Fusione nucleare - risolto problema di instabilità del plasma
22 Maggio 2006 di AmministratoreAlcuni mezzi di informazioni hanno ripreso la notizia proveniente da oltreoceano in merito ad una ricerca pubblicata sul prossimo numero di giugno della rivista “Nature Physics” relativa a un aspetto della fattibilità della fisica e della tecnologia dei reattori nucleari a fusione: l’ instabilità del plasma.
Tale instabilità sarebbe causata da scariche di ioni ad alta energia e riscalderebbe con temperature elevatissime le pareti interne della piccola camera a vuoto che contiene il plasma e ciò compromette fortemente la sperimentazione di “ITER” (International Thermonuclear Experimental Reactor).
Secondo i ricercatori della General Atomics di San Diego (California) è stato risolto tale problema introducendo lievi perturbazioni del campo magnetico ed è molto importante l’ aver raggiunto finalmente tale traguardo perchè (così dicono i ricercatori) aumenta di molto le possibilità di successo del progetto ITER : l’ inizio della costruzione è prevista entro fine anno e si prevede di completarlo in una decina di anni.
Il progetto “ITER” è un progetto internazionale finalizzato a verificare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione come fonte di energia e punta alla realizzazione di un reattore nucleare a fusione e tra i vari paesi partecipanti figura anche l’ Italia attraveso l’ Enea (i contributi dell’ Enea sono relativi a diversi ettori del progetto: tecnologie nel campo dei magneti superconduttori, ciclo del combustibile, tecnologia dei componenti di contenimento del plasma…)
Al momento sono in corso nel mondo diverse sperimentazioni con più prototipi di reattori a fusione e si tratta principalmente di “reattori a confinamento magnetico” (il plasma di deuterio e di trizio viene confinato in una camera da vuoto all’ interno di trappole magnetiche e grazie a opportune configurazioni del campo magnetico si impedisce al plasma il contatto con le pareti del recipiente che lo contiene).
L’ idea di realizzare reattori a fusione nucleare per produrre energia è venuta all’ uomo guardando il Sole, che è una grande centrale che produce energia bruciando 700 milioni di tonnellate di idrogeno al secondo e lo converte in elio tramite reazioni di fusione nucleare.
24 Maggio 2006 alle 12:57
senza voler fare del disfattismo, che non serve a molto, credo però che i problemi della fusione nucleare, e dunque quelli di ITER, siano tuttaltro che risolti, ammesso che perturbare il campo magnetico sia davvero un metodo efficace per la stabilità del plasma….
Dunque, continuino pure le ricerche, ma sappia la gente che siamo tutt’altro che vicini a risultati spendibili a livello energetico.
24 Maggio 2006 alle 16:25
Una grande scoperta, che permetterà di rendere competitiva la fusione rispetto alla fissione.
Molti problemi rimangono, dovuti al fatto che per 50anni non si sia speso un cent per queste ricerche. Ma l’incredibile rimonta fa ben sperare.
Si ricorda che ora la fusione produce energia, ma il problema è renderla abbondante come dovuto.
Ciao
24 Maggio 2006 alle 18:01
Mi spiace ma devo contraddirti. Per le ricerche sulla fusione calda si sono spesi fior di quattrini negli ultimi 50 anni.
Gli stessi costi di ITER sono a dir poco enormi, inoltre l’instabilità del plasma è solo il primo di una serie di problemi tutt’altro che risolvibili nell’immediato.
Ovviamente mi auguro il contrario, ma ho il brutto presentimento che l’energia da fusione calda sia molto, molto lontana.
25 Maggio 2006 alle 00:05
Caro Marco, io intendevo rispetto alla ricerca nucleare.
Comunque ognuno tenga la sua opinione.
Per maggiori informazioni :
per sapere sull ITER dall’ENEA
fusione.enea.it/index.html#activities/proiter.html
intervista al Rubbia sulla fusione
http://www.ugis.it/a160405-rubbia.html
una breve storia sui risvolti dell’ITER
http://www.movisol.org/nuc3.htm
sito dell’ITER
http://www.iter.org/
Ciao
25 Maggio 2006 alle 11:03
In che senso ricerca nucleare, perchè ITER non è ricerca nucleare?
Forse intendevi quella per la fissione. Ok, la fissione sicuramente non basta a risolvere il problema energetico, tuttavia funziona, produce, i livelli di sicurezza (su questo si può dissentire ma se le cose son fatte a regola d’arte è una fonte d’energia sicura, soprattutto in virtù degli ultimi progressi tecnici che evitano la proliferazione e che la reazione possa diventare incontrollabile anche in mancanza di sussidio energetico).
Quindi ben venga ogni progresso sulla questione fusione, ma non è onesto intellettualmente dire che è un settore tralasciato o poco finanziato, così come non è assennato pensare che possa risolvere il problema energetico.
Da ultimo, non amo barricarmi dietro alle mie idee, e se ho esposto i commenti che ho esposto è perchè sono pronto al dialogo, ed eventualmente a tornare sulle mie opinioni, qualora si rivelassero non corrette
25 Maggio 2006 alle 17:29
Nel complesso della ricerca nucleare, l’impegno per la ricerca della fusione è bassissima. Ora si cerca di spendere soldi non spesi prima. Ma questo è opinabile quindi rimando al diario (vedi sopra) della ricerca sulla fusione.
I soldi per qualsiasi ricerca sono sempre spesi bene, anche se sembrano, per i comuni mortali, cifre assurde per cose assurde. Ma sono una goccia nel mare !
Perché un branco di cowboy e samurai sono diventati ricchi e potenti ?
Lo sai che se Italia spendesse per la difesa (7 posto nel mondo) quello che spende la Spagna, avrebbe potuto finanziare l’ITER solamente con la Francia ?
Fonte CIA
cia.gov/cia/publications/factbook/rankorder/2067rank.html
Allora smettiamola con il dire, i soldi qui i soldi là , se l’Italia avesse speso i soldi per la ricerca scientifica come furono spesi da un Giappone allora più povero di noi, saremmo una potenza internazionale.
Ma l’ITER è una truffa ? NO!
Qualsiasi scienziato conferma che in linea teorica la fusione è miliardi di volte più potente della fissione, e altri innumerevoli vantaggi.
Qualsiasi ricercatore nucleare conosce che la fusione è un fatto reale, che produce già da oggi energia elettrica.
L’ITER infatti è la prova generale per costruire le future centrali fusione (vedi sito ENEA) e limare gli eventuali problemi. L’unico problema, infatti è la scarsità di energia generata rispetto al consumo, questo si può risolvere con il gigantismo della struttura.
Esiste infatti una perdita enorme di energia generata (o che si potrebbe generare) per svariati problemi. Ogni problema risolto risulta pertanto un grande guadagno.
Ovvio che se non si studia i problemi, questi rimangono.
La fusione nemica della fissione ? NO !
Sempre di energia atomica si parla, inoltre la strada della fusione è lunga è in salita, tra anni potrebbe sostituire la fissione perchè più efficiente. In un epoca in cui bastava la fissione e il petrolio, NON si spesero soldi per la fusione, adesso che il petrolio diventa raro e che dalla fissione non si può ottenere di più, diventa urgente la fusione.Tieni conto che ogni anno aumenta incredibilmente la richiesta di energia nel mondo.
Ciao
25 Maggio 2006 alle 18:52
Sono d’accordissimo col fatto che i soldi spesi per la ricerca siano spesi bene, sono d’accordissimo che ITER vada fatto, anzi forse lo si sarebbe dovuto fare prima, sono d’accordissimo sul fatto che fusione e fissione non siano nemiche. Sono d’accordo anche sulla considerazione che l’Italia ha sempre dedicato pochi fondi alla ricerca, e che ora ne paghiamo le conseguenze.
Io sono un fisico nucleare, parlo in un certo senso da addetto ai lavori, ed è anche per questo che ti dico che i problemi di ITER, PURTROPPO, vanno ben oltre la stabilità del plasma e il guadagno energetico.
Confido, come te, nel tempo, ma non ciecamente: talvolta mi è sorto il dubbio che i fusionisti caldi, per chiamarli in modo giornalistico, abbiano trovato una mezza gallina dalle uova d’oro, rimandando risultati concreti di cinquant’anni in cinquant’anni, così che le vecchie generazioni scompaiano, lasciando il posto ai nuovi, che di nuovo ritarderanno di cinquant’anni i risultati….naturalmente questa è più una provocazione che una convinzione.
Il succo, comunque, è: la ricerca va finanziata, sempre e comunque, ma dobbiamo differenziarla, perchè esiste una probabilità (che non so stimare) che con la fusione calda non si riesca a produrre l’energia che ci serve, o che la si produca ma tra troppi anni. Nel sito dell’ENEA troverai solo proiezioni future positive, forse anche perchè l’ente partecipa al progetto, e magari non è troppo conveniente metterne in evidenza le falle.
è come chiedere al fruttivendolo se le sue mele sono buone…
A questo proposito, ed alla luce di questo forse comprenderai meglio i miei precedenti interventi, ci sono tanti altri settori della ricerca, nucleare e non, che ricevono fondi molto meno adeguati di quelli concessi al (giustissimo, lo ripeto) ITER (si parla di migliaia di euro, non miliardi….), e che forse potrebbero fornire risultati meno eclatanti ma più spendibili, più rapidi, più capillari (la capillarità dell’energia è importantissima), meno costosi ecc.
25 Maggio 2006 alle 19:34
Certo posso capire i tuoi dubbi sulla fusione, del resto mai domandare al venditore di pesce se il pesce è fresco
)
Lo stesso Rubbia aveva una proposta interessante nel campo nucleare, ma essendo novità , non è mai stata presa in degna considerazione. Eppure è Rubbia premio Nobel per la fisica, mica peppino ò meccanico.
Cosa dire … speriamo che qualche capoccia rinsavisca, finanziando la ricerca Italiana, anche la tua che penso sia ben meritevole. Infatti non è un problema di priorità , ma bensì’ di far aprire il portafoglio, perchè qualsiasi ricerca, anche la più scema o inutile porta sempre progresso e tecnologia. E’ inutile lottare come cani perchè esiste una sola scodella, bisogna pretenderne di più.
Ciao
25 Maggio 2006 alle 23:37
Alla fine abbiamo fatto a capirci, quello che resta è la situazione disastrosa della ricerca italiana.
bè, grazie per la chiacchierata allora, ai prossimi commenti, magari per articoli miei (sto provando a percorrere la strada della comunicazione della scienza, in realtà , pur essendo fisico) oppure tuoi.
ciao
21 Luglio 2006 alle 02:06
Salve, vorrei esprimere un commento sull’argomento fusione. Per trasformare il Deuterio ed il Trizio in Elio e prelevare l’energia che deriva dalla fusione occorre prima sapere esattamente come sono fatti il deuterio, il trizio e l’elio, le loro esatte forme e dimensioni, le loro esatte frequenze di spin, etc.
Ho l’impressione che gli addetti ai lavori non sappiano questo, ma lavorino su modelli che si avvicinano “all’incirca” alla realtà . A mio parere in questo modo non arriveranno mai alla fusione controllata.
Ignacius
21 Luglio 2006 alle 05:09
Se senti 2 scienziati parlare di atomi, certamente dirai “ma questi non sanno nulla del Uranio, Elio o altro … ” . E’ solo un impressione ! La stessa impressione nel sentire 2 medici che parlano di virus.
La scienza viene presentata come certezze, ma in realtà noi conosciamo molto poco. Paradossalmente più conosciamo più dubbi e nuove domande si creano.
Per assurdo anche se senti 2 preti avrai lo stesso dubbio.
La fusione controllata esiste ! Il guaio, adesso, è renderla proficua.
Ciao
4 Settembre 2006 alle 11:22
Intanto una prima sperimentazione su dimensioni ottimali parte. E’ eccezionale e poco conosciuto che la battaglia per il sito sia stata vinta dagli europei, dopo che gli USA hanno boicottato per 10 anni ogni decisione.
La UE, visti i tempi per ottenere le autorizzazioni, dovrebbe intanto decidere per il sito che ospiterà la prima vera centrale a fusione.
Allo stesso tempo dovrebbe iniziare a reperire i fondi per le opere di urbanizzazione, le linee elettriche e quant’altro necessario per la centrale. Credo che in tal modo si risparmierebbero anni, rispetto alla prima vera produzione elettrica da fusione.
Sono certo infatti che gli ingegneri, avranno la certezza sui primi risultati operativi da odottare sugli impianti commerciali molto prima di quanto i prudenti ‘politici’ di iter hanno stimato.
4 Settembre 2006 alle 14:33
Sarei curioso di sapere se Marco, che scrive in questo forum, è lo stesso Marco che scrive nel forum www.matematicamente.it/fisica sotto lo pseudonimo di Marco83. Roma, 4 Settembre 2006. Ignacius
4 Settembre 2006 alle 18:47
http://www.iter.org/pics/long-term2.jpg
Vorrei far notare che la data dell’inizio della costruzione del primo impianto a fusione viene stimata attorno al 2050.
Questo assumendo che si riesca a rendere fattibile la fusione sia dal punto di vista tecnico che economico.
Personalmente ritengo che il problema energetico vada affrontato (ed impostato) in un time-frame piu’ ristretto, ovviamente continuando a sviluppare anche soluzioni a lungo termine.
4 Settembre 2006 alle 20:20
Questo dipende da quanti soldi si mettono nel progetto. Destinando la somma spesa annulmente dallo Stato Italiano (il progetto è di più Stati) per l’armamento, il progetto si chiuderebbe in 3 anni !
corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/06_Giugno/07/armi.shtm...
I soldi spesi nell’ITER sembrano tantissimi, ma in realtà se per fare 300metri di marciapiede nel mio Comune hanno speso di più di 350′000′000Lire nel 98 !
Ciao