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Paolo Fornaciari - i reali obiettivi dell’ Enel nella scalata alla francese Suez

30 Marzo 2006 di Amministratore

Un articolo interessante su “L’opinione” del 24 marzo a firma di Paolo Fornaciari descrive quali possano essere i reali obiettivi e intenzioni dell’ Enel nella scalata alla francese “Suez”. Enel avrebbe interesse di poter arrivare alla “Electrabel”, società elettrica belga controllata proprio dalla francese “Suez”.

La “Electrabel” possiede tra l’altro: riserve di gas nel mare del Nord, 7 centrali nucleari in territorio belga con reattori tipo Pwr (potenza complessiva di 5761 MWe) che sono entrati in funzione tra il 1974 e il 1985 ed una partecipazione in due centrali nucleari francesi (Civaux e Tricastin).
Se l’operazione andasse in porto, il costo complessivo a carico dell’ Enel sarebbe di oltre 47 miliardi di euro.
Da qui prende spunto una domanda di Paolo Fornaciari: a cosa mira l’Enel? Utilizzare la liquidità derivata anche dalla vendita di Wind? Oppure assicurarsi importazioni di gas e di energia elettro-nucleare?
In entrambi i casi Paolo Fornaciari ritiene che questa operazione non avrebbe un importante riflesso sugli utenti elettrici nazionali, bensì sarebbe principalmente a favore dell’ Enel stessa e dei suoi azionisti (compreso il Ministero dell’ Economia)
Paolo Fornaciari ritiene che sarebbe il caso, prima di espandersi all’ estero, di cercare di risolvere i problemi interni italiani legati al rischio di black-out e al “caro energia”. Ecco perchè secondo sempre lo stesso Fornaciari un’ idea alternativa sarebbe di rivolgersi alla giapponese Toshiba (che tra l’ altro ha di recente acquistato la Westinghouse dalla Bnfl) per riavviare le centrali nucleari italiane dismesse e a costruire nuove centrali nucleari ad acqua bollente ed in pressione sui cinque siti a suo tempo autorizzati: il tutto con un investimento inferiore della metà dei 50 miliardi di euro previsti per la scalata alla Suez.
Attraverso questa mossa inoltre, anzichè cercare di poter essere inseriti nel progetto francese Epr, sarebbe la stessa Areva ad offrire a costi competitivi centrali nucleari Epr da costruire in Italia.



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