Giovanardi - chiarimenti su Scanzano Ionico
16 Febbraio 2006 di AmministratoreSu “La Gazzetta del Mezzogiorno” (edizione Basilicata - Gazzetta di Matera) di oggi c’è un articolo di Franco Di Pierro sulla venuta del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi a Matera per il dibattito “Falce e sportello, l’inarrestabile potere economico della sinistra”. Ma interessante è che il Ministro Giovanardi ha colto l’occasione per ritornare a parlare anche sulla vicenda del deposito di rifiuti radioattivi a Scanzano Ionico (in provincia di Matera).
Giovanardi infatti avrebbe detto che, se gli sarà chiesto di fare chiarezza sulla vicenda, dirà i nomi e i cognomi di tutte quelle persone che sarebbero andate al Consiglio dei Ministri per dare la disponibilità di Scanzano Ionico ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi e “puntando tutto sulla mole di danaro che sarebbe stata impiegata per portare a termine l’operazione” (ripetiamo quanto scritto sul giornale).
Il ministro aggiunge che dirà tutto al momento opportuno e che per ora non vuol aggiungere altro.
Si spera di poter sapere dunque questi nomi per poter cercare di chiarire meglio una vicenda che ancora oggi, sebbene siano passati 2 anni, lascia perplessi in molti per come fu gestita.
AGGIORNAMENTI
18 febbraio - Dopo queste dichiarazioni del ministro Giovanardi, il sitoweb della “Gazzetta del Mezzogiorno” in data 18 febbraio ha segnalato che Filippo Bubbico (attuale presidente del Consiglio regionale della Basilicata; all’ epoca dei fatti di Scanzano Ionico era il presidente della Regione Basilicata) ha deciso di querelare il ministro Giovanardi. Bubbico ha inoltre detto che “non esistono atti nè assensi formali o informali della Regione Basilicata o di altre Regioni, che autorizzavano il governo di centrodestra ad emanare un decreto illegittimo nel metodo e nel merito come quello sulle scorie a Scanzano” (riporto esattamente quanto scritto nell’articolo de “Gazzetta del Mezzogiorno”)
21 febbraio - Sul quotidiano “Liberazione” del 21 febbraio c’è un articolo di Nicola Monteleone in cui sono riprese alcune considerazioni fatte a seguito delle parole del Ministro Giovanardi.
L’ onorevole lucano Salvatore Adduce (Ds) fa notare che è stata proprio la maggioranza di centrodestra ad impedire che dopo fosse istituita una Commissione d’ inchiesta per cercare di far luce su quanto accaduto in merito a Scanzano.
L’ ex presidente della Provincia di Matera Giovanni Carelli (Margherita) ha precisato che non c’è mai stato un incontro con esponenti del Governo in merito a a Terzo Cavone.
Lo stesso sindaco di Scanzano Jonico Mario Altieri (An) ha dichiarato che non gli risulta nulla di quanto detto dal Ministro e fa intendere che tali parole dette dal Ministro siano da ricollegare al clima di campagna elettorale in corso.
17 Febbraio 2006 alle 20:58
Secondo me è meglio che Giovanardi si stia zitto, è inutile infiammare una ferita, che a distanza di più di due anni fa fatica a rimarginarsi. Ormai i lucani due anni fa hanno vinto la loro battaglia, sapere chi c’era dietro alla vicenda non fa altro gettare benzina sul fuoco. Più importante è cercare di vivere in tranquilli ed in pace. Venire a fomentare zizzania in Lucania è segno negativo, certamente svelando i nomi Giovanardi non conquisterà la simpatia dei lucani. Che lascino in pace una volta per tutte la nostra Lucania!!