Home  |  Contatti  |  Chi siamo  |  Newsletter  |  Mappa del sito  |  Archivio Cronologico Generale  |  Forum  | :   |



Giornata di Studio AIN 2004

20 Settembre 2005 di enrico

Giornata di Studio AIN 2004: “ORIZZONTI DELLA TECNOLOGIA NUCLEARE IN ITALIA” - Enrico MAINARDI (Ing. Nucleare, Dottorato in Energetica, Vicesegretario AIN)

Giovedì 2 Settembre 2004 si è svolta, presso il centro congressi dell’Università di Roma “La Sapienza”, la Giornata di studio AIN (Associazione Italiana Nucleare) dal titolo “Orizzonti della tecnologia nucleare in Italia”. La partecipazione da parte della comunità scientifica è stata cospicua: erano presenti all’ evento circa 200 persone. L’ AIN ha proposto una rassegna su alcuni aspetti e prospettive dell’ impiego pacifico delle tecnologie nucleari mettendone in evidenza l’ importanza per l’ Italia, anche in vista di possibili ricadute applicative in altri settori.

L’ingegnere Ugo Spezia, Segretario Generale della AIN, ha aperto i lavori con un intervento sul tema dell’ energia nucleare e fonti rinnovabili mettendo in evidenza la necessità di una politica energetica nazionale lungimirante ed accorta, che sappia tener conto della complessità e della varietà degli scenari futuri ricorrendo ad un mix produttivo equilibrato.
Il tema è stato ripreso dal Professor Angelo Maria Ricci, Presidente della AIN, il quale ha ribadito che la comunità scientifica rappresentata dai partecipanti all’evento non chiede, come Lovelock o come fatto dalla Francia, di rivedere completamente il piano energetico nazionale a favore del nucleare; è vero, però, che il nostro Paese non può permettersi una dipendenza pressochè totale dai combustibili fossili e dall’estero se desidera rimanere tra i paesi più industrializzati e sviluppati del mondo. Il ruolo di un’informazione più corretta e meno emotiva è essenziale: un segnale di miglioramento si è visto nel recente guasto della centrale nucleare giapponese, dove la stampa ha evidenziato che il problema è nato da una tubatura di raffreddamento presente anche nelle “centrali tradizionali” a combustibile non nucleare.
Secondo quanto detto dal Professor Carlo Bernardini, dopo la fase post Chernobyl è necessario ripartire da zero con una nuova azione che sia divulgativa e di informazione della popolazione; in questa fase debbono essere protagonisti responsabili gli addetti del settore che necessariamente dovranno essere in grado di parlare in modo rigoroso, ma semplice e senza l’uso del gergo tecnico.
L’ingegnere Paolo Fornaciari ha ampliato le ricadute del problema energetico ricordando a tutti i presenti che questo è anche un problema globale: la principale sfida del futuro è fornire energia accessibile dal punto di vista tecnico, di sostenibilità ambientale ed economico a tutti gli abitanti della terra. Solo questa condizione può ridurre l’inaccettabile differenza di condizioni di vita tra Paesi ricchi e poveri.
L’ingegnere Giancarlo Bolognini ha presentato le attività della SOGIN (Societa’ Gestione Impianti Nucleari) impegnata in ambito nazionale nel settore dello smaltimento dei rifiuti nucleari radioattivi (nuclear waste) e nella decontaminazione e smantellamento dei siti nucleari (Decommissioning). Tale azienda, nonostante la stagnazione subita dall’ Unione Europea nella costruzione di nuovi impianti nucleari, è affacciata sul mercato internazionale con interessanti prospettive nelle seguenti aree di attività:
- centrali nucleari,
- impianti del ciclo del combustibile,
- impianti e laboratori di ricerca,
- unità navali a propulsione nucleare,
- depositi per rifiuti radioattivi,
- combustibile nucleare.
Inoltre, poche aziende in Europa possono vantarsi di aver partecipato negli ultimi dieci anni alla costruzione di una centrale nucleare, e l’ Italiana ANSALDO ENERGIA presentata dall’ ingegnere Roberto Adinolfi, con due unità in Romania, è tra queste. La stessa ditta è impegnata all’ estero e in Italia in altre attività di questo settore altamente competitivo.
L’ Italia si distingue anche nel campo della ricerca nucleare: questo tema è stato evidenziato dall’ ingegnere Aldo Pizzuto dell’ ENEA che ha presentato la collaborazione internazionale di ricerca e sviluppo per la fusione nucleare a confinamento magnetico e per il progetto ITER con le numerose ricadute tecnologiche che essa comporta.
Dopo il pranzo offerto dall’ AIN si sono susseguiti gli interventi del Prof. Giuseppe Forasassi (Università di Pisa), del Prof. Antonio Naviglio (Università di Roma) e del Prof. Marco Ricotti (Politecnico di Milano) che hanno messo in risalto le attività delle università italiane nel portare avanti studi di altissimo livello nel campo della fissione nucleare: due esempi per tutti sono il reattore innovativo e supersicuro MARS (Università di Roma) e il progetto internazionale IRIS (Politecnico di Milano).
L’ingegnere Luigi Noviello ha parlato della predisposizione, da parte di Sogin, di una raccolta della normativa rilevante per la disattivazione degli impianti e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi molto importante per il settore nucleare.
La Giornata di studio AIN si è conclusa con l’intervento dell’ingegnere Enrico Mainardi sull’ esistenza di una mailing list e di una rete da lui creata quale occasione di scambio di opinioni per favorire l’ interazione tra i giovani e la comunità di esperti nel settore nucleare. Sono state presentate le attività giovanili internazionali nel settore ed è stato ribadito il ruolo delle nuove generazioni e delle opportunità di dialogo e di confronto generazionale.
Le applicazioni energetiche, la fissione nucleare e la ricerca sono risultate le tematiche oggetto del dibattito che è seguito agli interventi previsti.

Le diverse tematiche hanno messo in evidenza la necessità di mantenere vive e operanti nel Paese le competenze tecnico-scientifiche, professionali e industriali che si sono formate nel settore nucleare e che rappresentano un patrimonio insostituibile faticosamente conseguito attraverso cinquant’ anni di impegno. In seguito alla immotivata rinuncia alla produzione elettronucleare, che ha seguito il referendum del 1987, l’ Italia è stata l’ unica nazione al mondo a chiudere definitivamente i propri impianti nucleari nonostante il loro elevato standard di sicurezza e la mancanza di valide alternative.
Il compito dell’ Associazione è oggi quello di diffondere, sia tra l’ opinione pubblica che tra i depositari della responsabilità decisionale e gestionale, la consapevolezza delle molteplici problematiche legate alle tecnologie nucleari. A breve, quindi, saranno pubblicati gli Atti della Giornata di studio AIN presentando gli interventi e le considerazioni che ne sono scaturite.



Articoli approssimativamente correlati

  • Giornata di studio AIN 2010 - Verso il nuovo programma nucleare
  • Milano - Gli aspetti sociali nella radioprotezione
  • Le priorità dell’ ENEA per Giovanni Lelli
  • Giornata di studio AIN 2007 - L’ opzione nucleare in Italia
  • Pavia - Proposta di costruzione di un nuovo reattore nucleare di ricerca in Italia
  • Scrivi un commento




    Avvertenza - i commenti sono sottoposti a un sistema automatico di moderazione e di solito sono pubblicati subito. ma se il tuo commento non dovesse apparire immediatamente, vuol dire che il commento richiede una moderazione manuale per essere visualizzato. Se dopo 2-3 giorni il tuo commento continua a non essere visualizzato, puoi provare a contattarci via mail per segnalare il problema. grazie.


    online dal 9 Settembre 2005 :: Disclaimer - Copyleft :: Privacy :: visitatori totali