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Il nuovo ente IRPA al posto dell’ APAT?

13 Giugno 2008 di Amministratore

A breve potrebbe esserci la scomparsa dell’ APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente), i cui compiti andrebbero ad un nuovo organo: l’ IRPA (Istituto per la ricerca e la protezione ambientale).

Tutto nasce da un emendamento (che è stato presentato dal Governo) al decreto sull’ emergenza rifiuti, attualmente in discussione alla Camera.
In pratica Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente), Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) e Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) andrebbero a confluire nell’ Irpa (Istituto per la ricerca e la protezione ambientale) dando così vita ad una ” super agenzia” con amplissimi compiti (sicurezza nucleare compresa).

Ecco una breve analisi dei tre enti in questione:
- L’ Apat è nata nel 1999 ed ha la sua sede principale a Roma. Ha oltre 700 dipendenti soltanto a Roma.
- L’ Infs è nato nel 1993 ed ha la sua sede a Ozzano Emilia, in provincia di Bologna. Ha circa 85 dipendenti.
- L’Icram è nato nel 1982 ed ha la sua sede centrale a Roma e due sedi decentrate a Palermo e a Chioggia. Ha circa 350 dipendenti.

La volontĂ  è creare un unico organismo per razionalizzare la spesa (come dichiarato dal Ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo.

Alcune critiche negative tuttavia si sono levate contro questa decisione in quanto una riforma del genere andrebbe ben definita in un provvedimento specifico e non inserita in modo secondario all’ interno di un decreto sull’ emergenza rifiuti.



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  • 1 Commento a “ Il nuovo ente IRPA al posto dell’ APAT?”

    1. Ing. Maurizio Pacini scrive:

      Non solo una riforma del genere andrebbe ben definita in un provvedimento specifico (e non inserita in modo secondario all’ interno di un decreto sull’ emergenza rifiuti), ma da questo nuovo Istituto (che, mi pare di capire, sarebbe sempre sotto la vigilanza del Ministero dell’Ambiente) andrebbe scorporato l’attuale Dipartimento nucleare dell’APAT, che, in quanto organo responsabile della sicurezza degli impianti nucleari, dovrebbe essere invece potenziato e posto sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo economico o della Presidenza del consiglio dei ministri.
      Se davvero si vuole far ripartire il nucleare.

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