Bulgaria e Romania in Unione Europea: il nucleare nell’ Europa dell’ Est
5 Gennaio 2007 di AmministratoreIl primo gennaio 2007 sono entrati nell’ Unione Europea la Romania e la Bulgaria: il loro ingresso nell’ UE è stato tra l’altro condizionato anche ad allineare agli standards occidentali i livelli di sicurezza delle loro centrali nucleari.
Per quanto riguarda la situazione in Bulgaria (maggior esportatore di energia dei Balcani) circa il 40% del fabbisogno energetico viene soddisfatto dal nucleare.
Il problema maggiore è stato dato dai reattori di reattori di tipo sovietico della centrale nucleare di Kozloduy. Parte della centrale nucleare di Kozloduy è stata considerata dall’ Unione Europea non modernizzabile a un costo ragionevole e quindi è stato più economico finanziare un piano di dismissione: sono stati spenti nel 2002 i primi due reattori e poi a fine 2006 ne sono stati spenti altri due e attualmente sono rimasti in funzione soli altri due di più recente costruzione.
I finanziamenti per la modernizzazione degli impianti bulgari sono stati frutto di uno speciale stanziamento destinato esclusivamente a tale fine.
In Romania l’ unica centrale in funzione è recente (è entrata in funzione nel 1996) ed è di concezione occidentale (tecnologia canadese): l’ impianto di Cernavoda è stato quindi considerato sicuro.
Inoltre la Romania è sta progettando di realizzare anche un sito per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi.