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Greenpeace si mobilita contro gli investimenti dell’ Enel sul nucleare sovietico

25 Aprile 2007 di Amministratore

Greenpeace ha iniziato una campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione contro la possibile decisione dell’ ENEL di realizzare due reattori nucleari presso la centrale nucleare di Mochovce, in Slovacchia.

La centrale apparteniene alla Slovenske Elektrarne, che al 66% appartiene all’ ENEL.
Il motivo per cui si stanno sollevando diverse critiche contro la scelta dell’ ENEL di investire nel nucleare in Repubblica Slovacca è data dal fatto che i reattori da costruire sono simili ai due reattori già presenti nella centrale, ovvero sono reattori di tipo VVER-440/213 di progettazione sovietica non recentissima.

Non secondario è inoltre per Greenpeace il fatto che i costi per la realizzazione di tale investimento sono notevoli e i promessi aiuti da parte dello stato slovacco potrebbero venir in buona parte meno se gli accordi tra governo slovacco e ENEL venissero configurati come aiuti di stato.

E poichè il governo italiano è ancora il principale azionista di ENEL (in quanto il Ministero dell’ Economia controlla il 21,84 per cento delle azioni e la Cassa Depositi e Prestiti il 10,15 per cento), Greenpeace ha pensato di promuovere una campagna per far sentire al governo italiano la voce dei cittadini contrari a questa decisione dell’ Enel.



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  • 20 Commenti a “ Greenpeace si mobilita contro gli investimenti dell’ Enel sul nucleare sovietico”

    1. daniele scrive:

      Ma l’Enel fà gli interessi nostri o quelli dei suoi dirigenti?

      Se pensiamo che la famosa liberalizzazione del mercato elettrico attuata nel 1999 ha portato a un’Enel che si è liberata dell’inutile fardello atomico, lasciando che a pagare per il suo smantellamento pensassero le famiglie italiane, e adesso riparta di nuovo è allucinante.

      Si parla tanto di ricerca e di III generazione e invece di prepararsi a inserirsi in questo business, si comprano centrali nucleari obsolete. Quale ricerca o esperienza per il rilancio nucleare si può fare in questo modo?

      Chi parla, lo sapete bene, non crede nel nucleare ma non penso che questo approccio del nostr ocampione energetico piaccia a coloro che, invece, ci credono e lo auspicano.

      Come cittadino e azionista principale dell’Enel non posso accettare questa strategia che non mi porterà nessun beneficio.

    2. Enrico B. scrive:

      1) i VVER, a differenza degli RBMK, sono intrinsecamente sicuri. Perdipiù presumo che il contenimento in cemento armato…ce l’abbiano!

      2) L’Enel fa i SUOI interessi, essendo una società per azioni. Si è mai vista una SPA che fa gli interessi di altri? Tu, caro Daniele, non sei affatto il principale azionista dell’Enel…quello è lo stato, e mi pare più che evidente che lo stato non è gestito “per il bene dei cittadini”…

      3) Il fatto che l’Enel compri centrali all’estero fa capire che effettivamente il nucleare conviene. Inoltre…può essere un trampolino per formare tecnici da mettere nelle centrali future, chi lo sa!

    3. daniele scrive:

      Ciao Enrico. Grazie per la tua disponibilità alla discussione.

      Non sono daccordo con te, però, e voglio darti alcune informazioni che ho raccolto e l’opinione che mi sono fatto, cosi che tu possa replicarmi (e spero anche gli altri ospiti del forum).

      Ecco uno stralcio sui reattori sovietici dal sito “www. fisicamente.net”.
      Questo sotto è l’indirizzo preciso dal quale ho ripreso lo stralcio:
      “http://209.85.129.104/search?q=cache:mvWLqnZxut8J:www.fisicamente.net/index-495.htm+VVER+REATTORI+NUCLEARI&hl=it&ct=clnk&cd=3&gl=it&ie=UTF-8″

      Ecco lo stralcio.
      “…Si tratta di due filiere, quella dei reattori VVER che hanno nel numero, che segue la sigla, indicata la loro potenza elettrica in MW (come si vede, quindi, la potenza di 440 è circa un terzo della media delle potenze di una centrale in funzione in occidente) e gli RBMK 1000 (Reaktor Bol’shoi Moshchnosty Kanal’nyi, ossia reattori a canali di potenza elevata), tipo in funzione nell’unità 4 di Chernobyl, quella dell’incidente […] Si tratta ( si parla del VVFR - n.d.r.) di un reattore ad acqua in pressione che non ha struttura di contenimento (le cupole in cemento armato dei reattori precedentemente visti) ma solo una struttura di confinamento costituita da vari locali interconnessi e circondanti il nocciolo. Questo tipo di realizzazione è conseguente al massimo incidente di progetto previsto. Nelle successive versioni dei VVER (i 1000), si è passati a più sistemi di refrigerazione (e più sofisticati) ed anche al contenimento (per reattori progettati dopo il 1983, anno in cui l’ex URSS si dotò di un organo statale centrale di sorveglianza e di nuove regole di sicurezza). ”

      I VVR/440 non hanno schermo biologico, mentre i VVR 1000 lo hanno.
      Ma cosa costruirà Enel? VVR/440, quindi senza schermo biologico.
      Lo dice lei stessa.

      Leggi quali sono i reattori che costruirà Enel. Lo stralcio è tratto dal documento di Enel: “La Generazione da Impianti Nucleari - Divisione Generazione ed Energy Management Italia - 19 Maggio 2006″

      I reattori nuovi sono:

      “Mochovce 3&4 (EMO 3&4) - 2 x 440 MW, nucleare - COSTRUITI AL 50%”

      In realtà non realizza ex-novo, ma completa dei reattori già costruiti a metà ; sono dei VVR/440, cioè senza schermo biologico. Sono questi due reattori quelli di cui parla greenpeace.

      Ma leggi cosa dice su quelli già esistenti in quel sito e che cosa vuole fare:
      “Mochovce 1&2 (EMO 1&2) - 2 x 440 MW, nucleare - Start-up: 1998,2000 - Vita utile: 2028,2030 - Possibile estensione di 10 anni?”

      Il progetto è di chiedere un’estenzione di produzione di 10 anni dopo la data che vedrebbe i due reattori chiusi per fine esercizio. Alla faccia della sicurezza!

      Ma ancor leggi cosa dice dopo sul progetto EPR da fare insieme a EDF.

      “L’EPR risponde agli obiettivi internazionali di sicurezza relativi agli impianti nucleari PWR di nuova generazione”, e “Il personale di Enel è integrato nella struttura EdF per collaborare alla costruzione e all’esercizio dell’EPR.”

      Con questi dati rispondo alle tue due domande sull’Enel e ti chiedo:

      Perché l’Enel che è già dentro l’idea del nucleare di III generazione deve comperare delle centrali ormai vecchie (comprese le due da costruire)?

      La formazione è chiaro che la farà sull’EPR, non certo sui VVR!

      La mia opinione è che In realtà l’Enel vuole avere della corrente da vendere in quel mercato e in quei paesi (chiariamo che l’elettricità prodotta là non arriverà mai in Italia), fregandosene della sicurezza, mentre la formazione la farà sul progetto EPR.

      Per quanto riguarda lo stato tu lo confondi con il governo di turno. Quello cambia, lo stato no. Perché siamo noi lo stato, la cosidetta “res publica”. Siamo noi i maggiori azionisti di Enel, quindi, non il governo di turno che temporaneamente occupa lo stato.

      Il governo non fà gli intressi di noi cittadini? Allora svegliamoci e chiediamo che l’ENEL non faccia i suoi interessi usando i soldi che gli arrivano dalla vendita a noi, a caro prezzo e in regime di monopolio, dell’energia elettrica che ci serve!

      L’Enel non è un’azienda privata, ma un’azienda a partecipazione statale che ha in casa un mercato col quale ogni anno incamera soldi sicuri, che il suo management spende in “affari” che sanno più di politica che di attività industriale.

    4. Enrico B. scrive:

      1) Sapevo perfettamente che i VVER non avevano il contenimento, così come gli RBMK. Tuttavia Chernobyl ha segnato uno spartiacque, anche tra i sovietici/russi. Benchè non lo abbia, credo proprio che l’Enel lo costruirà . Da dove si legge che Enel non lo farà ? Sempre su Fisicamente?
      Inoltre non capisco…ma chi mai si sognerebbe di giocare con la sicurezza, quando in gioco ci sono miliardi di investimenti? Un misero incidente e quelle centrali vengono chiuse per sempre, ed Enel ha gettato i suoi soldi. Ma insomma…mi pare basti il buyonsenso!
      Vorrei ricordare che anche i PWR russi che verranno commercializzati entro breve si chiamano VVER, ossia hanno mantenuto il nome ma per ovvi motivi hanno mutato fisionomia.

      2) Fare pratica su un PWR, in linea di massima, è utile per poi passare all’EPR, che è pur sempre un PWR. Il fatto che gli EPR ancora non esistano, è vincolante: come fai a fare pratica su qualcosa che non esiste?

      3) Sul discorso di Stato: ho molte riserve, e non vorrei entrare in un discorso politico, ma secondo me lo stato, per come è stato ridotto, non è assolutamente come lo dici tu. Non perchè quel che dici sia sbagliato, ma perchè nel tempo è passata l’idea di stato contro cittadini e viceversa. Le maggioranze ballerine sono l’espressione della dissoluzione dello stato. Io la vedo così.

    5. daniele scrive:

      Enrico

      La presentazione parla di finire due reattori già costruiti al 50%.
      Non sono un’ingegnere e quindi non sò se è possibile in un progetto complesso come quello di una centrale se sia possibile fare modifiche in d’opera, come sarebbe la costruzione dello schermo biologico.
      Se poi è possibile, allora speriamo che lo facciano.
      Ma mi sembra strano, visto che hanno chiesto di prorogare di 10 anni la chiusura di quelli più recenti e da nessuna parte si parla di migliorie.

      Hai ragione sulla sicurezza. Che senso ha investire miliardi e rischiare un’incidente?
      Qui bisognerebbe sapere quali sono le reali competenze di Enel sul nucleare.
      L’ufficio nucleare, l’ex ENEL - SGN scorporato e diventatato SOGIN, in realtà gestiva reattori costruiti da altri.
      Abbiamo visto come per lo smantellamento nostrano, lo dice l’inchiesta dell’Esperesso oggi in edicola, forse si è fatto solo il 10%, aggredendo solo le strutture di supporto.
      Se è la Sogin a supportare l’Enel, ci stà che i dirigenti Enel abbiano sottostimato il progetto e non si siano resi conto dei problemi.
      Ripeto l’Enel non ha un reparto nucleare (almeno per quello che ne sò io) e la Sogin ha dimostrato la sua inefficienza, tra l’altro pensionando ingegneri qualificati, per assumere diplomati e appaltando all’Ansaldo la maggior parte dei lavori.

      Sullo stato rispetto la tua idea.

    6. Edoardo scrive:

      Salve a tutti,
      da quel che ho letto l’Enel realizzerà i reattori slovacchi attenendosi alle stesse direttive di sicurezza che ha adottato nel costruire la nuova centrale rumena a Chernavoda. quindi con unità di contenimento a norma e tutto il resto. Altrimenti, e son d’accordo con Enrico, l’Enel sarebbe impazzita a gettar soldi su impianti mal concepiti… Tengo a precisare che i VVR senza contenimento (pericolosissimi!) erano una “trovata” tutta sovietica: nella Germania dell’est le centrali atomiche (2 se ben ricordo) avevano l’unità di contenimento. Inoltre, proprio dopo Chernobyl, l’Aiea ha dichiarato fuorilegge tutti gli impianti privi di sicurezza attiva e passiva; ecco perchè alcuni impianti (es.: la centrale di Ignalina in Lituania ed un altro impianto in Bulgaria) visto che non possono essere messi a norma dovranno essere chiusi a fine vita.
      I veri guadagni spropositati dell’Enel, derivano dal fatto che in Italia, e solo in Italia, per produrre elettricità si usa principalmente petrolio e gas: costruisci la centrale e dopo neanche tre anni hai già ammortizzazto la spesa grazie ai continui aumenti del gas (aumenti previsti nei prossimi tre anni +20%) e dell’ olio combustibile.
      Quello che in Italia ha reso il nucleare costosissimoed inutile è stata l’improvvisa ed avventata uscita dal medesimo e tutte le folli operazioni di smantellamento accelerato (di “Bersaniana” invenzione) a prezzi e rischi altissimi.
      Saluti.

    7. Enrico B. scrive:

      “Quello che in Italia ha reso il nucleare costosissimoed inutile è stata l’improvvisa ed avventata uscita dal medesimo e tutte le folli operazioni di smantellamento accelerato (di “Bersaniana” invenzione) a prezzi e rischi altissimi.”

      A proposito, qualcuno sa quantificare questi costi? Mi pare di ricordare 1,6 miliardi di euro, è un numero completamente sballato o si avvicina alla realtà ?

    8. daniele scrive:

      “Mochovce 1&2 (EMO 1&2) - 2 x 440 MW, nucleare - Start-up: 1998,2000 - Vita
      utile: 2028,2030 - Possibile estensione di 10 anni?”

      Vorrei sapere se questi reattori,ai quali Enel vuole estendere la possibilità di restare aperti oltre la data di chiusura hanno lo schermo biologico oppure no.

      Questo l’indirizzo dove reperire la presentazione Enel

      209.85.129.104/search?q=cache:G6AkpdreZW0J:www.fast.mi.it/en...(EMO+1%262)%22+%22eNEL%22&hl=it&ct=clnk&cd=3&gl=it

      E’ la versione HTML ma è possibile andare da qui al pdf.

      Fatemi sapere
      daniele

    9. Andrea scrive:

      premetto che mi occupo di ogm e non di nucleare, quindi sono abb ignorante in merito e spero possiate non spazientirvi se presento evidenti lacune tecniche…ho visto che si parla di schermature, sistemi di sicurezza, entrate-uscite economiche, conviene/non conviene…ma le scorie?in fondo al mar o sepolte sotto qualche paese africano col beneplacito del signore della guerra di turno mediato da qualche boss mafioso internazionale?…o magari potrebbero tenersene un barile in salotto tutti quelli che sono favorevoli alle centrali! (sono stato volutamente un po’ ironico e provocatore, poi magari mi dite che le centrali di ultima generazione non producono scorie e allora le mie preoccupazioni si quietano…)attendo risposta

    10. Enrico B. scrive:

      Le scorie ci sono ma sono quantità ridicole. 250 metri cubi all’anno in tutta Europa.
      E sostanzialmente chi le produce se le deve tenere (salvo ecomafie le quali purtroppo ne fanno di tutti i colori).

    11. Edoardo scrive:

      per Andrea:

      il modo di stoccare le scorie in maniera sicura c’è ed esiste. Inoltre si stanno sviluppando sempre più progetti di reattori sottocritici capaci di utlizzare le scorie come combustibile (il combustibile esausto di un reattore è formato da il 94% di U238, 1 % PU 239, 1/2% di uranio 235, debolmente arrichito, il resto sonosolo scarti) Aggiungo che l’energia nucleare è l’unica che, già al momentgo della generazione, si pone il problema di gestire i rifiuti. Per il gas, petrolio e carbone il problema non si pone: i depositi “definitivi” sono i nostri polmoni.
      Il deposito di scorie geologico è sicuro come lo hanno dimostrato i vari “precedenti storici” Oklo nel Gabon (Africa) Cigar Lake (Canada)
      Ti invito, per avere più informazioni al riguardo, di leggerti nel sito l’ampia documentazione al riguardo prodotta dall’Ing. Romanello (tale argomento è stato trattato e discusso nel sito in maniera dettagliatissima)
      Tieni presente che, se veramente le scorie sarebbero ingestibili e pericolosissime, allora la Francia, gli USa , l’Inghilterra, la Germania, la Svezia, sarebbero dei folli suicidi… Così come tutti quei paesi europei che ricomnciano a costruire reattori (GB, Finlandia, Francia)L’ultima obiezione che ho sentito è che le scorie sono tantissime ed i depositi attuali tenderanno a scoppiare in un futuro vicinissimo: a tale scemenza posso dirti, basandosi su dati scientifici e geologici, CHE SCORIE PER 100 ANNI DI ATTIVITA’ NUCLEARE STAREBBERO COMODAMENTE IN UN AREA DI 90 METRI QUADRI (mezzo campo di calcio)
      Saluti.

    12. daniele scrive:

      “La quantità di scorie radioattive, generate nel mondo dalle centrali elettronucleari e dagli impianti di arricchimento e ritrattamento del combustible nucleare, ha raggiunto nel 2000 le 220.000 tonnellate di metallo pesante e, aumentando di oltre 10.000 tonnellate annue, nel 2005 dovrebbe salire a 270.000 tonnellate.”

      “Il paese con la maggiore quantità di scorie radioattive, oltre 40000 tonnellate nel 2000, sono gli Stati uniti. Al secondo e terzo posto sono Francia e Giappone, rispettivamente con oltre 8000 e 7000 tonnellate.”

      “Vi sono inoltre le scorie, a minor grado di radioattività ma pur sempre nocive, risultanti dallo smantellamento delle centrali: una quantità due volte e mezza superiore a quella prodotta dalla stessa centrale in quarant’anni di funzionamento.”

      “Il periodo di dimezzamento (il tempo che occorre perchè la radioattività si riduca alla metà di quella iniziale) è, per i prodotti di fissione degli atomi di uranio, mediamente di 10-30 anni: ciò significa che, perchè essi decadano a livelli trascurabili di radioattività , occorrono fino a 1000 anni.”

      “Il costo per la conservazione delle scorie nucleari è enorme: secondo stime fatte nella seconda metà degli anni Novanta, solo per incapsulare e disporre in condizioni di sicurezza le scorie ad alto livello di radioattività , si dovranno spendere negli Stati uniti oltre 110 miliardi di dollari (al valore del 1996); in Canada, 9,7 miliardi; in Francia e Germania, rispettivamente oltre 7 e 5 miliardi.”

      “Oltre alle scorie radioattive, si è accumulata una grossa quantità di plutonio, prodotto dagli impianti commerciali di ritrattamento del combustibile nucleare: si stima che, nel 2000, essa abbia superato le 200 tonnellate.”

      “La quantità di plutonio è in costante aumento: solo gli impianti nucleari dei paesi industrializzati dell’Ocse ne producono 50 tonnellate all’anno.”

      “Si aggiungono a queste circa 250 tonnellate di plutonio per uso militare.”

      “Per comprendere quale sia la sua pericolosità , basti pensare che il periodo di dimezzamento del plutonio è di 24400 anni: ciò significa che esso resta pericoloso per circa 250000 anni, un tempo corrispondente a 10000 generazioni umane.”

      Queste parole non sono mie ma del dizionario Zanichelli a questo indirizzo

      http://www.zanichelli.it/scuola/geografia/dinucci/dic03a.htm

      Se poi, Andrea, vai a questo sito

      greenpeace.fr/stop-plutonium/en/storage_russia_en.php3

      leggerà , in inglese, cosa porta la francia in russia: le sue barre nucleari a riprocessare. Poi una parte, quella che serve, la riprendono, il resto lo lasciano in russia. Questo è uno stralcio. Anche se un non conosce l’Inglese basta che legga i numeri!

      ” Under these contracts, a total of 106,725 tonnes of uranium waste was shipped to Russia, while only 9,742 tonnes were sent back. For example, under the contract #60111 with Eurodif (France), 13887 tons of depleted uranium (DU) enriched 0.3% with uranium-235 were exported to Russia. After re-enrichment, 228.8 tons of uranium with natural enrichment of 0.711% with uranium-235 were returned to the client company. The remaining 13658.2 tons with an enrichment of 0.29% uranium-235 was made the property of the Russian Federation and was put in storage. Thus, some 98% of the initially exported depleted uranium is stored as UF6 in Russia.”

      PER CONCLUDERE
      Speravo che si potesse parlare senza fare il tifo e in maniera assertiva. Invece continuano gli slogan. Così non và bene. Nessuno vuole demonizzare ma se non iniziamo (tutti) a dire le cose come stanno non andremo da nessuna parte.
      Questi sono fatti, non slogan, ma lo riaffermo: non conviene a nessuno demonizzare il nucleare, perché si MUORE SOPRATUTTO DI INQUINAMENTO TRADIZIONALE CHE DI INQUINAMENTO RADIOATTIVO.

      Ma adesso basta! Se però lo volete ritorniamo agli slogan e al tifo.

      La frase: “a tale scemenza posso dirti, basandosi su dati scientifici e geologici, CHE SCORIE PER 100 ANNI DI ATTIVITA’ NUCLEARE STAREBBERO COMODAMENTE IN UN AREA DI 90 METRI QUADRI (mezzo campo di calcio)” non è vera.

      Non

    13. Edoardo scrive:

      Per Andrea e Daniele:
      Certo se vai a visitare i siti di Green Peace è normale che trovi le cifre balsane riportate: allora anche i tuoi dati divengono slogan strillati fino alla noia dai soliti ambientalisti.
      Comunque, da fonti IAEA, NRC (Nuclear Regolatory Commission) e da studi eseguiti dalla facoltà di Ingegneria di Pisa e Genova (non Topolino!) un normale PWR da 1000 consuma circa 25 27 tonnellate di U235 (arricchito) l’anno pari a 1,41 m3. Per alimentare 10 impianti simili per 100 anni bisognerebbe stoccare scorie 1410 m3 di U235 vale a dire il famoso mezzo campo di calcio per un’altezza di 40 cm; infatti E QUESTI SONO NUMERI NON SLOGAN 50 metri di lunghezza per 70 di larghezza per 0,4 l’altezza (o spessore) in metri si ottiene 1400 m3…Tra l’altro questi dati sono in accordo con quelli riportati dall’Ing. Romanello e dai Dott. LoMonaco e Cerullo sulla rivista scientifica XXI Secolo.
      E’ risaputo che Green Peace, Legambiente, WWF, Italia Nostra propagandano dati inesatti ed approssimativi: vogliono opporre alla scienza l’ideologia..

    14. domenico scrive:

      caro dany ma dimmi sei contro anche ai reattori vver , non sono Americani mi pare.

      inveco lo sono i pannelli fotovoltaici non lo sai li fanno con la coca cola

      e poi questa pace verde perchè non se la prendono con i Francesi che li conoscono?

      sai io sono italiano e parlo italiano

    15. daniele scrive:

      Edoardo dobbiamo tenere conto non solo del combustibile nucleare ma del collaterale che c’é attorno, in primis il riprocessamento che produce scorie. Le cifre di greenpeace saranno gonfiate? Accetto la tua definizione. Ma dire che le scorie prodotte dal reattore (si parla solo di combustibile) in un anno starebbero in un pachetto di sigarette la trovi esatta? Se le cifre di greenpeace sono esagerate, come puoi farmi credere che le tue sono esatte. Se per l’Italia si parla di 60.000 metri cubi di scorie prodotte dal proceso nucleare, non mi puoi parlare di mezzo stadio di calcio. Va bene i calcoli teorici, ma ancdiamo a vedere la situazione reale. Sono esagerazioni le inchieste che hanno descritto la russia una pattuiera radioattiva? Sono finte le navi che portano il carburante esausto francese a ritrattare in russia? Le attività di riprocvesamento non producono rifiuti radioattivi loro stesse?
      Ripeto non voglio fare propaganda ne tifare, ne dire che il nucleare è il diavolo (mi sembra di essere stato chiaro). Il problema sono le scorie e infatti in questa direzione si muove la ricerca nucleare. Perché minimizzarlo? Ma scusa se in America hanno realizzato il deposito di YM, per ricoverare le scorie nucleari e si dice che appena entrarà in funzione sarà già pieno, perché mi parli di campi da calcio?
      Non è possibile ammetetre che il problema delle scorie esiste ed è un prblema importante?

      Per Domenico.
      Non ha senso risponderti. Io ho solo detto di guardare cosa vuole fare Enel in slovacchia e discuterne. Il problema è che la nostra cultura politica fà si che crediamo al potente di turno, adesso Eni e Enel che sono i nostri campioni nazionali sullo scacchiere energetico. Tifiamo per loro come se fosse la nazionale di calcio. Se credi che ai dirigenti Eni ed Enel importi di promuovere l’itaianità nel mondo ti sbagli di grosso! Sono aziende che possono, come tutte, sbagliare investimenti o farli per il proprio tornaconto economico o politico. Purtroppo lo stato è l’azionista maggiore e se sbagliano paghiamo noi!
      Mi dispiace ma ragioniamo su due piani diversi. Io cerco il confronto onesto, tu rispondi per frasi fatte e un pò contorte.

    16. Edoardo scrive:

      Gli americani seguono il dry disposal ovvero prendono l’intero combustibile esausto lo trattano e lo vetrizzano per poi metterlo nei cask.
      In questa maniera le scorie prendono molto più spazio anche se poi quelle più pericolose restano solo il 2-3%. In Europa (Francia, sopratutto) più intelligentemente le scorie vengono ritrattate per ridurne il volume ma, sopratutto, per riutilizzarlo come combustibile.
      La Russia è diventata una pattumiera radioattiva anche per colpa degli stessi russi. Una cursiosità :
      In alcune località (esempio citta e periferia di Maiask) le scorie radioattive venivano gettate direttamente nei fiumi. Essendo questi a carattere torrentizio (secchi in estate, in piena d’inverno) quando appunto erano privi di acqua il fondale, pieno zeppo di residui nucleari, si seccava e quando soffiava il vento spargeva tutt’intorno pulviscono radioattivo.

      La quantità di scorie pericolose da stoccare e minima: 80 anni di scorie per attività nucleare le puoi stoccare in una superficie di 100 km2.
      Questo, oltre a quanto detto sopra, è riportato anche sul recente libro di Piereo Angela “La grande Sfida” quando proprio di parla di scorie e problemi derivanti (Angela ha basato l’intera opera solo su dati scientifici…non slogan!)
      Un ultimo dato: un cittadino medio europeo, per tutte le sue attività (mangiare, lavorare, ecc.) consuma in un anno (in kg):

      800 kg. di petrolio
      500 kg. di carbone
      10 g di uranio.

    17. Edoardo scrive:

      Ho notato una inesattezza nella frase: “…Gli americani seguono il dry disposal ovvero prendono l’intero combustibile esausto lo trattano e lo vetrizzano per poi metterlo nei cask”

      Quel “trattano” intende che non viene riprocessato, come per esempio in Francia, ma preparato per lo stoccaggio definitivo nei cask dopo il periodo di raffreddamento/decadimento nelle piscine della centrale (10/20 anni).

      Grazie

    18. daniele scrive:

      Edoardo sono daccordo con te che se parliamo di rifiuti quelli nucleari da fissione non sono certo paragonabili a quelli normali o speciali. Ma questa similitudine è sbagliata, come è sbagliata quella che paragona ad un pacchetto di sigarette il combustibile che serve per il consumo annuale di energia di una persona.
      Il problema dell’uso del nucleare è che non si sà come chiudere il ciclo e come garantire che le scorie non inquinino la biosfera. Perché, se il problema è riempire un campo di calcio o qualche pacchetto di sigarette, si stanno studiando metodi per bruciarle, ridurle, insomma poterle rendere gestibili? Rendiamoci conto che anche 300 anni sono tantissimo tempo per il nostro modo di pensare.

      E’ lo stesso paragone, per me sbagliato, che fai con la pattumiera radioattiva Russa.
      Se il problema è risolvibile, e se è vero che chi lavora nel nucleare ha ben presente quali responsabilità ha, perché la Francia, il Giappone, etc… inviano il combustibile a riprocessare in quella nazione? Lo sanno qual’é la situazione sulla sicurezza. Lo fanno perché la russia lo permette? E la famosa etica che anche in questo forum molti “nuclearisti” mi hanno portato ad esempio dicendo che il nuclere è l’unica attività che ha pensato a come gestire i suoi rifiuti, che fine ha fatto?

      Per quanto riguarda la superficie del possibile deposito ti posso dire due cose: la prima è che quello americano nelle YM appena entrarà in funzione sarà già pieno e ne devono cercare un’altro (per il primo ci sono voluti 20 anni di ricerche e ci sono anche ora problemi) Hanno preso una montagna e ci hanno scavato tunnel; secondo che pensare ad un’estensione di 10 km quadrati, riferendosi ad un deposito in profondità , in Europa, quindi con determinati requisiti geologici non facili da trovare, che è l’estensione di un nemmeno tanto piccolo paese, mi sembra un ragionamento valido sulla carta ma molto difficile da realizzare anche se non dico impossibile, visto che da 15 anni ci stanno studiano sopra. Forse tu fai riferimento al deposito geologico delle forze armate americane, lo WIPP in new mexico, ma si parla di miliatri, cioè persone che decidono fregandosene dei consigli, tanto che di quel deposito non si sà niente, essendo una servitù militare, e di , ecco che ritorna, deserto. C’é qualche deserto in europa?
      Se poi intendi un deposito di superficie, ma il combustibile e le scorie di III livello devono andare nel geologico, vedere un paese fatto di elementi di calcestruzzo, con tunnel e punti di controllo, mi suona un pò fantascientifico.

      Insomma il problema esiste ed è un’aspetto importante della questione nucleare e bisogna affrontarlo senza isterismi da parte “nostra” ne “superficilaità ” da parte vostra.

    19. Edoardo scrive:

      No, non sono assolutamente d’accordo.
      Io ho sempre parlato solo di rifiuti pericolosi e vetrizzati: 1 PWR da 1000/1200 Mw produce all’anno circa 2,5 kg di scorie di III cat., quantità gestibilissima (non so dove hai trovato i dati su YM e comunque gli americani intendono stoccarci anche le scorie di I e II categoria più quelle dall’attività scientifica ed ospedaliera). Le scorie pericolose (III categoria, lo ripeto) dovranno essere stoccate in sito geologico sicuro affinchè “si inceneriscano da sole” (come afferma anche l’ing. Romanello ed altri tecnici dell’Enea e/o Framatome Francia) nel tempo. Per tenerle al riparo dall’acqua già la vetrizzazione con vetri speciali trattati con zirconio, bario, ecc (il brevetto francese, se non erro il R7T7, a prova di surriscaldamento, incriunatura, ecc) garatisce una buona protezione per almeno 500.000 anni ma più tutte le altre barriere (cask, bentonite, come in Finlandia, ecc) le mettono al sicuro da infiltrazioni da acqua e da altri incidenti.
      Che un sito geologico di argilla, sale, salgemma sia sicuro per milioni di anni lo dimostrano i precedenti naturali, uno su tutti Oclo nel Gabon (Africa) Cigare Lake (Canada)
      Infine che, io sappia, la Francia il combustibile se lo riprocessa da sola. La Framatome/ EDF possiedono i brevetti ed i macchinari che riprocesseranno anche le nostre scorie.
      Concludo affermando che il problema delle scorie non è irrisolvibile e, mi pare, che la questione è stata analizzato fino alla noia da persone esperte anche in questo sito.
      Se si insiste con i soliti luoghi comuni che le scorie sono ingestibili e irrimedialmente pericolose vorrà dire che fino ad ora tutti i paesi che usano il nucleare civile o sono dei pazzi suicidi oppure simao noi italiani che affrontiamo la questione con vecchi pregiudizi ormai smentiti scientificamente solo per un finto ambientalismo che vede il nucleare l’unico veleno al mondo.

    20. Edoardo scrive:

      Vorrei aggiungere un’ultima cosa:
      alta radioattività breve periodo di decadimento, bassa radioattività lungo periodo. Inoltre la radioattività può far danni a seconda della distanza a cui ci si pone e, sopratutto, col passare del tempo diminuisce sempre più.
      Un barile di arsenico, di mercurio, di benzene, per esempio, mantengono la loro tossicità costante nel tempo. Possno evaporare o essere assorbiti dal terreno con danni enormi.
      Pensiamo a tutte quelle discariche abusive di rifiuti tossici (e menziono anche l’amianto) ricavate in caverne o sotto colture di ortaggi (lo scorso anno ci furono degli arresti in Puglia per disastro ambientale: sotto un campo di grano furono rinvenuti fusti in cattivo contenenti rifiuti industriali altamante tossici…Altro che scorie.

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