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Le Scienze - Crescere con Chernobyl

14 Maggio 2007 di Amministratore

Sulla rivista “Le Scienze” di maggio 2007 (numero 465 - edizione italiana) c’è un articolo di Ronald K. Chesser e Robert J. Baker che parla degli effetti delle radiazioni nella zona di Chernobyl a venti anni dall’ incidente.

Anche la stessa copertina del suddetto numero della rivista è dedicata all’ argomento con un emblematica frase: “Imparare da Chernobyl”.
Invece il titolo dell’ articolo è “Crescere con Chernobyl”.

Si premette che per via della lunghezza dell’ articolo qui non sarà possibile seguire tutte le considerazioni fatte dai due studiosi e per approfondire sarebbe cosa utile trovare una copia della rivista (è ancora in edicola, sempre che troviate un esemplare…). L’articolo sulla rivista “Le Scienze” è abbastanza lungo e segue diversi ambiti di approfondimento. Qui si è cercato semplicemente di fare una sintesi che ovviamente sarà incompleta nelle argomentazioni. Detto questo, possiamo andare avanti.

Ronald K. Chesser e Robert J. Baker dichiarano di aver visitato per la prima volta la cosiddetta “zona di esclusione” di Chernobyl (cioè una zona circolare con raggio di 30 km dal punto di ubicazione della centrale di Chernobyl) nel 1994 per analizzare gli effetti biologici a lungo termine delle radiazioni ionizzanti conseguenti all’ incidente avvenuto il 26 aprile 1986 al quarto reattore della centrale. E da allora hanno condotto per diversi anni studi sulla fauna locale in particolare nella zona della “Foresta Rossa”, così soprannominata per via del colore degli alberi bruciati e scoloriti dalle radiazioni. La “Foresta Rossa” è molto vicina alla città Pripyat che fu fatta evacuare dai suoi 50.000 abitanti. Pripyat distava circa 3 km dalla centrale ma non fu investita direttamente dalle nubi di cenere radioattiva (le nubi seguirono due direzioni: traccia nord e traccia ovest che sfioraono la città di Pripyat)
Dunque si fa rilevare comunque che il materiale radioattivo derivato dall’ incidente di Chernobyl non cadde in modo omogeneo e a causa di questa disomogeneità gli effetti sulla fauna sono poco facili da esaminare perchè un animale di una zona poco contaminata poteva essersi poi spostato in una zona altamente contaminata e viceversa.

I due studiosi iniziarono a studiare alcuni topi selvatici ed analizzarono i loro cromosomi, stupendosi che nonostante le alti dosi di radioattività questi roditori avevano un aspetto normale senza alcun danno evidente ai cromosomi.

Al momento la radioattivà è meno del 3% di quella iniziale seguita all’incidente e la fauna selvatica attualmente prospererebbe, dopo l ‘iniziale declino.
I principali radionuclidi di Chernobyl sono lo stronzio 30 e il cesio 137: lo stronzio tende a depositarsi nelle ossa e nei denti, il cesio si accumula nei muscoli e in altri tesstui molli.

Ronald K. Chesser e Robert J. Baker in altre parole attraverso i loro studi affermano che gli effetti a lungo termine delle radiazioni sugli animali sono ancora in fase di studio e sarebbe errato giungere già a delle conclusioni.
Inoltre le ricerche di questo tipo sono spesso soggette a vari fattori che incidono sull’ attendibilità della ricerca stessa: motivi politici, preconcetti degli studiosi, procedure di analisi non rigide e lasciate a possibili interpretazioni più o meno libere.
E per questo motivo che Ronald K. Chesser e Robert J. Baker affermano che si dovrebbero innanzitutto definire degli standard severi per la radioecologia e trovare un sistema rigoroso per distinguere le variazioni naturali da quelle derivate dalle radiazioni ed altri agenti contaminanti in un ambiente che non era campionato prima del rilascio delle radiazioni.
A tuttoggi ci sono studi relativi a Chernobyl condotti su grano, topi, uccelli ed umani che hanno raggiunto la conclusione che i tassi di mutazione sono elevatissimi, altri studi viceversa hanno affermato che non si sono verificati rilevati mutazioni genetiche.

Inoltre per evitare i preconcetti degli studiosi l’analisi migliore sarebbe quella “cieca”, cioè quando il ricercatore non sa se i campioni provengano del gruppo sperimentale o da quello di controllo.
A questo poi si aggiunge che spesso la stampa non riporta in modo chiaro e comprensibile i dati di un’ indagine, facendo apparire curiosi e strani i diversi risultati ottenuti dai vari rapporti pubblicati nel 2006 (in occasione del ventesimo anniversario dell’ incidente di Chernobyl) che hanno sostenuto che il disastro avrebbe causato 93.000 oppure 70.000 oppure 4.000 oppure appena qualche centinaia o anche soltanto 31.

Ronald K. Chesser e Robert J. Baker nel finale affermano quindi che è difficile dare un senso preciso ai dati per poter giungere a conclusioni sicure ed ancor oggi non sarebbe possibile fare quindi un accurato bilancio del numero dei morti e delle malformazioni causate dall’ incidente.

L’ articolo originale è stato pubblicato su “American Scientist” di novembre-dicembre 2006.
Ronald K. Chesser è professore di scienze biologiche alla Texas Tech University, dove dirige il “Center for Environmental Radioation Studies” e da anni studia l’ analisi delle emissioni radioattive degli incidenti nucleari .
Robert J. Baker è professore di scienze biologiche alla Texas Tech University, dove dirige il “Natural Sciences research Laboratory” e si interessa da tempo delle conseguenze molecolari negli organismi esposti alle radiazioni di incidenti nucleari, in particolare di Chernobyl.

Le Scienze - Crescere con Chernobyl - di Chesser e Baker



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  • 14 Commenti a “ Le Scienze - Crescere con Chernobyl”

    1. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Invito chi interessato a leggere l’articolo: è illuminante.
      Oggi la zona di Chernobyl, abbandonata dagli umani, è di fatto diventata un parco naturale (come rilevano gli autori dell’articolo).
      Tali fatti dovrebbero far riflettere su chi terrorizza da anni l’opinione pubblica col pericolo delle radiazioni e sulle ‘tragedie’ apocalittiche che ha le radiazioni hanno causato…

    2. Carlo scrive:

      Chernobyl Legacy by Paul Fusco

      http://inmotion.magnumphotos.com/essays/chernobyl.aspx

    3. Enrico B. scrive:

      Carlo…se vuoi strappare qualche lacrima io ti posto dei link con foto del Darfur, o dell’Iraq…dai per piacere…non abbassiamoci a livelli infimi.

    4. Edoardo scrive:

      In risposta a Carlo voglio solo ribadire una cosa: morti, cancro, nati deformi ci sono stati e ci sono anche vicino ai petrochimici (Porto Marghera, Priolo, Gela) quelli che producono benzina ed olio combustibile che serve ad alimentare auto e centrali termoelettriche.
      In passato ho segnalato e sottolineato nel forum che quest’impianti hanno distrutto l’ambiente circostante, versando in mare e nelle falde tonnelate di mercurio e altri metalli pesanti (ci fu neanche un paio di mesi fa un servizio ampio e dettagliato su LA NAZIONE 20/03/07) come mai, allora, non segnalate anche un link fotografico delle vittime del petrolio, del carbone o dell’amianto?… Forse la lobby petrolifera vi fa più paura di quella nucleare oppure siamo solo di fronte ad ipocrisia bella e buona?
      Saluti.

    5. Giusy scrive:

      Secondo me il nucleare è un autentica cavolata, da eliminare seduta stante… E poi Berlusconi k continua a sparare caxxate…. Sarà k ho sl 13 anni e di vita ne ho vita poca, però mica sn stupida..

    6. Bellaz89 scrive:

      xGiusy

      E’ un po troppo semplicistico dire “non vogliamo il nucleare” io non sono assolutamente con Berlusconi e con la dx, ma sostengo il nucleare in quanto la nostra società è dipendente dall’ energia , che non è un bene come un altro. Senza l’energia non si può mandare avanti il sistema industriale , ne sostenere una popolazione di 60 mln di persone concentrate nei centri abitati. Senza l’energia non potremmo permetterci il lusso di stare a scrivere comodamente sui forum di internet, e in generale , di dedicare al tempo libero parte della nostra esistenza. Senza l’energia , la maggior parte della popolazione dovrebbe ritornare a lavori totalmente manuali, e molti dei diritti per noi ritenuti fondamentali (assistenza civile, sanità , educazione), non potrebbero essere mantenuti.

    7. Edaordo scrive:

      La vera cavolata (per non dir peggio!) nonchè irritante menzogna è chi ci vuol convincere che solo con il sole ed il vento riusciremo a sostituire le fonti fossili.
      Nel forum la questione, sia dal punto di vista tecnico scientifico ed economico, è stata ampiamente analizzata e discussa E SMENTITA (sia da gente di destra che di sinistra): si invita, chi ne ha voglia, un’attenta lettura… Con l’ideologia ambientalista, mi pare, in Italia non abbiamo combinato niente. E’ un po’ quello che è successo a Napoli: NO alle discariche, No ai termovalorizzatori SI solo alla raccolta differenziata!… com’è andata a finire lo sappiamo tutti.

    8. Edoardo scrive:

      Chiedo venia ma ho scritto male il mio nome nel post: Edoardo

      Saluti.

    9. Pietruccio scrive:

      Andando a spilluzzicare di qua e di là su internet ho trovato una tesi che mi è piaciuta veramente. In sostanza dice questo:

      Fare le centrali, e farle subito. Poi… dopo… si discute… Dopo però…

      Non è sostanzialmente diversa da quello che ogni tanto diciamo, ma è il modo disarmante e chiaro di esprimerla che, secondo me, fa la sua forza.

      L’importante è che non venga presa come una provocazione. La demagogia, la mistificazione e la montagna di falsità che inondano tutti i giorni media e discussioni non lasciano spazio a nient’altro.

      Spero solo che il ministro Scajola segua senza tentennamenti quella linea.

    10. Renzo Riva scrive:

      Bellaz89 scrive:
      11 Marzo 2009 alle 18:06

      Oh! Finalmente! qualcuno/a che ragiona con la testa e non con l’ideologia.
      Uomo o donna che tu sia posso dire che io socialista di cdx e tu di csx potremmo già da subito fare un governo di unità nazionale e rimboccarci le maniche perché c’è tanto da fare per uscire dall’attuale situazione.
      Alla tua persona, maschio o femmina che tu sia, invio un caldo bacio e abbraccio.
      Mandi

    11. Edoardo scrive:

      Per Pietruccio:

      circa un un mese e mezzo fa scrissi a IL GIORNALE proprio a proposito dei possibili “tentennamenti”: con mia grande sorpresa mi rispose Scajola in persona con vari riferimenti a tutti i fututi passi per il ritorno del nucleare in Italia.
      Dopo qualche giorno (24/02/2009) lo storico accordo fra Italia e Francia sul nucleare e sull’avvio per la costruzione delle prima 4 centrali.

      Restiamo ottimisti.

    12. Pietruccio scrive:

      Avevo letto il tuo bell’intervento e anche la risposta del ministro, che vedo sta “facendo” delle cose più che parlare.

      Per contro, non so se è solo una mia impressione, ma mi pare che si sia scatenata la propaganda antinucleare in maniera molto più pesante di quanto non fosse solo l’estate scorsa. Ogni giorno vedo articoli, interventi e iniziative in tal senso condite con le solite assurdità.

      Mi sto anche rendendo conto che il dialogo serve poco, anche se, da parte di qualcuno, c’è una certa richiesta di informazioni vere. Non sarebbe giusto lasciare quella gente completamente in balia degli “stregoni” senza neanche fargli venire un qualche dubbio. Altri ancora hanno bisogno di un po’ di conferme. L’importante, comunque, è che chi prende le decisioni si preoccupi di andare avanti senza dar retta a tanti discorsi.

      Restiamo ottimisti.

    13. Edoardo scrive:

      Proprio ieri ero ad un convegno a Vaprio D’Adda (MI) al quale era presente anche Renzo Riva ove, all’interno della mostra sulla casa ecosostenibile, si svolgeva il dibattito “Il Nucleare Conviene?â€
      I relatori erano tale Sergio Zabot ed un altro signore di Legambiente, del quale non ricordo il nome, ovviamente contro il nucleare e l’Ing. Giorgio Prinzi del CIRN (Comitato Italiano Rilancio del Nucleare) ovviamente a favore dell’atomo (2 contro 1)
      A parte quello di Legambiente che, ormai, conosciamo l’ideologia, quello che si chiamava Zabot si è presentato come “uno non ideologicamente e/o politicamente contro il nucleare†che però muoveva le sue critiche basandosi sul libro “L’Illusione Nucleare†scritto insieme a tale Carlo Monguzzi…

      E ti pareva: Carlo Monguzzi Consigliere regionale dei Verdi e co-autore insieme a Sergio Zabot del libro “Illusione nucleare”, edito da Melampo, editrice di stampo progressista nata a Milano nel 2004
      Fortuna che “non erano ideologicamente e/o politicamente contro il nucleare†tra l’altro (è la cosa l’ho tyravta alquanto ipocrita) prima di cominciare a parlare, Zaboti ha invitato tutti i presenti a comprare il volume affinché il ricavato fosse devoluto in beneficenza ai bambini di Chernobyl (io non l’ho comprato)

      Ai dati presentati da Prinzi, Zabot ha illustrato i suoi che stranamente si accanivano solo sui costi enormi (“un bagno di sangue†ha detto riferendosi ai costi di Olkiluoto) del nucleare, per resto i discorsi erano vaghi (le scorie sono pericolose e ingestibili, nucleare civile = nucleare militare, ecc.) ed imprecis confondeva Olkiluoto con Flamanville, non ha detto che in Francia sta partendo un altro cantiere nucleare a Penly (ove parteciperà anche l’Enel) diceva che da Caorso ogni mese partono treni pieni di scorie (????????Ma se sono partiti solo due treni in due anni! 2006-2008) l’energia nucleare viene utilizzato pochissimo perché questa viene ceduta nei tempi lunghissimi di decadimento (infatti l’elettricità che abbiamo in casa viene prodotta non dal calore della fissione che fa bollire l’acqua ma direttamente dalle radiazioni!…????????) Infine, in un attimo di stizza, ha definito i reattori nucleari delle “pentolacce a pressione†(alla faccia che dotto ingegnere)

      Dopo l’incontro (ci saranno state neanche 20 persone relatori compresi) penso che chi era arrivato nuclearista è tornato a casa tale e quale così come per chi era antinucleare.
      La cosa sgradevole, caro Pietruccio è che certi dibattiti si fanno sempre mettendo in minoranza chi è a favore il quale, per forza di cose cerca di presentare i dati parlando da tecnico, mentre gli altri, affermando fesserie e addomesticando le notizie, parlano alla portata di tutti: risulta allora che la gente si trova più in sintonia con quest’ultimi.

    14. Renzo Riva scrive:

      … continuo io il discorso Edoardo.
      Un tale, che dopo ho appurato essere un pensionato, dopo aver sentito l’ing Prinzi dire perché era improponibile il FV, per i costi e per le rese, ha avuto l’ardire di cominciare il suo discorso col dire : Siccome il Sole è gratis e a costo zero …
      Al che ho rimbrottato se avesse sentito la parte svolta dall’ing. Prinzi.
      Ma il bello viene alla fine quando l’avvicino per chiedergli che scuole aveva fatto e lui mi rispose di esse un’elettronico e ciò basta a squalificarlo.
      Il mio intuito e fiuto invece mi diceva fosse un funzionario di partito, indovinate voi quale, colà per sostenere la causa degli eterni ritardatari sulla Storia ed in asintonia sul sociale.
      Il moderatore che voleva trovare delle assonanze fra Prinzi e gli altri interlocutori alla fine ha dovuto desistere dopo il mio intervento che ora non ho il tempo di riassumere.

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