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Eurex e Avogadro - news da Saluggia

4 Aprile 2007 di Amministratore

Enrico Miceli (giornalista freelance) ci ha mandato un articolo di approfondimento e riepilogo sulla situazione presso Eurex e Avogrado a Saluggia.

Eurex, la decisione è presa. Le scorie del sito radioattivo gestito dalla Sogin resteranno a Saluggia - di Enrico Miceli (marzo 2007)

SALUGGIA (VC) - L’ impianto Eurex gestito dalla Sogin (società interamente statale che gestisce il nucleare italiano), perde acqua radioattiva. La centrale, che ospita quasi l’ 80% dei rifiuti radioattivi italiani, per anni ha lavorato prima trattando grosse quantità di uranio ad alto arricchimento e poi cercando di solidificare le soluzioni di plutonio. Pur essendo dismessa da tempo, la struttura continua a contenere, ancora oggi, rifiuti tossici a bassa e media attività. La perdita di acqua contaminata, all’ interno della sua piscina, avviene da circa un anno o forse più.
L’ anno scorso, dopo una segnalazione da parte del quotidiano “Il Manifesto”, la società ha ammesso la perdita di materiale contaminato, precisando però che la fuoriuscita non avveniva in maniera incontrollata. Il rapporti dell’ARPA evidenziano invece un andamento discontinuo della contaminazione nella falda superficiale, con un significativo incremento nel mese di novembre (stabile febbraio): la perdita di liquido radioattivo sembra dunque essere in aumento. Inoltre è stato per la prima volta individuato, sempre dal monitoraggio ARPA, un livello di inquinamento da radionuclidi in un pozzo non utilizzato posto ad un chilometro di distanza dall’impianto e ad una profondità di sette metri. La situazione diventa così molto inquietante, dato che gli impianti nucleari si trovano a meno di due chilometri dai pozzi dell’ Acquedotto del Monferrato che servono oltre cento Comuni con un’ utenza di circa 91.000 abitanti. Per il momento, a dire dell’ assessore all’ Ambiente della Regione Piemonte, Nicola De Ruggiero, “non ci sono preoccupazioni per l’Acquedotto del Monferrato, in quanto non ci sono contatti con la falda che lo alimenta”, ma lo stesso assessore sollecita a più riprese l’ intervento dei ministri Bersani e Pecoraro. In seguito ai controlli svolti, risultano inoltre contaminati anche sei operai che stavano eseguendo il lavoro di monitoraggio.

Intanto, due Proposte di Legge (una della maggioranza e l’ altra dell’ opposizione) pressochè identiche, che intendevano prendere provvedimenti sulla faccenda, sono rimaste per settimane all’ Ordine del Giorno del Consiglio Regionale del Piemonte in attesa d’ approvazione. Nonostante il testo affine, però, le due Proposte, inspiegabilmente, non sono mai state votate.
L’ idea dei partiti che avevano avanzato le PdL era quella di sfruttare l’ accordo intergovernativo strutturato con la compagnia francese Areva (a quanto pare costato al Governo circa 250 milioni di euro e in grado di smaltire 230 tonnellate di rifiuti tossici: più di 1 milione di euro a tonnellata) ma si è deciso, almeno per il momento, di non seguire questa strada.
Secondo la Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 Dicembre 2006, il sito scelto dal Generale Carlo Jean, Commissario delegato per la messa in sicurezza dei materiali nucleari (nominato dal Governo nell’anno 2003) nonchè all’ epoca presidente della Sogin (è stato costretto a presentare le dimissioni il giorno dopo), risulta essere l’ ex Reattore Avogadro, sempre a Saluggia. La Regione, all’ unanimità, ha appoggiato la scelta di trasferire il materiale radioattivo, precisando però la temporaneità dello spostamento. A nulla è servita la petizione firmata da 720 cittadini per manifestare il loro dissenso all’ arrivo di queste scorie. E’ possibile leggere le motivazioni addotte dai firmatari nel resoconto della seduta del 20 dicembre del consiglio provinciale di Vercelli, in cui è scritto: “Il sito dell’ ex reattore Avogadro: risulta collocato in prossimità del fiume Dora Baltea, a non più di 100 metri di distanza dall’ alveo, ed è già stato oggetto di evento alluvionale nell’ anno 2000; è carente, da anni, delle necessarie autorizzazioni all’ esercizio; per esplicita dichiarazione dei vertici dei servizi di sicurezza nazionali è indifendibile a fronte di un attentato terroristico proveniente dall’ aria, trovandosi a soli tre minuti di volo dall’ aeroporto di Caselle.

Enrico Miceli (giornalista freelance).



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  • 11 Commenti a “ Eurex e Avogadro - news da Saluggia”

    1. gauss2 scrive:

      si sà che tipi di radioisotopi sono fuoriusciti dalla piscina? .. si parla di bassa o alta attività dimenticando che ciò che più è importante è sapere se gli elementi sono a vita lunga o a vita breve! .. considerando che nel caso di infiltrazione in terreno coltivabile o di intake della popolazione il problema da affrontare è quanto durerà l’esposizione alla dose …

    2. enrico scrive:

      Premetto di non essere un esperto. Per ciò che riguarda i dati diffusi dall’arpa si parla di acqua contaminata da Sr-90. Ma in verità non so bene cosa questo significhi.
      Mi spieghi meglio?

      grazie

    3. gauss2 scrive:

      non che io sia un drago però .. lo stronzio 90 è un beta emettitore .. emette pertanto elettroni per 30 anni circa prima che si dimezzi .. ossia che di una data attività si giunga alla sua metà .. questo fà dello stronzio, che è oltretutto un boneseeker mi pare, un isotopo che può rimane nell’organismo al posto del calcio per tutta la durata della sua vita e quindi perdurare nel suo effetto generazionale di produzione di radiazioni ionizzanti che essendo a stretto, intimo contatto con i nostri organi, tessuti porteranno al possibile aumento di insorgenza tumorale … quindi più persone malate e incremento dei costi sanitari per la degenza e cura del malato ..
      ho chiesto il tipo di radioisotopo “nella speranza” che non fossero solo liquidi residui della centrale il che direbbe che la presenza di elementi radioattivi in tali liquidi sarebbe dovuta quasi esclusivamente a isotopi di lunga vita media .. visto che quelli a breve vita sono già tutti decaduti, in + di 20 anni!, ma la mia speranza è che la piscina fosse stata usata anche per il contenimento di isotopi vita breve .. il che ben tenendo conto della situazione non ordinaria avrebbe comunque posto il problema in una minore gravità (in vero la mia domanda è stata probabilmente sciocca visto che i liquidi vita breve vengono tenuti separati dai liquidi vita lunga proprio perchè quelli vita breve una volta decaduti, quindi con attività residua trascurabile li prendi e li tratti come uno scarto generico .. almeno io la sapevo così! .. però sai mai le politiche interne cosa ti portano a fare … ) … all’atto, se è vero che è in gran parte vita lunga, rimane pertanto una contaminazione, probabilmente sotto soglia .. ma che contaminazione è e che si stà accumulando e non va via in pochi giorni o in un paio di anni

    4. enrico scrive:

      quindi, se ho ben capito la radioattività , pur essendo minima (0,015 Bq/l), ha una lunga durata di vita e può causare nel tempo forme tumorali. E’ così?

    5. gauss2 scrive:

      può favorire, così come tante altre cose (fumo, smog, metabisolfito, ecc..), la formazione di forme tumorali … però ripeto siamo molto sotto soglia .. l’attività che puoi avere in montagna come fondo naturale è superiore a quella che totale che hai li … quindi se risiedi in montagna in tal senso rischieresti di più … l’aumento di probabilità è molto molto basso ..

    6. enrico scrive:

      il fatto che quest’acqua sia consumata quotidianamente (viene bevuta o viene utilizzata per annaffiare i campi, producendo cibi con la sua stessa radioattività ) non desta quindi preoccupazioni eccessive? Per capirci, tu berresti, cucineresti, ti laveresti ogni giorno con quest’acqua? Inoltre volevo chiederti un’altra cosa: il livello di radioattività rilevato dall’arpa, dal mese di settembre, sia pur in maniera non costante, è in aumento. Qual è la soglia minima per la quale è opportuno allarmarsi?

      grazie per le delucidazioni

    7. gauss2 scrive:

      il valore dell’attività che devi riportare in dose mSv/anno per un esposizione prolungata anche a 50-70 anni è bassa e sotto soglia … considera il radon che puoi respirare se stai in cantina (presente per natura nella roccia) o il potassio 40 che è presente in natura nel terreno ecc.. e magari le sigarette .. se non sbaglio quelle philip morris
      se non ti han mai fatto male quelle …

    8. flavio scrive:

      Ciao a tutti, solo una puntualizzazione: l’inquinamento è statoriscontrato solo in un pozzo non utilizzato, mentre, al momento, in quelli utilizzati dall’acquedotto monferrato non si riscontrano presenze misurabili di isotopi radioattivi. E’ tuttavia estremamente preoccupante la presenza di stronzio nella falda superficiale. A quanto pare siamo di fronte ad una perdita costante dal sito eurex (fonti parlano di un metro cubo/mese) e quindi per un inquinamento dei pozzi dell’acquedotto sarebbe, presumibilmente, solo questione di tempo.

    9. daniele scrive:

      E’ incredibile come nessun giornale nazionale faccia un’articolo su questa situazione. So che a Saluggia c’é stato un’incontro con Sogin e Apat senza risultati.

      E’ uan situazione pazzesca!

    10. enrico scrive:

      Già , il pozzo appartiene ad un privato e non è collegato con l’acquedotto. La sua profondità è di soli 7 metri e, malgrado ci sia il rischio di una contaminazione della falda comune, bisogna anche tener presente che la rete idrica del monferrato è collegata ad una profondità di circa 150 metri. Se si aspetto troppo a lungo prima di portar via le scorie, la contaminazione potrebbe anche avvenire (come hanno sostenuto anche alcuni assessori regionali) ma allo stesso tempo, lo spostamento nel sito dell’ex Reattore di Avogadro non è, a dire di chi da quelle parti ci vive, proprio sicuro visto che già in passato a subito inondazioni.

      Visto però il basso contenuto di radioattività è bene essere “preoccupati” ma senza lasciarsi prendere dal panico (almeno per ora). A questo punto, a mio avviso, è necessario capire l’affidabilità delle rilevazioni Arpa e della certificazione Sgs, al fine di avere un quadro più esatto della situazione.

    11. enrico scrive:

      Oltre al Manifesto, che ha lavorato alla cosa già diversi tempo fa, i giornali stanno evitando di parlarne troppo. La Stampa, nelle pagine locali, ha fatto un mese fa un articolo, ma ha ignorato diversi “dettagli” che forse sarebbe stato utile sapere, come ad esempio le motivazioni che hanno spinto i cittadini di Saluggia a raccogliere le firme al fine di non far spostare il sito nucleare dall’Eurex al reattore Avogadro (ma all’estero); o che il generale Jean è stato costretto a dimettersi il giorno dopo aver firmato il mandato di trasferimento (nel pezzo il giornalista definisce Jean “il timone della Sogin” e usa alcune sue “rassicuranti” dichiarazioni come se il dimissionario Generale fosse ancora una figura credibile). Per il resto non mi pare che ci siano state grosse sponsorizzazioni per la risoluzione del problema da parte dei giornali.

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