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L’ Espresso - Sommersi dai veleni radioattivi

2 Maggio 2007 di Amministratore

Sul numero attualmente in edicola della rivista settimanale “L’ Espresso” (3 maggio 2007 - numero 17 anno 2007) la copertina è dedicata alla situazione dei rifiuti radioattivi in Italia.

L’ articolo all’ interno è di Primo Di Nicola ed è intitolato “Sommersi dai veleni radioattivi“.
Viene riportata una cartina dell’ Italia con indicati i siti in cui sono attualmente presenti rifiuti radioattivi e si fa poi il punto sui principali siti in cui sono ancor oggi presenti le ex centrali nucleari italiane.
Si fa riferimento poi anche ad alcuni centri di ricerca, tra cui i laboratori Plutonio e Opec del Centro della Casaccia nei pressi di Roma.

Sono inoltre presenti alcune osservazioni di Alfonso Pecoraro Scanio (Ministro dell’Ambiente), attraverso cui par di capire che l’ orientamento del governo Prodi per quanto riguarda la sistemazione dei rifuti radioattivi è quello di dividere il problema a seconda della categoria dei rifiuti:
- per quelli ad “altissima attività ” si ipotizzerebbe una soluzione presso siti di altri paesi europei
- per gli altri a più bassa radioattività si ipotizzerebbe invece l’ individuazione di più piccoli depositi, sulla base di accordi con le Regioni e i Comuni interessati

E’ sempre un bene che i giornali e le riviste parlino di un argomento che spesso viene messo in disparte dai mass media, tuttavi c’è da dire che a volte si punta più allo scoop che a far comprendere almeno a sommi capi alcuni aspetti della vicenda dei rifiuti radioattivi.
Del resto, per esempio, leggendo l’articolo (di 4 pagine) il lettore saprà sì quanti rifiuti radioattivi ci sono in Italia ma senza aver compreso la differenza fra rifiuti radioattivi ad alta e bassa attività . Non si vuol assolutamente minimizzare il problema, ma dei 25.000 metri cubi di rifiuti radioattivi la percentuale di rifiuti alta attività ammontano al massimo a qualche decina di metri cubi.
In altre parole si constata che a volte si punta più al sensazionalismo e al catastrofismo che a far comprendere in concreto ai lettori.

Sul sito de “L’ Espresso” è inoltre possibile leggere un breve sunto dell’ articolo presente sulla versione cartacea della rivista e si può approfondire ulteriormente vedendo alcune foto e video.

L' Espresso - Sommersi dai veleni radioattivi



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  • 9 Commenti a “ L’ Espresso - Sommersi dai veleni radioattivi”

    1. Edoardo scrive:

      Pecoraro Scanio prevede per i rifiuti ad “altissima attività ” una soluzione presso siti di altri paesi europei? Ma quest’individuo lo sa o no che c’e’ una ferrea direttiva Europea che vieta l’esportazione permanente di rifiuti nucleari presso altri paese? In soldoni: “Chi produce scorie se le deve smaltire in casa!”
      Anche le barre di uranio che abbiamo mandato in Francia saranno riprocessate (ovvero estratto l’uranio ancora utilizzabile per produrre energia) e poi rispedite a casa nostra fra vent’anni.
      Il Pecoraro e Prodi hanno solo trovato l’escamotage di togliersi di torno il problema per un bel po’…La gatta da pelare sarà per chi governa fra due decenni.
      Invece di trovare un sito geologico idoneo e premanente (in Italia ce ne sono più di cento) e sopratutto sicuro in nome di un ambietalismo becero e stupido ci si oppone a qualsiasi soluzione ( vedi Scanzano) e ha lasciare le scorie in depositio vecchi e non più a norma.

    2. Vittorio scrive:

      Ho letto l’articolo e devo dire che hanno un pò esagerato… Il centro della casaccia è stato descritto come una bomba ad orologeria, il camino della centrale del Garigliano in punto di cadere… Alcune cose potevano risparmiarle! Poi la gemella americana della centrale del Garigliano non è Big Rock Point come riportato nell’articolo, ma bensì Dresden 1!!!!!!!!!! Non condivido per niente questo articolo, poiche il pubblico a cui è rivolto è in gran parte ignorante sull’argomento quindi si corre il rischio che prendano tutto per buono……………………

      Saluti!

    3. Ing. Vincenzo Romanello scrive:

      “…poiche il pubblico a cui è rivolto è in gran parte ignorante sull’argomento quindi si corre il rischio che prendano tutto per buono”.

      Sarò malevolo, ma credo proprio fosse l’effetto che si voleva ottenere. Del resto la stampa sensazionalistica in Italia di danni ne ha fatti non pochi, non credete?

    4. Ing.A.Ciriello scrive:

      Buongiorno,
      Ho avuto modo di leggere alcuni degli articoli dell’espresso e quello qui descritto sul nucleare. Io sono un ingegnere nucleare, e lavoro in germania per la piu’ grande azienda del settore. Sono certo che non e’ nell’interesse di nessuno nel governo e in larghe fasce della popolazione italiana ne’ occuparsi in maniera seria e ragionata di questi problemi ma sopratutto nessuno di loro ammettera’ di aver sbagliato o forse di avere alquanto esagerato, cio’significa che se deve affondare il governo (ammissione di errori) deve affondare anche tutta la nave (Italia). Anche se continuiamo a comprare energia dalla francia e l’ENEL vorrebbe ottenere una partecipazione del 12.5 % nella nuova centrale di Flamanville in Francia. Comunque non meravigliamoci, perche’ problemi analoghi ci sono anche nel governo della Merkel (che non e’ contraria al nucleare) con il suo ministro dell’ambiente (Sigmar Gabriel) che si comporta esattamente come Pecoraro Scanio = affondare la nave.
      Aggiungo solo che la ricerca del “moto perpetuo” o del “flogisto” non e’ terminata, ma si e’ solo tradotta in ricerca e soluzione di tutti i nostri problemi con le energie rinnovabili, belle, romantiche, utili localmente ed in casi specifici, ma nel complesso estremamente inefficienti, (cosi’ almeno ci dice la termodinamica e la meccanica quantistica, se non improvvisamente modificate da Pecoraro Scanio).
      Un saluto
      Ing. A.Ciriello

    5. Edoardo scrive:

      D’accordo con Lei ingegnere.
      In Germania però, nonostante i Verdi siano più forti che da noi, nessuno, dopo Chernobyl, si è mai sognato di interrompere la costruzione, quasi conclusa, di impianti nucleari (Montalto) e di fermare e smantellare gli impianti funzionanti. Distruggendo un settore tecnologico importantissimo e sviluppato e dando un colpo di spugna ad almeno (fonti Ansaldo dell’epoca) 4000/5000 posti di lavoro.

      Cordialit

    6. daniele scrive:

      Ingegner Ciriello due domande:

      1) Ma secondo lei il sogno nucleare di avere energia a sufficienza per tutti, permettendo a tutti di vivere senza preoccupazioni perché non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe avuto la possibilità di controllare l’energia si è avverato? Io penso di no! Mi piacerebbe l’opinione di un tecnico.

      2) Sto conducendo una ricerca sulla gestione delle scorie nel nostro paese. Vorrei chiederle se mi potrebbe dare informazioni sui cask prodotti dalla sua azienda (la GNB immagino) e su una fornitura, stipulata nel 2001 da parte della SOGIN, per dei cask per il combustibile di Trino Vercellese e Avogadro.

      Grazie
      p.s.
      se vuole può contattare il web master per avere la mia email

    7. Edoardo scrive:

      Per Daniele:
      “…permettendo a tutti di vivere senza preoccupazioni perché non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe avuto la possibilità di controllare l’energia”

      Chi mai ha detto questo o lo ha mai pensato? L’Enel, l’Eni? Mi potresti dire da dove hai preso quest’informazione?

    8. Edoardo scrive:

      La mia non vuol essere polemica ma solo semplice curiosit

    9. Ing.A.Ciriello scrive:

      Buongiorno.

      A Daniele:
      Lavoro per la societa’ che viene dalla fusione di Siemens e Framatome, che non posso citare per correttezza, ma non ci vuole molto a capire quale sia.
      Inoltre io, come tutti gli altri che la pensano similmente, non ho MAI affermato che l’energia nucleare e’ in grado di risolvere tutti i problemi del mondo, ma ne puo’ risolvere molti, piu’ di quelli che presumibilmente crea, in un bilancio tecnico, ambientale e commerciale, e la francia come il giappone lo dimostrano ogni giorno. Mi permetto solo di aggiungere che la soluzione dei problemi energetici ed ambientali non si risolve SOLO con l’uso del nucleare o SOLO con le rinnovabili, ma con sistemi integrati di generazione di corrente elettrica (o mix energetico), ben bilanciati, a seconda della realta’ commerciale, logistica ed industriale del paese in questione, (58+1 centrali come in francia, in italia non sarebbero mai possibili, ma una decina si) almeno cosi’ ho imparato nel mio dottorato in germania , in questa azienda, e all’universita’.
      Voglio solo concludere facendo un’altra domanda: e’ noto al grande pubblico quanta energia deve essere utilizzata per produrre i pannelli solari o i mulini a vento (pale eoliche), (intensita’ energetica utilizzata per pezzo prodotto), e quanto mi torna indietro come energia prodotta? Non vado lontano dalla realta’ con lo stimare che mi ci vogliono diversi anni ( >15 anni) per riottenere dalla fonte in questione (vento o sole) almeno la stessa energia spesa per la sua produzione, senza contare magari che ad esempio smaltire i pannelli solari, per via del drogaggio chimico a cui sono soggetti, non e’ proprio enviromentally friendly…Comunque non sono aprioristicamente contro una determinata forma di produzione di energia,(non si deve ragionare per ideologie, almeno dal punto di vista tecnico e commerciale) ma bisogna combinare correttamente l’efficienza, l’impatto ambientale ed il costo per un corretto mix energetico, e l’italia non e’ un buon esempio.

      Saluti
      Ing. A.Ciriello

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