’avrò detto almeno 200 volte.

      Se qualcuno si autodefinisce esperto e dice che un reattore ad acqua leggera esplode è semplicemente un deficiente (defice nella conoscenza e nei ragionamenti).

      Io non so il frances e non ho tempo per leggere quei documenti ma se dicono qualcosa del genere sono contraffatti.

    15. Davide scrive:

      Secondo me i documenti sono autentici, per la mia modesta esperienza con EdF ed Areva. Mastico un po’ di francese anche se non sono pienamente letterato in quella lingua, ho già dovuto lavorare con altri documenti di EdF sempre in francese. E’ presentato uno studio di un possibile incidente, che si potrebbe avere. Lo studio è un classico studio di analisi del rischio associato al massimo incidente di progetto, (infatti l’incidente descritto evolve sempre con la fuoriscita del refrigerante dal circuito primario). Questo studio fa parte di un tipo di analisi molto frequente nell’industria nucleare e in altri settori avanzati, l’analisi di rischio, che è né più né meno che un metodo. Ora io non sono così esperto da dire niente su questo tipo di incidente descritto nel report di EdF, so solo però che il LOCA, che è il massimo incidente di progetto di un reattore nucleare in genere, non si è mai verificato.
      Gli ambientalisti fanno sempre leva sulla paura ed hanno gioco molto facile, soprattutto grazie a questi documenti di forte impatto; tutto questo sarebbe un po’ come dire che l’aereo non è sicuro, perché chi lo produce fa analisi di rischio: è proprio vero il contrario. Il motivo percui tali documenti non vengono divulgati è perché sono documenti privati riservati ed interni.
      sortirdunucleaire.org/actualites/dossiers/EPRrevelations/sdn...

    16. Alice Virtù scrive:

      Consiglierei vivamente ad andrea.m di iniziare a ragionare con la propria testa e non con quella di Emilio Fede. Ne troverà giovamento e si stupirà di quante cose nuove potrà scoprire..

    17. Pietruccio scrive:

      x Davide

      E dov’è che i francesi parlano di esplosione?

      Esplosione di che tipo? Nucleare?

      (sono domande vere, non retoriche… non so il francese e per quel poco che capisco la parola explosion, che mi risulta valida anche in francese, non la trovo proprio, non è che è stata scambiata con la parola exploitation che però vuol dire un’altra cosa)

      NB: il LOCA è una cosa ben diversa da una esplosione e non innesca esplosioni (e neanche escursioni anomale di reattività). L’unico tipo di esplosioni, non certo pericolose per la struttura di contenimento, in caso di LOCA sono di tipo chimico e possono essere causate, in linea teorica, da parte dell’idrogeno che si genera nella combinazione chimica dell’acqua di raffreddamento con le camice incandescenti di zirconio delle barre di combustibile. E’ stato il problema verificatosi a TMI e oltretutto completamente equivocato dalla stampa che ha messo il mondo in allarme per niente in quanto l’idrogeno si trovava nel circuito primario ma i giornali hanno detto che aveva riempito l’intero edificio ipotizzando la rottura del contenimento: è comunque un problema limitato, al quale si è già pensato, e sono già state trovate soluzioni: forse ciò di cui si parla in quei documenti è una delle verifiche computerizzate tramite simulazione.

    18. Davide scrive:

      Ciaoo Pietruccio
      Il documento è uno studio di un incidente che evolve con l’espulsione delle barre di controllo, (”L’étude d’éjection de grappe pour l’EPR FA3″). Io non ho visto che si parli di esplosione del reattore nel documento. Poi non si parla neanche di quale sia la probabilità di questo tipo di incidente.
      Poi io non entro nel merito del perché e del percome, ci sono mesi di lavoro di più persone in un lavoro del genere. Secondo me non c’è niente di allarmante nel fare uno studio o dei calcoli.
      Greenpeace sostiene che EdF si è messa a risparmiare mettendo a rischio la sicurezza del sistema. E per dimostrarlo pubblicano documenti riservati di cui quasi nessuno può capirci qualcosa: l’effetto desiderato di fare terrore è raggiunto. Ora, il cost reduction EdF potrebbe anche averlo fatto, (anzi vista la crisi…) ma così tanto da rendere il reattore una bomba? E su dei componenti legati alla sicurezza poi? Mi sembra una bella panzana. Qual’è la attendibilità di GreenPeace a livello di tecnologia (loro dicono che hanno sottoposto i documenti a dei tecnici specializzati)? Poi chi vuole bersela come al solito se la berrà anche questa.

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