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Sogin e Areva - firmato il contratto per riprocessamento in Francia del combustibile nucleare italiano

9 Maggio 2007 di Amministratore

Un comunicato dell’ Areva di stamattina 9 maggio afferma che Anne Lauvergeon (CEO di “Areva”) e Massimo Romano (Amministratore delegato di “Sogin”) hanno firmato un contratto di oltre 250 milioni di euro relativamente al trattamento di 235 tonnellate di combustibile nucleare esaurito.

Questo contratto fa seguito all’ accordo inter-governativo fra Italia e Francia sottoscritto il 24 novembre scorso a Lucca.
Il contratto firmato prevede il trasporto, il trattamento e il condizionamento del combustibile nucleare esaurito delle ex centrali nucleari di Caorso (190 tonnellate), Trino (32 tonnellate) e Garigliano (13 tonnellate).

Le operazioni di trasferimento del combustibile nucleare esaurito italiano verso l’ impianto Areva presso La Hague in Francia inizieranno nel 2007 e richiederanno circa 5 anni.
Con il trattamento si punta a separare quella parte del combustibile già irraggiato ancora di valore commerciale e di cui Areva ha il compito di trovare come impiegare; mentre la restante parte (intesa come “rifuto finale” di scarso interesse commerciale, definizone non esatta ma che rende bene l’ idea) dopo il trattamento dovrà rientrare in Italia non oltre il 31 dicembre 2025.

Massimo Romano ha dichiarato che grazie a questo contratto l’ Italia parteciperà anch’ essa alla scelta del trattamento del combustibile nucleare esaurito e poter quindi procedere meglio alla fase di decommissioning degli impianti interessati in condizioni di maggior sicurezza e in un clima di utile collaborazione con i territori interessati. Questo contratto inoltre mira ad avvicinare il marchio Sogin ad Areva per poter stabilire alleanze per cogliere future opportunità che si presenteranno sul mercato internazionale del decommissioning.

Anne Lauvergeon ha dichiarato inoltre che questo accordo conferma l’ interesse verso la scelta del riprocessamento e del riciclo del combustibile irraggiato e testimonia la leadership di Areva in questo settore.

Sul sito di “Areva” si può leggere il testo del comunicato di stamattina 9 maggio in diverse lingue:
- “AREVA et SOGIN signent un contrat pour le traitement de 235 tonnes de combustibles usés” (in lingua francese)
- “AREVA and SOGIN sign a contract to Reprocess 235 tons of used fuel” (in lingua inglese)
- “Sogin e Areva firmano il contratto per riprocessare in Francia il combustibile nucleare per un valore di oltre 250 milioni di euro” (in lingua italiana; è un file pdf di 1 pagina)

Al momento sul sito “Sogin” non è presente ancora alcun documento sull’ evento.



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  • 19 Commenti a “ Sogin e Areva - firmato il contratto per riprocessamento in Francia del combustibile nucleare italiano”

    1. Edoardo scrive:

      Solo un espediente del governo per rimandare la localizzazione di un sito unico per le scorie. Un espediente che permetterà per altri 18 anni alla nostra classe dirigente di perdere tempo. Così noi diamo ai francesi, pagando, del combustibile esausto da cui ricavare altro combustibile e poi gli scarti della lavorazione ce li riprendiamo. E come se io pago uno per fargli il pieno alla macchina e poi mi metto a respirare lo scarico della sua auto.
      Qui non si tratta di essere pro o contro il nucleare, si tratta di buon senso…

    2. gauss2 scrive:

      ci sono certamente aspetti di cui tenere conto .. in primis il fatto che facendo fare la trattazione all’Areva quelli di Sogin possono apprendere come fare anche loro .. forse sembra una sciocchezza da dire .. ma da fare un trattamento come quello che faranno i francesi non è per niente banale .. soprattutto richiede macchine che loro hanno per il riprocessamento e noi no .. vale la pena investire in tal senso se poi le usi poco dopo questo lavoro?! .. non sò quanto la Sogin attualmente possa permettersi tali macchine e quanto tempo si debba attendere prima che il loro utilizzo sia ben appreso dai tecnici … non è una sciocchezza! .. dentro al combustibile esausto cio sono molti isotopi .. quindi discernere quali sono e accantonarli non è banale! .. anzi!
      che poi la cosa passi come un ulteriore perdita di soldi pubblici .. rimando al punto in cui dicevo che l’uscita dal settore energetico nucleare ha creato questo problema … non perchè se oggi avessimo le centrali il problema non ci sarebbe .. ma perchè lo avresti ammortizzato nei profitti di produzione conteggiati nell’investimento della centrale.
      Di più con un settore attivo ti tieni aggiornato e molto probabilmente porti avanti anche tu come nazione le tecniche di riprocessamento o mal che vada crei delle joint venture con società estere (Areva tanto per citarne una!)
      così hai perso i soldi dell’investito , hai speso per mantenere le centrali in sicurezza tutto questo tempo (la classica manutenzione che in una centrale nucleare anche quando è spenta devi cmq mantenere), hai speso soldi per una ancora parziale decommissione e ora devi pagare per il trattamento e poi dovrai pagare per il magazzino di stoccaggio (che sia deposito nazionale o locale).
      Totale e morale della favola .. un sacco di soldi che potevano in altro modo essere meglio utilizzati a suo tempo se si fosse presa una decisione più saggia..
      perciò è alla classe politica di allora che dobbiamo questa incombente problematica e questi “danni” .. e con tutta probabilità sarà per la nuova classe politica un ulteriore aggravio per il bilancio annuo di stato .. che incidera sulla manovra fiscale che ogni anno dovranno varare .. ergo di fronte a una politica di perdita di reale potere d’acquisto da parte dei cittadini, nel caso in cui il prezzo dell’energia si calmieri rimarrà un’inerzia dovuta a costi nucleari, che inciderà in una qualche maniera sua flessibilità di variazione dei prezzi (che ovviamente scenderanno in maniera minore e con minore “slancio”) .. nel caso peggiore ossia di rialzo di prezzo .. ci sarà il costo aggiuntivo che andarà ulteriormente a incidere sul prezzo finale …
      tutto ciò ripeto grazie all’uscita dal nucleare! .. fate poi voi!

    3. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Sicuramente la tecnologia del riprocessamento non è banale e non può essere improvvisata, ma perchè non rivendere il (prezioso!) combustibile estratto come si farebbe con il carbone, o il petrolio, o il metano?
      Perchè non usare questi anni per individuare un sito geologico, studiato da ingegneri, chimici, fisici, biologi, geologi, ecc. al pari di quello che fanno negli USA a Yucca Mountain?
      Perchè non spingere (seriamente!) nel campo della ricerca nucleare in merito alla trasmutazione/fissione delle scorie radioattive (nucleari, da radio diagnostica, indistriali, ecc.)?
      Speriamo che qualche politico illuminato si renda conto della tematica e prenda a cuore un minimo le nostre (e verosimilmente anche sue!) sorti…

    4. gauss2 scrive:

      credo che per Sogin valga di più avere conoscenze su come fare certe cose e creare alleanze strategiche che trarre profitto dal combustibile rinvenuto.
      In tal senso una volta appurato che fosse un mercato che “tira ” potrebbe in un futuro dire di implementare e mettere su macchinari specifici e magari accorparsi a Areva …
      in mezzo si passa poi per la politica internazionale percui … chissà cosa c’è sotto .. attualmente potrebbe essere uno scambio per altre cose .. non lo verrai mai a sapere ..
      cmq x come la vedo io su di noi han già tirato una riga .. brutto da dire e fà pure male … ma ahinoi probabilmente è così… e non credo di essere un pessimista ..

    5. Stefano Panebianco scrive:

      Due commenti rapidi rapidi (uno per gauss2 et uno per Romanello):

      1. Il riprocessamento è costituito da una serie di processi industriali che sono in parte brevettati (quindi a pagamento) e per la maggior parte coperti da segreto industriale. Areva non ha alcun interesse a formare tecnici di un’azienda italiana… e non lo farà !!! Sogin “gestisce” il problema come intermediario ma dal punto di vista industriale (come ho avuto occasione di dire in un altro post) l’operazione è in puro passivo.

      2. Per le ragioni evocate al punto 1, la materia fissile estratta dal riprocessamento diventa proprietà di Areva che “ha il compito di trovare come impiegare” quel combustibile. E Areva lo sa già come fare visto che è il suo lavoro da anni: lo vende a EDF o a paesi produttori di energia nucleare. L’Italia non puo’ vendere nulla perchè quel combustibile ritrattato non gli appartiene più! Quello che invece la Sogin puo’ vendere a partire dal 2025 sono i vetrificati … se trova qualcuno che glieli compra…!!!! ;)

      Un saluto divertito dalla Francia!

    6. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      Bene, ma io l’avevo capita in modo diverso: avevo inteso che il combustibile rimaneva di proprietà italiana, ma doveva essere ceduto a titolo oneroso.
      Se è così, ossia se ne occupa Areva, il problema del plutonio non si pone: dovremo solo smaltire qualche metro cubo di scorie vetrificate contenenti sostanzialmente prodotti di fissione. Mi pare un problema gestibile in maniera non eccessivamente complessa e senza isterismi (a patto di muoversi correttamente e sin da subito). O no?

    7. gauss2 scrive:

      .. ma dir la verità avevo capito anche io come Romanello ..

    8. gauss2 scrive:

      poi viste le seguenti righe che riporto dal testo sopracitato:
      “Questo contratto inoltre mira ad avvicinare il marchio Sogin ad Areva per poter stabilire alleanze per cogliere future opportunità che si presenteranno sul mercato internazionale del decommissioning.”
      in tal senso il concetto di acquisizione di conoscenze voleva essere il primo ponte per avviare un processo di collaborazione … anche perchè se è vero che del processo chimico industriale di riprocessamento in quanto brevettato e segreto non si sà molto .. si deve però dire che da parte di Areva ci dovrà essere l’istruzione su come preparare il combustibile per il trasporto e per il successivo trattamento .. e credo la cosa non si fermerà alla sola informazione .. ossia: fai così! .. qualche cosa su come funziona da loro te la devono dire perchè tu possa andare incontro alle loro problematiche .. spesso capita così .. immagino che poi con un decommissionig che comporta una serie molto ampia e complessa di procedure da dover conoscere e applicare .. a maggior ragione la cosa dovrebbe a essere approfondita da parte del cliente cioè di Sogin
      Nel caso il tutto rimanga “chiuso” .. ovvero non ci sia una stretta collaborazione .. non vedo perchè il Romano che è l’amministratore delegato della Sogin possa parlare di “contratto che mira ad avvicinare il marchio Sogin ad Areva per poter stabilire alleanze per cogliere future opportunità ” se le cose non stiano così.

    9. Amministratore scrive:
      Commento ufficiale dello Staff

      gauss2: le dichiarazioni e le parole precise che avrebbe detto Massimo Romano dovrebbero essere quelle presenti nel testo del comunicato ufficiale in lingua inglese …immagino. negli altri casi (sia qui sia altrove) si è ricorso a traduzione più o meno libera. comunque è ipotizzabile a breve un comunicato da parte della Sogin che potrebbe fare chiarezza sui rapporti contrattuali.
      saluti

    10. daniele scrive:

      Vorrei qui dire alcune cose che ho già detto, ma che alla lue di quello che è successo devo ribadire.

      Il problema non sono le scorie vetrificate che rientreranno, ma l’utilizzo del ritrattamento per condizionare le scorie (il ritrattamento non è un sistema per condizionare le scorie, la frase è quindi un ossimoro) e che cosa succederà al plutonio e all’Uranio recuperato.

      Ho letto il comunicato congiunto Sogin e Areva, ma quello che vale sono gli articoli dell’accordo del 24 novembre 2006, dei quali il 7 dice testualmente

      “7) Le materie radioattive separate durante il trattamento (uranio e plutonio) saranno messe a disposizione di Sogin. Sogin e Areva Nc identificheranno le modalità per il riutilizzo, totale o parziale, delle materie come combustibili elettronucleari, direttamente o indirettamente con il coinvolgimento di un terzo soggetto. Qualsiasi quantità di materie che la Parte francese valuterà senza prospettiva di utilizzo al 31 dicembre 2021, sarà messa a disposizione di Sogin in vista del suo ritorno sul territorio italiano prima del 31 dicembre 2025.”

      Lindirizzo operativo del ministero italiano del 30 marzo 2006 parla espressamente di cedere a titolo oneroso per Sogin ad altro esercente il plutonio e l’uranio recuperato.

      Quello che dice la Sogin nel comunicato

      “Il trattamento del combustibile irraggiato permette, infatti, di separare le materie valorizzabili, per le quali Areva si è impegnata a individuare un futuro impiego, dai rifiuti finali, che saranno restituiti in una forma che ne riduce il volume e ne garantisce la sicurezza nel lungo termine.”

      sono solo parole al vento.
      Areva renderà l’uranio ed il plutonio a Sogin e poi vedrà come aiutarla a disfarsene; Ma se nessuno lo vuole?

      Le chiedo allora dottor Panebianco, e lo chiedo anche agli altri:
      1) l’uranio fertile recuperato ha un mercato e un vantaggio in termini economici (costa meno) di quello prodotto partendo dall’estrazione?
      2) non esendoci più la filiera dei reattori autofertilizzanti che mercato ha il plutonio recuperato? Chi lo compra? Chi usa il Mox?

      Quello che chiedo è che mi si dica che è reale la possibilità di dare via questo materiale, perché quello che è scritto sugli acordi e sugli indirizzi ministeriali non è molto preciso. Sopratutto quel riferimento ad un terzo esercente e al fatto della cessione a titolo oneroso.

      Grazie per le vostre risposte

    11. daniele scrive:

      Questo dice l’articolo 7 dell’accordo tra Italia e Francia

      “Le materie radioattive separate durante il trattamento (uranio e plutonio) saranno messe a disposizione di Sogin. Sogin e Areva Nc identificheranno le modalità per il riutilizzo, totale o parziale, delle materie come combustibili elettronucleari, direttamente o indirettamente con il coinvolgimento di un terzo soggetto. Qualsiasi quantità di materie che la Parte francese valuterà senza prospettiva di utilizzo al 31 dicembre 2021, sarà messa a disposizione di Sogin in vista del suo ritorno sul territorio italiano prima del 31 dicembre 2025.”

      Questo dice l’art; 3 degli indirizzi dati a Sogin il 30 marzo 2006 dal ministero di riferimento

      “La destinazione del plutonio ed eventualmente dell’uranio dovrà essere oggetto di una procedura particolare con l’obbiettivo d itrasferire la proprietà ad altro soggetto esercente, a titolo oneroso per Sogin”

      Dottor Panebianco se lei ha delle fonti precise per confermare quello che dice si spieghi meglio. A leggere l’accordo Areva parla di “se”, “forse”, “se possibile”, cioè non si prende responsabilità su quello che sarà del uranio e plutonio recuperato.

      Ma chi si prende il plutonio? Capisco l’Uranio fertile ma il plutonio a che serve?
      Ma l’uranio recuperato è conveniente più di quello “fresco” estratto dalle miniere?

      Grazie per le sue risposte che sono molto importanti per capire che cosastiamo facendo.

    12. Paolo Fornaciari scrive:

      Le agenzie di stampa di ieri l’altro, 9 maggio 2007, riportano la seguente dichiarazione del Ministro allo Sviluppo Economico, On. Pierluigi Bersani :
      “Con l’incontro avuto di recente con il Ministro francese Loos nel quale abbiamo perfezionato gli accordi di Lucca e con il contratto sottoscritto oggi da Sogin e Areva, migliorativo per noi delle precedenti condizioni - osserva il ministro - si chiude positivamente una fase delicata a proposito del riprocessamento del combustibile nucleare. Da oggi comincia una nuova fase di lavoro. Dobbiamo avere tutti la consapevolezza - scandisce - che, dopo anni di totale incuria, il problema “nucleare” è prima di tutto quello di darsi una credibile gestione dei suoi esiti. Nelle prossime settimane, insieme a Sogin, incontreró gli amministratori locali dei siti interessati dalle operazioni di trasferimento del combustibile nucleare irraggiato al fine di dare ogni possibile informazione sulla complessa e lunga fase di trasferimento. Certamente Sogin garantirà un rapporto costante con le realtà locali”. Lo dichiara il Ministro allo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, nel giorno in cui Sogin e la francese Areva hanno sottoscritto il contratto per il riprocessamento del combustibile irraggiato delle centrali di Caorso, Trino e Garigliano. Bersani annuncia poi che sempre nelle prossime settimane presenterà alle Regioni “una possibile road map per l’individuazione e la localizzazione di un deposito di superficie dei rifiuti nucleari che, è bene ricordarlo, non sono soltanto quelli riferibili ai materiali delle centrali, ma all’insieme dei rifiuti che produciamo nel settore civile”.
      Siamo nella follia più pura! Da un lato si dice che il contratto firmato è “migliorativo” del precedente - chissà cosa era il precedente, visto che questo comporta un costo 15 volte superiore rispetto al costo dello smaltimento a secco (dry disposal)-, dall’altro si dice che ” nelle prossime settimane presenterà alle Regioni una possibile road map per l’individuazione e la localizzazione di un deposito di superficie dei rifiuti nucleari”, ma allora visto che ha aspettato vent’anni, non poteva sistemare il combustibile irraggiato nel deposito di superficie, anzichè inviarlo in Francia? L’invio del combustibile in Francia è un grossolano errore da ogni punto di vista lo si guardi:
      1.Il costo (1000 Euro/kg) è 15 volte superiore al costo dello smaltimento a secco (dry disposal).
      2.Il volume delle scorie di ritorno è maggiore di quelle inviate.
      3.A noi serviva quando si trattava di inviare la quota di plutonio di nostra spettanza al Superphoenix di Creys Malville, chiuso nel 1998.
      4.La Germania ha disdetto il contratto di riprocessamento con la BNFL del Regno Unito.
      5.Custodire e proteggere il plutonio di ritorno da eventuali attacchi terroristici, è assai più difficile e perioloso che non conservare in Italia il combustibile iraggiato.
      Tutto ciò succede quando si affidano decisioni importanti a degli incompetenti

    13. daniele scrive:

      Sono daccordo con il dottor Fornaciari, del quale apprezzo la chiarezza. Il riprocessamento è sbagliato, da qualunque punto di vista; l’urgenza non c’era perché si parla di tre anni e se si voleva il posto dove tenere i 10 cask per trino e Saluggia ed i 20 per caorso si trovava.
      Serve un deposito di superficie? Si, ma non per le scorie pregresse, ma per quelle attuali e future. Pensare di risolvere il problema dello stoccaggio delle scorie radioattive mettendo al centro dell’attenzione l’eredità nucleare è sbagliato.
      Qui non ci sono ne favorevoli al nucleare, ne contrari; qui ci sono persone indignate per le scelte sbagliate fatte sulla loro pelle e con i loro soldi.

      Si riparte, dice Bersani, con trasparenza, ma a sentire quelli di Saluggia la trasparenza non c’é stata.
      La gente non vuole il deposito in casa? Se pensiamo a come è stata gestita la situazione i 6 anni, come si può pensare di risolverla in un paio di anni?

      Le cose da fare sono 3:
      1) una legge parlamentare sul decommissioning che sopravviva alle legislature quinquennali
      2) un’agenzia nazionale super partes indirizzata dal parrlamento, che gestisca gli appalti per il condizionamento delle scorie, per lo smantellamento, per la realizzazione del (o dei) deposito (i)
      3) riforma della struttura della SOGIN. Suo azzeramento e trasformazione in una struttura più snella. Apertura alle aziende di decommissioning internazionali e nazionale (Ansaldo per esempio).
      4) far diventare la casa nucleare trasparente a tutti.

      Ma una cosa sopratutto. Che Bersani si faccia da parte!!!!!!

    14. Edoardo scrive:

      Confermo e sottoscrivo: BERSANI FUOR DALLE SCATOLE!!

    15. gauss2 scrive:

      Per i punti:
      1) una legge parlamentare sul decommissioning che sopravviva alle legislature quinquennali
      2) un’agenzia nazionale super partes indirizzata dal parrlamento, che gestisca gli appalti per il condizionamento delle scorie, per lo smantellamento, per la realizzazione del (o dei) deposito (i)

      per me è impossibile da noi (in Italia)…

      3) riforma della struttura della SOGIN. Suo azzeramento e trasformazione in una struttura più snella. Apertura alle aziende di decommissioning internazionali e nazionale (Ansaldo per esempio).

      .. a suo tempo l’avevo detto se ben ti ricordi di aprire il mercato nucleare .. solo così la competitività e l’affidabilità ne avrebbe tratto giovamento ..
      cmq sia anche questo è molto arduo da noi (cioè in Italia).. cioè rischi di creare una superpizza piuttosto che una corsa tra major

      4) far diventare la casa nucleare trasparente a tutti.
      se soddisfi i primi 3 soddisfi anche questo con una clausola di reporting annuo/semestrale e possibilità di controllo da enti autorizzati per la qualità e da esperti qualificati periodica (quest’ultime ci sono già percui … basta soddisfare i primi 3 requisiti)

      Che Bersani si faccia da parte!!!!!!

      … un politico che ceda la poltrona!!??? … ti ripeto … da noi?!

      Ironico:
      se ne riassume che per attuare le tue proposte si dovrebbe cambiare paese!

    16. gauss2 scrive:

      a parte scherzi .. per creare qualcosa di serio e significativo devono succedere:
      1) la formazione di un Europa unita .. ma davvero, che si dia normative e attuative ferree;
      2) iniziare a creare un insieme di società europee (in tal senso un europeizzazione delle imprese può sol che giovare)
      3) creare un mercato libero e dove la competitività è reale .. insomma svincolare lo Stato e le Società baronali nazionali dal trattare esclusivamente la cosa da noi
      4) lasciare ai ministri l’azione sulle regole .. ma limitare il loro intervento sul mercato con opzioni e scelte politiche .. (il che suona particolamente difficile .. visto la stretta connessione delle cose .. però un ministro si deve ricordare che nel momento in cui è ministro lavora per il bene dello Stato italiano .. non per il partito o la coalizzazione di governo!!!!!!!!!!! .. ma anche qui si parla di cose trascendentali per l’Italia almeno nella fase attuale.. anche se probabilmente questo in generale e da sempre e non solo da noi …)

      in poche parole togliere più legacci politico - personali (dove in quest’ulitmo caso intendo i legami che certe personalità hanno e con le quali non c’è pezza influenzano tutto) possibili e adoperarsi per il controllo in modo serio .. non che sia una farsa tra società a catena di Sant’Antonio insomma!

    17. gauss2 scrive:

      chiudo dicendo che per l’appiunto se in Italia si ripartisse con il nucleare e la politica fosse più europea ci sarebbero molte più possibilità di creare competitività e affidabilità e venire incontro alle esigenze di maggiore trasparenza

    18. ing Matteo Rossi scrive:

      Bersani ha già fatto troppi casini perchè una volta per tutte non se ne va via. Non capisce niente di problemi tecnici ed energetici e se ne occupa lo stesso, impari a fare il suo lavoro prima di venire a fare quello degli altri. Quando c’è un settore che funziona bene da anni perchè deve andare a metterlo soqquadro per le sue folli teorie economiche del ….

    19. daniele scrive:

      Vedo che su Bersani siamo tutti daccordo.

      Dottor Rossi approfitto della sua presenza per chiederle se ha un’opinione sul contratto di ritattamento firmato con Areva. Io ho riportato alcuni passi dell’accordo che gettano delle ombre per il fatto che non è chiaro cosa succederà dell’uranio e del plutonio riciclati. Penso che la parola di un’esperto (il dottor Panebianco docet) siano utili a questa discussione.

      Grazie

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