Home  |  Contatti  |  Chi siamo  |  Newsletter  |  Mappa del sito  |  Archivio Cronologico Generale  |  Forum  | :   |



Cern - conclusione della fase di installazione dell’ Lhc

2 Maggio 2007 di Amministratore

Il CERN di Ginevra ha dichiarato nei giorni scorsi che la fase di installazione del Lhc (Large Hadron Collider) è arrivata alla fase conclusiva.

Infatti anche l’ ultimo magnete dipolare è stato installato ed adesso si attende il collaudo generale di tutti i magneti superconduttori che dovrebbe esserci entro la fine del 2007.
Tuttavia il collaudo generale potrebbe slittare dopo che uno dei magneti è rimasto danneggiato il 27 marzo scorso durante una collaudo parziale.

I magneti sono stati progettati dal Fermilab di Chicago e proprio questo altro centro possiede il Tevatron, ovvero l’ unico altro acceleratore al mondo che ha come scopo quello di catturare il bosone di Higgs.
La ricerca del bosone di Higgs è alla base del progetto che ha portato alla costruzione dell’ acceleratore Lhc e che punta a comprendere cosa sia successo subito dopo il Big Bang.



Articoli approssimativamente correlati

  • CERN open day - porte aperte
  • Cern - accensione del LHC il 10 settembre
  • Cern - record di velocità per la rete Grid di Ginevra del Cem-Lhc
  • Corte Costituzionale - bocciate le leggi regionali anti-nucleare di Puglia, Basilicata e Campania
  • Cern - a breve accensione dell’ LHC
  • 3 Commenti a “ Cern - conclusione della fase di installazione dell’ Lhc”

    1. patrizia scrive:

      Ho letto di questo esperimento con LHC, chiamiamolo post-Big bang.
      Ma cosa serve ? a quale scopo viene effettuato l’esperimento ? pare con probabili “effetti collaterali” …
      Grazie per la cortese risposta e cordiali saluti

    2. Edoardo scrive:

      LHC ha come obbiettivo la scoperta di nuove particelle, lo studio dell’ origine della massa e la verifica di numerose teorie fisiche.
      Dalle scoperte che verrano fuori si potrà progredire in molti altri campi (es. in medicina con cure per varie malattie)
      Penso che quest’esperimento sia molto importante per lo sviluppo della scinza e della tecnica nei prossimi anni…Come per il nucleare e per la radioattività, non ci vedo niente di terribile.

    3. Renzo Riva scrive:

      Dove stanno gli effetti collaterali?
      Cara Patrizia te lo spiega il prof. Franco Battaglia con il sotto riportato articolo.
      Certo è che danno più effetti collaterali coloro che parlano a sproposito di dei e democrazia facendo un miscuglio mortifero per le intelligenze profane.
      Mandi

      ilgiornale.it/lp_n.pic1?PAGE=85972&PDF_NUM=1243

      http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=85972

      LA POLEMICA
      Il buco nero dei mercanti di terrore

      Franco Battaglia

      Mi dicono che certi fisici pazzi intenderebbero eseguire esperimenti che potrebbero causare la distruzione del pianeta.
      Vi sarebbe la preoccupazione che quegli esperimenti, ove si fan collidere nuclei atomici, cioè molti quark insieme, potrebbero promuovere alcuni
      processi esotici come:
      1) la produzione di un buco nero,
      2) la transizione ad uno stato di vuoto più stabile,
      3) la formazione di pezzi di materia «strana » che annienterebbe quella ordinaria circostante. Se è questa la minaccia, allora tranquilli: essa è assente. E i fisici, in questo caso almeno, non sono pazzi.
      1. La formazione di un buco nero richiede che vi sia una concentrazione di massa M entro una regione di spazio di dimensioni lineari R tale che la quantità GM/(Rcc) sia almeno uguale a 1 (G è la costante di gravitazione universale e c è la velocità della luce): ebbene, negli esperimenti in questione, quella quantità è stimata inferiore al trilionesimo di trilionesimo di 1 (un trilione è uguale a mille miliardi).
      Preoccuparsi della possibile formazione di un buco nero in quegli esperimenti sarebbe come preoccuparsi che un oggetto, che sia così duro da richiedere, per rompersi, che gli cada sopra una massa pari a quella della Terra, si rompa poi a causa della caduta, su esso, di un granello di sabbia.
      2. Ciascuno di noi può figurarsi con la mente lo spazio completamente vuoto. In fisica, però, il vuoto è un mezzo molto complicato e strutturato, che può esistere in vari stati, così come l’acqua può esistere negli stati di ghiaccio, liquido o vapore, o il carbonio solido negli stati di diamante o di grafite. Il diamante è una forma metastabile di carbonio, nel senso che un prezioso diamante potrebbe (e sottolineo il condizionale) trasformarsi in volgare grafite. Ora, non è esclusa la possibilità che l’Universo si trovi in un vuoto che sia non in uno stato stabile, ma in uno stato metastabile. E, se così fosse, ci si chiede se, per caso, collisioni nucleari del tipo di quelle che avverrebbero negli esperimenti in questione possano indurre una transizione dallo stato di vuoto presumibilmente metastabile nel quale vivremmo ad uno stato più stabile: una catastrofe! Senonché, senza aspettare gli esperimenti dei fisici, la Natura esegue già simili collisioni: dal più lontano passato a noi accessibile sino a oggi si possono calcolare cento quadrilioni di quadrilioni di quadrilioni di collisioni che hanno subìto gli ioni dei raggi cosmici (un quadrilione è pari a un milione di miliardi). Il numero di collisioni che avverrebbero in 10 anni dei programmati esperimenti è di 100 miliardi.
      Come si vede, la Natura ha avuto un milione di quadrilioni di quadrilioni di occasioni in più di far avvenire la temuta transizione allo stato di vuoto più stabile (e, per di più, ipotetico) di quello attuale in cui viviamo.
      3. I quark sono particelle che compongono la materia di cui siamo fatti.
      Hanno nomi pittoreschi e uno di essi, per mancanza di fantasia, si chiama «strano» (ma strano non è). I fisici hanno teorizzato sulla possibilità di esistenza di materia contenente molti quark «strani» - e perciò chiamata materia «strana» - che potrebbe essere più stabile della materia ordinaria.
      Affinché questa materia «strana» possa formarsi negli esperimenti di fisica che desterebbero preoccupazioni, ed eventualmente costituire un pericolo, debbono verificarsi - contemporaneamente - una serie di eventi a ciascuno dei quali solide considerazioni teoriche attribuiscono probabilità nulla di verificarsi. Inoltre, anche in questo caso, laNatura ha avuto ben più occasioni: ad esempio, con le collisioni dei raggi cosmici contro la superficie di planetoidi privi di atmosfera, come la nostra luna. Sappiamo che ogni secondo mezzo miliardo di nuclei di ferro della radiazione cosmica collidono con nuclei di ferro lunari; e ciò avviene da 5 miliardi di anni. Nessuna di queste trilioni di quadrilioni di collisioni ha prodotto materia «strana» pericolosa, altrimenti la materia lunare si sarebbe in essa convertita. Si può allora dire - su basi sia teoriche che sperimentali - che la formazione di materia «strana» pericolosa può essere eseguire.
      In conclusione, non vi è alcuna ragione di ritenere che quegli esperimenti possano costituire una, anche minuscola, minaccia. Una minaccia da cui guardarsi, invece, è quella dei mercanti di terrore in servizio permanente effettivo, i quali profittano da un florido commercio che induce e promuove uno stato sempre vivo di ansia collettiva.

    Scrivi un commento




    Avvertenza - i commenti sono sottoposti a un sistema automatico di moderazione e di solito sono pubblicati subito. ma se il tuo commento non dovesse apparire immediatamente, vuol dire che il commento richiede una moderazione manuale per essere visualizzato. Se dopo 2-3 giorni il tuo commento continua a non essere visualizzato, puoi provare a contattarci via mail per segnalare il problema. grazie.


    online dal 9 Settembre 2005 :: Disclaimer - Copyleft :: Privacy :: visitatori totali